Porto Marghera come origine dello sviluppo urbano

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Progetto Why Gruppo: Ferrazzi Margot, Jarova Elisabetta, Rossi Jacopo Licei Stefanini – Mestre a.s. 2015-2016 Porto Marghera come origine dello sviluppo urbano

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Progetto Why

Gruppo: Ferrazzi Margot, Jarova Elisabetta, Rossi Jacopo

Licei Stefanini – Mestrea.s. 2015-2016

Porto Marghera come origine dellosviluppo urbano

La struttura insediativa del sito di Porto Marghera può essere suddivisa

in tre differenti ambiti territoriali:

la prima zona industriale, situata a nord dell’area industriale ecorrispondente al complesso degli insediamenti di primo impianto che,essendo più datati e in prossimità del centro urbano, hanno subito i primisignificativi interventi di riconversione funzionale;

la seconda zona industriale, che ospita gli insediamenti prevalentementelegati alla chimica di base, che, segnati dalle problematiche congiunturalied ambientali di tale settore produttivo, necessitano di una profondariqualificazione o di una decisa riconversione;

Porto Marghera, sito di interesse nazionale e area di crisi industrialecomplessa, si presenta come una realtà produttiva in continuatrasformazione che sempre più si configura come un possibile grandecantiere strettamente connesso ed integrato all’area di Marghera e Mestre,ma anche, attraverso il suo waterfront, a Venezia.

Porto Marghera ora

Affrontare la questione della rigenerazione di Porto Marghera significa quindi:

ricostruire il processo di formazione e di sviluppo del polo petrolchimico,con attenzione alle relazioni instaurate con l’ambiente lagunare el’insediamento storico (Venezia e Mestre), e con particolare orientamentodello sguardo sulla “città giardino” di Marghera;

porre in relazione la costruzione del polo industriale con la grandemodernizzazione del Paese;

porre attenzione agli effetti indotti dalle attività del polo industriale sullecondizioni di lavoro e sull’ambiente più in generale;

affrontare la questione della bonifica;

tentare di prefigurare la possibile riqualificazione e rigenerazione urbanadel polo.

Marghera nella prima metà del1900

1887 1910 1940

Marghera nella seconda metà del1900

1959 1970 1994

Quando si guarda una mappa bisogna tenere in

considerazione gli elementi generatori, cioè

elementi naturali come i fiumi, ma anche le

strade e le ferrovie, che delimitano l’area

industriale e ne determinano la forma.

Nel nostro caso notevole importanza ha avuto la

linea ferroviaria, l’attuale via Fratelli Bandiera e

il Forte.

Piani regolatori

Abbiamo dato importanza solo ad alcuni segni

che hanno generato tali forme, cioè quelli che

hanno contribuito a definire il ruolo funzionale degli

spazi.

Inoltre la logica del polo industriale era la logica

dell'impresa, come organizzazione ha il controllo

della bonifica.

Sparisce la funzione residenziale e resta la funzione

di zona commerciale.

Troviamo inoltre una diversa gerarchia dello

spazio, gli assi sono quelli che vengono

frequentati di più, sono i punti principali e più

usati dalla popolazione.

Abbiamo iniziato a vedere questa gerarchia dal

canale, tutte le industrie vi si sono sviluppate

attorno per avere accesso diretto alle vie di

comunicazione

Parallelamente allo sviluppo di un area

industriale serve un quartiere residenziale per

gli operai.

Con questa funzione nasce la “Città Giardino”

il piano regolatore venne affidato a Pietro Emilio

Emmer che si ispirò all'inglese Ebenezer Howard

e al suo modello di città giardino e concepì un

centro caratterizzato da ampi spazi e molto

verde.

Era stato progettato un grande vialealberato largo 80 metri e lungo 700 dacui si sarebbero diramate laterali larghe26 metri con aiuole che dividevano lastrada dal marciapiede. I giardini privatidovevano essere almeno quattro voltepiù estesi dell'edificio annesso; inoltre,ogni edificio non poteva distare meno di15 metri dagli edifici vicini e non potevasuperare i tre piani. Nel centro delquartiere dovevano sorgere tutte lestrutture che ospitavano i servizi pubblicicome scuole, uffici comunali, teatri,ospedali, biblioteche e mercati, in mododa favorire l'aggregazione di unacomunità solida.

PREPARAZIONE DILUCIDI IN

LABORATORIO

Il laboratorio, cioè aula di arte e disegno, muniti di matite, matite colorate, carta lucidae mappe abbiamo iniziato un analisi, cioè una sorta di indagine e studio dei particolari,scomposizione dell'insieme nelle sue parti; cercando di individuare le modalità con lequali si sono sviluppate le due città di Mestre e Marghera, se vi erano differenze, ecome si fosse arrivati alla spartizione e l'utilizzo dell'area attuale.

(Per prima in mano si è presa la cartina di Mestre, Marghera, Venezia del 1910(visionata nella prossima slide), con il primo vero e proprio cambiamento che hascatenato il resto delle trasformazione dei centri abitativi)

Legenda:-linea tatteggiata- PORTO MARGHERA ATTUALE-linea continua-cambiamenti (STAZIONE) 1910-linea continua rossa- FRAMMENTAZIONE DEL BOSCO DI CHIRIGNAGO

Legenda: -trattopen-CONFRONTO CITTA (Marghera-Mestre)-linea continua verde-AGGIUNTO-linea continua rossa-TOLTO-linea continua normale- INVARIATO

COSA POSSIAMO FARE NEL FUTURO?

BONIFICARE!! cosa vuol dire?Significa risanare terreni paludosi per renderli produttivi e adattiall'insediamento umano, prosciugare; e nel nostro caso riguarda ilrecupero di una zona degradata con interventi agrari ed edilizi.

Per bonificare certe zone di Porto Marghera, si potrebbe avviare unprogetto generale di ripristino..per non riproporre il problema di presunta'non comunicazione' riscontratosi negli anni precedenti. Bisogna quindi,avendo una visione d'insieme coordinare al meglio i cambiamenti che ènecessario effettuare. Edifici e stabilimenti inattivi ormai da molto tempo,anche se con una struttura molto 'specifica' si potrebbero darle in utilizzoad istituzioni competenti e associazioni che hanno sempre bisogno diedifici da usare come sede.

Inoltre è vitale concentrarsi sugli spazi verdi!! Fondamentale è cercare dipreservare quelli che già vi sono e investire per crearne di altri.

Porto Marghera può diventare un parco?Può tornare ad essere un area verde?

La zona, il cuore di Porto Marghera e dintorni, non sembrano essere illungo ideale per ospitare edifici e attività di uso quotidiano, visto che èlocalizzato lontano dal centro abitato. Può essere quindi destinata esclusivamente alla produzione.

La zona può sfruttata come luogo dove allestire mostre, permanenti otemporanee.

Fonti-: 1. Laboratorio in classe svolto dal -11-2015 al -11-20152. Sito del comune di Venezia3. Intervista con ex dirigente delpetrolchimico con oltre 30 anni diesperienza.