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10. CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE Scuola Secondaria di I grado Il corso ad Indirizzo Musicale offre la possibilità di intraprendere lo studio di uno strumento musicale. Gli strumenti musicali presenti nel nostro Istituto sono: FLAUTO TRAVERSO, SASSOFONO, VIOLINO, PIANOFORTE. Cos’è un corso ad indirizzo musicale? L’insegnamento di uno strumento musicale nella scuola media si afferma in via sperimentale su tutto il territorio italiano alla fine degli anni ’70. Il primo decreto ministeriale del 1979 e il secondo del 13 febbraio 1996, sono i primi due passi che sanciscono e regolamentano lo studio di uno strumento musicale nella scuola media, e permettono l’apertura di nuovi corsi in via sperimentale. Con la Legge n.124 del 3 maggio 1999 vengono ricondotti ad ordinamento i corsi ad indirizzo musicale: “La materia “strumento musicale” diventa a tutti gli effetti curricolare e il docente in sede di valutazione periodica e finale esprime un giudizio analitico. In sede di esame di licenza viene verificata la competenza raggiunta mediante una prova pratica di esecuzione allo strumento.” Il corso ad indirizzo musicale non va confuso con laboratori o altre attività musicali libere, ma si configura come specifica offerta formativa organizzata con le modalità previste dal D.M. 201/99. Organizzazione Due rientri settimanali pomeridiani di circa un'ora tra il lunedì e il venerdì. Una lezione individuale e una lezione collettiva a gruppi di tre o quattro allievi o in orchestra, per lavorare sulla pratica di insieme e di ascolto reciproco. Esame di ammissione L’ammissione degli alunni richiedenti l’Indirizzo musicale si svolgerà nei primi 15 giorni successivi alla chiusura delle iscrizioni, ed è subordinata al superamento di una prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola. La commissione sarà formata dagli stessi insegnanti di strumento musicale. Attività Partecipazione a saggi di classe (singolo), saggio di Natale (gruppi da camera), saggio Finale (orchestra), eventuali partecipazioni a concorsi e manifestazioni. Disponibilità a progetti di continuità con la scuola primaria, integrabili nel più ampio contesto della musica di insieme.

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10. CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE

Scuola Secondaria di I grado

Il corso ad Indirizzo Musicale offre la possibilità di intraprendere lo studio di uno strumento musicale.

Gli strumenti musicali presenti nel nostro Istituto sono:

FLAUTO TRAVERSO, SASSOFONO, VIOLINO, PIANOFORTE.

Cos’è un corso ad indirizzo musicale?

L’insegnamento di uno strumento musicale nella scuola media si afferma in via sperimentale su tutto il territorio italiano alla fine degli anni ’70.

Il primo decreto ministeriale del 1979 e il secondo del 13 febbraio 1996, sono i primi due passi che sanciscono e regolamentano lo studio di uno strumento musicale nella scuola media, e permettono l’apertura di nuovi corsi in via sperimentale.

Con la Legge n.124 del 3 maggio 1999 vengono ricondotti ad ordinamento i corsi ad indirizzo musicale: “La materia “strumento musicale” diventa a tutti gli effetti curricolare e il docente in sede di valutazione periodica e finale esprime un giudizio analitico. In sede di esame di licenza viene verificata la competenza raggiunta mediante una prova pratica di esecuzione allo strumento.”

Il corso ad indirizzo musicale non va confuso con laboratori o altre attività musicali libere, ma si configura come specifica offerta formativa organizzata con le modalità previste dal D.M. 201/99.

Organizzazione

Due rientri settimanali pomeridiani di circa un'ora tra il lunedì e il venerdì.

Una lezione individuale e una lezione collettiva a gruppi di tre o quattro allievi o in orchestra, per lavorare sulla pratica di insieme e di ascolto reciproco.

Esame di ammissione

L’ammissione degli alunni richiedenti l’Indirizzo musicale si svolgerà nei primi 15 giorni successivi alla chiusura delle iscrizioni, ed è subordinata al superamento di una prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola. La commissione sarà formata dagli stessi insegnanti di strumento musicale. Attività Partecipazione a saggi di classe (singolo), saggio di Natale (gruppi da camera), saggio Finale (orchestra), eventuali partecipazioni a concorsi e manifestazioni. Disponibilità a progetti di continuità con la scuola primaria, integrabili nel più ampio contesto della musica di insieme.

11. DALLE COMPETENZE ALLE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

La competenza è qualcosa di profondo e complesso che presuppone certamente il possesso di conoscenze e abilità, ma che prevede soprattutto la capacità di utilizzarle in maniera opportuna in svariati contesti. La sfida a cui è chiamata la valutazione scolastica nel passaggio da una “scuola delle conoscenze” ad una “scuola delle competenze” è intesa nell’accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa. E’ compito specifico della scuola promuovere quegli interventi educativi capaci di far sì che le capacità personali si traducano nelle otto competenze chiave di cittadinanza. Le competenze chiave sono quelle di cui ogni persona ha bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione, e che rinforzino il percorso di apprendimento continuo che si prolunga per l’intero arco della vita (lifelong learning). Tali competenze non vanno viste come qualcosa di separato e di aggiuntivo rispetto alla dimensione disciplinare, ma come un risultato perseguito consapevolmente attraverso e all'interno delle attività disciplinari. Il percorso formativo non consiste solo nell’acquisizione di maggiori contenuti di conoscenza, ma anche e soprattutto nel riconoscere e gestire le caratteristiche della situazione di apprendimento, le difficoltà che determinati compiti comportano e le strategie richieste per affrontarle e superarle, così come l’essere consapevoli delle proprie caratteristiche personali, dei propri limiti e delle proprie potenzialità. Qui di seguito una griglia di valutazione delle competenze chiave di cittadinanza. QUADRO DELLE COMPETENZE IN CONTINUITA’TRASVERSALE Competenze chiave di cittadinanza

(UE)

DESCRITTORI TRASVERSALI di COMPETENZA di ISTITUTO

Ambito Competenze trasversali SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA di I GRADO

1 C O S T R U Z I O N E

1.1 IMPARARE A IMPARARE organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazioni e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro

1.1.A E’ in grado di muoversi con sicurezza in ambiente scolastico ed extrascolastico. 1.1.B. E’ in grado di porsi in modo sereno in situazioni nuove. 1.1C E’ in grado di affrontare con disinvoltura le diverse esperienze, acquisendo fiducia nelle proprie capacità.

1.1.A Ha consapevolezza delle proprie capacità e/o limiti nella vita scolastica e/o quotidiana. 1.1.B E’ in grado di organizzare il proprio lavoro in base alle prestazioni richieste 1.1.C E’ in grado di mettere in atto strategie per modificare il proprio comportamento in relazione alle diverse situazioni.

1.1.A E’ in grado di riconoscere e valutare le proprie capacità e abilità. 1.1.B. E’ in grado di organizzare il proprio lavoro in base alle prestazioni richieste usando strategie adeguate e dati e concetti appresi in contesti nuovi e diversi. 1.1.C E’ in grado di gestire le proprie emozioni e manifestarle nei modi e nei tempi opportuni

D E L S E’

1.2 PROGETTARE elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.

1.2.A. E’ in grado di dimostrare iniziativa ed inventiva nella vita scolastica e nelle attività proposte dall’insegnante.

1.2.A E' in grado di pianificare le fasi di un’attività nell’ambito scolastico 1.2.B E' in grado di rendersi conto dei propri errori trovando possibili soluzioni di miglioramento.

1.2.A E’ in grado di mostrare iniziativa e creatività nella progettazione di elaborati. 1.2.B E’ in grado di riconoscere e superare positivamente i propri errori

2 R E L A Z I O N I C O N G L I A L T R I

2.1 COMUNICARE -comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali) - rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali)

2.1.A. E’ in grado di ascoltare e comprendere i discorsi degli adulti dei compagni; 2.1.B. E’ in grado di ascoltare , comprendere e narrare fiabe, racconti, poesie, storie, esperienze e consegne; 2.1.C. E’ in grado di comprendere e decodificare ed interpretare messaggi non verbali (grafico-pittorici, musicali, gestuali) 2.1.D. E’ in grado di esprimersi in modo adeguato con un uso corretto della lingua nel piccolo e nel grande gruppo

2.1.A. E’ in grado di utilizzare diversi canali comunicativi 2.1.B. E’ in grado di raccontare le proprie esperienze : sentimenti ,opinioni e riflessioni 2.1.C E’ in grado di leggere in modo significativo messaggi di diverso genere 2.1.D. E’ in grado di produrre messaggi utilizzando linguaggi e strumenti appresi

2.1.A .E’ in grado di selezionare le informazioni di un messaggio verbale e non in funzione degli scopi per cui si ascolta. 2.1.B. E’ in grado di produrre comunicazioni, sia orali che scritte, coerenti con lo scopo e l’argomento del messaggio da veicolare, utilizzando correttamente, se necessario, il linguaggio specifico. 2.1.C E’ in grado di decodificare un messaggio verbale e non, comprendendone il significato e inserendolo all’interno di un contesto 2.1.D .E’ in grado di inserirsi opportunamente in situazioni comunicative diverse 2.1.E. E’ in grado di usare il linguaggio non verbale e le relative tecniche in modo idoneo e personale

2.2 COLLABORARE E PARTECIPARE -interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri

2.2.A. E’ in grado di relazionarsi adeguatamente sia con gli adulti che con i coetanei, rispettando e condivido la diversità;

2.2.B. E’ in grado di collaborare e avere fiducia negli altri per la realizzazione di un'attività.

2.2.A E’ in grado di costruire e mantenere relazioni positive con gli altri valorizzando le diversità 2.2.B. E’ in grado di collaborare e interagire con gli altri apportando il proprio contributo nella realizzazione di un progetto comune.

2.2.A E’ in grado di collaborare con i compagni e con gli insegnanti in modo proficuo dando contributi personali e costruttivi e rispettando le diversità 2.2.B E’ in grado, all’interno di un gruppo, di affrontare difficoltà, prendendo le opportune decisioni per stabilire relazioni positive in ambiente scolastico e non.

2.3 AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.

2.3.A. E’ in grado di organizzarsi in modo autonomo nello spazio scolastico e di agire autonomamente in semplici situazioni

2.3.B . E’ in grado di utilizzare e riordinare strutture e materiali della scuola seguendo le indicazioni dell’insegnante;

2.3.C . E’ in grado di capire, condividere e rispettare regole di vita comunitarie.

2.3.A E’ in grado di organizzarsi in modo autonomo nelle attività 2.3.B. E’ in grado di progettare ed organizzare proficuamente le proprie attività; 2.3.C. E’ in grado di rispettare l'ambiente circostante.

2.3.A E’ in grado di prevedere e valutare le conseguenze del proprio agire 2.3.B E’ in grado di portare a termine gli impegni presi in modo autonomo ed efficace 2.3.C E’ in grado di rispettare spontaneamente l’ambiente.

3 R A P P O R T I C O N L A R E A L T A’ N A T U R A L E E S O C I

3.1 RISOLVERE PROBLEMI affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

3.1.A. E’ in grado di procedere in modo adeguato durante le attività proposte.

3.1.A E’ in grado di trovare soluzioni in relazione alle situazioni da risolvere

3.1.A E’ in grado di applicare le conoscenze apprese in contesti sempre più complessi 3.1.B E’ in grado di risolvere un problema attraverso l’utilizzo di procedure note in contesti nuovi

3.2 INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI - individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.

3.2.A E’ in grado di cogliere analogie e differenze confrontando oggetti, persone e situazioni; 3.2.B. . E’ in grado di comprendere l’aspetto ciclico del tempo, riferendosi ad esperienze concrete e vissute in prima persona; 3.2.C . E’ in grado di effettuare seriazioni e classificazioni. 3.2 D . E’ in grado di contare oggetti, immagini, persone e di operare aggiungendo e togliendo quantità. 3.2.E E’ in grado di ordinare le sequenze di una storia e di esperienze personali, utilizzando adeguatamente i concetti temporali. 3.2.F . E’ in grado di individuare e comprendere il nesso causa-effetto di fenomeni ed eventi riferiti ad esperienze personali

3.2.A E’ in grado di selezionare e sintetizzare fatti, fenomeni, eventi e concetti, individuandone cause ed effetti 3.2.B. E’ in grado di riferire gli argomenti trattati in forma orale e scritta collegando le informazioni

3.2.A E’ in grado di analizzare, rielaborare, collegare le informazioni e,se necessario, sintetizzarle in un nuovo piano di lavoro.

A L E

3.3 ACQUISIRE E INTERPRETARE L’INFORMAZIONE - acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.

3.3. A È in grado di rielaborare le esperienze usando diversi linguaggi e modalità di rappresentazione

3.3.A E’ in grado di rielaborare contenuti ed informazioni essenziali.

3.3.A E’ in grado di rielaborare informazioni sempre più complesse acquisendo informazioni e valutandone l’attendibilità e la coerenza.

12. SCELTE METODOLOGICHE E DIDATTICHE Il nostro Istituto Comprensivo organizza la propria azione educativo-didattica su scelte pedagogiche che sono alla base del percorso formativo della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo Grado:

- Creare un clima relazionale sereno e accogliente. - Predisporre e curare l’ambiente fisico. - Rispettare i bisogni fisici, emotivi, affettivi, relazionali e cognitivi dell’alunno. - Favorire la socializzazione. - Promuovere l’autonomia di pensiero. - Promuovere la consapevolezza di sé. - Promuovere la solidarietà tra pari e l’integrazione tra culture diverse. - Promuovere il senso critico. - Attivare un percorso formativo organico e coerente con gli altri ordini di scuola. - Valorizzare le competenze già acquisite dall’alunno. - Progettare percorsi adeguati alle capacità degli alunni. - Attivare interventi di recupero, consolidamento e sviluppo. - Accogliere l’innovazione tecnologica come fonte e strumento di conoscenza.

Tali scelte si esplicitano in coerenza con le scelte metodologiche e didattiche che, nel nostro Istituto, sono orientate alla valorizzazione degli stili di apprendimento degli alunni e delle loro diverse intelligenze; alla promozione di tempi di lavoro distesi; all’incremento della lezione frontale con attività di tipo laboratoriale che promuovano l’operatività dell’alunno e il suo coinvolgimento attivo; all'apprendimento cooperativo per superare la competizione e abituare alla disponibilità, alla collaborazione; alla valorizzazione della creatività e delle conoscenze pregresse dell’alunno. Verrà privilegiata una didattica disciplinare trasversale che favorisca processi di comprensione e di apprendimento significativi. Si utilizzeranno metodologie attive come il tutoring che consiste nell’affidare ad uno o più di essi la responsabilità di una parte del programma didattico, con alcuni obiettivi da raggiungere ben definiti. Potenziamento dell’uso delle tecnologie L’Istituto si sta avviando ad un ammodernamento delle dotazioni informatiche e tecnologiche dei plessi, che sono considerate uno strumento essenziali nell’azione di personalizzazione dei percorsi didattici e di valorizzazione degli stili di apprendimento. Pertanto durante quest’anno scolastico è previsto l’avvio delle seguenti azioni:

- il potenziamento degli strumenti informatici didattici e laboratoriali dell’Istituto; - la formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura

digitale per l’insegnamento; - la formazione del personale amministrativo per l’innovazione digitale

nell’amministrazione; - la predisposizione di progetti per accedere ai fondi del PON per la

Programmazione 2014- 2020, mediante la predisposizione di Piano di Miglioramento definito collegialmente, sulla base dell’autovalutazione dei propri bisogni, integrato al piano dell’offerta formativa. Esso sarà fondato su un’autodiagnosi dei fattori di maggiore criticità (contesto scolastico, familiare e culturale) e costituito dall’insieme delle proposte di azioni (sia FSE che FESR) con cui la scuola intenderà affrontare le proprie esigenze e quelle della comunità di riferimento.

13. INCLUSIONE

In ogni classe/sezione ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. L’area dello svantaggio scolastico, che comprende le problematiche più diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali e ad essa sono ricondotte le tre categorie: 1. della disabilità (tutelata dalla legge n. 104); 2. dei DSA e dei disturbi evolutivi specifici (tutelata dalla legge n. 170); 3. dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. La programmazione delle attività della classe deve, quindi, tener conto delle esigenze individuali e conseguentemente integrare lo svolgimento dei programmi delle singole discipline con tutti quegli accorgimenti ed i metodi specifici che consentano a tutti gli alunni di partecipare attivamente e consapevolmente alla vita della classe stessa. Il nostro Istituto si propone di creare le condizioni adatte perché ogni alunno diversamente abile possa sentirsi protagonista di un’esperienza pensata e realizzata in funzione della sua crescita affettiva, cognitiva, relazionale, sociale. Il Piano Annuale per l’Inclusività deve essere dunque inteso come un momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione, il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni. Scopo del piano è quello di far emergere criticità e punti di forza, rilevando le tipologie dei diversi bisogni educativi speciali, l’insieme delle difficoltà e dei disturbi riscontrati.

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’

Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica. 1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto:

esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno; il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica

quotidiana, ovvero della “normalità” (non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico.

Ne consegue che: l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di

apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche, immediatamente, per tutti gli studenti della scuola.

2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio ,(anche in anticipo rispetto ad altre nazioni europee di grande tradizione educativa) , con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all’ “handicap” , oggi “disabilità”. L’introduzione di studenti D.A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. La spinta propulsiva si è, però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico “medicalizzato”, piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata. Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente “svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro: DSA, immigrati. In ultimo, prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale. L’I.C. 2^ di Sora

riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti;

ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES;

precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse;

ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta, in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.

Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative; utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF Propone altresì

un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo);

ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale).

3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare

compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012).

14. VALUTAZIONE

La Valutazione è strettamente connessa alla progettazione didattica, consente di verificare la validità dei metodi e delle strategie adottate ed ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. Essa è parte costitutiva del processo educativo ed impone la raccolta di informazioni sistematiche da utilizzare per la valutazione, la progettazione e la riformulazione degli itinerari formativi. L’accertamento sistematico ha la funzione di evidenziare e documentare i traguardi raggiunti e di rendere gli alunni consapevoli dei punti di forza e di debolezza, responsabili rispetto agli impegni da intraprendere e capaci di indirizzare i propri sforzi ad un fine costruttivo. La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali: - verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati; - adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali e del gruppo classe; - predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento e di potenziamento, individuali o collettivi; - fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere l’apprendimento; - promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e difficoltà; - fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico; - comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni relativi ai processi di maturazione personale. Nella scuola dell’infanzia la valutazione è un’azione descrittiva e documentativa dei processi evolutivi avvenuti nei tre anni di frequenza: risponde ad una funzione di carattere formativo che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, è orientata ad esplorare ed incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità dei bambini. La verifica si attua principalmente mediante l’osservazione occasionale e sistematica del bambino e si formalizza con la compilazione di una scheda individuale, utilizzata come documentazione di passaggio alla scuola primaria. Nella scuola primaria la valutazione periodica dell’attività didattica è una costante verifica della validità dei percorsi formativi progettati e in fase di attuazione. Consiste nell’analisi della congruenza fra obiettivi e risultati raggiunti, nella necessità di ricorrere al costante adeguamento alle realtà degli alunni/e, ai quali offrire ogni possibilità per superare le difficoltà che si presentano. Nella scuola primaria essa assume connotazioni diverse a seconda della collocazione temporale: 1.valutazione diagnostica: in ingresso, come analisi della situazione di partenza. Ha la funzione di rilevare i livelli cognitivi di partenza in termini di conoscenza e abilità e le caratteristiche affettive d’ingresso (gli atteggiamenti verso la scuola e le singole discipline) degli alunni; 2.valutazione formativa: durante lo svolgimento delle unità di apprendimento, nel corso degli interventi didattici va a verificare l’attuazione di specifici percorsi di insegnamento con lo scopo di assicurare all’insegnante le informazioni necessarie per la regolazione delle attività didattiche; 3.valutazione sommativa: al termine di ogni unità, è chiamata a redigere un bilancio complessivo dell’apprendimento, sia a livello del singolo alunno (con la conseguente espressione di giudizi), sia a livello dell’intero gruppo (nell’intento di stimare la validità della programmazione).

Nelle scuole Primaria e Secondaria di primo grado, la valutazione periodica ed annuale degli

apprendimenti, la certificazione delle competenze da essi acquisite, nonché la valutazione dell’esame finale del ciclo, sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi. Spetta al collegio dei docenti individuare standard comuni e concordare l’attuazione di percorsi personalizzati, finalizzati al raggiungimento di obiettivi minimi. La scuola assicura alle

famiglie una informazione circa la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico, avvalendosi progressivamente anche dell’uso del registro elettronico.

RECUPERO E POTENZIAMENTO Il nostro Istituto ha posto come punto focale per la realizzazione dell’Inclusione, la necessità di una elaborazione efficace e funzionale di strategie e metodi per l’apprendimento personalizzato.

La composizione delle classi nella scuola di oggi è uno dei problemi più evidenti per tutti, perché in una stessa classe si trovano fianco a fianco alunni normodotati, con capacità elevate e con bisogni educativi speciali.

Si rende necessaria l’adozione di una didattica inclusiva in cui si individualizzi e personalizzi l’intervento educativo.

L’analisi svolta, anche grazie all’elaborazione del RAV, ha messo in luce la necessità di dover incentivare processi di decentramento rispetto alle logiche formative omogeneizzanti, ripensando così a tempi, spazi, modalità organizzative delle lezioni, adattando il curricolo alla luce dei differenti bisogni educativi del contesto allo scopo di garantire un’uguaglianza di successo formativo.

Anche nelle Indicazioni Nazionali si evidenzia una richiesta più ampia di modificare la didattica, per realizzare una scuola idonea a promuovere apprendimenti significativi ed a garantire successi formativi per tutti gli alunni.

Si vuole così recuperare all’istruzione “l’essere persona”, riconoscendole bisogni e interessi, valorizzandone le risorse intellettuali, relazionali ed operative, promuovendo tutte le capacità ai fini di una anche migliore integrazione socio-culturale e lavorativa.

L’azione di strutturazione efficiente ed efficace degli apprendimenti, deve essere sì in grado di promuovere l’orientamento personale di studenti e studentesse, ma anche di evidenziare e premiare le eccellenze. Per raggiungere risultati in tal senso è necessario: considerare la scuola come luogo di inclusione e integrazione sociale e culturale rafforzando il

suo ruolo nelle politiche destinate allo sviluppo .

aprire la scuola all’ascolto delle differenze, culturali, linguistiche, religiose attraverso l’educazione interculturale e il riconoscimento del valore delle altre culture;

rendere l’apprendimento attraente sia attenuando le cause ambientali che lo ostacolano (alla

disponibilità di laboratori e di spazi per lo studio ma anche per l’accoglienza e la socializzazione; di attrezzature sportive, di spazi verdi;) sia modificando le metodologie di apprendimento e sia innovando i contenuti disciplinari e gli strumenti della conoscenza;

valorizzare nelle attività curricolari le attitudini, le abilità e le conoscenze dei giovani acquisite

in modo informale e formale con l’intento di restituire a ciascuno un modello di scuola capace di offrire risposte a interessi e aspettative, a capacità e competenze possedute, ma non utilizzate;

Gli obiettivi operativi si possono sostanziare nel:

- sostenere la diversificazione dei tempi e dei contenuti del servizio scolastico affiancando gli studenti con gli insegnanti in servizio, specializzati anche in aree non previste nel curricolo istituzionale ma afferenti alle competenze trasversali;

- promuovere la progettazione di un’offerta formativa ampia e diversificata, adeguata ai bisogni di ogni alunno e alunna;

- diffondere metodi innovativi e didattiche attraenti, sperimentando metodologie nuove per migliorare e diversificare i processi di apprendimento, investendo anche sui processi di formazione professionale dei docenti;

- potenziare il sistema di valutazione degli apprendimenti (verifiche e valutazione delle competenze);

- sostenere lo sviluppo delle potenzialità dei singoli, anche attraverso azioni di orientamento e riorientamento.

- premiare le eccellenze.

15. CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

SCUOLA PRIMARIA TABELLA VALUTAZIONE DISCIPLINE

VOTO

CORRISPONDENZA VALUTATIVA

10 Completa acquisizione delle competenze previste. Completa padronanza delle abilità e delle conoscenze e capacità di trasferirle ed elaborarle autonomamente. Possesso approfondito e personale degli argomenti, uso corretto di linguaggi specifici. Impegno puntuale e approfondito.

9 Acquisizione competenze previste. Possesso delle abilità e capacità di elaborazione autonoma delle competenze. Conoscenza approfondita degli argomenti, uso corretto dei linguaggi e degli strumenti. Impegno costante e puntuale.

8 Acquisizione buona delle competenze. Possesso di abilità e conoscenze. Utilizzo sicuro di linguaggi e strumenti. Impegno costante.

7 Acquisizione adeguata delle competenze. Adeguate abilità e possesso di conoscenze. Tendenza alla semplificazione di linguaggi e strumenti. Impegno abbastanza costante.

6 Acquisizione difficoltosa delle competenze. Possesso frammentario di abilità e conoscenze. Incertezze nell’uso dei linguaggi e degli strumenti. Impegno non sempre adeguato.

5 Acquisizione inadeguata delle competenze. Difficoltà nell’acquisizione delle abilità e delle conoscenze. Difficoltà nell’uso di linguaggi e strumenti. Impegno incostante e superficiale.

Scuola secondaria di I grado

TABELLA VALUTAZIONE DISCIPLINE

voto Livello Descrittori di apprendimento in riferimento agli obiettivi disciplinari

10

Raggiungimento sicuro, completo e personale degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Acquisizione dei contenuti approfondita con capacità di operare collegamenti interdisciplinari efficaci.

Abilità : Piena padronanza delle strumentalità di base. Utilizzo sicuro e preciso delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari.

Competenze : Linguaggio verbale, orale e scritto, chiaro, preciso e ben articolato. Esposizione personale valida, approfondita ed originale. Piena consapevolezza e autonomia nell’applicazione/utilizzo di dati e concetti in contesti specifici, differenti e nuovi.

9

Raggiungimento sicuro e completo degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Acquisizione dei contenuti completa e approfondita con capacità di operare collegamenti interdisciplinari.

Abilità: Soddisfacente padronanza delle abilità di base. Utilizzo sicuro delle procedure, degli strumenti e dei l inguaggi disciplinari .

Competenze: Linguaggio verbale, orale e scritto, chiaro e ben articolato. Esposizione personale valida ed approfondita. Piena autonomia nell’applicazione/utilizzo di dati e concetti in contesti specifici, differenti e nuovi. Organizzazione efficace e produttiva del proprio lavoro.

8

Raggiungimento completo degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Buon livello di acquisizione dei contenuti con capacità di operare semplici collegamenti interdisciplinari. Abilità: Buona padronanza delle abilità di base. Utilizzo autonomo e corretto delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari. Competenze: Linguaggio verbale, orale e scritto, chiaro e appropriato. Esposizione personale adeguata/organica, ma non sempre precisa. Autonomia nell’applicazione/’utilizzo di dati e concetti in contesti specifici e noti.

7

Raggiungimento complessivo degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Discreta acquisizione dei contenuti. Abilità: Sostanziale padronanza delle strumentalità di base. Discreto utilizzo delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari. Competenze: Linguaggio verbale, orale e scritto, semplice ma sostanzialmente chiaro e corretto. Esposizione personale abbastanza adeguata, ma poco approfondita. Autonomia nell’applicazione/utilizzo di dati e concetti in contesti noti. Organizzazione autonoma del proprio lavoro.

6

Raggiungimento essenziale degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Acquisizione essenziale dei contenuti minimi con necessità di consolidamento. Abilità: Apprendimento superficiale delle strumentalità di base. Utilizzo meccanico delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari . Competenze: Linguaggio verbale, orale e scritto, semplice e abbastanza chiaro, ma non del tutto corretto e/o pertinente. Esposizione personale generica/superficiale. Parziale autonomia nell’applicazione/utilizzo di dati e concetti. Organizzazione del proprio lavoro non sempre autonoma e adeguata.

5

Raggiungimento parziale degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Acquisizione frammentaria dei contenuti con presenza di molte lacune. Parziale apprendimento delle strumentalità di base.

Abilità: Scarsa autonomia nell’uso delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari anche a livello meccanico. Competenze: Linguaggio verbale, orale e scritto, non adeguato e/o non sempre pertinente. Esposizione personale confusa/disorganica. Difficoltà nell’applicazione/utilizzo di dati e concetti. Organizzazione

inadeguata del proprio lavoro.

4

Mancato raggiungimento degli obiettivi disciplinari.

Conoscenze: Acquisizione molto frammentaria dei contenuti Mancato apprendimento delle strumentalità di base.

Abilità: Scarsa autonomia nell’uso delle procedure, degli strumenti e dei linguaggi disciplinari anche a livello meccanico. Competenze: Linguaggio verbale, orale e scritto, non adeguato e/o non pertinente. Esposizione personale confusa/disorganica. Difficoltà nell’applicazione/utilizzo di dati e concetti. Organizzazione inadeguata del proprio lavoro.

16. LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

La valutazione del comportamento è espressa: - nella scuola primaria, collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio riportato nel documento di valutazione; - nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi. Il voto finale scaturisce dalla media dei voti attribuiti ad ogni indicatore.

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

(SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO – SCUOLA PRIMARIA)

INDICATORI VOTO DESCRITTORI

IMPEGNO

10 Si applica nel lavoro e nello studio con costanza e sistematicità rispettando le consegne date e svolgendo con cura e precisione i propri elaborati Frequenta assiduamente.

9 Si applica nel lavoro e nello studio con costanza e sistematicità rispettando le consegne date e svolgendo con cura i propri elaborati. Frequenta assiduamente.

8 Si applica nel lavoro e nello studio con costanza rispettando le consegne date . Frequenza costante.

7 Generalmente si applica nel lavoro e nello studio, rispettando le consegne date; gli elaborati sono abbastanza curati. Frequenza costante.

6

Si applica nel lavoro e nello studio in modo discontinuo; non sempre rispetta le consegne date e/o svolge i propri elaborati con la cura richiesta/necessaria.

Frequenza non costante.

5 Si applica nel lavoro e nello studio solo se sollecitato; fatica a rispettare le consegne date e gli elaborati non sono curati. Frequenza irregolare e/o saltuaria.

PARTECIPAZIONE

10 Dimostra vivo interesse per le attività di classe, offrendo contributi personali ed avanzando proposte costruttive.

9 Dimostra vivo interesse per le attività di classe, intervenendo in modo pertinente e costruttivo.

8 Dimostra interesse per le attività di classe; interviene in modo abbastanza pertinente.

7 Dimostra generalmente interesse per le attività proposte, interviene in modo abbastanza spontaneo e/o appropriato.

6 Partecipa in modo discontinuo e solo se sollecitato

5 Dimostra scarso interesse per le attività; interviene solo se stimolato o in modo non adeguato.

COLLABORAZIONE

10 Si inserisce attivamente nei gruppi di lavoro apportando contributi personali significativi;

rispetta i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

9 Si inserisce attivamente nei gruppi di lavoro apportando contributi personali significativi.

8 Si inserisce attivamente nei gruppi di lavoro .

7 Si inserisce positivamente nei gruppi di lavoro, con disponibilità ad apportare il proprio contributo ..

6 Si inserisce nei gruppi di lavoro, non sempre apportando il proprio contributo o tenendo conto di quello degli altri.

5 Si inserisce con fatica nei gruppi di lavoro e dimostra scarsa disponibilità ad offrire il proprio contributo o ad accettare quello degli altri.

RISPETTO DELLE REGOLE DELLA CONVIVENZA

10 Manifesta un comportamento sempre corretto riguardo le regole comuni (utilizzo di strutture, di sussidi, di spazi e tempi) e le modalità del dialogo; controlla consapevolmente le proprie emozioni e le manifesta nei modi e nei tempi opportuni.

9 Manifesta un comportamento quasi sempre corretto riguardo le regole comuni (utilizzo di strutture, di sussidi, di spazi e tempi) e le modalità del dialogo; controlla consapevolmente le proprie emozioni e le manifesta nei modi e nei tempi opportuni.

8 Manifesta un comportamento generalmente corretto riguardo le regole comuni (utilizzo di strutture, di sussidi di spazi e tempi) e le modalità di dialogo; controlla le proprie emozioni

7 Manifesta un comportamento generalmente corretto riguardo le regole comuni (utilizzo di strutture, di sussidi, di spazi e tempi) e le modalità di dialogo

6 Non sempre assume e/o mantiene un comportamento corretto riguardo le regole comuni (utilizzo di strutture, di sussidi, di spazi e tempi) e le modalità di dialogo.

5

Fatica ad assumere un comportamento corretto riguardo le regole comuni (utilizzo di strutture,

di sussidi, di spazi e tempi) e le modalità di dialogo;

non controlla le proprie emozioni e/o a non le manifesta nei modi e nei tempi opportuni.

RELAZIONI

INTERPERSONALI

10 Si pone in modo positivo e costruttivo nei confronti di adulti e compagni, instaurando rapporti

sereni; favorisce il confronto e lo scambio,

rispettando le idee e la sensibilità altrui; riconosce e rispetta le differenze dei ruoli.

9 Si pone in modo positivo nei confronti di adulti e compagni, instaurando rapporti

sereni; favorisce il confronto e lo scambio, rispettando le idee e

la sensibilità altrui; riconosce e rispetta le differenze dei ruoli.

8 Si pone in modo positivo nei confronti di adulti e compagni, instaurando rapporti sereni; si dispone favorevolmente al confronto e allo scambio, rispettando le idee e la sensibilità altrui.

7 Si pone in modo generalmente positivo nei confronti di adulti e compagni, anche se può mostrarsi selettivo nell’instaurare rapporti; accetta il confronto, ma talvolta deve essere richiamato a rispettare le idee e/o la sensibilità altrui.

6 Non sempre si pone in modo positivo nei confronti di adulti e compagni, instaurando rapporti talvolta conflittuali.

5 Incontra difficoltà nella relazione con gli adulti e/o i compagni: tende ad isolarsi o ad essere isolato o a porsi in modo conflittuale; ricerca l’attenzione degli altri con modalità non adeguate

(Il voto finale scaturisce dalla media dei voti attribuiti ad ogni indicatore)

Corrispondenza voti/giudizio scuola primaria per la valutazione del comportamento:

9-10 OTTIMO

8 DISTINTO

7 BUONO

6 SUFFICIENTE

5 INSUFFICIENTE

Secondo il D.P.R. N. 249 del 2009, il 5 in condotta è attribuito dal Consiglio di classe per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto degli studenti e delle studentesse, e cioè nei seguenti casi:

allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio (per l’ammissione lo studente deve avere frequentato le lezioni per almeno tre quarti dell’orario annuale);

a chi non ha nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto che richiede per se stesso;

a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; a chi arreca danno al patrimonio della scuola.

Poiché il 5 in condotta comporta la non ammissione alla classe successiva o agli esami di Stato, esso può essere attribuito solo se l’alunno:

ha precedentemente avuto una sanzione disciplinare e, comunque, solo se il comportamento sanzionato si è ripetuto;

non ha mostrato segni di miglioramento.

17. CRITERI AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O AGLI ESAMI

SCUOLA PRIMARIA

La non ammissione nella scuola primaria è considerata come evento eccezionale qualora si necessiti di attivare o riattivare percorsi di apprendimento con tempi più lunghi e adeguati ai ritmi dell’alunno, quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e di sostegno che non si siano rilevati produttivi. Questa straordinarietà deve essere condivisa dalle famiglie e prevede la preparazione dell’alunno, anche in riferimento all’inserimento nella classe di futura accoglienza. Deve essere considerata esclusivamente (senza limitare l’autonoma valutazione dei docenti) negli anni di passaggio da segmenti formativi ad altri che richiedono salti cognitivi particolarmente elevati ed esigenti di definiti prerequisiti, mancando i quali potrebbe risultare compromesso il successivo processo (dalla seconda alla terza classe primaria e dalla quinta primaria alla prima classe della secondaria primo grado). La non ammissione è da evitarsi al termine della classe prima della scuola primaria. Il Collegio considera casi di eccezionale gravità quelli in cui si registrino contemporaneamente le seguenti condizioni:

1. assenza o gravi carenze nelle abilità propedeutiche ad apprendimenti successivi (letto-scrittura, calcolo, logica matematica);

2. mancanza di processi di miglioramento cognitivo pur in presenza di documentati stimoli individualizzati anche in riferimento agli indicatori del comportamento che riguardano partecipazione, la responsabilità e l’impegno.

3. l’ipotesi della non ammissione sarà formulata dal C.d.C. entro il 30 aprile per consentire la dovuta preventiva condivisione con la famiglia e la dovuta preventiva preparazione dell’alunno relativamente al suo ingresso nella nuova classe, e della nuova classe relativamente all’accoglienza del nuovo alunno.

L’alunno del quale si sia considerata grave la situazione, sia che con decisione all’unanimità non sia stato ammesso, sia che, per mancanza di unanimità, sia stato ammesso, fruirà, nell’anno successivo, di precoci e formalizzati interventi di recupero e/o sostegno. La tempistica delle operazioni può essere così sintetizzata:

1. Comunicazione scritta al Dirigente relativa ai persistenti risultati negativi dell’alunno corredata dalla media dei voti delle valutazioni a fine febbraio dell’a.s. in corso e dei voti assegnati nella scheda di valutazione del I quadrimestre.

2. Comunicazione scritta e convocazione dei genitori alla presenza dei docenti e del Dirigente per metterli a conoscenza della situazione.

3. Convocazione del consiglio di classe con indicazione di un punto specifico di trattazione relativo alla non ammissione degli alunni.

4. Puntuale verbalizzazione della seduta del Cdc con motivazione chiara e dettagliata della scelta e con allegata relazione da parte del team docente.

SCUOLA SECONDARIA I GRADO Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno raggiunto gli obiettivi didattici minimi (possesso delle conoscenze di base relative agli argomenti trattati nelle varie discipline, uso di un linguaggio chiaro e corretto, capacità di operare semplici collegamenti) e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

1. I Consigli di Classe, per l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato, tengono conto: a) del progresso rispetto alla situazione di partenza; b) del grado di conseguimento degli obiettivi disciplinari (profitto nelle discipline); c) del grado di conseguimento delle competenze trasversali (metodo di studio e di lavoro,

capacità di comunicazione, capacità logiche); d) del grado di conseguimento del curricolo implicito (frequenza e puntualità, interesse e

impegno nella partecipazione al dialogo educativo, rispetto dei doveri scolastici, collaborazione con i compagni e i docenti, rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno d’Istituto);

e) Dei risultati conseguiti nelle attività di recupero e/o di sostegno organizzate dalla Scuola; f) del curriculum scolastico (per l’ammissione all’esame di Stato); g) della possibilità dell’alunno di completare il raggiungimento degli obiettivi formativi e di

contenuto propri delle discipline dell’anno in corso nell’anno scolastico successivo, valutandone con attenzione le capacità e le attitudini (il consiglio deve reputare l’alunno in grado di affrontare gli insegnamenti della classe successiva);

h) di ogni altro elemento di giudizio di merito. 2. Dopo attenta valutazione dei parametri indicati e di ogni altro elemento a sua disposizione per la

valutazione complessiva dell’alunno, il Consiglio di Classe assegna i voti, motivando quelli che da una proposta di valutazione inferiore a sei decimi sono portati a sei decimi, e delibera l’ammissione o la non ammissione motivata alla classe successiva o all’esame di Stato. In tal caso, il docente, nella cui disciplina l’alunno è insufficiente, può accettare la delibera del Consiglio di classe o mettere a verbale il suo voto contrario.

3. La non ammissione è deliberata dal Consiglio di classe in presenza di materie con valutazione definitiva di insufficiente quando, a giudizio dello stesso Consiglio di Classe, formulato all’unanimità o a maggioranza dopo analisi attenta e scrupolosa della personalità scolastica dell’alunno, il livello di preparazione complessiva nelle discipline con insufficienza sia tale da non consentire, né con gli interventi di recupero programmati dalla Scuola né con lo studio personale, il raggiungimento degli obiettivi formativi e di contenuto, propri delle discipline interessate, previsti per l’ammissione alla classe successiva.

4. La non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato è deliberata dal Consiglio di classe, in modo automatico, in uno dei seguenti casi: a) quando l’alunno ha superato il limite delle assenze previsto dalla legge (un quarto di assenze

rispetto al monte ore annuale obbligatorio delle discipline), ferme restando le deroghe stabilite dal Collegio docenti;

b) quando l’alunno consegue una valutazione negativa, inferiore a sei decimi, sul comportamento;

c) quando l’alunno, che ha il dovere di frequentare e di studiare tutte le discipline del curricolo obbligatorio, malgrado le sollecitazioni dei docenti, si rifiuta sistematicamente di seguire e di studiare anche una sola disciplina obbligatoria, di sottoporsi costantemente alle interrogazioni orali, di partecipare alle verifiche scritte di detta disciplina o, partecipandovi, consegna foglio bianco o non svolge il compito scritto assegnato. In tale caso, l’alunno è soggetto altresì a sanzione disciplinare;

d) quando l’alunno presenta insufficienze gravi (voto uguale a quattro) in diverse discipline, determinate da carenze profonde, tali da impedire la frequenza proficua della classe successiva, accompagnate ad un giudizio negativo sulla partecipazione al dialogo educativo e all’attività didattica.

Nel caso di ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato con voto insufficiente portato a sei decimi, deliberata a maggioranza, al fine di dare una corretta informazione all’alunno e alla

famiglia sul livello di apprendimento disciplinare del proprio figlio verrà disposta un’apposita comunicazione alla famiglia.

CRITERI PER LA CONDUZIONE DELLO SCRUTINIO FINALE

Nella Scuola Secondaria, al fine di assicurare uniformità nelle decisioni di competenza dei Consigli di Classe, si determinano i seguenti criteri per lo svolgimento degli scrutini finali:

1. Le proposte di voto nelle singole discipline sono formulate, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto dalle interrogazioni orali e dalle verifiche scritte corrette e registrate, dai docenti tenendo conto del raggiungimento o meno, da parte dell’alunno, degli obiettivi formativi e di contenuto propri della disciplina, nonché dell’eventuale recupero delle carenze rilevate ad inizio di anno scolastico e alla fine del 1° quadrimestre, sempre che si tratti di progressi sostanziali e documentati nelle prove di verifica.

2. Il voto negativo proposto (cioè inferiore a sei decimi) deve essere accompagnato da una analisi o motivazione espressa chiaramente dal docente nella relazione finale disciplinare.

3. Il voto di comportamento è attribuito sulla base della proposta del docente coordinatore del Consiglio di Classe e, successivamente, deliberato dal medesimo Consiglio di Classe.

4. Resta inteso che i voti di profitto e di condotta sono deliberati dal Consiglio di Classe all’unanimità o a maggioranza e non costituiscono, pertanto, un atto unilaterale, personale e discrezionale del singolo docente, cui spetta la sola proposta di voto, ma il risultato finale di una verifica e di una sintesi collegiale fondata sulla valutazione complessiva del percorso di apprendimento e di maturazione dell’allievo.

5. Sia nel caso di ammissione, con decisione assunta a maggioranza o all’unanimità, alla classe successiva o all’esame di Stato di alunno con voti inferiori a sei decimi nelle discipline, che nel caso di non ammissione di alunno, con decisione assunta a maggioranza o all’unanimità, alla classe successiva o all’esame di Stato, l’atto deliberativo del Consiglio di Classe deve essere debitamente motivato.

6. Si ricorda che nello scrutinio finale, per qualsiasi atto deliberativo del Consiglio di classe, non sono ammesse le astensioni.

18. AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO L’Autovalutazione ha la funzione specifica di introdurre modalità riflessive sull’organizzazione dell’Offerta Educativa e Didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia e per valutare l’efficienza del servizio offerto. La scuola partecipa, come previsto dalla normativa, alle rilevazioni INVALSI, che vedono l’effettuazione dei test nazionali di italiano e matematica in tutte le classi individuate dal Ministero. Alla valutazione interna si affianca quindi la valutazione esterna realizzata dall’Invalsi per le classi seconde e quinte della scuola primaria e per le classi prime della scuola secondaria di primo grado.

Da anni il nostro Istituto Comprensivo sottopone il proprio operato anche a valutazioni esterne attraverso una scheda compilata dai genitori che, a fine anno, esprimono un giudizio di merito sulle attività e sui servizi offerti dalla scuola. A partire dall’a.s. 2013-14 l’Istituto ha iniziato un percorso di autovalutazione allo scopo di rafforzare l’identità della scuola, consolidare i rapporti con il territorio, riflettere sulla propria progettualità per individuarne punti di forza e debolezza, di intraprendere azioni di miglioramento per assicurare il successo formativo di ciascun alunno, inteso non solo come diritto allo studio, ma nell’accezione più ampia di diritto all’inclusione sociale, per una piena godibilità di diritti di cittadinanza e di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita.

Allo scopo di superare ogni posizione di autoreferenzialità la nostra Scuola, nel contesto della nuova legge D.P.R. 80/2013, ha aderito al progetto Valutazione e Miglioramento proposto dall’INVALSI ed è stata monitorata, attraverso visite di esperti, sia dal punto di vista organizzativo, che della gestione delle risorse e dei programmi, anche attraverso incontri con docenti, genitori e alunni delle scuole medie.

L’Autovalutazione, è quindi un percorso di riflessione interno ad finalizzato ad individuare concrete piste di miglioramento, grazie alle informazioni qualificate di cui ogni istituzione scolastica dispone.

Il RAV (rapporto di Autovalutazione) ha offerto strumenti di analisi della nostra realtà scolastica, strumenti per discutere, regolare e scegliere la dimensione di crescita da intraprendere.

Attraverso l’analisi del suo funzionamento si è potuti giungere ad individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il Piano di miglioramento.

Le priorità emerse dalla valutazione, intese come possibili piste di miglioramento per l’Istituzione scolastica, sono i Risultati scolastici e i Risultati nelle prove standardizzate nazionali. Dall’'autovalutazione si è giunti alla necessità di rendere omogenea l'azione didattica dei singoli plessi dell'Istituto, per ridurre la variabilità tra le classi nelle performance delle prove nazionali delle classi. E’ emerso, inoltre, che il livello medio dell’apprendimento degli alunni presenta un appiattimento verso il basso, di qui la necessità di elevare la percentuale di quelli che hanno una valutazione medio alta o eccellente.

I traguardi a medio e lungo termine si configurano per I Risultati scolastici nell’aumentare la percentuale degli alunni che conseguono una valutazione medio alta o eccellente all'esame di stato del I ciclo, mentre per i Risultati nelle prove standardizzate nazionali nel miglioramento dei risultati di matematica e italiano nelle prove nella scuola primaria e secondaria di I grado.

I processi, che possono favorire il raggiungimento dei traguardi nelle priorità individuate, risiedono sicuramente in tre aree ben definite ed individuate grazie all’elaborazione del RAV.

La prima area è quella del Curricolo, della progettazione e della valutazione. Pur avendo lavorato con sistematicità e puntualità, anche attraverso l’utilizzo di dipartimenti disciplinari e l’elaborazione di un curricolo verticale che definiva competenze da raggiungere così come griglie valutative precise e condivise, si è rilevata la necessità di una progettazione sistematica di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti (interna ed esterna). Tale attività spesso avveniva in maniera individuale, poco strutturata e condivisa. Questa progettualità, richiamata nell’area del recupero e del potenziamento, necessita di una definizione chiara, rigorosa e puntuale.

La seconda area di processo, quella dell’Ambiente di apprendimento, si propone come mezzo per favorire l’acquisizione piena delle competenze, rispetto alle potenzialità di ognuno. Favorire l'innovazione metologico-didattica, anche incentivando la didattica laboratoriale, rappresenta il modo che può favorire il pieno successo formativo dell’alunno, superando l’impostazione tradizionale della lezione e permettendo una dimensione più aperta ed operativa del fare scuola, motivando l’alunno, gratificandolo, escludendo la possibilità che una didattica tradizionale lo limiti o lo cristallizzi in un’unica condizione.

La terza area di processo, legata all’innovazione didattica, è stata individuata nello Sviluppo e nella valorizzazione delle risorse umane. Intensificare l’attività di aggiornamento professionale, incentrandola sull’approfondita conoscenza di una didattica per competenze, può rappresentare la via maestra per una progettazione efficace di interventi didattico-educativi e di recupero-potenziamento. In questo modo l’alunno potrà conseguire il pieno sviluppo nell’ambiente educativo ed anche lo sviluppo di capacità spendibili in contesti differenziati di vita. Alla luce del RAV l’Istituto ha formulato la richiesta di potenziamento delle seguenti aree disciplinari, in ordine di priorità:

Potenziamento scientifico potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per

articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica20 marzo 2009, n. 89;

Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli

alunni e degli studenti; definizione di un sistema di orientamento. Potenziamento linguistico valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano

nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning;

Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per

studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

Potenziamento laboratoriale sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale,

all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;

Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio (comma7, lettera i); valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore;

Potenziamento motorio potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati ad uno stile di vita sano, con

parti- colare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica

Potenziamento artistico e musicale potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel

cine- ma, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della

sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

Potenziamento umanistico, socio-economico e per la legalità

definizione di un sistema di orientamento sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione

dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità;

Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore

sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica20 marzo 2009, n. 89;

Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli

alunni e degli studenti. Nell’ambito della definizione dell’organico del potenziamento per l’a. s. 2015/16 all’Istituto sono stati assegnati i seguenti docenti:

- N. 2 docenti posto comune scuola primaria - N. 1 docente di sostegno - N. 1 docente di Educazione Artistica classe di concorso A028 - N. 1 docente di Dattilografia (classe di concorso A075 scuola secondaria di II grado).

ORGANICO DEL POTENZIAMENTO: PROGETTI

- Progetto di recupero e potenziamento di italiano e matematica in tutti i plessi di scuola primaria, rivolto in particolare alle classi II e V, a supporto dei progetti di recupero e potenziamento già predisposti nei plessi.

- Laboratorio artistico rivolto agli alunni delle classi I e II della scuola secondaria di I

grado e eventualmente alle classi IV della scuola primaria;

- Progetto di informatica rivolto agli alunni della scuola secondaria di I grado e alle classi V della scuola primaria.

19. PROGETTI

I progetti sono finalizzati all’approfondimento di alcune tematiche particolari delle discipline curriculari: essi, attraverso una serie di attività e laboratori, tendono a potenziare le capacità espressive e ricettive, a valorizzare le attitudini e le competenze dei ragazzi, a stimolare attenzione e sensibilità nei confronti dei problemi dell’ambiente, a maturare la capacità di stare insieme agli altri nel confronto e nel rispetto reciproco delle diversità. Tali conquiste sono ritenute essenziali per una crescita globale ed armonica degli alunni. La Commissione P.O.F. ha proposto una definizione delle aree progettuali, approvata in Collegio dei docenti, per finalizzare ed orientare ancor più la scelta educativa dell’Istituto.

AREA ARTISTICO-ESPRESSIVA: Finalità Attività

- Comunicare messaggi di diverso tipo mediante il linguaggio verbale, non verbale ed iconico; - Lavorare in gruppo, ovvero operare attivamente nel gruppo di lavoro per affrontare problemi, progettare soluzioni, produrre risultati collettivi; - Saper comunicare il linguaggio della bellezza attraverso varie forme di linguaggio.

• Recitals natalizi (canti, poesie, letture di brani sul tema, balletti);

• Musica; • Attività motoria; • Attività grafico-pittorica per

piccoli gruppi (Scuola Infanzia); • Artisti in erba (Scuola Infanzia); • I colori (Scuola Infanzia); • Manifestazione di fine anno.

AREA STORICO-SOCIALE: Riconoscere ed esplorare le tracce storiche presenti nel territorio; - Comprendere e valorizzare l’importanza del patrimonio artistico e culturale del proprio territorio; - Conoscere e comprendere culture e realtà di Paesi lontani da noi.

• Ciocie ballerine; • Premio Gulia; • Musiche tradizionali; • Educazione ai valori (famiglia e

vita: incontro con esperti); • Concorso associazione Culturale

“La nostra terra” (classe III);

AREA DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE: Conoscere ed evitare i comportamenti, gli atteggiamenti e i rischi che possono danneggiare la salute; essere in grado di tutelare non solo la propria ma anche la salute altrui. - Acquisire il legame tra comportamenti personali e salute; - Riconoscere e valorizzare esperienze salutari; assumere stili di vita positivi, contrastando le patologie più comuni e prevenendo tutte le dipendenze e le patologie.

• “Dolcezze in fiera” (realizzazione di dolci tipici locali e di altre regioni);

• Ricettario “Dolcezze in fiera” (realizzato con cartapaglia e scrittura in corsivo);

• Educazione alimentare (Progetto frutta nelle scuole);

• Attività motoria (con saggio finale);

• Partecipazione al torneo di pallavolo.

AREA DEI LINGUAGGI: - Comunicare e interpretare messaggi di generi e complessità diversi, trasmessi utilizzando linguaggi verbali, non verbali, simbolici;

• Progetto Lettura; • Recupero Area linguistica; • Teatro in inglese;

- Organizzare, rielaborare ed esporre in modo personale, affettivo e con un registro linguistico adatto al contesto, i concetti ed i contenuti relativi alle varie discipline.

• Potenziamento lingua inglese (con esperto esterno, in orario pomeridiano).

AREA MATEMATICO-SCIENTIFICA-TECNOLOGICA:

- Potenziare l 'autoapprendimento, ovvero migliorare le proprie strategie di apprendimento e di azione e le proprie prestazioni lavorative; - Affrontare e risolvere problemi, ovvero pianificare strategie di azione per fronteggiare situazioni e risolvere problemi di diversa natura (tecnicooperativi, relazionali, organizzativi); - Offrire agli alunni l’immagine di una matematica creativa, divertente e capace di suscitare nuovi stimoli; abituare gli alunni a muoversi in situazioni matematiche non standard, a cogliere relazioni, a formulare congetture ed argomentare e discutere soluzioni. - Valorizzare le eccellenze.

• Logica matematica e geometria; • Recupero Area logico-

matematica (scuola secondaria I grado)

• Partecipazione Giochi “Bocconi” (scuola secondaria I grado).

AREA DELLA CITTADINANZA Partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa; - Saper risolvere i conflitti ove ciò sia necessario; - Partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitiche e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica; - Avere consapevolezza di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali; - Comprendere i codici di comportamento e le maniere generalmente accettati in diversi ambienti e società.

• Educazione alla legalità (Educazione stradale per classi quinte);

• Progetto Continuità; • Progetto pre-scuola (Carnello,

Selva, Schito, Ruggeri); .

La parte dei progetti viene dichiarata nella sua specificità di anno in anno. L’aggiornamento è dovuto alle priorità individuate ed alle collaborazioni che la scuola ha con enti ed istituzioni, per l’arricchimento delle attività sia in orario curricolare che extracurricolare.

PROGETTAZIONE A.S. 2015/16

La progettazione annuale è così articolata nei plessi:

PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON ENTI/ASSOCIAZIONI/ESPERTI ESTERNI - “Le dipendenze ed il cervello” in collaborazione con l’Associazione “Il Faro onlus” (tutte le

classi di Scuola Secondaria di I grado); - Torneo di pallavolo “Oasi dei sapori Volley Cup” in collaborazione con l’associazione

Argos Volley (tutte le classi di Scuola secondaria di I grado); - Progetto Lettura in collaborazione con il Punto Einaudi per la creazione di una Biblioteca di

classe (tutte le classi di scuola primaria) - Incontro con l'autore in collaborazione con il Punto Einaudi di Frosinone (scuola primaria e

secondaria) - Corsi inglese “Una chiave per il futuro” in collaborazione con la scuola Cervantes di Sora

(Scuola Primaria e Secondaria di I grado) (progetto extrascolastico) - Matematica – Logica - geometria e matematica attraverso il punto, la linea e il colore (plessi

scuola primaria di Carnello classi I e II e Schito classi III-IV-V); - Attività di beneficenza con Unione Ciechi – Acquisto uova di Pasqua (tutto l’istituto) - MIUR - UNICEF "Scuola amica" (tutto l’istituto)

PROGETTI CHE CIONVOLGONO TUTTO L’ISTITUTO

- Progetto Inclusione " Emozioniamo…ci" - Premio Gulia - Continuità (tutti plessi) - Potenziamento Logico – matematico (tutti i plessi di scuola dell’infanzia) - Potenziamento Linguistico (tutti i plessi di scuola dell’infanzia) - Progetto recupero e potenziamento in tutti i plessi di scuola primaria in orario curricolare o

extracurricolare - Prescuola – plessi di scuola primaria di Carnello, Schito, Selva, Ruggeri - Attività psicomotoria con esperto esterno per tutti i plessi di scuola dell’infanzia - Frutta nelle scuole (tutti i plessi di scuola primaria)

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO - Corso di recupero di italiano e matematica (classi III) (extracurricolare) - Corso di latino (classi II e III) (extracurricolare) - Potenziamento di matematica (extracurricolare) - Partecipazione ai Giochi matematici della Bocconi

SCUOLA PRIMARIA DI CARNELLO

- Recupero e potenziamento logico-matematico (classi III-IV-V) (extracurricolare) - Educazioni ai valori: “la bellezza della vita” (Classe V) (extracurricolare) - Educazione stradale - Lettura e drammatizzazione (classi I-II) (extracurricolare) - Natale in rima (tutte le classi) - Canto corale con esperto esterno (extrascolastico)

SCUOLA PRIMARIA DI SCHITO VICENNE

- Leggere è… (classi III-IV-V) (extracurricolare) - Recita di Natale - Recupero e potenziamento

SCUOLA PRIMARIA RUGGERI

- Gruppo folk “Le ciocie ballerine” (tutte le classi) (extracurricolare) - Logicando (classi I – II – III) - “Do, re, mi, facciamo un coro (tutte le classi)

SCUOLA PRIMARIA SELVA

- Lettura e ascolto - Partecipazione al concorso “la nostra terra” dell’Associazione culturale “Colli” (classe IV) - Natale in armonia (tutte le classi)

SCUOLA PRIMARIA SAN ROCCO

- “Giochiamo riciclando” (tutte le classi) (extracurricolare) - “E’ già Natale” (tutte le classi) - Logicando (classe V) - Educazione ai valori: “la bellezza della vita” (classe V) - (extracurricolare) - Educazione stradale (classe V)

SCUOLA DELL’INFANZIA CARNELLO

- Laboratorio musicale-teatrale - Natale in rima - Saluto di fine anno

SCUOLA DELL’INFANZIA SCHITO VICENNE

- Giocando con la musica - Laboratorio d’inglese - Festa di fine anno

SCUOLA DELL’INFANZIA SAN LORENZO

- Le ciocie ballerine - Artisti in erba - Teatrino “Pinocchio story” in lingua inglese

SCUOLA DELL’INFANZIA CHIESA NUOVA

- Laboratorio musicale-teatrale - Progetto “Natale”

SCUOLA DELL’INFANZIA SAN ROCCO

- Coro di Natale - Festa di fine anno

20. PROGETTO SEZIONE PRIMAVERA L’Istituto, per rispondere alle esigenze dell’utenza, ha deciso di attivare nel plesso di Scuola dell’Infanzia di Spinelle una sezione “primavera”, rivolta ai bambini di età tra i 24 e i 36 mesi. Il progetto, realizzato con i fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio e dall’USR Lazio, è attuato in raccordo con l’offerta formativa della scuola dell’infanzia, accoglie i bambini secondo il seguente orario:

- Plesso Spinelle dalle 8 alle 14. Le sezioni primavera sono caratterizzate da momenti significativi che si connotano come attività educative e gesti di accudimento, quali l'entrata e l'uscita, le attività ludiche, i pasti, le cure igieniche ed il sonno. L'ambiente è sereno e accogliente con particolare attenzione al benessere affettivo emotivo e relazionale di ogni singolo bambino.

21. VISITE DIDATTICHE E VIAGGI DI ISTRUZIONE

Le visite guidate e i viaggi d’istruzione costituiscono iniziative complementari alle attività didattiche, quali utili occasioni per ampliare ed approfondire esperienze ed informazioni. Esse hanno una forte valenza educativa in quanto consentono di approfondire argomenti disciplinari presenti nella programmazione curricolare, di offrire stimoli culturali e favorire l’acquisizione di competenze trasversali: attraverso la conoscenza del territorio si propongono di sviluppare un atteggiamento di attenzione e rispetto nei confronti di habitat naturali, insediamenti storici e monumenti artistici. Le mete proposte sono in funzione delle attività didattiche previste dal P.O.F. e proposte dai Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione e, dunque, finalizzate al completamento dei progetti didattici su temi riguardanti l’ambiente, le bellezze storiche, l’ecologia. Le uscite sono adattate all’età degli alunni e indirizzate alla scoperta delle aree protette, dei territori ricchi di attrattive naturalistiche e di testimonianze storiche, autentici “cammini di conoscenza” multidisciplinare, guida e metodo per scoprire le tracce del passaggio dell’uomo nel corso della storia. Sono previste anche uscite didattiche inerenti progetti, concorsi, mostre e manifestazioni di interesse culturale e sociale. Il consenso scritto dei genitori o di chi ne fa le veci costituisce il presupposto per la partecipazione dell'alunno alle gite e dovrà essere consegnato in tempo opportuno per l'organizzazione del viaggio.

22. CRITERI DI FORMAZIONE DELLE CLASSI/SEZIONI

I criteri mirano a raggiungere i seguenti obiettivi:

o L'eterogeneità all'interno di ciascuna classe (ogni classe dovrebbe essere, in piccolo, uno spaccato della società).

o L'omogeneità tra le sezioni parallele. o L’equilibrio del numero alunni/alunne. o La parità di “casi difficili” (alunni con difficoltà di apprendimento e/o di

comportamento).

A) CRITERI GENERALI COMUNI

1. 1. INSERIMENTO NELLE SEZIONI DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI o con DSA dichiarati

1.1. Il Dirigente scolastico inserirà gli alunni nei classi/sezione tenendo presenti i seguenti criteri:

o Sentirà il parere dell'equipe socio-psico-pedagogica; o Inserirà gli alunni disabili e/o con DSA in una classe rispettando le indicazioni del

D.M. n. 141/99; o Valuterà anche l'opportunità di rendere disomogeneo il numero degli alunni delle

due sezioni a favore di quella in cui è inserito l'alunno diversamente abile e/o con DSA;

o Nel caso vi siano più alunni diversamente abili, essi verranno divisi equamente nelle sezioni/classi.

2. INSERIMENTO NELLE CLASSI DEGLI ALUNNI EXTRACOMUNITARI. 2.1. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe

corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:

a. Dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;

b. Dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno; c. Del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; d.

Il dirigente scolastico formerà le classi/sezioni sulla base: o Delle proposte delle commissioni come di seguito indicato; o Verificata la corretta applicazione dei presenti criteri;

Le classi/sezioni definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico di norma, entro la prima decade di luglio. Le classi/sezioni rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team. Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle classi ritenute più idonee dai docenti del plesso in accordo con il Dirigente scolastico.

B) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI

SCUOLA DELL’I N F A N Z I A

CRITERI DI FORMAZIONE DELLE SEZIONI Il DS con la collaborazione del personale di segreteria, addetto alle iscrizioni, esamina gli elenchi e procede alla formazione delle sezioni. Tale procedura viene eseguita con la collaborazione dei referenti di sede per la formazione delle sezioni nei plessi plurisezione. Le sezioni sono eterogenee nei plessi di Carnello, Schito e San Lorenzo. Nei plessi di Spinelle e Chiesa Nuova le sezioni saranno mantenute omogenee per età, finché possibile. Sezioni eterogenee All’atto di formazione delle sezioni si opererà una compensazione fra il numero di alunni uscenti ed alunni entranti fino al raggiungimento del numero legale di iscritti coerentemente con le disposizioni di massimo affollamento delle aule in applicazione della normativa in materia di sicurezza.

2. Ciascuna sezione deve contenere lo stesso numero di alunni. Nel caso il numero delle preferenze espresse dai genitori all’atto di iscrizione sia superiore al numero dei posti disponibili nella sezione, si cercherà di trovare un accordo fra i genitori, accettando anche in una sezione uno squilibrio di numero di iscritti fino a tre bambini in più. Se non si trova l’accordo, l’assegnazione alla sezione dei bambini avverrà per sorteggio in presenza dei genitori interessati.

Gli Alunni sono assegnati ai diversi plessi in base alla residenza della famiglia e alle richieste dei genitori. Nella formazione delle sezioni si darà precedenza agli alunni non anticipatari. Agli genitori degli alunni anticipatari che eventualmente non possano essere accolti in un plesso verrà proposto l’iscrizione negli altri plessi ove vi siano posti disponibili. Per le sezioni eterogenee per età si seguiranno i seguenti criteri:

Equa distribuzione alunni delle tre fasce di età (3-4-5) Equa distribuzione fra maschi e femmine Equa distribuzione alunni di origine straniera Inserimento calibrato con riferimento all’età, considerando l’anno e il mese di nascita Distribuzione proporzionata nelle varie sezioni dei bambini anticipatari. L’assegnazione ai plessi in base alla scelta fatta all’atto dell’iscrizione dai genitori ed alla

residenza anagrafica; La considerazione della preferenza espressa dai genitori per gli alunni gemelli o per i fratelli;

Le sezioni saranno rese ufficiali all’inizio del mese di luglio e comunque prima dell’inizio delle lezioni.

3. Le sezioni rimarranno quelle fissate dal Dirigente Scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team.

4. Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle sezioni ritenute più idonee dai docenti del plesso in accordo con il Dirigente Scolastico.

ALUNNI ANTICIPATARI L’ammissione alla frequenza per i bambini anticipatari è subordinata alle condizioni previste dalla normativa di riferimento (dopo l’accoglimento degli alunni in età e in caso non si crei lo sdoppiamento della sezione) e alla disponibilità di locali idonei sotto il profilo dell’agibilità e della funzionalità. I bambini anticipatari possono essere accolti solo se hanno raggiunto un’adeguata autonomia personale (ad esempio, devono aver raggiunto un adeguato controllo degli sfinteri) e saranno ammessi alla frequenza con un inserimento graduale.

C) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI Scuola Primaria

Entro il 30 giugno si procederà alla costituzione di una commissione designata dal Collegio dei Docenti con incarico annuale formata docenti della scuola dell’infanzia del plesso interessato e docenti delle classi quinte della scuola primaria del plesso interessato. Tale commissione avrà il compito di formare gruppi eterogenei sia dal punto di vista relazionale che comportamentale sulla base dei dati rilevabili dai documenti compilati dalla Scuola dell’Infanzia e delle indicazioni fornite dalle insegnanti.

Le fasce di alunni che poi saranno rappresentate in maniera omogenea all'interno delle singole classi rispecchieranno i seguenti criteri: 1. Eterogeneità all’interno della classe; 2. omogeneità tra classi parallele; 3. equilibrio maschi/femmine; 4. adeguata distribuzione alunni H/DSA/BES; 5. adeguata distribuzione alunni stranieri; 6. frequenza della scuola dell’Infanzia; 7. richiesta dei genitori in merito ai compagni; 8. Frazionamento del gruppo/sezione di provenienza e distribuzione proporzionata tra le classi secondo i seguenti parametri:

a) Livelli di competenze raggiunte (desunti dal passaggio di informazioni dalla scuola dell’Infanzia);

b) Personalità e aspetti comportamentali (desunti dal passaggio delle informazioni); c) Suddivisione equilibrata secondo genere maschile/femminile; d) Suddivisione equilibrata in base alla data di nascita.

Verranno considerate dalla commissione le seguenti specificità: -L’inserimento di gruppi di 4/5 bambini che provengono dalla stessa sezione della Scuola dell’Infanzia; ogni alunno dovrà avere nel gruppo classe altri compagni della sezione della scuola materna di provenienza non superando le unità specificate. -Eventuali preferenze dei genitori, scritte, motivate e giustificate.

D) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

1. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° 1.1. Le classi sono unità di aggregazione degli alunni, aperte alla socializzazione e allo

scambio delle diverse esperienze; andranno perciò favorite le modalità organizzative

espressione di libertà progettuale coerenti con gli obiettivi generali e specifici dei vari ordini di scuola (art. 5 c. 1 Regolamento sull’autonomia 275/99).

1.3. Nella formazione dei gruppi classe si terranno globalmente presenti le seguenti variabili: o Sesso; o Eventuali indicazioni del team docente della primaria in particolare per gli alunni con

difficoltà di apprendimento e/o comportamento;

1.4 Per la formazione delle classi si utilizzeranno anche: o I documenti ufficiali di valutazione (schede scolastiche dell’alunno) o Le valutazioni sintetiche espresse dai docenti della scuola primaria

1.5. Si procederà secondo il seguente metodo: Una Commissione, formata dai docenti delle sezioni di scuola secondaria I grado, sulla base delle informazioni acquisite dai documenti e dai docenti della scuola primaria, suddividerà gli alunni in 5 fasce di livello:

I FASCIA: abilità/competenze da acquisire (insufficiente 4 -Mediocre - 5) II FASCIA: abilità/competenze da consolidare (Sufficiente / Buono - 6 - 7) III FASCIA: abilità/competenze da potenziare (Distinto - 8) IV FASCIA: abilità/competenze eccellenti (Ottimo - 9 – 10)

Si procederà secondo i seguenti criteri:

o Formazione di gruppi eterogenei sia dal punto di vista relazionale che delle

conoscenze/abilità/competenze conseguite al termine della scuola primaria, anche sulla base dei dati rilevabili dai documenti compilati dalla scuola primaria;

o Suddivisione in modo il più possibile equilibrato dei maschi e delle femmine all’interno dello stesso gruppo;

o Gli alunni provenienti dallo stessa frazione/contrada saranno di norma mantenuti nella stessa classe;

o Collocazione dei fratelli/sorelle nella medesima sezione; o Gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe

terza o non licenziati manterranno la stessa sezione dell’anno precedente. o Gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe

seconda verranno di norma inseriti nella stessa sezione dell’anno precedente; o Gli alunni per i quali i genitori hanno scelto insegnamento della materia alternativa

saranno inseriti, nel medesimo gruppo, fatto salvo il rispetto degli altri criteri; o L’inserimento degli alunni diversamente abili o con DSA dichiarati terrà conto degli

alunni problematici già presenti nelle altre classi della stessa sezione. La ripartizione degli alunni diversamente abili sarà equilibrata fra le varie sezioni e l’inserimento degli allievi sarà a discrezione del DS, sentiti i pareri dei genitori e della ASL competente;

La Commissione è delegata dal collegio dei docenti a proporre al dirigente scolastico gli inserimenti nelle classi degli alunni trasferiti nel corso dell’anno scolastico.