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ASSISTENZA DI BASEASSISTENZA DI BASEII parteII parte

(eliminazione intestinale (eliminazione intestinale ed urinaria)ed urinaria)

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LE FECISono sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo ed eliminate dall’intestino attraverso il retto per mezzo della

defecazione.

Le feci sono composte dal 65-70% di acqua e dal 25-30% da sostanze solide quali :grassi alimentari non assorbiti, cellule di sfaldamento, sostanze inorganiche, proteine, scorie alimentari non digerite.

CARATTERISTICHE DELLE FECI

FREQUENZA: varia da individuo ad individuo (1-2 volte al giorno a 1 volta ogni 3 giorni)

COLORE: marrone

FORMA e CONSISTENZA: soffice, formate cilindriche

ODORE: aromatico pungente

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ALTERAZIONI QUANTITATIVE E QUALITATIVE DELLE FECI:

Feci acoliche: bianche grigie, color argilla (conseguente all’ assenza di bile per una patologia epatica o ostruzione delle vie biliari) o anche in seguito all’assunzione di bario (mezzo di contrasto)

Feci con presenza di grasso e muco (steatorrea): indica mal assorbimento dei grassi

Feci con sangue rosso vivo: (enterorragia, rettorragia) indicano sanguinamento del tratto gastroenterico inferiore o presenza di emorroidi

Feci con sangue rosso scuro (melena): feci picee o nerastre che possono suggerire un sanguinamento del tratto gastroenterico superiore (ulcere gastriche e duodenali, varici esofagee, neoplasie)

Feci scure: assunzione di farmaci a base di ferro

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ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE INTESTINALE

• DIARREA: alterazione della consistenza, della forma e del colore delle feci che divengono liquide o semiliquide. La frequenza diviene superiore al modello fisiologico (> 3 die) ed il colore normalmente marrone diviene meno intenso.

• STIPSI: ritenzione del materiale fecale nel tubo digerente per cause anatomiche e/o funzionali che provocano un rallentamento del transito colico

• INCONTINENZA FECALE e’ la perdita involontaria delle feci per: abolizione del controllo nervoso della defecazione (esiti di interventi chirurgici in sede anale, patologie che danneggiano il midollo spinale o malattie neurologiche come sclerosi multipla); alterazioni emotive (un improvviso e forte stato di ansia può indurre la perdita del controllo degli sfinteri); alterazioni cognitive (confusione mentale, disorientamento può indurre la perdita dell’inibizione sociale che porta a considerare l’evacuazione come un atto personale e privato).

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• FECALOMA massa di feci disidratate ed indurite presenti nell’ampolla rettale provocato da una prolungata ritenzione con conseguente disidratazione e progressivo accumulo.

• TENESMO RETTALE contrazione spastica involontaria dello sfintere anale che causa dolore, risulta inefficace da un punto di vista funzionale e determina il bisogno impellente di evacuare le feci

• OCCLUSIONE INTESTINALE si intende l’arresto completo della progressione del contenuto intestinale solido e gassoso

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FLAUTOLENZA accumulo di gas nel tubo digerentedovuto ad aria ingerita (bevande gassate, alterata

deglutizione, etc…), cibi ingeriti (fagioli, cavolo, etc…), azione batterica nell’intestino crasso

DISTENSIONE accumulo di un’eccessiva quantità di liquidi e/o di contenuto intestinale e/o dieccessiva flautolenza, causato da ostruzioneintestinale, ileo paralitico, infezioni, tumoriaddominali, rallentamento della peristalsi,anestesia generale, costipazione o fecalomi.

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BISOGNO DI ELIMINAZIONE INTESTINALE

Influenzato da:FATTORI FISICI

Fasi della vita (neonato, bambino, adulto, anziano)

Nutrizione, Assunzione di liquidi

Ritmi e abitudini personali di vita

Immobilità, Posizione del corpo

Dolore alla defecazione, Interventi chirurgici

Farmaci, Patologie intestinali, Procedure diagnostiche, Derivazioni fecali

FATTORI PSICOLOGICI

FATTORI SOCIO-CULTURALI

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Presidi per l’eliminazione intestinale

Padella

Comoda: dispositivo a seduta. Il pz elimina come fosse su un WC

Pannolone: può causare macerazioni. Rende difficile la rieducazione

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CLISTERE EVACUATIVO: PER “ESECUZIONE DEL CLISTERE EVACUATIVO” SI INTENDE

L’INTRODUZIONE NELL’ULTIMO TRATTO DELL’INTESTINO DI UNA DETERMINATA QUANTITA’ DI LIQUIDO TRAMITE SONDA.

E’ SINONIMO DI ENTEROCLISMA

• EVACUATIVO• PREPARAZIONE PER INTERVENTI CHIRURGICI O ESAMI

DIAGNOSTICI• MEDICAMENTOSO O TERAPEUTICO• DIAGNOSTICO (clisma opaco)

SCOPI:SCOPI:

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MATERIALE: • GUANTI MONOUSO• CONTENITORI PER I RIFIUTI• SONDA RETTALE• SOLUZIONE PRESCRITTA (clisma fleet o clismasac)• LUBRIFICANTE• PADELLA O COMODA O PANNOLONE (oppure si

accompagna in bagno – Tutto questo deve essere concordato prima dell’esecuzione del clisma!!)

• CERATA E TRAVERSA• OCCORRENTE PER L’IGIENE PERINEALE

ESECUZIONE TECNICA

INFERMIERE

Preparazione utente in posizione di SIMS (decubitoLaterale sinistro con gamba destra flessa)

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• STIMOLAZIONE VAGALEComplicanze enteroclisma

SPECIALMENTE PERICOLOSA PER I SOGGETTI CONSPECIALMENTE PERICOLOSA PER I SOGGETTI CONAFFEZIONI CARDIACHE (SI POSSONO SVILUPPARE ARITMIE)AFFEZIONI CARDIACHE (SI POSSONO SVILUPPARE ARITMIE)

DURANTE L’ESECUZIONE DELLA TECNICA DA PARTE DELL’INFERMIERE,

è opportuno che l’OSS rilevi l’insorgenza di eventuali i segni e sintomi

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QUALI ALTRE POSSIBILI COMPLICANZE DEL CLISMA?

SQUILIBRI IDROELETTROLITICISQUILIBRI IDROELETTROLITICI

TRAUMI TISSUTALITRAUMI TISSUTALI

INFIAMMAZIONE DEL RETTO O DEL COLONINFIAMMAZIONE DEL RETTO O DEL COLON

DIPENDENZA FISICA O PSICHICA DIPENDENZA FISICA O PSICHICA

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ELIMININAZIONE INTESTINALE: COMPETENZE OSS

• FAVORIRE L’ELIMINAZIONE INTESTINALE - collaborazione con l’infermiere nell’Educazione alla Salute rivolta alla persona e al caregiver (su alimentazione, idratazione, movimento, privacy, rispetto abitudini intestinali…)

• RILEVAZIONE DELLE CARATTERISTICHE QUALITATIVE E QUANTITATIVE DELLE FECI

• PRELIEVO DI CAMPIONI DI FECI PER ESAME DIAGNOSTICI • COLLABORAZIONE NELL’ESECUZIONE DEL CLISTERE

EVACUATIVO (1. accertamento, 2. preparazione ambiente, 3. preparazione materiale, 4. collaborazione nel posizionamento e nel supporto emotivo della persona, 5. monitorizzazione Parametri Vitali durante l’esecuzione del clisma, 6. supporto nell’evacuazione, 7. osservazione caratteristiche feci, 8. riordino materiale

• SOSTITUZIONE SACCA DI RACCOLTA STOMIE INTESTINALI E COLLABORAZIONE NELL’EDUCAZIONE TERAPEUTICA (potenziamento/ rinforzo dell’intervento educativo infermieristico)

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INTERVENTI INFERMIERE-OSS

• PREVENTIVI: educare la persona ad assumere una corretta dieta ed un adeguato apporto di liquidi, informare sull’importanza dell’attività fisica

• CURATIVI: deambulazione/movimento, accesso alla toilette, garantire la privacy, fornire e spiegare l’utilizzo dei sussidi, somministrare enteroclisma, effettuare massaggio addominale, verificare la presenza di fecalomi, etc…

• RIABILITATIVI: spiegare l’utilizzo corretto dei supporti, educare la persona agli esercizi fisici, etc…

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RACCOLTA DI CAMPIONI FECI

S’intende il prelievo del materiale fecale, in quantità variabile a seconda dell’esame da eseguire, allo scopo di ricercare la presenza di elementi anomali (batteri, parassiti, sangue etc).

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Le principali indagini diagnostiche effettuate sulle feci sono:

• CoprocolturaCoprocoltura: esame batteriologico eseguito per la ricerca di microrganismi patogeni

• Esame parassitologicoparassitologico: esame per la ricerca di parassiti nelle feci

• Esame chimico – fisicochimico – fisico: esame per valutare i caratteri e la composizione delle feci (aspetto, consistenza, pH, etc)

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• Ricerca ossiuri/ Test di Graham o Ricerca ossiuri/ Test di Graham o Scotch -TestScotch -Test: per la ricerca di uova di ossiuri. Per

eseguire questa tecnica si applica lo scotch test, al risveglio, prima di curare l’igiene. Viene applicato all’ano un pezzetto di adesivo trasparente di 3-4 cm per circa 1 minuto, poi appena tolto va fatto aderire su un vetrino per poi procedere all’invio in laboratorio.

• Ricerca sangue occultoRicerca sangue occulto: fornisce informazioni sulla presenza di sangue occulto “nascosto” non visibile macroscopicamente, potenzialmente proveniente dal tratto gastroenterico e riconducibile quindi a patologie di questo apparato. Di solito è prescritta la raccolta di 3 campioni in quanto il sanguinamento potrebbe essere intermittente.

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FASI DI PREPARAZIONE COMUNI A TUTTE LE RACCOLTE DI CAMPIONI BIOLOGICI

Fase preliminareVerifica della prescrizione/pianificazione infermieristica (giusta persona

ecc. Accertamento del livello di autonomia della persona)

Preparazione dell’operatoreL’operatore deve curare in modo particolare l’igiene e la tenuta della

propria divisa, effettuare il lavaggio delle mani con detergente, indossare i DPI raccomandati in base alla tecnica da eseguire.

Preparazione dell’utenteInformare la persona sulla tecnica che eseguiremo;

Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere una posizione idonea alla raccolta da

eseguire.

Preparazione dell’ambientePredisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo

particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy

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COPROCULTURA

SCOPO

• La coprocoltura è un esame batteriologico che viene eseguito per la ricerca di microrganismi patogeni.

• La Salmonella è uno dei batteri più comunemente diffusi come origine di una tossinfezione alimentare. Si trova negli intestini di rettili, uccelli e mammiferi.

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• Sono oltre duemila le specie di Salmonella che possono trovarsi nel tratto intestinale dell’uomo o degli animali sia come commensali che come patogeni.

• Alcune Salmonelle sono a circolazione esclusivamente umana altre hanno uno spettro di ospiti più largo (includenti numerose specie di animali)

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• Nell’uomo la Salmonellosi ha un tempo di incubazione variabile (tra le 12 e le 72 ore). I sintomi possono essere diarrea, vomito e crampi addominali, in soggetti immuno-depressi può causare condizioni anche molto serie (si può arrivare a morte per disidratazione e insufficienza renale).

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• Le fonti di contagio sono rappresentate dall’ingestione di alimenti contaminati (prevalentemente carne e uova non cotte o poco cotte) e dal contatto con persone infette (trasmissione oro-fecale)

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MATERIALE OCCORRENTE:

Guanti monouso non steriliContenitore sterile per feci con paletta PadellaComodaVaso di raccolta, catino, altro contenitoreTeloOccorrente per l’igiene perineale Paravento

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TECNICAInformare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o

altro contenitore, asciutti e puliti;Istruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla urinare prima ed in un’altra

padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la

comoda o la padella;

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Eseguire l’igiene perineale della persona con una padella pulita;

Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale apposito;Immergere la spatola all’interno della massa fecale

prelevando un campione con movimenti rotatoriRaccogliere una quantità di feci pari ad una noce

se le feci sono formate;Riempire il contenitore per un terzo del volume se

le feci sono liquide;

I/Il campioni/e raccolti devono essere consegnati giorno per giorno

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Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica

l’avvenuta esecuzione della raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome

dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);

Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.

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VALUTAZIONE DEL RISULTATO

Le feci devono essere state raccolte senza essere contaminate.

Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata.

Dopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato.

Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente.

Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare, con i sistemi in uso, quanto rilevato in particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti -qualitative (elementi anomali dei campioni raccolti).

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Esame parassitologicoSCOPO

L’esame parassitologico delle feci viene eseguito per la ricerca di parassiti intestinali.

Alcuni vermi adulti possono sopravvivere nel corpo umano fino a 25 anni e raggiungere una lunghezza di 30 metri, come nel caso della tenia.

L’infezione da verme solitario o tenia, si verifica generalmente quando si mangia cibo o si beve acqua contaminata con le uova o le larve della tenia

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Tra le cause di rischio maggiori la carne poco cotta,

prevalentemente di maiale e bovino, frutta e verdura non

lavata, sulle quali possono essere presenti le uova o le larve del

parassita fuoriuscite dagli animali infetti attraverso le feci.

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Sebbene la presenza della tenia in molti casi è silenziosa e discreta, possono comparire alcune manifestazioni

sintomatiche. Tra queste un indizio evidente è la presenza di porzioni della

tenia adulta nelle feci, solitamente nella forma di sezioni biancastre lunghe non più di tre-quattro centimetri e larghe

non più di mezzo centimetro, le proglottidi.

Tra gli altri sintomi si possono avere nausea, debolezza e perdita di appetito. Sovente possono occorrere dolori addominali e

diarrea. Una manifestazione evidente è la perdita di peso costante, dovuta al fatto che la tenia assorbe nell’intestino le sostanze

nutritive destinate all’organismo.

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MATERIALE OCCORRENTE

Guanti monouso non sterili;Contenitore per feci con paletta e liquido di fissaggio

all’interno;Padella;Comoda; Vaso di raccolta, catino, altro contenitore, Telo;Occorrente per l’igiene perineale; Paravento.

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TECNICA

Informare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o altro

contenitore, asciutti e puliti Istruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla urinare prima ed in un’altra

padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la

comoda o la padella; Eseguire l’igiene perineale della persona con una

padella pulita;Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale apposito;

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Immergere la spatola all’interno della massa fecale prelevando un campione con movimenti rotatori in punti diversi sulle emissioni mattutine raccogliendo eventualmente le feci con parassiti visibili.

I campioni raccolti devono essere consegnati giorno per giorno; Raccogliere una quantità di feci pari ad una noce se le feci sono formate;Riempire il contenitore per un terzo del volume se le feci sono liquide;Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione

della raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di

nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);

Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.

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VALUTAZIONE DEL RISULTATO .

Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata.

Riordino dei materialiDopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il

carrello usato.Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili

secondo la normativa vigente.

Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare, con i sistemi in uso, quanto rilevato in

particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti-qualitative o elementi

anomali dei campioni raccolti.

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Esame CHIMICO-FISICOSCOPO

L’esame chimico – fisico viene effettuato per valutare i caratteri e la composizione delle feci: aspetto, consistenza, pH, grassi, ecc.

MATERIALE

Guanti monouso non sterili;Contenitore per feci con paletta (per questo esame non occorre

sterile);Padella; Comoda; Vaso di raccolta / catino o altro contenitore,

Telo; Occorrente per l’igiene perineale; Paravento.

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TECNICA

Informare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o altro contenitore, asciutti

e puliti Istruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla

urinare prima ed in un’altra padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la comoda o la padella; Eseguire l’igiene perineale della persona con una padella pulita;Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale apposito;Immergere la spatola all’interno della massa fecale prelevando un

campione;Raccogliere una quantità di feci pari ad una noce se le feci sono formate;

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Riempire il contenitore per un terzo del volume se le feci sono liquide;Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione

della raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona,

data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);

Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.

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TEST DI GRAHAM o scotch test (ricerca di ossiuri)

• L’ossiuro è un piccolo vermicello bianco - trasparente di circa 1 cm, detto “Enterobius vermicularis”, che vive nell’intestino umano. Ha l’aspetto di un piccolo filamento bianco, sottile, mobile.

• Si possono vedere nella zona anale o tra le natiche; nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra. Raramente si vedono nelle scariche.

• La femmina migra nella regione perianale (di solito di notte) e deposita le uova. I movimenti del verme femmina e la sostanza gelatinosa in cui deposita le uova causano prurito anale.

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MATERIALE

Guanti monouso non sterili;Scotch trasparente;

Vetrino porta oggetti;Abbassalingua;

Paravento.

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TECNICA

Al mattino far urinare la persona senza lavare la zona anale;Tagliare con una forbice tre pezzetti di nastro adesivo della lunghezza

di un vetrino portaoggetti (3 - 4 cm.);Porre il nastro adesivo sull’estremità di un abbassalingua avendo cura

che la parte adesiva sia posizionata all’esterno;Indossare guanti monouso;

Tenere ben fermo il nastro adesivo sull’abbassalingua;Premere la parte adesiva del nastro per alcuni secondi contro diversi

punti della regione perianale senza toccare la parte con il collante;Applicare il nastro adesivo sul vetrino evitando la formazione di bolle

d’aria;Premere delicatamente in modo da far ben aderire il nastro sul vetrino

e mettere il tutto nell’apposito astuccio porta vetrini;

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RICERCA DI SANGUE OCCULTO

La raccolta delle feci per la ricerca del sangue occulto viene effettuata per evidenziare una microscopica perdita ematica non visibili ad occhio nudo.

La ricerca del sangue occulto nelle feci è un esame che andrebbe effettuato ogni anno, da uomini e donne a partire dai 50 anni, allo scopo di individuare precocemente la presenza di un tumore intestinale.

La ricerca del sangue occulto nelle feci va eseguito per evidenziare un’eventuale perdita di sangue a carico dell'apparato gastro-intestinale.

Quando i valori sono positivi, il paziente potrebbe essere affetto da ulcera duodenale e/o gastrica, varici esofagee, carcinoma dell'apparato gastro-

intestinale, polipi dell'apparato gastro-intestinale, colite ulcerosa.Possono verificarsi falsi positivi e falsi negativi

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Preparazione dell’utente

Informare la persona sulla tecnica che eseguiremo.Nei tre giorni precedenti l’esame la persona deve

spazzolarsi i denti con delicatezza, per evitare di provocare sanguinamento delle gengive.

In alcuni laboratori, con gli strumenti per il test di ultima generazione, non è più necessario effettuare una particolare dieta alimentare, in quanto si evidenzia

direttamente l’emoglobina umana.

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MATERIALE

Guanti monouso non sterili;Provetta in uso per la ricerca del sangue occulto;Padella;Comoda; Vaso di raccolta, catino, altro contenitore, ecc;Telo;Occorrente per l’igiene perineale; Paravento.

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TECNICA

Informare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o altro contenitore,

asciutti e pulitiIstruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla urinare prima ed in un’altra padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la comoda o la

padella; Eseguire l’igiene perineale della persona con una padella pulita;Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale appositoImmergere l’asticella all’interno della massa fecale, in punti diversi

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Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione

infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;

Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);

Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.

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Le urine/caratteristiche chimico-fisiche

Limpida

Colore: giallo paglierino

Peso specifico: 1025-1030

NO PROTEINE

NO GLUCOSIO

NO CHETONI (in condizioni caratterizzate da un esaltato catabolismo di acidi grassi liberi in presenza di una ridotta disponibilità di glucosio – presenti in caso di digiuno particolarmente prolungato, gravidanza, ustioni, interventi chirurgici …)

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Le urine/alterazioni della composizione

Urine scure: urine concentrate

Urine rosse: presenza di sangue (ematuria): (infezioni, traumi, tumori)

Altri colori: mezzi di contrasto, blu di metilene…

Urine torbide: es. presenza di pus (piuria)

Urine miste a gas: pneumaturia

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Le urine/quantità

Diuresi: quantità di urina eliminata nelle 24 h (1000-2000 mL)Alterazioni quantitative della diuresi:

Poliuria: aumento diuresi (>2000 mL/die)

Oliguria: diuresi inferiore a 100-400 mL/die

Anuria: diuresi prossima agli 0 mL/die

Nicturia: necessità di urinare spesso durante la notte

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Disturbi della minzione

Disuria: il pz fatica ad iniziare la minzionePollachiuria: minzioni frequenti di piccole quantitàStranguria: minzione dolorosaRitenzione urinaria: le urine vengono prodotte, ma non eliminate all’esternoResiduo vescicale: urina che resta in vescica dopo la

minzione (es. pz prostatico)Ematuria: sangue nelle urineIncontinenza urinaria: da stress, urgenza, da rigurgito…Enuresi: perdita involontaria di urine nei vestiti o nel lettoTenesmo: stimolo impellente alla minzione, non seguito da emissione di urine

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Presidi per l’eliminazione urinaria

Condom (guaine per l’incontinenza maschile): può dare origine a problemi circolatori o a macerazione cutanea

Pappagallo (storta)

Padella

Pannolone

Catetere vescicale (CV): estemporaneo o permanente. Il catetere è abbinato a un presidio di raccolta delle urine

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La raccolta di campioni di urine

Esame chimico fisico delle urine

Urinocultura

Esame citologico delle urine

Esame multistick

Raccolta urine delle 24 ore

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Esame chimico fisico delle urine:Raccolta dell’urina fresca da mitto spontaneo (persona allettata)

Raccogliere l’urina della prima minzione del mattinoDopo un’accurata igiene dei genitali esterni ed interni;

Indossare i guanti monouso non sterili;Posizionare il telino salva letto;

Fornire alla persona la padella o il pappagallo e un bicchiere di plastica;Invitare la persona ad urinare (nella padella o nel pappagallo) lasciando

scorrere il primo mitto;Invitare la persona a raccogliere il mitto intermedio nel bicchiere di plastica;

Ritirare gli ausili, coperti con un telo e recarsi in un locale apposito;Prelevare con la siringa una quantità rappresentativa dell’urina raccolta nel

bicchiere di plastica e riempire la provetta;Chiudere accuratamente la provetta;

Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;

Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;

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53

Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita,data di raccolta, nome del reparto di

appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta

compilata in ogni sua parte.

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Raccolta dell’urina fresca da drenaggio a circuito chiuso

preparazione del materiale occorrente

Guanti monouso non sterili;Provetta per l’urina;

Padella, pappagallo, bicchiere di plastica;Siringa sterile da 20 ml;

Bacinella reniforme;Pinza autostatica;Telino salva letto;

Garze sterili.

preparazione dell’ambiente predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy.

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55

Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Indossare guanti monouso non sterili;

Posizionare il telino salva letto;Clampare con la pinza il tubo di raccordo della sacca, al di sotto del dispositivo

di gomma perforabile per almeno 1h;Disinfettare il dispositivo di gomma perforabile;

Con una siringa da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di urina presente nel lume del catetere;

Togliere la pinza dal tubo di raccordo della sacca;Ritirare gli ausili, coperti con un telo e recarsi in un locale apposito;

Inserire una quantità rappresentativa dell’urina raccolta con la siringa nella provetta;

Chiudere accuratamente la provetta;Togliersi i guanti;

Lavarsi le mani con detergente;

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Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;

Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta ( nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome

del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta

compilata in ogni sua parte.

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Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di

avvicinare il sistema di chiamata.

Riordino dei materialiDopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato.

Smaltimento

Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente.

ComunicazioniDopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare con i

sistemi in uso quanto rilevato in particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti-qualitative o elementi anomali dei

campioni raccolti.

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58Sede Amministrativa e Polo Didattico V. Oberdan, 13/19 - 50059 Spicchio/Sovigliana (Fi)Tel. +39 0571 704300 - Fax +39 0571 704339 - e-mail [email protected]

Raccolta dell’urina per URINOCULTURA

Per urinocoltura si intende la raccolta di un campione di urina in modo asettico in un contenitore sterile per la ricerca di eventuali microrganismi e l’allestimento di un antibiogramma in modo tale

da poter avere dati precisi sulla terapia antibiotica da seguire.

preparazione dell’utenteInformare la persona sulla tecnica che eseguiremo;Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere una posizione idonea alla raccolta da eseguire; Far eseguire o eseguire un’ACCURATA igiene dei genitali.

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IGIENE INTIMA

• Lavarsi le mani con detergente;

• Indossare i guanti;

• Con una mano allargare leggermente le grandi labbra della vagina;

• Lavare i genitali esterni ed interni, l’orifizio dell’uretra con acqua e sapone ( no disinfettanti );

• Asciugare con panno pulito.

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IGIENE INTIMA

• Lavarsi le mani con detergente;

• Indossare i guanti;

• Ritrarre il prepuzio in modo da scoprire il glande;

• Lavare la punta del glande e il meato uretrale da dove fuoriesce l’urina con acqua e sapone (no disinfettanti );

• Asciugare con panno pulito.

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Raccolta dell’urina per urinocoltura da drenaggio a circuito chiuso

preparazione del materiale occorrente

Guanti monouso non sterili;Contenitore sterile per urina;

Padella, pappagallo;Siringa sterile da 20 ml;

Bacinella reniforme;Pinza autostatica;Telino salva letto;

Garze sterili.

preparazione dell’ambientepredisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy.

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62

Raccogliere l’urina della prima minzione del mattinoEffettuare il lavaggio delle mani con detergente;

Indossare guanti monouso non sterili;Posizionare il telino salva letto;

Clampare con la pinza il tubo di raccordo della sacca, al di sotto del dispositivo di gomma perforabile per almeno 1h;

Disinfettare il dispositivo di gomma perforabile;Aprire asetticamente il contenitore sterile delle urine ricordandosi di appoggiare

il tappo del contenitore con la parte interna rivolta verso l’alto sopra un piano precedentemente sanificato;

Con una siringa sterile da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di urina presente nel lume del catetere;

Rispettando le norme di asepsi inserire nel contenitore sterile il campione di urine prelevato;

Chiudere accuratamente il contenitore;

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63

Togliere la pinza autostatica dal tubo di raccordo della sacca;Togliersi i guanti;

Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della

raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta ( nome della persona, data di

nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in

ogni sua parte.

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64

Raccolta dell’urina per urinocoltura da mitto spontaneo (persona allettata)

Raccogliere l’urina della prima minzione del mattinoDopo un’ACCURATA igiene dei genitali esterni ed interni;

Indossare i guanti monouso non sterili;Posizionare il telino salva letto;Fornire alla persona la padella;

Fornire alla persona il contenitore sterile dell’urina aperto asetticamente e ricordandosi di appoggiare il tappo del contenitore con la parte interna rivolta

verso l’alto sopra un piano precedentemente sanificato;Invitare la persona a divaricare le grandi labbra durante la minzione lasciando

scorrere il primo mitto nella padella;Invitare la persona a raccogliere il mitto intermedio nel contenitore sterile, non più di 10 – 15 ml evitando di contaminare il bordo del contenitore con le dita o

con la cute;

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65

Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti;

Lavarsi le mani con detergente; Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della

raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta ( nome della persona, data di

nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in

ogni sua parte.

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Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di

avvicinare il sistema di chiamata.

Riordino dei materialiDopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato.

Smaltimento

Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente.

ComunicazioniDopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare, con i

sistemi in uso, quanto rilevato in particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti-qualitative o elementi anomali dei

campioni raccolti.

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Raccolta dell’urina delle 24 ore

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68

Raccolta dell’urina delle 24 ore

Per la raccolta di un campione temporizzato di urina, si intende il monitoraggio della quantità di urina emessa nelle 24 ore per determinare il dosaggio di

eventuali sostanze presenti in rapporto alla diuresi.Alcuni esami che si possono effettuare con la raccolta delle urine delle 24 ore

sono:Clearance della creatinina, Glicosuria, Proteinuria, Fosfaturia

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69Sede Amministrativa e Polo Didattico V. Oberdan, 13/19 - 50059 Spicchio/Sovigliana (Fi)Tel. +39 0571 704300 - Fax +39 0571 704339 - e-mail [email protected]

La clearance della creatinina

La creatinina è una proteina che si trova nei muscoli scheletrici ed ha la funzione di immagazzinare energia.

La creatinina è un prodotto di scarto che deriva dal muscolo e viene riversato nel sangue.

Essa viene filtrata dai reni ed è poi eliminata dal corpo attraverso le urine. Per questo la creatinina è usata come indice della funzionalità renale: infatti se

i suoi livelli nel sangue aumentano, significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro.

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Raccolta dell’urina delle 24 ore da mitto spontaneo

La preparazione del materiale occorrente Guanti monouso non sterili;

Contenitore per l’urina della capacità di almeno 2l;Siringa sterile da 20 ml;

Provetta per urina;Bacinella reniforme.

La preparazione dell’ambienteCompatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona,

predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al

microclima, alla privacy.

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Informare la persona;Definire l’orario d’inizio della raccolta;

Istruire la persona sull’importanza di raccogliere tutte le urine emesse nelle 24 ore;

Invitare la persona a urinare fino a completo svuotamento della vescica prima di iniziare la raccolta (gettare la prima minzione del mattino);

Segnare l’ora d’inizio della raccolta e quella prevista per il termine della medesima;

Se accidentalmente durante l’evacuazione l’urina va nel wc la raccolta deve essere interrotta;

Raccogliere per ultima la minzione del mattino successivo all’inizio della raccolta in quanto sono le urine prodotte durante la notte della raccolta stessa;

Conservare il contenitore in un luogo fresco e adatto;Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;

Indossare guanti monouso non sterili;

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72

Al termine delle 24 ore miscelare le urine del contenitore;Con una siringa sterile da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di

urina presente nel contenitore; Rispettando le norme di asepsi inserire nella provetta il campione di urina

prelevato;Chiudere accuratamente la provetta;

Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;

Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;

Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in

ogni sua parte.

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73

Raccolta dell’urina delle 24 ore (campione temporizzato) da catetere vescicale

Informare la persona;Definire l’orario d’inizio della raccolta;

Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Indossare guanti monouso non sterili;All’ora fissata per l’inizio della raccolta;

Aprire il rubinetto del sacchetto di drenaggio delle urine e svuotarlo nell’apposito contenitore;

Richiudere il rubinetto;Togliersi i guanti;

Lavarsi le mani con detergente;All’ora fissata per il termine della raccolta;

effettuare il lavaggio delle mani con detergente;indossare guanti monouso non sterili;

aprire il rubinetto del sacchetto di drenaggio delle urine e svuotarlo nell’apposito contenitore;

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74

Miscelare le urine del contenitore;Con una siringa sterile da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di

urina; Rispettando le norme di asepsi inserire nella provetta il campione di urina

prelevato;Chiudere accuratamente la provetta;

Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;

Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;

Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza)RICORDARSI DI SCRIVERE LA QUANTITA’ TOTALE DELLE URINE DELLE

24 ORE;Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in

ogni sua parte.

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Esame dell’urina multistick

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76

La preparazione del materiale occorrente

Strisce reagenti;Bicchiere di plastica;

Guanti monouso non sterili.

La preparazione dell’ambiente

predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort

alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy.

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77

Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Indossare guanti monouso non sterili;

Invitare la persona ad urinare nel bicchiere di plastica;Immergere la striscia reattiva nell’urina per il tempo

raccomandato;Estrarre la striscia reattiva e controllare la colorazione;

Il ph;Il glucosio;

Le proteine;Il peso specifico;Togliersi i guanti;

Lavarsi le mani con detergente.

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78

Esame citologico dell’urina

L’esame citologico dell’urina consente di evidenziare la presenza di cellule atipiche (es. Tumorali ).

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79

La preparazione del materiale occorrenteContenitori per urina non sterili;

Guanti monouso non sterili.

La preparazione dell’ambienteCompatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona,

predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al

microclima, alla privacy.

La tecnicaEffettuare il lavaggio delle mani con detergente;

Indossare guanti monouso non sterili;Invitare la persona ad urinare nel contenitore per urina;

Raccogliere il campione di urina per tre mattine consecutive;

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80

Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;

Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;

Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome

del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta

compilata in ogni sua parte.

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Vie di eliminazione urinaria non fisiologiche

Deviazione urinaria (UCS: uretero-cutaneo-stomia): gli ureteri vengono abboccati alla cute (Si ha

una sacca di raccolta delle urine simile a quella usata nelle colostomie)

Epicistostomia

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Epicistostomia

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Deviazione urinaria

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Presidi per la eliminazionePannolone

Catetere vescicale (CV): estemporaneo o permanente. Il catetere è abbinato a un presidio di raccolta delle urine

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Catetere vescicale

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Gestione circuito CV-sacca

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STOMIE INTESTINALI E URINARIE

La stomia è il risultato di un intervento mediante il quale viene creata un’apertura (stoma) sulla parete addominale, che raccorda un

tratto di intestino (o gli ureteri) all’esterno.

Le condizioni cliniche che rendono necessario il confezionamento chirurgico di una stomia, che può essere temporanea o definitiva, sono molte ed eterogenee, le principali cause sono le seguenti:

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STOMIE

A livello urinario si possono collegare all’esterno:

Il rene Nefrostomia;

L’uretere Ureterostomia;

La vescica Cistostomia.

A livello intestinale le stomie si differenziano a seconda della porzione di intestino che viene interrotto e abboccato alla cute:

Cieco; La stomia viene confezionata a livello dell’intestino cieco, sulla regione destra dell’addome. ( più rara)

Colon; La stomia viene confezionata a livello del colon e, a seconda della parte che viene abboccata all’intestino si avrà:

Colonstomia sul traverso;

Colonstomia discendente o sinistra

Ileo; L’intestino ileo viene fissato alla parete addominale nella regione inferiore destra.

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Ano artificialeIleostomia: l’ileo viene abboccato. Feci molto liquide

ed aggressive per la cute

Ciecostomia: il cieco viene abboccato. Feci molto liquide ed aggressive per la cute

Trasversostomia

Colostomia: il colon viene abboccato alla cute. A seconda della posizione, le feci avranno consistenza diversa (più formate se lo stoma è più vicino alla fine del colon)

Sigmoidostomia

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Colonstomie Urostomie

Rettocolite ulcerosa

Traumi addominali

Morbo di crohn Tumori

Traumi addominali

Tumori

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Ano artificiale

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La stomia è priva di sfintere, del muscolo in grado di dilatarsi o stringersi, pertanto, questo intervento, provocando l’impossibilità del controllo volontario delle eliminazioni, rende necessario l’impiego di dispositivi di raccolta delle feci e delle urine. I sistemi stomali sono quei sistemi che consentono la raccolta delle feci o delle urine e che sono applicati alla cute del paziente. I sistemi stomali si dividono in sistemi ad un pezzo e sistemi a due pezzi.

Sistema monopezzo: la sacca presenta una placca adesiva forata da applicare alla cute peristomale

Sistema a due pezzi: placca adesiva distinta da sacca di raccolta. Sostituibili indipendentemente l’una dall’altra

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Sistema a un pezzo

Il sistema a un pezzo è un dispositivo di raccolta per stomizzati particolarmente semplice, completo e funzionale.

Il sistema adesivo è rappresentato da un anello in materiale sintetico incorporato nel sacchetto attorno alla bocca

stomale, che può essere di differenti misure a seconda delle dimensioni dello stoma.

La superficie adesiva è ridotta al minimo essenziale e le caratteristiche di flessibilità, adattabilità e traspirabilità del materiale che compone l’anello di supporto consentono il

massimo rispetto della pelle anche in caso di frequenti cambi.

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Sistema a due pezzi

Il sistema a due pezzi è un dispositivo di raccolta per stomizzato, dotato di un meccanismo di chiusura a flangia.

Il sistema adesivo è rappresentato da una placca di materiale sintetico sulla quale è incorporato un anello semirigido che si aggancia ad un’analoga struttura localizzata attorno alla bocca della sacca.

Questo sistema viene utilizzato con buoni risultati pratici sia nella fase post-operatoria immediata che in quella a distanza in presenza di una cute peristomale particolarmente sensibile e qualora siano necessari

frequenti ricambi anche durante la stessa giornata.

La placca, che resta in sede anche per alcuni giorni, evita il traumatismo diretto della cute che in questo modo è correttamente protetta.

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Assistenza al paziente con enterostomia

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Le sacche si distinguono ancora in sacche a fondo aperto e sacche a fondo chiuso.

Le prime sono utilizzate quando si devono raccogliere sostanze liquide che si accumulano frequentemente e che devono essere

scaricate di volta in volta.

È il caso delle iliostomie e delle deviazioni urinarie.

Le seconde sono utilizzate dove le feci sono più solide, le scariche meno frequenti e pertanto non si richiede un frequente ricambio.

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IGIENE DELLO STOMALa preparazione del materiale occorrente

Paravento;Misuratore per stomia;

Forbici con punta arrotondata;Guanti monouso non sterili;

Carta igienica, compresse di tessuto non tessuto, ovatta di cotone;Sapone liquido;

Bacinella;Dispenser;Salviette;

Bacinella reniforme;Brocca;

Telo protezione – telo impermeabile;Telo di cotone morbido;

Una nuova sacca;Un sacco portarifiuti.

Crema di protezione per la cute peristomale

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La tecnicaCambio sacca di raccolta a due pezzi

Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Informare la persona;

Indossare i guanti;Posizionare confortevolmente la persona con un telo di

protezione;Rimuovere delicatamente la sacca usata dal bordo superiore

per evitare perdite, e se necessario, cambiare la placca protettiva (alzare la parte superiore della placca e con un tampone di garza inumidito con acqua calda, tendere la

cute e rimuovere delicatamente la placca);Osservare la quantità e l’aspetto delle feci;

Smaltire la sacca usata secondo la normativa vigente;

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La tecnicaCambio sacca di raccolta a due pezzi

Rimuovere i residui di feci dalla stomia con carta igienica;Inumidire le compresse di tessuto non tessuto o un panno

con acqua a temperatura corporea (circa 37° ), versando sopra le compresse o l’ovatta di cotone, l’acqua della

brocca e raccogliendo quella in eccesso nella bacinella;Pulire la stomia, utilizzando ogni pezzo di compressa o di

ovatta per un solo passaggio dalla zona più pulita a quella più sporca raccogliendo l’acqua in eccesso con la

bacinella reniforme posizionata sotto la stomia;Utilizzando la stessa tecnica, pulire la cute peristomale con

acqua e sapone liquido e risciacquarla;Asciugare accuratamente la cute tamponando con un telo

di cotone di tessuto morbido;

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Dopo aver eseguito la pulizia della stomia, con il misuratore, rilevare il diametro della stomia e tracciare sulla carta che ricopre il lato adesivo della placca un cerchio di diametro corrispondente alla misura rilevata.Ritagliare sulla placca un foro leggermente più grande del cerchio

tracciato.Applicare la placca protettiva, se la persona è collaborante chiedere di

contrarre l’addome, pressare intorno alla stomia, tendendo bene la cute sottostante per evitare la formazione di pieghe;

Applicare la crema protettiva alla cute peristomale;Applicare il sacchetto di raccolta sulla placca con l’apposito sistema a

ghiera;Rimuovere il telo di protezione;

Togliersi i guanti ;Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;

Aerare la stanza di degenza.

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Assistenza al paziente con enterostomia

OCCHIO ALLE COMPLICANZE

Sanguinamento

Ematoma

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OCCHIO ALLE COMPLICANZE!

Edema

Necrosi: dello stoma o peristomale

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Assistenza al paziente con enterostomia

L’intervento educativo alla gestione della stomia inizia il prima possibile

Importanza della dieta!

Importanza dell’igiene della stomia!

Importanza supporto psicologico (difficoltà di accettazione, modifica nella percezione del proprio corpo)

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Accertamento/eliminazioneDati relativi alla persona: Mucose/cute idratate

Presenza dispositivi di eliminazione urinaria

Presidi per evacuazione Caratteristiche prodotti della

eliminazioneDati relativi all’ambiente: Locali pulitiOrari eliminazione consoni alle abitudini

del pzPrivacyDati soggettivi: Abitudini del pazienteSua conoscenza di ambiente e presidi

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Interventi eliminazione/sostituzione

Urine: Cateterismo vescicale, dialisi, trapianto renale, int. Chirurgico

Feci:Intervento chirurgicoSvuotamento meccanico

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Interventi eliminazione/integrazione

Igiene e monitoraggio tessuti cutaneiGestione dev. urinaria

Feci:Igiene e monitoraggio tessuti cutanei

Urine:

Gestione dev. intestinale

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Interventi eliminazione/integrazione

È particolarmente importante il mantenimento dell’igiene della cute:

Attenzione a:- macerazione

- arrossamenti

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Interventi eliminazione/integrazione

Garantire sempre il rispetto della privacy del paziente

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Bibliografia

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Patrizia Albinelli, Katiuscia Cottafavi, Paola Ferri,L’Infermiere tra teoria e prassi, un manuale per la didattica di un manuale per la didattica di laboratorio clinicolaboratorio clinico, Athena,Modena, 2008

Panizzi R., Manuale dell’Operatore Socio Sanitario per la formazione di base e complementare, II Edizione, Piccin, 2010, Padova