1 CRISTOLOGIA LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE E ASCENSIONE DI GESUCRISTO 7 lezione.

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CRISTOLOGIA

LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE E ASCENSIONE DI GESUCRISTO

7 lezione

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Conseguenze di avere commesso il peccato originale:

• privazione della Grazia santificante: come può la Legge mosaica, Legge di Dio, divenire alleata del peccato, spingendo l'uomo ad azioni peccaminose, pur essendo buona e santa in sé? Perché, quantunque indichi il bene, non porta la grazia per evitare il male. Similmente avviene per ogni legge, anche con la legge morale naturale inscritta nella coscienza dell'uomo

• indebolimento della ragione e della volontà: i sensi, gli istinti, i sentimenti, le passioni: tutto ciò si oppone alle facoltà superiori dello spirito umano.

• sofferenza (lavoro; parto; ecc.) e morte: Il peccato, trascina ogni uomo alla inimicizia con Dio, alla sventura, alla malattia, e, in definitiva, alla morte.

• concupiscenza Il peccato è dato preponderante nell'esistenza non cristiana, nella vita dell'uomo non ancora redento (rapporto di dominio tra le creature, tra l’uomo e la donna, tra le creature e il Creatore)

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Il Salvatore avrebbe potuto sanare queste conseguenze del peccato originale ?

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Conseguenze di avere commesso il peccato originale:

• privazione della Grazia santificante: come può la Legge mosaica, Legge di Dio, divenire alleata del peccato, spingendo l'uomo ad azioni peccaminose, pur essendo buona e santa in sé? Perché, quantunque indichi il bene, non porta la grazia per evitare il male. Similmente avviene per ogni legge, anche con la legge morale naturale inscritta nella coscienza dell'uomo

• indebolimento della ragione e della volontà: i sensi, gli istinti, i sentimenti, le passioni: tutto ciò si oppone alle facoltà superiori dello spirito umano.

• sofferenza (lavoro; parto; ecc.) e morte: Il peccato, trascina ogni uomo alla inimicizia con Dio, alla sventura, alla malattia, e, in definitiva, alla morte.

• concupiscenza Il peccato è dato preponderante nell'esistenza non cristiana, nella vita dell'uomo non ancora redento (rapporto di dominio tra le creature, tra l’uomo e la donna, tra le creature e il Creatore)

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«Forse che io ho piacere della morte del malvagio −dice il Signore Dio− o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?»

(Ez 18,23; cfr Sap 1,13)

– Dio ama ogni cosa creata e ama il peccatore (cfr Rm 5,8; Gv 3,16).

– Dio non compie né vuole il male e neppure la morte

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Se quindi Dio permette che l’uomo possa sperimentare le pene causate dal peccato, è da intendersi che queste sono come medicine e ordinate ad un bene maggiore: alla vita soprannaturale che è molto più importante della vita naturale .

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Il disegno divino Perché c’è la Croce nel progetto di Dio ?

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Il disegno divino Perché c’è la Croce nel progetto di Dio ?

Dio vuole:

a) che l’uomo si penta del proprio peccato

b) ed esprima il suo pentimento interiore con opere esterne di penitenza (come si addice alla condizione umana, composta di anima e di corpo).

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Il disegno divino Perché c’è la Croce nel progetto di Dio ?

Dio vuole:

a)che l’uomo si penta del proprio peccato.

Per dimostrare l’amore per Dio e il pentimento dobbiamo rinunciare all’«uomo vecchio», all’amore disordinato di noi stessi che ci ha condotto a disobbedire a Dio.

b) ed esprima il suo pentimento interiore con opere esterne di penitenza:

L’uomo deve manifestare l'amore penitente con opere di una donazione sottomessa alla volontà divina e in primo luogo con la volontaria accettazione

delle pene permesse da Dio.

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Conseguenze di avere commesso il peccato originale:

• privazione della Grazia santificante: come può la Legge mosaica, Legge di Dio, divenire alleata del peccato, spingendo l'uomo ad azioni peccaminose, pur essendo buona e santa in sé? Perché, quantunque indichi il bene, non porta la grazia per evitare il male. Similmente avviene per ogni legge, anche con la legge morale naturale inscritta nella coscienza dell'uomo

• indebolimento della ragione e della volontà: i sensi, gli istinti, i sentimenti, le passioni: tutto ciò si oppone alle facoltà superiori dello spirito umano.

• sofferenza (lavoro; parto; ecc.) e morte: Il peccato, trascina ogni uomo alla inimicizia con Dio, alla sventura, alla malattia, e, in definitiva, alla morte.

• concupiscenza Il peccato è dato preponderante nell'esistenza non cristiana, nella vita dell'uomo non ancora redento (rapporto di dominio tra le creature, tra l’uomo e la donna, tra le creature e il Creatore)

Il disegno divino Perché c’è la Croce nel progetto di Dio ?

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Queste ferite della natura umana hanno assunto con la Redenzione un valore e un significato nuovi: la loro negatività diventa positiva.

Questa convinzione, diceva San Josemaría, non è un sentimentalismo più o meno filantropico, bensì sta a fondamento dell’apprezzamento della Chiesa per coloro che soffrono.

Chi è incorporato a Cristo mediante la fede e i sacramenti, il dolore, il fallimento e la morte non sono più una negazione della realizzazione umana, ma un’autentica realizzazione trascendente dell’uomo che, unito a Cristo, corredime con Lui.

Il disegno divino Perché c’è la Croce nel progetto di Dio ?

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PERCHE’ LA CROCE ?

PECCATO REDENZIONE

ORGOGLIO

RICERCADI SE’

RIBELLIONEA DIO

AMORE

DONO DI SE’

OBBEDIENZAA DIO

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Cause della Passione di Cristo

Volontarietà della Passione

Obbedienza di Cristo in Croce

I Frutti della Croce

Contemplazione della Croce

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CAUSE DELLA PASSIONE DI CRISTO

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GIUDASINEDRIO

PILATO

SATANA

VOLONTA’ PERMISSIVA E PRESCIENTE DI DIO

CAUSE DELLA PASSIONE DI CRISTO

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CAUSE DELLA PASSIONE DI CRISTO

“Si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d'Israele, per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse.”(At 4, 27-28)

Prima ancora delle cause storiche che portarono alla Passione di Cristo c’è il progetto di Dio che ha previsto questo evento e lo ha permesso per la nostra salvezza.

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“Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo.” (Gv 10, 17 18)

Gesù si offre volontariamente alla morte per amore nostro e per obbedienza al Padre.

VOLONTARIETA’ DELLA PASSIONE

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Cristo poteva impedire la sua morte opponendosi ai suoi nemici, ma non ha voluto farlo: “era come agnello portato al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca” (Is 53, 7).

Questo però non vuol dire che volesse uccidersi, solamente non lo impedì.

VOLONTARIETA’ DELLA PASSIONE

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“Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.” (Fil 2, 8)

Cristo si offre alla passione e morte con piena libertà, identificandosi del tutto con la volontà divina della nostra redenzione: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22, 41- 42).

Rimedia in questo modo alla disobbedienza di Adamo

OBBEDIENZA DI CRISTO IN CROCE

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MERITI PER IL CIELO

SODDISFAZIONE PER LE NOSTRE

COLPE

EFFICACIA DEISACRAMENTI

“Per mezzo della sua sacratissima passione sul legno della croce, ci ha meritato la giustificazione “(Concilio di Trento)

“Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore”(2 Cor 5, 21)

I sacramenti ci trasmettono le grazie che Gesù ci ha acquistato sulla croce con il suo Sacrificio dal valore infinito

I FRUTTI DELLA CROCE

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CONTEMPLAZIONE DELLA CROCE

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Dolori fisici

Sudore di sangue

Corona di spine

flagellazione

crocifissione

Colpo di lancia

Dolori morali

Orazione nell’orto

Tradimento di Giuda

Negazioni di Pietro

Abbandono del Padre

Umiliazioni sulla croce

CONTEMPLAZIONE DELLA CROCE

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Effetti della meditazione della Passione

• Crescita dell’ amore a Dio

• Dolore dei propri peccati

• Desiderio di apostolato

• Accettazione della sofferenza

CONTEMPLAZIONE DELLA CROCE

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LA RESURREZIONE DI CRISTO

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LA RESURREZIONE DI CRISTO

Storicità della Resurrezione

Prove della Resurrezione

Resurrezione: evento e mistero

Effetti della Resurrezione

L’Ascensione al Cielo

Cristo Re dell’universo

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Storicità della Resurrezione

“Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”(Lc 24, 34)

La Resurrezione di Cristo è un avvenimento reale verificatosi in una precisa cornice di luogo e di tempo, che ebbe manifestazioni storicamente attestate da testimoni degni di fede, e fu accompagnata da segni sufficienti perché si possa affermare che avvenne effettivamente.

Analizzeremo adesso i segni di credibilità della Resurrezione

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PROVE DELLA RESURREZIONE

Il sepolcro vuotoLe apparizioni del Risorto

Le bende e il sudario

Il cambiamentodegli apostoli

Resurrezione

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IL SEPOLCRO VUOTO

“Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea …il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.” (Lc 24, 1-2)

Il fatto che Gesù non sia più nel sepolcro di per sé non è sufficiente per provare la Resurrezione, ma è condizione necessaria per poterla affermare senza essere smentiti, tanto che i Farisei sentono il bisogno di spiegare il sepolcro vuoto corrompendo i soldati: ”si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo.”(Mt 28, 12-13)

Ma sant’Agostino dice: “se dormivate come avete visto e se non dormivate perché non l’avete impedito?”

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LE BENDE E IL SUDARIO“ Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.”(Gv 20, 3-10)

La disposizione delle bende e del sudario induce in Giovanni la fede nella Resurrezione perché era impossibile estrarre il corpo di Gesù e il sudario che era collocato sul viso senza rimuovere le bende, né era logico sottrarre il corpo lasciando lì le bende.

Per comprendere meglio il testo bisogna considerare la traduzione anche possibile di “afflosciate” al posto di “per terra” di tà ‘othònia keìmena

Infatti “per terra” in greco sarebbe piuttosto katà gèn

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LE APPARIZIONI DEL RISORTO

• Presso il sepolcro alla Maddalena (Gv 20, 11)

• A san Pietro (1 Cor 15, 5)

• Nel cenacolo la sera di Pasqua (Gv 20, 19)

• Sulla via di Emmaus lo stesso giorno (Lc 24, 13)

• Sulle rive del lago di Tiberiade (Gv 21, 1)

• Nel cenacolo 8 giorni dopo Pasqua (Gv20, 26)

• Vicino Betania prima dell’Ascensione (Lc 20, 50)

• A più di 500 discepoli (1 Cor 15, 6)

• Sulla via di Damasco a san Paolo (At 9, 1)

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LE APPARIZIONI DEL RISORTO

Le apparizioni avvengono a persone singole e a gruppi di discepoli; Gesù si fa toccare, mangia con i discepoli e parla con loro: è impossibile dubitare della verità di questi eventi né regge

l’ipotesi di allucinazioni anche per l’atteggiamento degli apostoli ormai rassegnati

alla morte di Cristo e per nulla propensi a credere alla sua risurrezione, non resta che

accettare la loro testimonianza unanime sulla visione di Gesù risorto.

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IL CAMBIAMENTO DEGLI APOSTOLI

I vangeli ci presentono dapprima gli apostoli

– smarriti (Lc 24, 17)

– e spaventati (Gv 20, 19) dopo la morte di Cristo,

– per nulla propensi a credere alla sua resurrezione( Mc 16, 14)

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IL CAMBIAMENTO DEGLI APOSTOLIDopo le apparizioni del Risorto quegli stessi uomini

sono capaci di testimoniare la loro fede in lui davanti al Sinedrio(At 5, 26) a tutta

Gerusalemme(At 5, 42), e al mondo intero con coraggio e determinazione fino a dare la vita per la

causa di Cristo(At 12, 1).

Questo non si spiega se non con una reale esperienza della verità della resurrezione di Gesù.

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RESURREZIONE: EVENTO E MISTERO

“Pur essendo un avvenimento storico, constatabile e attestato attraverso segni e testimonianze, la Risurrezione, in quanto entrata dell'umanità di Cristo nella gloria di Dio, trascende e supera la storia, come mistero della fede. Per questo motivo, Cristo risorto non si manifestò al mondo, ma ai suoi discepoli, rendendoli suoi testimoni davanti al popolo.”

CCCC n°128

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RESURREZIONE: EVENTO E MISTEROC’è una dimensione della Resurrezione che resta avvolta nel mistero: come cioè questa sia avvenuta, anche se sappiamo che Gesù risorge per il suo stesso potere e che intervengono le tre persone della SS. Trinità.

“La Risurrezione di Cristo è un'opera trascendente di Dio. Le tre Persone agiscono insieme secondo ciò che è loro proprio: il Padre manifesta la sua potenza; il Figlio «riprende» la vita che ha liberamente offerto (Gv 10,17) riunendo la sua anima e il suo corpo, che lo Spirito vivifica e glorifica.”

CCCC n°130

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RESURREZIONE: EVENTO E MISTERO

Un altro aspetto che supera la nostra conoscenza è la condizione del corpo di Cristo dopo la resurrezione.

“La Risurrezione di Cristo non è stata un ritorno alla vita terrena. Il suo corpo risuscitato è quello che è stato crocifisso e porta i segni della sua Passione, ma è ormai partecipe della vita divina con le proprietà di un corpo glorioso. Per questa ragione Gesù risorto è sovranamente libero di apparire ai suoi discepoli come e dove vuole e sotto aspetti diversi.” CCCC n° 129

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RESURREZIONE: EVENTO E MISTERO

Si tratta comunque di un vero corpo in carne ed ossa come Gesù stesso afferma:

”Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho.”

(Lc 24, 39)

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EFFETTI DELLA RESURREZIONE

• Conferma della divinità di Cristo e della sua dottrina

• Liberazione dalle conseguenze del peccato

• Partecipazione alla vita eterna

• Riconciliazione con Dio

• Rinnovamento interiore dell’uomo

• Risurrezione dei corpi

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EFFETTI DELLA RESURREZIONE

Tutto ciò è ben espresso nel punto 131 del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica

“La Risurrezione è il culmine dell'Incarnazione. Essa conferma la divinità di Cristo, come pure tutto ciò che Egli ha fatto e insegnato, e realizza tutte le promesse divine in nostro favore. Inoltre, il Risorto, vincitore del peccato e della morte, è il principio della nostra giustificazione e della nostra Risurrezione: fin d'ora ci procura la grazia dell'adozione filiale, che è reale partecipazione alla sua vita di Figlio unigenito; poi, alla fine dei tempi, egli risusciterà il nostro corpo.”

CCCC 131

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EFFETTI DELLA RESURREZIONE

I frutti della Resurrezione sono già presenti nel mondo anche se si realizzeranno a pieno alla fine dei tempi:

“Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.”

(1Gv 3, 1)

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L’ASCENSIONE AL CIELO

“Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. “(Mc 16, 19)

L’Ascensione è un fatto storico e allo stesso tempo trascendente che ci testimonia la gloria di Cristo che siede alla destra del Padre e ci fa sperare nella nostra glorificazione: “Io vado a prepararvi un posto…perché siate anche voi dove sono io.”(Gv 14, 2-3)

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L’ASCENSIONE AL CIELOIl Catechismo esprime molto bene questi concetti:

“Dopo quaranta giorni da quando si era mostrato agli Apostoli sotto i tratti di un'umanità ordinaria, che velavano la sua gloria di Risorto, Cristo sale al cielo e siede alla destra del Padre. Egli è il Signore che regna ormai con la sua umanità nella gloria eterna di Figlio di Dio e intercede incessantemente in nostro favore presso il Padre. Ci manda il suo Spirito e ci dà la speranza di raggiungerlo un giorno, avendoci preparato un posto.” CCCC 132

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CRISTO RE DELL’UNIVERSO

“Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo… lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi…” (Fil 1, 20-22)

I titoli di “Signore” (adonai=yahwè=Dio) e di Re spettano a Cristo in funzione della sua Resurrezione e Ascensione al Cielo.

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CRISTO RE DELL’UNIVERSO

San Paolo afferma:

– che il suo regno non consiste in cose materiali, ma è “giustizia pace e gioia nello Spirito Santo.”(Rm 14, 17).– Il suo regno è universale perché Cristo è “Signore di tutti”(At 10, 36) e – dura per sempre “il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.”(Lc 1, 33) – e di questo regno noi siamo eredi in Cristo “se siamo figli,

siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.”(Rm 8, 17)