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2014 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti, Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani 3 marzo 2014 - 02

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2014 WorkshopConoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza

in urbanistica Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience

in Planning

Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti, Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani

3 marzo 2014 - 02

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LAUREA MAGISTRALE DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ

Laboratorio organizzato da Luca Marescotti

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Cover

2014

2014 WorkshopConoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e

la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning

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Casella di testo
urbanistica e protezione ambientale per la sostenibilità delle trasformazioni territoriali Annapaola Canevari 3 marzo 2014
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URBANISTICA

E

GOVERNO DEL

TERRITORIO

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D.P.R. N. 616 24 LUGLIO 1977

Titolo V - ASSETTO ED UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO

Capo II - URBANISTICA

Art. 80. URBANISTICA Le funzioni amministrative relative alla materia urbanistica concernono la disciplina dell'uso del territorio comprensiva di tutti gli aspetti

conoscitivi, normativi gestionali

riguardanti le operazioni di salvaguardia trasformazione del suolo

nonché la protezione dell'ambiente.

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SOSTENIBILITA' E

SVILUPPO SOSTENIBILE

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alcuni concetti per uno

sviluppo sostenibile

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Our Common Future (Rapporto Bruntland), 1987

“l'umanità dovrà impegnarsi per rendere lo sviluppo sostenibile

# assicurando il soddisfacimento

dei bisogni della generazione

presente

# senza compromettere la possibilità delle generazioni

future di realizzare i propri”

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World Conservation Union, Programma delle Nazioni Unite per

l‛Ambiente, World Wildlife Fund for Nature,1991

Lo sviluppo sostenibile è un miglioramento delle condizioni di vita delle comunità umane

che

rispetta i limiti delle

capacità di carico (carrying capacity) degli ecosistemi

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Capacità di carico degli ecosistemi capacità naturale di un ecosistema di produrre stabilmente le risorse necessarie alle specie viventi, senza rischi per la sopravvivenza.

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r

Immaginiamo di racchiudere una città sotto una cupola emisferica di vetro trasparente, che lasciasseentrare la luce ma impedisse alle cose materiali diqualunque genere di entrare e uscire.

Perché i cittadini di questa città possano continuare a vivere, la cupola dovrebbe coprire una quantità di terreno (composto di zone agricole, foreste, fiumi ed altri ecosistemi) contenente le risorse necessarie per produrre energia, alimenti ed altri beni nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento prodotto

L’impronta ecologica

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Rettangolo
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Casella di testo
Simmons C., Wackernagel M., Manuale delle impronte Ecologiche, Edizioni Ambiente, Milano 2002
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Casella di testo
La quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde alla “impronta ecologica”della comunità che vive sotto di essa.
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Casella di testo
Se i cittadini che vivono sotto la cupola consumano molte risorse (ad esempio mangiando molto di più del necessario o consumando molto carburante) l’impronta ecologica di ognuno di essi aumenta notevolmente.
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Casella di testo
Consideriamo la carrying capacity non come il massimo di popolazione, bensì come il massimo "carico" che l'umanità può imporre stabilmente all'ecosfera, senza correre rischi.
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IMPRONTA ECOLOGICA

Un metodo per calcolare la capacità di carico è quello del calcolo della

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Come i nostri piedi lasciano un’orma sul terreno

così

i nostri stili di vita lasciano un’impronta sulla terra

in quanto ne consumano le risorse.

Che cos’è un’impronta ecologica?

"strumento" di misurazione dell’impatto delle attività antropiche

(comprese quelle urbanistiche) di una città o di un paese, sugli ecosistemi

locali, regionali e mondiali

Analizzando le "impronte" che lasciamo sulla Terra possiamo studiare i modi per

trasformare da negativi a positivi questi impatti.

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L’ Impronta Ecologica riguarda

il cibo, la mobilità, l'energia consumata, il tipo di casa in cui viviamo,

cioè tutto il nostro stile di vita.

l’impronta ecologica si concentra sulle dimensioni dei nostri “piedi”, cioè quanto il nostro stile di vita "pesa" sulle risorse prodotte dalla terra.

La questione, quindi, non riguarda soltanto il - numero di persone, ma soprattutto - il tipo di popolazione, i consumi e le tecnologie utilizzate.

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confronto fra le impronte ecologiche nazionali medie di alcune Nazioni 2008

STATI UNITI 9,6 ettari pro capite

AUSTRALIA 9,4 ettari pro capite

ITALIA 4,8 ettari pro capite

GERMANIA 4,2 ettari pro capite

FRANCIA 4,9 ettari pro capite

SVEZIA 5,1 ettari pro capite

CILE 2,3 ettari pro capite

EGITTO 1,4 ettari pro capite

THAILANDIA 1,9 ettari pro capite

ETIOPIA 0,7 ettari pro capite

BANGLADESH 0,6 ettari pro capite

CINA 1,4 ettari pro capite

INDIA 1,0 ettari pro capite

Administrator
Evidenziato
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Evidenziato
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Linea
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Pagina 1 di 1

07/03/2013http://4.bp.blogspot.com/-tqVXH9QeLwo/Tk5XdT7uT7I/AAAAAAAAADA/kqizLL...

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Prof.ssa Valentina Dessì

Fonte: WWF Living Planet Report 2006http://assets.panda.org/downloads/living_planet_report.pdf

L’impronta ecologica

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A CHI COMPETE

PROMUOVERE

E

ASSICURARE

LO SVILUPPO

SOSTENIBILE?

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Costituzione della Repubblica Italiana7 dicembre 1947

Art. 1.

art. 114 art. 114

Art. 4.

art. 118 Art. 118

• sussidiarietà, • differenziazione • adeguatezza.

Spettano alla Regione le funzioni amministrative....

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione

Legge costituzionale 18 ottobre 2001,n.3

L'articolo 114 della Costituzione è sostituito dal seguente:

L'articolo 118 della Costituzione è sostituito dal seguente:

La repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni

La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.

Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni…. sulla base dei principi di

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PRINCIPIO GERARCHICO

STATO

REGIONI

PROVINCE

COMUNI

PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’

REGIONE

PROVINCIA

COMUNE

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Ovale
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La sostenibilità dello sviluppo è

un obiettivo che va localizzato

poiché

• la capacità di carico

• le potenzialità di ogni contesto locale sono elementi caratteristici e specifici

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Pensare globalmente

e

agire localmente

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LA SALVAGUARDIA

La disciplina I Piani

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TITOLO V

MISURE DI SALVAGUARDIA PER LA TUTELADEL PATRIMONIO NATURALE-PAESAGGISTICO

articolo 39 - Sponde dei laghi e dei fiumi sono vietate: 1. ogni nuova edificazione 2. l' esecuzione di opere di urbanizzazione,

per una fascia di profondità dal limite del demanio, di:

mt. 50 per fiumi e canali nei territori compresi nelle Comunità montane; mt. 100 per i laghi, nonchè per i fiumi e canali nei restanti territori.

articolo 40 - Zone a vincolo idrogeologico sono vietate nuove costruzioni ed opere di urbanizzazione

articolo 41 - Boschi, cave e torbiere

vietata l' apertura di nuove cave e torbiere i tagli dei boschi devono essere autorizzati

LEGGE REGIONALE (Lombardia)51/75 Disciplina urbanistica del territorio regionale

e misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio naturale e paesistico

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Legge 8 agosto 1985, n. 431 (Galasso) Conversione in legge con modificazioni del dl 312/85,

disposizioni urgenti per la tutela delle zonedi particolare interesse ambientale.

Art. 1.

Sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29-6-1939, n. 1497:

i territori costieri … profondità di 300 m. i territori contermini ai laghi … profondità di 300 m. i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua …. 150 metri le montagne ( 1.600 m. s.l.m. per la catena alpina e 1.200 m.s.l.m. per la catena appenninica ) i ghiacciai e i circhi glaciali; i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco le aree assegnate alle università agrarie le zone umide i vulcani le zone di interesse archeologico.

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Il vincolo di cui al precedente comma non si applica

Art. 1-bis.

… le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso e di valorizzazione ambientale il relativo territoriomediante la redazione di piani paesistici o di piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesistici ed ambientali

Art. 1-quinquies Le aree e i beni individuati sono inclusi tra quelli in cui è vietata ogni modificazione dell'assetto del territorio nonché ogni opera edilizia

Art. 1-sexies per la violazione delle disposizioni di cui al presente decreto con la sentenza di condanna viene ordinato il ripristino dello stato originario dei luoghi a spese del condannato.

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LEGGE N. 183/89

NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO

art. 1 – finalità della legge …assicurare la difesa del suolo,

il risanamento delle acque,

la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per

gli usi di razionale sviluppo economico e sociale,

la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.

Piani di bacino

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LEGGE N. 183/89 - 493/93

NORME PER IL RIASSETTO ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DELLA DIFESA DEL SUOLO

art. 17 – valore finalità e contenuti del Piano di Bacino

6 -ter I piani di bacino possono essere redatti e approvati

anche per sottobacini o stralci relativi a settori funzionali

Piani assetto idrogeologico PAI

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Edizione 2011

 

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ATTUAZIONE DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE 2000/60/CE

Recepimento della direttiva in Italia

La direttiva 2000/60/CE è stata recepita in Italia nel 2006, (dgls n.152).

il territorio nazionale è ripartito in

8 distretti idrografici

prevede per ogni distretto la redazione di un piano di gestione*, di competenza delle Autorità di distretto idrografico.

http://www.direttivaacque.minambiente.it/recepimento_MAPPA.html

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Casella di testo
* utilizzo idrico e prevenzione delle alluvioni
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IL LIVELLO

COMUNALE

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IL PGT IL PRG IL PSC ......

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Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale è articolato in tre "atti":

• il documento di piano - di tipo strategico

• il piano dei servizi - carattere prescrittivo e vincolante

• il piano delle regole - carattere vincolante

Pianificazione comunale (art. 6)

Legge regione Lombardia n.12/5005per il governo del territorio

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Valutazione ambientale dei piani (art. 4) 1. Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, la Regione e gli enti locali, …., provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti dall’attuazione di piani e programmi.

2. Sono sottoposti alla valutazione ..il piano territoriale regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi.

La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione

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Documento di Piano (art. 8)Il documento di piano definisce

# il quadro conoscitivo del territorio comunale individuando:

- i grandi sistemi territoriali - il sistema della mobilità- le aree a rischio o vulnerabili - i beni di interesse paesistico o storico-monumentale

# l'assetto geologico, idrogeologico e sismico

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Piano delle regole (art. 10) 1. Il piano delle regole:

a ...b ...

c individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante

d contiene in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto dall'art 57 § recepimento e verifica di coerenza con PTCP e Piano di Bacino

§ individuazione delle aree a pericolosità e vulnerabilità geologica idrogeologica e sismica

§ norme e prescrizioni a cui le medesime aree sono assoggettate

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La componente geologica, idrogeologica e sismica nel Documento di piano

del Piano di governo del territorioex art. 8 della Lr. 12/2005

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La funzione della componente geologica nella pianificazione urbanistica

• Caratterizzazione geologica e geomorfologica;• Caratterizzazione idrografica (acque superficiali);• Caratterizzazione idrogeologica (acque sotterranee);• Caratterizzazione dei suoli;• Vulnerabilità dell’acquifero superficiale;• Caratterizzazione sismica.

L.r. 24 novembre 1997, n.41 Verifica di compatibilità fra le previsioni urbanistiche e lecondizioni geologiche del territorio

L.r. 11 marzo 2005, n.12 Elemento di valutazione per individuare (a monte della pianificazione):- gli obiettivi di sviluppo- gli obiettivi di conservazione- le condizioni di sostenibilità ambientale

FASE DI ANALISI

FASE DI VALUTAZIONE

FASE PROPOSITIVA

Individuazione delle componenti di vulnerabilità e criticità del territorio

Propensione del territorio a subire modifiche di destinazione d’uso e individuazione delle azioni atte a minimizzare il rischio

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QUINDI GLI

STRUMENTI

CI SAREBBERO

MA…..

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stato a

69%

approvazioAvviati Ad

15%

one pgt al 1dottati Approva

16%

12/2013 ati

 

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Relazione 2010 Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale

56

Province

Comuni

delle

Province

Comuni che hanno

adottato dal 2006 al

30.09.2010 il PGT

Percentuale dei Comuni

che hanno adottato dal

2006 al 30.09.2010 il

PGT

BERGAMO 244 99 15%

BRESCIA 206 111 17%

COMO 162 55 8%

CREMONA 115 82 13%

LECCO 90 30 5%

LODI 61 28 4%

MANTOVA 70 36 6%

MILANO 134 54 8%

MONZA

BRIANZA 55 28 4%

PAVIA 190 71 11%

SONDRIO 78 15 2%

VARESE 141 49 7%

1546 658 100%

Province Totale

Comuni

Comuni che hanno

adottato dal 2006 al

30.09.2010 il PGT

Valore percentuale sul

totale dei Comuni della

Provincia

BERGAMO 244 99 166 40% 68%

BRESCIA 206 111 162 54% 79%

COMO 162 55 84 34% 53%

CREMONA 115 82 102 71% 89%

LECCO 90 30 58 33% 64%

LODI 61 28 40 46% 66%

MANTOVA 70 36 54 51% 77%

MILANO 134 54 97 40% 72%

MONZA

BRIANZA 55 28 42 51% 76%

PAVIA 190 71 138 37% 73%

SONDRIO 78 15 38 19% 49%

VARESE 141 49 80 35% 57%

TOTALE 1546 658 1061 43% 69%

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Casella di testo
2013
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374

Figura 9.27: Stato di attuazione del Progetto CARG (Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 (marzo 2013)52 fonte ISPRA

Le risorse assegnate al Progetto CARG non sono state costanti. Solo due sono stati i finanziamenti più consistenti, nel 1989 e nel 1999. Dal 1999 non sono state emanate norme che prevedevano nuovi finanziamenti per il proseguimento del Progetto. Alla luce di quanto sopra illustrato, si configura pertanto la necessità per i prossimi anni di un nuovo intervento normativo, con la necessaria copertura finanziaria, per avviare una seconda fase del Progetto in modo da realizzare i restanti fogli a copertura dell’intero territorio nazionale e la loro informatizzazione. Sarebbe inoltre necessario dare seguito alla produzione, oltre che della carta geologica di base, anche di cartografia geotematica, che fornisce ulteriori informazioni di carattere morfologico, idrogeologico, gravimetrico, di stabilità dei versanti quindi essenziale soprattutto per la conoscenza delle condizioni generali di rischio e di vulnerabilità del territorio. La sua realizzazione dovrà in ogni caso seguire quella della carta geologica a pari scala, che ne costituisce il presupposto fondamentale.

52 Fonte: ISPRA

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LE

CONSEGUENZE …..

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ECOSISTEMA RISCHIO 2011

Monitoraggio sulle attività delle amministrazioni comunali

per la mitigazione del rischio idrogeologico

Indagine legata a “Operazione Fiumi 2011”

campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del

Dipartimento della Protezione Civile

Dicembre 2011

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ECOSISTEMA RISCHIO 2013

Monitoraggio sulle attività

delle amministrazioni comunali

per la mitigazione del rischio idrogeologico

Indagine legata alla X edizione di “Operazione Fiumi 2013”

campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione sulla mitigazione del

rischio idrogeologico realizzata da Legambiente con la collaborazione del

Dipartimento della Protezione Civile

Febbraio 2014

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Lavoro svolto Classe di merito

Numero comuni

Percentuale comuni

Ottimo 0 0%Buono 119 9%Sufficiente 268 20%Scarso 536 41%Insufficiente 393 30%

Fonte: Legambiente

Lavoro svolto Classe di merito

Numero comuni

Percentuale comuni

Ottimo 7 1%Buono 311 23%Sufficiente 346 26%Scarso 472 35%Insufficiente 218 16%

Fonte: Legambiente

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2013

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI - 2011

Percentuale comuni

Positivo 29%

Negativo 71%

Positivo

Negativo

49%

51%

Percentuale comuni

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12

di frane e alluvioni e non sono state avviate sufficienti attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal

punto di vista della manutenzione del territorio, né nell’organizzazione di un efficiente sistema comunale di

protezione civile.

LE MAGLIE NERE ASSEGNATE AI COMUNI

PER LA MANCATA ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

Co

mu

ne

Pro

vin

cia

Urbanizzazione sul

territorio

Gestione del

territorio Allertamento e Pianificazione

Voto

Ind

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Info

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San Pietro di

Carità

RC

0,75

Varsi PR 0,5

San Giuseppe

Vesuviano

NA

0

Fonte: Legambiente

Legenda

Presenza industrie in area a rischio

idrogeologico Monitoraggio

Presenza case in area a rischio idrogeologico

Case Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi

due anni

Presenza quartieri in area a rischio

idrogeologico Recepimento sistema allertamento regionale

Presenza strutture sensibili, turistiche o

commerciali in area a rischio Presidi territoriali

Manutenzione ordinaria sponde e opere difesa

idraulica Struttura h24

Opere di messa in sicurezza Attività di informazione e sensibilizzazione alla

popolazione

Delocalizzazione case e/o fabbricati industriali

da aree a rischio Esercitazioni

Recepimento del PAI

Le problematiche connesse al rischio idrogeologico non coinvolgono solo i piccoli e medi comuni, ma

anche le grandi città e le metropoli. Tra i capoluoghi di regione e delle due province autonome sono 14

quelli che hanno risposto in modo completo al questionario di Legambiente, grandi centri che certamente

devono gestire un territorio molto più ampio rispetto alle piccole città, quindi con maggiori problemi rispetto

ai piccoli comuni, ma che possono d’altro canto anche disporre di maggiori risorse.

Tra i capoluoghi intervistati la città prima classificata è Bolzano, che ottiene un 8 in pagella. La città di

Bolzano conferma il risultato positivo ottenuto anche nella precedente edizione della nostra indagine, dovuto

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41

La somma matematica del punteggio ottenuto rispondendo, positivamente o negativamente, ai quesiti di

ogni area tematica fornisce il punteggio finale del comune interessato dall’iniziativa compreso tra 0 e 10.

Nella graduatoria finale vengono così create cinque categorie di merito:

Da 0 a 3,75 Comuni che svolgono un insufficiente lavoro di mitigazione del rischio

Da 4 a 5,75 Comuni che svolgono uno scarso lavoro di mitigazione del rischio

Da 6 a 6,75 Comuni che svolgono un sufficiente lavoro di mitigazione del rischio

da 7 a 8,75 Comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio

da 9 a 10 Comuni che svolgono un ottimo lavoro di mitigazione del rischio

7. La classifica completa

Co

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Pro

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Urbanizzazione sul

territorio

Gestione del

territorio Allertamento e Pianificazione

Voto

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Calenzano FI 9,75

Agnana Calabra RC 9,5

Monastero

Bormida

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Castelveccana VA 9

Figline Valdarno FI 9

Gruaro VE 9

Quinzano

d'Oglio

BS

9

Bruino TO 8,75

Calci PI 8,75

Capodimonte VT 8,75

Cinto

Caomaggiore

VE

8,75

Forgaria nel

Friuli

UD

8,75

Montefalco PG 8,75

Peveragno CN 8,75

Roccabianca PR 8,75

Serra De'Conti AN 8,75

Caldarola MC 8,5

Castel Viscardo TR 8,5

Cervignano

D'Adda

LO

8,5

Courmayeur AO 8,5

005617
Casella di testo
I PRIMI 10 CLASSIFICATI
Page 50: 02 canevari urbanistica-ws2014

76

Paolisi BN 2

Pievebovigliana MC 2

Pisticci MT 2

Prata di

Pordenone

PN

2

San Mauro La

Bruca

SA

2

Torre De' Passeri PE 2

Val Masino SO 2

Alcamo TP 1,75

Bojano CB 1,75

Cicciano NA 1,75

Frasso Telesino BN 1,75

Luogosano AV 1,75

Morlupo RM 1,75

Poggio Moiano RI 1,75

Raddusa CT 1,75

San Mauro

Castelverde

PA

1,75

Sant'Agapito IS 1,75

Trevi nel Lazio FR 1,75

Vespolate NO 1,75

Moschiano AV 1,5

Elice PE 1,25

Fiamignano RI 1,25

Gorgoglione MT 1,25

Lucera FG 1,25

Molini di Triora IM 1,25

San Martino in

Pensilis

CB

1,25

Tertenia OG 1,25

Villa Literno CE 1,25

Baselice BN 1

Battipaglia SA 1

Villaputzu CA 1

San Pietro di

Caridà

RC

0,75

Varsi PR 0,5

San Giuseppe

Vesuviano

NA

0

Legenda

Presenza industrie in area a rischio

idrogeologico Monitoraggio

Presenza case in area a rischio idrogeologico

Case Piano d’emergenza comunale aggiornato ultimi

due anni

005617
Casella di testo
GLI ULTIMI 10 CLASSIFICATI
Page 51: 02 canevari urbanistica-ws2014

Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico Studio del Consiglio Nazionale dei Geologi: dal 1944 il dissesto è costato 213 miliardi di euro

14/10/2010 - Sei milioni di italiani abitano in territori ad alto rischio idrogeologico, tre milioni in aree ad

alto rischio sismico e 22 milioni in zone a rischio medio; dal 1944 al 2009 il costo del dissesto

idrogeologico e dei terremoti è stato di 213 miliardi di euro.

005617
Casella di testo
La repubblica - 2010
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Page 53: 02 canevari urbanistica-ws2014

Edizione 2011

 

005617
Casella di testo
R3 = rischio elevato R4 = rischio molto elevato
Page 54: 02 canevari urbanistica-ws2014

Statistiche nazionali ed elaborazione dati

35

In Figura 3.4 è riportato l’indice di franosità su base provinci ale. Le province con più elevato indice di franosità sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino e Ancona.

Figura 3.4 Indice di franosità su base provinciale.

005617
Casella di testo
Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
Page 55: 02 canevari urbanistica-ws2014

Rapporto sulle frane in Italia

60

3.3.4 Livelli di attenzione su base comunale

Utilizzando le informazioni contenute nella banca dati del Progetto IFFI e del Progetto Corine Land Cover 2000 è stata effettuata d alla Seg reteria tecnica d el Prog etto IFFI una prima valutazione del livello di attenzione, relativamente al rischio da frana, su base comunale.

Il livello di attenzione è stato definito: - molto elevato quando le geometrie puntuali, poligonali e lineari del livello frane (Progetto

IFFI) intersecano il tessuto urbano continuo e discontinuo (CLC 1.1.1. e 1.1.2.), le aree industriali o commerciali (CLC 1.2.1.) estratti dal Corine Land Cover 2000;

- elevato, relativamente ad intersezioni con la rete autostradale, ferroviaria e stradale, le aree estrattive, discariche e cantieri (CLC 1.3.1., 1.3.2. e 1.3.3.);

- medio, per superfici agricole (CLC 2.), territori boscati e ambienti semi naturali (CLC 3.), aree verdi urbane e aree sportive e ricreative (CLC 1.4.1. e 1.4.2.);

- trascurabile, per i comuni nei quali non è stata censita alcuna frana. In Figura 3.36 è riportato uno stralcio dell’area dei comuni di Sarno e Quindici colpiti dall e

colate rapide di fango e detrito il 5 maggio 1998.

Figura 3.36 Colate rapide (in rosso) e urbanizzato (in giallo) nelle aree di Sarno (SA) e Quindici (AV).

TTeerrrraaIIttaallyy iitt22000000TTMM –– ©© CC..GG..RR.. SS..pp..AA.. –– PPAARRMMAA

005617
Casella di testo
Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
Page 56: 02 canevari urbanistica-ws2014

Statistiche nazionali ed elaborazione dati

59

693

39070

1754

14188

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

40000

AUTOSTRADE

STRADE

FERROVIE

URBANIZZATO

Figura 3.35 a) Istogramma degli elementi a rischio; b) Distribuzione dei punti di criticità nei centri abitati, c) lungo la re te autostradale e d) ferroviaria.

a) b)

c) d)

005617
Casella di testo
Progetto I.F.F.I. - Rapporto frane 2007
Page 57: 02 canevari urbanistica-ws2014

Edizione 2011

 

005617
Casella di testo
R3 = rischio elevato R4 = rischio molto elevato
Page 58: 02 canevari urbanistica-ws2014

ALCUNE

DELLE

CAUSE

……..

Page 59: 02 canevari urbanistica-ws2014

SPESSO PREVALE ESCLUSIVAMENTE LA

DIMENSIONE PRIVATISTICA E INDIVIDUALE

Page 60: 02 canevari urbanistica-ws2014

MANCATA

E/O SCORRETTA

PIANIFICAZIONE

E GESTIONE

DEL TERRITORIO

Page 61: 02 canevari urbanistica-ws2014

RICORDIAMO I

PRINCIPI BASE DELLA

SOSTENIBILITA'

Page 62: 02 canevari urbanistica-ws2014

PRINCIPI BASE

Le risorse necessarie all’uomo non sono illimitate

Le nostre attività hanno un effetto sull'ambiente oggi ma hanno anche implicazioni nel futuro.

Page 63: 02 canevari urbanistica-ws2014
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1966Chi crede che unacrescita esponenzialepossa durare all’infinito è …

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1966Chi crede che unacrescita esponenzialepossa durare all’infinito è ……un pazzo

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1966Chi crede che unacrescita esponenzialepossa durare all’infinito è ……un pazzooppure…un economistaKenneth Boulding (economista)

Page 67: 02 canevari urbanistica-ws2014

1966

Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è

un pazzo oppure

un economista. Kenneth Boulding (economista statunitense)

2007

La Repubblica – sabato 10 novembre 2007

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ESPANSIONI

INCONTROLLATE

CHE CANCELLANO

LE TRACCE SUL/DEL

TERRITORIO

Page 69: 02 canevari urbanistica-ws2014

i.g.m.i. 1888

Page 70: 02 canevari urbanistica-ws2014
005617
Casella di testo
CINISELLO BALSAMO 2000
Page 71: 02 canevari urbanistica-ws2014

REALIZZAZIONE DI

INFRASTRUTTURE AD ALTO IMPATTO

AMBIENTALE

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Page 73: 02 canevari urbanistica-ws2014
005617
Casella di testo
VARIANTE ALLA S.S. 38 - MORBEGNO
Page 74: 02 canevari urbanistica-ws2014
Page 75: 02 canevari urbanistica-ws2014
Page 76: 02 canevari urbanistica-ws2014

MILIONI DI METRI

CUBI DI CEMENTO

RIVERSATI SUL

NOSTRO

TERRITORIO A

SCAPITO DEL

PAESAGGIO

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Albergo Fuenti a Vietri sul mare

Page 78: 02 canevari urbanistica-ws2014

 

                                        3 ottobre 2010

Dopo il Fuenti, il “Fuentino”: nuovi sigilli dove 

un tempo sorgeva l’ecomostro 

Vietri sul mare (Salerno) Più lo butti giù, più si tira su. E se 

credevate che la testa del Fuenti fosse stata definitivamente tagliata 

nel...   ….. «17 mila metri quadrati di superficie dove era stato realizzato 

un edificio, articolato su nove livelli, per 30 mila metri cubi di 

volume, equivalenti a 100 appartamenti di 100 metri quadrati 

ciascuno», recita il comunicato ufficiale della Gdf. 

Page 79: 02 canevari urbanistica-ws2014

Totale Occupate Non occupate %

ITALIA 1991 24.802.884 19.509.362 5.293.522 21

2001 27.291.993 21.653.288 5.638.705 21

2011 28.863.604 23.998.381 4.865.223 17

Totale Occupate Non occupate %

APRICA (SO) 4.004 673 3.331 83PINZOLO (TN) 6.685 1.227 5.458 82COMACCHIO (FE) 35.653 7.919 27.734 78ROSOLINA (RO) 8.170 2.392 5.778 71CASTEL VOLTURNO (CE) 24.711 6.661 18.050 73ALFEDENA (AQ) 1.635 332 1.303 80

DATI COMUNALI 2011

ISTAT CENSIMENTO ABITAZIONI 1991, 2001, 2011DATI NAZIONALI

Page 80: 02 canevari urbanistica-ws2014

leftlt . ... - •

Affondati . dal mattone L a notizia dell'inchiesta del 24 febbraio scor­

so dal Guanlian, storico quotidiano dei la­buristi inglesi, suJJa dimensione quantitativa de­gli alloggi non utilizzati in Europa non è stata ri­presa dalla carta stampata come avrebbe merita­to. Colpa forse del contemporaneo appuntamen­to per la fiducia al governo Renzi, il fatto è stato per lo più relegato nelle pagine on line dei mag­giori quotidiani, ma non ha guadagnato evidenza suJJe edizioni astampa Eppure la notizia meritava grande attenzione. Af­ferma il Guanlian che nell'intera Europa, Gran Bretagna compresa, esistono oltre 11 milioni di case non utilizzate, in parte conseguenza della crisi iniziata nel 2007 ma anche frutto delle po­litiche urbanistiche ed economiche poste in es­sere da molti Paesi in sintonia con gli Stati Uniti. Quelli che presentano il numero maggiore di al­loggi vuoti sono la Spagna e J'Italia La prima ha 3 milioni e 400mila alloggi vuoti mentre il nostro Paese arriva a circa 2 milioni, quasi quanti ne ha la Francia che ha però una popolazione superio­re a quella dell'Italia Si comprende meglio allo­ra il motivo del prudente silenzio che è stato ri­servato alla damorosa notizia. Proprio i due Pa-

esi che più degli altri hanno fondato le loro mo­mentanee fortune suJJa mono cultura del matto­ne, e cioè Spagna e Italia, sono quelli che, insieme alla Grecia e al Portogallo, soffrono di più gli ef~ fetti r~cessivi della crisi economica e finanziaria innescata dai mutui immobiliari statunitensi. Gli altri Paesi della ricca Europa che hanno saputo indirizzare gli investimenti anche in altri settori produttivi godono oggi di maggiori possibilità di uscita dalla recessione. La Germania ha un milio­ne e 800mila alloggi vuoti, mentre la Grari Breta­gnane ha "appena" 700mila Come è noto, l'indu~ stria tedesca si sta affermando a livello mondiale mentre il sistema finanziario londinese ha un ruo­lo fondamentale nello scacchiere internazionale. I:Italia ostaggio della rendita immobiliare specu­lativa annaspa nella crisi. Scontiamo oggi i nodi non risolti dei decenni passati: aver puntato tutto suJJ'effimera crescita dei valori immobiliari è sta­to un tragico errore e oggi ne paghiamo le conse­guenze con un'economia renna e anche con una diminuzione dei prezzi delle abitazioni nell'Italia minore. Ci vorrebbe da parte del nuovo governo il coraggio per invertire la rotta e cancellare per sempre 1a dissennata crescita urbana

LarendH:a immobiluare ha blocciato l'economia

005617
Evidenziato
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Evidenziato
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CENSIMENTO POPOLAZIONE E ABITAZIONI 2001 -2011 FOPPOLO (BG) ABITANTI 207

FAMIGLIE 98

ABITAZIONI TOTALI 1.568

ABITAZIONI OCCUPATE 98

ABITAZIONI NON OCCUPATE 1.470 94 %

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Cervinia

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INDIFFERENZA

AL

“LUOGO”

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Napoli, Vomero

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MA ANCHE GLI STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL

PIANO...... ...SOPRATTUTTO RICONVERSIONE AREE INDUSTRIALI

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PLC Sacelit Italcementi – Senigallia

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La demolizione

La nuova viabilità

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Page 89: 02 canevari urbanistica-ws2014
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Casella di testo
IL PRU ZUCCHERIFICIO DI CESENA
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Page 91: 02 canevari urbanistica-ws2014
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Ovale
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Casella di testo
L'EX INNOCENTI - MILANO
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il PRU di via Rubattino (ex Innocenti)

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Page 98: 02 canevari urbanistica-ws2014

tangenziale/parco grande Rubattino

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Rettangolo
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Rettangolo
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Rettangolo
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