Green streets caso studio marghera

Progettazione Idraulica !!!Ing. Giuseppe Baldo Ing. Elena Mondin

!Prof. Ezio Da Villa

Venezia Mestre gennaio, 2013

VENEZIA CITTA’ RESILIENTE Strategie di adattamento del territorio urbano e periurbano alle trasformazioni ambientali e alle variazioni climatiche

Caso Studio: Marghera

Progettazione Architettonica !!!Arch. Giorgio Bacci Dott. Arch. Andrea Signoretto

a cura di SU Architettura

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Anche a livello di città è divenuta evidente la stretta relazione tra i cambiamenti climatici in atto e le crescenti concentrazioni di gas serra, COclimatizzazione, energia elettrica e mobilità. !Nelle città del futuro i piani per il clima dovranno entrare nella pianificazione urbanistica e contenere scelte in grado di rispondere proprio dal livello locale alle sfide del cambiamento climatico. I primi strumenti attuativi sono già stati individuati dai comuni di New York, San Francisco, Londra, Milano, Stoccarda e Malmo. !Lo stesso Covenant of Major, o Patto dei Sindaci, va in questa direzione e moltissimi sono i comuni in Italia, Venezia compresa, che hanno aderito al Patto predisponendo il loro P.A.E.S, una trentina solo in Provincia di Venezia. !Parte da queste premesse una nuova urbanistica definita “for the climate change”, per costruire CITTÀ RESILIENTI, cioè RESISTENTI AD URTI E TRAUMI IMPROVVISI O INATTESI, per esempio agli effetti dei cambiamenti climatici. Città dove si integrano politiche per la mitigazione delle emissioni di COdi adattamento del territorio urbano e periurbano alle mutazioni ambientali imposte dalle variazioni climatiche. !Come e forse di più di altre grandi città Venezia ha bisogno di un piano strategico di resilienza capace di incidere sulla sicurezza idraulica delle abitazioni, su spazi aperti e aree dismesse, qualità delle acque e reti idriche, trasporti, qualità dell’aria, e green streets.

CITTA‘ RESIELINTE


?

CLIMA, ENERGIA, ACQUA: UNA NUOVA VENEZIA


Percentuale di aree allagabili in città nei diversi Paesi fonte: EEA Report n° 2/2012 - Urban adaptation to climate change in Europe


Perché a Marghera? !

Trent’anni fa è iniziato lo stravolgimento di un vasto territorio ai margini sud-ovest della Città Giardino di Marghera che possedeva caratteristiche tipiche della campagna veneta. L’orizzonte verde si legava perfettamente all’ armonioso equilibrio tra volumi residenziali e verde pubblico e privato disegnato dal modello urbanistico assunto come riferimento per la Città giardino. !

Per scelte miopi la città si è trovata stritolata tra una strada statale (la Romea), un’autostrada (la Padova-Venezia) e la tangenziale di Mestre. Gli assi viari hanno trascinato con sé le tipiche trasformazioni urbanistiche del resto del Veneto banali lottizzazioni terziarie e residenziali che hanno impedito l’evoluzione intelligente di un territorio di confine verso l’utile tessuto connettivo tra funzioni diverse ottenendo, invece, una terra di nessuno, un paesaggio della paura portatore di stravolgimenti estetici, sociali e idraulici

IL CASO STUDIO MARGHERA


Anche uno sguardo distratto può cogliere il senso di degrado che pervade i luoghi: lasciati all’incuria i fossi e i residuali preziosi segni della campagna originaria, abbandonati a se stessi i filari di siepi che testimoniano la storia di un paesaggio agrario speciale, dimenticata la pulizia delle aree di rispetto delle strade trasformate in discariche sembra. Ci si sente spaesati, come in un territorio della marginalità sociale ed ambientale, in un “paesaggio della paura e del disagio”. !Proprio a partire da questo contesto appare interessante cominciare a progettare un nuovo paesaggio urbano che dal limbo del margine più degradato, miri a riqualificare un’area più vasta, legando con un’unica visione le nuove conoscenze sulla resilienza delle città alle sollecitazioni climatiche, il governo delle acque, il drenaggio urbano sostenibile, la moderazione del traffico, la riqualificazione estetica delle strade urbane e la valorizzazione delle residue aree verdi di confine con le molteplici funzioni di un tessuto urbano connettivo, aree di laminazione, nodo urbano di una rete ecologica, parco urbano.

!da Il grigio oltre le siepi. Geografie smarrite e racconti del disagio in Veneto, Vallerani F., Varotto M.



Analisi IL CASO STUDIO MARGHERA

AREA

Inquadramento

L’area oggetto dello studio comprende il complesso edilizio a nord di via della Fonte, a lato dell'Holiday Inn fino ad arrivare a via Brunacci di fronte al Panorama, oltre al nuovo complesso edilizio sviluppatosi attorno a Piazza Piero Emilio Emmer


Analisi foto storica

1944

EVOL

UZIO

NE S

TORI

CA D

ELL’A

REA IL CASO STUDIO MARGHERA



1945

EVOL

UZIO

NE S

TORI

CA D

ELL’A




1955

EVOL

UZIO

NE S

TORI

CA D

ELL’A




1984

EVOL

UZIO

NE S

TORI

CA D

ELL’A




2011

EVOL

UZIO

NE S

TORI

CA D

ELL’A



Analisi

AREE ALLAGATE del 2007

Carta degli allagamenti IL CASO STUDIO MARGHERA


Analisi

Fosso 5

fosso - 5 IL CASO STUDIO MARGHERA


Analisi

Fosso 5

fosso - 5

La verifica del tracciato del fosso 5 che nella cartografia è segnata come coincidente con

via Rossetti. !Da prime

analisi effettuate su cartografia storica IGM si è riscontrato che il tracciato del fosso 5 coincideva con lo spazio tra le abitazione e non con

via Rossetti. !Il fosso

proseguiva poi oltre via Santorre di Santarosa verso sud passando per il sedime di un fabbricato di recente edificazione.



Analisi

Viabillità Principale Viabilità Secondaria Altre strade

Viabilità IL CASO STUDIO MARGHERA


Analisi

Fognatura SecondariaFognatura Principale Fosso 5

Rete Fognaria IL CASO STUDIO MARGHERA


Analisi

Superfici permeabili Superfici semi-permeabili Superfici impermeabili

Costruito

30,46 ha 30.460 mc. x 1000

37,52 ha 22.512 mc. x 600



CONCEPT


La proposta avrà come obiettivo principale quello della riduzione del rischio idraulico attraverso tecniche di drenaggio urbano sostenibile tenendo anche conto e offrendo soluzioni a problematiche relative alla

riqualificazione urbana dell'intera zona.

La riqualificazione urbana sarà volta a creare un sistema di spazi verdi che oltre a costituire possibili zone di laminazione avranno la duplice funzione

di aree a servizio della collettività e facenti parte di un sistema di

percorsi ciclopedonali che consenta di connettere la città ad est con la zona commerciale Panorama (come già avviene attraverso percorsi spontanei per cicli e pedoni).

CONC

EPT


INTE

RREL

AZIO

NI

BACINI DI RITENZIONE riqualificazione

ambientale paesaggistica con funzionalità idraulica

di emergenza

GREEN STREETS sistemi drenanti sostenibili ad alto valore estetico

RIQUALIFICAZIONE URBANA

RIDUZIONE RISCHIO

IDRAULICO AUMENTO VALORI ESTETICI

ECOLOGICI

CORRIDOI VERDI ALL’INTERNO DELLA CITTA’

PARCHI URBANI ATTREZZATI

MODERAZIONE VELOCITA’ TRAFFICO

AUMENTO SICUREZZA


Green StreetsVia Goffredo Mameli

Esempi Tratti da: Master Plan - city of Portland e waterbydesign


Green StreetsVia Goffredo Mameli


Complesso edilizio a nord di Via della FonteGreen Streets


I parchi Urbani


I parcheggi


Sole

giovedì 31 gennaio 13

PioggaIn questa prima fase entrano in gioco i Dispositivi per la riduzione del rischio idraulico introdotti, contribuendo a ridurre il deflusso delle acque mediante controllo locale


Pioggia IntensaIn questa fase si cominciano ad allagare le zone di laminazione


Dott. Ezio Da Villa Dott. Arch. Giorgio Bacci

Dott. Arch. Andrea Signoretto Ing. Giuseppe Baldo

Ing. Elena Mondin

Arch. Giorgio Bacci Dott.in Arch. Andrea Signoretto

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Ing. Elena Mondin

www.suarchitettura.com Grazie per l’attenzione

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