Einaudi Mar-Apr 2016Anselm (Garzanti 2001), Liberi tutti, quasi (Garzanti 2002), Il paese delle...

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Einaudi Novità Marzo Aprile 2016

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  • Einaudi Novità

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  • I LIBRI DEL MESEFranca Valeri, La vacanza dei superstitiGiuseppe Culicchia, Io preferisco gli scogli

    Nadia Fusini, Vivere nella tempesta

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    «I miei ricordi spesso mi fanno ridere»

    «Improvvisamente ho novant’anni» è l’incipit folgorante di questo libro: un viaggio giovanissimo nella vecchiaia.

    «A distanza, vediamo ogni cosa risolta. Siamo in una comoda poltrona a chiacchierare. Non so se essere grata al destino di avermi riservato una fin de partie cosí». Seduta idealmente (ma solo idealmente) su quella poltrona, lo sguardo pronto a spostarsi in un istante dal passato al futuro, Franca Valeri dà avvio al suo racconto. Una divagazione sulla vecchiaia (la sua e quella di tutti) infarcita di storie, aneddoti, pensieri bellissimi, in cui si condensa tutta l’intelligenza e l’ironia di una delle figure piú vitali del nostro Novecento. A poco a poco, veniamo catturati e scossi: perché la testa di Franca Valeri non riposa mai, ed è un patrimonio da preservare. Frase dopo frase.

    «L’ansia è una malattia incurabile. Può sfociare nel mostruoso (credo che Hitler ne soffrisse) o limitarsi a riempire di rughe una signora».

    «Ho le mie ore di svago, un telefono, anche due, che suonano, delle idee che mi tengono sveglia insieme a tanti ricordi, la mia testa è come una piazza».

    «Sto lí con Roro e i gatti; Paolino con i dieci minuti di grattate, Cocò e Zerlina da ospitare sui cuscini. È un risveglio regale, mi sento felice di essere una vecchia signora con quattro soldi e molte bestiole».

    «Io non ho il coraggio di dirglielo a quel ragazzo carino, poco piú che ventenne, che affida le sue idee a quell’oggetto che chiamano computer e ascolta le notizie del suo amico mediatico in America; come dirglielo che ci è bastato essere molto sicuri delle nostre idee per entrare in quelle degli altri?»

    Franca ValeriLa vacanza dei superstiti (e la chiamano vecchiaia)

    Franca Valeri è nata a Milano e vive a Roma. La sua lunga carriera teatrale, cinematografica, radiofonica e televisiva è nota a tutti. Ha pubblicato Il diario della Signorina Snob (Mondadori 1951, Lindau 2003), Le donne (Longanesi 1960, Einaudi 2012), Le Catacombe (Cappelli 1961), Questa qui, quello là (Longanesi 1965), Toh, quante donne! (Mondadori 1992, Lindau 2004), Tragedie da ridere – Dalla Signorina Snob alla vedova Socrate (La Tartaruga 2003), Animali e altri attori – Storie di cani, gatti e altri personaggi (Nottetempo 2005), Di tanti palpiti. Divertimenti musicali (La Tartaruga 2009).Per Einaudi ha pubblicato Bugiarda no, reticente (2010 e 2012), L’educazione delle fanciulle (2011, con Luciana Littizzetto) e le commedie Non tutto è risolto (2011) e Il cambio dei cavalli (2014).

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    SUPERCORALLI • € 16,00 • pp. 130 • 978880623008-1

    Io vorrei ricordare l’ultima volta che ho fatto l’amore. La prima sí, la ricordo, ma non ha importanza. L’ultima avrebbe l’importanza di una data. Sarei arrivata a un tipo di storia: la mia. Una storia che si svolge e di cui non è impossibile trovare gli estremi. Ma in questo caso sí, manca il racconto. Il racconto di un’ultima volta senza storia, evidentemente. Forse la memoria allontana tutto il già finito. L’amore ha una componente eroica, non c’entra con la noia, né con la routine. Ecco perché nella memoria non c’è la sua fine.

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    Ma quanto siamo stupidi? E soprattutto: come?

    «Per lungo tempo, ascoltando le conversazioni sui tram, guardando i telegiornali, ma anche partecipando a cene di sedicenti intellettuali, ho raccolto materiale su materiale. L’idea era quella di scrivere una mia versione del Dizionario dei luoghi comuni, opera consacrata alla Stupidità che ci attraversa tutti».

    Nasce da qui l’idea di questo libro, dove ogni voce – da aborrire a zuzzerellone – si condensa in una stilettata intelligente o si apre in un racconto piú disteso, un frammento di comicità pura. Io preferisco gli scogli è un testo che si può leggere come si vuole: rispettando l’ordine alfabetico o aprendo le pagine a caso, divorandolo in una sola notte o a poche pillole al giorno. Comunque lo si affronti, ci si vedrà alla specchio, perché è un ritratto di tutti noi, colti – nei nostri salotti reali o immaginari – a pronunciare frasi impronunciabili.

    «ADDOMINALI Ciò che conta in un uomo oltre alla carta di credito. Io che colpevolmente non ho mai badato a questo genere di cose, un giorno ho scoperto che avrei dovuto averceli a tartaruga. Sono subito corso in bagno a specchiarmi e ho constatato che invece ce li avevo a foca. Avete presente le foche? Ecco, io ne ho una che dorme beata lí dove dovrebbe esserci una tartaruga. Ora, quanto è tenera una foca addormentata? Perché svegliarla? E come dirle che dovrebbe sloggiare per far posto a una tartaruga? Le foche sono animali sensibili. E a quanto sembra, vanno in letargo. Un letargo lunghissimo, visto che da quando mi sono accorto della mia foca addormentata sono trascorsi anni. Comunque prima o poi la foca si sveglierà: so che non è morta perché la vedo che fa su e giú quando respira. E quando si sveglierà, farà posto alla tartaruga. Forse».

    Giuseppe CulicchiaIo preferisco gli scogliDizionario intemperante dei luoghi comuni

    Giuseppe Culicchia è nato a Torino nel 1965. Ha pubblicato Tutti giú per terra (Garzanti 1994, Premio Montblanc e Premio Grinzane Cavour Autore Esordiente, diventato nel 1997 un film per la regia di Davide Ferrario), Paso Doble (Garzanti 1995), Bla Bla Bla (Garzanti 1997), Ambarabà (Garzanti 2000), A spasso con Anselm (Garzanti 2001), Liberi tutti, quasi (Garzanti 2002), Il paese delle meraviglie (Garzanti 2004, Premio Grinzane Cavour Francia), Ecce Toro (Laterza 2006), Un’estate al mare (Garzanti 2007), Ritorno a Torino dei Signori Tornio (Einaudi 2007), Torino è casa mia (Laterza 2009), Brucia la città (Mondadori 2009), Sicilia, o cara. Un viaggio sentimentale (Feltrinelli 2010), Ameni Inganni (Mondadori 2011), Venere in metrò (Mondadori 2012), Ba-da-bum! (Ma la Mole no) (Feltrinelli 2013), Ma in seguito a rudi scontri (Rizzoli 2014), Tutti giú per terra. Remixed (Mondadori 2014), E cosí vorresti fare lo scrittore (Laterza 2015), Torino è casa nostra (Laterza 2015). Ha tradotto, tra gli altri, Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis.

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    L’ARCIPELAGO EINAUDI • € 12,50 • pp. 160 • 978880622882-8

    AMERICA Andarci almeno una volta nella vita ma senza tagliaunghie nel bagaglio a mano, contando sul fatto che una volta in loco ci si può comprare un intero arsenale al supermercato.IMPRESA Di norma come minimo è epica. Tuttavia può anche essere etica.ALIMENTI Un tempo si mangiavano. Oggi si passano. Ma qui preferirei non approfondire.

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    La lettura può arricchire di sonorità forti, dense, enigmatiche l’esistenza di ciascuno di noi

    Un libro sulla lettura e sulla corrispondenza di amorosi sensi con un testo del cuore che ci accompagna nell’atto quotidiano del vivere.

    È la Tempesta di Shakespeare il cuore del libro, ma non solo. Intorno ai temi dell’isola, del tempo, del mare, dell’incontro con lo sconosciuto affiorano dal testo shakespeariano una selva di immagini che richiamano memorie di esperienze vissute e di significati incarnati nella vita. Nella Tempesta di Giorgione c’è il soldato e c’è la donna col bambino in braccio, c’è la guerra e c’è la tenerezza. C’è l’appena nato, chi lo cura e chi lo custodisce nell’imminenza del pericolo. Nella Tempesta di Shakespeare c’è la Mirabilis Miranda, la Bella che ci attrae; e c’è la Bestia Caliban, che ci fa paura, ci spaventa. Viviamo il rischio del naufragio e siamo premiati col dono della salvezza, patiamo la colpa e riconosciamo il debito, e con esso la logica della punizione, e la gratuità del perdono. L’isola è infatti il luogo del salvataggio: qui tutti scampano alla morte. Ma è anche il luogo dove si rimette in scena il delirio del potere, dove vivere si presenta insieme come una rinascita e una ripetizione. La Tempesta apre sulle meraviglie del Nuovo Mondo, ma ci trattiene nelle trame del Vecchio, nelle sue passioni, che volge però verso la commedia (la commedia della vita umana). Se per questo suo ultimo dramma Shakespeare sceglie di volgere la trama verso uno scioglimento comico, è appunto perché sceglie la vita, e con essa non tanto il terrore, ma la pietà, la meraviglia della pietà. Come dice Anna Maria Ortese a proposito delle «sue» tempeste: «la meraviglia è la pietà. Che l’uomo abbia pietà dell’uomo è la meraviglia».Questo nuovo libro di Nadia Fusini è anche un invito a riflettere su quel che significa vivere nella tempesta: essere cioè coscienti e vigili della tempesta che in sé è l’atto di vivere. È riconoscerne il dono.

    Nadia FusiniVivere nella tempesta

    Nadia Fusini insegna Letteratura inglese presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È saggista, traduttrice e autrice di diversi romanzi. Ha commentato e tradotto tra gli altri Virginia Woolf, Samuel Beckett e Shakespeare. I suoi ultimi libri sono La figlia del sole. Vita ardente di Katherine Mansfield (2012) e Hannah e le altre (Einaudi, 2013).

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    FRONTIERE EINAUDI • € 18,50 • pp. 200 • 978880622595-7

    Da anni vivo nella Tempesta di Shakespeare, la leggo, la rileggo. Passano gli anni e io sono qui, immersa in quel che significano la tempesta e il mare e il naufragio e la salvezza in Shakespeare. E nel tempo osservo che il fatto stesso di esistere ci espone alla tempesta. C’è un che di ‘tempestoso’ nella vita di tutti.

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  • NARRATIVAFernanda TorresEvan S. Connell

    Hans Magnus Enzensberger

    Ester Armanino

    Martin Amis

    Daniele Del Giudice

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    SUPERCORALLI • € 18,50 • pp. 210 • 978880622240-6

    Lo sguardo di una donna su passioni e debolezze maschili. Senza sconti, ovviamente

    Cinque amici entrano – ognuno a modo suo – nei scivolosi territori della tarda maturità. L’amore, il sesso (consumato e desiderato, cercato e perduto), le donne, le donne, le donne e ancora le donne. Ma anche la prostata, l’orrore del decadimento fisico, la morte. Insomma, la vita.

    Álavaro, Sílvio, Ribeiro, Neto e Ciro. Cinque uomini della stessa generazione, cinque amici di lunga data che hanno vissuto l’epoca d’oro di Copacabana: la liberazione sessuale che regna su una città edonista, l’esplosione della bossa nova, la vita come un’ininterrotta festa in spiaggia. Ma nulla dura per sempre: i tentativi di costruire una famiglia, i piccoli tradimenti, l’apparizione di farmaci che promettono di vincere la vecchiaia (soprattutto in campo sessuale…), la solitudine. Con i suoi cinque ritratti incrociati, e Rio de Janeiro come sesto personaggio, Fine è davvero una piccola, scatenata commedia umana, dispaccio da un’epoca di rivolte e eccessi e racconto del suo tramonto. Un romanzo malinconico e sensuale, esordio narrativo di una delle attrici piú amate del Brasile.

    «I personaggi di Fine avrebbero fatto la fortuna del cinema italiano degli anni Sessanta».

    «Le Monde»

    Fernanda TorresFineTraduzione di Daniele Petruccioli

    Fernanda Torres è nata nel 1965 a Rio de Janeiro. Secondogenita di due attori, ha intrapreso a sua volta la carriera attoriale prendendo parte a numerosi film brasiliani e internazionali. Fine è il suo primo romanzo.

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    SUPERCORALLI • € 18,50 • pp. 200 • 978880622498-1

    Un classico ritrovato, una gemma preziosa come Stoner

    Il racconto di una vita qualsiasi e per questo unica: come pochi altri Evan S. Connell ha saputo dipingere anche le piú minute sfumature del cuore di una donna, come ha fatto con India Bridge.

    Eppure sembrerebbero pochi gli eventi «romanzeschi» nella prosaica vita di Mrs Bridge: preparare la colazione per i figli, aspettare il marito la sera, riempire con mille, piccole, necessarie attività il vuoto delle sue giornate. Man mano che il racconto procede, i capelli si ingrigiscono, i figli escono di casa, la solitudine aumenta, quella che all’inizio sembrava quasi una benevola satira della «brava casalinga» diventa una discesa affettuosa e partecipata nel mistero dell’esistenza. Pubblicato per la prima volta nel 1959, Mrs Bridge ha fatto di Connell un autore di culto, ammirato da generazioni di scrittori per la sua capacità di fare di ogni frase lo strumento piú affilato per mostrare la vita e inseguirne il senso. Una gemma pari a Stoner di John Williams, un classico ritrovato di un autore paragonato a Roth, Updike e Richard Yates.

    «La signora Bridge è un riflesso di voi e di me, è un esempio della nostra comune appartenenza all’umanità».

    Joshua Ferris

    Evan S. ConnellMrs BridgeTraduzione di Giulia Boringhieri

    Evan S. Connell (1924-2013) è stato romanziere e poeta. Nel 2009 è stato insignito del Booker Prize alla carriera. Mrs Bridge è il suo primo romanzo, pubblicato nel 1959. Nel 1990 James Ivory ne ha tratto un film con Paul Newman e Joanne Woodward.

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    SUPERCORALLI • € 18,50 • pp. 200 • 978880622584-1

    In luogo di un’autobiografia, gli anni pericolosi dell’autore del Mago dei numeri

    Gli anni della contestazione raccontati dal grande intellettuale tedesco: i viaggi in Russia, il rapporto difficile con la seconda moglie, l’innamoramento per la rivoluzione cubana, fino agli anni del terrorismo e della banda Baader-Meinhof.

    Enzensberger ha ritrovato dei suoi appunti diaristici relativi ai primi anni Sessanta, quando venne invitato in URSS e ricevuto da Chruščëv. Tre anni dopo il poeta viaggia fino in Siberia e conosce la giovane donna russa che diventerà la sua seconda moglie. Viene invitato negli USA, ma scrive su un giornale un pezzo contro la guerra in Vietnam, il clima si fa pesante, e decide di «rifugiarsi» a Cuba. Qui inizia la stesura della Fine del Titanic, ma si rende conto che i suoi margini di manovra sono quanto meno limitati e spedisce il manoscritto in patria. Non arriverà mai a destinazione. Rientra in Germania, dove si fa coinvolgere nei «tumulti» politici che scuotono il paese e lo cambiano profondamente. Di questa fase Enzensberger è un protagonista, ma anche un osservatore ironico e distaccato. Nell’ultima parte del libro il poeta si congeda definitivamente dalle «ossessioni politiche e private degli anni Sessanta», rendendo omaggio agli sconfitti e a tutti coloro che allora sono stati al suo fianco.

    Hans Magnus EnzensbergerTumultoTraduzione di Daniela Idra

    Hans Magnus Enzensberger (1929) è il maggiore poeta, saggista e scrittore tedesco contemporaneo. Tra le sue opere pubblicate da Einaudi ricordiamo Mausoleum (1979), La fine del Titanic (1980), Musica del futuro (1997), Piú leggeri dell’aria (2001), Il mago dei numeri (1997, ripreso anche in ET), Ma dove sono finito (1998 e 2011), Esterhazy (2002), Che noia la poesia (2006), Il perdente radicale (2007), Nel labirinto dell’intelligenza (2008), Hammerstein o dell’ostinazione (2008 e 2010), Josefine e io (2010), Bibs (2011), I miei flop preferiti (2012), Il mostro buono di Bruxelles (2013), Chiosco (2013) e Considerazioni del signor Zeta (2015).

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    I CORALLI • € 16,00 • pp. 160 • 978880622703-6

    Anche i rapporti, come le persone, vanno messi in salvo

    Un bambino con una scatola di ricordi affidata alle cure di un drago. Due sorelle divise dall’indole e dalle incomprensioni. Un romanzo poetico sul dirsi addio e sul potere salvifico della fantasia.

    Pietro ha cinque anni e dal giorno alla notte si ritrova in un luogo strano che assomiglia all’Arca di Noè. Ogni stanza ha il nome di una coppia di animali, e fuori la pioggia non sembra aver intenzione di smettere. Cosí passa le giornate col suo pupazzo a fare da guardiano al distributore di bevande, e le notti sgattaiola nella stanza di un vecchissimo signore che gli racconta storie di draghi e gli insegnerà, al momento giusto, cosa significa andar via. Nadia e Mario invece, i genitori di Pietro, nell’Arca cercano solo un modo per prolungare l’addio. Teresa lí ci lavora, fa l’infermiera, ma non avrebbe mai immaginato di doversi prendere cura in questo modo di sua sorella minore, Nadia.Quando un diluvio inarrestabile si abbatte sulle nostre vite, dobbiamo pensare a cosa mettere in salvo: i ricordi, le promesse, la strada percorsa assieme e quella che percorreremo da soli una volta tornato il sereno. Ester Armanino trova le parole precise ed emozionanti per raccontare l’abbandono e il dolore, confermando il suo talento di scrittrice entomologa dei sentimenti.

    Ester ArmaninoL’arca

    Ester Armanino è architetto e vive a Genova. Il suo primo romanzo Storia naturale di una famiglia (Einaudi 2011) ha vinto il Premio Kihlgren Opera Prima, il Premio Viadana Giovani, il Premio Zocca e il Premio per la Cultura Mediterranea – sezione Narrativa giovani.

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    L’ARCIPELAGO EINAUDI • € 14,00 • pp. 200 • 978880619913-5

    Due fratellastri, due narratori poco affidabili, uno sguardo unico: quello di Martin Amis

    Rivalità sessuale, odio di classe e amori andati a male in un’irresistibile commedia che cela sotto la maestria letteraria dell’autore un’analisi spietata della miseria umana nella Londra degli anni ‘70.

    Terry e Gregory, poco piú che ventenni, abitano nello stesso appartamento londinese, sono fratellastri e narrano spesso le stesse vicende. Ma le loro voci e i loro punti di vista sono diametralmente opposti: Terry è bruttino, stempiato, e non riesce a portarsi a letto una donna da mesi. Gregory è bello, bisessuale, irresistibile. Lo stile di Terry è ironico, divertente e spesso volgare, mentre quello di Gregory è ricercato e a volte pomposo. Il primo lavora presso un ufficio vendite scalcagnato con la costante spada di Damocle del licenziamento, mentre Gregory lavora in una galleria d’arte che lui ci presenta come superesclusiva. All’interno della narrazione di dodici mesi di vita londinese si inserisce il personaggio di Ursula, la diciannovenne sorella dei due narratori (sorella adottiva per Terry, ovviamente) che entrambi desiderano. Le cose precipitano, i ruoli si invertono e alla fine a guadagnarci è il lettore, travolto dall’«esilarante spiacevolezza» dell’autore dell’Informazione.

    Martin AmisSuccessoTraduzione di Federica Aceto

    Martin Amis è nato a Oxford nel 1949 e vive fra Londra e New York. È autore di due raccolte di racconti, sei opere di saggistica e quattordici romanzi. Di lui Einaudi ha pubblicato: Altra gente, Money, London Fields, La freccia del tempo, L’informazione, Il treno della notte, Cattive acque, Esperienza, Cane giallo, Koba il Terribile, La casa degli incontri, La vedova incinta, Lionel Asbo, Il dossier Rachel, La zona d’interesse e le raccolte di saggi Il secondo aereo e La guerra contro i cliché. Nel 2014 è stato insignito del premio Bottari Lattes Grinzane.

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    LETTURE EINAUDI • € 18,50 • pp. 224 • 978880622689-3

    Il maggiore scrittore italiano degli ultimi trent’anni

    Un autore che ha affascinato negli anni Ottanta e Novanta i lettori e i migliori critici italiani e internazionali. E che oggi viene troppo facilmente dimenticato.

    Emmanuel Carrère, intervistato recentemente da un giornalista italiano, alla domanda «quali scrittori italiani conosce e apprezza?» ha risposto un solo nome: Daniele Del Giudice. E cosí per tanti scrittori e critici stranieri è ancora lui lo scrittore italiano con cui confrontarsi. In Italia invece le cose sono cambiate rapidamente. Quando uscivano i suoi libri era un evento per critici e lettori, oggi nessuno sembra piú ricordarsi di lui. Questo volume raccoglie tutti i suoi racconti: Nel museo di Reims (pubblicato in un volumetto a sé), L’orecchio assoluto, Evil Live, Fuga, Dillon Bay, Com’è adesso, Come cometa (raccolti in Mania), Il mercante del tempo (raccolto in In questa luce). Se teniamo presente che la narrativa breve può essere considerata la quintessenza dell’idea di letteratura di Del Giudice, all’incrocio fra percezione e mistero, questo volume è una via naturale per rileggerlo e rivalutarlo. E la prefazione di Tiziano Scarpa è la testimonianza di come Del Giudice possa continuare ad essere un punto di riferimento importante per uno scrittore delle generazioni successive.

    Daniele Del GiudiceTutti i raccontiPrefazione di Tiziano Scarpa

    Daniele Del Giudice è nato a Roma nel 1949. Si è trasferito a Venezia nei primi anni Novanta. Ha pubblicato Lo stadio di Wimbledon (1983), Atlante occidentale (1985), Nel museo di Reims (1988), Staccando l’ombra da terra (1994), Mania (1997), I-Tigi. Canto per Ustica (con Marco Paolini, 2001), Orizzonte mobile (2009). Nel 2013 sono stati raccolti suoi scritti dispersi nel volume In questa luce.

  • Cesare Viviani

    Giancarlo Consonni

    William Shakespeare

    Georg Büchner

    POESIATEATRO

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    COLLEZIONE DI POESIA • € 11,00 • pp. 112 • 978880622776-0

    Preghiera in forma di poesia

    Una riflessione sulla natura come divinità, alla quale accostarsi con devozione e con umiltà. Ma anche il ritorno di un poeta alle forme di una scrittura dai molteplici significati.

    Viviani ha ormai al suo attivo una lunga serie di libri che hanno fatto la storia della poesia italiana contemporanea. In questo percorso ha passato varie fasi variando la sua voce e la forma dei testi. Nei suoi libri piú recenti aveva optato per una scrittura aforistico-assertiva che affrontava molto direttamente i temi delle «cose ultime» che piú gli stanno a cuore. Con questa nuova raccolta, pur non derogando dall’essenzialità degli argomenti e delle occasioni (il riconoscimento dei limiti umani, la morte...), è evidente una svolta, o per meglio dire un ritorno, verso un dire piú allusivo, ambiguo, sfuggente, a volte enigmatico, sempre sorprendente per associazioni ed esiti linguistici. Dunque una rinnovata fiducia nella poesia e, di conseguenza, nella voce umana, nel dire umano; nell’accostarsi a ciò che dura piú dell’uomo a patto di farlo con qualche timore reverenziale, sapendo che qualsiasi preghiera è un osare, un gesto di presunzione. Che va fatto nei modi dovuti e con la dovuta, umile consapevolezza.

    Cesare VivianiOsare dire

    Cesare Viviani è nato a Siena nel 1947. Da molti anni vive a Milano. I suoi principali libri di poesia sono: L’ostrabismo cara (Feltrinelli 1973), Piumana (Guanda 1977), L’amore delle parti (Mondadori 1981), Merisi (Mondadori 1986), L’opera lasciata sola (Mondadori 1993), Preghiera del nome (Mondadori 1990), Una comunità degli animi (Mondadori 1997), Silenzio dell’universo (Einaudi 2000), Passanti (Mondadori 2002), La forma della vita (Einaudi 2005), Credere all’invisibile (Einaudi 2009), Infinita fine (Einaudi 2012). Nel 2003 è uscita negli Oscar Mondadori un’ampia antologia delle sue Poesie (1987-2002) a cura di Enrico Testa.

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    COLLEZIONE DI POESIA • € 9,00 • pp. 80 • 978880621871-3

    Poesie che dipingono una metropoli dal volto umano

    L’autore ci accompagna attraverso una Milano che forse non c’è piú ma che è bello ricordare. E, accanto alla città, un mondo di piante, fiori, uccelli: maestri di estetica e di etica.

    Giancarlo Consonni è diventato famoso come poeta dialettale, ma ha scritto anche importanti libri di versi in italiano. Come questo, ispirato, nella sua sezione principale, ai mezzi pubblici milanesi (filovie, ma anche tram). Scene, aneddoti, ricordi, episodi minimi che tutti hanno vissuto, come quello di slittare di un posto sui sedili di legno per far sedere un nuovo arrivato, e «in silenzio ognuno | si prende | il caldo del vicino». Il contatto fisico con i passeggeri, le chiacchiere con i conducenti, gli angoli nascosti della città, un buon libro che ci fa dimenticare di scendere alla fermata giusta. Con uno stile decisamente lirico, spesso venato di ironia e plasmato da una cadenza aforistico-epigrammatica, Consonni fa intravvedere un’idea di esistenza piú ricca, dove piccoli gesti sono carichi di naturalezza, di eleganza, di senso. Chiama a raccolta una comunità piú allargata, fatta di vivi e di morti. E la natura, descritta con competenza da botanico e zoologo ma con la passione di un innamorato. La natura, modello di bellezza e moralità.

    Giancarlo ConsonniFilovia

    Giancarlo Consonni è nato a Merate, in Brianza, nel 1943. Vive a Milano, dove insegna Urbanistica al Politecnico come professore emerito. Come poeta ha pubblicato varie raccolte sia in italiano che nel dialetto di Verderio Inferiore, tra le quali spiccano Viridarium (Scheiwiller 1987), In breve volo (Scheiwiller 1994), Vûs (Einaudi 1997), Luí (Einaudi 2003) e, con lo pseudonimo di Jean-Charles d’Avec Sommeil, Oblò (LietoColle 2009).

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    COLLEZIONE DI TEATRO • € 15,00 • pp. 220 • 978880622984-9

    Il capolavoro piú cupo del massimo autore in lingua inglese torna in una nuova traduzione

    Da Roman Polanski, che lo portò sugli schermi dopo l’omicidio di Sharon Tate, a Jo Nesbø, che ne sta scrivendo una versione ambientata negli anni Settanta, pochi sono immuni al fascino di un’opera che vive nel buio dell’inconscio contemporaneo.

    Ancora oggi gli attori piú scaramantici si rifiutano di pronunciarne il nome in teatro e chiamano la tragedia piú breve di Shakespeare «il dramma scozzese»: si sussurra che l’autore avesse inserito nel testo delle «autentiche» formule magiche e che le streghe di conseguenza avessero manifestato il loro disappunto per l’indebita appropriazione maledicendo il dramma per l’eternità. Ambizione, sete di potere, sensi di colpa, paranoia e sangue, tantissimo sangue impossibile da lavar via, sono al centro della tragedia che continua a infestare le sensibilità di molti grandi artisti di ogni tempo, certamente anche del nostro: dalle versioni cinematografiche firmate da registi del calibro di Orson Welles, Akira Kurosawa e Roman Polanski (che diresse il film subito dopo l’eccidio in cui morí Sharon Tate) a quella operistica che rovinò la vita a Šostakovič alla riscrittura che ne sta facendo Jo Nesbø per celebrare i 400 anni dalla morte di Shakespeare, sentiremo ancora parlare a lungo del «dramma scozzese».

    William ShakespeareMacbethTraduzione di Paolo Bertinetti

    Questa del Macbeth è la terza traduzione shakespeariana di Paolo Bertinetti, dopo l’Amleto (2005) e La tempesta (2012). Di Shakespeare l’anglista torinese ha curato anche il Sogno di una notte d’estate (traduzione di Patrizia Cavalli, 2002), Riccardo III (traduzione di Patrizia Valduga, 2002), Re Lear (traduzione di Emilio Tadini, 2004). Tra i suoi libri: Il teatro inglese del Novecento (1992), Storia del teatro inglese dalla Restaurazione all’Ottocento (1997), Storia della letteratura inglese (2000), Breve storia della letteratura inglese (2004), Il teatro inglese. Storie e capolavori (2013), tutti in Pbe.

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    TEATR

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    COLLEZIONE DI TEATRO • € 10,00 • pp. 88 • 978880622979-5

    Nuova traduzione del dramma di Büchner in occasione della messa in scena di Mario Martone

    L’azione contrappone le figure di Danton e Robespierre, alfieri di due idee contrapposte della Rivoluzione ma destinati entrambi a finire sulla ghigliottina, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

    La prima rappresentazione della Morte di Danton, scritto da Georg Büchner nel 1835 a soli ventun anni (sarebbe morto due anni dopo), avvenne a Berlino nel 1902: ci vollero settant’anni per iniziare a riconoscere il giusto valore dell’opera che nel 2016 tornerà in scena in Italia con la regia di Mario Martone e con protagonisti Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon. Il dramma descrive la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien Robespierre. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista invece incarna la linea giacobina, stoica, intransigente, furiosa.Un dramma che ha diviso per un secolo i critici, incerti sulle motivazioni dei protagonisti, ha ancora oggi molto da dirci, affrontando temi come la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il ruolo stesso del teatro.

    Georg BüchnerLa morte di DantonTraduzione di Anita Raja

    Georg Büchner nacque a Goddelau, in Assia, nel 1813. Studiò medicina a Strasburgo e a Giessen. Dopo alcuni anni di fervente attività politica su posizioni molto radicali, che lo costrinsero nascondersi e a fuggire dalla Germania, andò a insegnare anatomia comparata all’Università di Zurigo. Ma morí molto giovane, di tifo, nel 1837. I suoi quattro testi teatrali (La morte di Danton, Lenz, Leonce e Lena, Woyzeck) furono pubblicati postumi. Adelphi ha in catalogo un volume di sue Opere che comprende il teatro, scritti politici, medici e le lettere.

  • SAGGISTICAPaul Ginsborg e Sergio LabateAdriano Prosperi

    William Davies

    Roberto Esposito

    Il razzismo è sbagliato

    Mauro Gallegati

    Paul M. Cobb

    Edith Hall

    Jan Tomasz Gross con Irena Grudin’ska Gross

    Frank Wilczek

    Sabrina Rastelli

    Jacques Lacan

    Gilles Deleuze

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    VELE • € 11,00 • pp. 100 • 978880622797-5

    Oggi nessuno pensa a cambiare il mondo e tutti pensano a non cambiare se stessi

    In politica le passioni dilagano: il narcisismo che deborda, l’identificazione troppo facile del rivale con il nemico, la pretesa di identificarsi con la verità. Bisogna rompere con questo schema.

    Storicamente, la sfera della razionalità e quella delle passioni sono sempre state separate, ma è evidente che la politica non è immune dalle nostre passioni. Non a caso le relazioni politiche (anche a sinistra) sembrano dominate dalle stesse passioni che vorrebbero combattere. Perciò è urgente conoscerle per poter lavorare insieme. Senza dimenticare che esse sono sempre ambigue e che anche le passioni positive – la compassione, l’inclusione, l’amore – sono capaci d’inganni e insidie. Sapere qualcosa di piú sulle nostre passioni può farci stabilire connessioni piú solide con la vita politica e immaginare vie d’uscita dalla disperazione in cui siamo superando il divario tra le famiglie e la sfera pubblica, che ha interdetto al lavoro la sua capacità di costruire legami sociali e che ci incoraggia a perdere il nostro tempo libero negli stanchi meandri del consumo. Bisogna immaginare nuove forme e pratiche comuni perché la politica ridiventi qualcosa per cui appassionarci e non soltanto qualcosa da cui difenderci.

    Paul Ginsborg e Sergio LabateLe passioni e la politica

    Paul Ginsborg è stato per molti anni professore all’Università di Cambridge e dal 1992 insegna Storia dell’Europa contemporanea all’Università degli studi di Firenze. Tra gli ultimi titoli, usciti tutti per Einaudi, Il tempo di cambiare. Politica e potere della vita quotidiana (2004), La democrazia che non c’è (2006), Salviamo l’Italia (2010) e Famiglia Novecento (2013).

    Sergio Labate insegna filosofia teoretica all’Università di Macerata. Tra le sue opere ricordiamo La regola della speranza. Didattiche dello sperare (Cittadella 2011) e, con G. Faldetta, Il dono. Valore di legame e valori umani. Un dialogo interdisciplinare (Di Girolamo 2014).

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    EINAUDI STORIA • € 30,00 • pp. 300 • 978880622845-3

    La vocazione e la scelta nella Compagnia di Gesú attraverso i racconti dei gesuiti stessi

    Storie di conversioni, drammi vocazionali tratti dai racconti degli stessi giovani futuri gesuiti al centro dell’analisi di uno dei massimi storici italiani.

    La Compagnia di Gesú, nata nel secolo della Riforma e della Controriforma per combattere le eresie, abolita nel Settecento illuminista, riportata in vita nell’Ottocento romantico e reazionario, impegnata infine nelle tragedie del XX secolo, ha svolto ruoli diversi nel tempo. Ha accolto personalità tra di loro in vivace contrasto ma questo non ha impedito che nel corso dei secoli la parola «gesuita» continuasse a evocare un tipo umano speciale: sofisticati maestri di finzione e di doppiezza. Il tentativo di questo libro è ricercare non chi furono di fatto ma come fu costruita la coscienza dell’essere gesuiti, cioè membri di un gruppo speciale , di cui si entrava a far parte grazie alla vocazione, quella che Gesú nei Vangeli aveva rivolto al giovane ricco. Per creare e consolidare una speciale coscienza di sé furono richieste loro ripetute narrazioni della risposta alla vocazione come momento di rottura con la vita precedente e di nascita alla nuova e vera vita.

    Adriano ProsperiLa vocazioneVite di gesuiti tra Cinquecento e Seicento

    Adriano Prosperi (1939) è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue molte opere, ricordiamo: Dare l’anima. Storia di un infanticidio (2005 e nuova edizione in PBE 2015); Delitto e perdono. La pena di morte nell’orizzonte mentale dell’Europa cristiana. XIV-XVIII secolo (Einaudi 2013); Il seme dell’intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 (Laterza 2013).

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    PBE I MAVERICK • € 20,00 • pp. 250 • 978880622967-2

    La nuova religione della nostra epoca: le nostre emozioni

    La prima ricostruzione d’insieme sul modo in cui la nostra soggettività, e con essa il nostro benessere e la nostra felicità, sono diventati uno dei territori fondamentali di esercizio delle politiche economiche neoliberiste.

    Sempre piú governi e imprese si dedicano a misurare e a trasformare affetti, emozioni, bisogni e desideri non solo in oggetti di transazioni commerciali, ma in vere e proprie risorse: per il mercato, per il marketing, per la finanza, per il controllo politico, per la riduzione dei costi dei sistemi sanitari nazionali. Tutto ciò attraverso una vera e propria «industria delle emozioni e della felicità» che le gestisce e controlla, grazie all’ausilio di tutta una gamma di discipline, saperi, apparati e tecnologie volti ad assicurare il governo delle condotte e la riduzione delle patologie sociali e delle nuove forme del disagio sociale.

    «Folgorante... spiega come la retorica della competizione abbia invaso quasi ogni ambito della nostra esistenza».

    Evgeny Morozov

    William DaviesL’industria della felicitàCome i governi e le grandi imprese ci vendono il benessere Traduzione di Chiara Melloni

    William Davies è un sociologo presso il Goldsmiths Insistute di Londra, da anni si occupa di economia politica, di politiche pubbliche e di storia del liberalismo e del neoliberalismo, su cui ha pubblicato nel 2014 presso Sage un’eccellente sintesi dal titolo The Limits of Neoliberalism. Authority, Sovereignty and the Logic of Competition.

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    PBE (FORMATO BIG) • € 22,00 • pp. 250 • 978880622754-8

    Una prospettiva inedita sugli ultimi decenni di filosofia contemporanea

    Un saggio teoretico che ricostruisce le correnti principali della filosofia continentale dal dopoguerra a oggi.

    Nel Novecento la dislocazione della filosofia europea fuori dall’Europa ha dato un nuovo slancio alla disciplina. Infatti, solo uscendo fuori di sé, la filosofia europea ha potuto riprendersi dopo la crisi degli anni Venti e Trenta e ricostruire un suo profilo espansivo. Dopo che ancora con Husserl e Heidegger ha tentato di «riterritorializzarsi» sulla propria radice greca, prima l’esodo dei filosofi tedeschi in America, poi il passaggio, sempre in America, dei filosofi francesi, da Derrida, a Foucault, a Deleuze, e infine quel che oggi viene chiamata «Italian Theory», hanno riportato la filosofia europea al centro dell’interesse internazionale. La relazione del pensiero con l’esterno non è solo l’oggetto di questa ricerca, ma anche la cornice teoretica in cui essa si inscrive. D’altra parte è sempre da fuori che viene il pensiero, quando si tratta di mettere in questione una visione delle cose non piú rappresentativa degli eventi in corso.

    Roberto EspositoDa fuoriUna filosofia per l’Europa

    Roberto Esposito insegna Filosofia teoretica presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane. Tra le sue opere: Categorie dell’impolitico (1988); Nove pensieri sulla politica (1993); L’origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil (1996). Per Einaudi ha curato una raccolta di saggi di Leo Strauss Gerusalemme ed Atene (1998) e ha scritto: Communitas. Origine e destino della comunità (1998 e 2006), Immunitas. Protezione e negazione della vita (2002), Bíos (2004) , Terza persona (2007), Pensiero vivente. Origine e attualità della filosofia italiana (2010), Due. La macchina della teologia politica e il posto del pensiero (2013) e Le persone e le cose (2014).

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    PASSAGGI EINAUDI • € 14,00 • pp. 100 • 978880622953-5

    Un manifesto antirazzista articolato, documentato e pronto per l’uso

    Una denuncia e un appello fondati non solo su un nobile ideale umanitario, ma anche su dati inconfutabili, che supportano l’allarme nei confronti del pericolo razzismo.

    Le ultime elezioni europee hanno confermato l’avanzata, in molte parti d’Europa, di partiti e movimenti apertamente xenofobi. Allo stesso tempo nel nostro Paese si denunciano sempre piú frequentemente episodi di razzismo, che talvolta si traducono in azioni violente. Le istituzioni preposte non sembrano volere o essere in grado di dare risposte chiare, spesso si tende a minimizzare, a tentare di ridurre a episodio isolato, quello che invece è l’espressione di un sentimento, forse mai sopito, che sta emergendo in modo sempre piú inquietante. Non bastano i buoni sentimenti per affrontare un mutamento di tale entità della sensibilità popolare nei confronti di chi viene percepito come diverso: gli autori di Come smontare un razzista (Clelia Bartoli, Guido Barbujani, Federico Faloppa e il curatore Marco Aime), ognuno con le proprie competenze, offrono strumenti teorici e pratici per confutare le principali manifestazioni del razzismo, siano esse istituzionali o scientifiche, storiche, linguistiche o culturali.

    Il razzismo è sbagliatoa cura di Marco Aime

    Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università di Genova. Presso Einaudi ha pubblicato tra l’altro Eccessi di culture (2004), Una bella differenza. Alla scoperta delle diversità nel mondo (2009) e L’altro e l’altrove (con D. Papotti, Pbe 2012). Tra le pubblicazioni di Clelia Bartoli, docente di Diritti umani nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo: Esilio/asilo. Donne migranti e richiedenti asilo in Sicilia (a cura di, Palermo 2010) e Razzisti per legge. L’Italia che discrimina (Laterza 2012). Guido Barbujani insegna Genetica all’Università di Ferrara. Tra i suoi saggi ricordiamo Lascia stare i santi (Einaudi 2014) e, con P. Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere (Laterza 2008). Federico Faloppa è lecturer di Linguistica italiana nel Department of Modern Languages dell’Università di Reading. Ha pubblicato, tra l’altro, Parole contro. La rappresentazione del diverso (Garzanti 2004) e Razzisti a parole (per tacer dei fatti) (Laterza 2011).

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    PASSAGGI EINAUDI • € 16,00 • pp. 150 • 978880622709-8

    La teoria economica dominante è inutile, incoerente e fuorviante. Ci vuole un’alternativa: la acrescita

    La teoria economica mainstream non ha fatto nulla per tirarci fuori dalla crisi. Avrebbe potuto? E come? Indicandoci la stessa via che ci ha condotto fin qui?

    La teoria economica dominante è in profonda crisi. Dai manifesti degli studenti, alla disaffezione di una parte sempre piú consistente della professione, al perdurare di una crisi che la teoria non contempla, si manifestano sempre piú numerosi i segnali di un collasso imminente. Ma soprattutto è in crisi perché è falsa, non rende conto dei fatti: prevede una crescita strutturale e una società basata sui consumi. Ma effettivamente, lo sviluppo della tecnologia a bassa intensità di manodopera e la crisi che ci attanaglia dal 2008 mostrano come la crescita non sia possibile e come il pianeta non sia in grado di tollerarla. Bisogna pensare a qualcosa di nuovo: Gallegati parla del concetto di acrescita. A-crescere significa liberarsi dall’idea che il PIL misuri la qualità della vita. A-crescere significa questo: che il benessere non dipende (soddisfatti i bisogni primari) dalla quantità di merci a disposizione ma dalla possibilità di godersi la vita senza compromettere uguale opportunità alle generazioni future.

    Mauro GallegatiAcrescitaPer una nuova economia

    Mauro Gallegati è professore di Economia presso l’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona. È stato visiting professor in molte università tra cui Stanford, MIT e Columbia. È responsabile di una task force di Inet sulla Grande recessione. La sua ricerca include l’analisi dell’economia come sistema complesso, fluttuazioni economiche, dinamiche non lineari, modelli di fragilità finanziaria e agenti eterogenei che interagiscono. È considerato uno dei pionieri della modellistica economica fondata sugli ABM (modelli ed agenti). Gallegati è noto per i suoi lavori ampiamente citati con Joseph E. Stiglitz e Bruce Greenwald sulle asimmetrie informative, le crisi finanziarie e gli ABM. Tra i suoi libri ricordiamo Macroeconomia, fatti, teorie politiche, con D. Delli Gatti (Giappichelli 2013), e Oltre la siepe. L’economia che verrà (Chiarelettere 2014).

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    LA BIBILIOTECA • € 30,00 • pp. 360, con 15 illustrazioni • 978880622892-7

    Uno sguardo nuovo e inaspettato sullo scontro tra la civiltà occidentale e quella musulmana

    Nel 1099, quando i primi crociati arrivarono trionfanti e insanguinati davanti alle mura di Gerusalemme, iniziò una presenza cristiana nel mondo islamico che durò secoli, sostenuta da ondate successive di nuove crociate e pellegrinaggi. Ma in che modo i musulmani medievali compresero questi eventi? Quale aspetto ha una «storia islamica delle Crociate»? Le risposte potrebbero sorprendervi.

    Il saggio considera secondo una nuova, ribaltata, prospettiva gli scontri tra musulmani e cristiani durante il Medievo su tutte le sponde del Mediterraneo musulmano, dalla Spagna alla Siria. Osservate dal punto di vista dei musulmani medievali, le Crociate emergono come qualcosa di completamente diverso dalla pretenziosa retorica delle cronache europee: diventano un gioco degli scacchi diplomatico da padroneggiare, un’opportunità commerciale da cogliere, un incontro culturale che ha plasmato le esperienze musulmane ed europee fino alla fine del Medioevo – e, come spesso è accaduto, una contesa politica sfruttata da ambiziosi governanti che fecero un uso astuto del linguaggio del jihad.

    Paul M. CobbLa conquista del ParadisoUna storia islamica delle CrociateTraduzione di Chiara Veltri

    Paul M. Cobb insegna Storia islamica alla University of Pennsylvania di Filadelfia. Ha pubblicato numerosi libri e studi, tra i quali la traduzione delle memorie di un arabo testimone delle Crociate (The Book of Contemplation: Islam and the Crusades; 2008). Vive ad Amherst, Massachusetts.

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    LA BIBILIOTECA • € 32,00 • pp. 360, con 15 illustrazioni • 978880622916-0

    Libro dell’anno per il «Times Literary Supplement»

    Chi erano gli antichi greci? Ci hanno dato la democrazia, la filosofia, la poesia, la scienza. Ma cosa ha permesso loro di raggiungere tali vette?

    Gli antichi greci erano un popolo geograficamente eterogeneo la cui civiltà è durata piú di venti secoli – e che ci ha resi quello che siamo oggi. Edith Hall ci fa scoprire la civiltà greca in modo inconsueto e rivelatore: individuando dieci tratti caratteristici, e fondamentali per la diffusione degli antichi greci nel territorio. Un popolo curioso, con grandi doti comunicative e di mentalità aperta, ma anche ribelle, individualista, competitivo ed edonista. Centrale per la sua identità è il rapporto con il mare, che è alla base di ogni aspetto della loro società. Estremamente documentata, questa elegante ricostruzione ci svela una civiltà di incomparabile ricchezza e un popolo di incredibile complessità.

    Edith HallGli antichi greciI caratteri di una civiltàTraduzione di Luigi Giacone

    Edith Hall insegna Lettere classiche al King’s College London. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Adventures with Iphigenia in Tauris: A Cultural History of Euripides’ Black Sea Tragedy (Charles J. Goodwin Award of Merit 2014), The Return of Ulysses: A Cultural History of Homer’s Odyssey e Greek Tragedy: Suffering under the Sun.

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    EINAUDI STORIA • € 20,00 • pp. 150 • 978880621144-8

    La depredazione dei beni ebraici durante e dopo la Seconda guerra mondiale

    Una foto apparentemente innocente svela infiniti orizzonti d’orrore, perpetrati non solo dai nazisti.

    Il furto dei beni ebraici durante la Seconda guerra mondiale genera attenzione quando le banche svizzere sono costrette a produrre liste di beni «in sonno», oppure musei nazionali sono obbligati a restituire beni rubati. Ma il ladrocinio nei confronti della popolazione ebraica d’Europa non si limitò a questo. Venne perpetrato anche dalle popolazioni locali ed è il tema affrontato con delicatezza da questo libro, che evoca la profondità e l’ampiezza della Soluzione finale.La foto da cui parte il toccante racconto di Gross all’apparenza mostra una scena normale: un gruppo di contadini in posa dietro al loro raccolto. Ma guardando con attenzione, quel raccolto è fatto di ossa e resti umani: siamo a Treblinka, subito dopo la fine della Guerra, e i «contadini» sono in realtà un gruppo di «scavatori» polacchi alla ricerca di qualche dente d’oro sfuggito ai nazisti tra gli 800.000 cadaveri di ebrei che il campo aveva prodotto.Lirico e commovente, Un raccolto d’oro accompagna i lettori in un viaggio attraverso l’Europa che porta alla luce la distruzione di un’intera società.

    Jan Tomasz Grosscon Irena Grudin’ska GrossUn raccolto d’oroIl saccheggio dei beni ebraiciTraduzione di Ludmila Ryba

    Jan Tomasz Gross insegna storia alla Princeton University. In passato ha insegnato a Yale, alla NYU e a Parigi. Nato a Varsavia da una madre cattolica attiva nella Resistenza polacca e da un padre ebreo, membro del Partito Socialista. Laureato in fisica all’Università di Varsavia ha militato nella intellighenzia dissidente in Polonia nel 1968. Gross fu espulso dall’università e arrestato. Nel 1969 emigra negli Stati Uniti, ove ottiene un Ph.D. in sociologia a Yale. Nel 1996 è stato premiato con l’Ordine al merito della repubblica polacca, un premio assegnato agli stranieri per il loro ruolo eccezionale di cooperazione tra Polonia e altre nazioni.

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    SAGGI • € 34,00 • pp. 400, con 40 illustrazioni in b/n e 50 a colori • 978880621513-2

    Il mondo fisico incarna idee meravigliose?

    Se ha senso considerare il mondo come un’opera d’arte, possiamo domandarci se sia un’opera d’arte ben riuscita. Il mondo fisico, considerato come un’opera d’arte – caratterizzata da simmetria, armonia, equilibrio, proporzione ed economia – , è meraviglioso? Un viaggio che da Platone e Pitagora giunge alla fisica dei giorni nostri.

    La bellezza è nel cuore della ricerca scientifica dai tempi di Pitagora, che fu il primo a sostenere che «il numero è il principio di tutte le cose», e attraverso Galileo, Newton, Maxwell, Einstein giunge fin dentro le acque profonde della fisica contemporanea. Anche se gli antichi non avevano ragione su tutto, la loro fede appassionata nella musica delle sfere si è dimostrata giusta persino a livello dei quanti. Ed è per questo che Wilczek esplora quanto siano intrecciate le nostre idee di bellezza e arte con la nostra comprensione scientifica del cosmo. L’universo stesso, suggerisce Wilczek, sembra voler incarnare forme belle ed eleganti. Che tale forza sia l’eleganza pura di numeri, l’opera di un essere superiore, o una via di mezzo tra le due; in ogni caso, quando troviamo che il nostro senso della bellezza si realizza nel mondo fisico, stiamo scoprendo qualcosa sul mondo, ma anche qualcosa su noi stessi.

    Frank WilczekUna domanda meravigliosaScoprire il disegno profondo della naturaTraduzione di Simonetta Frediani

    Frank Wilczek è Herman Feshbach Professor of Physics al MIT. È stato insignito del Premio Nobel per la Fisica nel 2004, assieme a H. David Politzer e David J. Gross, per la scoperta della libertà asintotica in cromodinamica quantistica, originata da ricerche condotte nel 1973, quando era un giovane dottorando a Princeton. Di padre polacco e madre italiana, Wilczek è uno dei punti di riferimento della fisica teorica contemporanea, oltre che divulgatore d’eccezione. In Italia ha pubblicato La musica del vuoto. Indagine sulla natura della materia (2007) e La leggerezza dell’essere. La massa, l’etere e l’unificazione delle forze (Einaudi 2009).

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    PBE MAPPE ARTE • € 34,00 • pp. 300 con 10 illustrazioni in b/n e 70 a colori • 978880621308-4

    Un nuovo volume della «Piccola Storia dell’Arte Einaudi»

    Le opere della grande tradizione artistica cinese nel loro contesto di produzione e fruizione.

    In questo libro la storia dell’arte cinese è finalmente svincolata dalla vecchia prospettiva che fino ad ora l’ha analizzata suddividendola in categorie materiali: ceramica, giada, bronzo, lacca, pittura, calligrafia, scultura; isolando le opere e analizzandone soprattutto l’aspetto stilistico. La stragrande maggioranza delle opere prese in esame nel primo volume proviene da siti archeologici che, secondo le piú recenti teorie in materia, devono essere analizzate nel loro insieme in modo da contestualizzare i reperti e capirne appieno i significati dandone un’interpretazione iconologica corretta. Ciascuno dei sei capitoli riflette un periodo specifico della storia dell’arte cinese a partire dall’età neolitica fino alla conclusione della dinastia Tang (618-907).

    Sabrina RastelliL’arte cineseI. Dalle origini alla dinastia Tang

    Sabrina Rastelli insegna Arte e Archeologia della Cina presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha partecipato a vari scavi di forni ceramici in Cina e le sue ricerche vertono sulla tecnologia della ceramica cinese su cui ha scritto numerosi articoli sia in Italia sia all’estero. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo L’arte e il sacro nella Cina antica (Cafoscarina libreria editrice, 2012) e Ceramica cinese. Evoluzione tecnologica dal neolitico alle Cinque Dinastie [Cafoscarina libreria editrice, 2013). Ha contribuito con alcuni saggi alla Grande Opera La Cina. Dall’età del Bronzo all’impero Han, voll. 1 e 2 (Einaudi, 2013).

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    PBE (FORMATO BIG) • € 34,00 • pp. 600 • 978880622427-1

    Per la prima volta tradotto, il seminario tenuto da Lacan tra il 1958 e 1959

    Un Seminario che illustra il desiderio inconscio partendo dall’Amleto di Shakespeare, dalla figura della regina madre: se la consistenza dell’Altro vacilla, il significante non basta piú a dire tuttoil desiderio e ad assorbire tutta la libido.

    Che cosa mostra Lacan in questo Seminario? Che il desiderio non è una funzione biologica; che non è coordinato a un oggetto naturale; il suo oggetto è fantasmatico. Pertanto, il desiderio è stravagante. È incomprensibile per coloro che vogliono dominarlo. Ci prende in giro. Però anche se non è riconosciuto, produce sintomi. Durante l’analisi, la questione è quella di interpretare, cioè di leggere nel sintomo il messaggio del desiderio nascosto. Per Lacan, che si spinge oltre Freud, Edipo non è l’unica soluzione del desiderio, ne è solo una forma normalizzata; che è patogena e non esaurisce la direzione del desiderio. Da qui sorge l’elogio della perversione che chiude il volume: Lacan le dà il valore di una rivolta contro le identificazioni che garantiscono il mantenimento della routine sociale.

    Jacques LacanIl seminarioLibro VI. Il desiderio e la sua interpretazioneA cura di Antonio Di Ciaccia

    Jacques Lacan (1901-81), intellettuale, medico, psichiatra, fa la sua comparsa sulla scena psicoanalitica nel 1936 al XIV Congresso Psicoanalitico Internazionale. Nel 1953 è protagonista con Daniel Lagache della costituzione della SFP (Société Française de Psychanalyse). Lo stesso anno segna l’inizio del cosiddetto «Séminaire», che darà nome a una famosa serie di pubblicazioni. Di Jacques Lacan (1901-81) Einaudi ha pubblicato gli Scritti, numerosi volumi della serie del Seminario, Della psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità; Radiofonia. Televisione; I complessi familiari nella formazione dell’individuo; Dei Nomi-del-Padre; Il trionfo della religione e Altri scritti.

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    PBE (FORMATO BIG) • € 30,00 • pp. 300 • 978880622963-4

    Il cinema secondo Deleuze

    Torna disponibile in libreria il libro che rifondò non solo il pensiero sul cinema, ma la ridefinizione del cinema medesimo.

    Una nuova storia del cinema o l’introduzione a una filosofia della settima arte? Nella prima metà degli anni Ottanta, dopo aver sezionato e messo a soqquadro la psicanalisi, la letteratura, la pittura e anche il teatro, l’autore di Anti-Edipo e di Rizoma prese in esame ottant’anni di produzione cinematografica, da Griffith a Scorsese, da Ozu a Bresson, da Murnau a Lang, da Ford a Godard.Grazie al suo inedito e affascinante sistema di lettura, le immagini si trasformano in concetti visivi, i film in collezioni di segni, i registi in pensatori, spiazzando la teoretica tradizionale. Un libro che si è imposto come fondamentale nella definizione di una nuova estetica cinematografica.

    Gilles DeleuzeL’immagine movimentoTraduzione di Jean-Paul Manganaro

    Gilles Deleuze (1925-1995) è uno dei protagonisti piú originali e controversi del pensiero contemporaneo. L’impatto filosofico-politico che le sue opere hanno avuto sul dibattito degli ultimi decenni è stato formidabile. Di lui Einaudi ha pubblicato Marcel Proust e i segni (1967 e 2001), L’Anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia (in collaborazione con Félix Guattari, 1975), La piega. Leibniz e il barocco (1990 e, in una nuova edizione, 2004), Che cos’è la filosofia (con Félix Guattari, 1996), Il bergsonismo e altri saggi (2001), L’isola deserta e altri scritti (2007) e Due regimi di folli e altri scritti (2010).

  • NARRATIVAAutoreAutore

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    CLASSICIGRANDI OPERE

    Giovanni Botero

    Daniel James Cole e Nancy Deihl

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    I MIL

    LEN

    NI

    L’organizzazione del potere che inaugura l’età moderna

    La risposta cattolica e controriformista alle teorie di Machiavelli e Bodin rimane uno dei trattati politici piú importanti della storia europea.

    La formula «ragion di Stato», scelta da Botero per il titolo del suo libro, è diventata un modo di dire conosciuto da tutti, ma la stessa parola «Stato», usata sporadicamente da Machiavelli e Guicciardini, è stata per la prima volta messa al centro di una teorizzazione dallo scrittore piemontese: prima di lui si usavano espressioni come Repubblica, Cosa pubblica, Imperio, Principato. Dalle discussioni su quella che era l’organizzazione di una comunità si passava a un’idea di potere astratto, a cui dovevano attenersi sovrani e sudditi. È la nascita dell’assolutismo. Ma è anche la nascita di una visione in cui la politica è strettamente legata all’economia e alla demografia. Decisamente moderna è la sua concezione di misurare la potenza di uno Stato dalle variabili economiche, fra le quali dava la massima importanza allo sviluppo delle attività industriali e commerciali.Per i re e i capi di Stato europei è stato il vademecum che li ha accompagnati per piú di un secolo (XVII e inizio XVIII). Ma per i teorici politici, da Hobbes a Montesquieu, è stato il principale libro di riferimento, sia che venisse approvato sia che fosse contrastato. Ecco perché Botero è uno degli autori italiani tuttora piú studiati all’estero. E non a caso la presente edizione critica, che per la prima volta propone l’edizione definitiva del 1598 con tutte le varianti della prima edizione uscita nel 1589, è opera di due studiosi francesi fra i piú autorevoli nel panorama internazionale degli studi storico-politici.

    Giovanni BoteroDella ragion di StatoA cura di Pierre Benedittini e Romain Descendre. Introduzione di Romain Descendre

    Giovanni Botero (Bene Vagienna 1544 – Torino 1617) è stato uno dei piú importanti pensatori politici italiani. Gesuita fino al 1580, poi, uscito dall’ordine, fu consigliere e precettore in casa Savoia. Tra le altre sue opere spiccano le Relazioni universali, pubblicate quest’anno da Aragno.

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    I MILLEN

    NI

    I MILLENNI • € 70,00 • pp. 380 • 978880622594-0

    Qual sia opera maggiore, l’aggrandire, o ’l conservare uno StatoSenza dubbio che maggior opera si è il conservare, perché le cose umane vanno quasi naturalmente ora mancando ora crescendo, a guisa della Luna a cui sono soggette; onde il tenerle ferme e, quando sono cresciute, sostenerle in maniera tale che non scemino e non precipitino, è impresa d’un valor singolare e quasi sopraumano. E ne gli acquisti ha gran parte l’occasione, et i disordini de’ nemici, e l’opera altrui; ma il mantenere l’acquistato è frutto d’una eccellente virtú. S’acquista con forza, si conserva con sapienza.

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    DI O

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    In un libro splendidamente illustrato, una parte fondamentale dell’estetica della vita quotidiana

    Dagli abiti da tè della Belle Époque al «New Look» di Dior del 1947 fino alle mode piú vicine a noi: un volume di grande formato e riccamente illustrato che racconta un secolo e mezzo di moda.

    Il volume ripercorre la storia della moda dal 1850 ai giorni nostri. Attraverso un approccio decennio per decennio, Daniel James Cole e Nancy Deihl esplorano la storia della moda non solo dal punto di vista estetico, ma in quanto manifestazione vivace e dinamica delle culture e delle società dell’ultimo secolo e mezzo. Considerando i cambiamenti cronologici nel vestire di donna, uomo e bambino, il volume esamina la diffusione degli stili e i meccanismi del loro avvicendarsi; il rapporto tra moda e arti visive, applicate e performative (danza, musica, cinema e teatro); l’intreccio tra moda e cultura popolare; l’impatto dei nuovi materiali e della tecnologia; e la crescente globalizzazione degli stili.Illustrato con centinaia di fotografie provenienti da musei e riviste del settore, il libro include approfondimenti sulle icone di moda (dalla contessa di Castiglione ed Edward principe del Galles a James Bond o Diane Keaton in Io e Annie di Woody Allen) e gli abiti indossati dalle «persone comuni», fornendo cosí un prezioso strumento per il lettore.

    Daniel James Cole e Nancy DeihlStoria della modadal 1850 a oggiTraduzione di Maurizio Francesconi

    Daniel James Cole insegna Storia della moda al Fashion Institute of Technology di New York. Disegna inoltre abiti di scena per il teatro, la televisione e il cinema.

    Nancy Deihl dirige l’MA program in Costume Studies alla New York University, specializzata in storia della moda e dei tessuti.

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    GR

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    DI O

    PER

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    GRANDI OPERE • € 75,00 • pp. 480, con 60 illustrazioni • 978880622748-7

  • INDICE

  • 41

    IND

    ICE

    Einaudi Novità M a r z o A p r i l e 2 0 1 6

    I LIBRI DEL MESE

    Supercoralli

    Franca ValeriLa vacanza dei superstitip. 2

    Frontiere Einaudi

    Nadia FusiniVivere nella tempestap. 6

    L’Arcipelago Einaudi

    Giuseppe CulicchiaIo preferisco gli scoglip. 4

  • 42

    IND

    ICE

    Einaudi Novità M a r z o A p r i l e 2 0 1 6

    I coralli

    Ester ArmaninoL’arcap. 12

    Letture Einaudi

    Daniele Del GiudiceTutti i raccontip. 14

    L’Arcipelago Einaudi

    Martin AmisSuccessop. 13

    Supercoralli

    Hans Magnus EnzensbergerTumultop. 11

    Supercoralli

    Evan S. ConnellMrs Bridgep. 10

    Supercoralli

    Fernanda TorresFinep. 9

    NARRATIVA

  • 43

    IND

    ICE

    Einaudi Novità M a r z o A p r i l e 2 0 1 6

    Collezione di poesia

    Giancarlo ConsonniFiloviap. 17

    Collezione di poesia

    Cesare VivianiOsare direp. 16

    Collezione di teatro

    Georg BüchnerLa morte di Dantonp. 19

    Collezione di teatro

    William ShakespeareMacbethp. 18

    POESIAE TEATRO

  • 44

    IND

    ICE

    Einaudi Novità M a r z o A p r i l e 2 0 1 6

    PBE Big

    Roberto EspositoDa fuorip. 24

    Passaggi Einaudi

    Marco Aime (a cura di)Il razzismo è sbagliatop. 25

    Passaggi Einaudi

    Mauro GallegatiAcrescitap. 26

    Einaudi Storia

    Adriano ProsperiLa vocazionep. 22

    PBE I Maverick

    William DaviesL’industria della felicitàp. 23

    Vele

    Paul Ginsborg e Sergio LabateLe passioni e la politicap. 21

    SAGGISTICA

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    IND

    ICE

    Einaudi Novità M a r z o A p r i l e 2 0 1 6

    La Biblioteca

    Paul M. CobbLa conquista del Paradisop. 27

    La Biblioteca

    Edith HallGli antichi grecip. 28

    Saggi

    Frank WilczekUna domanda meravigliosap. 30

    Einaudi Storia

    Jan Tomasz Grosscon Irena Grudin’ska Gross Un raccolto d’oro p. 29

    PBE Mappe Arte

    Sabrina RastelliL’arte cinesep. 31

    PBE Big

    Jacques LacanIl seminario p. 32

  • 46

    IND

    ICE

    Einaudi Novità M a r z o A p r i l e 2 0 1 6

    Grandi Opere

    D. J. Cole e N. DeihlStoria della modap. 38

    I Millenni

    Giovanni BoteroDella ragion di Statop. 36

    CLASSICIGRANDI OPERE

    PBE Big

    Gilles DeleuzeL’immagine movimentop. 33

  • È vietata la riproduzione di questo documento, sia integralmente che in parte, nonché la pubblicazione di testi, immagini e qualsiasi informazione in esso contenuti.

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  • EINAUDI

    STILE LIBERO

    MARZO APRILE 2016

  • STILE LIBERO, MARZO E APRILE 2016

    In un paesino della Norvegia, tanto a nord che il sole non tramonta mai, un uomo è in fuga per la propria vita. Si chiama Jon Hansen, è un delinquente dal cuore tenero ed è il protagonista di Sole di mezzanotte, il nuovo thriller di JO NESBØ.A sei anni dall’ultimo libro, VITALIANO TREVISAN, considerato uno degli autori piú importanti della letteratura italiana contemporanea, torna con un nuovo, magnifi co romanzo. In Works il lavoro, «condanna» cui l’umanità tutta è destinata, diventa la lente attraverso cui raccontare la famiglia, il fallimento dell’amore, la vita intera.C’è una bizzarra squadra di poliziotti che si aggira per Parigi: si ubriacano, disertano l’uffi cio, sono scartati da tutti. Ma il commissario Anne Capestan ha deciso di trasformarli in una vera unità investigativa. Sezione reietti di SOPHIE HÉNAFF è un giallo divertente come una commedia, che in Francia ha vinto numerosi premi. Anche Alby, il protagonista di Cerca di stare calmo, esordio di MATT SUMELL che ha entusiasmato la critica internazionale, è una specie di reietto. Semialcolizzato e misogino, ha una voce rabbiosa, tagliente. E un’ironia implacabile.Internazionale è ormai da tempo il successo di ANNE HOLT, autrice da sette milioni di copie. Nel nuovo crime La minaccia, la nostra eroina Hanne Wilhelmsen, per quanto anziana e malconcia, si getta a capofi tto in un caso che sembra avere già il suo colpevole nel fondamentalismo islamico. Convinta però che nessuna pista debba essere esclusa, l’ispettore di polizia scoprirà risvolti inimmaginabili.Un’autentica sorpresa è GIACOMO MAZZARIOL, che ci racconta la sua vita con Giovanni, il fratellino Down, e scrive un libro pieno di grazia, intelligenza e dolcezza. A soli diciotto anni, Giacomo ha girato un video su e con Giovanni, The Simple Interview, che ha commosso la rete. Ne hanno parlato le prime pagine dei quotidiani nazionali e la Tv. La loro storia diventa ora un libro che incanta: Mio fratello rincorre i dinosauri. Il lusso dei casinò di Las Vegas, il torneo piú importante del mondo e un grande scrittore con «la faccia da poker». Ne La nobile arte del bluff COLSON WHITEHEAD si siede ai tavoli da gioco per rivelarci non solo l’America di oggi, ma come funzionano gli esseri umani.Dall’ossessione per le carte alla passione per la musica. STEPHEN WITT ha scritto, leggere per credere, la storia defi nitiva dell’industria musicale contemporanea. L’invenzione dell’mp3 è stata una vera rivoluzione per le case discografi che, ha cambiato un’epoca. Free è un libro «provvidenziale», come ha detto Nick Hornby, perché ci racconta per la prima volta quello che sull’universo della musica pensavamo di sapere, ma non sapevamo.Buona lettura.

  • 2

    In un angolo della Norvegia, tra le montagne, Jon è in fuga. Ma il sole di mezzanotte lo sta ossessionando. E gli uomini del Pescatore sono sempre piú vicini.

    Agosto 1977. Dopo settanta ore di viaggio e 1800 chilometri percorsi, Jon Hansen scende dalla corriera a Kåsund, un villaggio della contea Finnmark, nell’estremo nord della Norvegia. Dice di chiamarsi Ulf e di essere un cacciatore. Gli abitanti del luogo lo ospitano nella capanna di caccia della comunità, senza fare troppe domande. Jon cerca un posto in cui nascondersi. Nella sua vita precedente lavorava come spacciatore di hashish e acidi per il Pescatore, uno dei signori della droga piú feroci di Oslo. Un po’ per pietà, un po’ per disperazione, Jon ha tradito e ora è braccato. Lo strano paesino in cui si trova po-trà offrirgli una possibilità di redenzione? Almeno fino all’arrivo di quelli che lo inseguono?

    JO NESBØ è uno dei piú importanti autori internazio-nali di crime. La sua serie gialla con protagonista il detective Harry Hole ha venduto oltre 55 milioni di co-pie nel mondo.

    JO NESBØSOLE DI MEZZANOTTE

    EINAUDI

    STILE LIBERO BIG

  • 3

    Dopo Sangue e neve, un’altra magistrale fiaba pulp e un irresistibile criminale dal cuore tenero.

    IN LIBRERIA MARZO 2016€ 16,00 • pagine 180ISBN 978880621807-2formato 13,8 x 21,6

  • 4

    «Perché trovo sempre un lavoro?, mi dicevo, perché non mi lasciano andare alla deriva in pace? Diventare un barbone. Una delle pos-sibilità che contemplavo. Che contemplo tut-tora. Poi non ho coraggio. Mi viene in mente mio padre, il poliziotto Arturo, e la sua divi-sa, sempre impeccabile; e mio nonno, la di-gnità con cui indossava il suo vestito da fe-sta. Assurdità che sempre mi ritornano. L’origine è un vestito che uno non smette mai».

    Il protagonista ha quindici anni quando, nonostante il mantra di suo padre sia «non ci sono soldi», gli chiede in regalo una bicicletta nuova, da maschio, perché gira-re con quella della sorella maggiore significa essere preso in giro dai compagni. Per tutta risposta, il padre lo porta nell’officina di un amico a stampare «teste» di abbeveratoi per uccelli. Da quel momento inizia una «carriera» che è un succedersi di false partenze: dal manovale al cameriere, dal disoccupato al gelataio in Germania, dal geometra al magazziniere, fino allo spaccio di droga e al furto.

    Con lo stile originale e prodigiosamente classico che ne ha fatto uno degli «autori italiani davvero importan-ti», come scrisse Stefano Giovanardi, e momenti di umorismo disincantato, Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nord Est, dagli anni Settanta, schiacciati tra politica ed eroina, fino al 2002, quando lui viene riconosciuto come scrittore. E attraverso questa lente, non solo mostra le mutazioni del nostro Paese, ma scandaglia un’intera vita: la sto-ria di una famiglia (che «è sempre una storia di soldi»), il fallimento di un matrimonio, i meccanismi di potere nascosti in ogni relazione.

    VITALIANO TREVISAN (Sandrigo, 1960) ha pubblica-to per Einaudi Stile Libero I quindicimila passi (2002, Premio Campiello Francia nel 2008), Un mondo mera-viglioso (2003), Shorts (2004, Premio Chiara), Il pon-te (2007) e Grotteschi e Arabeschi (2009). Per la Collezione di teatro Einaudi ha pubblicato Due mono-loghi (2009) e Una notte in Tunisia (2011).

    VITALIANO TREVISANWORKS

    EINAUDI

    STILE LIBERO BIG

  • 5

    Il lavoro come condanna e perdizione,come metafora di un’intera esistenza,in uno splendido romanzo che conferma definitivamente Vitaliano Trevisantra i grandi autori della nostra letteratura.

    IN LIBRERIA APRILE 2016€ 22,00 • pagine 700ISBN 978880620806-6formato 13,8 x 21,6

  • 6

    Alcolizzati, assenteisti, iettatori. Quelli che al Quai des Orfèvres non possono piú mettere piede. Un’accozzaglia di investiga-tori moralmente discutibili, protagonisti di una nuova divertentissima serie gialla.

    Premio Polar en série al Quais du Polar di Lione e Premio Arsène Lupin 2015.

    Il nuovo capo della polizia parigina ha una grande idea per migliorare le statistiche e fare un po’ di ordi-ne nei ranghi: prendere tutti gli agenti peggiori e rag-grupparli in un’unica brigata. Per poi affidare loro i casi che nessuno vuole, quelli che sembrano desti-nati a prendere polvere sulle scrivanie o a essere di-menticati nel buio degli armadi. Ma Anne Capestan, il commissario che ha il compito di guidare questa squadra, non ha nessuna intenzione di arrendersi all’evidenza. Farà dei suoi uomini una vera sezione in-vestigativa, a dispetto di tutto. E con il loro aiuto af-fronterà due casi insoluti da anni.

    SOPHIE HÉNAFF è una delle firme di punta dell’edizio-ne francese di «Cosmopolitan». Sezione reietti è il suo esordio, primo episodio di una serie.

    SOPHIE HÉNAFFSEZIONE REIETTI

    EINAUDI

    STILE LIBERO BIG

  • 7

    La brigata di sghembi poliziotti che ha fatto morire dal ridere i francesi.

    «Con Sezione reietti Sophie Hénaff firma un polar brillante come una commedia che dissacra il mito della polizia parigina».

    L’Express

    IN LIBRERIA FEBBRAIO 2016€ 18,50 • pagine 350ISBN 978880622866-8formato 13,8 x 21,6

  • 8

    Perdente, semialcolizzato, maschilista, inca-pace di contenere la rabbia. È Alby, uno dei personaggi piú palpitanti e struggenti degli ultimi anni.

    «Una lingua affilata, spassosa e inesorabile».The New York Times Book Review

    Alby ha dentro un vortice di rabbia cosí grande e pro-fondo da finirci completamente risucchiato. Alby si sca-glia contro il mondo: prende a pugni la sorella (che se lo merita) e altre ragazze (che se lo meritano pure loro), si ubriaca, scatena una rissa dopo l’altra e sputa insul-ti a vecchiette, bambini, guidatori lenti e a tutti quelli della sua famiglia. Alby distilla cosí l’angoscia, il terro-re, l’umorismo e anche quello strano senso di grazia che prova all’indomani della morte della madre. Una voce unica, insolente e divertentissima lega tra lo-ro questi racconti-tassello, trasformandoli in un libro compatto che ha conquistato la critica internazionale.

    MATT SUMELL si è laureato all’università della California Irvine. I suoi racconti sono apparsi su «Esquire», «Paris Review», «Electric Literature». Vive a Los Angeles.

    MATT SUMELLCERCA DI STARE CALMO

    EINAUDI

    STILE LIBERO BIG

    A FIANCO DI

    Nathan Englander • Per alleviare insopportabili impulsi, Mondadori

    David Foster Wallace • Brevi interviste con uomini schifosi, Einaudi Stile Libero

  • 9

    «Con il loro umorismo anarchico e quella balzana, ingenua umanità, i racconti di Sumell rendono ogni pagina un’esperienza nuova».

    The Guardian

    «Divertente fino alle lacrime».

    Wall Street Journal

    IN LIBRERIA MARZO 2016€ 17,50 • pagine 250ISBN 978880622007-5formato 13,8 x 21,6

  • 10

    Un attentato nel cuore di Oslo e un Paese che all’improvviso si scopre vulnerabile. Riuscirà la vecchia, acciaccata Hanne Wilhelmsen a stanare i responsabili e a restituire un po’ di sicurezza ai suoi concittadini?

    Una bomba esplode al Centro di cooperazione islamica, a un paio di isolati dall’elegante appartamento di Hanne Wilhelmsen nella zona di Frogner, Oslo. I morti sono ven-tisei, ma l’avvenimento è di quelli che scuotono l’intero Paese, seminando il panico. I sospetti si concentrano su alcuni gruppi islamici radicali, in particolare la sedi-cente organizzazione «Profeta Sanne Ummah», che ri-vendica l’attentato. Ma per principio Hanne Wilhelmsen non esclude nessuna pista. E partendo da un vecchio caso del 1996, rimasto insoluto, scopre una serie di dettagli che si riveleranno molto piú importanti di quan-to chiunque potesse immaginare.

    ANNE HOLT (1958), avvocato, giornalista e ministro della Giustizia norvegese dal 1996 al 1997, è una delle piú importanti scrittrici di gialli scandinavi. È nata a Larvik e cresciuta tra Lillestrøm e Tromsø, in Norvegia. Ha vissuto negli Stati Uniti, a Dallas e nel Maine. Oggi vive a Oslo con la moglie e la fi glia. Dalla sua prima serie, incentrata sui detective Johanne Vik e Yngvar Stubø, è stata tratta una fortunata serie tv in arrivo in Italia. Della seconda serie, che ha per pro-tagonista l’ispettore Hanne Wilhelmsen, Einaudi ha già pubblicato i romanzi: La dea cieca, La vendetta, L’unico fi glio, Nella tana dei lupi, Il ricatto, La ricetta dell’assassino, Quale verità e Quota 1222.

    ANNE HOLTLA MINACCIA

    EINAUDI

    STILE LIBERO BIG

  • 11

    Ha venduto sette milioni di copie nel mondo.Ecco il suo ultimo crime.

    IN LIBRERIA GENNAIO 2016€ 18,00 • pagine 300ISBN 978880622975-7formato 13,8 x 21,6

  • EINAUDI

    STILE LIBERO EXTRA

  • Un ragazzo di diciotto anni gira un video con il suo fratellino Down, e il video incanta il mondo. La loro storia stupisce, diverte, lascia senza fi ato. In questo libro Giacomo la racconta.

    Ed è una storia felice.

    VI PRESENTO MIO FRATELLO.VA MALE A SCUOLA, AMA I DINOSAURI E MI HA CAMBIATO LA VITA.

  • «Giacomo Mazzariol ha girato un video per raccontare al mondo chi è davvero suo fratello, oltre il muro della diversità e della sindrome di Down, e ha fatto migliaia di contatti, commuovendo il web».

    la Repubblica

    «L’idea di un diciottenne veneto: raccontare chi è Giovanni, che ha la sindrome di Down. Il video conquista prima la sua scuola poi la rete. Ora potrebbe diventare una serie».

    Corriere della Sera

    «Una famiglia veramente speciale». Le Iene

  • 16

    «Chi è un Down?» chiedono spesso a Giacomo. «Non lo so, – risponde lui. – Ma posso dirti chi è mio fratello Giovanni».

    Dopo il corto che ha fatto piangere e ridere la rete, un libro commovente sulla bellezza di essere unici.

    Mi chiamo Giacomo Mazzariol, ho diciotto anni. Vivo in una cittadina del Veneto con i miei genitori, le mie sorel-le Chiara e Alice e mio fratello Giovanni. Io sono il secon-dogenito, Giovanni è il piú piccolo; ci togliamo sei anni. Ci sono alcune cose che dovete sapere, di Giovanni. Lui è uno che, se che va a prendere il gelato e gli chiedono: «Cono o coppetta?», risponde: «Cono!», e se io gli faccio notare che poi il cono non lo mangia dice: «Be’, neanche la coppetta la mangio!» Giovanni è uno che paga, pren-de il resto e lo butta via con lo scontrino. È uno che ru-ba il cappello a un barbone e scappa. Che ama i dino-sauri e il rosso. Che va al cinema con una compagna di

    classe, torna a casa e annuncia che si è sposato. Che balla in mezzo alla piazza, da solo, al suono della musi-ca di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Per lui il tempo è sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Ogni giorno va in giardino e porta un fio-re alle sorelle, e se è inverno e non ne trova, porta loro foglie secche. Giovanni sa essere estenuante, logoran-te. Giovanni ha dodici anni e un sorriso piú grande dei suoi occhiali. È molto meno bravo di me in matematica, però è piú simpatico. Giovanni ha un cromosoma in piú.

    GIACOMO MAZZARIOL ha diciotto anni e vive a Castel-franco Veneto con la sua famiglia. Giovanni è il suo fra-tello minore.

    GIACOMO MAZZARIOLMIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in piú

    EINAUDI

    STILE LIBERO EXTRA

  • 17

    Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello.Il racconto in prima persona di un’avventura umana straordinaria.

    IN LIBRERIA MAGGIO 2016€ 15,50 • pagine 160ISBN 978880622952-8formato 13,8 x 21,6

    Il video di Giacomo Mazzariol The Simple Interview ha suscitato un’enorme emozione in Italia e all’estero.

    È diventato virale sul web e ne hanno parlato tutti i giornali. www.youtube.com/watch?v=0v8twxPsszY

  • 18

    Un autore di genio catapultato dentro ai giganteschi casinò di Las Vegas per parteci-pare al torneo di poker piú importante del mondo.

    «Whitehead usa il poker per allargare la nostra idea di come funzionano gli esseri umani».

    The New York Times Books Review

    Colson Whitehead gioca a poker da sempre. Con gli amici, perlopiú scrittori: piccole poste e pessimi gio-catori, con i quali vince facilmente grazie alla sua «fac-cia da poker». Ma quando una rivista si offre di pagar-gli l’iscrizione alle World Series di Texas Hold’em di Las Vegas – il piú importante torneo di poker del mondo – lo scrittore newyorchese capisce di dover fare sul serio. Cosí si sottopone a un duro allena-mento per poter resistere ai sette giorni di gara che lo aspettano. Alla tensione, all’adrenalina. Ai buffet dei casinò. Poi il torneo inizia davvero, e Whitehead si rende conto che nulla avrebbe potuto davvero prepa-

    rarlo. La nobile arte del bluff è il resoconto dell’im-mersione di Whitehead nell’universo dei tavoli da gioco. E una riflessione caustica e divertente sull’Ame-rica di oggi, sulla depressione e sulla scrittura. COLSON WHITEHEAD è nato e cresciuto a New York. Fin dall’esordio con L’int uizionista (Mondadori 2002) si è distinto come uno degli autori piú interessanti della nuova scena letteraria americana. Nel 2013 Einaudi Stile Libero ha pubblicato il suo Zona Uno.

    COLSON WHITEHEADLA NOBILE ARTE DEL BLUFF

    EINAUDI

    STILE LIBERO EXTRA

    A FIANCO DI

    David Foster Wallace • Una cosa divertente che non farò mai piú, minimum fax

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    «Il modo in cui Whitehead racconta il sudicio sfarzo dei casinò e del gioco possiede la tragica, divertita sensibilità del perdente di classe».

    The New Yorker

    IN LIBRERIA APRILE 2016€ 15,50 • pagine 150ISBN 978880622492-9formato 13,8 x 21,6

  • 20

    Cosa succede quando un’intera generazione commette lo stesso crimine?

    L’invenzione rivoluzionaria dell’mp3, di cui per lungo tempo nessuno ha compreso le implicazioni. Il «pazien-te zero» della pirateria, Dell Glover, un ragazzo nero impiegato alla Polygram, che mette su un lucroso e ille-gale mercato di dischi piratati. Poi Doug Morris, il piú potente manager discografico di tutti i tempi. Tre storie incredibili e mai esplorate che, intrecciando-si, raccontano il crollo dell’industria musicale. A metà strada tra inchiesta, saggio e romanzo d’azione, e frut-to di diversi anni di ricerche, Free racconta ogni tappa dell’èra della pirateria: dalle prime piattaforme clande-stine alle indagini dell’Fbi e ai successivi processi, fino a una sorta di legalizzazione che ha permesso a Apple di trasformare in business il mercato clandestino degli mp3. Una grandissima rivoluzione del nostro tempo, partita dalla storia sconosciuta di una manciata di per-sone.

    STEPHEN WITT è nato in New Hampshire nel 1979 ed è cresciuto nel Midwest. Si è laureato in matematica nel 2001 e nel 2011 ha preso un master in giornalismo alla Columbia. Vive a Brooklyn, New York. Questo è il suo primo libro.

    «Una storia indispensabile raccontata in modo superbo».

    Washington Post

    STEPHEN WITTFREELa fine dell’industria discografica L’inizio del nuovo mondo musicale

    EINAUDI

    STILE LIBERO EXTRA

    A FIANCO DI

    Walter Isaacson • Steve Jobs, Mondadori

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    «Un libro bellissimo, provvidenziale, pieno di informazioni».

    Nick Hornby

    «Anche per chi non è un fanatico di musica, Free è tra le storie investigative piú appassionanti dell’anno».

    Vice

    IN LIBRERIA MAGGIO 2016€ 18,00 • pagine 300ISBN 978880621839-3formato 13,8 x 21,6

  • EINAUDI

    STILE LIBERO

    MARZO APRILE 2016

    BIG

    EXTRA

    NESBØ TREVISAN SUMELLHÉNAFF

    MAZZARIOL WHITEHEAD WITT

  • HOLT

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