02.04.2014 avvenire l'altra marghera del polo scientifico

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19 Mercoledì 2 Aprile 2014 ECONOMIA&LAVORO Tecnologia. Le app che contano Settore da 25 miliardi, il 2% del Pil n Italia il valore complessivo dell’e- conomia legata alle app vale 25,4 miliardi di euro, pari all’1,6% del Pil. Salirà a 40 miliardi nel 2016 pari al 2,5% del Pil: la stima è contenuta in una ri- cerca degli Osservatori Ict del Politec- nico di Milano. Secondo l’indagine, il mobile ha generato in Italia un circo- lo virtuoso: smartphone e tablet rag- giungeranno rispettivamente quota 45 e 12 milioni a fine 2014, le vendite dei contenuti digitali (giochi, news) da I dispositivi mobile è cresciuta di oltre il 30%. «Questa domanda ha abilitato opportunità innumerevoli per le im- prese per gestire via "mobile" la rela- zione con i propri consumatori e per automatizzare e rendere più efficien- ti i propri processi aziendali. Sta svi- luppandosi quindi una nuova porzio- ne di economia che chiamiamo Mo- bile & App Economy, destinata a cre- scere», afferma Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori Ict. Seat Pg. Il rosso cala L’utile torna nel 2018 eat Pagine Gialle è riuscita a ridur- re il rosso. Il 2013 si è chiuso con u- na perdita di 347,6 milioni di euro, un passivo migliore degli 1,75 miliardi del 2012. Il fatturato è sceso del 24%, a 475 milioni di euro, il margine operativo lor- do è più che dimezzato (da 291 a 132 mi- lioni). L’obiettivo del gruppo è un ritor- no all’utile nel 2018, quando – secondo i piani – dovrebbe fare 550 milioni di eu- ro di ricavi e ottenere un profitto di 14,3 milioni di euro. S La mossa di Abe. I dubbi degli analisti Ed è corsa agli acquisti prima degli aumenti er la prima volta da 17 anni, il Giappone ha modificato (da ieri) la sua aliquota Iva, pas- sata dal 5 all’8%. Una mossa centrale nella politi- ca economica del governo guidato da Shinzo Abe, che diversi analisti temono potrà influire negati- vamente sul tentativo di contrastare tendenze de- flattive ventennali. L’iniziativa è motivata soprat- tutto dalla necessità di finanziare le crescenti spe- se sociali a fronte di una popolazione in rapido in- vecchiamento. Un ulteriore incremento dell’Iva, al 10%, è prevista entro ottobre 2015. In vista di ine- vitabili rincari, nel fine settimana, i giapponesi han- P no preso d’assalto negozi e grandi magazzini, ac- quistando soprattutto generi di lusso, con una cre- scita anche del 60% rispetto al normale. La crescita, intanto, resta incerta, nonostante le misure di stimolo, mentre la debolezza dello yen, che ha contribuito al rilancio della produzione nel- lo scorso anno e a un flusso turistico record, ha u- na contropartita nelle bollette energetiche. In que- sta situazione, per gli osservatori, una debole ri- presa del Pil potrà evidenziarsi soltanto nel terzo trimestre. Stefano Vecchia Giappone. L’Iva dal 5 all’8%: primo rialzo in 17 anni Così il governo pensa di finanziare la spesa sociale Sorgenia, avanti senza Cir? Le banche lavorano a un piano che esclude i De Benedetti PIETRO SACCÒ MILANO metà febbraio la Cir aveva ammesso, ri- spondendo alla richiesta di chiarimenti da parte della Consob, che senza l’aiuto delle banche a Sorgenia rimaneva «un’autonomia fi- nanziaria di circa un mese». È passato un mese e mezzo e lunedì l’autorità che vigila sulla Borsa è tor- nata a chiedere alla finanziaria della famiglia De Be- nedetti di aggiornare gli investitori sullo stato di salute della sua principale con- trollata. I manager di Sorgenia, spiega Cir, sono intervenuti sul capitale cir- colante – cioè il denaro che fi- nanzia l’operatività dell’azienda – per evitare che la cassa si svuo- tasse completamente. Parallela- mente stanno cercando fondi at- traverso «operazioni straordina- rie». Tra queste c’è sicuramente la cessione di 5 Megawatt di po- tenza di energia solare al fondo americano Contourglobal: già dalla settimana scorsa circolano voci di "accordo raggiunto" per 20 milioni di euro. L’azienda, secondo indiscrezioni, è anche a buon punto nella cessione di alcune autorizzazioni per impianti eolici in Francia. Ma non è semplice fare le cose in fretta. Ieri Cir ha spiegato che i tempi stret- ti danno al perfezionamento delle cessioni un cer- to «profilo di incertezza». Non è scontato, quindi, che le vendite vadano in porto. E comunque qualche decina di milioni di eu- A ro non bastano a risolvere i problemi della compa- gnia energetica che si trova appesantita da 1,9 mi- liardi di debiti messi assieme per costruire e com- prare centrali elettriche a gas che oggi – causa crisi dei consumi e successo degli incentivi a fotovoltai- co ed eolico – funzionano solo a mezzo servizio. Servono capitali nuovi per salvare Sorgenia. Soldi che i soci austriaci di Verbund sicuramente non so- no disposti a mettere (a dicembre hanno già svalu- tato la loro quota del 45,6% da 152 milioni di euro a zero) ma che nemmeno la Cir, che ha il 52,3% delle azioni, vuole sborsare più di tan- to. La finanziaria di De Benedet- ti e le banche creditrici lavorano su un’ipotesi di aumento di capi- tale da 190 milioni di euro. Cir è disposta a mettere fino 100 mi- lioni. Gli istituti di credito le chie- dono invece di partecipare con 140-150 milioni. La trattativa, conferma il comunicato di ieri, prosegue. L’obiettivo della hol- ding è arrivare rapidamente al- meno a una moratoria, con le banche che ripristinerebbero in tempi brevissimi le linee di cre- dito necessarie ad avere un livello di operatività «ac- cettabile». Le ventuno banche creditrici, nel frat- tempo, stanno anche studiando l’ipotesi di andare avanti senza Cir: la holding comunica alla Consob che gli istituti lavorano a una «operazione alterna- tiva, implementabile anche nel caso in cui gli azio- nisti non intendessero partecipare alla manovra di ristrutturazione finanziaria». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’azienda energetica ha ancora un po’ di cassa grazie alle cessioni e a operazioni sul circolante Ma la holding e i creditori non si intendono sull’aumento di capitale Sviluppo. L’altra Marghera del polo scientifico FRANCESCO DAL MAS VENEZIA altra Marghera? Eccola. Sono le 200 imprese insediate al polo scientifico tecnologico Vega di Porto Marghera, con oltre 2mila addetti, che il patriarca, mons. Francesco Mora- glia, ha visitato ieri. Protagonista dell’altra faccia di Marghe- ra è la produzione di biocarburanti da fonti sostenibili certificate che sarà av- viata prossimamente e che registrerà, proprio oggi, un importante accordo tra la Marina militare italiana e quella A- mericana, presso la Biorefinery Eni, pri- mo esempio al mondo di raffineria pe- trolifera convertita per produrre biocar- buranti da oli vegetali, anche di secon- da e terza generazione. Le due marine, infatti, hanno sperimentato con succes- so nei mesi scorsi miscele al 50% biode- rivate e i risultati sono di grande auspi- L cio anche per le altre marine dell’Al- leanza Atlantica, riducendone la dipen- denza dal petrolio. Accogliendo il patriarca al polo scientifi- co, Tommaso Santini, l’Ad di Vega, ha ri- cordato che questo si presenta come un modello concreto di riqualificazione ur- bana, in atto da oltre vent’anni nell’area industriale di Porto Marghera, cerniera tra città d’acqua e terraferma, che sot- tende a un nuovo processo di sviluppo e- conomico sostenibile. «Mentre ringrazio per questo incontro al Vega, percepisco d’essere qui in un tempo cruciale, deci- sivo e non privo di difficoltà; si tratta però di un momento che ci "raccorda" al fu- turo e vuole tendere allo sviluppo di que- st’area strategica per Venezia e il Veneto», ha detto il patriarca, davanti a numerosi operatori economici e lavoratori di ec- cellenza. Moraglia ha quindi esortato tut- ti – «in particolare i responsabili del Par- co scientifico tecnologico, le istituzioni locali, le organizzazioni economiche e so- ciali, le realtà imprenditoriali e associa- tive a vario titolo coinvolte e tutti i lavo- ratori qui impegnati» - a operare «con quel virtuoso "mix" di creatività, innova- zione, saggezza, equilibrio, coraggio e re- sponsabilità così necessario per poter in- traprendere le strade giuste per generare un autentico, pieno e totale sviluppo del- le persone e insieme del bene comune che è sempre al di là degli interessi della singola persona, valorizzando così l’uo- mo, il suo lavoro e il suo genio». Nell’ambito del Parco, nelle aree Vega 2, verrà realizzato un nuovo e moderno cen- tro espositivo che diverrà il punto di rife- rimento per l’Expo 2015 a Venezia e che, soprattutto, «rappresenterà un fattore di rilancio e di sviluppo – come ha detto l’ad Santini – per l’intera città, come prose- cuzione della trasformazione urbana in atto nella Macroisola di Porto Marghera». © RIPRODUZIONE RISERVATA La «svolta» green e tecnologica dell’area industriale veneta La visita del patriarca Moraglia alle 200 aziende del centro Vega: «È un momento cruciale che ci "raccorda" al futuro» Oggi la sigla dell’intesa fra la Marina italiana e quella americana sull’utilizzo dei carburanti da oli vegetali della Bioraffineria Eni Chrysler in Usa vende da sola più dell’intero mercato italiano La ripresa dell’auto è solo a noleggio MILANO n po’ di ripresa c’è. Anche a marzo i dati di vendita di auto in Italia hanno segnato un au- mento. Certo, il +5% del me- se che si è appena concluso (139mila le auto immatrico- late) rappresenta già una fre- nata rispetto al sorprenden- te +8,6% di febbraio (117mi- la immatricolazioni), ma il bilancio del primo trimestre dell’anno è comunque posi- tivo: 356mila nuove auto, ventimila in più (+5,8%) ri- spetto ai primi tre mesi del 2013. Siamo al quarto mese consecutivo di crescita, do- po quasi quattro anni di ca- duta continua. È la «ripresina» che si conso- lida, commenta il centro stu- di Promotor, notando anche che il recupero degli ultimi mesi riguarda anche altri set- tori dei "motori". i veicoli commerciali, le moto, i con- sumi di carburante. Anche l’Anfia, che associa le impre- se della filiera dell’auto, sot- tolinea il «segnale di ripresa» ma ricorda che siamo lonta- nissimi dai livelli degli anni d’oro (a colpi di incentivi): le 356mila auto del primo tri- mestre 2014 sono appena più di quelle vendute nei primi tre mesi 2007. C’è anche qualche altra om- bra, nota l’Unrae, che asso- cia i produttori esteri: il recu- pero degli acquisti non ri- guarda le famiglie. Secondo le rilevazioni dell’associazio- ne, infatti, le immatricolazio- ni delle famiglie nel trimestre sono state sostanzialmente in linea con quelle dell’anno passato: 236.050 contro 236.310 (è un calo dello 0,1%). Le vendite di auto ai privati cittadini a marzo sono state il 58% del totale, il minimo di sempre. Chi sta comprando "davvero" sono le società di noleggio, spiega l’Unrae, «perchè, le rent a car si sono trovate con un parco insuffi- ciente – visti i tagli dello scor- so anno – e con una maggior domanda stagionale, mentre sul lungo termine c’è stata un’esigenza di rinnovo». In tutto questo la Fiat conti- nua a fare peggio della media. La crescita delle immatrico- lazioni dei marchi del grup- po a marzo è del 3% (39mila auto vendute), mentre nel tri- mestre la crescita è del 2,8% (con una quota di mercato del 28%). Il Lingotto si "consola" con il successo delle Jeep: con 855 immatricolazioni a mar- zo l’aumento sul mercato ita- liano è del 57,2%. Ma tutto questo è poca cosa davanti a Chrysler, che il me- se scorso ha venduto in Ame- rica 194mila automobili (+13%). Da sola ha fatto una volta e mezza le immatrico- lazioni dell’intero mercato i- taliano. Pietro Saccò © RIPRODUZIONE RISERVATA U

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19Mercoledì2 Aprile 2014 E C O N O M I A & L A V O R O

Tecnologia. Le app che contanoSettore da 25 miliardi, il 2% del Pil

n Italia il valore complessivo dell’e-conomia legata alle app vale 25,4

miliardi di euro, pari all’1,6% del Pil.Salirà a 40 miliardi nel 2016 pari al 2,5%del Pil: la stima è contenuta in una ri-cerca degli Osservatori Ict del Politec-nico di Milano. Secondo l’indagine, ilmobile ha generato in Italia un circo-lo virtuoso: smartphone e tablet rag-giungeranno rispettivamente quota45 e 12 milioni a fine 2014, le venditedei contenuti digitali (giochi, news) da

I dispositivi mobile è cresciuta di oltreil 30%. «Questa domanda ha abilitatoopportunità innumerevoli per le im-prese per gestire via "mobile" la rela-zione con i propri consumatori e perautomatizzare e rendere più efficien-ti i propri processi aziendali. Sta svi-luppandosi quindi una nuova porzio-ne di economia che chiamiamo Mo-bile & App Economy, destinata a cre-scere», afferma Andrea Rangone,Coordinatore degli Osservatori Ict.

Seat Pg. Il rosso calaL’utile torna nel 2018

eat Pagine Gialle è riuscita a ridur-re il rosso. Il 2013 si è chiuso con u-

na perdita di 347,6 milioni di euro, unpassivo migliore degli 1,75 miliardi del2012. Il fatturato è sceso del 24%, a 475milioni di euro, il margine operativo lor-do è più che dimezzato (da 291 a 132 mi-lioni). L’obiettivo del gruppo è un ritor-no all’utile nel 2018, quando – secondoi piani – dovrebbe fare 550 milioni di eu-ro di ricavi e ottenere un profitto di 14,3milioni di euro.

SLa mossa diAbe. I dubbidegli analistiEd è corsa agliacquisti primadegli aumenti

er la prima volta da 17 anni, il Giappone hamodificato (da ieri) la sua aliquota Iva, pas-

sata dal 5 all’8%. Una mossa centrale nella politi-ca economica del governo guidato da Shinzo Abe,che diversi analisti temono potrà influire negati-vamente sul tentativo di contrastare tendenze de-flattive ventennali. L’iniziativa è motivata soprat-tutto dalla necessità di finanziare le crescenti spe-se sociali a fronte di una popolazione in rapido in-vecchiamento. Un ulteriore incremento dell’Iva, al10%, è prevista entro ottobre 2015. In vista di ine-vitabili rincari, nel fine settimana, i giapponesi han-

P no preso d’assalto negozi e grandi magazzini, ac-quistando soprattutto generi di lusso, con una cre-scita anche del 60% rispetto al normale. La crescita, intanto, resta incerta, nonostante lemisure di stimolo, mentre la debolezza dello yen,che ha contribuito al rilancio della produzione nel-lo scorso anno e a un flusso turistico record, ha u-na contropartita nelle bollette energetiche. In que-sta situazione, per gli osservatori, una debole ri-presa del Pil potrà evidenziarsi soltanto nel terzotrimestre.

Stefano Vecchia

Giappone. L’Iva dal 5 all’8%: primo rialzo in 17 anniCosì il governo pensa di finanziare la spesa sociale

Sorgenia, avanti senza Cir?Le banche lavorano a un piano che esclude i De BenedettiPIETRO SACCÒMILANO

metà febbraio la Cir aveva ammesso, ri-spondendo alla richiesta di chiarimenti daparte della Consob, che senza l’aiuto delle

banche a Sorgenia rimaneva «un’autonomia fi-nanziaria di circa un mese». È passato un mese emezzo e lunedì l’autorità che vigila sulla Borsa è tor-nata a chiedere alla finanziaria della famiglia De Be-nedetti di aggiornare gli investitori sullo stato disalute della sua principale con-trollata.I manager di Sorgenia, spiega Cir,sono intervenuti sul capitale cir-colante – cioè il denaro che fi-nanzia l’operatività dell’azienda –per evitare che la cassa si svuo-tasse completamente. Parallela-mente stanno cercando fondi at-traverso «operazioni straordina-rie». Tra queste c’è sicuramentela cessione di 5 Megawatt di po-tenza di energia solare al fondoamericano Contourglobal: giàdalla settimana scorsa circolanovoci di "accordo raggiunto" per 20 milioni di euro.L’azienda, secondo indiscrezioni, è anche a buonpunto nella cessione di alcune autorizzazioni perimpianti eolici in Francia. Ma non è semplice farele cose in fretta. Ieri Cir ha spiegato che i tempi stret-ti danno al perfezionamento delle cessioni un cer-to «profilo di incertezza».Non è scontato, quindi, che le vendite vadano inporto. E comunque qualche decina di milioni di eu-

Aro non bastano a risolvere i problemi della compa-gnia energetica che si trova appesantita da 1,9 mi-liardi di debiti messi assieme per costruire e com-prare centrali elettriche a gas che oggi – causa crisidei consumi e successo degli incentivi a fotovoltai-co ed eolico – funzionano solo a mezzo servizio.Servono capitali nuovi per salvare Sorgenia. Soldiche i soci austriaci di Verbund sicuramente non so-no disposti a mettere (a dicembre hanno già svalu-tato la loro quota del 45,6% da 152 milioni di euro azero) ma che nemmeno la Cir, che ha il 52,3% delle

azioni, vuole sborsare più di tan-to. La finanziaria di De Benedet-ti e le banche creditrici lavoranosu un’ipotesi di aumento di capi-tale da 190 milioni di euro. Cir èdisposta a mettere fino 100 mi-lioni. Gli istituti di credito le chie-dono invece di partecipare con140-150 milioni. La trattativa,conferma il comunicato di ieri,prosegue. L’obiettivo della hol-ding è arrivare rapidamente al-meno a una moratoria, con lebanche che ripristinerebbero intempi brevissimi le linee di cre-

dito necessarie ad avere un livello di operatività «ac-cettabile». Le ventuno banche creditrici, nel frat-tempo, stanno anche studiando l’ipotesi di andareavanti senza Cir: la holding comunica alla Consobche gli istituti lavorano a una «operazione alterna-tiva, implementabile anche nel caso in cui gli azio-nisti non intendessero partecipare alla manovra diristrutturazione finanziaria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’azienda energetica haancora un po’ di cassagrazie alle cessioni e a

operazioni sul circolanteMa la holding e i creditori

non si intendonosull’aumento di capitale

Sviluppo. L’altra Marghera del polo scientificoFRANCESCO DAL MASVENEZIA

altra Marghera? Eccola. Sono le200 imprese insediate al poloscientifico tecnologico Vega di

Porto Marghera, con oltre 2mila addetti,che il patriarca, mons. Francesco Mora-glia, ha visitato ieri. Protagonista dell’altra faccia di Marghe-ra è la produzione di biocarburanti dafonti sostenibili certificate che sarà av-viata prossimamente e che registrerà,proprio oggi, un importante accordo trala Marina militare italiana e quella A-mericana, presso la Biorefinery Eni, pri-mo esempio al mondo di raffineria pe-trolifera convertita per produrre biocar-buranti da oli vegetali, anche di secon-da e terza generazione. Le due marine,infatti, hanno sperimentato con succes-so nei mesi scorsi miscele al 50% biode-rivate e i risultati sono di grande auspi-

’Lcio anche per le altre marine dell’Al-leanza Atlantica, riducendone la dipen-denza dal petrolio.Accogliendo il patriarca al polo scientifi-co, Tommaso Santini, l’Ad di Vega, ha ri-cordato che questo si presenta come unmodello concreto di riqualificazione ur-bana, in atto da oltre vent’anni nell’areaindustriale di Porto Marghera, cernieratra città d’acqua e terraferma, che sot-tende a un nuovo processo di sviluppo e-conomico sostenibile. «Mentre ringrazioper questo incontro al Vega, percepiscod’essere qui in un tempo cruciale, deci-sivo e non privo di difficoltà; si tratta peròdi un momento che ci "raccorda" al fu-turo e vuole tendere allo sviluppo di que-st’area strategica per Venezia e il Veneto»,ha detto il patriarca, davanti a numerosioperatori economici e lavoratori di ec-cellenza. Moraglia ha quindi esortato tut-ti – «in particolare i responsabili del Par-co scientifico tecnologico, le istituzioni

locali, le organizzazioni economiche e so-ciali, le realtà imprenditoriali e associa-tive a vario titolo coinvolte e tutti i lavo-ratori qui impegnati» - a operare «conquel virtuoso "mix" di creatività, innova-zione, saggezza, equilibrio, coraggio e re-sponsabilità così necessario per poter in-traprendere le strade giuste per generareun autentico, pieno e totale sviluppo del-le persone e insieme del bene comuneche è sempre al di là degli interessi dellasingola persona, valorizzando così l’uo-mo, il suo lavoro e il suo genio».Nell’ambito del Parco, nelle aree Vega 2,verrà realizzato un nuovo e moderno cen-tro espositivo che diverrà il punto di rife-rimento per l’Expo 2015 a Venezia e che,soprattutto, «rappresenterà un fattore dirilancio e di sviluppo – come ha detto l’adSantini – per l’intera città, come prose-cuzione della trasformazione urbana inatto nella Macroisola di Porto Marghera».

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La «svolta» green e tecnologicadell’area industriale veneta

La visita del patriarca Moragliaalle 200 aziende del centro

Vega: «È un momento crucialeche ci "raccorda" al futuro»

Oggi la sigla dell’intesa fra laMarina italiana e quella

americana sull’utilizzo deicarburanti da oli vegetali della

Bioraffineria Eni

Chrysler in Usavende da solapiù dell’interomercato italiano

La ripresa dell’auto è solo a noleggioMILANO

n po’ di ripresa c’è.Anche a marzo i datidi vendita di auto in

Italia hanno segnato un au-mento. Certo, il +5% del me-se che si è appena concluso(139mila le auto immatrico-late) rappresenta già una fre-nata rispetto al sorprenden-te +8,6% di febbraio (117mi-la immatricolazioni), ma ilbilancio del primo trimestredell’anno è comunque posi-tivo: 356mila nuove auto,ventimila in più (+5,8%) ri-spetto ai primi tre mesi del2013. Siamo al quarto meseconsecutivo di crescita, do-po quasi quattro anni di ca-duta continua.

È la «ripresina» che si conso-lida, commenta il centro stu-di Promotor, notando ancheche il recupero degli ultimimesi riguarda anche altri set-tori dei "motori". i veicolicommerciali, le moto, i con-sumi di carburante. Anchel’Anfia, che associa le impre-se della filiera dell’auto, sot-tolinea il «segnale di ripresa»ma ricorda che siamo lonta-nissimi dai livelli degli annid’oro (a colpi di incentivi): le356mila auto del primo tri-mestre 2014 sono appena piùdi quelle vendute nei primitre mesi 2007.C’è anche qualche altra om-bra, nota l’Unrae, che asso-cia i produttori esteri: il recu-pero degli acquisti non ri-

guarda le famiglie. Secondole rilevazioni dell’associazio-ne, infatti, le immatricolazio-ni delle famiglie nel trimestresono state sostanzialmentein linea con quelle dell’annopassato: 236.050 contro236.310 (è un calo dello 0,1%).Le vendite di auto ai privaticittadini a marzo sono state il58% del totale, il minimo disempre. Chi sta comprando"davvero" sono le società dinoleggio, spiega l’Unrae,«perchè, le rent a car si sonotrovate con un parco insuffi-ciente – visti i tagli dello scor-so anno – e con una maggiordomanda stagionale, mentresul lungo termine c’è stataun’esigenza di rinnovo».In tutto questo la Fiat conti-

nua a fare peggio della media.La crescita delle immatrico-lazioni dei marchi del grup-po a marzo è del 3% (39milaauto vendute), mentre nel tri-mestre la crescita è del 2,8%(con una quota di mercato del28%). Il Lingotto si "consola"con il successo delle Jeep: con855 immatricolazioni a mar-zo l’aumento sul mercato ita-liano è del 57,2%.Ma tutto questo è poca cosadavanti a Chrysler, che il me-se scorso ha venduto in Ame-rica 194mila automobili(+13%). Da sola ha fatto unavolta e mezza le immatrico-lazioni dell’intero mercato i-taliano.

Pietro Saccò© RIPRODUZIONE RISERVATA

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