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Cessione e fitto d’azienda • Concetti Aspetti civilistici Aspetti contabili Valutazione d’azienda • Avviamento Aspetti fiscali Fitto d’azienda Caso aziendale

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Cessione e fitto d’azienda

• Concetti• Aspetti civilistici• Aspetti contabili• Valutazione d’azienda• Avviamento• Aspetti fiscali• Fitto d’azienda• Caso aziendale

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Cessione d’azienda

• La cessione d’azienda consiste nel trasferimento di un COMPLESSO AZIENDALE a fronte di un corrispettivo tipicamente ed in genere costituito da denaro (con pagamento anche differito)

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Fitto d’azienda

• Operazione mediante la quale il proprietario di un’azienda, dietro il corrispettivo di un canone periodico e per un periodo di tempo limitato, trasferisce il godimento della stessa ad un altro soggetto

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Aspetti civilistici

• Forma del contratto

• Divieto di concorrenza

• Successione nei contratti

• Trasferimento di crediti e debiti

• Atto di cessione e data di effetto

• Pagamento differito e patto di riservato dominio

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Forma del contratto e divieto di concorrenza

• Art. 2556: forma scritta mediante scrittura privata autenticata o atto pubblico (ad probationem)

• Art. 2557: divieto di concorrenza per un periodo di 5 anni. Se previsto di durata maggiore o se non stabilito vale comunque per il periodo di 5 anni

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Successione nei contratti

• Art. 2558: “se non è pattuito diversamente l’acquirente subentra nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa che non abbiano carattere personale” (trasferimento automatico).

• Deroghe:• Caso 1: patto contrario tra cedente e cessionario• Caso 2: contratti di carattere personale• Caso 3: recesso del terzo per giusta causa oggettivamente

determinabile• Successione nei contratti di lavoro (art. 2112 cc) e nel

contratto di locazione (legge n. 392/1978)

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Trasferimento di crediti e debiti

• Art. 2559: la cessione dei crediti ha effetto nei confronti dei terzi dalla data di iscrizione nel registro delle imprese. Il debitore è liberato se paga in buona fede l’alienante. È necessaria una specifica pattuizione contrattuale nel caso si vogliano escludere alcuni o tutti i crediti nella cessione.

• Art. 2560: l’alientante non è liberato dai debiti inerenti l’esercizio dell’impresa se non risulta che i creditori vi abbiano consentito. Nel caso di imprese commerciali risponde dei debiti anche il cessionario se essi risultano da libri contabili obbligatori(anche se si tratta di debiti Inps ed inail per i lavoratori): il cessionario risponde comunque dei debiti dell’azienda ceduta, indipendentemente che li accolli in sede negoziale, salvo poi il diritto di rivalsa sul cedente

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Atto di cessione ed effetto

• Registrazione presso agenzia delle entrate e camera di commercio

• Legge 310/1993: comunicazione al questore entro 30 giorni dalla stipula ai fini di verifiche di riciclaggio, ecc.

• Effetto dalla data di iscrizione al registro delle imprese salvo postdatazione dell’effetto dando decorrenza dal primo giorno del mese successivo all’atto di cessione. Non si può retrodatare

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Pagamento corrispettivo e patto di riservato dominio

• Pagamento può essere differito o frazionato

• Il cedente può prevedere la vendita con riserva di proprietà (o patto di riservato dominio) subordinando l’acquisizione del diritto di proprietà al pagamento dell’intero prezzo. Il cessionario comunque assume i rischi di un eventuale perimento o danneggiamento dell’oggetto.

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Aspetti contabili

• Situazione patrimoniale

• Aspetti contabili per il cedente

• Aspetti contabili per il cessionario

• Badwill

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Situazione patrimoniale

• Cessione integrale o parziale (cessione ramo d’azienda)

• Redazione secondo OIC 30 dei bilanci intermedi al fine di avere l’esatta consistenza del complesso da cedere:

• durata ammortamenti,

• quota tfr,

• ratei e risconti

• rimanenze di magazzino

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Aspetto contabile cedente

• Il cedente dovrà eliminare le attività e passività cedute imputando come contropartita il credito derivante dal prezzo di cessione e la plusvalenza (o minusvalenza) rilevata dai beni trasferiti

• Prezzo di cessione supera valore netto contabile: plusvalenza (da tassare)

• Prezzo di cessione minore valore netto contabile: minusvalenza

• Plusvalenza e minusvalenza hanno carattere unitario nel senso che riferendosi all’impresa come complesso unitario non possiamo riferire un plusvalore o un minusvalore ai beni presi singolarmente ma ad essi come complesso unitario.

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Aspetto contabile cessionario

• Il cessionario rileverà nella sua contabilità attività e passività, il debito verso il cedente e l’eventuale avviamento (non contabilizzato dal cedente).

• Se i valori dei beni dalla data della stima a quelli della efficacia del contratto hanno subito variazioni ci dovrà essere un conguaglio di denaro o un indennizzo

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Aspetto contabile badwill

• Il badwill è il valore attuale stimato delle perdite che il cessionario subirà in futuro prima di riportare il complesso aziendale ad una normale redditività

• Il badwill contabilmente si rileva nel passivo del cessionario; ipotizzando una previsione di risultati negativi lo si imputa (stornando) ad “altri ricavi ed oneri” presenti nel conto economico.

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Valutazioni d’azienda

• La valutazione ed i fattori da analizzare

• Metodo patrimoniale

• Metodo reddituale

• Metodo misto patrimoniale-reddituale

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Valutazione e fattori

• La negoziazione tra le parti è preceduta da una stima, formale ed ufficiale, avente lo scopo di quantificare un valore di riferimento per la contrattazione. Detto valore scaturisce in particolare da 3 fattori:

• Patrimonio netto inteso come i mezzi conferiti dai soci per finanziare l’attività d’impresa

• Capacità reddituale: attitudine a produrre i flussi di reddito positivi

• Capacità finanziaria

• Idealmente il valore (ottenuto dall’applicazione di uno dei criteri valutativi) deve essere prossimo al prezzo di cessione

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Metodo patrimoniale

• Alla base vi è la valutazione del patrimonio netto di bilancio comprensivo di utile al netto della sua distribuzione. Si provvede ad un’analisi degli elementi attivi e passivi riesprimendo le poste non monetarie (es. titoli, immobilizzi tecnici ed immateriali) in termini di valori correnti evidenziando plusvalenze e minusvalenze implicite

• M.P.SEMPLICE: tipico di aziende ad elevato contenuto patrimoniale (es. immobiliari). Essa considera solo i beni materiali oltre ai crediti e la liquidità. Valore impresa (K1) = patrimonio netto contabile + rettifiche di attività – rettifiche di passività. Le rettifiche degli attivi sono al valore corrente di riacquisto, le rettifiche sui passivi sono al valore di estinzione. Tutte le rettifiche sono la netto dell’impatto fiscale.

• M.P.COMPLESSO PRIMO GRADO: considera anche i beni immateriali non contabilizzati ma aventi valore (es. raccolta banche, portafogli). Valore impresa (K2) = k1 + beni immateriali non contabilizzati

• M.P.COMPLESSO SECONDO GRADO: considera anche i beni immateriali non contabilizzati e non dotati valore (es. immagine aziendale, management). Valore impresa = k2 + beni immateriali non contabilizzati non dotati di valore di mercato

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Metodo reddituale

• Alla base vi è un trend di redditività definito o un grado di patrimonializzazione non elevato. È utile in casi di equilibrio duraturo e stabile nel tempo. Calcola il valore di mercato in base ai profitti che l’azienda è ritenuta in grado di produrre nei futuri esercizi. Parte da:

• Stima del reddito “normale”: riferimento al valore medio normale di reddito che si ritiene in grado di produrre stabilmente. Sottrae una serie di componenti casuali di reddito

• Scelta del tasso di capitalizzazione: è il costo opportunità del capitale investito. Rendimento atteso dei titoli privi di rischio (quello dei titoli di Stato)

• Scelta della formula: di solito si attua quella della rendita perpetua• Calcolo può essere in orizzonte temporale illimitato o limitato

• Capitalizzazione illimitata W= R/i • Capitalizzazione limitata W= R an,i

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Valutazioni immobili, marchi e brevetti

• Perizia di stima ufficiale su immobili fatta da ctu

• OIC 16: la valutazione di mercato degli immobili prende in considerazione parametri come la proiezione dei flussi reddituali e finanziari (es. canoni di locazione). E’ bene considerare che da un lato esiste un mercato degli immobili dall’altro ciascun immobile ha storia a sé stante.

• Marchi e brevetti sono valutati ai metodi empirici (osservazione dei prezzi di mercato dei beni immateriali) o ai metodi analitici (analisi dei costi, redditi)

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Metodo misto patrimoniale reddituale

• Nel lungo periodo il valore patrimoniale d’azienda trova riscontro nel valore reddituale quindi l’impiego di mezzi patrimoniali nel lungo termine genera redditività medio normale. Esso è utile quando la redditività aziendale presenta degli scostamenti rispetto al livello considerato normale dagli investitori.

• Il valore viene stimato facendo riferimento al patrimonio netto rettificato (secondo il metodo patrimoniale) ed il valore di sovrareddito che l’azienda è in grado di produrre. Il valore quindi è composto sia da una componente patrimoniale che da una reddituale. Ha 2 diverse formulazioni:

• Al valore medio W= K + 1/2 (R/i-K)

• Alla stima autonoma del goodwill:

• W= k+an,i (R-iK) se capitalizzazione è limitata;

• W= K+ ((R-iK )/i) se capitalizzazione è illimitata

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Avviamento

• L’avviamento è l’attitudine di un’azienda a produrre utili in misura superiore rispetto a quella ordinaria.

• La normativa italiana prevede l’ammortamento sistematico dell’avviamento a quote costanti.

• I principi contabili internazionali IAS/IFRS prevedono il suo assoggettamento all’impairment test, ovvero registrando tempestivamente le riduzioni di valore in modo da svalutare la posta contabile.

• Se il prezzo di acquisto risulta inferiore al valore netto contabile degli elementi patrimoniali attivi e passivi siamo nel caso di BADWILL (avviamento negativo).

• Oic 24: avviamento internamente generato (originario) frutto di una gestione aziendale efficiente ed esso non può essere capitalizzato; avviamento derivato (acquistato a titolo oneroso) tipico di una acquisizione d’azienda ed esso può essere capitalizzato.

• L’avviamento è costituito da oneri e costi ad utilità differita, ha un valore quantificabile in quanto incluso nel corrispettivo pagato dal cessionario, non è suscettibile di vita propria indipendentemente dal complesso aziendale

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Trattamento contabile avviamento

• Art. 2426 l’avviamento deve essere iscritto tra le immobilizzazioni immateriali (ove necessario con il consenso del collegio sindacale) ed ammortizzato entro un periodo di 5 anni.

• E’ consentito ammortizzare per un periodo LIMITATO MA DI DURATA SUPERIORE purchè esso non superi la durata per l’utilizzazione di questo attivo e ne venga data adeguata motivazione nella nota integrativa.

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Avviamento e principi contabili internazionali

• Secondo l’IFRS 3 per avviamento si intendono i futuri benefici economici derivanti dagli assets che non è possibile identificare individualmente e iscrivere separatamente.

• Secondo lo IAS 38 essendo l’avviamento un’attività immateriale a vita indefinita esso non deve essere ammortizzato ma assoggettato a IMPAIRMENT TEST a livello del più piccolo aggregato di beni i cui flussi di cassa sono largamente autonomi rispetto ad altri flussi di cassa (cd. CASH GENERATING UNIT) confrontando il valore di iscrizione con il realtivo prezzo di mercato (o valore d’uso)

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Badwill

• La motivazione del badwill risiede nella previsione di perdite future che l’acquirente dovrà sopportare dopo l’acquisizione

• Anche il badwill può essere acquistato a titolo oneroso; esso va iscritto nel bilancio secondo il principio della prudenza e la contabilizzazione può avvenire direttamente svalutando singole attività

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Profili fiscali

• Imposte dirette

• Imposte indirette: iva ed imposta di registro

• Trattamento fiscale del badwill

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Imposte dirette

• La cessione d’azienda da origine ad una plusvalenza o una minusvalenza fiscalmente rilevante.

• Art. 86 tuir: la plusvalenza da cessione concorre a formare il reddito dell’esercizio nel corso del quale è stata realizzata. Si consente anche di far concorrere la plusvalenza alla formazione del reddito d’impresa in quote costanti dell’esercizio stesso e nei 4 successivi. Il riparto deve essere a QUOTE COSTANTI E LA SCELTA VA EFFETTUATA NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELL’ESERCIZIO IN CUI SI E’ REALIZZATA. La rateazione della plusvalenza è ammissibile solo se i beni a cui si riferisce la plusvalenza stessa siano posseduti da ALMENO 3 ANNI.

• La minusvalenza di cessione invece concorre alla formazione del reddito imponibile dell’esercizio in cui è realizzata senza possibilità di riporto.

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Imposte indirette: Iva

• Iva: la cessione d’azienda NON E’ SOGGETTA A IVA ma a imposta di registro proporzionale (ad alcune regole), nella prassi a carico del concessionario.

• Gli unici adempimenti da eseguire ai fini Iva riguardano le eventuali modificazioni del cedente (cessazione attività, variazioni dati), e del cessionario (apertura partita iva, inizio attività, variazione dati)

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Imposta indiretta: imposta di registro

• E’ soggetta ad imposta di registro in maniera proporzionale, la base imponibile non è costituita dal valore dichiarato nell’atto di trasferimento ma da VALORE VENALE IN COMUNE COMMERCIO

• Imposta si calcola moltiplicando la base imponibile per le aliquote della tariffa

• Se nell’atto vengono attribuiti distinti valori alla componente immobiliare e mobiliare ognuna sarà tassata per la propria aliquota

• Se nell’atto non sono attribuiti valori diversi alle singole componenti si applica, per la loro somma, l’aliquota più alta.

• Aliquote tariffa: 0,5% crediti, 3% beni mobili ed avviamento, 7% fabbricati, 8% altri immobili, 15% terreni agricoli

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Aspetto fiscale badwill

• Sono deducibili, nell’esercizio in cui vengono accantonati, esclusivamente gli accantonamenti ai fondi previsti nel tuir; non sono quindi ammesse deduzioni per accantonamenti non previsti

• L’acquirente quindi utilizzerà il fondo per fronteggiare le perdite che si sosterranno, ovvero provvederà ad estinguerlo qualora le originarie previsioni di perdita non siano più fondate.

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Fitto di azienda

• Aspetti generali

• Forma del contratto

• Trasferimento dei beni

• Subentro in crediti e debiti

• Scioglimento del fitto

• Aspetti contabili del locatore e dell’affittuario

• Aspetti fiscali

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Aspetti generali

• Con il fitto d’azienda il proprietario (locatore) di un’azienda, dietro la corresponsione di un canone periodico e per un periodo di tempo di norma determinato, trasferisce il godimento della stessa azienda ad un altro soggetto (affittuario) il quale deve gestirla sotto la ditta che la contraddistingue senza modificarne la destinazione ed in modo da conservarne l’efficienza dell’organizzazione e degli impianti nonché le normali dotazioni di scorte.

• Fitto d’azienda propedeutico a ristrutturazioni aziendali o cessioni aziendali

• Oggetto del fitto è l’azienda quale complesso di beni mobili ed immobili, fungibili ed infungibili, materiali ed immateriali, unitariamente organizzati per la produzione di beni e servizi

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Forma del contratto

• Per il fitto d’azienda è richiesta la forma scritta tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata (ad probationem)

• In assenza di clausole contrattuali specifiche l’affittuario non po’ subaffittare la cosa senza il consenso del locatore

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Trasferimento dei beni aziendali

• Con il fitto d’azienda si verifica una dissociazione tra la proprietà dei beni oggetto del contratto (in capo al locatore) ed il godimento (in capo all’affittuario).

• L’affittuario ha il potere/dovere di gestire l’azienda fittata e il potere di disposizione dei beni presi in fitto

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Subentro in crediti e debiti

• Subentro in crediti nel fitto d’azienda• Subentro nei debiti del fitto d’azienda: il locatore

risponde delle obbligazioni assunte prima del trasferimento in godimento dell’azienda; l’affittuario risponde dei debiti contratti nel corso della sua gestione.

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Scioglimento del fitto

• Qualora nel contratto di fitto sia stabilito un termine, lo scadere del medesimo costituisce la causa naturale di scioglimento del rapporto. Se non è prevista scadenza il rapporto si scioglie dando un congruo preavviso o può avere scioglimento anticipato per gravi motivi o giusta causa o inadempimento dell’affittuario.

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Aspetti contabili fitto d’azienda

• Locatore: scritture di assestamento, rilevare i conti d’ordine delle attività e passività dati in fitto, al termine del contratto rilevare le differenze tra l’inventario iniziale e quello finale

• Affittuario: rilevare i conti d’ordine delle attività e passività dell’azienda ricevuta in fitto, rilevare i canoni di fitto ed al termine del contratto rilevare le scritture di assestamento e determinare l’eventuale differenza tra inventario iniziale e quello finale ed eventualmente corrispondere un saldo in denaro al locatore

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Aspetti fiscali fitto d’azienda

• Il canone percepito dal locatore concorre a formare reddito d’impresa (quindi anche Irap) se il locatore è imprenditore, cioè prosegue l’attività con altre imprese. Se il locatore ha ceduto l’unica impresa il canone percepito è tassato come redditi diversi (quindi no irap)

• Ammortamenti: civilisticamente essi spettano al locatore in quanto PROPRIETARIO del bene; fiscalmente sono deducibili dall’affittuario SOLO SE ha l’obbligo di conservazione dell’efficienza dell’immobile

• Spese di manutenzione: il locatore è tenuto ad eseguire a sue spese le riparazioni straordinarie. Le altre sono a carico dell’affittuario. Le spese di riparazione e manutenzione che dal bilancio non risultano imputate ad incremento del costo dei beni ai quali si riferiscono sono DEDUCIBILI nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili.

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Aspetti fiscali fitto d’azienda: iva ed imposta di registro

• Il fitto d’azienda, se concesso da colui che mantiene dopo il fitto lo status di imprenditore, rientra nel campo di applicazione Iva per cui i canoni di locazione saranno assoggettati ad iva. Diversamente l’operazione è esclusa iva ed i canoni di locazione scontano l’imposta fissa di registro al 3%

• Registrazione contratto di fitto: se i canoni di locazione sono soggetti ad iva la registrazione è soggetta a tassa fissa. Diversamente se l’operazione è esclusa iva la registrazione è soggetta ad applicazione dell’aliquota proporzionale del 3%

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Caso pratico: stima valore di mercato ramo d’azienda

• Delibere cedente:

• Consiglio di amministrazione per convocare l’assemblea che delibera la cessione

• Assemblea soci per deliberare cessione

• Consiglio di amministrazione per delegare amministratore a partecipare all’atto

• Delibere cessionario:

• Consiglio di amministrazione che delibera l’acquisizione del ramo d’azienda e delega l’amministratore a partecipare all’atto di cessione d’azienda

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Relazione di stima

Premessa: Incarico ricevuto dal professionistaIdentificazione e dati della cedenteDocumentazione di riferimento: visura storica camerale, ultimo statuto, ultimi 3 bilanci,

elenco utenze e dipendenti trasferiti, dettaglio rimanenze merci e prodotti, elenco clienti e fornitori, dettaglio altri debiti, situazione patrimoniale ed ultime trascrizioni sul libro soci della cedente

• Normativa in tema di cessione• Notizie riguardanti la società cedente• Andamento patrimoniale e reddituale società cedente• I metodi di valutazione• Ramo d’azienda oggetto della cessione: individuazione e descrizione delle

componenti per ogni voce indicando i valori prima e dopo le scritture contabili ante-cessione. Si tiene conto in merito al caso aziendale che non si cede il capitale sociale, la riserva legale, il fondo per imposte e la partecipazione.

• Valutazione dell’avviamento del ramo oggetto di cessione.

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Attivo

IMMOBILIZZAZIONI 31/12/20xx Ramo cedendo

Immobilizzazioni immateriali

- Avviamento 1.000.000

- Altre 77106 77106

TOTALE 77106 1.077.106

Immobilizzazioni materiali

Impianti e macchinari 199.942 199.942

TOTALE 199.942 199.942

Immobilizzazioni finanziarie

Partecipazioni in imprese controllate

104.000

Crediti oltre 12 mesi 51288 51288

TOTALE 155.288 51288

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI

432.336 1.328.336

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Attivo

ATTIVO CIRCOLANTE 31/12/20XX RAMO CEDENDO

Rimanenze

- prodotti finiti e merci 181.892 181.892

TOTALE 181.892 181.892

Crediti

-V/clienti entro 12 mesi 44.547.626 44.547.626

-V/imprese collegate 1.048.902 1.048.902

-Crediti tributari entro 12 mesi 464.967 464.967

-Imposte anticipate 240.941 240.941

-V/altri entro 12 mesi 22.181 22.181

TOTALE 46.324.617 46.324.617

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Attivo

Disponibilità liquide 31/12/20xx Ramo cedendo

- depositi bancari e postali 300.820 300.820

- denaro e valori in cassa 4.064 4.064

Totale 304.884 304.884

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE

46.811.393 46.811.393

Ratei e risconti attivi 21.118 21.118

TOTALE ATTIVO 47.264.847 48.160.847

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Passivo

PASSIVO 31/12/20xx Ramo cedendo

Patrimonio netto

- Capitale sociale 10.400

- riserva legale 2.066

- Utili (perdite) portate a nuovo 7.329.192 7.329.192

- Utile (perdita) d’esercizio -195.572 -195.572

TOTALE 7.146.086 7.133.620

Fondi per rischi e oneri

- per trattamento quiescenza e obblighi simili

273.500 273.500

- per imposte, anche differite 65.000 65.000

TOTALE 338.570 273.570

TRATTAMENTO FINE RAPPORTO SUBORDINATO

1.663.243 1.663.243

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Passivo

Debiti 31/12/20xx Ramo cedendo

-debiti v/fornitori entro 12 mesi 517.957 517.957

-debiti v/imprese collegate 35.902.338 35.902.338

-debiti tributari entro 12 mesi 568.994 568.994

-debiti v/istituti di previdenza e di sicurezza sociale entro 12 ms

191.329 191.329

-altri debiti entro 12 mesi 936.330 936.330

TOTALE DEBITI 38.116.948 38.116.948

Ratei e risconti passivi 0 0

TOTALE PASSIVO 47.264.847 47.187.381

NETTO DA CEDERE - 973.466

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Descrizione voci (parte 1)

1. Altre immobilizzazioni immateriali: spese sostenute per la ristrutturazione e l’ammodernamento degli uffici. Esse sono iscritte al costo rettificato dal corrispondente fondo ammortamento ed ammortizzate con aliquote dipendenti dalla durata del contratto. Si valutano al valore contabile

2. Impianti e macchinari: sono immobilizzazioni iscritte al costo di acquisto rettificato del fondo ammortamento. Le quote di ammortamento sono calcolate tenendo conto dell’utilizzo, la destinazione e la durata economico-tecnica dei cespiti sulla base del criterio della residua possibilità di utilizzo e le vigenti quote di ammortamento. Si valutano al valore contabile

3. Crediti finanziari verso altri: sono depositi cauzionali a garanzia dei contratti di fitto e delle utenze varie. Si valutano al valore contabile

4. Prodotti finiti e merci: sono depositi istituiti presso clienti per garantire, tramite prelievo diretto, la tempestiva consegna. Sono iscritte al minore tra il costo di acquisto o di fabbricazione ed il valore di realizzo desumibile dall’andamento del mercato, applicando il metodo FIFO. Si valutano al valore contabile

5. Crediti verso clienti: sono iscritti in bilancio al loro presumibile valore di realizzo che corrisponde al valore nominale al netto degli accantonamenti per svalutazione crediti ridotto delle perdite risultanti da elementi certi e precisi. Si valutano al valore contabile

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Descrizione voci (parte 2)

6. Crediti verso imprese collegate: si tratta di crediti verso le collegate. Si valutano al valore contabile

7. Crediti tributari: riguardano il maggior acconto per imposte versato rispetto al debito di competenza. Si valutano al valore contabile

8. Imposte anticipate: sono relative a differenze temporanee deducibili e sono state rilevate in quanto esiste la ragionevole certezza della loro esistenza e recuperabilità futura. Si valutano al valore nominale.

9. Crediti verso altri: sono iscritti in bilancio al loro presumibile valore di realizzo che corrisponde al valore nominale ridotto delle perdite risultanti da elementi certi e precisi. Si valutano al valore contabile

10. Disponibilità liquide: Si valutano al valore contabile

11. Risconti attivi: sono calcolati secondo il criterio dell’effettiva competenza temporale del periodo. Si valutano al valore contabile.

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Descrizione voci (parte 3)

1. Patrimonio netto: si valutano al valore contabile

2. Fondi per rischi ed oneri: stanziati per coprire perdite o debiti di esistenza certa o probabile dei quali non erano determinabile l’ammontare o la data di sopravvenienza alla chiusura del periodo. Nella loro valutazione sono rispettati i criteri di competenza e prudenza. Le passività sono state rilevate in bilancio ed iscritte nei fondi in quanto ritenute probabili ed essendo stimabile con ragionevolezza l’ammontare del relativo onere. Si valutano al valore contabile

3. Debiti verso fornitori: sono debiti verso fornitori iscritti al netto degli sconti commerciali. Si valutano al valore contabile

4. Debiti verso imprese collegate: si riferiscono a debiti di natura commerciale relativi alla fornitura di merci. Si valutano al valore contabile

5. Debiti tributari: si valutano al valore contabile

6. Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale: si valutano al valore contabile

7. Debiti verso altri: si valutano al valore contabile

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Valutazione avviamento ramo oggetto di cessione

• Si ritiene che il metodo misto con capitalizzazione limitata sia il metodo di valutazione più idoneo in quanto considera sia aspetti patrimoniali che reddituali.

• W= K+an,i(R-IK)

• La situazione contabile evidenzia un patrimonio netto pari a 7.146.086 al 31/12/20XX. Il patrimonio netto di cessione (K) è pari a 7.133.620

• Il reddito medio (R) da utilizzare è calcolato come media dei redditi degli ultimi 5 anni e stimiamo sia pari a 664.712

• L’orizzonte di capitalizzazione (n) lo si stima in 5 anni coerente con l’attività dell’impresa ed il ramo che si cede.

• Il tasso di rendimento normale rispetto al tipo di investimento (I) si stima pari al 6% dato dalla somma tra tasso nominale (preso a parametro l’euroribor trimestrale pari a 2,5%) ed un premio per il rischio (spread pari a circa 3,5%)

• Il tasso di attualizzazione del sovrareddito (i) si stima pari a 5,5% ed esprime lo sconto che deve essere applicato, nell’arco quinquennale, all’avviamento. Esso è dato dalla somma tra il premio per il rischio (pari a 3%) ed il tasso nominale (pari a 2,5%)

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Calcolo avviamento

• Calcolato an,i pari a 4,27028448 si procede al calcolo

• W= 7.133.620 + 4,27028448 x (664.712 – 6% x 7.133.620)

• W= 7.133.620 + 4,27028448 x (664.712 – 428.017)

• W= 7.133.620 + 4,27028448 x 236.695

• W= 7.133.620 + 1.010.753

• Da tale formula viene fuori un avviamento non contabilizzato pari a 1.010.753 che prudenzialmente si arrotonda ad 1.000.000

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Calcolo valore di mercato dell’azienda

• Il netto oggetto di cessione (o valore di mercato dell’azienda) corrisponde alla differenza tra le attività e le passività da cedere. Le attività da cedere, compreso l’avviamento non contabilizzato, ammontano ad euro 48.160.847 mentre le passività da cedere sono pari a 47.187.381. Pertanto il valore di mercato dell’azienda è pari a 973.466