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1 Bressanone, 26/10/201 Vincenzo Di Gemma (Psicologo AUSL VT) Raffaella Ceccarelli (Psicologa Consulente) Patrizia D’Incecco (Insegnante Scuola dell’Infanzia) Lina Distefano (Insegnante Scuola Primaria) “L’ Autovalutazione della Qualità dell'Integrazione/Inclusione: strumenti e metodi per l’audit e lo sviluppo organizzativo nelle reti di scuole”.

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1Bressanone, 26/10/2010

Vincenzo Di Gemma (Psicologo AUSL VT) Raffaella Ceccarelli (Psicologa Consulente)Patrizia D’Incecco (Insegnante Scuola dell’Infanzia) Lina Distefano (Insegnante Scuola Primaria)

“L’ Autovalutazione della Qualità dell'Integrazione/Inclusione: strumenti

e metodi per l’audit e lo sviluppo organizzativo nelle reti di scuole”.

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• L’origine del progetto

• Sfondo teorico

• Obiettivi

• sviluppo organizzativo

• Strumenti:- manuale - scambio di visite tra pari> formazione facilitatori e

visitatori , visita, relazione conclusiva• Valutazione degli outcomes

• Proposte per il progetto S.A.Qu.I.

Descrizione del Progetto S.A.Qu.I

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PRINCIPALI PUNTI CRITICI

RISCONTRATI • Carenze nella formazione specifica (soprattutto

dei curricolari)• Scarsa valorizzazione della figura dell’insegnante

di sostegno drop-out• Elevato tournover degli insegnanti di sostegno• Carenza nella documentazione delle esperienze e

nella valutazione degli interventi• Scarsa collaborazione con le istituzioni e le

associazioni del territorio• Atteggiamenti di dipendenza delle insegnanti

dalle indicazioni e definizioni degli operatori sanitari

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QUALE INTERVENTO?

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PROGETTO S.A.Qu.I.

Il progetto non consiste semplicemente nella realizzazione di uno strumento di analisi della qualità dell’integrazione (manuale di autovalutazione) ma ha, nelle intenzioni del gruppo di lavoro del progetto, la funzione d’intervento di sviluppo organizzativo.

“Laboratorio di sviluppo organizzativo”:coinvolge un certo numero di organizzazioni scolastiche di un territorio

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IDEA DI BASE

L’idea del gruppo di progetto era di realizzare un modello d’intervento per lo sviluppo di una cultura inclusiva che promuovesse lo sviluppo delle risorse umane e fosse contestualizzato in una dimensione territoriale ben definita.

Intervento da realizzare attraverso un’azione bottom-up partendo dal contesto delle policies delle pratiche e delle culture presenti.

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INTERVENTO DI SVILUPPO ORGANIZZATIVO

Lo sfondo teorico: - Teoria dei Sistemi- Modello Ecologico- Sviluppo Organizzativo

La metodologia: - Ricerca-Intervento

Gli strumenti:- Metodi di intervento sulla Qualità (in particolare Miglioramento Continuo della Qualità- MCQ)

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• Capitale Sociale-Professionale Dedicato

• Formazione (soprattutto nella forma di In-Service Training)

• Benchmarking

• ICF

ALCUNI CONCETTI CHIAVE

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È possibile ottenere in una organizzazione con un certo grado di complessità, come l’insieme di scuole di un territorio, un cambiamento “produttivo” verso determinati obiettivi mediante l’utilizzo della “situazione” ricerca-intervento e di strumenti facilitanti come il manuale di autovalutazione e lo scambio di visite tra pari.

IPOTESI DI LAVORO

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OBIETTIVI

• Promuovere la valorizzazione delle persone e delle professionalità (empowerment);

• Favorire la comunicazione: tra le persone, tra i professionisti e tra sottosistemi spesso parcellizzati;

• Diffondere le buone prassi sia nella pratica professionale sia di tipo organizzativo;

• Promuovere, attraverso l’innovazione e l’attenzione ai processi organizzativi lo sviluppo di una cultura orientata alla centralità dell’alunno e della sua famiglia, alla valutazione dei risultati e all’introduzione di modelli sempre più evoluti del concetto d’integrazione/inclusione con una visione multi-dimensionale e multi-stakeholder.

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STATO ATTUALE DELL’EVOLUZIONE DEI CONCETTI

INTEGRAZIONE

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALIICF

INCLUSIONE

EVOLUZIONE DEI CONCETTI

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SVILUPPO ORGANIZZATIVO

T123/01/08

DIFFUSIONE DEL MODELLO D’INTERVENTO

CONVEGNO

ANALISI CRITICITÀ E ESIGENZE

DI SVILUPPO

PROGETTO SAQuI (Parte 1)

T202/10/09

COINVOLGIMENTO ESPERTI

PROGETTO SAQuI (Parte 2)

T3 T4

AZIONE SULLA CULTURA DELL’ORGANIZZAZIONE

(TOTALITÀ DELLE SCUOLE DELLA

PROVINCIA)

RICERCA - INTERVENTO

T007/05/07

Precedente indagine Conoscitivasulla qualità dell’integr.

SCAMBIO DI VISITE TRA PARI

GRUPPO DEI FACILITATORI/VISITATORI

MANUALE

COINVOLGIMENTO ASSOCIAZIONI GENITORI e ALTRI STAKEHOLDER

RETE DI SCUOLE - ISTITUZIONI - ORGANIZAZIONI DEL TERRITORIO

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Quali strumenti?

Manuale di autovalutazione

Scambio di visite a carattere consulenziale tra pari

Glossario specifico

Sistema di indicatori e strumenti per la valutazione outcomes

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• Definire un “manuale” di requisiti

• Stabilire i criteri soglia per valutare la soddisfazione dei vari requisiti

• Elaborare un glossario con le definizioni dettagliate dei principali termini tecnici da condividere (per costruire un linguaggio comune)

Cosa serve per costruire un sistema di autovalutazione della qualità

dell’integrazione?

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IL MANUALE

B) UN CODICE DI LETTURA PER IL CONTENIMENTO DELLA COMPLESSITÀ

C) UNO STRUMENTO PER L’AUDIT ORGANIZZATIVO

A) UNA “MAPPA” PER ORIENTARSI NELL’ORGANIZZAZIONE IN BASE AD UN MODELLO CONDIVISO

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LA MAPPA (E IL TERRITORIO)

Avere una “mappa” (elaborata collettivamente dalle persone direttamente coinvolte) implica la costruzione di un modello condiviso di “servizio” per l’integrazione che è delineato attraverso i requisiti individuati dai professionisti della scuola con il contributo degli stakeholder.

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IL MANUALE DI AUTOVALUTAZIONE

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Alla elaborazione del manuale hanno contribuito, insegnanti, dirigenti scolastici, operatori della sanità, rappresentanti delle associazioni dei genitori, esperti.

La sua elaborazione deriva da un lungo lavoro di raccolta di materiale bibliografico e di analisi delle esperienze già effettuate

COSTRUZIONE DEL MANUALE

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ALCUNE CARATTERISTICHE DEL MANUALE

• È modificabile nel tempo (vanno pertanto definiti i tempi di verifica e di revisione)

• Alcuni dei requisiti previsti possono essere scelti come obiettivi per migliorate la qualità dell’integrazione.

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I REQUISITI

Indicano le cose che devono essere presenti o essere state fatte. Vengono anche chiamati “indicatori” o “standard”.

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“ASSUNTI DI BASE” PER LA DEFINIZIONE DEI REQUISITI DEL MANUALE

A. Centralità dell’alunno e della famiglia

B. Tentativo di conciliare e far coesistere il modello dell’ integrazione e quello dei bisogni educativi speciali

C. Diffusione delle responsabilità

D. Sviluppo e riconoscimento delle professionalità

E. Centralità della comunicazione organizzativa (palese e non) e interpersonale

F. Sviluppo della capacità di lettura e governance dei processi organizzativi

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G. Visione multistakeholder

H. Promozione della pianificazione e della valutazione degli interventi

I. Diffusione del modello bio-psicosociale (ICF)

J. Attenzione alla dimensione emotiva e di relazione dell’organizzazione

K. Lavoro in rete intra e inter-istituzionale centrato su una visione territoriale

L. Cooperazione nella diffusione delle competenze e delle buone prassi

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RAGGRUPPAMENTI DEI REQUISITI

1. Gestione delle risorse finanziarie specifiche2. Gestione del personale 3. Ambienti fisici accessibilità ed arredi 4. Attrezzature e dotazioni 5. Organizzazione e progettazione6. Pianificazione educativa e programmazione

individualizzata7. Valutazione dell'alunno8. Gestione delle riunioni istituzionali per l’integrazione9. Partecipazione10. Continuità11. Documentazione12. Sistema informativo13. Formazione14. Biblioteca e raccolta software per la didattica speciale15. Ricerche e pubblicazioni16. Gestione dei rischi17. Integrazione con il territorio18. Relazione con le famiglie19. Rapporti con il Servizio Sanitario20. Rapporti con il volontariato e le associazioni di familiari21. Rapporti con gli Enti Locali22. Soddisfazione degli alunni, delle famiglie e degli

stakeholder 23. Soddisfazione del personale

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SCALA DEI PUNTEGGI

0 = Non si fa nulla o quasi nulla e nonesistono progetti concreti per arrivare a soddisfare il requisito

1 = Esiste un piano scritto per arrivare a soddisfare il requisito

2 = Requisito soddisfatto in modo parziale, ma ancora non

accettabile3 = Requisito soddisfatto in modo

accettabile4 = Requisito soddisfatto in modo più che

accettabile5 = Requisito soddisfatto in modo

eccellente

NC = Requisito con cui non si concordaNP = Requisito non pertinente per

l’organizzazione presa in esame [Tratto con alcune modifiche

da P. Morosini, M. Casacchia, R. Roncone, 2000]

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• Per alcuni requisiti sono riportati tra parentesi chiarimenti e specificazioni.

• Sotto un certo numero di essi è riportata

l’esplicitazione del criterio di riferimento per l’attribuzione del punteggio 3 (requisito soddisfatto in modo accettabile).

• Dove non è specificato si fa riferimento alle indicazioni presentate nelle “Istruzioni per l’ autovalutazione” (vedi parte iniziale del manuale).

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PRASSI E PROCEDURE

Il termine prassi va inteso come equivalente di pratiche, non formalizzate attraverso documenti specifici, conosciute, condivise e utilizzate dalla maggior parte dei professionisti coinvolti in un determinato segmento significativo dei processi di azione di un’organizzazione. Per procedure intendiamo modelli formalizzati (scritti) di processi organizzativi di cui sono definite le azioni,gli attori, i tempi e i prodotti. Esse sono sottoposte a verifiche periodiche e ad eventuali modifiche.

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RISULTATI DI UNA TABELLA RIASSUNTIVA   capitoli medie punteggi

1 Gestione delle risorse finanziarie specifiche 2,28

2 Gestione del personale 2,77

3 Ambienti fisici, accessibilità ed arredi 3,06

4 Attrezzature e dotazioni 3,08

5 Organizzazione e progettazione 2,28

6 Pianificazione educativa e programmazione individualizzata 3,15

7 Valutazione dell'alunno 3,37

8 Gestione delle riunioni istituzionali per l’integrazione 2,69

9 Partecipazione 2,2

10 Continuità 3,7

11 Documentazione 3,5

12 Sistema informativo 1,2

13 Formazione 1,42

14 Biblioteca e raccolta software per la didattica speciale 1,14

15 Ricerche e pubblicazioni 0,5

16 Gestione dei rischi 3,1

17 Integrazione con il territorio 1,71

18 Relazione con le famiglie 1,28

19 Rapporti con il servizio sanitario 0,83

20 Rapporti con il volontariato e le associazioni di familiari 0,6

21 Rapporti con gli enti locali 0,2

22 Soddisfazione degli alunni, delle famiglie e degli stakeholder 1,43

23 Soddisfazione del personale 1

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PUNTEGGI MEDI DI QUATTRO SCUOLE NELLE 23 AREE

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,001

2 3

4

5

6

7

8

9

10 11

12 1314

15

16

17

18

19

20

21

22 23

avarege scores SecondarySchool( grades 9 through 12)

avarege scores PrimarySchool

avarege scores SecondarySchool 1 (grades 7 to 8)

avarege scores Pri. and Sec.School (grades 7 to 8)

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LO SCAMBIO DI VISITE TRA PARI

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LO SCAMBIO DI VISITE TRA PARI

È uno scambio di “visite di consulenza reciproca” finalizzate:

• a condividere con colleghi appartenenti ad altre scuole i punti di forza e le criticità in funzione di un confronto con un modello di riferimento costituito dall’insieme dei requisiti riportati del manuale (anche individuando insieme eventuali proposte di adeguamento e di risoluzione di problemi)

• ad individuare ed evidenziare accorgimenti e soluzioni organizzative innovative e soprattutto trasmetterle ad altre realtà.

Il tutto avviene con uno spirito di collaborazione e supporto reciproco, non come modalità ispettiva. Vengono messi a confronto i processi organizzativi non le persone.

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• L’innovazione ideazione e diffusione delle soluzioni organizzative e di idee progettuali

• La formazione (soprattutto auto)• Lo sviluppo organizzativo• L’empowerment (coinvolgere e

valorizzare le idee)• Contenimento dell’autoreferenzialità• Costituzione di una rete di scuole• Scambio e documentazione delle

esperienze

QUALI OPPORTUNITÀ

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• I visitatori vanno “per conoscere”.

• La visita è un interscambio utile per “apprendere” (osmosi delle buone pratiche).

• Lo scambio di visite tra pari e l’autovalutazione non deve significare promuovere l’omologazione.

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SPERIMENTAZIONE DELLO SCAMBIO DI VISITE

1) Formazionedei facilitatori e visitatori

2) Autovalutazione e VisitaFase 1 ; Fase 2

3) Post-visita

4) Interventi di miglioramento

5) Revisione del manuale

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LA FORMAZIONE DI FACILITATORI / VISITATORI

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I FACILITATORI

I facilitatori rappresentano una figura chiave nel programma di scambio di visite tra pari.

Funzioni dei facilitatori:a) nella fase di autovalutazione coordinare la discussione nei gruppi di autovalutazione e l’audit organizzativo (interno) b) nella fase successiva alla visita costituire l'interfaccia tra gli operatori della scuole visitate e il gruppo dei visitatori.

I visitatori sono a loro volta facilitatori, quindi insegnanti operanti nelle scuole al pari di quelli delle istituzioni scolastiche visitate, che prestano la loro attività consulenziale nell’attività di scambio di visite tra pari.

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Gruppo di lavoro di autovalutazione

Il gruppo di lavoro di autovalutazione interno alla scuola (max 6 insegnanti di cui almeno 2 curricolari) è composto da facilitatore/i, funzione strumentale per l’integrazione, f.s. per la valutazione, insegnanti di sostegno e curricolari.

Il gruppo di lavoro di autovalutazione trasmette il

manuale compilato al gruppo dei visitatori almeno 15 giorni prima della visita.

Il Dirigente Scolastico individua gli insegnanti che, assieme ai facilitatori, fanno parte del gruppo di lavoro di autovalutazione; fornisce e consente l’accesso alle informazioni richieste nel manuale.

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L’AUTOVALUTAZIONEHa lo scopo di rilevare attraverso la situazione audit organizzativo interno, utilizzando lo strumento del manuale, quali processi organizzativi sono poco presidiati dall’organizzazione.

Al Gruppo di Lavoro per l’Autovalutazione, attivato per ogni scuola e coordinato dal/i facilitatore/i, compete:

a) la valutazione in riferimento ai singoli requisiti attribuendo a ciascuno di essi un punteggio in base ad una scala numerica indicativa del livello di adesione al requisito stesso;

b) redigere le eventuali osservazioni, indicando anche le possibilità di miglioramento.

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I VISITATORI

• Il gruppo dei visitatori esterni è costituito da un piccolo gruppo di insegnanti (4 o 5) appartenenti a scuole diverse (possibilmente di diverso grado).

• Per ogni gruppo di visitatori sarà individuato un referente che avrà il compito di coordinamento e sarà responsabile della redazione della relazione conclusiva.

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La visita• Avviene a distanza di almeno 2 settimane dall’invio

dell’autovalutazione al gruppo visita; è svolta da parte di visitatori esterni e permette loro di prendere in esame le documentazioni prodotte dal gruppo di lavoro di autovalutazione interno alla scuola.

• La visita è prevista con una durata massima di 2 giornate e dipende dalle dimensioni e dalla complessità della struttura da visitare.

• Poiché i visitatori svolgono un'attività consulenziale devono stabilire fin da subito un clima di collaborazione con i colleghi della istituzione scolastica visitata, incontrare gruppi insegnanti e gruppi di genitori per valutare la qualità dei servizi offerti, dell’organizzazione e del clima.

• Nella fase conclusiva della visita i visitatori dovranno compilare collegialmente una relazione di sintesi sulla visita (per la restituzione assembleare).

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LA RELAZIONE CONCLUSIVA• Successivamente alla visita e alla restituzione

assembleare il gruppo dei visitatori compila ed invia al dirigente della scuola visitata una relazione conclusiva (di restituzione).

• La relazione deve, soprattutto, evidenziare gli aspetti positivi e i punti di forza dell’organizzazione visitata.

• Nell’evidenziare gli elementi di criticità, si avrà cura di collegarli alle possibilità di miglioramento che possono essere introdotte, proponendo, quando possibile, dei suggerimenti.

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• Una volta a regime, le visite possono essere attivate nuovamente per la stessa scuola a distanza di 2 o 3 anni.

• È previsto un follow-up a distanza di un intervallo di tempo predefinito (circa 6 - 8 mesi dopo) per monitorare l’andamento e gli effetti nel medio termine dell’intervento visita.

• Il gruppo dei visitatori, provenienti da scuole diverse, è composto dai docenti che hanno partecipato alla formazione per facilitatori.

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• Numero e tipo di cambiamenti apportati ai processi organizzativi valutati attraverso la somministrazione del manuale T0 - T1 (a distanza di un anno)

• Numero di progetti (e qualità degli stessi) e outcomes scaturiti dall’intervento a distanza di 2 anni (suddivisi secondo le categorie: integrazione, bisogni educativi speciali, inclusione)

• Questionari per valutare la percezione del cambiamento (nell’organizzazione) per tutti gli insegnanti e per gli stakeholders (solo quelli coinvolti nelle visite)

• Focus group sul cambiamento con rappresentanti degli insegnanti dei genitori ed altri stakeholders scelti secondo la metodologie del campionamento

• Social Network Analysis (attraverso l’utilizzo di uno specifico software: Pajek (Program for Analysis and Visualization of Large Networks) ) per verificare il funzionamento delle reti di: scuole, istituzioni, professionisti, associazioni dei genitori, agenzie del territorio (confronto T0 - T1)

• Somministrazione di questionari allegati all’Index For Inclusion (T0-T1)

• Somministrazione ai genitori ed ad altri stakeholder di un questionario sulla percezione del cambiamento

VALUTAZIONE DEGLI OUTCOMES

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Social Network Analysis

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PROPOSTE PER ILPROGETTO S.A.Qu.I. (seconda parte)

• Attuazione dello scambio di visite tra pari nelle scuole in rete per la seconda parte del progetto

• Raccolta dati sugli interventi innovativi e di risoluzione di problemi organizzativi attuati in seguito allo scambio di visite e sui loro esiti

• Realizzazione di uno spazio in un sito internet per rendere visibili i vari prodotti ed esperienze del pogetto SAQuI

• Conferenza (ogni 2 anni) sullo stato dell’arte del progetto per l’analisi dei risultati, per rendere visibili le best practices, per definire e condividere eventuiali modifiche

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• Sperimentazione del modello in altre realtà territoriali;

• Individuazione o elaborazione di strumenti per la valutazione della soddisfazione e di valutazione del clima

• Revisioni periodiche del manuale di autovalutazione