1 – Giornalino di Aprlile 2013

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Giornalino di Aprlile 2013

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AGAPE

GIORNALINO A CURA DEI GIOVANI DELL’ORATORIO

ASSOCIAZIONE “DON BOSCO”

ANNO 3 N°1 (APRILE 2013)

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DUE ANNI INSIEME

Alla fine del secondo anno del giornalino “Agape”, mi sembra giusto indicare i motivi che ci hanno spinto a scrivere questo giornale.PensandoPensando però a come parti-re, mi veniva in mente il nostro carissimo Don Bosco, il quale guida e protegge, tramite la sua intercessione, il nostro oratorio e le nostre iniziative, tra cui il nostro giornale.

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Per la nostra Associazione mi sembra che le cose più im-portanti siano state: la nostra disponibilità ad aiutare i biso-gnosi, gli ammalati, il dopo-scuola, i servizi parrocchiali, le esperienze legate alla vita della nostra diocesi, il dono della preghiera che facciamo tutte le sere alle ore 20.00… Tutto questo, il nostro giorna-lino cerca di mettere a servi-zio della comunità.Questi sono umili servizi che impegnano il nostro gruppo nel fattivo interessa-mento per il prossimo.

Un ringraziamento partico-lare va a tutti quelli che credo-no in questo progetto, in parti-colare al vescovo Mons. Mi-chele Castoro, che ci è molto vicino ed apprezza con molta gioia il nostro giornale, a tutti gli sponsor ai quali porgo un enorme GRAZIE, perché ci permettono di raggiungere un buon quantitativo di copie e a tutti i ragazzi che ci lavorano, che impegnano parte del loro tempo nel scrivere gli articoli, nelnel documentarsi anche in nuove idee per renderlo più ricco e coerente con i valori che abbiamo stabilito sin dall’inizio.Un GRAZIE va anche ai let-tori e ai parroci.E’ piccola cosa, ne sono convinto, ma crescerà se sarà impegno di tutti.Diceva S. Francesco di Sales: “Bisogna fare tutto per amore e nulla per forza”.

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voglio prima di tutto espri-mere il mio vivo compiacimen-to per l’iniziativa del “Giorna-lino” al suo secondo anno di pubblicazione, attraverso cui ho colto l’entusiasmo dell’ im-pegno e il coinvolgimento anche di diversi giovani adulti.Non vi freni alcunché nell’offrire ai vostri amici ado-lescenti luogo e tempo per im-

parare a stare insieme. Conti-nuate in questa direzione, così che altri giovani scoprano quanto importante sia la cre-scita nella fede grazie al vostro esempio di giovani maturi e dispo-nibili.

Vi ricordo che la vivacità dei giovani, cresciuti nella comu-nità o attratti dalla gioia dello stare insieme a chi condivide gli stessi ideali e valori umani e cristiani, è una risorsa per tutta la Comunità parrocchiale. Perciò,Perciò, vi esorto a proseguire in questa Scuola di comu-nione, che è la Comunità par-rocchiale, una formazione solida fondata sulla Parola, la vita liturgica, l’esperienza di volontariato e solidarietà, insistendo sull’amore per la vita interiore, su una vita sacra-mentale regolare (partecipazione ai sacramenti della Riconci-liazione e dell’Eucaristia), sulla scoperta della bontà, della bellezza, della valorizzazione di ciò che è umano ed è manifestazione dell’Amore di Dio.

Lo stile educativo proprio dell’Oratorio deve essere, dunque, quello di unire fede e vita, esperienza e preghiera, umano e divino: senza sempli-ficazioni, a discapito né dell’uno né dell’altro.

“L’oratorio”, diceva Papa Paolo VI, “è la palestra delle forze morali e religiose … è la scuola della bontà e della pietà; è il laboratorio delle co-

Cari Giovani dell’Oratorio «Associazione “Don Bosco”»,

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scienze giovanili; è l’ allena-mento ai grandi doveri della vita; è la tessitura delle buone amicizie, che daranno poi alla compagine sociale la sua più schietta e solida coesione; è veramente un vivaio di uomini sani,sani, onesti, intelligenti ed attivi … (L’oratorio) è, per la comunità parrocchiale, la riser-va migliore per la sua vitalità spirituale, per ogni iniziativa di pietà e di carità ... ed è, per chi lo frequenta, la ricreazione innocente, il sollievo festivo, e, soprattutto, l’avviamento alla grande arte della preghiera, alla scoperta della vita spiri-tuale, alla milizia delle idee che valgono sopra ogni cosa”.

Il Signore vi ha dato tanti doni, sappiateli riconoscere e mette-re a frutto, aiutati dai vo-stri educatori. I doni di Dio sono dati a ciascuno per il bene di tutti: consapevoli di que-sta verità, continuate con gioia e fiduciafiducia il cammino del vostro Oratorio. Guardate l’esempio di San Giovanni Bosco, per sentirvi stimolati nel testimo-niare la vostra fede.

Sensi di profonda gratitudine voglio esprimere al vostro Par-roco, don Antonio Di Can-dia, che vi accoglie sempre con la gioia del pastore buono, pur nello sforzo più assiduo, più impegnativo, ma anche più consolanteconsolante della cura pastora-le.

Di cuore e con grande affetto vi benedico e affido ciascuno di voi e le vostre famiglie alla materna protezione di Maria, invocata nella Comunità par-rocchiale come Decoro del Monte Carmelo, per poter giungere,giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore.

Manfredonia, gennaio 2013.

✠ Michele Castoro, Arcivescovo

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LA CHIAMATA DI PIETRO

E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edifi-cherò la mia Chiesa e le po-tenze degli inferi non prevar-ranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

(Matteo 16,13-20)

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soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigorevigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia inca-pacità di amministrare bene il ministero a me affidato”.

Bene il tanto atteso annuncio è arrivato. Jorge Mario Bergoglio è il successore di Benedetto XVI. Suo sarà il compito di prose-guire l’opera di pulizia nel mondo religioso cattolico e le attività pastorali di Benedetto XVI.

"Fratelli e sorelle, buonase-ra", ha detto il Papa appena af-facciato dal loggione centrale di San Pietro di fronte alla folla in attesa. In una pausa della pioggia. "Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardi-nali siano andati a prenderlo alla fine del mondo... Vi ringra-zio dell'accoglienza".

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“ANDATE E FATE DISCEPOLI TUTTI I POPOLI”

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Non abbiate paura della vostra giovinezza e di quei profondi desideri che prova-te di felicità, di verità, di bel-lezza e di durevole amore!

(GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Gior-nata mondiale della pace)

Il giorno 23 Marzo 2013 l’arcidiocesi di Manfredonia – Vieste - S. Giovanni Rotondo, ha organizzato La Giornata diocesana dei giovani.

15:30 raduno presso la chiesa “Gesù buon pastore”.16:0016:00 incontro con l’arcivescovo.17:00 marcia delle palme18:00 passione vivente

LoLo sguardo dei giovani è ormai rivolto a Rio de Janeiro, dove nel luglio 2013 sarà il neo-eletto papa Francesco ad accogliere i giovani provenienti da tutto il mondo. Nell'intensoNell'intenso messaggio pre-parato per la prossima Giorna-ta Mondiale della Gioventù, che si celebrerà in Brasile, il papa Benedetto XVI ha sottoli-neato l'eloquenza simbolica della statua del Cristo Redentore che domina la città brasi-liana. Rivolgendosi ai giovani, il papa sottolineava che "quelle braccia aperte sono il segno dell'accoglienza che il Signore riserverà a tutti coloro che ver-ranno a Lui e il suo cuore raffigura l'immenso amore che Egli ha per ciascuno e per ciascuna di voi. Lasciatevi attrarre da Lui! Vivete questa esperienza di incontro con Cristo! Lasciatevi amare da Lui e sarete i testimoni di cui il mondo ha bisogno".

IlIl riferimento alla testimonian-za non è casuale. Infatti, lo slogan che accompagna il cammino di preparazione ai giorni di Rio, è tratto dal finale del Vangelo di Matteo: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" (cfr. Mt 28,19). (cfr. Mt 28,19). I giovani sono chiamati a rin-novare la loro fede, a confes-sarla con sempre maggiore co-erenza, per una testimonianza che sia coraggiosa, pronta e audace. La prossima Giornata della Gioventù, vuole pertanto riaffermare e rilanciare la fon-damentale chiamata rivolta ad ogni giovane: essere testimo-ne e confessore del Signore Gesù.

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Il giorno 8 Marzo 2013 l’arcidiocesi di Manfredonia – Vieste - S. Giovanni Roton-do, assieme al coordinamen-to dei gruppi di preghiera di P. Pio, ha organizzato una Via crucis “con San Pio da Pietrelcina”.

Alle 15:30 c’è stato il raduno presso la chiesa Santa Maria delle Grazie e alle 16:00 è iniziata la Via Crucis penitenziale guidata da S. E. Mons. Michele Ca-storo.

“Carissimi,”“Carissimi,” – dice il Vescovo – “in questo tempo nel quale ci apprestiamo a vivere l’imminente Conclave del quale ci sarà donato il nuovo Pontefi-ce, come figli spirituali di Padre Pio intendiamo rinnovare la nostranostra fedeltà e il nostro servi-zio alla chiesa ed al Papa […] facciamo nostre le parole che Padre Pio rivolgeva al suo padre spirituale: Preghiamo per la causa della santa chiesa, nostra tenerissima madre, consacriamoci e sacrifi-chiamoci tutti a Dio e totalmen-te a questo fine, ed intanto aspettiamo aspettando”Due sono state le stazioni che hanno colpito la mia atten-zione.La prima è stata la IX stazio-ne: Gesù cade per la terza volta. E’ stata accompagnata dal salmo 34,15-16 che accen-tua molto la perfidia del demo-nio che gode nella caduta di Gesù. Mi ha fatto pensare a quanti godono nel vedere gli sbagli della chiesa.La seconda è stata la XII sta-zione: Gesù muore sulla croce. Padre Pio commenta cosi: “Il calvario è il monte dei santi, ma al di là si passa ad un altro monte che denominasi Tabor.” La vedo come una risposta alle crocicroci che ognuno di noi porta con sé.La Via Crucis è terminata alle 17:00 con una benedizione da parte di Mons. Michele Castoro e l’invito a pregare maggior-mente per la chiesa.

“Pro Eligendo Summo Pontefice”

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si presieduta dal Vescovo, Mons. Michele Castoro, ha organizzato una veglia di preghiera dedicata intera-mente a lui. La veglia è iniziata alle ore 20:00, con un video che ri-guardava l’udienza del 13 febbraio 2013 tenuta da Be-nedetto XVI, poi è proseguita con il canto “Come tu mi vuoi” e infine c’è stata la benedizione del nostro Vesco-vo. In seguito, la veglia di preghiera si è protratta con una testimonianza di un gio-vane che ha incontrato per-sonalmente Benedetto XVI, il quale, nei momenti in cui l’ha incontrato, ha potuto notare che era un papa forte ed umile allo stesso tempo ed è proprio un’immagine di umiltà che il Papa, secondo lui, ci lascia con queste sue

VEGLIA DI PREGHIERA PER IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI

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dimissioni, dopo otto anni di pontificato. Dopo questa testi-monianza, si è passati alla preghiera del salmo 110 e poi alla lettura del Vangelo secon-do Matteo 16,13-20. A lettura terminata, le rifles-sioni del Vescovo sul Papa Emerito Benedetto XVI. Queste le sue parole: << Ognuno di noi sente il bisogno di ringraziare il Signore per l’operato di Benedetto XVI ma vogliamovogliamo dire grazie anche a lui per il suo ministero instan-cabile, tutto dedito alla causa del Vangelo. Ognuno, cristia-no, ebreo o musulmano, lo ha ringraziato. Sempre il papa mi ha circondato di grandi attenzioni. Più volte sono stato in udienza da lui e, ogni volta che chiedevo una benedizione per me e per la diocesi, lui me la rassicurava con un sorriso. Egli ci ha dato una lezione: ogni mansione, ogni scelta, ogniogni atto deve essere svolto come un servizio non come un potere. Benedetto XVI è stato un papa che con i suoi inse-gnamenti ci ha fatto vivere il Vangelo vivo Da teologo ha affrontato la Sacra Scrittura con dedizione. Quante volte egli si sarà do-mandato: “Chi è Pietro?”. Alla fine si è dato una risposta: << nel ministero di Pietro si rivela, da un lato, la debolezza didi ciò che è proprio dell'uomo, ma dall’altro anche la forza di Dio: è proprio nella debolezza degli uomini che il Signore manifesta la sua forza; dimo-

stra che è Egli stesso a co-struire, mediante uomini deboli, la sua Chiesa.>>(Parole di Benedetto XVI, durante la messa del 29 giugno 2006, Festa di Pietro e Paolo). Per l’Emerito Vescovo di Roma, Pietro è una roccia co-struita da Cristo. Il papa è un dono divino, un uomo chiamato a seguire il suo unico Capo: Cristo. Egli compie le sue opere serven-dosi di persone povere, senza tuttavia “attentare” alla loro li-bertà. Durante “l’anno sacerdota-le” Benedetto XVI ha invitato i sacerdoti a mettere da parte ogni mediocrità negli atteggia-menti, mentre nello scorso anno dedicato alla “fede” ha invogliato i fedeli a mettere Dio al primo posto nelle vite, nelle famiglie, in ogni cosa. Ha poi aggiunto che, il compito della Chiesa è quello di mo-strare a tutti che Dio è il Dio della pace, della libertà, della concordia. In seguito, nel corso del suo emerito pontifi-cato, ha affrontato anche il tema della fede e della ragio-ne, dicendo che una fede senza la ragione si trasforme-rebbe in una semplice fede devozionale. La fede, senza la consapevolezza di ciò che accade durante liturgia si ri-durrebbe ad un semplice sen-timentalismo. Uniamoci a lui, che adesso si ritira in preghie-ra a pregare per il nuovo papa che verrà. Egli si ritira in preghiera non

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non per lasciar sola la Chiesa, ma per aiutarla al meglio nell’unico modo che ora gli è possibile; ci ha esortato a vedere nella sua rinuncia una nuova partenza, una nuova esortazione. All’inizio del suo pontificato si è presentato come un ope-raio di Cristo, al termine del suo pontificato si presenta come pellegrino che si avvia alla via ultima. Il Vescovo ha poi concluso le sue riflessioni invitandoinvitando i fedeli a pregare per il Papa Emerito Benedetto XVI e per il nuovo Papa che dovrà essere eletto al suo posto. Dopo le riflessioni del Ve-scovo, c’è stato un momento particolare: otto persone divise in quattro coppie da due si sono avvicinate all’altare, poi una coppia alla volta è salita sull’altare e una perso-na ha letto un insegnamento dato da Benedetto XVI duran-te il suo pontificato, mentre l’altra persona della coppia ha messo un po’ d’incenso su un braciere che, prima della veglia, era stato accuratamente preparato. Così hanno fatto tutte le coppie. Infine, si è pregato con la preghiera del Padre Nostro, dedicata al Papa Emerito Be-nedetto XVI e al nuovo Papa che dovrà essere eletto e in seguito la benedizione e il mandato del Vescovo a tutti i fedeli. fedeli. Con questa veglia tutta la diocesi si è voluta unire, e ha voluto sostenere, con la pre-ghiera, il nostro Papa Emerito

Benedetto XVI che, con umiltà e con coraggio, capendo che con le sue forze non era più in grado di sostenere questo grande compito che 8 anni fa Dio gli aveva offerto, ha ab-bandonato la carica di Sommo Pontefice.Pontefice. Preghiamo per lui e sosteniamolo ogni giorno con la nostra preghiera, Egli ogni giorno prega per la Chiesa, che siamo noi; ed anche noi dobbiamo fare lo stesso per lui e preghiamo anche per il nuovonuovo Papa che verrà, affin-chè si dimostri un Santo Padre per tutti noi ed un pa-store che conduca il suo gregge a Dio.

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Veglia nella chiesa S. Chiara

Il giorno 14 Marzo 2013 Don Salvatore Miscio, assieme a don Fabio Clemente, Don Emanuele Spagnolo e a tutto il gruppo della “scuola di preghiera”, haha organizzato alle ore 20.30 nella chiesa di SANTA CHIARA, un ringraziamento al Si-gnore.

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Il motivo è stato l’elezione del nuovo Papa.

L’incontroL’incontro è stato organizza-to in questo modo: una medi-tazione sulla tentazione, come da programma della scuola di preghiera, e poi un adorazione eucaristica.

Un momento di preghiera molto semplice e particolare, ricco di meditazione e silenzio che è stato accompagnato dal fantastico suono dell’arpa, spingendoci nel profondo all’ascolto di DIO.DuranteDurante l’adorazione eucari-stica abbiamo posto la nostra attenzione a DIO, pastore buono e misericordioso, perché non ci abbandona mai. Abbiamo meditato il salmo 22, IL BUON PASTORE.

Di questo salmo mi colpisce sempre questa frase:“Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me.”

Ecco, Signore e Dio nostro, noi non dobbiamo temere nulla, proprio perché sei con noi, e sai cosa è bene e cosa è male.RitornandoRitornando al dono di papa Francesco, come dice il salmo, NON DOBBIAMO TEMERE ALCUN MALE, PERCHE’ TU SEI CON NOI.

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Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di conti-nuare a pregare per me. Papa Francesco...

(17 Marzo 2013)

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