03 02 06 NATURA E TRADIZIONI 05 01 - ENIT

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Le vallate sono dominate dal monte Matajur (1641 m), monte-simbolo di questo territorio. L’altitudine dei monti, che non superano i 1100 metri, le numerose strade campestri di collegamento delle valli, i sentieri naturalistici immersi nel verde dei prati e dei boschi e la presenza di corsi d’acqua rendono le valli del Natisone luogo adatto per camminate naturalistiche, escursioni in mountain bike, passeggiate a cavallo e la pratica della pesca sportiva. Il fiume Natisone, con le sue acque color smeraldo, offre invece ai visitatori scorci sorprendenti e piacevoli ripari all’ombra nelle giornate estive. Le valli sono state scelte dagli uomini come luogo ideale per viverci già durante il Paleolitico e il Neolitico per il particolare ambiente naturale; sono state poi colonizzate dai romani, longobardi e dalle popolazioni slave, i cui usi e tradizioni caratterizzano ancora la vita e la cultura dei valligiani. i camper pt 05 01 02 03 07 04 06 08 i pt MONUMENTI SEGNALATI 01 Duomo 02 Museo Cristiano e Tesoro del Duomo 03 Museo Archeologico Nazionale 04 Monastero di Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo 05 Ponte del Diavolo 06 Ipogeo Celtico 07 Casa Medievale 08 Bosco Romagno (fuori mappa) Ufficio Informazioni Aree di parcheggio Ufficio postale Chiese e luoghi di culto Musei, edifici storici e monumenti Largo Boian P.tta San Biagio Via Michele della Torre Borgo Brossana Via del Monastero Maggiore Via Montenero Piazza S. Giovanni Piazzetta Garibaldi Piazza Paolo Diacono Str.ta Monte di Pietà. Via Carlo Alberto Via Canussio Via IX Agosto 1509 Piazza A.Picco Piazza Diaz Stretta Tomadini Via A. Ristori P.zza Terme Romane Piazza Dante Foro Giulio Cesare Piazza San Francesco Staz. FFSS Autostazione Udine Via Cavour Stretta S. M. di Corte Stretta T. Cerchiari C. Gallo Via del Monastero Maggiore Stretta J. Stellini P.tta Zorutti P.tta Chiarottini Via Borgo di Ponte Via Scipione da Manzano Piazza San Nicolò Via P. Zorutti Piazza della Resistenza Gorizia - Aereoporto Castelmonte Slovenia Piazza Duomo Corso Paolino D’Aquileia V i a G . B . C a n d o tti Corso Mazzini Stretta B . De Rubeis Via della Conciliazione Stretta Scuole Via Borgo S. Pietro Stretta dei Mulinuss Via A. Manzoni Stretta San Va l e ntino Via Patriarcato Str.ta delle Giudaica Via S an Lazzaro f i u m e N a t i s o n e COME E DOVE Progettazione e realizzazione: Five Zone Udine _ Cartografia: Tabacco _ Stampa: Ellerani - San Vito al Tagliamento Testi a cura dell’Agenzia TurismoFVG _ Fotografie: Archivio TurismoFVG, Archivio Consorzio dolceNordEst, Archivio Grotte di Villanova, Archivio Mucris, Archivio Parco Naturale Prealpi Giulie, G. Burello, Elio e Stefano Ciol, Marco Milani, L. Braida, L. Tessaro, A. Castiglioni, M. Valdemarin, G. Fitzthum, S. Vaccher. CIVIDALE DEL FRIULI E LE VALLI DEL NATISONE TARCENTO E LE VALLI DEL TORRE Colli orientali del Friuli: mappa turistica e guida al territorio Regione Friuli Venezia Giulia Europa Italia IN AUTO Con le autostrade: A4 Torino - Trieste A23 Palmanova - Udine - Tarvisio A28 Portogruaro - Conegliano IN AEREO Aeroporto Regionale Trieste 40 km da Trieste e Udine 15 km da Gorizia 80 km da Pordenone www.aeroporto.fvg.it IN TRENO www.trenitalia.it Call Center 89.20.21 COME ARRIVARE - Dolomiti Friulane - - Aquileia - - Cividale del Friuli - - Palù di Livenza - AGENZIA TURISMOFVG Villa Chiozza - Via Carso, 3 I - 33052 Cervignano del Friuli (UD) tel +39 0431 387111 / fax +39 0431 387199 [email protected] INFOPOINT TURISMOFVG di Udine piazza I Maggio, 7 - 33100 Udine tel +39 0432 295972 / fax +39 0432 504743 [email protected] INFORMAZIONI TURISTICHE Cividale Valli del Natisone Valli del Torre Il pass per scoprire il A23 A28 A4 A4 AUSTRIA AUSTRIA SLOVENIA SLOVENIA SLOVENIA VENEZIA TREVISO Arta Terme Grado Tolmezzo Gemona del Friuli San Daniele del Friuli PORDENONE UDINE Aeroporto FVG Ronchi dei Legionari Palmanova Lignano Sabbiadoro GORIZIA Piancavallo Tarvisio TRIESTE Spilimbergo Aquileia Cividale del Friuli Tarcento Dolomiti Friulane Palù di Livenza Dal 2011 le testimonianze artistiche longobarde sono state iscritte nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO in quanto i monumenti sono “ritenuti di alta qualità architettonica e decorativa e… costituiscono una te- stimonianza esemplare del periodo compreso tra il VI e l’VIII secolo d.c.”. Una passeggiata tra le vie e le piazze di Cividale vi farà scoprire piccole perle d’arte come il palazzo affrescato Stringher-Levrini del XVI secolo o la casa ritenuta in origine abitazione di Paolo Diacono. Cividale è anche conosciuta per lo spettaco- lare paesaggio offerto dalle colline circostanti “rico- perte” di vigneti dalle cui uve si producono gli ottimi vini della zona DOC Colli Orientali del Friuli. Cividale del Friuli PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO Villa de Claricini Dornpacher è una tipica villa veneta di fine XVII sec. e comprende la grande casa padro- nale, il cortile d’onore, la corte del lato destro, su cui si affacciano le barchesse, e la cappella nobiliare di Santa Croce. La visita all’inter- no include, oltre alla consistente quadreria, mobili antichi, disegni, stampe, libri, tessuti e ricami. Da segnalare il bel giardino all’italia- na, con annesse foresteria e limo- naia, e il parco boscoso, con alberi risalenti al tardo Settecento. Info: via Benvenuta Boiani, 4 frazione Bottenicco di Moimacco tel e fax 0432 733234 www.declaricini.it [email protected] Il museo propone due sezioni, una archeologica e una paleontologica. Nella sezione archeologica si può avere un primo sguardo sulla Ter- ra dei Nove Castelli che va da Civi- dale a Nimis e fino a Povoletto; qui sono esposti i ritrovamenti emersi dagli scavi nel castello della Motta eseguiti nell’ultimo decennio. La sezione paleontologica è molto ricca e rappresenta un “viaggio” attraverso la storia geologica del Friuli; tra le testimonianze spicca lo scheletro dell’Ursus Speleaus, un orso, ormai estinto, che viveva nelle caverne; è esposta una ripro- duzione del mammifero a gran- dezza naturale nel suo habitat. Info: Villa Pitotti via Roma, 40 - Povoletto www.antiquariumpovoletto.it ll museo, risultato della paziente ed appassionata attività del fonda- tore Gino Tonutti, ha sede presso i locali del vecchio battiferro Tonut- ti. In una superficie di oltre 12500 metri quadrati sono visitabili: la sezione di archeologia industriale con macchinari, utensili e attrez- zature tuttora funzionanti; il re- parto delle macchine agricole, che hanno rappresentato tappe signifi- cative nella meccanizzazione agri- cola (dalla fine dell’Ottocento agli anni ’60 del Novecento); seguono le sezioni auto e moto d’epoca. Info: via Udine, 6 località Casali Battiferro Remanzacco tel +39 0432 667015 fax +39 0432 668282 www.tonuttimuseum.com Villa de Claricini Dornpacher - Moimacco Museo Gino Tonutti - Remanzacco Antiquarium della Motta e mostra del fossile - Povoletto Cividale del Friuli e le Valli del Natisone Tarcento e le Valli del Torre NATURA INCONTAMINATA, STORIA ED ENOGASTRONOMIA Collezione Etnografica Mario Ruttar - Grimacco Grimacco è adagiato, con i suoi numerosi borghi, sui due versanti dell’alta valle del Cosizza, in un ambien- te incontaminato dove fin dall’antichità fu punto di incontro di etnie che ci hanno lasciato una ricchezza di tradizioni popolari. Tra i vari borghi ricordiamo To- polò, un paese che sorge in una splendida posizione panoramica e rappresenta un affascinante esempio di unione di architettura rurale ed arte contemporanea; il paese è stato arricchito da opere di artisti italiani ed europei ospiti annualmente, a luglio, della manifesta- zione internazionale d’arte, musica e teatro chiamata “stazione di topolò - postaja topolove” Info: www.stazionetopolo.it Oltre Grimacco si trova Drenchia che offre dei pae- saggi molto suggestivi e delle passeggiate nei luoghi dove si combattè durante la ritirata di Caporetto; sono ancora visibili postazioni per cannoni lungo il sentiero del Monte Colovrat (Kolovrat). Casoni Solarie invece è tristemente nota perché qui morì la prima vittima ita- liana della Grande Guerra, l’alpino Riccardo di Giusto, al quale è stato dedicato un monumento. Info: www.comune.drenchia.ud.it Nel borgo di Clodig si trova una collezione nata dalla sensibilità e dalla passione dei coniugi Ruttar per la cultura materiale tradizio- nale del territorio. Sono esposti strumenti per la fienagione, il di- sboscamento, l’allevamento, la produzione di burro e formaggi, la falegnameria. Particolarmente interessanti le maschere utilizzate ancor oggi per festeggiare il Car- nevale. Info: via Clodig, 26 - Grimacco tel +39 0432 725003 www.comune.grimacco.ud.it Casa Rurale del Terrritorio - Drenchia Il museo, che ha sede nella fra- zione di Trinco, raccoglie oggetti d’uso domestico, attrezzi della vita contadina e rurale provenienti dal comune di Drenchia. L’esposizione ripercorre la storia economica e sociale, dal XIX fino alla metà del XX sec., di questa comunità, che presenta singolari caratteristiche linguistiche e culturali. Inoltre sono esposte una serie di testimo- nianze relative alla Prima Guerra Mondiale. Info: località Trinco, 1 tel +39 0432 721130 o 721021 www.comune.drenchia.ud.it Cividale - Patrimonio Mondiale dell’Unesco Cividale - Patrimonio Mondiale dell’Unesco Il monastero di Santa Maria in Valle si è sviluppato nel corso dei secoli lungo le rive del fiume Natisone. Il luogo, compreso probabilmente fin dall’origine nell’ambito della città romana, fu in età longobarda sede della corte regia e residenza del Gastaldo. Al suo interno si tro- va l’importante traccia di architet- tura e arte del VIII sec.: l’oratorio di Santa Maria in Valle noto come Tempietto Longobardo. Fu edifi- cato nell’VIII secolo con funzione di cappella palatina della corte regia, divenne poi oratorio delle mona- che fino al 1893, quando fu donato al Comune per l’apertura al pub- blico. Il tempietto rappresenta la massima e la più nota espressione dell’architettura e dell’arte che i longobardi hanno lasciato in Italia. Uniche nell’arte occidentale sono le decorazioni a stucco dall’arco- ne con tralcio vitineo, traforato a giorno, che arricchiscono il porta- le d’ingresso, e gli altri ornamenti del registro superiore con la te- oria di Sante e Martiri, alte poco più del reale. Prezioso anche il coro ligneo, conservato all’interno, magistralmente intagliato, proba- bilmente da maestranze germani- che, alla fine del Trecento (o alla fine del XIV secolo). Info: via Monastero Maggiore tel +39 0432 700867 www.cividale.net Il bosco Romagno si trova alle porte di Cividale, nella località di Spessa, ricca di vigneti. Il bosco è un parco naturale ricreativo di 53 ettari con percorsi adatti a famiglie e a tutti coloro che desiderano tra- scorrere qualche ora con la natu- ra. Si possono ammirare essenze tipiche della regione come rovere, roverella, farnia, cerro, aceri cam- pestri e montani, carpini bianchi e neri, farinaccio, ciliegio, castagno e tiglio selvatico. Inoltre è possibile vedere specie esotiche come il pino strobo e la douglasia qui coltivati negli anni Sessanta per finalità sperimentali e di ricerca. Durante la visita del bosco potrà anche capitarvi di intravedere un simpatico scoiattolo, un ghiro, una volpe ed un capriolo. Nel bosco si trova un percorso ginnico attrez- zato e un’ area giochi per bambini. Un luogo ricco di mistero, un com- plesso di grotte artificiali scavate a piani, situato sotto un’abitazione di via Monastero Maggiore. Sono visibili dei “mascheroni” scolpiti nella pietra, probabili resti di arte funeraria celtica. Fu utilizzato in seguito dai romani probabilmente come carcere. Info: via Monastero Maggiore, 2 tel +39 0432 700460 Suggestivo il Ponte del Diavolo sul fiume Natisone, simbolo della cit- tà, risalente alla metà del Quattro- cento. Distrutto durante la disfatta di Caporetto nell’ottobre 1917 da parte degli italiani, fu ricostruito ed inaugurato nel maggio 1918 da- gli austriaci. 04 Monastero di Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo 08 Bosco Romagno 06 Ipogeo Celtico 05 Ponte del Diavolo Cividale - Patrimonio Mondiale dell’Unesco La costruzione iniziata nel 1457 raggiunse l’attuale fisionomia con i successivi interventi nel corso dei secoli. Al suo interno ospita uno dei capolavori dell’oreficeria medievale italiana “La Pala d’argento di Pel- legrino II” che troneggia sull’altare maggiore. Ogni Epifania vi si svolge il rito della Messa dello Spadone. Info: corso Paolino d’Aquileia tel +39 0432 730403 [email protected] 01 Duomo Nel nuovo museo, situato accanto al duomo, sono esposti i due ca- polavori della scultura longobarda quali il Battistero di Callisto, edi- cola ottagonale dell’VIII sec, e l’ara di Ratchis, altare in pietra carsica decorato con bassorilievi, dono del duca Ratchis. Nelle altre sale si pùo ammirare il Tesoro del duo- mo comprendente la cattedra in pietra su cui sono stati intronizzati numerosi Patriarchi, la spada del Patriarca Marquardo di Randeck, preziosi oggetti di culto quali pis- sidi, reliquiari, calici, evangelista- ri dal VII al XVII secolo finemente lavorati con metalli pregiati, pietre preziose e smalti policromi. Ricca è anche la Pinacoteca con opere del Pordenone, Veronese ed altri importanti maestri. Info: via Candotti, 1 tel +39 0432 730403 [email protected] www.mucris.it Il museo fu fondato nel 1817 dal conte Michele della Torre Valsassi- na, studioso che condusse all’inizio dell’Ottocento campagne di scavo a Cividale e dintorni grazie a sov- venzioni dell’Imperatore d’Austria Francesco I. Oggi il museo ha sede nel Palazzo dei Provveditori Veneti, costruito nel XVI secolo su progetto di Andrea Palladio. Il museo arche- ologico nazionale è eletto dall’Une- sco Patrimonio Mondiale dell’U- manità per la presenza, nell’area archeologica al di sotto del museo, dei resti del Palazzo Patriarcale tar- do antico-medioevale e di un seg- mento stratificato di città con tracce di vita databili prima e durante l’oc- cupazione longobarda. Le collezioni di età altomedievale costituiscono il nucleo espositivo principale del museo; il primo piano, oltre ad una sezione riguardante la colonia ro- mana di Julium Carnicum (Zuglio), è interamente dedicato ai Longo- bardi. Famosissimi i corredi delle necropoli longobarde individuate per lo più all’esterno delle mura ro- mane ma anche in città come il sar- cofago di Gisulfo ritrovato in piazza Paolo Diacono. La ricchezza di orefi- ceria come fibule, collane, orecchini e l’importante collezione di monete d’oro longobarde, oltre alla varietà di oggetti di uso quotidiano, fanno di questo museo un vero scrigno d’ar- te e di storia la cui visita è d’obbligo. Il museo è usufruibile da tutti con piacere grazie all’esposizione degli oggetti e alla presentazione degli stessi con pannelli di immediata comprensione degli usi e costumi del popolo longobardo. Di notevole interesse anche i numerosi arredi liturgici di età bizantina, longobarda e carolingia come la preziosa Pace del Duca Orso, in avorio e argento sbalzato e dorato. Info: piazza Duomo, 1 tel +39 0432 700700 02 Museo Cristiano e Tesoro del Duomo 03 Museo Archeologico Nazionale Casa Medievale è la più antica casa cividalese sorta sulle fondamenta di una torre, probabilmente appar- tenente alla prima cinta muraria romana. La solida costruzione ha resistito alle calamità naturali ed è rimasta immutata fino ai nostri giorni. Info: via Monastero Maggiore 07 Casa Medievale Le valli del Natisone collegano Cividale del Friuli alla valle del fiume Isonzo in Slovenia e sono formate dal fiume Natisone e dai suoi affluenti quali l’Alberone, il Cosizza e l’Erbezzo Fondata nel I°sec. A.C. da Giulio Cesare con il nome di Forum Julii da cui il nome Friuli, nel 568 d.C. divenne sede del primo ducato longobardo in Italia ed in seguito, per alcuni secoli, residenza dei Patriarchi di Aquileia. Dopo 350 anni circa di dominio della Repubblica di Venezia, entrò a metà Ottocento a far parte del Regno d’Italia Moimacco, Povoletto e Remanzacco BORGHI RURALI Le Valli del Natisone Il Centro Visite del “Villaggio de- gli Orsi” e’ un mini-museo gestito dall’Università di Udine, allestito per imparare a conoscere l’orso e gli altri grandi carnivori che abita- no le zone più selvagge e suggesti- ve del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia (lince e lupo). All’interno una sala ospita una mostra per- manente, allestita con cartelloni, sulla biologia, ecologia e sulle abi- tudini dei grandi carnivori. Inoltre, un laboratorio permette a bambi- ni e adulti di imparare tutto sulle tracce degli animali dei nostri bo- schi giocando con gessi e sabbie- ra. E’ visitabile la ricostruzione di una tana di orso e si possono vi- sionare video e immagini “rubate” in natura di questi affascinanti ani- mali. All’esterno l’area gioco, ispi- rata ai movimenti dei grandi car- nivori, e l’area pic-nic permettono di intrattenere bimbi e famiglie in serenità in uno splendido scenario naturale. Info: località Stupizza www.uniud.it/villaggioorsi [email protected] Villaggio degli Orsi - Stupizza Il monumento più importante di Pulfero è la grotta di San Giovan- ni d’Antro, già presente nei docu- menti del IX secolo, interessante non solo sotto il profilo naturali- stico ma anche storico, artistico e religioso. Dal paese di Antro, a piedi in pochi minuti si raggiunge la scalinata che porta all’ingres- so della grotta la cui lunghezza, finora esplorata, supera i quattro chilometri. All’interno sono state rinvenute ossa di vertebrati del Quaternario estinti come l’Ursus Spaeleus. Interessante all’ingres- so della grotta, la cappella di San Giovanni, costruita nel 1477, con alcuni lacerti di affreschi ed il Sei- centesco altare in legno dorato di scuola slovena. Le statue, attribui- te alla bottega di Giovanni Martini, sono databili al Cinquecento. Info: località Antro tel +39 0432 709065 www.comune.pulfero.ud.it Immerso nel verde, è uno dei centri più importanti delle valli e offre ai visitatori una rete di sentieri e itinerari di facile percorribilità per poter scoprire le ricchezze artistiche e naturali. L’importanza storica del territorio di Pulfero risale all’epoca longobarda quando apparteneva alla Gastaldia d’Antro, un’unità amministrativa che originariamente dipendeva dal re longobardo, successivamente dal patriarca di Aquile- ia ed infine dal doge di Venezia. A Biacis è ancora visi- bile una torre del castello di Ahrensperg che assieme alla grotta d’Antro formava un eccezionale sistema difensivo. Grotta di San Giovanni d’Antro e Chiesa di San Giovanni Pulfero TRA GROTTE ED ORSI NATURA E TRADIZIONI Il santuario mariano di Castelmon- te sorge sulla catena delle Prealpi Giulie a oltre 600 metri sul livello del mare, a pochi chilometri da Ci- vidale del Friuli. In origine il luogo era una postazione romana, men- tre il ritrovamento di alcuni indizi farebbero risalire la fondazione del santuario al V-VII secolo. Dal XIII secolo il santuario è conside- rato come una rocca, fortezza in- violabile a difesa della sottostante pianura. Il santuario è fortificato e custodito con le armi a protezione dei pellegrini ed ingrandito fino a diventare un borgo. L’attuale chie- sa risente delle modifiche apporta- te durante i secoli. Dal 1913 la cura del santuario è affidata ai Frati Cappuccini. La statua quattrocen- tesca, di scuola salisburghese, in pietra della “Madonna viva” è an- cor’oggi molto venerata dalla po- polazione friulana. Queste remote origini fanno di Castelmonte uno dei più antichi santuari mariani del nord-est d’Italia. Il santuario si raggiunge in macchi- na o pullman da Carraia. E’ tradi- zione delle genti friulane raggiun- gere il santuario a piedi attraverso i numerosi sentieri o la strada che da Carraria porta al santuario lun- go il cui percorso si trovano i capi- telli del Rosario rappresentanti i misteri della vita di Cristo. Info: località Castelmonte tel +39 0432 731094 www.santuariocastelmonte.it [email protected] Santuario della Beata Vergine di Castelmonte Tra i borghi del comune di Prepotto quelli di Codro- maz e Berda sono dei gioielli di architettura rurale recuperata. Nella parte pianeggiante e collinare del territorio vengono coltivati i tipici vini della regione e anche lo Schioppettino di Prepotto, vitigno autoctono tipico della valle del fiume Judrio; l’incomparabile vino fa parte della famiglia delle Ribolle: è infatti la ri- bolla nera o pocalza, come viene chiamato in sloveno. Info: www.viadeimontisacri.it Prepotto Grimacco e Drenchia TRA VIGNETI E SENTIERI DELLO SPIRITO ARCHITETTURA RURALE E ARTE CONTEMPORANEA NUMERI PER EMERGENZE Emergenza Sanitaria: 118 Carabinieri: 112 Polizia di Stato: 113 Polizia Municipale: +39 0432 710220 Vigili del Fuoco: 115 Guardia di Finanza: 117 Soccorso Stradale: 803116 TRASPORTI PUBBLICI SAF numero verde: 800 915 303 www.saf.ud.it FUC - Ferrovie Udine Cividale tel +39 0432 731032 www.ferrovieudinecividale.it APT GORIZIA numero verde: 800 955 957 www.aptgorizia.it NUMERI UTILI Ospedale di Cividale Pronto Soccorso via Santa Chiara - tel +39 0432 708245 Croce Rossa Italiana Centrale operativa provinciale via Sabbadini, 12 Udine - tel +39 0432 531531 Carabinieri: via Gallina, 16 tel +39 0432 706300 Municipio: corso Paolino d’Aquileia, 2 tel +39 0432 710100 Polizia Municipale: Piazzetta Chiarottini, 2 tel +39 0432 710220 Guardia di Finanza: via Matajur 1 tel +39 0432 731112 Soccorso stradale - A.C.I.: www.aci.it Cividale del Friuli, con gioielli artistici che sono entrati a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, assieme a Tarcento sono le località più importanti dei Colli Orientali del Friuli, noti in tutto il mondo per ilprezioso nettare di Bacco. Faedis, Attimis e Nimis sono borghi circondati dai resti di castelli medioevali. Le Valli del Natisone, ricche di boschi di frassini, castagni, noccioli, tigli e carpini come pure di fiori danno ai loro visitatori una gradita varietà di colori e profumi in tutte le stagioni. Lungo i sentieri delle valli, potete, se siete fortunati, intravedere molte specie animali: dal capriolo al cinghiale, dalla lepre alla volpe, dallo scoiattolo alle tracce di un orso. Le Valli del Natisone mantengono ancora viva la propria cultura e le proprie tradizioni, attraverso la parlata slovena, i riti e le usanze come quelle legate al natale e al carnevale. Le Valli del Torre sono un angolo di montagna incontaminata, vicina alle città d’arte del Friuli Venezia Giulia. Sono meta per tutti coloro che amano immergersi nella natura selvaggia, ricca di acque che nel loro percorso creano spettacolari torrenti carsici e splendide cascate tra cui quella del rio Boncic nella piana di Campo di Bonis. Dalla catena del Gran Monte si ha una vista mozzafiato dalle Alpi Carniche e Giuliefino al Mar Adriatico. Percorrendo i vari sentieri che conducono al monte è possibile ammirare la preziosa flora (Asfodelo, Iris e diversi tipi di Lilium) e l’interessante fauna (grifone, cervo, orso, lince e gatto selvatico). Le attrazioni naturali di questo angolo di Friuli richiamano gli amanti del volo libero in deltaplano e parapendio, quelli della mountain bike, della speleologia, dell’arrampicata sportiva e delle passeggiate a cavallo. Molto apprezzati la varietà di sentieri adatti a tutti e, d’inverno, gli anelli di sci di fondo e le passeggiate con le cjaspole. ˇˇ

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Le vallate sono dominate dal monte Matajur (1641 m), monte-simbolo di questo territorio. L’altitudine dei monti, che non superano i 1100 metri, le numerose strade campestri di collegamento delle valli, i sentieri naturalistici immersi nel verde dei prati e dei boschi e la presenza di corsi d’acqua rendono le valli del Natisone luogo adatto per camminate naturalistiche, escursioni in mountain bike, passeggiate a cavallo e la pratica della pesca sportiva.

Il fiume Natisone, con le sue acque color smeraldo, offre invece ai visitatori scorci sorprendenti e piacevoli ripari all’ombra nelle giornate estive. Le valli sono state scelte dagli uomini come luogo ideale per viverci già durante il Paleolitico e il Neolitico per il particolare ambiente naturale; sono state poi colonizzate dai romani, longobardi e dalle popolazioni slave, i cui usi e tradizioni caratterizzano ancora la vita e la cultura dei valligiani.

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MONUMENTI SEGNALATI01 Duomo02 Museo Cristiano e Tesoro del Duomo03 Museo Archeologico Nazionale04 Monastero di Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo05 Ponte del Diavolo06 Ipogeo Celtico07 Casa Medievale 08 Bosco Romagno (fuori mappa)

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Progettazione e realizzazione: Five Zone Udine _ Cartografia: Tabacco _ Stampa: Ellerani - San Vito al TagliamentoTesti a cura dell’Agenzia TurismoFVG _ Fotografie: Archivio TurismoFVG, Archivio Consorzio dolceNordEst, Archivio Grotte di Villanova, Archivio Mucris, Archivio Parco Naturale Prealpi Giulie, G. Burello, Elio e Stefano Ciol, Marco Milani, L. Braida, L. Tessaro, A. Castiglioni, M. Valdemarin, G. Fitzthum, S. Vaccher.

CIVIDALE DEL FRIULI E LE VALLI DEL NATISONETARCENTO E LE VALLI DEL TORREColli orientali del Friuli: mappa turistica e guida al territorio

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TarcentoDolomiti Friulane

Palù di Livenza

Dal 2011 le testimonianze artistiche longobarde sono state iscritte nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO in quanto i monumenti sono “ritenuti di alta qualità architettonica e decorativa e… costituiscono una te-stimonianza esemplare del periodo compreso tra il VI e l’VIII secolo d.c.”. Una passeggiata tra le vie e le piazze di Cividale vi farà scoprire piccole perle d’arte

come il palazzo affrescato Stringher-Levrini del XVI secolo o la casa ritenuta in origine abitazione di Paolo Diacono. Cividale è anche conosciuta per lo spettaco-lare paesaggio offerto dalle colline circostanti “rico-perte” di vigneti dalle cui uve si producono gli ottimi vini della zona DOC Colli Orientali del Friuli.

Cividaledel FriuliPATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO

Villa de Claricini Dornpacher è una tipica villa veneta di fine XVII sec. e comprende la grande casa padro-nale, il cortile d’onore, la corte del lato destro, su cui si affacciano le barchesse, e la cappella nobiliare di Santa Croce. La visita all’inter-

no include, oltre alla consistente quadreria, mobili antichi, disegni, stampe, libri, tessuti e ricami. Da segnalare il bel giardino all’italia-na, con annesse foresteria e limo-naia, e il parco boscoso, con alberi risalenti al tardo Settecento.

Info: via Benvenuta Boiani, 4 frazione Bottenicco di Moimaccotel e fax 0432 733234 www.declaricini.it [email protected]

Il museo propone due sezioni, una archeologica e una paleontologica.Nella sezione archeologica si può avere un primo sguardo sulla Ter-ra dei Nove Castelli che va da Civi-dale a Nimis e fino a Povoletto; qui sono esposti i ritrovamenti emersi dagli scavi nel castello della Motta

eseguiti nell’ultimo decennio. La sezione paleontologica è molto ricca e rappresenta un “viaggio” attraverso la storia geologica del Friuli; tra le testimonianze spicca lo scheletro dell’Ursus Speleaus, un orso, ormai estinto, che viveva nelle caverne; è esposta una ripro-

duzione del mammifero a gran-dezza naturale nel suo habitat.

Info: Villa Pitottivia Roma, 40 - Povolettowww.antiquariumpovoletto.it

ll museo, risultato della paziente ed appassionata attività del fonda-tore Gino Tonutti, ha sede presso i locali del vecchio battiferro Tonut-ti. In una superficie di oltre 12500 metri quadrati sono visitabili: la sezione di archeologia industriale con macchinari, utensili e attrez-zature tuttora funzionanti; il re-

parto delle macchine agricole, che hanno rappresentato tappe signifi-cative nella meccanizzazione agri-cola (dalla fine dell’Ottocento agli anni ’60 del Novecento); seguono le sezioni auto e moto d’epoca.

Info: via Udine, 6 località Casali BattiferroRemanzacco tel +39 0432 667015fax +39 0432 668282 www.tonuttimuseum.com

Villa de Claricini Dornpacher - Moimacco

Museo Gino Tonutti - Remanzacco

Antiquarium della Motta e mostra del fossile - Povoletto

Cividale del Friuli e le Valli del NatisoneTarcento e le Valli del TorreNATURA INCONTAMINATA, STORIA ED ENOGASTRONOMIA

Collezione Etnografica Mario Ruttar - Grimacco

Grimacco è adagiato, con i suoi numerosi borghi, sui due versanti dell’alta valle del Cosizza, in un ambien-te incontaminato dove fin dall’antichità fu punto di incontro di etnie che ci hanno lasciato una ricchezza di tradizioni popolari. Tra i vari borghi ricordiamo To-polò, un paese che sorge in una splendida posizione panoramica e rappresenta un affascinante esempio di unione di architettura rurale ed arte contemporanea; il paese è stato arricchito da opere di artisti italiani ed europei ospiti annualmente, a luglio, della manifesta-zione internazionale d’arte, musica e teatro chiamata “stazione di topolò - postaja topolove” Info: www.stazionetopolo.it

Oltre Grimacco si trova Drenchia che offre dei pae-saggi molto suggestivi e delle passeggiate nei luoghi dove si combattè durante la ritirata di Caporetto; sono ancora visibili postazioni per cannoni lungo il sentiero del Monte Colovrat (Kolovrat). Casoni Solarie invece è tristemente nota perché qui morì la prima vittima ita-liana della Grande Guerra, l’alpino Riccardo di Giusto, al quale è stato dedicato un monumento. Info: www.comune.drenchia.ud.it

Nel borgo di Clodig si trova una collezione nata dalla sensibilità e dalla passione dei coniugi Ruttar per la cultura materiale tradizio-nale del territorio. Sono esposti strumenti per la fienagione, il di-

sboscamento, l’allevamento, la produzione di burro e formaggi, la falegnameria. Particolarmente interessanti le maschere utilizzate ancor oggi per festeggiare il Car-nevale.

Info: via Clodig, 26 - Grimaccotel +39 0432 725003www.comune.grimacco.ud.it

Casa Rurale del Terrritorio - Drenchia

Il museo, che ha sede nella fra-zione di Trinco, raccoglie oggetti d’uso domestico, attrezzi della vita contadina e rurale provenienti dal comune di Drenchia. L’esposizione ripercorre la storia economica e sociale, dal XIX fino alla metà del

XX sec., di questa comunità, che presenta singolari caratteristiche linguistiche e culturali. Inoltre sono esposte una serie di testimo-nianze relative alla Prima Guerra Mondiale.

Info: località Trinco, 1tel +39 0432 721130 o 721021www.comune.drenchia.ud.it

Cividale - Patrimonio Mondiale dell’Unesco Cividale - Patrimonio Mondiale dell’Unesco

Il monastero di Santa Maria in Valle si è sviluppato nel corso dei secoli lungo le rive del fiume Natisone. Il luogo, compreso probabilmente fin dall’origine nell’ambito della città romana, fu in età longobarda sede della corte regia e residenza del Gastaldo. Al suo interno si tro-va l’importante traccia di architet-tura e arte del VIII sec.: l’oratorio di Santa Maria in Valle noto come Tempietto Longobardo. Fu edifi-cato nell’VIII secolo con funzione di

cappella palatina della corte regia, divenne poi oratorio delle mona-che fino al 1893, quando fu donato al Comune per l’apertura al pub-blico. Il tempietto rappresenta la massima e la più nota espressione dell’architettura e dell’arte che i longobardi hanno lasciato in Italia. Uniche nell’arte occidentale sono le decorazioni a stucco dall’arco-ne con tralcio vitineo, traforato a giorno, che arricchiscono il porta-le d’ingresso, e gli altri ornamenti

del registro superiore con la te-oria di Sante e Martiri, alte poco più del reale. Prezioso anche il coro ligneo, conservato all’interno, magistralmente intagliato, proba-bilmente da maestranze germani-che, alla fine del Trecento (o alla fine del XIV secolo).

Info: via Monastero Maggiore tel +39 0432 700867 www.cividale.net

Il bosco Romagno si trova alle porte di Cividale, nella località di Spessa, ricca di vigneti. Il bosco è un parco naturale ricreativo di 53 ettari con percorsi adatti a famiglie e a tutti coloro che desiderano tra-scorrere qualche ora con la natu-ra. Si possono ammirare essenze tipiche della regione come rovere, roverella, farnia, cerro, aceri cam-pestri e montani, carpini bianchi e neri, farinaccio, ciliegio, castagno e tiglio selvatico.

Inoltre è possibile vedere specie esotiche come il pino strobo e la douglasia qui coltivati negli anni Sessanta per finalità sperimentali e di ricerca.Durante la visita del bosco potrà anche capitarvi di intravedere un simpatico scoiattolo, un ghiro, una volpe ed un capriolo. Nel bosco si trova un percorso ginnico attrez-zato e un’ area giochi per bambini.

Un luogo ricco di mistero, un com-plesso di grotte artificiali scavate a piani, situato sotto un’abitazione di via Monastero Maggiore. Sono visibili dei “mascheroni” scolpiti nella pietra, probabili resti di arte funeraria celtica. Fu utilizzato in seguito dai romani probabilmente come carcere.

Info: via Monastero Maggiore, 2 tel +39 0432 700460

Suggestivo il Ponte del Diavolo sul fiume Natisone, simbolo della cit-tà, risalente alla metà del Quattro-cento. Distrutto durante la disfatta di Caporetto nell’ottobre 1917 da parte degli italiani, fu ricostruito ed inaugurato nel maggio 1918 da-gli austriaci.

04 Monastero di Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo

08 Bosco Romagno

06 Ipogeo Celtico05 Ponte del Diavolo

Cividale - Patrimonio Mondiale dell’Unesco

La costruzione iniziata nel 1457 raggiunse l’attuale fisionomia con i successivi interventi nel corso dei secoli. Al suo interno ospita uno dei capolavori dell’oreficeria medievale italiana “La Pala d’argento di Pel-legrino II” che troneggia sull’altare maggiore. Ogni Epifania vi si svolge il rito della Messa dello Spadone.

Info: corso Paolino d’Aquileiatel +39 0432 [email protected]

01 Duomo

Nel nuovo museo, situato accanto al duomo, sono esposti i due ca-polavori della scultura longobarda quali il Battistero di Callisto, edi-cola ottagonale dell’VIII sec, e l’ara di Ratchis, altare in pietra carsica decorato con bassorilievi, dono del duca Ratchis. Nelle altre sale si pùo ammirare il Tesoro del duo-mo comprendente la cattedra in pietra su cui sono stati intronizzati numerosi Patriarchi, la spada del Patriarca Marquardo di Randeck,

preziosi oggetti di culto quali pis-sidi, reliquiari, calici, evangelista-ri dal VII al XVII secolo finemente lavorati con metalli pregiati, pietre preziose e smalti policromi. Ricca è anche la Pinacoteca con opere del Pordenone, Veronese ed altri importanti maestri.

Info: via Candotti, 1tel +39 0432 730403 [email protected]

Il museo fu fondato nel 1817 dal conte Michele della Torre Valsassi-na, studioso che condusse all’inizio dell’Ottocento campagne di scavo a Cividale e dintorni grazie a sov-venzioni dell’Imperatore d’Austria Francesco I. Oggi il museo ha sede nel Palazzo dei Provveditori Veneti, costruito nel XVI secolo su progetto di Andrea Palladio. Il museo arche-ologico nazionale è eletto dall’Une-sco Patrimonio Mondiale dell’U-manità per la presenza, nell’area archeologica al di sotto del museo, dei resti del Palazzo Patriarcale tar-do antico-medioevale e di un seg-mento stratificato di città con tracce

di vita databili prima e durante l’oc-cupazione longobarda. Le collezioni di età altomedievale costituiscono il nucleo espositivo principale del museo; il primo piano, oltre ad una sezione riguardante la colonia ro-mana di Julium Carnicum (Zuglio), è interamente dedicato ai Longo-bardi. Famosissimi i corredi delle necropoli longobarde individuate per lo più all’esterno delle mura ro-mane ma anche in città come il sar-cofago di Gisulfo ritrovato in piazza Paolo Diacono. La ricchezza di orefi-ceria come fibule, collane, orecchini e l’importante collezione di monete d’oro longobarde, oltre alla varietà

di oggetti di uso quotidiano, fanno di questo museo un vero scrigno d’ar-te e di storia la cui visita è d’obbligo. Il museo è usufruibile da tutti con piacere grazie all’esposizione degli oggetti e alla presentazione degli stessi con pannelli di immediata comprensione degli usi e costumi del popolo longobardo. Di notevole interesse anche i numerosi arredi liturgici di età bizantina, longobarda e carolingia come la preziosa Pace del Duca Orso, in avorio e argento sbalzato e dorato.

Info: piazza Duomo, 1tel +39 0432 700700

02 Museo Cristiano e Tesoro del Duomo

03 Museo Archeologico Nazionale

Casa Medievale è la più antica casacividalese sorta sulle fondamenta di una torre, probabilmente appar-tenente alla prima cinta muraria romana. La solida costruzione ha resistito alle calamità naturali ed è rimasta immutata fino ai nostri giorni.

Info: via Monastero Maggiore

07 Casa Medievale

Le valli del Natisone collegano Cividale del Friuli alla valle del fiume Isonzo in Slovenia e sono formate dal fiume Natisone e dai suoi affluenti quali l’Alberone, il Cosizza e l’Erbezzo

Fondata nel I°sec. A.C. da Giulio Cesare con il nome di Forum Julii da cui il nome Friuli, nel 568 d.C. divenne sede del primo ducato longobardo in Italia ed in seguito, per alcuni secoli, residenza dei Patriarchi di Aquileia. Dopo 350 anni circa di dominio della Repubblica di Venezia, entrò a metà Ottocento a far parte del Regno d’Italia

Moimacco,Povoletto e Remanzacco BORGHI RURALI

Le Vallidel Natisone

Il Centro Visite del “Villaggio de-gli Orsi” e’ un mini-museo gestito dall’Università di Udine, allestito per imparare a conoscere l’orso e gli altri grandi carnivori che abita-no le zone più selvagge e suggesti-ve del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia (lince e lupo). All’interno una sala ospita una mostra per-manente, allestita con cartelloni, sulla biologia, ecologia e sulle abi-

tudini dei grandi carnivori. Inoltre, un laboratorio permette a bambi-ni e adulti di imparare tutto sulle tracce degli animali dei nostri bo-schi giocando con gessi e sabbie-ra. E’ visitabile la ricostruzione di una tana di orso e si possono vi-sionare video e immagini “rubate” in natura di questi affascinanti ani-mali. All’esterno l’area gioco, ispi-rata ai movimenti dei grandi car-

nivori, e l’area pic-nic permettono di intrattenere bimbi e famiglie in serenità in uno splendido scenario naturale.

Info: località Stupizzawww.uniud.it/villaggioorsi [email protected]

Villaggio degli Orsi - Stupizza

Il monumento più importante di Pulfero è la grotta di San Giovan-ni d’Antro, già presente nei docu-menti del IX secolo, interessante non solo sotto il profilo naturali-stico ma anche storico, artistico e religioso. Dal paese di Antro, a piedi in pochi minuti si raggiunge la scalinata che porta all’ingres-

so della grotta la cui lunghezza, finora esplorata, supera i quattro chilometri. All’interno sono state rinvenute ossa di vertebrati del Quaternario estinti come l’Ursus Spaeleus. Interessante all’ingres-so della grotta, la cappella di San Giovanni, costruita nel 1477, con alcuni lacerti di affreschi ed il Sei-

centesco altare in legno dorato di scuola slovena. Le statue, attribui-te alla bottega di Giovanni Martini, sono databili al Cinquecento.

Info: località Antro tel +39 0432 709065 www.comune.pulfero.ud.it

Immerso nel verde, è uno dei centri più importanti delle valli e offre ai visitatori una rete di sentieri e itinerari di facile percorribilità per poter scoprire le ricchezze artistiche e naturali. L’importanza storica del territorio di Pulfero risale all’epoca longobarda quando apparteneva alla Gastaldia d’Antro, un’unità

amministrativa che originariamente dipendeva dal re longobardo, successivamente dal patriarca di Aquile-ia ed infine dal doge di Venezia. A Biacis è ancora visi-bile una torre del castello di Ahrensperg che assieme alla grotta d’Antro formava un eccezionale sistema difensivo.

Grotta di San Giovanni d’Antro e Chiesa di San Giovanni

PulferoTRA GROTTE ED ORSI NATURA E TRADIZIONI

Il santuario mariano di Castelmon-te sorge sulla catena delle Prealpi Giulie a oltre 600 metri sul livello del mare, a pochi chilometri da Ci-vidale del Friuli. In origine il luogo era una postazione romana, men-tre il ritrovamento di alcuni indizi farebbero risalire la fondazione del santuario al V-VII secolo. Dal XIII secolo il santuario è conside-rato come una rocca, fortezza in-violabile a difesa della sottostante pianura. Il santuario è fortificato e custodito con le armi a protezione dei pellegrini ed ingrandito fino a

diventare un borgo. L’attuale chie-sa risente delle modifiche apporta-te durante i secoli. Dal 1913 la cura del santuario è affidata ai Frati Cappuccini. La statua quattrocen-tesca, di scuola salisburghese, in pietra della “Madonna viva” è an-cor’oggi molto venerata dalla po-polazione friulana. Queste remote origini fanno di Castelmonte uno dei più antichi santuari mariani del nord-est d’Italia.Il santuario si raggiunge in macchi-na o pullman da Carraia. E’ tradi-zione delle genti friulane raggiun-

gere il santuario a piedi attraverso i numerosi sentieri o la strada che da Carraria porta al santuario lun-go il cui percorso si trovano i capi-telli del Rosario rappresentanti i misteri della vita di Cristo.

Info: località Castelmontetel +39 0432 731094 [email protected]

Santuario della Beata Vergine di Castelmonte

Tra i borghi del comune di Prepotto quelli di Codro-maz e Berda sono dei gioielli di architettura rurale recuperata. Nella parte pianeggiante e collinare del territorio vengono coltivati i tipici vini della regione e anche lo Schioppettino di Prepotto, vitigno autoctono

tipico della valle del fiume Judrio; l’incomparabile vino fa parte della famiglia delle Ribolle: è infatti la ri-bolla nera o pocalza, come viene chiamato in sloveno. Info: www.viadeimontisacri.it

PrepottoGrimacco e Drenchia

TRA VIGNETI E SENTIERI DELLO SPIRITO ARCHITETTURA RURALE E ARTE CONTEMPORANEA

NUMERI PER EMERGENZE

Emergenza Sanitaria: 118Carabinieri: 112Polizia di Stato: 113Polizia Municipale: +39 0432 710220Vigili del Fuoco: 115Guardia di Finanza: 117Soccorso Stradale: 803116

TRASPORTI PUBBLICI

SAF numero verde: 800 915 303 www.saf.ud.itFUC - Ferrovie Udine Cividale tel +39 0432 731032 www.ferrovieudinecividale.itAPT GORIZIA numero verde: 800 955 957www.aptgorizia.it

NUMERI UTILI

Ospedale di Cividale Pronto Soccorsovia Santa Chiara - tel +39 0432 708245Croce Rossa Italiana Centrale operativa provincialevia Sabbadini, 12 Udine - tel +39 0432 531531Carabinieri: via Gallina, 16tel +39 0432 706300Municipio:corso Paolino d’Aquileia, 2tel +39 0432 710100Polizia Municipale: Piazzetta Chiarottini, 2tel +39 0432 710220Guardia di Finanza: via Matajur 1tel +39 0432 731112Soccorso stradale - A.C.I.: www.aci.it

Cividale del Friuli,congioielliartisticichesonoentratiafarpartedelPatrimonioMondialedell’Unesco,assiemeaTarcentosonolelocalitàpiùimportantideiColliOrientalidelFriuli,notiintuttoilmondoperilpreziosonettarediBacco.Faedis,AttimiseNimissonoborghicircondatidairestidicastellimedioevali.

Le Valli del Natisone,ricchediboschidifrassini,castagni,noccioli,tigliecarpinicomepuredifioridannoailorovisitatoriunagraditavarietàdicolorieprofumiintuttelestagioni.Lungoisentieridellevalli,potete,sesietefortunati,intravederemoltespecieanimali:dalcaprioloalcinghiale,dallalepreallavolpe,dalloscoiattoloalletraccediunorso.LeVallidelNatisonemantengonoancoravivalapropriaculturaeleproprietradizioni,attraversolaparlataslovena,iritieleusanzecomequellelegatealnataleealcarnevale.

Le Valli del Torresonounangolodimontagnaincontaminata,vicinaallecittàd’artedelFriuliVeneziaGiulia.Sonometapertutticolorocheamanoimmergersinellanaturaselvaggia,riccadiacquechenelloropercorsocreanospettacolaritorrenticarsiciesplendidecascatetracuiquelladelrioBoncicnellapianadiCampodiBonis.DallacatenadelGranMontesihaunavistamozzafiatodalleAlpiCarnicheeGiuliefinoalMarAdriatico.Percorrendoivarisentiericheconduconoalmonteèpossibileammirarelapreziosaflora(Asfodelo,IrisediversitipidiLilium)el’interessantefauna(grifone,cervo,orso,linceegattoselvatico).LeattrazioninaturalidiquestoangolodiFriulirichiamanogliamantidelvololiberoindeltaplanoeparapendio,quellidellamountainbike,dellaspeleologia,dell’arrampicatasportivaedellepasseggiateacavallo.Moltoapprezzatilavarietàdisentieriadattiatuttie,d’inverno,glianellidiscidifondoelepasseggiateconlecjaspole.

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Page 2: 03 02 06 NATURA E TRADIZIONI 05 01 - ENIT

Il museo vuole conservare e pre-sentare al visitatore le vestigia e gli oggetti quotidiani dei castelli di epoca feudale (X-XV sec.), che caratterizzano ancora oggi questo territorio, sulla strada pedemon-tana da Cividale al Norico. Il per-corso inizia con il tema della sto-

ria delle fortificazioni e della loro evoluzione architettonica e tecno-logica. Al piano superiore sono le sezioni dedicate alla caccia, alla pesca, all’allevamento e all’agri-coltura nell’età feudale, alle armi e alle armature medievali.

Info: via Principale, 99 Località Attimis www.museoattimis.it [email protected]

Sulle colline di Nimis si trova il Pistino, la pista di “slopestyle” più bella d’Italia, che presenta varie li-nee in discesa ricche di salti e cur-ve spondate create su misura per scendere con le mountain bike. Il Pistino è stato ideato per chi vuole staccare le ruote da terra per un attimo e fare il pieno di adrenalina.

Info: Sede Pistino, via Leopardi località NimisSede Slopestyle Nimis Club via Ramandolo, 27 - Nimis www.slopestylenimisclub.blogspot.com [email protected]

Il sentiero “tai roncs dal sorêli”La passeggiata, una delle più fre-quentate della conca tarcentina, attraversa a mezza costa la Ri-viera, con partenza dal Palazzo Frangipane. Lungo il sentiero, grazie alla generosità climatica dell’assolato versante sud, possia-mo trovare olivi, mandorli, e ciliegi che producono le gustose ciliegie duracine.

Il sentiero della memoriaSi raggiunge l’abitato di Sammar-denchia arrivandoci da Coia. Un percorso abbellito da un centinaio di pannelli in terracotta, parzial-mente dipinta e invetriata che rac-conta la storia, gli usi e le tradizio-ni del borgo di Sammardenchia.

Il sentiero di Crosis Permette di ammirare le impo-nenti cascate del Torre derivanti da un impianto idroelettrico rea-lizzato all’inizio del Novecento.

Il sentiero dei Ciclamini Inizia nel Pian dei Ciclamini e con-sente “a tutti” di fruire e godere delle caratteristiche di una delle parti più rappresentative del Par-co naturale delle Prealpi Giulie. Il sentiero, dotato di battiruota e fune guida, ha uno sviluppo di poco cir-ca 600 metri; le caratteristiche del fondo e le pendenze contenute lo rendono percorribile anche da per-sone che si muovono servendosi della sedia a rotelle. Installazioni didattiche opportunamente studia-te e fruibili anche dai non vedenti, forniscono informazioni a quanti vogliono saperne di più su flora, fauna, paesaggio e storia dell’area Parco. Il punto di partenza e di ar-rivo è situato in prossimità dell’al-bergo “Ai Ciclamini” e della annes-sa foresteria del parco.

Sentiero natura Valle MusiDalle sorgenti del torrente Torre, ai piedi della catena dei Musi nel Parco naturale delle Prealpi Giu-lie, si imbocca il Sentiero natura Valle Musi che, attraverso l’antico percorso che un tempo collegava tra loro le casere e i pascoli posti lungo la valle del torrente Mea, raggiunge Pian dei Ciclamini.Rientro alle Sorgenti del Torre su medesimo percorso.

Il piccolo borgo dall’architettura rurale è considerato il balcone del Friuli Venezia Giulia per la stra-ordinaria vista ed è conosciuto a livello nazionale per i sanguinosi eventi del febbraio 1945 presso le malge di Porzus, poco oltre l’a-

bitato, diventate ora monumento nazionale. Le malghe possono essere raggiunte a piedi per un sentiero segnalato che parte dalla piazza di Porzus. Il percorso è par-zialmente percorribile con l’auto. La vicina chiesetta della Madonna

del Falcetto (Madonne de Sèsule), eretto a ricordo dell’apparizione della SS.Vergine, è ancora meta continua di pellegrinaggi devozio-nali.

Dal borgo di Subit, noto per le col-tivazioni di gustosi piccoli frutti (lamponi, more, fragoline di bo-sco), iniziano tre sentieri facili de-dicati alle famiglie con bambini.

Il sentiero dei folletti (Subit - Za Uorh - Cancellier - Subit) il cui percorso è ricco di piante medici-nali. Il sentiero della strega (Su-bit-Valle Moraca-Rauan-Subit) per imparare a riconoscere le piante tossiche.

Il sentiero delle agane (Subit-Rauan-Monte S. Giacomo-Monte Cras-Subit) dove si incon-trano le piante alimentari (dislivel-lo massimo 180 m.).

Il sentiero tematico “Castelli di Zucco e Cucagna”Inizia dal borgo di S. Anastasia, collocato proprio sotto i manieri ha origine al tempo della costruzione dei castelli quando qui c’ erano le abitazioni dei servi e le stalle; il suo nome deriva da un’ antica chie-sa ora scomparsa. Con l’ avviarsi per il sentiero che fin dal Medio-evo è l’ unica strada di accesso ai Castelli di Zucco e Cucagna. Dopo circa 15 - 20 minuti di cammina-ta arriviamo al Castello di Zucco, m 299 s.l.m., dove possiamo am-

mirare la chiesetta del XVI secolo oltre ad uno splendido panorama. Proseguendo attraverso il sentie-ro, dopo circa una decina di minuti arriviamo al Castello di Cucagna, m 357 s.l. m, la cui ricostruzione è a buon punto, particolarmente suggestiva e l’ imponente torre in-teramente restaurata. Dopo aver terminato la visita anche a questo castello si prosegue per il sentie-ro che conduce alla chiesa di San Rocco. Il giro dura all’ incirca 1 ora 20 minuti e non necessita di un ab-bigliamento particolare.

Il forte del Monte Bernadia è un opera militare costruita fra il 1908 ed il 1913 per difendere i ponti del Tagliamento ed impedire l’invasio-ne dell’esercito austro-ungarico della Val Torre. Annessi al fortino vari magazzini, caserme, garit-te, e numerosi cunicoli sotterra-nei di collegamento. Dal piazzale antistante il fortino si gode, spe-cialmente nelle giornate limpide,

un’ottima vista che spazia su quasi tutta la regione, fino al mare. Ac-canto al forte si trova il Monumento Faro della “Julia”, costruito a parti-re dal 1954 a ricordo dei caduti del-la “Julia”. L’opera rappresenta due penne mozze che si alzano verso il cielo a significare il sacrificio dei Caduti. Sul piazzale antistante il forte si tiene ogni anno il raduno degli alpini ed il “Motoraduno in-

vernale dell’Amicizia”, iniziato nel 1973 e che vede ad ogni edizione la partecipazione di migliaia di moto-ciclisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Dal fortino si può rag-giungere il monte Pocivalo in cui si trovano due caserme blindate e una struttura, ancora in ottime condizioni, per le munizioni e per i serventi della batteria, risalenti alla Grande Guerra.

Tarcento e le Valli del Torre - ville e folclore

Trekking nelle Valli del Torre Trekking nelle Valli del Torre

Il territorio di Lusevera è parzialmente compreso nel Parco Naturale delle Prealpi Giulie, in cui sono tutelate le peculiarità naturalistiche, storiche, culturali più importanti di questi splendidi gruppi montuosi. La flora e la fauna sono ricche tanto che ci si può imbattere in lepri, cinghiali, volpi, caprioli, cervi, camosci, stambecchi, pernici, galli forcello e cedrone, senza dimenticare la rinnovata presenza dell’orso e della lince

L’Alta Val Torre è ricca di sentieri naturalistici fruibili da semplici escursionisti, marciatori ed alpinisti, ovun-que si possono ammirare le sfaccettature della natura incontaminata e qualche traccia della storia antica di questi luoghi, come il ponte romano di Pers. In località Pian dei Ciclamini c’è la foresteria del Parco all’interno della quale c’è un bookshop ed il punto informativo del parco, un luogo di approfondimento delle peculiarità ambientali rilevabili nell’area; qui si trova una sezione per non vedenti con un plastico tattile rappresentante

l’intera area della montagna friulana. Nelle vicinanze il turista potrà cimentarsi in due palestre di roccia di cui una molto tecnica chiamata “lis feminis” ed un’altra adatta anche ai bambini detta “ai ciclamini”.

Info: Parco Naturale Prealpi Giulietel +39 0433 53534Foresteria del Parco (Pian dei Ciclamini) tel +39 0432 787916 www.parcoprealpigiulie.it

Lusevera… e che grotte!

Piccolo museo con oggetti di arte popolare e di vita e cultura conta-dina raccolti per salvare la storia e le tradizioni dei valligiani che hanno dovuto aguzzare l’ingegno di fronte all’isolamento naturale della valle.

Info: Capoluogo, 51 - Luseveratel +39 0432 787042

Museo Etnografico

Museo Archeologico Medioevale

Pista di Slopestyle

Porzus di Attimis

Taipana

I Tomats

Duomo

Palazzo Frangipane e Museo Archeologico e Naturalistico

Fortino del Monte Bernadia

Attimis

Faedis

Tarcento - percorsi trekking per tutti i gusti

Lusevera - percorsi trekking per tutti i gusti

Ancora viva tra gli abitanti di Tarcento la passione per l’intaglio delle maschere lignee chiamate Tomats, in-dossate nel periodo di Carnevale. I Tomats sono visibili tutto l’anno durante le esposi-zioni temporanee organizzate in occasione delle ma-nifestazioni tradizionali.

Info: www.tomats.org

A poca distanza dal duomo si tro-va il palazzo Frangipane, una del-le residenze dei nobili Signori di Tarcento risalente al XVII secolo. Il palazzo, in cui si trova il museo ar-cheologico e naturalistico, è anche sede di numerose mostre d’arte e convegni. All’esterno del palazzo, sul ripido pendio che digrada ver-so il sottostante torrente Torre si sviluppa un suggestivo parco ca-

ratterizzato da piante ad alto fusto sempre visitabile. All’interno del palazzo si trova il museo archeo-logico e naturalistico che ospita la più importante collezione di Trilo-biti in Italia. Questi artropodi popo-lavano i fondali marini nell’Era Pa-leozoica. Nel museo sono esposti diversi esemplari di flora e fauna fossile disposti in ordine evoluti-vo e cronologico che permettono

di ripercorrere l’evoluzione delle specie attraverso le Ere geologiche che hanno caratterizzato la storia della terra. E’ inoltre presente una collezione sui denti di numerosi vertebrati fossili, unica in Italia.

Info: via Frangipane, 20tel +39 0432 780674www.anftarcento.it

Pregevole edificio del XV seco-lo, ampliato nei secoli successivi è arricchito da numerose ope-re d’arte tra cui l’altar maggiore Settecentesco e pale d’altare di artisti dell’Ottocento e Novecento quali Odorico Politi. All’interno si

può ammirare il grande organo, prezioso strumento posto sopra l’ingresso centrale, costruito dal padovano Malvestito (1906), che presenta oltre 2000 canne. Grazie alla realizzazione di un pavimento in vetro trasparente nella navata

centrale, è possibile osservare nu-merosi resti di precedenti costru-zioni, affiorati nei recenti lavori di ripavimentazione della chiesa.

Info: piazza Romatel +39 0432 785320

Nimis è un’amena località nota per i prelibati vini. Dal paese di Cergneu inizia un suggestivo sentiero in mezzo al bosco che conduce ai resti del Castello di Cergneu del XIII secolo. Nella frazione di Ramandolo, presso la chiesetta di San Giovanni Battista del XV se-colo che si trova lungo la strada che sale a Villanova delle Grotte, si può godere di un ampio scorcio pano-ramico sul Friuli. Dalla piazza di Nimis inizia la “pas-seggiata del Ramandolo” attraverso i vigneti. Questo percorso è segnalato e consigliato in primavera, esta-te ed autunno anche a famiglie con bambini.

Attimis, piccolo borgo con sentiero che porta ai ca-stelli di Attimis: poco distante dal Museo Archeolo-gico Medioevale, si sale al poggio panoramico dove si scorgono le rovine di due manieri: il castello supe-riore, il più antico dei due del XII secolo, e il castello inferiore. Dal borgo Faris è raggiungibile il comples-so del castello di Partistagno, sorto attorno al Mille; è considerato una delle più suggestive fortificazioni medioevali del Friuli. Sono visibili la casa-torre, la cappella nobiliare di Sant’Osvaldo con affreschi del XIV secolo, la cisterna e il trecentesco palazzo della cerchia inferiore munito di eleganti bifore.

Faedis, borgo circondato da vigneti e castagni, luogo ideale per vacanze gastronomiche o sportive, grazie alle molte decine di chilometri di sentieri nei boschi, ottima occasione per lunghe passeggiate a piedi o corse in mountain bike.

Nimis, Attimis e Faedis - vigneti e castelli

In queste terre, ai confini tra la pianura e le catene alpine, l’antica viabilità romana era presidiata da torri difensive trasformate nel corso dei secoli in castelli, tanto da creare attualmente una delle aree più ricche di siti archeologici medioevali della Regione. Sui dolci pendii assolati crescono rigogliosi vigneti, dai quali si producono gli ottimi vini quali il Verduzzo di Ramandolo, il Picolit e il Refosco di Faedis; numerosi sono anche gli uliveti da cui si estrae un olio d’oliva dal gusto ricco e particolare

Circondata da colline di vigneti, boschi e piccoli bor-ghi, lungo il fiume Torre, si trova Tarcento la “Perla del Friuli” o il “paradiso della villeggiatura” come fu chiamata dalla fine dell’Ottocento per il piacevole cli-ma che qui si gode: era il luogo di soggiorno estivo più frequentato del Friuli. L’aria salubre ed il paesag-gio attirarono fin dal XIX secolo studiosi e letterati come pure la nobiltà udinese che qui fece edificare delle stupende ville tra cui Villa Moretti, Villa Angeli, Villa Pontoni e lungo il fiume Torre Villa delle Rose,

Castello Aganoor e molte altre. Si può tuttora godere la piacevolezza del clima passeggiando lungo il fiume Torre nel percorso dotato di panchine e illuminazione notturna. Da non dimenticare il borgo medioevale di Villafredda a Loneriacco e la torre del castello infe-riore detto Cjscjelàt a Coja. Tarcento è nota anche per le sue manifestazioni tradizionali, come l’Epifania dei Fuochi e il Festival dei Cuori, che vede ad ogni edizio-ne l’esibizione dei migliori gruppi di ballo folkloristico del mondo.

Tarcento e le Valli del Torre VILLE E FOLCLORE

Le verdi valli del Torre sono caratterizzate dalla spettacolare vallata scavata dal torrente Torre tra i monti Stella e Bernadia e dalle vallate dei suoi affluenti: i torrenti Vedronza, Mea e altri che creano ambienti ricchi di acque e boschi rigogliosi con flora e fauna molto variegate. Queste valli sono ricche di storia, folclore e tradizioni e propongono ai visitatori un offerta enogastronomica, con piatti tratti da antiche ricette, gelosamente custodite e tramandate da generazioni

Lusevera… E CHE GROTTE!

Nimis, Attimis e Faedis VIGNETI E CASTELLI

INDICAZIONI - ZEICHENERKLÄRUNGEN - INDICATIONS - REFERENCES

Autostrada, stazione e svincolo, area di servizio, stazione a barrieraAutobahn, Autobahn ststätte, GebührenstelleAutoroute à chaussées séparées, échangeur avec péage, aire de service, barrière de péageMotorway with dual carriageway, junction and toll gate

Udine NordA23

Strade a quattro corsieVierspurige Straßen Routes à quatre voiesFour lane roads

13

Strada stataleStaatsstraßeRoute nationaleState road

Strade provinciali e principali traverse urbaneProvinzstraßen und StadtfernverkehrsstraßenRoutes départementale et roues transversales urbaines District roads and main town cross-roads

BoscoWald BoisWood

TRIESTE UDINE Capoluogo di regione, di provincia Landes- und Provinzhauptstadt Chef-lieu de région, de département Chief town of provinc, district

Gemona 272

Comune con quotaGemeinde mit Höhenangabecommune avec indication de l'altitudemunicipality with indication of the altitude

1000

500Equidistanza tra le curve di livello: 100 mHöhenlinienabstand: 100 mDistance entre les courbes altimétriques: 100 mDistance between the altimetrical curves: 100 m

Altre stradeSonstige StraßenAutres routesOther roads

Strada secondaria asfaltataStraße mit AsphaltbelagRoute goudronnéeBitouminous road

Strada percorribile con difficoltà o chiusa al trafficoSchwierigbefahrbare Straße bwz. mit FahrverbotRoute qui peut être parcoure avec difficultéRoad, praticable with difficulty

Autostrada, strada in costruzioneAutobahn, Straße im BauAutoroute, route en costructionMotorway, road under costruction

2.4 3.6

65.16.9

12

Distanze chilometriche autostradali e stradaliAutobahn- und Straßenentfernungen in Km.Distances kilométriques autoroutières et routièresMotorway and road distances in kilometres

1580

Galleria stradale, valico con quotaStraßentunnel, Bergpass mit HöhenangabeTunnel routier, col avec indication de l'altitudeRoad tunnel, mountain pass with altitude

Ferrovia, stazione, galleria ferroviariaEisenbahn, Bahnhof, EisenbahntunnelChemin de fer, gare, tunnel ferroviaireRailway, railway station, railway tunnel

Passaggio a livello, cavalcavia, sottopassaggioBahnübergang, Überführung, UnterführungPassage à niveau, passage supérieur et inférieurLevel-crossing, fly-over bridge and subway

Castello, rovine, chiesa o cappellaSchloß, Ruine, Kirche oder KapelleChâteau, ruine, église ou chappelleCastle, ruin, church or chapel

Monumento, cimitero, grottaDenkmal, Friedhof, GrotteMonument, cimetière, grotteMonument, cemetery, grotto

Albergo isolato, rifugio alpino, campeggio, stazione termaleEinzelstehender Gasthof, Berghütte, Campingplatz, ThermeAuberge isolé, refuge de montagne, camping, thermesHotel in an isolated location, mountain shelter, camping site, spa

Faro, approdo turistico, sito archeologicoLeuchtturm, Touristenhafen, Archäologische SehenswürdigkeitenPhare, port touristique, endroit archéologiqueLighthouse, tourist harbour, archaecologic site

Confine di Stato, di regione, di provinciaStaatsgrenze, Landesgrenze, LandkreisgrenzeFrontière d’ Etat, limite de région, de départementNational border, boundaries of province, boundaries of district

Scala 1:50.000 2 km3 km4 km5 km 1 km 0 km 10 km5 km

106

107

144

Rifugi escursionisticiAusflugshüttenRefuges pour les randonneursAlpine huts for hikers

Numero sentieriAnzahl der Wegen° des sentiersPaths number

RicoveriSelbstversorgerhüttenAbrisShelters

“Autorizzazione n.1146 - Cartografia derivata dalla carta stradale del Friuli Venezia Giulia della Casa Editrice Tabacco - 33010 Tavagnacco (UD)” / “Genehmigung Nr.1146 - Kartenmaterial entnommen aus der Straßenkarte Friaul Julisch Venetien des Tabacco-Verlags - 33010 Tavagnacco (UD)” / “Authorization no. 1146 - Maps derived from the road map of Friuli Venezia Giulia published by Casa Editrice Tabacco - 33010 Tavagnacco (UD)”

NUMERI PER EMERGENZEEmergenzaSanitaria:118Carabinieri: 112PoliziadiStato: 113PoliziaMunicipale: tel +39 0432 780680VigilidelFuoco: 115GuardiadiFinanza: 117SoccorsoStradale: 803116

NUMERI UTILIOspedalediGemonadelFriuliPiazza Rodolone, 2 - tel +39 0432 9891CroceRossaItalianaCentrale operativa provinciale via Sabbadini, 12 - Udinetel +39 0432 531531Carabinieri: via Tighel, 14tel +39 0432 784332Municipio: piazza Roma, 7tel +39 0432 780611

PoliziaMunicipale: piazza Roma, 7tel +39 0432 780680Guardiadifinanza: via Angelo Angeli, 130tel +39 0432 784050Soccorsostradale-A.C.I.: www.aci.it

TRASPORTI PUBBLICISAFnumeroverde:800 915 303 www.saf.ud.it

Info: I percorsi sono segnalati ma si consiglia di essere sempre muniti di carta topografica 1:25.000.

Info: I percorsi sono segnalati ma si consiglia di essere sempre muniti di carta topografica 1:25.000.

Info: I percorsi sono segnalati ma si consiglia di essere sempre muniti di carta topografica 1:25.000.

Info: I percorsi sono segnalati ma si consiglia di essere sempre muniti di carta topografica 1:25.000.

Taipana è la maggiore località della valle del Cornappo da cui partono piacevoli sentieri che at-traversano luoghi ricchi di acque e rigogliosa vegetazione come pure strade di scarso traffico o strade riservate solo a pedoni e ciclisti, adatte agli appassionati della bici-cletta come la strada che collega Taipana a Subit.

Il sentiero naturalistico del Gor-gons, da Taipana, ricco di cascate splendide e diverse.Il sentiero naturalistico del Bon-cic che parte da campo di Bonis.Il sentiero della cascata della Cu-kula, con partenza da Platischis, conduce fino alla bellissima ca-scata di 40 metri di altezza.Il sentiero Platischis-Prossenicco con passaggi attrezzati e guadi

lungo il torrente Namlen, fino al villaggio di Prossenicco. Per i veri appassionati della montagna si suggeriscono i sentieri che condu-cono al Gran Monte con partenza da Monteaperta, Cornappo e Mon-temaggiore.

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Il fenomeno che rende questa zona nota è un complesso carsico di notevoli proporzioni con nume-rose grotte di particolare interesse speleologico e geologico. La più importante tra esse è la “Grotta Nuova di Villanova”, definita “di contatto” perché formatasi tra due tipi di roccia completamente diver-si tra loro. Qui l’acqua ha esercita-to sulle rocce due differenti azioni di carsismo, plasmando gallerie e sale che variano per dimensioni e morfologia ogni poche decine di metri. Con quasi 9 km di svilup-po è la più estesa nel suo genere finora conosciuta in Europa, ed è l’unica ad essere attrezzata per il turismo ipogeo. La visita guidata al percorso turistico, ben illumi-nato e provvisto di comodi cam-minamenti, consente di ammirare ampie gallerie dalle forme singo-lari, imponenti saloni e tortuosi “canyon”, attraversati dal torrente interno e ornati da stalattiti, sta-lagmiti e colate calcitiche d’ogni

forma e dimensione. Per coloro che desiderano scoprire i segreti nascosti della Grotta Nuova, nei giorni festivi durante tutto l’anno, su prenotazione, è possibile effet-tuare escursioni guidate speleotu-ristiche alle parti più interne della grotta, solitamente riservate agli speleologi. Le particolarità geo-logiche, le miriadi di concrezioni con le loro forme bizzarre, il lieve sussurrare dell’aria fresca e pura che percorre i cunicoli e il suono dell’acqua, a tratti quieta o impe-tuosa, accompagnano i visitatori in un’esperienza indimenticabile. A poca distanza da Villanova delle Grotte si trova il borgo Vigant da cui si raggiunge l’omonimo Abis-so di Vigant: attraverso un mae-stoso portale naturale si accede, seguendo un percorso attrezzato, al primo tratto della cavità; oltre a questo punto la grotta è riser-vata agli speleologi che, con le attrezzature necessarie, possono scendere lungo una successione

di pozzi alternati a laghetti sca-vati dall’acqua nella roccia viva e chiamati “marmitte dei giganti”. Si giunge quindi alla Grotta Pre Oreak, il cui ingresso si trova nella vicina Val Cornappo. Il comples-so Vigant-Pre Oreak e la bellezza dell’area sono tutelati come sito di interesse comunitario.

Info e prenotazioni:Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di VillanovaFrazione Villanova delle Grotte, 3 Lusevera tel +39 0432 787915 cell +39 392 [email protected]

Grotta Nuova di Villanova

Trekking nelle Valli del Natisone

Il Centro visite di Stupizza, punto di partenza di piacevoli sentieri

Il sentiero “Biacis - Antro”

Il Centro visite di Stupizza è il pun-to di partenza di sentieri adatti a piccoli e grandi.

Sentiero “Sulle tracce degli orsi e degli altri animali del bosco” Sentiero facile e suggestivo che parte dal Centro Visite “Il Villaggio degli Orsi”, costeggia il fiume Na-tisone e si immette in un bosco af-fascinante, ricco di rocce carsiche, acqua e vegetazione. Il sentiero è arricchito da verosimili tracce di orso, di lince, di lupo e degli al-tri animali dei nostri boschi. Se percorso con attenzione offre la possibilità di osservare la reale presenza di piccoli e grandi abi-tanti del bosco (caprioli, cinghiali, scoiattoli, tassi, salamandre, rospi e rane).

Il sentiero prosegue lungo il fiume fino alla presa dell’acquedotto del Poiana, in aree molto interessan-ti per presenza di fauna selvatica. Tempo di percorrenza totale 1 ora.

Sentiero Stupizza-PradolinoIl sentiero si snoda nella gola tra il Monte Mia e il Lubia presentan-do un paesaggio molto variegato ed interessante per la ricca flora e fauna. All’inizio del percorso si consiglia, con una breve deviazio-ne, la visita ai resti del villaggio rurale di Predrobac, utilizzato fino agli inizi del 1900 dagli abitanti della valle per trascorrere i mesi più caldi insieme al proprio bestia-me. Il percorso è adatto alle fami-glie ed è percorribile tutto l’anno. Il sentiero termina alla Bocca di

Pradolino al confine con la Slove-nia (km. 7 – Dislivello 300 m.)

Sentiero Stupizza-Pradolino-Malga Monte MiaDal sentiero Stupizza-Pradolino è possibile ripercorrere la vecchia mulattiera fino alla malga del Monte Mia; il precorso, molto im-pegnativo, presenta una diversità di essenze del bosco ceduo e il fascino della secolare faggeta in-contaminata. Sulla cima del monte Mia si ha una bella vista sulle valli ed il monte Matajur. (km 15 – Disli-vello 1.000 m. circa)

Info: I percorsi sono segnalati ma si consiglia di essere sempre muniti di carta topografica 1:25.000.

Il sentiero circolare inizia da Antro o Biacis circolare; è percorribile tutto l’anno ed è adatto anche alle famiglie con bambini. La cammi-nata dura circa 30 minuti (disli-vello di 120 metri) e permette al visitatore di vedere le attrazioni di Biacis ed Antro. Info: I percorsi sono segnalati ma si consiglia di essere sempre muniti di carta topografica 1:25.000.