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ISTRUZIONI PER L’USO DEL PARCO DEL CONERO Anno XVI n° 1-2010 www.parcodelconero.eu [email protected] www.parcodelconero.eu 1-2010

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I S T RU Z I O N I P E R L’ U S O D E L PA RC O D E L C O N E ROAnno XVI • n° 1-2010 • www.parcodelconero.eu • [email protected]

www.parcodelconero.eu

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1-2010SOMMARIO3 EDITORIALE

2010: AnnoInternazionaledella BiodiversitàLanfranco Giacchetti

4 LA REGIONE MARCHEBOCCIAIL RIGASSIFICATOREUn forte segnaledi tuteladel territorio

5 PIANO DEL PARCOL’APPROVAZIONEUn traguardoeccezionale dell’Enteper il territorio

6 PIANO DEL PARCOIL TECNICOFinalmente!La Regioneha approvato il PianoArch. Riccardo Picciafuoco

7 PIANO DEL PARCOI CONSIGLIERIGilberto StacchiottiVanni LeopardiEmanuele BallariniDiego SchiavoniUmberto MoschiniMarco GallegatiPaolo Pascucci

9 CORPO FORESTALEDELLO STATOA cavallo nel ParcoDott. Piero Possanzini

10 IL CONEROE IL BIRDWATCHINGUn Parco da primatoper la ricchezzanaturaleG.S.

LIPU, UNA PRESENZADISCRETA MAPREZIOSAG.S.

11 PREMIO NAZIONALE“UN LIBRO PERL’AMBIENTE 2010”Le scuole del Parcodel Conero e la letturaambientale

12 Il pm Paolo Gubinelliin visitain via Peschiera

LA GUIDA DELLEAREE PROTETTEDELLE MARCHEUn mondodi meraviglietutte da scoprireFabrizio Giuliani

13 AGENDADELLA NATURADEL PARCOGilberto Stacchiotti

16 Cucciolo di cinghialeallattato da due turisti

Bimestrale di informazione

Via Peschiera 30 - Sirolo (Ancona)Tel. 071.9331161

Comitato di Redazione:Lanfranco Giacchetti,

Marco Gallegati, Cristina Gioacchini,Vanni Leopardi, Antonio Mazzantini,Giuseppe Misiti, Umberto Moschini,Paolo Pascucci, Gilberto Stacchiotti

Reg. n° 3 del 16/1/95 Trib. di Ancona

Direttore Responsabile:Cristina Gioacchini

Editore:Ente Regionale Parco del Conero

Stampa:Aniballi Grafiche srl - Ancona

Chiuso in tipografia il 31/03/2010

I S T RU Z I O N I P E R L’ U S O D E L PA RC O D E L C O N E RO

In copertina: il corbezzolo, frutto-simbolo del Parco. (Foto R. Pepa)

Per un giornale aperto e partecipato…

Dicci la tuaScrivi a: [email protected]: Redazione “Nel Parco c’è”Ente Parco del Conero Via Peschiera, 30 60020 Sirolo (Ancona)

... in dieci righe

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EDITORIALE

2010: Anno Internazionaledella Biodiversità

L’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite ha definito il 2010come Anno Internazionale della

Biodiversità al fine di destare una mag-giore attenzione verso la sua continuaperdita. Affrontare il problema della tu-tela della biodiversità è un’opportunitàunica per comprendere come questa fa-vorisca il mantenimento della vita sullaterra e per sottolineare il ruolo che gli in-dividui, la comunità o i paesi hanno nel-la sua conservazione e nell’uso. Tra cam-biamenti climatici e perdita di biodiver-sità il nesso è strettissimo e sono urgentiinterventi mirati sul primo fronte perevitare conseguenze drammatiche sul se-condo. Numerosi, i fattori che portanoad una sua riduzione: i disastri ecologici,l’inquinamento industriale, le deforesta-zioni, la desertificazione, il consumo ec-cessivo del suolo con edificazioni a disca-pito dell’agricoltura portando alla fram-mentazione del suo habitat, prelievi itticie venatori non pianificati, inquinamentodei fiumi e mare ecc. Contesto in cui iparchi naturali e le aree protette hannoun ruolo fondamentale. In effetti sottoquesto profilo siamo primi in Europa,abbiamo la metà delle specie vegetali edun terzo di quelle animali presenti sulterritorio europeo. In questo quadro na-zionale va detto infatti che i numeri concui il Conero si presenta a questo appun-tamento sono senz’altro importanti:1.155 specie flogistiche, 467 specie di far-falle, 34 specie di orchidee oltre 10.000rapaci di passo primaverile. Nel pur riccopanorama naturalistico italiano, due so-no gli aspetti in cui il Parco del Conero èmaggiormente competitivo: la ricchezzafloristica e la presenza avifaunistica.Come la diversità vegetale in rapportoalla ridotta superficie sia superiore allamedia regionale che, a sua volta, è mag-giore di quella italiana, è già stato indica-

to nella guida alla natura delle provinciadi Ancona. Il confronto prevale anche al-largando l’analisi alle altre realtà protetteregionali o nazionali. Il valore dei singoliterritori è sempre più ‘certificato’ secon-do criteri della Comunità Europea equindi nell’ambito delle direttive Habi-

tat e Uccelli, oltre alla recente sul Paesag-gio. Nelle Marche esistono 80 SIC e 29ZPS di cui rispettivamente 3 e 1 al Cone-ro. Nel 2008 il Ministero dell’Ambienteha individuato nel territorio nazionale312 aree di rilevante importanza per laconservazione delle piante (IPA) e anco-ra una volta il Conero è presente, tra le12 emergenze marchigiane. Analogaconsiderazione gli viene riconosciuta ri-spetto al progetto IBA, aree importantiper gli uccelli, individuate in applicazio-ne della direttiva Uccelli. Far parte diqueste realtà richiede innanzitutto uncoerente impegno nella gestione e nellasalvaguardia, attività queste certamentefavorite dalla presenza di un’area protet-

ta. Senza dubbio il piano del parco e ilregolamento devono proporre un qua-dro di riferimento puntuale ed efficace.Ricordo inoltre come il Conero sia statoinserito dalla LIPU (Lega Italiana Prote-zione Uccelli) tra i 10 luoghi di maggiorimportanza per il birdwatching in Italia,

argomento di cui si parlerà in manierapiù dettagliata in un articolo all’internodi questo numero del giornale.Di fronte a questo quadro di tutela per lavita ritengo che debba esserci maggioreattenzione e sostegno verso i parchi e learee protette a partire dal Governo, dalleRegioni e dagli Enti locali e con il forte so-stegno dei cittadini delle comunità locali.Dalla nostra, con l’approvazione del nuo-vo Piano del Parco del Conero, ritengoche la visione guida e gli innovativi conte-nuti programmatici del piano non possa-no e non debbano rimanere risorse ap-partenenti alla sola Comunità del Parco,ma che si possa partire da questo risultatoper aprire un confronto aperto su alcune

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questioni di scenario che riguardano cer-tamente il futuro dell’intera area urbanavasta a sud di Ancona, come quello di tut-ta la regione Marche. Ed in particolare miriferisco alla necessità di affrontare il temacentrale della difesa della biodiversità inquanto, come è stato detto, “la diversitàbiologica deve essere difesa perché è il pi-lastro della civiltà”, ma anche i temi delconsumo di suolo, dell’efficienza energe-tica, delle fonti rinnovabili, del risana-mento idrogeologico, della rete ecologica,della riqualificazione urbana, del soste-gno all’agricoltura e della valorizzazionedel turismo culturale, religioso, enoga-stronomico ed ecologico. È evidente chel’importanza e la complessità di tali temicomporti una convergenza di intenti euna sinergia di azioni che non possanovedere coinvolti i soli enti appartenenti alterritorio del Parco del Conero, ma deb-bano entrare nell’agenda delle ammini-strazioni di un’area ben più ampia, comepure della stessa Provincia e della Regio-ne, anche in considerazione del processoin atto di revisione del Piano Paesaggisti-co Regionale e vista la proficua partecipa-zione di tante amministrazioni locali nel-la recente questione del rigassificatore di

Porto Recanati. Il futuro della nostra re-gione, sia in termini di sviluppo socio-culturale che occupazionale, dovrebbe es-sere sempre più fondato sulla cosiddetta“green economy”, la sola economia chegarantisca la giusta integrazione tra la tu-tela ambientale, la qualità della vita e lacrescita economica di un territorio. Ed èper queste motivazioni che l’Ente Parcoha convocato uno specifico incontro con

le amministrazioni ai vari livelli, al fine diverificare se vi siano le condizioni per av-viare un confronto di natura politico-programmatica sui temi suddetti e, in ca-so affermativo, di istituire un tavolo tecni-co a supporto di quello istituzionale.

Lanfranco GiacchettiPresidente Ente Regionale

Parco del Conero

L’Ente Parco del Conero organizza unricco calendario di iniziative specialiper l’Anno Internazionale della Bio-diversità in modo da promuovere laconoscenza degli aspetti ambientalipiù importanti del nostro territorio: lemigrazioni dei rapaci, la ricchezza flo-ristica e la gestione faunistica.Per i primi 10 anni di osservazione sul-la migrazione dei rapaci ecco due pro-poste a partecipazione gratuita:26 marzo – alle ore 21 presso il centrovisite serata di formazione per l’os-servazione della migrazione, con la

GLI APPUNTAMENTI CON LA BIODIVERSITÀ

collaborazione di Marco Borioni.Dal 25 aprile al 31 maggio - alla Gradi-na del Poggio campo di osservazioneaperto a tutti.Ad Aprile l’Ente Parco si occuperà de-gli antichi mestieri del mare.A maggio sarà presentato il piano digestione faunistica.In estate la Festa del Parco sarà dedica-ta interamente a questo straordinarioevento.Per il calendario completo, gli aggior-namenti e le novità consultare il sitowww.parcodelconero.eu.

LA REGIONE MARCHE BOCCIA IL RIGASSIFICATORE

Un forte segnaledi tutela del territorio

Èstata bocciata l’idea di installare un rigassificatore al largodella costa di Porto Recanati da parte della Regione Marche

che, nel mese di febbraio, ha assunto una presa di posizione con-traria al progetto firmato dalla ditta Gaz De France.‘Mi sento di esprimere grande soddisfazione –dichiara il Presi-dente dell’Ente Parco del Conero Lanfranco Giacchetti- per laposizione assunta dal Governo regionale riguardo l’istallazionedi un rigassificatore al largo di Porto Recanati. Una posizione dibocciatura della proposta che, al di là della valutazione tecnica,tiene conto dell’ambiente e delle peculiarità del nostro territorioche da più parti sta ottenendo importanti riconoscimenti. Èconfortante anche apprendere, in base alle dichiarazioni sul te-ma del Presidente della Regione Marche Gianmario Spacca, chenella nostra regione non siano previsti impianti nucleari e chel’ambiente sia una priorità, come la sostenibilità e le fonti rinno-vabili. La valutazione dell’impatto ambientale del rigassificatoreha coinvolto parecchi comuni tra cui Sirolo, Numana, Camera-no, Loreto, Castelfidardo, Osimo oltre a cittadini organizzati incomitati ed il Parco, tutti concordi nell’inopportunità di un’istal-

lazione di questo tipo. Il fatto che ci sia un parere non favorevoleda parte della Regione è un segnale di tutela della flora e dellafauna marina. La presenza di un rigassificatore nel mare creereb-be infatti interferenze negative con le rotte delle tartarughe ma-rine e dei cetacei. Attorno alla tutela dell’ambiente ruotano an-che le attività del territorio, il turismo verde, la pesca e c’è il Par-co naturale del Conero. Ma non dobbiamo abbassare la guardiasoprattutto verso il Governo che potrebbe andare avanti ugual-mente nell’iter che porta alla realizzazione del progetto, al di làdelle prese di posizione della Regione Marche’.

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L’8 febbraio rappresentauna data importantissi-ma per l’area protetta

del Conero. È la data in cui èstata approvata in via definitivala variante generale al Piano delParco e, per l’Ente Parco, il rag-giungimento di un traguardoeccezionale a beneficio del ter-ritorio. Si è così conclusa unalunga ma proficua ed intensaattività di pianificazione delterritorio comprendente la pri-ma area protetta della nostraregione; era il 1987 quando fuistituito il primo Parco Natura-le regionale: i seimila ettari delparco del monte Conero, rica-denti nei comuni di Ancona,Camerano, Numana e Sirolo.Redatto dalla Promoter, coor-dinata dall’Architetto RiccardoPicciafuoco, il nuovo Piano hapercorso una lunga strada, ini-ziata nel 2006 con l’allora Con-sorzio, all’insegna della concer-tazione con le amministrazioniai vari livelli, Regione, Provin-cia e con i Comuni che fannoparte del Parco, Ancona, Ca-merano, Numana e Sirolo.Con la recentissima approva-zione del nuovo Piano del Par-co del Conero da parte delConsiglio Regionale delle Mar-che si è reso efficace uno stru-mento di pianificazione, checostituirà il riferimento per ipiani regolatori dei quattro co-muni interessati, frutto di unprocesso che ha visto coinvoltiorganismi istituzionali sia po-litici che tecnici, soggetti inrappresentanza delle parti so-

ciali, associazioni e comitati,organizzati e non, portatori diinteressi diffusi, tanti singolioperatori e cittadini sensibilialla tutela e allo sviluppo ar-monico e sostenibile di questostraordinario territorio. Oc-corre sottolineare che si trattadel primo piano paesaggistico-territoriale delle Marche chepuò ritenersi coerente con lenorme del Codice dei BeniCulturali e del Paesaggio e coni criteri della Convenzione Eu-

ropea del Paesaggio, in quantoindividua per ambiti omoge-nei i diversi valori paesaggisticie ne determina i relativi livellidi tutela, gli indirizzi, gli obiet-tivi e le norme prescrittive, inun’ottica di salvaguardia attivae di valorizzazione piuttostoche di ulteriore imposizionevincolistica e di mera conser-vazione. È un Piano innovati-vo e moderno, di tutela soste-nibile del territorio, così com-mentato da Lanfranco Giac-

chetti presidente dell’Ente Par-co del Conero: ‘Si è conclusodefinitivamente l’iter della va-riante al Piano del Parco e perquesto siamo grati alla regionee all’assessore Amagliani chel’hanno seguito, per portarlo aquesto importante traguardoper l’area protetta. Lo studiodel Piano, iniziato nel 2006 conl’allora Consorzio, potrà con-sentire ai comuni che insistonoall’interno del Parco di avereun unico strumento di gestio-

L’APPROVAZIONE

Un traguardo eccezionaledell’Ente per il territorio

Piano del ParcoPiano del Parco

Tavola della Variante Generale alPiano del Parco.

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ne di questo territorio, moltoparticolare per le sue caratteri-stiche sia d’antropizzazioneche ambientali e capace di atti-rare un turismo alla ricerca dinatura, cultura e tipicità. Que-sto Piano è una grande vittoriadell’Ente Parco che segue unlungo ed approfondito con-fronto con i comuni, le asso-ciazioni di categoria ed i citta-dini. La sua impostazione pre-suppone livelli diversi per losviluppo armonico dell’area

dalla tutela integrale a quelladello sviluppo sostenibile pas-sando per la tutela orientata. Inquesto nuovo strumento di ge-stione c’è un’attenzione parti-colare per l’agricoltura che oc-cupa due terzi del Parco e sitiene conto del settore turismo.Ci sarà ora una fase di attua-zione del Piano e l’adegua-mento dei piani comunali, do-po di che si adotterà un regola-mento’. ‘Se dovessi ripercorrerela mia esperienza in Regione, -

dice ora Marco Amagliani as-sessore all’ambiente della Re-gione Marche- ricordo i passa-ti problemi dell’Ente Parco, orapartita chiusa, a cui ne è segui-ta una decisamente positivacaratterizzata da reciproca cor-rettezza e scambi costruttivi.Questo ha portato all’approva-zione nella penultima sedutadel consiglio regionale di que-sto risultato, di un piano chechiude un cerchio e che dà unosviluppo armonico al territo-

rio dopo una valutazione ra-zionale di quelle che siano lesue esigenze di tutela e sosteni-bilità. Se c’è un possibilità perun rilancio socio economico, sipassa solo attraverso la salva-guardia e la valorizzazione delterritorio. Se non si capiscequesto ci si addentra in un ter-reno sempre più pericoloso.Ricordo infine che ngli ultimidieci anni la Regione ha stan-ziato 50 milioni di euro per lapolitica dei parchi’.

IL TECNICO

Finalmente! La Regioneha approvato il Piano

Piano del ParcoPiano del Parco

Il Consiglio Regionale delle Marche nella duplice seduta del 2 edell’8 febbraio us ha approvato con prescrizioni la proposta diPiano che l’Ente Parco del Conero aveva trasmesso alla Regio-

ne i primi di dicembre 2009. L‘approvazione è intervenuta a segui-to dei pareri favorevoli delle due Soprintendenze regionali, quellaai beni paesaggistici e quella ai beni archeologici e della positivavalutazione di incidenza effettuata dagli uffici competenti dellaRegione. Ora la delibera di approvazione del piano è stata pubbli-cata e l’Ente Parco dovrà adeguare gli elaborati del piano alle pre-scrizioni emesse dalla Regione per consentire all’Ente regionale dipubblicare il piano nella sua stesura definitiva nel bollettino uffi-ciale (BUR); da quel momento i Comuni avranno 18 mesi di tem-po per adeguare i propri piani regolatori al nuovo Piano del parco.I punti salienti del nuovo Piano sono i seguenti:1. Sono stati fissati in via definitiva i limiti dello sviluppo futu-ro per i territori dei quattro Comuni ricadenti all’interno delParco, confermando quelli del precedente Piano, con la sola ec-cezione del Comune di Numana, al quale viene attribuito un ul-teriore 2% di crescita (ca. 40.000 mc) per allinearla a quellaconcessa già nel 1999 al Comune di Sirolo (7%). Tale volume-tria dovrà comprendere ogni tipo di nuova costruzione, anchequella riferita ai piccoli ampliamenti.2. Tutti gli ampliamenti e gli incentivi concessi dalle norme delPdP dovranno rientrare nel suddetto budget di sviluppo edilizio.3. I Comuni possono procedere alla progettazione attuativa delproprio territorio attraverso la predisposizione delle Aree Pro-getto Strategiche (APS) e Operative (APO) in quanto hanno giàcomunicato all’Ente Parco lo stato di attuazione dei propri PRGcon rispettive delibere.4. I Comuni dovranno comunque adeguare i propri PRG alPiano del Parco entro 18 mesi dalla sua approvazione (quindi

entro il mese di settembre 2011)5. Sono previsti incentivi per le aziende agricole e per le struttu-re turistico-ricettive. Le aziende interessate a godere di tali incen-tivi hanno già avanzato apposita richiesta all’Ente Parco a seguitodi specifico bando e le altre che non avessero partecipato al ban-do del Parco potranno ancora farlo a seguito di bandi emanatidai Comuni in fase di adeguamento dei PRG al Piano del Parco.6. Le condizioni per poter accedere agli incentivi sono di variogenere e costituiscono la garanzia che i nuovi interventi andran-no ad esclusivo beneficio delle attività economiche interessate eche saranno realizzati in modo da salvaguardare le risorse natu-ralistiche ed ambientali dei diversi contesti e tali da migliorarela qualità delle strutture esistenti.7. È stato aumentato il livello di tutela di tutto il territoriocompreso tra la provinciale del Conero e la costa portandolo daprotezione a riserva orientata.8. Sono state ridotte le aree soggette a promozione socio-eco-nomica di alcune APS, tra cui il Passetto, Massignano, il Coppo(zona artigianale), e Marcelli.9. Sono state introdotte norme che rendono preliminare laprogettazione dell’Area Progetto Strategica relativa alla zona ar-tigianale mista di via La Forma – Coppo all’approvazione deipiani di lottizzazione ricadenti in quell’area da parte del Comu-ne di Sirolo .10. È stata esclusa con prescrizione regionale la possibilità di inter-vento sul versante della zona di S.Michele-Sassineri, restando la fa-coltà di realizzare piccoli manufatti in legno a servizio della spiaggia.11.È stata introdotta una nuova APS in via Loretana del Comu-ne di Camerano.

Arch. Riccardo Picciafuoco

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Rappresentantedelle Associazioni Agricole

L’attuale amministrazione del parco ha otte-nuto alcuni vantaggi per gli agricoltori del

suo comprensorio e tra tali importanti innova-zioni c’è quella di consentire la realizzazione diannessi in assenza di strutture preesistenti, perquei fondi con superfici minori di tre ettari. Laseconda è quella di aver dato la possibilità di co-struire l’abitazione per gli agricoltori con gesti-scono una superficie di almeno 10 ha. Inoltre siriconosce definitivamente la possibilità di tra-sformazioni produttive come cantine etc. agliagricoltori che conducono effettivamente la loroazienda secondo un piano biologico o nel rispetto delle norme sulla condizionalità. Con queste innovazioni la disparità tra agricol-tori con edifici esistenti o senza viene eliminata e per i più piccoli resta la possibilità di trasformazione per le strutture produttive,purchè si costituiscano consorzi tra aziende, politica questa sempre promessa dal nostro canto.

Rappresentantedelle Associazioni Ambientaliste

Come in tutte le storie importanti il finale è stato incerto fi-ne alla fine però, stavolta, invece della beffa c’è la soddisfa-

zione generale di un traguardo sofferto tagliato all’ultimo mi-nuto. Un piano che, grazie all’accorta regia della Regione e alconfronto costruttivo delle amministrazioni, consegna final-mente a tutti uno strumento certamente innovativo e prezioso.La disponibilità, la professionalità, la volontà convergente dei di-versi interlocutori – con grata citazione per l’arch. Picciafuoco, ildirettore Zannini e il personale dell’Ente Parco – ha reso possibileun piccolo grande capolavoro: l’approvazione definitiva di un pro-getto normativo e gestionale di questa portata dopo anni di istrut-toria (per inciso avviata con l’allora Consorzio di gestione) e nono-stante il brevissimo tempo a disposizione della Regione Marche.Non solo presto, non solo bene ma soprattutto con un consensopieno e trasversale che ha saputo sconfiggere le diffidenze, le vi-sioni estremistiche, i campanilismi.Guardando ai contenuti direi che in sintesi tre sono le linee stra-tegiche fondamentali:a) limiti chiari allo sviluppo edilizio di un territorio che ha - percomune consapevolezza – raggiunto livelli critici di consumo disuolo. Restano pertanto confermate le quote del precedente pia-

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I CONSIGLIERI

GilbertoStacchiotti

no, con la sola eccezione di Numana cui è stato attribuito unaulteriore 2%. Il tutto a partire da una certificazione da parte diciascun Comune dello stato attuale dell’arte.b) sviluppo orientato alla riqualificazione del turismo e al poten-ziamento dell’agricoltura, riconoscendo a questi settori un ruoloprioritario. Sono stati introdotti obiettivi, incentivi e strumentispecifici su cui agire nei prossimi anni, stimolando i soggetti aduna piena condivisione del modello qualitativo proposto.c) tutela attiva del patrimonio ambientale, introducendo metodo-logie di intervento basate su analisi integrate ed estese a compartiomogenei. Per intervenire lungo la costa, nella gestione della fau-na o nell’approccio alla biodiversità servono conoscenze scientifi-che e orizzonti adeguati alla delicatezza delle problematiche.Il paesaggio resta la linea guida di riferimento con l’obiettivo dimigliorare la visione d’insieme, salvaguardando i caratteri costi-tuenti le nostre diversità; questa attenzione si attua poi attraversostrumenti di dettaglio (APS e APO) che valorizzano la piena colla-borazione ed il confronto tra Ente parco e comuni; l’applicazionedel MEVI, peraltro già operativo da quasi 3 anni, offre poi ulterio-ri e puntuali occasioni di verifica del lavoro progettuale proposto.Rafforzata e unitaria, infine, la normativa riferita alle zone di in-teresse comunitario (SIC e ZPS) presenti nel nostro parco che,proprio in funzione di questa particolare valenza, indubbia-mente costituiscono i gioielli di un territorio che sempre più or-mai si pone tra i più belli e ricchi di natura del Paese.Sono soddisfatto anch’io, ovviamente! Per il lavoro di squadra eper i risultati raggiunti; e anzi a me pare che questo sia già per ilConero un ottimo avvio per questo 2010 anno mondiale dellabiodiversità.

Piano del ParcoPiano del Parco

VanniLeopardi

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Rappresentantedel Comune di Numana

Direi che gli aspetti più importanti da sottolineare su que-sta variante al P.d.P. siano i seguenti:

1. L’indirizzo politico finalizzato alla riduzione drastica dell’e-dificazione delle seconde case con una gestione più oculata del-l’uso del territorio;2. Il ripristino della percentuale massima di edificazione sututto il territorio. Nella prima stesura di questa variante non erapiù prevista;3. È stata eliminata la possibilità di edificazione su circa 90 hatrasformati in riserva orientata salvaguardando così alcune areedi particolare pregio ambientale: sotto la provinciale del Coneroin zona San Lorenzo ed in zona Porchereccia;4. È stata data la possibilità di riqualificazione degli eserciziche operano nel campo del turismo attraverso gli interventiprevisti dalla Legge Regionale n.9/2006 ed agli incentivi che iComuni possono concedere attraverso Piani particolareggiati edi settore. Su questo punto occorre essere molto chiari e quin-di vale la pena rammentare che gli incentivi saranno concessitenuta presente l’ubicazione della struttura e la normativa diriferimento del Piano del Parco che prevede quattro aree omo-genee: riserva integrale, riserva orientata, di protezione, pro-mozione economica e sociale. Più protezione del territorioequivale a meno possibilità di incentivi;5. Sul litorale stop alle costruzioni verso il mare e ove possi-bile arretramento delle strutture per limitare l’occupazionedi spiaggia.

Rappresentantedel Comune di Sirolo

Dopo anni il territorio del Conero è stato sottoposto ad unnuovo Piano del Parco.

Non posso dire che il lavoro fatto dai tecnici e dal Consiglio Di-rettivo sia una cosa che mi appartiene, dato che sono entrato afar parte del predetto Consiglio a settembre, quando ormai ilPiano era in dirittura di arrivo.Ringrazio l’arch. Picciafuoco per i chiarimenti forniti ogniqualvolta si poneva un problema o un dubbio nel momento didiscutere sulle norme del Piano.Certo è che il Piano del Parco, risalente al 1999, andava aggior-

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I CONSIGLIERI

EmanueleBallarini

Piano del ParcoPiano del Parconato, è mia opinione, però, che su alcune questioni il Parco equindi il Consiglio Direttivo si siano sostituiti ai comuni inte-ressati e in particolare al Comune di Sirolo, espropriandoli discelte urbanistiche spettanti ad esse per scelte.È indubbio che vi siano state alcune discriminazioni immoti-vate e addirittura mutamenti di destinazione urbanistica diaree che ritengo illegittime, perché effettuati addirittura in se-de di accoglimento di osservazioni e in sede di approvazioneregionale.Si tratta di un Piano che ha luci ma anche gravi ombre. A volte,al momento di decidere, si sono applicati due pesi e due misure:basti guardare alla possibilità che è stata data al comune di An-cona di progettare tutto il suo litorale di Portonovo, compresolo spostamento degli stabilimenti balneari.Pertanto alcune previsioni del Piano, dettate più da fini politiciche da motivazioni di tutela ambientale, sono ingiuste, soprat-tutto per chi, come i Sirolesi, hanno sempre salvaguardato il lo-ro Monte e il loro territorio.

DiegoSchiavoni

Rappresentantedel Comune di Camerano

Un bel cammino che, nel confronto costruttivo con le ammi-nistrazioni dei Comuni del Parco, con la Provincia e con la

Regione, ci ha visto lavorare uniti nell’approvare la Variante Gene-rale al Piano del Parco. Dopo tanto impegno profuso dai dipen-denti dell’Ente, dal direttore del Parco Marco Zannini, dall’Arch.Riccardo Picciafuoco (redattore del Piano), dal Presidente Lan-franco Giacchetti, dai Consiglieri del Parco e da tutte le associazio-ni che a vario titolo ci hanno aiutato, a cui va il mio più affettuosoringraziamento, si è giunti al traguardo tanto atteso di veder na-scere il nuovo Piano Paesaggistico del Conero. Il Piano ha l’onore el’onere di salvaguardare e conservare il nostro amato territorio, va-lorizzare il patrimonio naturale e nel contempo promuovere tuttele realtà che caratterizzano la nostra società, attraverso lo sviluppodelle attività compatibili e con applicazione di metodi di gestioneambientale, atti alla perfetta integrazione tra uomo e ambiente na-turale e tali da valorizzare i sistemi esistenti antropologici, archeo-logici, storici e architettonici e le attività agricole. Ho parlato ditraguardo, ma una nuova “competizione ci attende”, ed è potenzia-re e qualificare le attività turistiche, promuovere e valorizzare le at-tività agricole che operano nel territorio del Parco e salvaguardareil paesaggio, le aree naturali, le spiagge, l’urbano, le aree periurba-ne e la collina. Il nuovo Piano prevede la possibilità concreta di far“vivere” finalmente il nostro territorio, con azioni mirate a possi-bili sviluppi sostenibili delle attività che ci gravitano e gli dannoricchezza, nell’interesse prioritario della tutela del paesaggio … ciaspetta una bella sfida… abbiamo bisogno di tutti voi…

UmbertoMoschini

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Rappresentantedella Provincia di Ancona

Finalmente, con l’approvazione da parte del Consiglio Regiona-le delle Marche, la variante al Piano del Parco è giunta alla fine

del suo percorso istituzionale. Sicuramente l’iter del procedimentoè stato più lungo di quanto noi consiglieri avessimo inizialmentepensato e sperato; ma in casi come questo, in cui il risultato è costi-tuito da un insieme di norme con valenza pluriennale e che deter-minano effetti in un settore delicato come quello della gestione delterritorio, più della velocità, pure importante, conta la qualità delrisultato: “Presto e bene non si conviene” recita un noto detto. E seabbiamo fatto bene un doveroso ringraziamento va sicuramentealla Provincia e alla Regione ed ai rispettivi tecnici che, attraverso leloro osservazioni, hanno contribuito a migliorare alcune parti del-la precedente versione del Piano (lo stesso dicasi per tutte quelle As-sociazioni che a vario titolo hanno dimostrato la propria sensibilitànei confronti del territorio). Abbiamo sempre cercato di tenere nel-la dovuta considerazione, e possibilmente coniugare, le diverse esi-genze che caratterizzano il Parco: difesa del territorio e salvaguardiadell’ambiente, sviluppo e valorizzazione delle attività agricole, agri-turistiche e turistiche. La speranza è che, con queste premesse, ilPiano definitivamente approvato rappresenti lo strumento fonda-mentale per uno sviluppo equilibrato e sostenibile del Parco.

Rappresentantedella Regione Marche

Siamo alla fine di un percorso o al suo inizio? Potremmorispondere: in entrambi i casi. Sicuramente il risultato di

oggi è il frutto di tanti mesi di lavoro, appassionato e com-petente.Un lungo periodo che ha conosciuto anche momenti di signi-ficativo ascolto con le realtà sociali e culturali del territorio,senza le quali il “prodotto” finale sarebbe stato meno bello. Di-ciamocela tutta: in questa vicenda siamo tutti un pò più cre-sciuti ed ho la sensazione che, forse per la prima volta dalla suaistituzione, il Parco oggi sia avvertito dai più come una creatu-ra da amare e difendere.Non più quindi ostacolo allo sviluppo (già, ma quale svilup-po?) ma al contrario straordinaria occasione di crescita soste-nibile e rispettosa dell’ambiente.La scommessa, lo verificheremo nei prossimi mesi, ora si spostasul terreno della valorizzazione delle tante potenzialità: socializ-zazione dei luoghi; crescita del turismo sostenibile e di qualità;promozione dei prodotti locali; veicolo nella riscoperta di anti-chi mestieri; percezione del Parco come luogo della memoriacollettiva e del silenzio. A tutti noi, cittadini del Parco, un augu-rio di buon lavoro!

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I CONSIGLIERI

MarcoGallegati

Piano del ParcoPiano del Parco

PaoloPascucci

CORPO FORESTALE DELLO STATO

A cavallo nel Parco

Il reparto a cavallo del Cor-po Forestale dello Stato

nelle Marche è stato potenzia-to con l’arrivo nel Parco Re-gionale del Monte Conero, di-rettamente dal centro di sele-zione ed addestramento dellaMarsiglia, di due esemplarifemmina di razza maremma-na che si aggiungono alle dueunità già presenti nel ParcoNazionale dei Monti Sibillini.La pattuglia ippomontata rap-presenta, nel contesto del Par-co del Conero, un binomioineguagliabile e di sicuro effet-to nel controllo e nella sorve-glianza nelle aree di interesse

naturalistico, nella prevenzio-ne dei reati ambientali e delleforme di bracconaggio, nelcontrasto alle violazioni dellenorme di tutela della fauna edella flora, nell’attività di poli-zia ambientale e rurale finaliz-zata alla pubblica sicurezza,nella prevenzione degli incen-di boschivi e nella salvaguar-dia dei luoghi ad alta fruizioneturistica. I cavalieri che si al-terneranno nel servizio di pat-tugliamento a cavallo collabo-reranno in sintonia con il per-sonale del locale Comando diStazione del Conero, con sedea Sirolo e, attualmente com-

posto da un organico di treelementi in pianta stabile e, inattesa di una quarta assegna-zione. Il Comando del repartodel Conero è attualmente affi-dato ad un Ispettore Superiore

con qualifica di Ufficiale diP.G. e agente di P.S..

Dott. Piero PossanziniComandante Provinciale

Corpo Forestale dello Stato

Paolo Gabrielli (Assistente) tra Andrea Visconti (Assistente),e Janni Simone (Agente scelto).

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IL CONERO E IL BIRDWATCHING

Un Parco da primatoper la ricchezza naturale

La LIPU (Lega ItalianaProtezione Uccelli)inserisce il Conero tra

i 10 luoghi sacri del birdwat-ching (osservazione degli uc-celli) in Italia. La notizia, ri-portata a febbraio dal quoti-diano la Repubblica, è un ri-conoscimento straordinarioche conferma la validità diquanto sinora fatto dall’EnteParco e, in questo caso, gra-zie anche ai collaboratori cheprestano il loro supporto, acominciare da Marco Borio-ni che cura l’esperienza delcampo di osservazione. Unriconoscimento non comple-tamente inatteso per il ParcoRegionale del Conero, consi-derando che nel nostro Paesele aree protette sono circa1.200, quindi arrivare nellatop ten è un traguardo di ri-lievo, ma che certamenterappresenta un segnale inco-raggiante per questo annodedicato alla biodiversitàdall’Assemblea Nazionaledelle Nazioni Unite, al fine didestare maggiore attenzioneverso la sua conservazione,oggi a rischio.Insomma, il Conero è un Par-co da primato e ce sono dellealtre, numerose, di iniziativepreviste dall’Ente Parco, apartire dalla presentazionedel piano di gestione faunisti-co che rappresenta un’aggior-nata analisi di questo patri-monio e nel contempo l’indi-spensabile riferimento peruna gestione seria e correttascientificamente. Il nuovostrumento già nel corso dellafase preliminare è stato utile

per impostare la proble-matica cinghiali su unpercorso metodologica-mente corretto e di cuisi stanno cogliendo in-coraggianti risultati,nell’assoluto rispettodelle esigenze di tutela edelle complesse norma-tive di riferimento.Sarà occasione per ri-lanciare la grande bio-diversità vegetale conun territorio di appena6000 ha in cui sono sta-te censite 1155 specievegetali, con una den-sità che supera la mediaregionale e si pone dun-que tra i territori piùricchi in questo settore.Lo stesso Ministero del-l’Ambiente recentemente hainserito il Conero tra la deci-na di IPA (Important PlantsArea) delle Marche, cioè areestrategiche sul piano naziona-le per la conservazione dellepiante. E questo fa seguito alriconoscimento a livello euro-peo di zone SIC e ZPS, legatoalla presenza di ricchezza dihabitat o specie importanti alivello continentale. Altro im-portante appuntamento saràil consueto campo di osserva-zione della migrazione rapacigiunto alla decima edizione;su questa esperienza saràquindi possibile sintetizzare edivulgare le preziose informa-zioni acquisite che concorro-no indubbiamente a coglierela straordinaria significativitàdi tale fenomeno.

G.S.

La presenza della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli)all’interno del parco è discreta, ma preziosa. Lo sanno be-ne poiane, gufi e falchi che - dopo essere stati curati e ria-bilitati – possono tornare ad assaporare l’ebbrezza dellalibertà in un’area protetta. Così senza tanto clamore, ma-gari in un giorno di gennaio come è accaduto per l’ultimapoiana, i boschi del parco offrono di nuovo rifugio e cibo aquesti splendidi rapaci, fondamentali per la salute degliecosistemi. Anzi di più: la loro presenza è sintomo di una

natura in equili-brio nella sua di-versità. E per chigestisce il parco osemplicemente necondivide la bellez-za, questo è senzadubbio una bella“ricompensa”.

LIPU, UNA PRESENZADISCRETA MA PREZIOSA

G.S.

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PREMIO NAZIONALE “UN LIBRO PER L’AMBIENTE 2010”

Le scuole del Parco del Coneroe la lettura ambientale

Saranno 165 gli studentidel Parco alle prese coni sei libri finalisti sele-

zionati da una commissionedi esperti che sceglieranno leopere più meritevoli in questadodicesima edizione del Pre-mio Nazionale ‘Un Libro perl’Ambiente 2010’.Più che un concorso, ormai èun attesissimo appuntamentoper moltissimi studenti mar-chigiani, inaugurato il 17 feb-braio alla presenza del presi-dente del Parco del ConeroLanfranco Giacchetti, dei re-sponsabili di LegambienteLeonello Negozi e MarcellaCuomo e delle insegnantiGiovanna Ruschioni, Elisa-betta Latini, Nadia Nicoletti eAnna Cardinali.Promosso da Legambiente eEditoriale La nuova Ecologia,vedrà circa 1500 ragazzi dellescuole primarie e secondariedi primo grado di tutta la Re-gione, tra cui 165 studenti delParco vestire i panni di letto-ri-giurati.‘La cultura e la sensibilità am-bientale –ha commentato l’i-niziativa Giacchetti- devepartire dai nostri giovani cherappresentano il futuro ed ilParco del Conero non potevaessere fuori da questa dinami-ca, tanto che sarebbe belloavere la premiazione di Un li-bro per l’ambiente in uno deicomuni che ne fanno parte’.Per questa edizione hanno ade-rito al Premio ben 8 classi del-l’Istituto Comprensivo di Ca-merano e dell’Istituto Com-prensivo “Giovanni Paolo II”Numana Sirolo.

Saranno gli studenti dagli 8 ai14 anni che determineranno ivincitori che vede in lizza tretitoli per la sezione Narrativa etre per quella Scientifica, sceltie preselezionati da un gruppodi esperti di editoria. Un’av-ventura misteriosa per il salva-taggio delle balene, un viaggionel mondo nelle fila-strocche e la risco-perta dei bronzi diRiace i temi della se-zione Narrativa men-tre nella Divulgazio-ne Scientifica i giova-ni lettori saranno alleprese con due bambi-ni che si adoperanoper l’emergenza am-bientale, incontre-ranno la storia dell’e-voluzione e saprannocome coltivare emantenere un orto.‘I libri candidati alpremio sono di note-vole varietà di argo-menti, sia narrativiche scientifici. -Commenta così i li-bri finalisti Tito Ve-zio Viola, ideatore ecoordinatore scienti-fico del concorso- Questo fapensare che dopo qualche an-no di riflusso editoriale, l’am-bientalismo scientifico stiatornando ad essere un vero eproprio polo attrattivo, con-taminando sia i generi tradi-zionali che quelli più innova-tivi dei libri per ragazzi’. ‘Ciauguriamo –continua Viola-che questa rinnovata sensibi-lità dell’editoria si stabilizzicome carattere di permanen-

za anche perché siamo con-vinti che sempre più i libri perragazzi abbiano una funzionestrategica per la formazioneautonoma e critica dei giova-ni, supplendo una debolezzaistituzionale per le politicheeducative e per l’infanzia lacui evidenza negativa ci pone

tra gli ultimi Paesi in Europa’.I sei libri finalisti sono statiscelti tra ben 115 titoli propo-sti di 52 case editrici che que-st’anno hanno deciso di par-tecipare all’appassionatissimoe avvincente appuntamentocon la lettura e l’ambientenelle scuole.Tra pochi giorni gli operatoridi Legambiente inizieranno illoro viaggio nelle classi chehanno aderito a questa edi-

zione, per presentare i testi inconcorso e per spiegare lemodalità della votazione chesi svolgerà ad inizio maggioprossimo quando verrannoritirate le urne contenti leschede voto della giuria po-polare. I vincitori si conten-deranno un premio in denaro

di 516 euro e potran-no fregiarsi della di-zione “Premio Libroper l’ambiente 2009- libro consigliato daLegambiente”.Quest’anno il premionazionale è dedicatoai protagonisti indi-scussi dell’amore perla diffusione della let-tura e delle tematicheambientali ed in par-ticolare all’Abruzzo,alla sua gente e aisuoi giovani lettori,con l’auspicio chequesta Regione feritadal terremoto possarinascere all’insegnadella cultura, della le-galità e dell’ambien-te. La commissionedi esperti (formatada Vichi De Marchi,

Ermanno Detti, Walter Fo-chesato, Enrico Fontana, Al-berto Olivieri, Rossana Sistie dal coordinatore nazionaledel Premio Tito Vezio Viola)ha avuto il difficile compitodi scegliere i sei testi finalistima solo i giovanissimi giura-ti avranno l’ultima parolasui 2 vincitori assoluti chesaranno proclamati nella fe-sta finale che si terrà il pros-simo maggio.

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Ha visitato a Sirolo la nuo-va caserma del Corpo dellaGuardia Forestale ed hacolto l’occasione per salu-tare anche il presidente delParco Lanfranco Giacchet-ti. Il Pubblico MinisteroPaolo Gubinelli, su invitodi Piero Possanzini, Co-mandante Provinciale delCorpo Forestale dello Sta-to, ha avuto modo di vede-re gli uffici della casermadi via Peschiera, nello stes-so edificio in cui sonoospitati quelli dell’EnteParco. Il Presidente Giac-chetti ha ringraziato il PMper l’ottimo lavoro che stasvolgendo per il controllodel territorio, in aiuto delParco nella sua funzione diprotezione e gestione del-l’ambiente. Gubinelli ha anche valutato positivamente la strada percorsa ad oggi dall’Ente Parco riguardo la problematica deicinghiali che, a suo dire, da residente nel Parco, sta portando buoni risultati.

IL PM PAOLO GUBINELLI IN VISITA IN VIA PESCHIERA

La guida ‘Le Aree protettedelle Marche, un mondo

di meraviglie tutte da scopri-re’, pensata per i bambini ed iragazzi, nasce dall’esigenza dipromuovere la conoscenzadei nostri meravigliosi terri-tori rivolgendosi al pubblicopiù giovane, che sempre si ri-vela attento e sensibile allebellezze paesaggistiche, natu-ralistiche ed artistiche.Il Coordinamento Regionaledi Federparchi ritiene essen-ziale creare un canale prefe-renziale di comunicazione coni più giovani, consapevole delfatto che l’educazione ambien-tale è una delle finalità princi-pali che un’area protetta deve

perseguire. Riteniamoche questa Guida, of-frendo molte informa-zioni utili, facendo usodi un linguaggio sem-plice e avvalendosi dinumerose ed accatti-vanti illustrazioni, ri-sulterà un valido e di-vertente strumento diconoscenza e appro-fondimento per tutti i lettori.Ci auguriamo che la sua con-sultazione possa essere unostimolo per i giovani e le lorofamiglie a volere visitare lanostra accogliente Regione ele nostre Aree Protette cherappresentano un patrimonionaturalistico e culturale di va-

L’ENTEPARCO DEL

CONERO

COMUNICAche in alcuni immo-bili abbandonati diproprietà privata sitiall’interno del terri-torio del Parco e nonsolo, sono stati ritro-vati lucchetti a chiu-sura degli stessi. Que-sti lucchetti non sonostati posti dall’EnteParco che consiglia didenunciare il feno-meno illegale, dive-nuto frequente, alleautorità preposte.

LA GUIDA DELLE AREE PROTETTE DELLE MARCHE

Un mondo di meraviglietutte da scoprire

lore inestimabile nonché unfondamentale strumento disalvaguardia ambientale e disviluppo sostenibile.Buona lettura a tutti.

Fabrizio GiulianiPresidente

Federparchi Marche

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AGENDA DELLA NATURA DEL PARCO di Gilberto Stacchiotti

RICCIO EUROPEO

La primavera restituisce il riccio ai boschi ed aicampi del Conero anche se per le notevoli dotidi adattamento questo animaletto ben si prestaad ambienti antropizzati, giardini compresi. Ilnuovo tepore fa uscire dalla tana invernalequesto simpatico insettivoro, diffuso in tuttaEuropa, facilmente riconoscibile per quellasingolare estetica da puntaspilli tanto che in al-cune regioni è più noto come porcospino. Sinutre di insetti ma mangia volentieri anchevermi e chiocciole senza disdegnare frutti, bac-che e funghi che rintraccia con il suo sviluppa-to olfatto: nella dieta rientrano anche uova diuccelli che nidificano sul suolo, soprattutto fa-sianidi. Nemico dichiarato di topi e altri mi-cromammiferi, è in grado di uccidere ofidi edaltri rettili, anche se la sua fama di divoratoredi vipere è esagerata. Attivo soprattutto al cre-puscolo e nelle ore centrali della notte, il ricciodorme per buona parte del giorno. E come tante altre specie, dopo il freddo recupera rapidamente il peso forma per lasciarsiguidare dagli ormoni della passione, cercare una compagna e dare continuità al mistero straordinario della vita. Nel mese dimaggio inizia l’epoca dei corteggiamenti, caratterizzati da inseguimenti, “danze” e rumorosi soffi prima dell’accoppiamento.La gestazione si protrae per 5-6 settimane, durante le quali il maschio si allontana dalla prole. Alla nascita i piccoli hanno lapelle liscia ma presto compaiono i primi aculei biancastri, conferendo un aspetto a spazzola: raggiungono il pieno sviluppodopo circa un mese e la loro dispersione avviene generalmente nel periodo autunnale. Quando la temperatura crepuscolareesterna scende sotto i 10°C il riccio entra in letargo, trascorrendo l’inverno in un nido compatto, imbottito di erba e foglie sec-che. Nonostante la robusta corazza difensiva munita di numerosi aculei, il riccio viene predato da mammiferi e soprattuttodai rapaci; molti individui, per lo più giovani, periscono nei periodi di ibernazione nei luoghi dove le condizioni climatichesono molto severe. Altre cause di riduzione delle popolazioni sono l’uso massiccio di sostanze chimiche in agricoltura, non-ché le uccisioni sulle strade da parte delle automobili.Osservarlo in natura è abbastanza facile. Ricordo un’esperienza diretta di qualche anno fa quando un riccetto passando tra itavoli all’aperto di un ristoro in vetta al Conero si è fermato, forse distratto dal flash del fotografo, per gustarsi qualche pez-zo di pizza offerto dai presenti. Per poi allontanarsi lentamente e scomparire nel buio del bosco notturno.

FIOCCO ROSA TRA I PARCHI

È nata la nuova riserva naturale regionale del mon-te S. Vicino e del monte Canfaito: lo scorso 1 di-cembre 2009 infatti il Consiglio regionale con deli-bera n. 138 ne ha approvato l’atto istitutivo con cuivengono sottoposti a gestione unitaria e tutela circa1.450 ettari di territorio ricadenti nei comuni di Ga-gliole, Matelica e San Severino Marche. Il percorsonon è stato facile e nel provvedimento finale, appro-vato con largo consenso, è stata dimezzata la super-ficie iniziale escludendo ambienti e luoghi impor-tanti (Elcito), sacrificandone l’omogeneità e compli-cando l’individuazione dei confini sul campo. Talezona è di particolare pregio ambientale, storico-cul-turale e paesistico per la presenza di un mosaico divallecole di alta montagna distribuite alle pendici

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del S. Vicino come ben definito dal legislatore nelle finalità:a) conservare associazioni vegetali (boschi di faggio, pascoli), biotopi (Gola di Jana, Bocca di Pecu, Sasso Forato), ha-

bitat idonei per anfibi, una ricca fauna (presenti il lupo, il gufo reale, il gatto selvatico);b) salvaguardare valori antropologici e archeologici ed il patrimonio storico-monumentale (abbazia di Santa Maria di

Rotis), incluso il ricordo delle vicende partigiane;c) favorire la reintroduzione del gambero di

fiume.La gestione della neonata riserva è affidata alla loca-le Comunità montana che farà riferimento ad un ap-posito Comitato di indirizzo in cui saranno presentiamministratori e rappresentanti di ANPI, associa-zioni ambientaliste ed agricole; la dotazione finan-ziaria iniziale è stata definita in 250 mila euro. Que-sta riserva è la 12° area protetta della nostra Regioneche, a questo punto, offre la possibilità di immerger-si nella natura delle Marche scegliendo ogni meseuna meta diversa.

GIALLO DI DONNA

È ormai tradizione abbinare un fiore ad una data: lamimosa all’8 marzo, festa internazionale della donna.Quei rametti con tanti piccoli fiori riuniti in capoliniglobosi dal caratteristico colore giallo e molto profu-mati trovano in questo giorno il momento di gloria.Anche perché una volta recisi durano poco a causa delrapido metabolismo; è quindi buona pratica accorciar-ne il rametto e conservarlo in acqua abbondante conalcune gocce di limone per correggere l’acidità. Lapianta è molto apprezzata dal punto di vista ornamen-tale anche per la chioma scomposta e la corteccia chia-ra e viene comunemente usata nei giardini. In realtà sulpiano botanico crea confusione perché Acacia dealba-ta come dice il suo nome scientifico non c’entra moltocol genere Mimosa, che infatti è altro genere. Dunque è un’acacia e non una mimosa. Non è neppure tipica della nostra flora maoriginaria della lontana Tasmania, da cui fu introdotta in Europa nei secoli scorsi. Piccoli segreti avvolti nel giallo, ovviamente.

MEDITERRE

Migliaia di visitatori per quattro giorni di dibattito, animati dacinque convegni e ben diciotto workshop sui temi della soste-nibilità, del turismo ecocompatibile, della green economy edel clima all’indomani di Copenaghen: questo il bilancio diMediterre 2010, la sesta edizione della manifestazione orga-nizzata dalla Regione Puglia e da Federparchi che si è svolta afine gennaio presso la Cittadella della Cultura di Bari. Emble-matico il messaggio dell’edizione - “Sostenibili. Adesso” - ariaffermare con forza non soltanto l’urgenza ma soprattutto lapraticabilità di un modello di sviluppo che guarda al futuro.Un’occasione stimolante per scienza, politica e mondo deiparchi per confrontarsi sul tema dell’anno, la biodiversità,portando esperienze e scenari trasversali su turismo, pianifi-cazione e conservazione di casa nostra senza rinunciare ad al-largare l’orizzonte al bacino del Mediterraneo.. Una bella mo-

stra d’arte ed una serie di oggetti da riciclo hanno parlato ainumerosi visitatori – soprattutto scolaresche - delle grandipotenzialità delle materie seconde, con grande fantasia e bril-lanti risultati: contenitori, serrande, ed imballaggi sono cosìdiventati colorati espositori ed originali panchine. “Mediterreè servita da vetrina per il mondo dei parchi” sintetizza il presi-dente di Federparchi Giampiero Sammuri “che hanno potutoevidenziare la loro capacità di ricercare soluzioni; di combina-re partecipazione, sviluppo e sostenibilità ambientale; di in-trodurre innovazioni produttive e tecnologiche. Il nostro è unmovimento dalle potenzialità enormi che soffre a causa diaspetti normativi e strutturali non aggiornati e per la scarsitàdelle risorse economiche. Mediterre è servita a illustrare alcu-ne strade da percorrere per fare dei parchi un volano di soste-nibilità e di buona amministrazione.”

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I MARRONI DI SIROLO

Non esistono, ovviamente. È vero che in qualche opuscoloingiallito il castagno viene segnalato accanto a pini e lecci ma èsolo il frutto di una cattiva informazione poiché di questa specienel nostro parco non c’è traccia per il semplice motivo che nongradisce il tipico suolo calcareo. Eppure da un po’ di anni aSirolo si festeggia con i marroni: a portarli ci pensa la Prolocoche in autunno organizza una riuscita sagra della castagna in cuiè possibile degustare le caldarroste accanto ad un fumante bic-chiere di vino bollente, allietati da un sottofondo musicale. Èanche l’occasione per un gemellaggio con il parco nazionale deimonti Sibillini da cui provengono le castagne che si possonogustare direttamente ed anche acquistare, così che la festa possa

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PARCHI, PROTAGONISTI NELLOSVILUPPO MARCHIGIANO

Innovazione, conservazione, ricercascientifica e promozione turistica so-no le linee guida delle politiche per learee protette proposte nel programmadi Federparchi Marche per i prossimicinque anni: il sistema delle aree pro-tette si pone così come punto di forzaper il rinnovato sviluppo delle Mar-che. Se ne è discusso il 26 gennaio2010, durante la riunione indetta daFederparchi e realizzata in collabora-zione con Legambiente Marche.“Siamo convinti che le aree protettedebbano essere il luogo di conserva-zione degli aspetti naturali del paesag-gio – sostiene Fabrizio Giuliani presi-dente di Federparchi Marche – unaconservazione dinamica che rispondaalle esigenze del territorio, in cui trovi-no spazio paesaggio e saperi di cui lanostra Regione è una validissima rap-presentante. Pensiamo che le aree pro-tette debbano diventare un luogo disperimentazione e innovazione in cuiprodurre ricerca scientifica e promo-

zione del territorio. Riteniamo quindiindispensabile – continua Giuliani -l’istituzione della Rete Ecologica Mar-chigiana con cui mettere in relazionetutte le diverse tipologie di aree protet-te e la Rete Natura 2000 con cui assicu-

rare ai Parchi il ruolo di nodo centralenella conservazione e di laboratorioper le ricerche e le pratiche innovative

in materia di svilup-po alternativo, difesadel suolo, energia ededucazione.” In que-sti anni ottimo inter-locutore del mondodelle aree protette èstato l’assessorato al-l’ambiente della Re-gione ma questo nonbasta.Dalla tavola rotonda

è emersa la necessità di dialogare mag-giormente con le istituzioni che rap-presentano il mondo dell’agricoltura edel turismo perché è anche e soprattut-to di questo che i parchi vivono. Soloattraverso una visione delle aree protet-te a 360° sarà possibile rispondere allelinee guida della Comunità Europea epoter intraprendere di nuovo progetta-zioni ampie e ambiziose come quella diAPE Appennino Parco d’Europa.“Il 10% del territorio marchigiano èarea protetta naturale. Un paesaggio distraordinaria bellezza, antiche tradi-zioni e scrigno di biodiversità – com-menta così Antonio Nicoletti respon-sabile nazionale aree protette e territo-rio di Legambiente – I parchi naturali ele aree protette marchigiane, per valo-rizzare questa grandissima bellezza,devono camminare insieme e muover-si verso lo stesso obiettivo perché solocon un’azione congiunta si potrà riu-scire a tutelare l’immenso patrimoniodi cui questa Regione è custode. Otti-ma quindi l’idea dell’istituzione dellaRete Ecologica Marchigiana con cuimettere in relazione le ricchezze e lestrategie di tutte le aree protette.” Nonc’è dubbio che una migliore visionestrategica, una diffusione delle buonepratiche ed una maggiore semplifica-zione operativa potranno aiutare ilmondo dei parchi a rafforzare una di-mensione di squadra e facilitare il rico-noscimento del loro ruolo da partedella società. Missione questa che di-venta fondamentale per lo sviluppodella Regione Marche.

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proseguire nei giorni successivi. Per chi volesse osservare dal vivo un albero di castagno, la meta più vicina è la selva diGallignano alla periferia settentrionale di Ancona dove grazie alla presenza di un substrato sabbioso questa pianta si spingein prossimità della costa. Pochi esemplari per la verità, sopravvissuti ai tagli del periodo bellico, ma indubbiamente una pre-senza importante sul piano scientifico e comunque una “scoperta” interessante in un contesto naturale e paesaggistico dirilievo comunitario. Non a caso, la castagna stilizzata è stata scelta come logo originale della locale aula verde: infatti il pic-colo paese di Gallignano arroccato nel suo castello, racchiuso sulla cima del colle, richiama la particolare struttura compat-ta e protetta proprio come il riccio fa con il gustoso frutto autunnale.

MAREGGIATE & DINTORNI

La caratteristica del tratto di costa alta che distingue il Conerodal resto del litorale marchigiano è già indicativo del fatto chel’azione erosiva del mare arriva direttamente sulle pareti roc-ciose. E nel corso dei secoli questa azione ha modellato lostesso tratto costiero “abbellendolo”, è proprio il caso di dire,di scogli e cavità naturali. L’erosione del piede d’appoggio hadato origine a fenomeni franosi da cui ha tratto origine lasplendida baia di Portonovo con i suoi due laghi costieri; inmolti casi questo fenomeno tuttora fornisce materiale a pic-cole spiagge ai piedi della falesia di straordinaria bellezza.Eppure ad ogni mareggiata si scoprono le notevoli difficoltàper l’uomo di adattarsi a questo limite instabile e dinamico.Si finisce così per ridurre tutto al problema dell’erosionequasi esorcizzando la scarsa conoscenza con la paura, anteponendo la fiducia illusoria di poter dominare la natura alla neces-sità di convivere con essa. Emotività, danni, emergenza sollecitano interventi spesso non solo non risolutivi ma persino dan-nosi perché senza una visione scientifica e globale il problema viene semplicemente spostato Di fronte al mare, l’uomo sembraaver perso l’antica saggezza di fare un passo indietro con la sua invadente ed ingombrante presenza. E ne paga le conseguenze.Tantissimi fatti dalla Toscana alla Calabria attraverso frane e allagamenti ci ricordano l’estrema fragilità del nostro territorio edunque l’urgenza e il dovere di superare politiche miopi. A dicembre ha suscitato scalpore il fatto che per le abbondanti piog-ge invernali il lago Grande avesse debordato, coprendo la strada che va verso il molo: occasione ghiotta per riaccendere pole-miche e rilanciare titoli da catastrofe.. A me pare invece che sia proprio la natura ad indicarci il futuro assetto di questa pre-ziosa zona in cui lo specchio lacustre ha fortemente bisogno di espandersi e recuperare quanto sottratto stoltamente dall’uo-mo per viabilità e parcheggi. Obiettivo questo che, senza andare troppo indietro nel tempo, veniva già chiesto oltre venti annifa dal primo piano paesistico del Conero con tanto di prescrizione per delocalizzare campeggio Adriatico, stabilimenti e strut-ture ricettive. Richieste del tutto ignorate, poi blandamente rilanciate dal successivo piano del parco ma ancora senza risultati,a parte lo spostamento – non senza problemi - del campeggio Adriatico verso l’area del contadino.Ora con il nuovo piano questo obiettivo è possibile e ci auguriamo che il consenso già espresso dai diversi interlocutori con-senta finalmente di raggiungerlo, prima che la natura torni a ricordarcelo. A modo suo, naturalmente!

Si è fatto soccorreree coccolare un cuc-ciolo di cinghialetrovato i primi di

febbraio da una coppia di turisti a passeggio sul Conero. I due cam-minavano tranquilli intenti a scoprire le bellezze naturali del parcoquando hanno notato il piccolo ungulato, solo e un po’ sperduto. Lohanno avvicinato senza problemi e si sono muniti di un biberon perallattarlo in attesa dell’arrivo della Polizia Municipale di Sirolo, chia-mata dai due. A loro volta i vigili si sono rivolti all’autorità prepostache ha ricollocato il piccolo nel suo habitat naturale. Un gesto enco-miabile questo dei due turisti amanti degli animali, ma occorre sape-re che la legge non consente di raccogliere cuccioli di cinghiale.

CUCCIOLO DI CINGHIALEALLATTATO DA DUE TURISTI

RINGRAZIAMENTOL’Associazione ‘Arcobaleno Gianluca Morelli’

nella persona del suo Presidente e dei sociringrazia sentitamente l’Ente Parco del

Conero per il contributo donato per l’acqui-sto di una struttura in legno da destinare aibambini aquilani che debbano sottoporsi a

cure chemio-terapiche.Formulando nuovamente sentiti ringrazia-

menti si porgono distinti saluti.

Associazione ArcobalenoGianluca Morelli Onlus