LA “PATOLOGIA’’ DEI SISTEMI INFORMATIVI. LA PATOLOGIA DEI SISTEMI INFORMATIVI.
03 Obsolescenza-Patologia 2015
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Corso di Manutenzione e Conservazione del Patrimonio Edilizio esistente
Prof. Ing. Fabio Fatiguso
POLITECNICO DI BARI
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE, DEL
TERRITORIO, EDILE E DI CHIMICA
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA DEI SISTEMI EDILIZI
LA MANUTENZIONE IN EDILIZIA
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LA MANUTENZIONE IN EDILIZIA
OBSOLESCENZA E PATOLOGIA
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DURABILITA’: OBSOLESCENZA E PATOLOGIA
Durante la sua esistenza, le opere di costruzione (nella totalità o in alcuni
componenti) sono esposte ad un fisiologico processo di declino dei livelli
prestazionali determinato da una serie complessa ed interattiva di meccanismi di
alterazione che progrediscono fino allo stato di guasto (mancato funzionamento
del sistema o di alcune sue parti).
Se detto decadimento si mantiene su progressioni temporali convenzionalmente
accettate per una determinata tipologia costruttiva, in presenza di normali
opere di manutenzione, si ha una sorta di naturale invecchiamento cui si da il
nome di obsolescenza.
Quando, invece, le alterazioni si verificano in termini temporali e qualitativi
inattesi tali da scardinare le logiche di invecchiamento naturale si ha patologia.
La patologia non è una forma di degrado fisiologico legato all’invecchiamento,
bensì una sua diversa evoluzione rispetto a quanto previsto in sede di
progetto.
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DURABILITA’: OBSOLESCENZA E PATOLOGIA
Fisica E’ determinata da molteplicifattori di deterioramento cheinvestono i singoli componentied i materiali dell’edificio
Tecnologica Si manifesta ogniqualvolta si hal’introduzione sul mercato edilizio dinuovi materiali o prodotti in grado digarantire livelli qualitativi più elevatirispetto a quelli inizialmente adottati
FunzionaleSi manifesta quando il sistemaglobale non garantisce piùl’ottimale svolgimento dellefunzioni per cui è statoprogettato
Normativa Può determinarsi con l’introduzionedi nuove normative inerenti l’uso dimateriali e componenti, degli schemidistributivi, della sicurezza d’uso,dell’innalzamento degli standardqualitativi.
OBSOLESCENZA
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OBSOLESCENZA E PATOLOGIA
Negli ultimi tempi si è poi affermata una quinta forma di
obsolescenza:
OBSOLESCENZA FORMALE
E’ la diretta conseguenza di eventi sociali e storici che
determinano l’evoluzione nel tempo della richiesta estetica
E’ un fenomeno solo in parte prevedibile (ma certo) e, in
ogni caso, in progressivo aumento.
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OBSOLESCENZA E PATOLOGIA
Tali fisiologiche forme di degrado in un sistema complesso,
come un organismo edilizio non opportunamente
controllato, possono essere accelerate da fattori
concatenati di incompatibilità fisica e prestazionale tra
i vari componenti.
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� fattori umani (cattiva gestione, uso inappropriato delle sue parti)
� fattori chimici ed ambientali (reazione del singolo materiali con altri cui è
interfacciato permanentemente od occasionalmente, umidità, effetti termici)
� eventi traumatici accidentali (conseguenze di calamità naturali, atti vandalici)
� errori di progettazione (incompletezza del progetto esecutivo, inadeguatezza del
sito di collocazione dell’opera con le sue caratteristiche prestazionali)
� errori di esecuzione (scorretta posa in opera di materiali innovativi senza
adeguata formazione tecnica del personale)
� presenza di materiali e componenti difettosi (inadeguatezza dei componenti ai
vincoli normativi, assenza di sistemi di controllo sulle forniture)
� comportamento anomalo dei sistemi tecnici e degli impianti (scarsa competenza
del progettista, errori di montaggio)
� manutenzione errata o assente
DURABILITÀ: PRINCIPALI CAUSE DI DIFETTI E PATOLOGIE
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OBSOLESCENZA E PATOLOGIA
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IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
Il controllo degli immobili avviene mediante la implementazione di
Sistemi Informativi che consentono la conoscenza dettagliata
degli immobili attraverso le funzioni di:
• auditing anagrafico
• auditing ispettivo
• auditing clinico
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FONDAMENTALE
(AGGREGATO)
sistema
edificio
ACCESSORIO
(DI SPECIFICITA’)
parti unitarie più
significative
Gestisce le procedure e le
informazioni utili a descrivere
l’identità spaziale e funzionale degli
ambiti immobiliari e tecnologici
FUNZIONE
AUDITING TECNICO ANAGRAFICO
LIVELLI DI DETTAGLIO INFORMATIVO
Scheda tecnica
anagrafica - EDIFICIO
Scheda tecnica
anagrafica - VANO
Scheda tecnica
anagrafica SUBSISTEMA
Scheda tecnica
anagrafica -MATERIALE
ANAGRAFE DI CENSIMENTO
caratterizzazione quantitativa
funzionale e localizzativa
ANAGRAFE TECNOLOGICA
caratterizzazione della
configurazione tecnologica
ANAGRAFE NORMATIVA
individuazione dei requisiti di
rispondenza normativa
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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SCHEDA TECNICA ANAGRAFICA –
EDIFICIO (STA-ED)
Sistematizza le informazioni generali
relative al singolo immobile ed ai suoi
componenti più significativi
MODULI INFORMATIVI
ANAGRAFE DI CENSIMENTO
Localizzazione Modificazioni
Datazione Dati dimensionali
ANAGRAFE NORMATIVA
Dati urbanistici Conduzione
Dati catastali Certificazioni
ANAGRAFE TECNOLOGICA
Codifica dei componenti (UNI 8290)
Soluzioni tecniche presenti
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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SCHEDA TECNICA ANAGRAFICA –
VANO (STA-VA)
Sistematizza le informazioni generali
relative al singolo vano ed ai suoi
componenti più significativi
MODULI INFORMATIVI
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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SCHEDA TECNICA ANAGRAFICA –
ELEMENTO TECNICO (STA-ET)
Sistematizza le informazioni generali
relative al singolo elemento tecnico
MODULI INFORMATIVI
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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SCHEDA TECNICA ANAGRAFICA –
MATERIALI (STA-MA)
Sistematizza le informazioni generali
relative al singolo materiale
MODULI INFORMATIVI
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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FUNZIONE
AUDITING TECNICO ISPETTIVOGestisce le procedure e le
informazioni inerenti lo stato di conservazione e le condizioni di
malessere che interessano i componenti ed i sistemi edilizi
METODO DI STIMA RAPIDA DEL DEGRADO TECNOLOGICO
SCHEDA TECNICA ISPETTIVA -
REQUISITI TECNOLOGICI CRITERI DI COMPILAZIONE
CHECK-LIST DI ISPEZIONE
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
MODULI INFORMATIVI
Codifica elementi tecnici indagati
Definizione patologie riscontrate
Localizzazione patologie riscontrate
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
MODULI INFORMATIVI
Codifica elementi tecnici indagati
Definizione patologie riscontrate
Localizzazione patologie riscontrate
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
Sono fornite informazioni atte a
identificare la dislocazione
planoaltimetrica della singola
categoria patologica
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
MODULI INFORMATIVI
Codifica elementi tecnici indagati
Definizione patologie riscontrate
Localizzazione patologie riscontrate
Valutazione della criticità patologica
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
Indicatore della significatività
delle categoria patologica rilevata
cfr. Metodo Defect Scoring
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IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILIIl Metodo del Defect Scoring
Analisi di valore – sistema a punteggi
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IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILIIl Metodo del Defect Scoring
Punteggio complessivo: Defect Score = prodotto, per singolo componente
o ambito spaziale dei parametri di valutazione
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IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILIIl Metodo del Defect Scoring
Punteggio complessivo: Defect Score = prodotto, per singolo componente
o ambito spaziale dei parametri di valutazione
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IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILIIl Metodo FMECA (Failure Mode Effects and Criticali ty Analysis)
Identifica i possibili difetti e definisce il livello di cri t icità di un'opera o di parti di essa,
al fine di intraprendere opportune azioni preventive.
Costituisce uno strumento dell'analisi dei rischi di non qu alità.
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
ESTENSIONE: sviluppo quantitativo
MAGNITUDO: Intensità
PROGRESSIONE: Possibilità di sviluppo
GRAVITA’: Ambito funzionale compromesso
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
ESTENSIONE: sviluppo quantitativo
MAGNITUDO: Intensità
PROGRESSIONE: Possibilità di sviluppo
GRAVITA’: Ambito funzionale compromesso
ATTRIBUZIONE
DEI PUNTEGGI
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
INDICE DI CRITICITA’ PATOLOGICA
Indicatore numerico sintetico atto a quantificare la
rilevanza delle categorie patologiche nel processo di
degrado
Val assoluto:
% / ET:
% / SS:
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
MODULI INFORMATIVI
Codifica elementi tecnici indagati
Definizione patologie riscontrate
Localizzazione patologie riscontrate
Valutazione della criticità patologica
Quadro sinottico riepilogativo
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
INDICE DI DEGRADO TECNOLOGICO
Indicatore numerico sintetico atto a quantificare lo stato di
avanzamento del processo di degrado
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
INDICE DI DEGRADO TECNOLOGICO
Indicatore numerico sintetico atto a quantificare lo stato di avanzamento
del processo di degrado
IDT ET
IDT CTE
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CHECK-LIST DI ISPEZIONE DEI REQUISITI TECNOLOGICI
Previa esecuzione di rilevamenti in sito, approfondisce la conoscenza delle patologie dei singoli elementi
tecnici, stimandone l’entità e l’incidenza sulla prestazionalità globale
degli ambiti di pertinenza
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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FUNZIONE
AUDITING TECNICO CLINICOGestisce le procedure e le
informazioni utili ad interpretare e sistematizzare i
risultati rivenienti dalle ispezioni e ad effettuare analisi e valutazioni di tipo strategico
ed operativoSTIMA PRIORITA’ D’INTERVENTO
DEFINIZIONE AZIONI MANUTENTIVE
1. Molti componenti tecnici possono esigereinterventi manutentivi urgenti anche secaratterizzati da un livello di degradoglobale non critico;
2. L’urgenza delle azioni manutentive,diversamente dall’entità del degrado,assume carattere relativo, ovvero dipendedalla natura del patrimonio edilizio inesame;
Scheda tecnica clinica -
COMPONENTE
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
VALUTAZIONE MULTICRITERIALE
AHP
CONFRONTO A COPPIE
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SCHEDA TECNICA CLINICA–
COMPONENTE TECNICO
Analizza le situazioni patologiche di componenti e sistemi edilizi al fine di
attivare le procedure esecutive
IL CONTROLLO DEGLI IMMOBILI
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AREAANAGRAFICA
AREAISPETTIVA
DATABASE DEL PATRIMONIO
IMMOBILIARE
PROGRAMMAZIONE DEGLI
INTERVENTI
AREA CLINICA
ANALISI DELLE CONDIZIONI
ATTUALI DEL PATRIMONIO
DEFINIZIONE DEGLI
INTERVENTI MANUTENTIVI
STIMA
DEI COSTI
STIMA
DEI TEMPI
ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI MANUTENTIVI
VERIFICA
DELLE PREVISIONI
DEFINIZIONE DELLE
PRIORITA’
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LA MANUTENZIONE IN EDILIZIA
IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
Per molti secoli il concetto di manutenzione si è
identificato con il complesso degli interventi
d’emergenza mirati alla riparazione di guasti
sopraggiunti.
Tale opinione si è estesamente tradotta in una episodica
attenzione alle problematiche connesse alla gestione
strutturata dei beni immobiliari, siano essi parti di grandi
patrimoni o piccole proprietà.
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
La prima norma che introduce una sistematica definizione della
manutenzione edilizia è di provenienza anglosassone
Si tratta della BS 3811 del 1964 nella quale si definisce la
manutenzione come la “combinazione di attività svolte
per conservare o riportare un oggetto in condizioni
accettabili”.
Nella norma si distinguono due possibili alternative:
• Mantenimento: lavori eseguiti in previsione del
deterioramento (manutenzione preventiva)
• Ripristino: lavori eseguiti a danno avvenuto (manutenzione
correttiva)
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
Si deduce la evidente convinzione che l’intervento
manutentivo deve avere quale unico obiettivo quello
di garantire all’immobile uno standard accettabile.
Quest’ultimo requisito, a sua volta, può essere interpretato
in maniera molto differente a seconda cha debba
soddisfare le esigenze del committente, dell’utente, di una
qualsivoglia struttura esterna con il compito di garantire un
livello qualitativo minimo o della società nel suo complesso
od in alcune sue parti.
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
In tutti i casi, però, la norma sottintende, quale livello
qualitativo di riferimento, lo standard di progetto che
risulta quello massimo conseguibile.
In altri termini, non si tiene assolutamente in debito conto
la possibilità che, subendo i fabbricati nel tempo numerose
modifiche finalizzate a soddisfare le mutevoli esigenze
dell’utenza, è sempre meno plausibile ragionare in termini
di mantenimento o ripristino dello stato iniziale.
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
Una formulazione più funzionale in tal senso è quella di
White nel 1969 in cui si parla di “funzione di controllo
delle condizioni di un fabbricato in modo tale che
queste si mantengano entro limiti ben determinati”.
Se da un lato tale visione mantiene il limitativo concetto di
standard accettabile uniforme nel tempo, dall’altra, apre ad
una interpretazione più moderna della manutenzione
che prevede un intervallo di accettabilità compreso
tra un limite superiore ed uno inferiore all’interno dei
quali devono mantenersi le condizioni del fabbricato.
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
Muovendo da queste considerazioni il Building Maintenance
Committee ha suggerito nel 1972 la seguente definizione di
manutenzione:
“lavoro intrapreso con lo scopo di mantenere, restaurare o
migliorare ogni attrezzatura, vale a dire ogni parte del
fabbricato, i suoi servizi e l’area circostante, sino ad
ottenere uno standard corrente accettabile e per garantire
la funzionalità ed il valore del complesso edilizio”
Si introduce così il ben più attuale concetto di standard
corrente accettabile che si può certamente considerare più
elevato dello standard iniziale.
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IL CONCETTO DI MANUTENZIONE
La International Standard Organization (ISO) definisce la
manutenzione come il complesso di operazioni in atto
per migliorare, ripristinare o ricondurre in servizio
ciascuna parte dell’edificio e dei suoi impianti ad un
livello standard correntemente accettato, e per
mantenere il servizio ed il valore dello stesso.
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
Il concetto di manutenzione è dunque riconducibile a quello
di standard manutentivo inteso come livello di
affidabilità di un componente o di un sistema di
componenti.
In quest’ottica Kemp nel 1966 ha proposto per ciascun
componente edilizio, l’individuazione di un limite qualitativo
superiore, vigente al momento della realizzazione del
fabbricato e denominato upper criteria, e di uno inferiore
denominato lower criteria verso il quale il livello di
prestazionalità tende a causa della crescente probabilità di
guasto che implica maggiori costi di riparazione e disagi nel
suo regolare utilizzo.
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
In realtà, tale modello è fortemente discutibile per tre motivi
principali:
• ipotizza un improbabile processo di uniformità dell’obsolescenza
dei componenti trascurando la presenza degli elementi che mantengono
un livello di efficienza costante nel tempo o di quelli interessati da
guasti istantanei che ne provocano repentine e pregiudizievoli cadute
affidabilistiche.
• si basa sulla inverosimile analogia tra prodotto industriale ed
edile ipotizzando per entrambi una logica di funzionamento di tipo
bistabile ON/OFF che è attendibile solo per alcuni componenti
• ipotizza la normalizzazione della richiesta dell’utenza della quale
si ignora la pretesa di livelli affidabilistici sempre più elevati che porta a
frequenti incrementi prestazionali delle parti susseguenti ad interventi
di riparazione o rinnovo.
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
La legge n° 457/78 “Norme per l’edilizia residenziale” ha
recepito queste teorie procedendo alla distinzione tra
manutenzione ordinaria e straordinaria.
In base all’art. 31 della legge si può definire:
• ordinario: ogni intervento manutentivo atto a ripristinare il
livello di qualità vigente nell’edificio all’istante iniziale (standard
accettabile);
• straordinario: ogni intervento finalizzato a conseguire un
livello di qualità superiore a quello iniziale ed al massimo
coincidente con quello di un edificio nuovo allo stesso istante
(standard corrente accettabile).
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
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LO STANDARD DELLA MANUTENZIONE
L’affidabilità può esseredefinita come “la probabilitàche un oggetto svolga lafunzione per la quale è statoprogettato, in manierasoddisfacente, per un tempodeterminato ed in condizionispecificate”
F(t) funzione tasso dimalfunzionamento = frequenzacon cui un materiale (prodotto,componente), all’istante t, nonsvolge più la sua funzione
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MANUTENZIONE EDILIZIA E INDUSTRIALE
L’affidabilità può essere definita come “la probabilità che un
oggetto svolga la funzione per la quale è stato
progettato, in maniera soddisfacente, per un tempo
determinato ed in condizioni specificate”.
La teoria affidabilistica stabilisce che:
• l’affidabilità dei sistemi complessi è calcolabile come prodotto
delle singole affidabilità degli oggetti che li compongono;
• l’affidabilità di un componente è minore di uno (non esiste un
componente infinitamente affidabile).
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MANUTENZIONE EDILIZIA E INDUSTRIALE
Ne consegue che aumentando il numero dei
componenti di un sistema, l’affidabilità complessiva
decresce sensibilmente:
ad esempio un sistema costituito da due componenti
ciascuno con affidabilità 0,9 ammette un’affidabilità
complessiva di 0,81 mentre un sistema costituito di
cinque componenti ciascuno con affidabilità 0,9 ammette
affidabilità complessiva 0,45.
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MANUTENZIONE EDILIZIA E INDUSTRIALE
Per il prodotto edilizio possiamo individuare tre fasi distinte per
ciascuna delle quali il problema della manutenzione va affrontato
con atteggiamenti differenti.
La fase iniziale, di messa a regime dell’immobile o di
mortalità infantile, è caratterizzata da crisi affidabilistiche
indotte da eventi patologici imprevedibili e solitamente affrontati
con azioni manutentive occasionali, “su guasto”:
Si tratta della fase in cui le nostre capacità previsionali sono
meno efficaci e l’affidabilità del sistema molto ridotta.
L’organo di ricerca francese Sycodés ha stabilito che il 75% degli
insuccessi che interessano un immobile nel suo arco di vita
avviene nei primi cinque anni di esercizio.
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MANUTENZIONE EDILIZIA E INDUSTRIALE
Nella fase successiva, che copre la quasi totalità della
vita operativa dell’oggetto, il valore di F(t) si stabilizza
intorno ad un valore costante cosi’ come il suo
reciproco detto MTTF (Mean Time To Failure), tempo
medio al quale si dovrebbe verificare il primo
malfunzionamento.
Gli interventi manutentivi, possono essere programmati
visto l’incremento capacità previsionali sul comportamento
in servizio del sistema; detta fase è quella delle
manutenzioni ordinarie e straordinarie.
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MANUTENZIONE EDILIZIA E INDUSTRIALE
Il terzo e ultimo tratto di curva è dovuto al fatto che,
nonostante l’esecuzione dei precedenti interventi di
manutenzione, alcuni sub-sistemi dell’organismo edilizio
(ad es. orizzontamenti di chiusura, impianto termico,
infissi…) hanno compiuto il loro ciclo di vita efficiente per
cui si rendono necessari interventi di sostituzione o
risanamento, differentemente dal prodotto industriale che,
in genere, esaurito il ciclo di vita utile, viene, destinato alla
rottamazione.
Corso di Manutenzione e Conservazione del Patrimoni o Edilizio esistente - Prof. Ing. Fabio Fatiguso