1 La valutazione dazienda Master delle professioni contabili Teramo 30.06.2007.

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1 La valutazione d’azienda Master delle professioni contabili Teramo 30.06.2007

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La valutazione d’azienda

Master delle professioni contabili

Teramo 30.06.2007

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Premessa

Valutare è un procedimento lungo e complesso, coinvolge aspetti non solo ragionieristici, ma anche fiscali e giuridici, ambientali, di mercato e geografici;

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Premessa

aspetto della massima importanza è la scelta dell’approccio valutativo il quale deve essere sempre correlato allo scopo che s’intende perseguire.

Sarebbe infatti erroneo ritenere che i valori attribuiti ad un’azienda in funzionamento coincidano, ad esempio, con i valori attribuiti alla stessa azienda in sede di fusione, cessione, conferimento, trasformazione o liquidazione.

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Conseguenza

Conseguenza diretta di questo indirizzo, è che un patrimonio deve necessariamente ricevere l’attribuzione di un valore che sia diverso a seconda del fine proprio cui la valutazione è diretta.

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Oggetto della valutazione

Per ciò che concerne l’oggetto della valutazione in sè, ossia l’azienda, l’art. 2555 del C.C., la definisce come quel “complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”.

Da questa definizione si evince come il valore dell’azienda non possa essere considerato come la semplice somma del valore dei singoli beni che la compongono.

Essa va considerata, invece, come un complesso Essa va considerata, invece, come un complesso dinamico, in altre parole, come un insieme dinamico, in altre parole, come un insieme d’elementi organizzatid’elementi organizzati

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Compito dell’imprenditore

sarà l’imprenditore, con le sue capacità relazionali, metodologiche, previsionali e gestionali, che provvederà a coordinare ed omogeneizzare i singoli beni aziendali, indirizzando il tutto verso lo scopo primario, ossia la produzione di un reddito adeguato agli investimenti operati e al rischio assunto.

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Definizione dell’azienda a fini valutativi

L’azienda può essere definita, per le finalità che qui interessano, come un

”universitas rerumuniversitas rerum”

ovvero un complesso omogeneo e organizzato comprendente beni mobili, immobili e immateriali (come l’avviamento, i marchi d’impresa e diritti d’autore), rapporti di lavoro, contratti in essere (come appalti, forniture, locazioni, leasing) debiti, crediti, ecc.

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Compito del perito

Compito del commercialista o comunque, del perito in genere, è, dunque, quello di attribuire un valore economico al attribuire un valore economico al complesso organizzato dall’imprenditorecomplesso organizzato dall’imprenditore.

Tale processo viene condizionato da molteplici fattori, quali:• la tipologia d’attività svolta,• il luogo,• il tempo,• i dati disponibili• lo scopo che s’intende perseguire• e di conseguenza, il metodo valutativo prescelto.

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Metodo valutativo

la dottrina ha elaborato dei criteri di stima che, sostanzialmente e con le loro ulteriori specificazioni, possono essere così sinteticamente elencati:

a) Metodo patrimoniale (semplice e complesso)

b) Metodo redditualec) Metodo finanziariod) Metodi misti

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Metodo patrimoniale semplice

Tale metodo è senza dubbio il meno complesso

Si tratta, in pratica, di valutare l’azienda riesprimendo le poste attive e passive, di bilancio, da valori contabili in valori correnti

Sarà, in proposito, necessario procedere ad analizzare ogni singola componente, attiva e passiva, dello stato patrimoniale ed operare un adeguato intervento di revisione contabile e quindi di rettifica dei valori.

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Metodologia

Partendo dal patrimonio netto contabilePartendo dal patrimonio netto contabile, dato dalla differenza tra l’attivo e il passivo patrimoniale quale risulta dal bilancio redatto secondo criteri ordinari, si si applicano al suddetto valore contabile, applicano al suddetto valore contabile, le rettifiche, in aumento o diminuzione, le rettifiche, in aumento o diminuzione, operate in sede di revisione.operate in sede di revisione.

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le rettifiche delle immobilizzazioni materiali

• il valore delle immobilizzazioni materiali, dovrà essere esposto al valore di mercato o di sostituzione;

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le rettifiche delle rimanenze

• circa le rimanenze, invece, è necessario fare delle distinzioni;– i prodotti finiti devono essere valutati al minore tra il

più recente costo di produzione e il costo medio di vendita al netto di quelli che si prevedano essere gli oneri di commercializzazione, oppure al prezzo di mercato;

– le materie prime al valore di mercato o sostituzione;– i semilavorati, infine, sono valutati al costo più

recente di produzione;

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le rettifiche dei titoli

• i titoli quotati vengono valutati secondo i listini di mercato e vale quindi il prezzo attuale al momento della stima;

• i titoli non quotati si considera attendibile il valore nominale o il prezzo di acquisto;

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le rettifiche dei crediti

• i crediti possono essere esposti al valore nominale, salvo il caso in cui si abbia notizia circa la loro parziale esigibilità, in tal caso la valorizzazione dovrà avvenire con il criterio del presunto realizzo

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le rettifiche dei debiti

• i debiti generalmente vengono valutati al valore nominale (nel caso non siano previste spese aggiuntive di sorta)

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le rettifiche dei fondi

• dei fondi accantonati (ad esempio TFR) se ne accerta la congruità;

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Una volta operate le rettifiche, il valore dell’azienda sarà quindi espresso dalla seguente formula:

W = K

In cui:

W = valore dell’ azienda;

K = patrimonio netto contabile + variazioni in aumento – variazioni in diminuzione (ossia, +/-rettifiche) = patrimonio netto rettificato

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Metodo patrimoniale complesso

Questa metodologia valutativa si discosta da quella semplice per il fatto che vengono stimate le grandezze vengono stimate le grandezze immateriali di durata ultrannualeimmateriali di durata ultrannuale (quali ad esempio, marchi, brevetti, diritti d’autore) e la cui cessione possa avvenire anche separatamente rispetto agli altri beni e che, eventualmente, non siano stati inseriti in contabilità.

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Metodo di valutazione dei beni immateriali

I metodi di valutazione dei beni immateriali possono essere:

1. di natura empiricanatura empirica in quanto basati sulla conoscenza dei prezzi di cessione relativi agli stessi beni individuati da aziende operanti in settori similari.

2. sommatoria dei costi sostenuti per la realizzazione del bene o degli oneri necessari per la sua riproduzione

3. valutazione del bene in funzione dei benefici, calcolati in termini di maggiori ricavi futuri, conseguenti al possesso del bene in questione e procedendo alla attualizzazione dei dati così ottenuti.

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Metodo di valutazione dei beni immateriali

I metodi di valutazione dei beni immateriali possono essere di natura empiricanatura empirica in quanto basati sulla conoscenza dei prezzi di cessione relativi agli stessi beni individuati da aziende operanti in settori similari.

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Formula del modello patrimoniale complesso

In conclusione, la formula rappresentativa di questo modello valutativo potrebbe essere la seguente:

W = K + I

In cui:

I = valore dei beni immateriali stimati.

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Sia per il metodo patrimoniale semplice che per quello complesso è, infine, necessario tenere conto

1. del risultato di esercizio infrannuale2. del relativo carico tributario,3. oltre agli oneri legati alla fiscalità latente

dovuta, ad esempio, alle eventuali plusvalenze potenziali conseguenti alla rivalutazione dei beni strumentali e delle rimanenze.

Naturalmente i valori calcolati (utile o perdita) e l’impatto fiscale, sia effettivo che latente, andranno ad influenzare il valore complessivo dell’azienda (in aumento e/o diminuzione).

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Metodo reddituale

Con questo metodo l’azienda è considerata quale complesso unitario organizzato e il suo valore è posto in funzione del reddito che la stessa è in grado di generare.

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Formula del Metodo reddituale

Il valore dell’azienda può essere stimato con riferimento ad un arco temporale illimitato e in questo caso, la formula di riferimento è la seguente:

W = R / i

In cui:

R =reddito medio prospettico normalizzato;

i = tasso di valutazione

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reddito medio prospettico normalizzato

Il calcolo di R presenta notevoli difficoltà, non fosse altro per il fatto che si tratta di un valore basato su delle previsionivalore basato su delle previsioni le quali, per quanto attente e affinate, portano in sé, comunque, un certo grado di soggettività e un discreto margine di errore.

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Periodo di riferimento del reddito medio prospettico normalizzato

Di solito l’arco temporale di riferimento per effettuare previsioni reddituali non eccede mai i 3/5 anni.

Un metodo di riferimento per la valorizzazione della capacità reddituale futura potrebbe essere rappresentato dalla media dei redditi prodotti negli ultimi 3/5 esercizi

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Altri elementi di ausilio nella determinazione del reddito medio prospettico

Qualora si possiedano informazioni certeinformazioni certe o comunque attendibili circa elementi che che possano influenzare il reddito futuropossano influenzare il reddito futuro rispetto al reddito medio derivante dai risultati storici, sarà possibile affinare il calcolo del reddito medio coordinando coordinando elementi consolidati (redditi passati) elementi consolidati (redditi passati) con elementi di natura previsionale.con elementi di natura previsionale.

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Altri elementi di ausilio nella determinazione del reddito medio prospettico

La disponibilità, da parte dell’azienda, di budgetbudget già redatti e relativi ai successivi 3/5 anni, potrebbero essere di notevole ausilio per stimare la capacità reddituale prospettica.

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Altri elementi di ausilio nella determinazione del reddito medio prospettico

Inoltre previsioni di mercato, studi mirati previsioni di mercato, studi mirati circa le potenzialità future dell’aziendacirca le potenzialità future dell’azienda, in funzione del posizionamento geografico o del tipo di attività svolta, costituiscono costituiscono elementi di straordinaria importanza elementi di straordinaria importanza per ridurre al minimo il grado di per ridurre al minimo il grado di soggettivitàsoggettività.

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Normalizzazione Una volta acquisito il dato del reddito medio

prospettico, è necessario procedere, infine, alla sua normalizzazionenormalizzazione;

tale procedimento consiste nel depurare, il tale procedimento consiste nel depurare, il valore calcolato, di tutti gli elementi positivi o valore calcolato, di tutti gli elementi positivi o negativi, di natura straordinaria o anomala, negativi, di natura straordinaria o anomala, che hanno condizionato, nel passatoche hanno condizionato, nel passato (nel caso si utilizzino dati storici), o che si presume o che si presume influenzeranno nel futuro, la determinazione influenzeranno nel futuro, la determinazione del reddito di impresa.del reddito di impresa.

Il valore, così calcolato, viene, poi, ulteriormente diminuito del carico tributario (Ires e Irap)

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determinazione del tasso di valutazione

La fase successiva del processo di stima comporta la determinazione del tasso di tasso di valutazionevalutazione, il quale è rappresentato, in formula, dalla lettera “i”“i” ed è dato dalla somma di 2 diverse componenti:

1.1. tasso “purotasso “puro”, proprio degli investimenti con rischio vicino allo zero (titoli di stato a reddito fisso) = i’i’

2.2. premio per il rischiopremio per il rischio = i’’i’’

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Determinazione del premio di rischio

La pratica professionale assume come punto di riferimento la teoria del C.A.P.Mteoria del C.A.P.M. (Capital Assets Pricing Model) la quale indica nel coefficiente βcoefficiente β uno degli elementi essenziali per il calcolo del suddetto premio;

β è un indice che misura il rischio legato al β è un indice che misura il rischio legato al settore in cui opera l’azienda (settore in cui opera l’azienda (indice di indice di rischiosità)rischiosità)

in particolare, i valori di β oscillano per importi prossimi all’unità, per cui:

• Se β > 1β > 1 l’investimento presenta un rischio superiore rischio superiore alla media del settorealla media del settore;

• Se β < 1β < 1 l’investimento presenta un rischio inferiore rischio inferiore alla media del settorealla media del settore;

• Se β = 1β = 1 l’investimento presenta un rischio in linea con rischio in linea con la media del settorela media del settore;

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Determinazione del premio di rischio

Il coefficiente β o indice di rischiosità del settore, dovrà, poi, essere, ponderato per il rendimento medio del mercato di borsa (r) diminuito del tasso puro (i’);

il premio per il rischio (i’’)premio per il rischio (i’’), in formula, sarà dato, quindi, da:

i’’= β* (r – i’)i’’= β* (r – i’)

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il tasso di valutazione “i““i“ può essere rappresentato dalla seguente formula:

i = i’ + β* (r – i’) + Si = i’ + β* (r – i’) + S

dove s è il tasso di inflazione atteso.

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Nel caso, invece, in cui si intenda procedere alla valutazione dell’azienda facendo riferimento ad un periodo di tempo limitato,

oltre a “R” e “i”, sarà necessario individuare “n”, ossia l’arco temporale di riferimento (n = numero anni); in questo caso la formula sarà data da:

W = R * a W = R * a n in i

Il valore dell’azienda è dato dalla Il valore dell’azienda è dato dalla attualizzazioneattualizzazione del reddito medio prospettico del reddito medio prospettico con durata con durata nn al tasso al tasso ii..

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Questa formula:

W = R * a W = R * a n in i

può essere anche rappresentata come:

W = R* [(1+i)n – 1 / i (1+i)n]W = R* [(1+i)n – 1 / i (1+i)n]

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Se, in alternativa, anziché adoperare il reddito medio prospettico, si utilizzassero dei valori puntuali, si avrebbe la seguente formula:

W = Σ RW = Σ Rtt / (1+ i)t / (1+ i)tIn questo caso la componente reddituale è fornita da

singoli redditi calcolati per ogni annualità di durata dell’azienda o, comunque, per tutti gli anni dell’arco temporale prescelto ai fini della valutazione, (t = 1; t = 2 ….).

Il simbolo Σ Rt/(1+i)t rappresenta, quindi, la rappresenta, quindi, la

sommatoria di tutti i flussi di reddito Rt per t sommatoria di tutti i flussi di reddito Rt per t che va da 1 a n attualizzati al tasso i. che va da 1 a n attualizzati al tasso i.

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I metodi misti

Non a caso si parla di “metodi misti” e non di “metodo misto”, perché la dottrina aziendalistica, propone due differenti algoritmi:

a)a) Metodo del valore medioMetodo del valore medio

b)b) Metodo della stima autonoma dell’avviamentoMetodo della stima autonoma dell’avviamento

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Metodo Misto

Metodo del valore medioMetodo del valore medio

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Metodo del valore medioMetodo del valore medio

Il “ metodo del valore mediometodo del valore medio” è di semplice rappresentazione ed è dato dalla seguente formula:

W = (K + R/i)/2W = (K + R/i)/2

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Finalità delFinalità del Metodo del valore medioMetodo del valore medio

questo criterio, “cerca” di contemperarequesto criterio, “cerca” di contemperare le due componentile due componenti che, sino ad ora, sono state tenute separate, ossia quella patrimoniale epatrimoniale e quella redditualereddituale.

Ciò che si intende ottenere, tramite l’utilizzo di questo modello valutativo, è di comprendere, nel valore dell’azienda, anche l’avviamentol’avviamento

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Che cos’è l’avviamentoChe cos’è l’avviamento

la teoria maggiormente sostenuta, da dottrina e giurisprudenza, è quella secondo cui

“l’avviamento consiste nella capacità l’avviamento consiste nella capacità dell’azienda di produrre profittidell’azienda di produrre profitti”

(teoria dell’Ascarelli).

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Individuazione implicita dell’avviamento Individuazione implicita dell’avviamento nel metodo del valore medionel metodo del valore medio

Nella formula del valore medio:

W = (K + R/i)/2W = (K + R/i)/2non viene esplicitamente indicato il valore

dell’avviamento, esso è, infatti, valutato implicitamente, tramite la valorizzazione di “R”.

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Critiche

E’ stato, tuttavia, rilevato (A.Panepinto) che in caso di reddito medio prospettico in caso di reddito medio prospettico uguale o prossimo allo zerouguale o prossimo allo zero, il valore il valore economico della azienda sarebbe dato economico della azienda sarebbe dato dalla metà del valore di “K”dalla metà del valore di “K” , il che porterebbe, evidentemente, a un risultato non sufficientemente rappresentativo della realtà aziendale.

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Metodo Misto

Metodo della stima autonoma dell’avviamento

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metodo della stima autonoma dell’avviamentometodo della stima autonoma dell’avviamento

dotato di maggiore significatività, il “metodo della stima autonoma dell’avviamento”, il che comporta la valorizzazione di tale grandezza, tramite l’ausilio della seguente formula, relativa alla valutazione di una azienda con durata limitata nel tempo (3/5 anni):

A = (R- Ki) aA = (R- Ki) a n i’n i’

R = reddito medio prospettico normalizzatoK = patrimonio netto rettificatoi = tasso di rendimento del patrimonioi’ = tasso di attualizzazione del sovra – redditon = anni di durata dell’avviamento

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Analisi della formulaAnalisi della formula

I valori di R e K sono noti;“i” rappresenta il tasso di remunerazione del

patrimonio investito e coincide con rendimento medio del settore in cui l’azienda opera (tesi preferita dalla dottrina);tuttavia è ammissibile utilizzare il tasso calcolato per il metodo reddituale che può, empiricamente, corrispondere alla sommatoria del tasso di rendimento dei titoli di stato a medio – lungo termine, maggiorato del premio per il rischio

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Segue Analisi della formulaSegue Analisi della formula

“i’” rappresenta, invece, “il compenso finanziario dovuto al trascorrere del tempo” e corrisponde al tasso privo di rischio (al netto della componente inflazionistica, se i redditi che hanno condotto al valore “R”, sono stati assunti in termini reali).

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In conclusione la formula del In conclusione la formula del metodo esaminato è:metodo esaminato è:

W = K + AW = K + AIn cui A può essere rappresentato come

= (R- Ki)*[(1+i’)n-1/i’(1+i’)n]= (R- Ki)*[(1+i’)n-1/i’(1+i’)n] Nel caso in cui si intenda valutare

un’azienda a durata illimitata la formula è la seguente:

W = K + (R-Ki)/i’ W = K + (R-Ki)/i’

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Il metodo finanziario

Tale categoria metodologica si sostanzia nella individuazione del valore della azienda in funzione della capacità della stessa di produrre flussi di cassaflussi di cassa.

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Il metodo finanziario

• Se i flussi di liquidità saranno assunti alal lordo degli oneri finanziarilordo degli oneri finanziari allora il criterio valutativo di tipo finanziario viene definito “unleveredunlevered” (più utilizzato);

• nel caso in cui, invece, i flussi di cui sopra siano assunti al netto dell’incidenza al netto dell’incidenza degli oneri finanziaridegli oneri finanziari, allora il metodo finanziario assume la denominazione di “leveredlevered”.

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Formula del metodo finanziarioFormula del metodo finanziario

L’equazione rappresentativa del metodo finanziario, è data da:

Σ FCΣ FCtt/ (1+i)t + Vr/(1+i) n/ (1+i)t + Vr/(1+i) n

In cui:

Σ = sommatoria per “t” che va da 1 a “n”;FCt = flusso di cassa disponibile al tempo t (t = 1, 2, 3…n);

i = tasso di attualizzazione;

Vr = valore residuo dell’azienda

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Metodologia

Dovrà essere determinato il valore di FC per ognuno degli anni del periodo temporale di riferimento, che la prassi attesta in un massimo di 5 anni.

Il valutatore dovrà, quindi, predisporre una serie di bilanci previsionali; essi avranno la funzione di fornire i dati necessari al fine di calcolare il flusso di cassa atteso per ciascuno dei periodi assunti a base per la valutazione.

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La formula di riferimento per il calcolo del flusso da cassa (con il metodo unlevered) è la seguente:

Utile netto d’esercizio (fatturato-costi operativi)+ oneri finanziari- proventi finanziari+ imposte dell’esercizio= reddito lordo- imposte ricalcolate= reddito operativo+ ammortamenti+/- accantonamenti (FTR) e altri fondi+/- incrementi/decrementi capitale fisso+/- incrementi/decrementi capitale circolante+/- incrementi/decrementi debiti m.l.termine= flusso di cassa (FCt) o “free cash flow”

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valore da attribuire al tasso di attualizzazione nel levered

Nel caso che il metodo finanziario adottato sia “leveredlevered” il tasso impiegato sarà dato dalla somma del tasso privo di rischio (titoli di Stato pluriennali) e del premio per il rischio (C.A.P.M.) (Capital Assets Pricing Model)

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valore da attribuire al tasso di attualizzazione nel unlevered

il tasso di attualizzazione è dato dal costo medio ponderato del capitale (il c.d. WACC, Weighted Average Cost of Capital) il quale può essere rappresentato dalla seguente formula:

i = [ (ti = [ (t11+ r)m] + (d [p(1-z)])+ r)m] + (d [p(1-z)]) in cui:t1 = tasso di rendimento per gli investimenti privi di rischio;r = premio per il rischio;m = percentuale del capitale proprio sul totale del capitale

investito;p = tasso che l’azienda può ottenere sul mercato

finanziario;z = aliquota dell’imposta marginale; d = percentuale dei debiti finanziari sul totale del capitale

investito;

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Infine, l’ ultima incognita della formula del metodo finanziario è rappresentata dal “valore residuo aziendalevalore residuo aziendale”

il quale potrà essere determinato secondo una delle seguenti modalità:

1. capitale netto di liquidazione (differenza tra attivo e passivo patrimoniale, come risulta dal bilancio finale di liquidazione);

2. stima reddituale (attualizzazione del reddito medio degli ultimi 3/5 anni);

3. valore finanziario (stima del valore patrimoniale aziendale rettificato dei flussi di finanziamento e di investimento);

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