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32 OBIETTIVI FORMATIVI UNITÀ 2 SAPER USARE LE PAROLE Saper usare il dizionario per ricavare diversi tipi di informazioni. Individuare e saper spiegare la struttura delle parole. Riconoscere legami di significato fra le parole. Migliorare complessivamente la competenza lessicale (ampiezza e varietà di uso). Saper usare parole precise e adeguate al contesto. Distinguere significato denotativo e connotativo. Conoscere i principali meccanismi di trasferimento di significato (linguaggio figurato). parte 2

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OBIETTIVI FORMATIVI

UNITÀ 2 SAPER USARE LE PAROLE

Saper usare il dizionario per ricavare diversi tipi di informazioni.

Individuare e saper spiegare la struttura delle parole.

Riconoscere legami di significato fra le parole.

Migliorare complessivamente la competenza lessicale(ampiezza e varietà di uso).

Saper usare parole precise e adeguate al contesto.

Distinguere significato denotativo e connotativo.

Conoscere i principali meccanismi di trasferimento di significato (linguaggio figurato).

parte2

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Il lessico è l’insieme dei vocaboli e delleespressioni di una lingua. Conoscere leparole della propria lingua e i rapporti disignificati tra di esse ci permette di esprimerein modo chiaro il nostro pensiero e di capirei messaggi degli altri.

LESSICOChe cos’è il lessico

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SAPER USARELE PAROLE

Abilità di partenza

a. Rispondi alle domande del seguente questionario.

1. Ti è già capitato di usare un dizionario?Sì, spesso Sì, qualche volta No, mai

2. Se sì, per quale scopo o scopi? (Puoi segnare più di una risposta).Per ricercare il significato di una parola completamente sconosciuta.Per ricercare informazioni su come si scrive una parola.Per ricercare informazioni su come si pronuncia una parola.Per ricercare informazioni sul significato o i significati di una parola in parte conosciuta.Altro: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3. Come procedi quando devi cercare una parola sul dizionario?Sfoglio il dizionario cominciando dalla lettera A.Apro il dizionario a caso poi procedo avanti o torno indietro a seconda della lettera iniziale della parola che devo cercare.Apro il dizionario facendomi guidare dalle parole «spia» che si trovano sulla pagina in alto, a sinistra e destra, in neretto.Altro: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4. Per trovare una parola:Impiego circa un minuto.Impiego più di tre minuti.Ho quasi sempre bisogno di aiuto perché «mi perdo» tra le parole.

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Saper usare il dizionario

Il dizionario della lingua italianaIl dizionario è una raccolta di parole, disposte secondo l’ordine alfabetico.

Il dizionario della lingua italiana (che si chiama anche vocabolario) raccoglie tutte leparole della nostra lingua (o le più importanti, se è di formato ridotto). È un diziona-rio monolingue, perché riguarda una lingua sola (dal greco monos = uno solo).

Ti ricordiamo l’alfabeto italiano, arricchito delle lettere provenienti da lingue stranierele cui parole sono ormai entrate nell’uso corrente:

Di ogni parola il dizionario fornisce diverse informazioni.

1. La parola con la sua definizione viene detta voce.

2. La parola si chiama lemma ed è scritta in neretto minuscolo (i nomi propri hannol’iniziale maiuscola). I lemmi sono le forme base delle parole. Questo significa che:

i nomi compaiono tutti al singolare e alla forma non alterata (si trova infermiere,non infermiera; fiore, non fiorellino )

i verbi compaiono tutti all’infinito (si trova pensare, non penserò o pensai )

gli aggettivi e la maggior parte dei pronomi compaiono alla forma maschile sin-golare, al grado positivo (si trova famoso, non famosa o famosissimo ).

3. Immediatamente dopo il lemma compaiono la pronuncia della parola, con eviden-ziato l’accento tonico, e la divisione in sillabe.

4. Segue poi la categoria grammaticale di appartenenza, riportata in forma abbrevia-ta. Se vi sono eccezioni o particolarità ortografiche vengono segnalate:

ciliegia [ci-liè-gia], s.f. [pl. -gie o -ge ]

5. Segue la definizione della parola; nel caso i significati siano più di uno, vengonocontraddistinti da numeri. 35

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Za b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

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6. Il significato figurato è segnalato dall’abbreviazione (fig.).

7. Possono comparire anche i principali sinonimi (= parole di significato uguale) e con-trari (= parole di significato opposto).

8. Il dizionario fornisce esempi di uso di una parola: l’uso comune, ma a volte anchel’uso letterario (in questo caso viene spesso indicato anche l’autore), oppure specia-listico (termini tecnici, scientifici, medici, ecc).

9. L’etimologia, cioè l’origine di una parola, può comparire o subito dopo la pronun-cia o alla fine della definizione.

(da: Grande dizionario italiano, Garzanti)

Può succedere che una parola abbia la stessa grafia di un’altra, cioè sia scritta nello stes-so modo, ma abbia un significato completamente diverso: in questo caso, trattandosi

Saper

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1 Sin. flutto; cavallone, frangente, maroso, ondata 2 (estens., lett.) Sin. ma-re, oceano (poet.); acque, acqua 3 (dei capelli, di un ricamo ecc.) Sin. ondula-zione, arricciatura 4 (fig.) Sin. flusso, vortice (p.e.: l’onda dei ricordi) 5 (fis.)Sin. vibrazione, oscillazione.

lemma definizione

etimologia

esempi d’uso

pronuncia e divisione sillabica

categoriagrammaticale

significatofigurato

sinonimie contrari

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appunto di omografi, la parola compare più volte perché è come se ci fossero più pa-role diverse:

Ricorda che l’elenco delle abbreviazioni con il relativo significato compare, di solito,nelle prime pagine del dizionario:

s.m. sostantivo maschiles.f. sostantivo femminileagg. aggettivopron. pronomev. verbo

Come si consulta il dizionarioIl dizionario si usa per:

sapere come si scrive una parola

sapere come si pronuncia

sapere a quale categoria grammaticale appartiene

conoscerne il significato (o i significati)

conoscerne l’etimologia

conoscere i modi, le situazioni, gli ambiti in cui quella parola viene usata (uso comu-ne, specialistico, letterario, ecc.).

Quando si deve consultare un dizionario è quindi importante avere ben chiaro lo sco-po o gli scopi per cui lo facciamo. Inoltre è importante imparare qualche accorgimen-to «tecnico».

L’ordine alfabetico

Nel dizionario le parole compaiono secondo l’ordine alfabetico della lettera iniziale pal-la verrà dopo abete e prima di valigia.

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Se ci sono più parole che iniziano con la stessa lettera, si prende in considerazione la se-conda: abete, albero, ammoniaca, arrendersi, e così via.Se è uguale anche la seconda lettera, si prende in considerazione la terza, e così via: abe-te, abisso, abominevole, abusivo, ecc.

La ricerca mirata e veloce

Si tratta di «centrare l’obiettivo» in un tempo ragionevolmente breve: la consultazionedel vocabolario, infatti, non è quasi mai fine a se stessa, ma è collegata ad un lavoro chestiamo svolgendo (studio, elaborazione scritta, ricerca, ecc.) e che certamente ha deitempi di esecuzione ben precisi.

La conoscenza mnemonica immediata dell’ordine alfabetico è quindi essenziale: senon lo si conosce perfettamente, bisogna esercitarsi a ripeterlo finché verrà automatico.

Il dizionario contiene delle «spie» che ci vengono in aiuto nella ricerca alfabetica, per-ché sono immediatamente visibili: si tratta delle parole poste in alto, sugli angoli dellepagine. Quella della pagina a sinistra riporta la prima voce della pagina, quella della pa-gina di destra riporta l’ultima. La ricerca di una parola procede per tappe successive diavvicinamento: se per esempio dobbiamo cercare la voce console, ci lasceremo guidaredalle parole spia e apriremo il dizionario in corrispondenza delle parole inizianti per co–;poi, scorrendo velocemente le colonne, arriveremo alla meta.

Un elemento fondamentale per capire descrizione e definizione della parola è la cono-scenza delle principali abbreviazioni usate dal dizionario.Se lo scopo della ricerca riguarda, per esempio, come si pronuncia una parola, non avre-mo bisogno di leggere tutto ciò che c’è sotto quella voce, ma andremo subito a cercarela pronuncia; questo implica un periodo di conoscenza e di allenamento all’uso di unospecifico dizionario per acquisire familiarità con le caratteristiche grafiche e la disposi-zione degli elementi nelle voci.

Più complessa e meno automatica è la ricerca che ha come scopo il significato o le diverse possibilità di uso di una parola, perché su questo tipo di informazioni è neces-sario ragionare e scegliere.

La ricerca del significato e degli esempi di uso

In quali casi consultiamo il vocabolario alla ricerca del significato di una parola?

1. Di fronte a una parola completamente sconosciuta, che abbiamo letto o ascoltato. Adesempio, in una frase come Alle pareti erano appesi splendidi kakemono, è facile checi chiediamo il significato di kakemono.

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2. Di fronte a una parola di cui abbiamo una competenza parziale. Ad esempio, la pa-rola velocità è di uso comune, ma ha anche significati molto tecnici.

3. Quando «non ci viene la parola giusta», quando ci rendiamo conto di essere troppogenerici o abbiamo già usato una parola troppe volte e non possiamo più ripeterla;in questo caso è soprattutto un dizionario dei sinonimi e dei contrari che ci può ve-nire in aiuto.

Altri tipi di dizionarioDizionari monolingua specializzati nel fornire informazioni sulle parole sono i diziona-ri dei sinonimi e dei contrari e i dizionari etimologici.Il dizionario dei sinonimi e dei contrari presenta, di una parola, i sinonimi (= paro-le con significato uguale o simile) e i contrari (= parole con significato opposto):

(da: Sinonimi e contrari, Garzanti)

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Il dizionario etimologico ci fornisce l’etimologia di una parola: la lingua da cui deri-va, la forma e la pronuncia iniziali, le sue eventuali trasformazioni:

(da: Cortellazzo-Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli)

Il dizionario bilingue è lo strumento che ci serve per tradurre in / da una lingua stra-niera. Contiene un doppio repertorio di parole: dall’italiano alla lingua straniera e vice-versa (dizionario inglese-italiano / italiano-inglese, dizionario latino-italiano / italiano-latino, dizionario francese-italiano / italiano-francese, ecc.).

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ESERCIZI

Saper usare il dizionario

Livello 1

1 Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole.

autorimessa – quaderno – fungo – impegno – barbiere – salumiere – creta – estate – zaino – lu-na – operaio – sasso – umidità – radio – braciere – danza – poltrona

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 Disponi in ordine alfabetico i termini dei seguenti gruppi di parole, numerando cia-

scuna voce da 1 a 5.

a. antichità b. inverno

amore impegno

ansia insaporire

avvenimento intelligente

aria impuro

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c. soave d. finestra

sapere fattoria

salute fastidio

strettoia fretta

sparire fiore

3 Di ognuna delle seguenti parole indica la forma base che cercheresti sul vocabolario.

Controlla poi sul vocabolario stesso.

1. bambine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. visto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2. stupidino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. sindaci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3. andato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. facilmente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4. cagnetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10. scendemmo .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5. compresi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11. avvocatessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

6. perdersi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12. pulcino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4 Ricerca sul dizionario il significato più comune delle seguenti parole.

pensiero – stradale – correlazione – pappagallo – recepire – contraddire

5 Prova a dare una tua definizione di ognuna delle seguenti parole, poi confrontala con

quella data dal dizionario.

stazzonato – proverbiale – upupa – crocevia

6 Riconosci le voci, i lemmi e le definizioni, evidenziandoli in colori diversi. Poi sottoli-

nea una volta le informazioni relative alla divisione sillabica, due volte quelle relative

all’etimologia.

(da: Grande dizionario italiano, Garzanti) 41

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Radice e desinenzaLe parole variabili della lingua italiana (nomi, verbi, aggettivi e pronomi) sono costi-tuite solitamente da una parte fissa, detta radice, e da una parte variabile, detta de-sinenza:

-radice desinenza

cant-o cant-i cant-are cant-ava cant-ante

La radice è la parte che contiene il significato fondamentale della parola.La desinenza aggiunge informazioni e specificazioni sulla quantità (singolare o plura-le), sul genere (maschile o femminile) o, nel caso del verbo, sul modo, sul tempo e sul-la persona:

nonn-o maschile singolare

nonn-i maschile plurale

nonn-a femminile singolare

nonn-e femminile plurale

salt -ano modo indicativo, tempo presente, 3a persona plurale

salt -assimo modo congiuntivo, tempo imperfetto, 1a persona plurale

Non tutte le parole contengono una radice che esprime il significato fondamentale: cisono infatti alcune parole che non hanno significato proprio se usate da sole, ma chelo assumono se vengono abbinate ad altre parole. Appartengono a questo gruppo:

tutti gli articoli (il, lo, la...)

alcuni aggettivi e pronomi (i determinativi come suo, questo, qualunque)

alcuni pronomi (i personali e relativi come tu, noi, il quale...)

parole invariabili come preposizioni, congiunzioni, esclamazioni (a, di, se, ma...)

gli avverbi (non, qui, laggiù ).

Tra gli avverbi, fanno eccezione quelli di modo, che derivano da aggettivi e porta-no quindi un significato legato alla radice di questi ultimi: felic-emente da felice,regolar-mente da regolare, ecc.

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Struttura e formazione delle parole

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Le famiglie di paroleLa radice, proprio perché contiene il significato fondamentale della parola, è come unelemento base che si può combinare con varie terminazioni e che quindi può dare ori-gine a molte parole diverse.Il gruppo di parole in cui è presente la stessa radice si chiama famiglia di parole. La pa-rola da cui derivano tutte le altre si chiama parola primitiva:

geloparola primitiva

Stru

ttura

e fo

rmazio

ne d

elle

paro

le

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ESERCIZIRadice e desinenza

Livello 1

1 Delle parole che seguono sottolinea in rosso la desinenza.

buono – canzone – pensare – paroliere – vivo – farfalla – rumore – stanca – suono – gelato –stupore – sconfitta – colloquio – valutare – vertice – gennaio – freccia – felicemente – tentativo– freddo

2 Riscrivi i nomi che seguono, separando la radice dalla desinenza.

alber oalbero .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nebbia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

bambine .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nota . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

braccio .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . parola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

cani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pensieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

chiodo .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ponti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

cieli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ruote . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

cuore .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . sogni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

figlio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . stampa .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

finestre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . stanza .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

foglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . suono .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

glorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . taglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

labbra .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tuono .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

montagna .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vento .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

movimento .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . voce .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

navi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vulcano .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

gelato gelataio gelateria gelare congelatore

surgelare surgelati sgelare disgelo geloni

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Le famiglie di parole

Livello 1

3 Per ciascun gruppo di vocaboli, appartenenti alla stessa famiglia di parole, indica nel-

la casella la parola primitiva da cui hanno origine tutte le altre.

1. giornale, giornalaio, giornalista, giornaliero, giornata,giornalmente

2. murario, murale, murare, muretto, muricciolo

3. mareggiata, marinaio, marino, marinaro, maretta, marea

4. cavalleria, cavaliere, cavallone, cavalcare, cavalleggeri

5. cartiera, cartaccia, cartoleria, cartina, cartone, cartomante, incartare

6. dolcemente, dolcezza, dolciumi, dolcificante, dolcetto, dolcino

4 In ciascuna delle seguenti famiglie di parole cancella la parola estranea. Individua e

scrivi nella casella la parola primitiva.

1. dentista, dentiera, dentifricio, dentatura, dimenticanza

2. piantina, piantagione, rimpianto, trapianto

3. cerino, incerata, cerimonia, cerotto, ceralacca

4. operaio, operetta, depuratore, operatore, operare

5. alimentazione, alimentare, sovralimentazione, elementare

6. manovale, manutenzione, minaccia, manubrio, manovella, manopola

Livello 2

5 Aggiungi alle radici dei nomi che seguono alcune delle terminazioni possibili.

pan- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . paur- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

biciclett- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . fior- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

palazz- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . port- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

sentiment- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . fanciull- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

signor- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . alber- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

maestr- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . palestr- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

In quali casi hai ottenuto delle famiglie di parole? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Le parole derivate

Derivazione e alterazioneLe parole ottenute dalla stessa parola-base (= primitiva) si chiamano derivate.Il meccanismo della derivazione è uno dei sistemi con cui è possibile ampliare il cam-po lessicale: senza dover inventare troppe parole diverse, più difficili poi da ricordare, siprende la radice di una parola (che costituisce la sostanza e il «cuore» del suo significa-to) e si aggiunge una parte all’inizio (prefisso) o alla fine (suffisso): in questo modo sisono create – e si continuano a creare – molte nuove parole.

La derivazione non va confusa con l’alterazione, che riguarda nomi e aggettivi e chepermette di ottenere forme diverse della stessa parola: accrescitivi, diminutivi, peggio-rativi, vezzeggiativi:

cagnino cagnone cagnaccio

Queste forme non cambiano il significato sostanziale del nome o dell’aggettivo, neesprimono solo una diversa gradazione:

mano manina, manona, manacciale forme alterate indicano sempre una mano, solo più piccola, più grande, piùbrutta

Invece con la derivazione possiamo ricavare parole con significati diversi:maneggiare fare, toccare qualcosa usando le mani

mano manette attrezzi con cui legare i polsi a chi viene arrestato

manesco persona che usa spesso le mani per colpire

In tutte le parole derivate è cambiato il significato rispetto alla parola-base mano, ognu-na di esse indica un’altra cosa.

Da una parola-base si possono ottenere, per derivazione, più categorie di parole: nomi,verbi, aggettivi, avverbi:

felicità nome marino aggettivo

felicemente avverbio marinaio nome

felice felicitarsi verbo mare marea nome

infelicità nome mareggiata nome

Stru

ttura

e fo

rmazio

ne d

elle

paro

le

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I suffissi e prefissi sono gruppi di lettere che, presi da soli, non hanno un significatoautonomo: servono però a comporre nuove parole.

Un prefisso è una particella aggiunta prima della parola:de + form + are

prefisso radice desinenza

Un suffisso è una particella aggiunta dopo la radice della parola:telefon + ist + aradice suffisso desinenza

I prefissiI prefissi sono particelle che precedono la radice della parola-base e permettono diottenere altre parole.Poiché sono particelle di significato molto generale, gli stessi prefissi possono servire amodificare il significato di nomi, verbi, aggettivi. Dal punto di vista del significato sipossono raggruppare secondo lo schema seguente.

I principali prefissi

a- anormale (= non normale), asimmetrico (= non simmetrico), analcolico (= non alcolico)anti- antiruggine (= contro la ruggine)de- demerito (= contrario di «merito»)dis- dissimile (= non simile, diverso)in- introvabile (= non trovabile)s- scaricare (= contrario di «caricare»)

re- reinventare (= inventare di nuovo)ri- ritentare (= tentare un’altra volta), riutilizzare (= utilizzare più volte), ristruttu-

rare (= strutturare di nuovo)

arci- arcistufo (= veramente molto stufo)iper- ipertensione (= eccessiva pressione sanguigna)sopra- sopraffino (= più che fino)sotto- sottoccupato (= con un’occupazione parziale, insufficiente)sub- subtotale (= totale parziale)super- supervalutare (= valutare di più)stra- straricco (= molto ricco)

Prefissi che indicano un rafforzamento espressivo

Prefissi che indicano ripetizione

Prefissi che indicano negazione

Saper

usare

le p

aro

le

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ante- antefatto (= prima del fatto), anteporre (= porre prima)extra- extraterrestre (= fuori della Terra)fra- frapporre (= porre fra)in- immettere (= mettere dentro)intro- intromettersi (= mettersi fra)oltre- oltrepassare (= passare al di là)per- perdurare (= durare a lungo)pre- precotto (= cotto in precedenza)pro- proseguire (= seguire oltre)pos(t)- posporre (= porre dopo), postbellico (= del dopoguerra)retro- retromarcia (= marcia indietro)sub- subacqueo (= che sta sott’acqua)trans- transalpino (= al di là delle Alpi)

Molti di questi prefissi derivano da parole latine (ante, extra, pro, ecc.) o dal greco anti-co (neo, iper ).Conoscere i principali prefissi è molto utile, perché ci permette di ricostruire, per analogia,il significato di molte parole usate quotidianamente, anche se non le conosciamo bene.Se si ricorda che iper- significa oltre/più, il significato di parole come iperspazio, iperteso,ipersensibile, ipertesto diventa più facile da intuire: iper + spazio potrebbe voler dire «ol-tre lo spazio», ipersensibile sarà una persona più sensibile di altre e così via.

I suffissiI suffissi sono particelle che si aggiungono alla radice della parola-base per otte-nere altre parole.Sul piano del significato, ogni suffisso serve ad attribuire alla parola-base un «valore ag-giunto», in modo che le nuove parole ottenute siano in relazione logica con la parolastessa; infatti, come abbiamo visto, tutte le parole derivate si possono inserire in unastessa area di significato (famiglia di parole): ad esempio, certi suffissi permettono dipassare dalla cosa (parola-base) al mestiere di colui che la produce o al luogo dove vie-ne prodotta o si vende, ecc.

Prefissi che danno indicazioni di spazio e di tempo

Stru

ttura

e fo

rmazio

ne d

elle

paro

le

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panetterialuogo in cui

si vende

paninotecaluogo dove si

consumano panini

paninopane imbottito conun altro tipo di cibo

panettierechi producepanificio

luogo di produzione

pane

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