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02/04/2015 I servizi di supporto alla perinatalità LA COSTRUZIONE DI UNA RETE LA GESTIONE LA GESTIONE DELLE DIFFICOLTA DELLE DIFFICOLTA’ EMOTIVE EMOTIVE E DELLE PAURE E DELLE PAURE DELLE NEOMAMME DELLE NEOMAMME Il punto di vista dell’ostetrica Donatella Bertoli Camposampiero 6 marzo 2015 Depressione post partum: fenomeno significativo Casi di donne a rischio nel post-partum 14% (1 donna su 7) (Wisner,2013) Casi di donne a rischio in gravidanza 10 – 23% (a seconda dei criteri diagnostici e del metodo di ricerca adottati) Casi di uomini a rischio nel post-partum 3 – 5% La realtà di ospedale milanese: Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico (Clinica Mangiagalli)

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02/04/2015

I servizi di supporto alla perinatalità

LA COSTRUZIONE DI UNA RETE

LA GESTIONE LA GESTIONE

DELLE DIFFICOLTADELLE DIFFICOLTA’’ EMOTIVE EMOTIVE

E DELLE PAURE E DELLE PAURE

DELLE NEOMAMMEDELLE NEOMAMME

Il punto di vista dell’ostetrica

Donatella BertoliCamposampiero 6 marzo 2015

Depressione post partum:

fenomeno significativo

• Casi di donne a rischio nel post-partum 14%

(1 donna su 7) (Wisner,2013)

• Casi di donne a rischio in gravidanza 10 – 23% (a seconda dei criteri diagnostici e del metodo di ricerca adottati)

• Casi di uomini a rischio nel post-partum 3 –

5%

La realtà di ospedale milanese:

Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale

Maggiore Policlinico (Clinica Mangiagalli)

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Alcuni dati:

Ann

oPARTI

totale

PARTI

VAGINALI

Di cui

VENTOSE

TC NATI

totale

Di cui PARTI

GEMELLARI

Neo in

TIN

2013

6120

156725,6%

donne

straniere

3287

53,7%

376

11,4%

sui parti

vaginali

2833

46,3%

6405 258 gemellari

12

trigemini

1

quadrigemino

519

8,1%

sul

totale

dei nati

2014

6068

1552

25,6%

donne

straniere

3322

54,7%

412

12,4%

sui parti

vaginali

2746

45,3%

6349 275 gemellari

3 trigemini636

10%

sul

totale

dei nati

Alcuni dati:

Unità Operative di Puerperio:

• 65 posti letto (SSN)

• 45 posti letto (solvenza)

Presenza media: 85 puerpere/die

Numero medio di ostetriche/ci in servizio:

• mattino: 4 + 3

• pomeriggio: 4

• notte: 4

Rapporto medio ostetriche/puerpere: 1/21

2002-2003Depressione post partum incidenza. Uno studio presso la Clinica Mangiagalli

2007-2008

Indagine tra le puerpere riguardo la depressione post partum

2004-2005

La conoscenza della depressione post

partum da parte del personale

ostetrico di un grande ospedale:

valutazione della prevalenza del

fenomeno in puerperio

2008-2009

Depressione in puerperio. Indagine di prevalenza e

conoscitiva del fenomeno

2009-2010i

In gravidanza: studio epidemiologico sugli aspetti

ansiosi e depressivi

2009-2010

Corso di accompagnamento alla nascita:

ambito di possibile rilevazione di sintomi

predittori della depressione post partum2010-2011

Analisi del documento ministeriale "aiuto alle donne in gravidanza

e depressione post partum" e sua applicazione nella realtà della

clinica Mangiagalli di Milano

2012-2013

Influenza della gravidanza sui fenomeni

ansioso-depressivi: un confronto fra donne

gravide e donne non gravide in età fertile

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CORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA:

AMBITO DI POSSIBILE RILEVAZIONE DI SINTOMI

PREDITTORI DELLA DEPRESSIONE POST PARTUM

Scopo: determinare in gravidanza eventuali sintomi predittori di

depressione post partum

(Ipotizzare un) Possibile intervento da parte dell’ostetrica

CORSI DI ACCOMPAGNAMENTO

ALLA NASCITA

Sovrapposizione di sintomi fisici e psichici propri dell’esperienza di gravidanza a disturbi d’ansia:

• Preoccupazione per la salute propria e del feto

• Paura di perdere il bambino

• Timore del cambiamento del corpo

• Preoccupazione per il nuovo ruolo genitoriale e sociale

• Paura del parto

Alcuni sintomi fisici tipici della gravidanza possono anche essere correlati a stato d’ansia:

• Iperemesi

• Nausea

• Affaticamento

• Astenia

• Disturbi dell’alimentazione

• Disturbi del sonno

Campione: 102 DONNECampione: 102 DONNEEpoca gestazionale: 28 Epoca gestazionale: 28 –– 40 sett.40 sett.

STUDIO EPIDEMIOLOGICOSTUDIO EPIDEMIOLOGICO

STAI STAI –– YY

BDIBDI

Scale di rilevazione:Scale di rilevazione:

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Valori del BDI dai self report delle donne

RICHIESTA di COLLOQUIO

da parte delle donne

INTERESSE

ESIGENZAESIGENZAESIGENZAESIGENZA

RICHIESTA di

COLLOQUIO

da parte delle donne

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ANALISI DEL DOCUMENTO MINISTERIALE

“AIUTO ALLE DONNE IN GRAVIDANZAE

DEPRESSIONE POST-PARTUM” E SUA

APPLICAZIONE NELLA REALTA’ DELLA CLINICA

MANGIAGALLI DI MILANO

SCOPO DELLO STUDIO

� Integrare i risultati ottenuti dagli studi effettuati

precedentemente

� I test di screening sono stati effettuati con

questionari autosomministrati:

Scheda anagrafica e ostetrica

STAI- Y1 per ansia di stato

STAI-Y2 per ansia di tratto

BDI per depressione

� Follow up in puerperio con EPDS

Anche in questo caso, le donne positive

allo screening o con richiesta di colloquio

psicologico sono state prese in carico

dall’Ambulatorio di Consulenza

Psichiatrica e Psicoterapica in Gravidanza

e Puerperio

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CAMPIONAMENTO

• Campionamento di convenienza:

donne gravide: corsi di accompagnamento

alla nascita, clinica Mangiagalli Milano

• 176 donne gravide, età media 34 anni,

93,75% nazionalità italiana

RISULTATI

STAI-Y1 media e DS 48,39 ± 7,23

% test positivo (>44) 73,3%

STAI-Y2 media e DS 44,15 ± 7,46

% test positivo (>44) 38,07%

BDI <4 26,95%

Tra 4 e 7 36,53%

Tra 8 e 25 36,52%

RISULTATI

• In mamme con valori superiori a 44 nella scala STAY + EPDS in puerperio � 19,5% risultati superiori al cut-off (stabilito a 10)

• Non correlazioni statisticamente significative tra EPDS e BDI (anche per esiguo campione di donne che avevano partorito al momento dello studio)

• Richiesta di colloquio indipendentemente dal risultato del test: 34,7% (versus 46,4 studio precedente) � ?

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INFLUENZA DELLA GRAVIDANZA SUI

FENOMENI ANSIOSO-DEPRESSIVI:

UN CONFRONTO FRA DONNE GRAVIDE

E DONNE NON GRAVIDE IN ETA’ FERTILE

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche

BACKGROUND

Percentuale di puerpere positive

al Test di Edimburgo

2003 2005 2007 2009 2011

� Si è dato avvio a una collaborazione tra ostetrici e psichiatri al fine di prevenire il fenomeno con l’identificazione delle donne a rischio già in gravidanza

� Negli ultimi quattro anni sono stati somministrati alle gravide i test STAI-Y1, Y2 ( State Trait Anxiety Inventory) e BDI (Beck Depression Inventory)

� Anche questi hanno mostrato prevalenza di ansia e depressione superiore ai valori riportati in letteratura

BACKGROUND

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SCOPO DELLO STUDIO

� Identificare il contributo specifico della gravidanza al

verificarsi di disturbi psichiatrici perinatali attraverso il

confronto tra donne gravide e donne non gravide

� stimare l’appropriatezza dei test utilizzati per donne

gravide

� valutare lo stato ansioso depressivo di donne gravide

afferenti alla Clinica Mangiagalli

� indagare lo stato ansioso depressivo di donne non

gravide in età fertile con caratteristiche comparabili

� confrontare i risultati ottenuti dai due gruppi

test

�I test di screening sono stati effettuati con questionari autosomministrati:

Scheda anagrafica e ostetrica

STAI- Y1 per ansia di stato

STAI-Y2 per ansia di tratto

BDI per depressione

STUDIO OSSERVAZIONALE ANALITICO

In ogni caso, le donne positive allo screening o con richiesta di colloquio psicologico sono state prese in carico dall’Ambulatorio di Consulenza Psichiatrica e Psicoterapica in Gravidanza e Puerperio

CAMPIONAMENTO

• Campionamento di convenienza:

donne gravide: corsi di accompagnamento alla nascita, clinica Mangiagalli Milano

donne non gravide: corsi di acquaticità infantile, piscina di Legnano (MI)

• Criteri di inclusione: madrelingua italiana o buona comprensione della stessa

Stato di gravidanza Età fertile e stato di non

gravidanza

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RISULTATI

�176 donne gravide (E.G. compresa tra 28-40 w)

�113 donne non gravide

Sovrapponibili per età, nazionalità, titolo di studio, stato civile,

modalità del concepimento, fumo, sostanze stupefacenti e

farmaci

Differenze tra:

�Precedenti gravidanze (14% vs 70%)

�Richiesta di colloquio (35% vs 14%)

RISULTATI

GRAVIDE NON GRAVIDE

STAI-Y1

media e DS 48,39 ± 7,23 46,92 ± 8,39

% test positivo (>44) 68,18% 60,17%

STAI-Y2

media e DS 44,16 ± 7,46 45,4 ± 8,47

% test positivo (>44) 38,07% 50,89%

BDI

media e DS 6,74 ± 4,52 5,78 ± 5,19

% test positivo (>8) 36,52% 29,80%

RISULTATI

• Non differenze nella prevalenza di ansia e depressione tra gravide e non gravide

• Punteggi medi più elevati per depressione e ansia di statonelle gravide (differenza non statisticamente significativi)

• Punteggio medio per ansia di tratto più elevato nelle non gravide rispetto alle gravide (differenza non statisticamente significativo)

• Differenza statisticamente significativa per più elevati livelli di ansia di stato rispetto all’ansia di tratto nelle donne gravide

• Correlazione statisticamente significativa tra elevati livelli di ansia di tratto ed età superiore ai 35 anni

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LIMITI

• Distribuzione del questionario unicamente in lingua italiana

• Reclutamento delle donne in ambienti che che escludono le

persone particolarmente in difficoltà (corsi di accompagnamento

alla nascita vs centro per ginnastica in acqua)

• La natura dei test (autosomministrati), può aver determinato una

sovrastima dei disturbi psicologici

• Non generalizzabilità dei risultati (reclutamento di convenienza e

non calcolo di numerosità campionaria)

• Cut-off utilizzati non condivisi da tutti gli autori

CONCLUSIONI

• Non differenza significativa di prevalenza di sintomi ansioso depressivi nelle gravide rispetto alle non gravide

• Fondamentale l’individuazione di ansia e depressione sul parto e sull’interazione madre-figlio con screening per poter contenere le donne indirizzandole

• Collaborazione imprescindibile tra ostetricia e psichiatria, possibile grazie all’esistenza di un ambulatorio specifico (visite in gravidanza e in puerperio su richiesta della donna)

Alcuni dati: Ambulatorio di Consulenza Psichiatrica e

Psicoterapica in Gravidanza e Puerperio

Anno 2013

• PARTI totale 6120

• PARTI VAGINALI 3287 53,7%

• Di cui VENTOSE 376 11,4%

sui parti vaginali

• TC 2833 46,3%

• NATI totale 6405

• Di cui PARTI GEMELLARI

• 258 gemellari

• 12 trigemini

• 1 quadrigemino

Anno 2013

• 112 donne seguite presso

ambulatorio

(593 colloqui, media: 4/die)

• 227 consulenze in reparto:

56% puerperio (n°°°° 128)

30% patologia gravidanza (n° 69)

7% ginecologia (n° 16)

6% diagnosi prenatale (n°14)

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Colloqui dell’Equipe delle Psicologhe:

evoluzione

Equipe psicologhe - Attività clinica 2014

colloqui in reparto

Età media primipare 34,7 anni

Aree tematiche colloqui

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PMA disagio correlato

L’allattamento, considerata area fisiologica naturale,

continua ad essere anche la tematica di maggior criticità

I colloqui clinici

• Aumento del numero di segnalazioni

• Tempo a disposizione per intervenire (da 1 a

massimo 3 colloqui)

• Rielaborazione e integrazione delle esperienze

traumatiche/peritraumatiche• Può essere determinante anche un solo lungo colloquio all’esordio della crisi per

ridurre il potenziale di rischio in essa insito, attraverso la riattivazione dei processi di

mentalizzazione e eleborazione

• Obiettivi dell’equipe: essere mirate, focalizzate,

incisive, non patologizzare quanto è fisiologico

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A partire dalla narrazione della donna e della coppia,

individuazione del “nodo” centrale della problematica e

strutturazione di un intervento focale

Dare senso alla paura, alla confusione, al disorientamento che possono comparire

Dalle narrazioni emergono delle macroaree che fanno

riferimento a:

• Senso di pericolo (per se stesse, per il proprio bambino)

• Senso di impotenza (rispetto al pianto del bambino, all’arrivo

o meno del latte, alla ripresa fisica post parto)

• Mancanza di controllo (sul corpo durante il parto, durante la

montata lattea,..)

• Senso di indeguatezza (rispetto al parto, alle spinte, alla

gestione del dolore, ai bisogni del neonato,..)

Attività svolta dall’equipe

ATTIVITA’ CLINICA

Colloqui clinici nel reparto nido e puerperio tra la prima e la quinta

giornata dopo il parto, con particolare attenzione al coinvolgimento del partner/padre.

(prevenzione Depressione Post Partum)

Coordinamento con personale del reparto, su casi specifici con personale

della patologia neonatale,con le ostetriche dell’Ambulatorio di Puerperio e in alcuni casi con

ambulatorio di psichiatria della depressione post partum e con assistente sociale

Percorsi di psicoterapia focale presso l’ambulatorio

“Consultorio Genitori Oggi” al 3° piano della Clinica

ATTIVITA’ DI RICERCA

ATTIVITA’ CLINICA SVOLTA IN REPARTOrichiede uno sguardo multidisciplinare sull’evento NASCITA: lavorare insieme per capire meglio

� Unità MENTE - CORPO

MADREBAMBINO

PADRE

U.O. OSTETRICIA /NEONATOLOGIAostetriche/ci.ginecologi.Infermiere pediatriche,puericultrici, neonatologi,..

PSICHIATRIA

ASSISTENTE SOCIALE

CONSULTORIO “GENITORI OGGI”

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QUALE PREVENZIONE?

DA PARTE DI CHI?

COME?

QUALITQUALITQUALITQUALITÀÀÀÀ DELLDELLDELLDELL’’’’ASSISTENZAASSISTENZAASSISTENZAASSISTENZA

Obiettivo: prevenzione e riconoscimento

tempestivo della depressione post-partum

Quali il ruolo e gli strumenti

dell’ostetrica/o?

Ostetrica: riflessioni generali

SALUTE: stato di completo benessere fisico,

mentale e sociale, e non semplicemente

l’assenza di malattia o infermità

Organizzazione Mondiale della Sanità OMS

���� Assistenza olistica, rivolta alla globalità della persona

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02/04/2015

Ostetrica: riflessioni generali

• Avere tempo sufficiente per il lavoro

preventivo e per il prendersi cura (care) �

quanto tempo ha l’ostetrica in rapporto al

numero di gravide o puerpere?

• Quanto è accogliente l’ambiente? (intimità,

privacy,….)

Anamnesi ostetrica

Cercare di capire il livello di tolleranza allo stress della donna che si sta

accompagnando.

Ambiti da esplorare:

• esperienze del periodo primale: vita prenatale, nascita, esperienze del

primo anno di vita, a livello corporeo, contestuale (della sua mamma) e

relazionale

• reazioni ai cambiamenti nella vita (di casa, di lavoro, nelle relazioni,

scolastiche,..)

• stato di salute e frequenza delle malattie e modalità di ammalarsi

• regolarità o irregolarità del ciclo o ormonali in genere

• stabilità o instabilità dell’umore

• aspettative verso il parto e verso il bambino

Valutazione della caricabilità e delle risorse

Anamnesi delle risorse:

• Come ha affrontato le difficoltà in passato, con quali aiuti (interni o

esterni)?

• Come scarica le tensioni – in modo attivo o attraverso il corpo? Cosa aiuta?

• Qual’è il suo sistema di supporto? Chi è vicino?

• Quali sono i bisogni specifici e fin dove riesce ad arrivare da sola?

• Ha bisogno di aiuto? Quale, quando, dove? Lo sa chiedere? Ci sono aiuti

disponibili?

• Cosa chiede a sé stessa? (aspettative condizionate), cosa pensa di essere in

grado o non in grado di fare? (senso di adeguatezza)

• Di quali strumenti endogeni o esogeni pensa di poter disporre?

Porre domande relative al benessere mentale richiede l’instaurarsi di una

relazione tra l’ostetrica e la donna � acquisire abilità comunicative

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02/04/2015

In gravidanza: strumenti di prevenzione

primaria

• Accompagnamento: essere accompagnate in gravidanza con

empatia, continuità e modalità di empowerment già di per sé

offre un’ottima protezione dalla depressione

� alleanza terapeutica dell’ostetrica

• Trattamenti antistress:

- favoriscono lo scarico delle tensioni e riportano all’omeostasi

- offrono una spazio relazionale e di sostegno, dove la donna

trova ascolto in uno stato di rilassamento e maggiore intimità

� tecniche di massagio, tecnica del rebozo

• Rinforzo della capacità di adattamento

Per la donna è fondamentale:

- comprendere e orientarsi

- essere capaci di interagire attivamente con l’ambiente e gli

eventi

- essere capace di dare un senso profondo alle cose, una

motivazione

Corsi di preparazione alla nascita in gruppi, possibilmente fin dai

primi mesi della gravidanza: attività corporea, condivisione e

informazione � rafforzare questi tre fattori rispetto

all’evento maternità nelle sue varie fasi.

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• Bonding con il bambino

Il bambino in alcuni casi può essere fonte di grosse paure e

preoccupazioni; aiutare la donna a entrare in contatto con lui

e quindi con la sua parte bambina, farle conoscere i suoi

bisogni e le sue competenze, può attenuare le paure e

trasformare il bambino da problema a risorsa.

� visualizzazioni

Autorizzare il non-fare, aiutare la donna a trovare degli spazi

di rilassamento, autorizzarla a prendersi cura di sé è

un’importante premessa per aiutarla a sapersi prendere cura

in seguito del suo bambino.

• Lavoro sulla coppia:

coinvolgere il partner e/o qualcuno dei familiari che possono

essere supportivi nel lavoro preparatorio

�obiettivo: aumentare la motivazione al supporto, fornire

strumenti di adattamento, metterlo in contatto con il

bambino, attivare il senso di protezione.

Gli uomini, di fronte alla depressione pre- o postnatale, si

trovano spesso smarriti, disorientati, preoccupatissimi, ma

anche pieni di rabbia. Creare comprensione per i difficili

passaggi della maternità e accogliere anche le preoccupazioni

paterne contribuisce a una migliore comprensione e capacità

di contenimento.

Durante il parto

• Promuovere e sostenere un travaglio e parto il più fisiologico

possibile, compatibilmente con la situazione di madre e

bambino (medicalizzazione del parto come possibile

interferenza sui meccanismi ormonali - ossitocina,endorfine –

che possono agevolare l’incontro mamma-bambino e l’avvio

della relazione)

• Assistenza personalizzata � empowerment della donna

• Aiutare a comprendere le deviazioni dalla fisiologia e le loro

implicazioni cliniche � buon esito di parto “percepito” dalla

donna, a prescindere dal punto di vista ostetrico

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02/04/2015

Strumenti dell’ostetrica durante il parto

• Empatia

- assistenza personalizzata, qualunque sia la modalità del parto

- far sentire la donna importante e al centro dell’assistenza

- rispetto

- conferma delle sue competenze, quelle che mette in atto, del

suo essere madre

- coinvolgimento nelle decisioni assistenziali

- chiederle permesso, prima di fare un intervento sul suo corpo

- consolarla se ha dovuto subire un intervento doloroso o

violento

� comportamenti e azioni efficaci nel facilitare una situazione,

che può facilmente essere traumatica.

• Com-passione:

percepire emozionalmente la sofferenza altrui e

desiderare di alleviarla

� professionalità dell’ostetrica

E’ sicuramente più efficace di tanti farmaci.

• Sostegno:

- emotivo

- fisico

- ambientale

- difensivo

- relazionale) � Assistenza one to one

(auspicabile nelle donne a rischio di DPP!!)

Creare un ambiente intimo, percepito come sicuro, offrire

analgesia naturale, guidare la donna attraverso le fasi del

parto, orientandola, aiutandola a cooperare con le doglie e la

discesa del bambino, coinvolgendo il partner nell’aiuto diretto

rafforza ancora il senso di coerenza, la capacità del coping e

quindi l’autostima.

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02/04/2015

• Protezione del primo legame

Essenziale, anche e soprattutto, quando il parto è

stato medicalizzato.

� garantire contatto pelle a pelle, anche in caso di

taglio cesareo

Il primo incontro con il bambino è

essenziale per creare le basi di un

legame di tipo protettivo.

E’ un momento critico che richiede la massima

attenzione e presenza, sia nelle primissime ore, che

successivamente.

Dopo il parto

• Maternity blues

• Depressione post-partum, con diversi livelli di gravità

• Psicosi puerperale

• Disturbi d’ansia: disturbi della condotta alimentare,

della relazione mamma-bambino, stress post

traumatico PTSD

Dopo il parto

• Cura attenta della prima relazione tra madre e

bambino nei primi giorni di puerperio (care)

• Sostegno all’allattamento

• Accompagnamento della diade madre-bambino e

della triade madre-bambino-padre (

� comportamenti organizzativi)

ROOMING-IN

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02/04/2015

• Se difficoltà di adattamento della donna o

percezione dell’ostetrica/o di possibile

situazione problematica � l’assistenza in

puerperio dovrebbe continuare finché la

prima relazione tra madre e bambino,

l’adattamento materno e l’allattamento si

sono stabilizzati, quindi tendenzialmente per i

primi 40 giorni, intervallando le visite secondo

il bisogno

� presa in carico consultoriale

Gli strumenti dell’ostetrica/o:

accompagnamento dell’esogestazione

Stessi principi della gravidanza: spazio per l’ascolto,

educazione alla salute, ritmi, bonding, lavoro con la

coppia, fornendo strumenti e orientamento.

Protezione della privacy e dello spazio ambientale dove

la donna può esprimersi (pianto)

Importanza centrale del corpo � cura del corpo

(processi involutivi e evolutivi, suture e cicatrici ecc.),

anche nel ritrovamento delle sensazioni.

• Strumenti dell’ostetrica nel primo puerperio:

- tatto/contatto, anche visivo, con il perineo, la pancia, le

cicatrici eventuali � specchio

- massaggio con olio della pancia, della schiena, dei seni, delle

cicatrici per favorire i processi involutivi ed evolutivi

� accettare i cambiamenti del corpo

I massaggi alla donna sono un forte strumento, specie in

presenza di donne poco rilassate o poco ricettive.

�massaggio infantile: strumento privilegiato per instaurare

una relazione protettiva e attivare il legame

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• Promozione dell’allattamento nel tempo

E’ importante:

- costituisce un processo evolutivo, di crescita

- favorisce il contatto pelle a pelle e occhi – occhi, aumenta la

competenza materna e il senso di adeguatezza

� sostegno nella fase di calibrazione e nei primi tre

mesi

• in caso di necessità di cure farmacologiche è importante cercare

dei farmaci che permettono il mantenimento dell’allattamento

• In caso di separazione mamma-bambino, importanza

dell’allattamento come strumento “terapeutico” della mamma

verso il proprio bambino � sostegno al mantenimento della

produzione lattea (tiralatte, estrazione manuale,…)

• Presenza di infermiera dedicata della

patologia neonatale che promuove e sostiene

l’allattamento delle puerpere separate dai

loro bambini (neonati prematuri, separati per

patologia, con malformazioni o handicap)

• Raccordo per le condizioni del neonato con il

personale ostetrico del reparto

• Ascolto e problem solving

Strumenti relazionali importanti che permettono alla donna di

esprimere tutto quello che le passa attraverso la mente e di

trovare strumenti propri per i piccoli adattamenti e cambiamenti

possibili.

Richiedono formazione

• Supporto psicologico

Processo di accompagnamento e sostegno che può essere messo

in atto dall’ostetrica/o durante la gravidanza e il post partum

Richiede formazione specifica

• Segnalazione per presa in carico psicologica-

psichiatrica: tempestività e collaborazione

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Incoraggiare la donna

• a trovare le proprie soluzioni

• a nutrirsi per nutrire

• a riposare insieme al bambino, senza la pretesa che

lui/lei comprenda immediatamente i “ritmi sociali”

(riferimento ai MAF in gravidanza)

• ad accettare aiuti materiali e concreti per

concentrarsi su se stessa e il suo bambino

• ad evitare l’assedio di parenti e amici, soprattutto se

erogano consigli e interventi non richiesti che

interferiscono nel rapporto esclusivo fra mamma e

neonato e nella nuova esperienza di maternità e

paternità

Attenzione alle donne straniere

• Ambiente, anche culturale, diverso da quello

di origine

• Ricongiungimenti familiari a fine gravidanza:

difficoltà linguistica, non comunicazione,

assenza del sostegno familiare (mariti

lavoratori), disagio economico� isolamento

� importanza della mediazione culturale

(quotidiana e alla dimissione)

Attenzione alla dimissione precoce

• Problema ospedaliero della dimissione

precoce sia per parto vaginale che per taglio

cesareo: dimissione standardizzata, spesso

poco rispettosa sei tempi fisiologici di ogni

coppia madre-neonato

�Attenzione dell’ostetrica!

(dimissione precoce E PROTETTA)

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Gruppi dopo parto

Strumento fondamentale nei primi mesi, e in generale

nel primo anno di vita.

Offrono un territorio sociale “speciale”:

• spazio per la condivisione di esperienze, dove l’esperienza

dell’essere madre viene valorizzata e può trovare

un’espressione creativa

• spazio protetto, dove si possono trovare risposte e

sperimentare cose nuove, dove c’è solidarietà, anche

rafforzata dai livelli alti di ossitocina e prolattina nelle donne,

sostegno

• spazio dove esprimere la propria difficoltà senza imbarazzo o

vergogna, senza sentirsi colpevoli di essere depresse per un

evento (la maternità) percepito nell’immaginario collettivo

come esclusivamente positivo e in cui la madre non può che

essere felice

Una sintesi: “luoghi”/ ambiti per l’ostetrica

di osservazione e identificazione di difficoltà

emotive e paure delle neomamme

• Corsi di preparazione alla nascita

• Ambulatori della gravidanza di 1° e 2° livello

• Accettazione/Pronto Soccorso

• UO Patologia della gravidanza

• Sala Parto

• UO Puerperio

• Ambulatori di puerperio e di sostegno all’allattamento

• Corsi post partum e gruppi mamma-bambino

• Consultorio e territorio

Una sintesi: strumenti dell’ostetrica di

osservazione e identificazione di difficoltà

emotive e paure delle neomamme

• Formazione/competenza, interesse e

sensibilità

• Competenze comunicative

• Alleanza terapeutica

• Tempo – care

• Tatto – contatto

• Accompagnare, riconoscere, segnalare,

affidare

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Grazie, e buon lavoro!