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2)Per 741 volte nell’Antico Testamento risuona un vocabolo simile a un soffio, tòb: il suo significato oscilla tra « buono » e « bello » e questo ci fa comprendere come per la Bibbia bellezza e bontà, estetica ed etica s’intreccino tra loro. Due esempi sono al riguardo emblematici. Da un lato, ecco la creazione: giunto al termine di ognuno dei sei giorni dell’opera creatrice, l’autore sacro osserva che « Dio vide che era tòb », cioè una realtà bella e anche buona (Genesi 1,4). Quando entra in scena l’uomo, si usa il superlativo perché quella creatura è « molto bella/buona » (1,31), vero vertice del creato.

3)La bellezza di cui parlo non è la bellezza seducente, che allontana dalla vera meta cui tende il nostro cuore inquieto: è invece la "bellezza tanto antica e tanto nuova", che Agostino confessa come oggetto del suo amore purificato dalla conversione, la bellezza di Dio; è la bellezza che caratterizza il Pastore che ci guida con fermezza e tenerezza sulle vie di Dio, che è detto dal vangelo di Giovanni "il Pastore bello, che dà la vita per le sue pecore" (Gv 10,11). E’ la bellezza cui fa riferimento san Francesco nelle Lodi del Dio altissimo quando invoca l’Eterno dicendo: "Tu sei bellezza!". E’ la bellezza di cui ha scritto papa Benedetto XVI nella Lettera agli artisti affermando: "Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella... La bellezza è in un certo senso l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza" (n. 3). E’ la bellezza di fronte alla quale "l’animo avverte una certa nobile elevazione al di sopra della semplice predisposizione al piacere sensibile" (Immanuel Kant, Critica del giudizio, § 59). Non si tratta quindi di una proprietà soltanto formale ed esteriore, ma di quel momento dell’essere a cui alludono termini come gloria (la parola biblica che meglio dice la "bellezza" di Dio in quanto manifestata a noi), splendore, fascino: è ciò che suscita attrazione gioiosa , sorpresa gradita, dedizione fervida, innamoramento, entusiasmo; è ciò che l’amore scopre nella persona amata, quella persona che si intuisce come degna del dono di sé, per la quale si è pronti a uscire da noi stessi e giocarsi con scioltezza. (card. Carlo M. Martini)

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4)- Gustare la Bellezza è gustare Dio- La Bellezza è l’abbraccio di un Creatore che seduce e affascina - Con la Bellezza Dio seduce, tocca, incanta- La Bellezza è la traccia di Dio- La Bellezza è il superfluo necessario- Bello è ogni atto d’amore; bellissimo Chi tu ami- La Bellezza è il progetto di Dio e il futuro dell’uomo - L’incontro con Dio fa gridare “che Bello!” 5) (Qualche secondo per pensare…..)

6) Tu sei bellezza…!!!7)La bellezza del creato e dell’uomo e’ voce, opera, frammento di Dio ed e’ affidata alla custodia e alla cura delle nostre mani

8) La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. E’ l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio! Vorrei chiedere, per favore, a tutti 2

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coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza! (papa Francesco)

9)CANTO “Laudato sii Signore mio” Laudato sii, Signore mio, laudato sii, Signore mio Laudato sii, Signore mio, laudato sii, Signore mio. Per il sole d'ogni giorno   che riscalda e dona vita egli illumina il cammino di chi cerca Te, Signore. Per la luna e per le stelle io le sento mie sorelle, le hai formate su nel cielo. e le doni a chi è nel buio

10)LETTURA Gen 1,26-3126 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li

3 creò. 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse:

«Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

11)Specchio supremo della bellezza di Dio è l’uomo, creato « a sua immagine » (Genesi 1,27). Il Cantico dei cantici, con le sue delicate e appassionate descrizioni dei corpi della donna e dell’uomo in tutto il loro fascino, ne è la testimonianza più esplicita, tenendo però conto del fatto che il corpo nel mondo semitico non è la mera fisicità organica, ma è l’espressione dell’intera realtà della persona, anche nella sua interiorità. Questa unione fra spirito e corporeità fa comprendere come la bellezza si debba incrociare con la limpidità della coscienza, con la luce dell’anima. In caso contrario è solo una dimensione esteriore.

12)Nel salmo 8 la bellezza e lo splendore di Dio si concentrano e si riflettono sul volto dell'uomo.

13) (a due cori)

O Signore, nostro Dio, †quanto è grande il tuo nome  su tutta la terra: *sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti † affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *la luna e le stelle che tu hai fissate,  4 che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *il figlio dell'uomo perché te ne curi?  Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, * di gloria e di onore lo hai coronato:  gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi; 

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tutti i greggi e gli armenti, *tutte le bestie della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *che percorrono le vie del mare.  O Signore, nostro Dio, * quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!

14)“La bellezza non è il tuo volto, ma la sua profondità.La bellezza non è la luce, ma è il sole che la illumina. La bellezza non è evidente, è ciò che non si vede della meraviglia.La bellezza non è la meta, ma ne è il suo percorso.”

15)E’ bello ciò che tocca il cuore (Alda Merini)

16)Quando sorge dall’animo quell’espressione spontanea “Che bello!!!”, vuol dire che qualcosa che evoca l’immenso ci ha toccato.

17) …può essere un cielo stellato 18) cime imbiancate di neve19) aurore e tramonti 20) o anche solo lo sbocciare di un fiore a primavera,

521) (a due cori)2  I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.3  Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.4  Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. 5  Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola.6  Là pose una tenda per il sole

che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via.7  Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore.8  La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice.9  Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi.10 Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,11 più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.12 Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto.

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22) …Ma il capolavoro di Dio è l’uomo!Stupende quelle parole che troviamo nel libro della Genesi: “A immagine di Dio LO creò “ (considerando l’essere unitario).Allora questa bellezza, e tutte le altre forme di bellezza, non sono altro che l’orma dell’Assoluto. E all’uomo è dato il compito e il potere di mettere dentro ogni sua “opera” frammenti di “bellezza”, così che tutto parli di Dio.

23) “la bellezza assoluta è Dio, Dio che è eterno; e l’uomo partecipa, in qualche modo, di questa qualità di Dio:attraverso le sue opere che sopravvivono a lui”. (Chiara Lubich) 24)

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“Nell’arte vera c’è quasi una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno” (Simone Weil)

25) “Quando scorriamo certe stupende pagine di letteratura e di filosofia, o gustiamo ammirati qualche capolavoro d’arte, o ascoltiamo brani di musica che hanno del sublime, ci è spontaneo riconoscere in queste manifestazioni del genio umano un qualche luminoso riflesso dello Spirito di Dio”. (Giovanni Paolo II)

26)Perciò l’invito che viene rivolto anche a noi è quello di « cantare Dio con arte » (Salmo 47,8) perché la via pulchritudinis, la « via della bellezza » autentica, è una strada privilegiata per raggiungere il Dio della bellezza.

27) “ Che bello!!! ”Dalla 28 alla 35) “le 7 meraviglie…”

736) …Ma “il bello che non contiene in sé il vero e il buono è un nulla, è un vuoto”. (Chiara Lubich) 737) L’assoluta bellezza dell’uomo è l’amore! 38)LETTURA Gv 15, 9;17“Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.” 39)

Il Nuovo Testamento ci dice che Dio non è un solitario, ma vive in una comunione di persone, che è un Dio relazione (Dio trinitario). In questo senso Dio è amore, è carità, come dice Giovanni. L'amore è la comunione tra persone. In questa prospettiva la bellezza di Dio può essere annunciata solo dall'uomo, laddove sviluppa relazione autentiche. Bellezza e amore sono grandezze perfettamente omogenee.

40)C’è un frammento di Dio in ogni carne, qualcosa di Dio in ogni uomo. C’è santità e luce in ogni vita. Non viviamo i nostri giorni solo attorno al breve giro del sole, non viviamo la nostra vita solo dentro il breve cerchio dei nostri desideri. Lo stile del nostro Dio, talmente innamorato dell’uomo e della sua libertà, è amorepotente "a bassa voce" che sceglie di rivelarsi nascondendosi, in un bambino, in un crocefisso, in un pezzo di pane. Allora non temere: Sei amato! Sei perdonato! Sei fatto nuovo! Non temere! Io sono qui per te. Cammino con te: Soffro con te, per te: Gioisco con te, per te. S. Paolo in Ef. 1,18 ci introduce nel motivo della 8speranza: “possa Dio illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamato” La speranza di cui parla Paolo non si identifica con la speranza mondana,bensì la converte profondamente, rinnovandola. Sperare ciò che Dio ci ha promesso, cioè sperare nel trionfo dell’amore e della sua verità. Dio abita la nostra vita, abita i nostri occhi, le nostre parole, le nostre mani perché si aprano alla pace, ad asciugare lacrime, a spezzare ingiustizie. E se noi dobbiamo piangere, anche lui imparerà a piangere. E se noi dobbiamo morire, anche Lui conoscerà la morte.. E nessuno potrà mai dire qui finisce la terra, qui incomincia il cielo, perché oramai terra e cielo si sono abbracciati. E nessuno potrà dire: qui finisce l’uomo, qui incomincia Dio, perché Dio e uomo si sono abbracciati.Ciascuno di noi allora deve irradiare attorno a sé qualche raggio di gioia, di amore, di speranza; deve lasciarsi scavare l’anima dai poveri e da coloro che soffrono: deve camminare sulle strade del mondo come operatore di giustizia e di pace. (da un’omelia) 41)

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Annalena Tonelli – Chico Mendes – Marguerite Barankitse – Dadoue Printemps – Aung San Suu Kyi – don Giuseppe Diana – Ernesto Olivero – p. Ezechiele Ramin – suor Elvira Petrozzi – Chiara Amirante – Andrea Riccardi – don Zeno Saltini – Etty Hillesum – Iqbal Masih – Jean Vanier – Rachel Corrie –Paolo Botti – dom Helder Camara – Sally Trench – François-Xavier Nguien Van Thuan – Chiara e Caio – papa Francesco ________ ( pausa di silenzio ) _______41)E' la domanda che Dostoevskij, nel suo romanzo “L’idiota”, pone sulle labbra dell’ateo Ippolit al principe Myskin. "E’ vero, principe, che voi diceste un giorno che il mondo lo salverà la ‘bellezza’? Signori - gridò forte a tutti - il principe afferma che il mondo sarà salvato dalla bellezza... Quale bellezza salverà il mondo?". Il principe non risponde alla domanda (come un giorno Gesù davanti a Pilato non aveva risposto che con la Sua 9presenza alla domanda "Che cos’è la verità?" Gv 19,38). Sembrerebbe quasi che il silenzio di Myskin - che sta accanto con infinita compassione d’amore al giovane che sta morendo di tisi a diciotto anni - voglia dire che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore. (card. C.M. Martini)

43)LETTURA 1Gv 4,7-10Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

44)Per la Bibbia bellezza e bontà, estetica ed etica s’intrecciano tra loro.

Ed ecco la figura di Cristo: il Vangelo di Giovanni la definisce con un’immagine biblica: quella del pastore. Si è soliti tradurre quella frase così: « Io sono il buon pastore » (Gv 10,11.14), in realtà, nell’originale greco si ha: « Io sono il bel (kalòs) pastore », proprio sulla scia del valore dell’aggettivo biblico “tob” che unisce in sé la bontà e l’amore del pastore, Cristo, con lo splendore della sua rivelazione che lo circonda quasi di luce, come era accaduto nell’evento della Trasfigurazione (Lc 9,29)

45)MISERICORDIA : ci parla della bellezza di Dio Dice papa Francesco: «la misericordia di Gesù non è solo un sentimento, è una forza che dà vita». Quando Papa Francesco parla della misericordia di Dio parla della "bellezza di Dio” Questa è anche pazienza e soprattutto misericordia: pazienza nell’attesa del ritorno di chi si perde, misericordia nel perdono di chi si pente. Oggi, si producono tanti falsi, che ci rubano lo stupore, tante imitazioni, che ci tolgono la meraviglia, tanti replicanti, cherendono artificiale la bellezza della nascita e banale la sacralità della 10morte. La conversione del cuore, il cambiamento di una vita, predicati dal Papa, sono i miracoli nascosti che manifestano la magnanimità di Dio e la bellezza del suo perdono. Quando un peccatore si converte, nel dinamismo nascosto della sua conversione si riproduce la potenza e la bellezza della creazione. “Gli uomini di oggi hanno bisogno di un prete ministro di misericordia e non gestore delle dogane pastorali “Può darsi che a tante persone che, come nella vita di Mosè, ci chiedono di vedere il volto di Dio, noi rispondiamo mostrando le sue spalle, perché non presentiamo la bellezza del suo amore e della sua misericordia, ma il peso delle nostre prescrizioni e il formalismo dei nostri riti. Nel credo cristiano Dio Padre viene prima di Dio onnipotente. Dell’onnipotenza divina possiamo avere paura. Della sua misericordia di Padre abbiamo sempre bisogno.

46)CANTO “JESUS CHRIST YOU ARE MY LIFE “(Marco Frisina)

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Jesus Christ, You are my life, alleluia, alleluia.Jesus Christ, You are my life,you are my life, alleluia. Tu sei via, sei verità,Tu sei la nostra vita;camminando insieme a Te,vivremo in Te per sempre. (Rit.)

47) (a due cori)

2 Liete parole mi ardono in cuore,al re io canto il mio poema:penna veloce di scriba, mia lingua! 3 Sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra fiorisce la grazia: ti ha benedetto Iddio in eterno. 114 Cingi qual prode la spada al tuo fianco,sopra lo splendido manto di gloria:marcia all'attacco e ti arrida la sorte. 5 E verità e amore e giustizia siano la causa del tuo avanzare:6 e meraviglie farà la tua mano.Affilatissimi sono i tuoi dardi,tutti a colpire il cuore ai nemici:ai tuoi piedi i popoli cadono. 7 Sta il tuo trono, o divino, per sempre, è scettro giusto il tuo scettro regale:8 tu ami giustizia e detesti empietà. Iddio, il tuo Dio ti ha consacrato,egli ti ha unto con olio di gioia,ai tuoi eguali ti ha preferito.

48)E’ la bellezza paradossale di quell’uomo che muore sulla croce a salvare il mondo. La morte oscena di Gesù viene presentata come rivelazione della bellezza di Dio, nel contesto dell'amore portato sino

all'estremo. Il crocifisso diventa fonte di vita nel momento del massimo degrado e deturpazione dell'essere umano.

49) (la crocifissione)

50)"Attorno a noi un invincibile silenzio: nell'orto neppure un urlo avrà un'eco, nella solitudine, dimenticato, ha dovuto disperare per farci raggiungere la speranza e la salvezza, nell'ora nona e oggi. La folla, che l'aveva visto mangiare con i pubblicani e abbracciare e mondare i lebbrosi imputriditi, non poteva accettare così l'amore inimitato, troppo sfinita dalla schiavitù delle sue ataviche paure.Non sapendo accettare,

12che da allora rende infinito, vita e dono ogni respiro dell'uomo che soffre nel tempo.Siamo troppo pieni dentro di sbarre e di segnali di allarme per capire che salendo il Calvario anche oggi raggiungeremo la pace! Le esclusioni e le rinunce,che il cosiddetto progresso e il denaro si trascinano dietro, hanno elevato barricate Immense lungo quella salita;sempre più solitària e silenziosa.Troppi uomini demandano la propria croce sulle spalle già troppo piegate dei più poveri, dei più disperati.Pianifichiamo i monopoli, le risorse dei due mondi e il Terzo attende e ci giudica, salendo, solo, con Lui il Calvario. La nostra epoca senza pietà abbarbica degenerazioni, corruzione e mostruosa violenza su tutto e un uomo sale, cadendo per la terza volta, inesausto d'amore. Oggi più che mai può apparire deserto quell'orto, dove ha iniziato a soffrire e a disperarsi nell'angoscia di un calice troppo amaro: invece è traboccante di gente, che nelle piccole e devastanti angosce di ogni ora,

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gli si stringono attorno per seguirlo con la propria croce. Quante madri! E i figli fuori dall'orto, svastiche disegnate sui visi e siringhe in mano, coccolati così a brandelli, dalla morte.Sono incapaci di vedere l'argento dell'ulivo e i nuovi barbari dipingono di nero gli arcobaleni dell'alleanza. Tutta la folla che non ha voluto capire ed amarelo spoglia delle vesti nell'ultimo atto di ingiuria, che diventerà gloria e salvezza!E oggi lo inchiodano nei lager della Bosnia, nei vecchi disperati, nei negri scherniti, nei lebbrosi ancora emarginati, nei bambini non-nati, nelle nefaste vigliaccheriedi chi potrebbe amare e non lo fa. Domani sarà con Lui sulla via di Emmaus scio questo popolo di offesi, che vivrà sereno e sicuro la Sua Resurrezione e la Sua Vita." (Marta Marchese) 1351)Il mistero pasquale comprende la croce, realtà in sé abbrutente. Ma la croce mostra la sua bellezza nell'essere un gesto d'amore estremo. O meglio la croce in sé non è bella, bello è l'amore senza riserve e misura che esprime. Inoltre la croce è solo la penultima parola, l'ultima è la risurrezione, la nuova vita, la trasfigurazione. Il gesto di amore smisurato trasfigura, trasforma, è sorgente di novità di vita, di bellezza: è il Cristo risorto, primizia di tutti i risorti.

52)Il Figlio è la Parola che svela pienamente chi è Dio e se noi l'ascoltiamo diveniamo, come Lui, figli di Dio. Gesù ci da un anticipo… Con la “Trasfigurazione” mostra a noi ciò che Lui è e ciò che anche noi saremo: BELLEZZA!!! Risuscitandolo dai morti, Dio ha dato inizio a un immenso avvenimento che è ancora in corso e ci coinvolge, come se avesse acceso una miccia per dare avvio a un incendio cosmico, incendio di trasfigurazione, non di distruzione. Il Risorto, comunicando il suo Spirito, agisce per la verità e il bene, come potenza di conversione, di guarigione, di riconciliazione, di comunione e di vita eterna. Nella risurrezione giunge a compimento l'incarnazione del Figlio di Dio, e anche la nostra vita.

53) LETTURA Lc 9,28-3628 Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». 36 Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero 14e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. 54)

55)L’ ”icona” della Trasfigurazione: nei discepoli che salgono al monte, portando nel loro cuore tutte le inquietudini e le pesantezze che agitano la loro storia personale e collettiva, è possibile leggere le domande che sono in noi sul senso del tempo, la richiesta di significato che viene dalle angosce prodotte dalla violenza e da tutte le tragedie del nostro tempo; nei discepoli che vivono sul monte l’esperienza bella della rivelazione del Padre e del Figlio amato nella nube dello Spirito si può cogliere la relazione fra tutte queste domande e il mistero trinitario, relazione capace di favorire il bisogno di sintesi del nostro cammino; nei discepoli che scendono dal monte, essi stessi trasfigurati nel cuore, si può leggere la necessità per tutti noi di andare e vivere la nostra vita di fede, la nostra attività pastorale con un respiro ampio e con uno slancio sincero di conversione e di rinnovamento. …Su tutto domina il tema della

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bellezza della rivelazione trinitaria che risalta dal racconto sinottico (Mt 17,1-10; Mc 9,2-8; Lc 9,28-37)

56)…Ancora oggi la domanda su questa bellezza ci stimola fortemente: "Quale bellezza salverà il mondo?". Non basta deplorare e denunciare le brutture del nostro mondo. Non basta neppure, per la nostra epoca disincantata, parlare di giustizia, di doveri, di bene comune, di programmi pastorali, di esigenze evangeliche. Bisogna parlarne con un cuore carico di amore compassionevole, facendo esperienza di quella carità che dona con gioia e suscita entusiasmo: bisogna irradiare la bellezza di ciò che è vero e giusto nella vita, perché solo questa bellezza rapisce veramente i cuori e li rivolge a Dio. Occorre insomma far comprendere ciò che Pietro aveva capito di fronte a Gesù trasfigurato "Signore, è bello per noi restare qui!": Mt 17,4) e che Paolo, citando Isaia (52,7 ), sentiva di fronte al compito di 15annunciare il vangelo “Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!” (Rom 10,15 ) 57)…Senza momenti che irrompono nella vita portando stupore e felicità, l’esistenza perderebbe una parte di quell’aspetto trascendente che la permea, rimanendo relegata al puro aspetto biologico che la definisce. La sperimentazione dell’amore apre le porte al desiderio di bello e di infinito che caratterizza ogni essere umano. Le sensazioni che si provano quando si è innamorati, l’incontro con lo sguardo di tuo figlio, l’abbraccio forte di una famiglia non ci consegnano momenti di eternità? Rapportandoci a Dio nei semplici gesti di vita quotidiana, possiamo immergerci nel quadro della trasfigurazione di Gesù.

58)…E’ bello cercare nella storia i segni dell’Amore Trinitario; è bello seguire Gesù e amare la sua Chiesa; è bello leggere il mondo e la nostra vita alla luce della croce; è bello dare la vita per i fratelli! E’ bello scommettere la propria esistenza su Colui che non solo è la verità in persona, che non solo è il bene più

grande, ma è anche il solo che ci rivela la bellezza divina di cui il nostro cuore ha profonda nostalgia e intenso bisogno. (card. Carlo Maria Martini) 59)

Tardi t’amai, bellezza così antica, così nuova, tardi t’amai! Ed ecco, tu eri dentro di me ed io fuori di me ti cercavo e mi gettavo deforme 16sulle belle forme della tua creazione… Tu hai chiamato e gridato, hai spezzato la mia sordità,hai brillato e balenato, hai dissipato la mia cecità, hai sparso la tua fragranzaed io respirai, ed ora anelo verso di te; ti ho gustata ed oraho fame e sete, mi hai toccato, ed io arsi nel desiderio della tua pace (Sant’Agostino)

60) “Grandi cose ha fatto il Signore per me! In me! Con me!”

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61)CANTO “Grandi cose”Grandi cose ha fatto il Signore per noiha fatto germogliare fiori fra le rocce. Grandi cose ha fatto il Signore per noi,ci ha riportati liberi alla nostra terra.Ed ora possiamo cantare, possiamo gridarel'amore che Dio ha versato su noi. Tu che sai strappare dalla morte, hai sollevato il nostro viso dalla polvere. Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicità. 17

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2)Per 741 volte nell’Antico Testamento risuona un vocabolo simile a un soffio, tòb: il suo significato oscilla tra « buono » e « bello » e questo ci fa comprendere come per la Bibbia bellezza e bontà, estetica ed etica s’intreccino tra loro. Due esempi sono al riguardo emblematici. Da un lato, ecco la creazione: giunto al termine di ognuno dei sei giorni dell’opera creatrice, l’autore sacro osserva che « Dio vide che era tòb », cioè una realtà bella e anche buona (Genesi 1,4). Quando entra in scena l’uomo, si usa il superlativo perché quella creatura è « molto bella/buona » (1,31), vero vertice del creato.

3)La bellezza di cui parlo non è la bellezza seducente, che allontana dalla vera meta cui tende il nostro cuore inquieto: è invece la "bellezza tanto antica e tanto nuova", che Agostino confessa come oggetto del suo amore purificato dalla conversione, la bellezza di Dio; è la bellezza che caratterizza il Pastore che ci guida con fermezza e tenerezza sulle vie di Dio, che è detto dal vangelo di Giovanni "il Pastore bello, che dà la vita per le sue pecore" (Gv 10,11). E’ la bellezza cui fa riferimento san Francesco nelle Lodi del Dio altissimo quando invoca l’Eterno dicendo: "Tu sei bellezza!". E’ la bellezza di cui ha scritto papa Benedetto XVI nella Lettera agli artisti affermando: "Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella... La bellezza è in un certo senso l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza" (n. 3). E’ la bellezza di fronte alla quale "l’animo avverte una certa nobile elevazione al di sopra della semplice predisposizione al piacere sensibile" (Immanuel Kant, Critica del giudizio, § 59). Non si tratta quindi di una proprietà soltanto formale ed esteriore, ma di quel momento dell’essere a cui alludono termini come gloria (la parola biblica che meglio dice la "bellezza" di Dio in quanto manifestata a noi), splendore, fascino: è ciò che suscita attrazione gioiosa , sorpresa gradita, dedizione fervida, innamoramento, entusiasmo; è ciò che l’amore scopre nella persona amata, quella persona che

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si intuisce come degna del dono di sé, per la quale si è pronti a uscire da noi stessi e giocarsi con scioltezza. (card. Carlo M. Martini)

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sulle belle forme della tua creazione… Tu hai chiamato e gridato, hai spezzato la mia sordità,hai brillato e balenato, hai dissipato la mia cecità, hai sparso la tua fragranzaed io respirai, ed ora anelo verso di te; ti ho gustata ed oraho fame e sete, mi hai toccato, ed io arsi nel desiderio della tua pace (Sant’Agostino)

60) “Grandi cose ha fatto il Signore per me! In me! Con me!” 61)CANTO “Grandi cose”Grandi cose ha fatto il Signore per noiha fatto germogliare fiori fra le rocce. Grandi cose ha fatto il Signore per noi,ci ha riportati liberi alla nostra terra.Ed ora possiamo cantare, possiamo gridarel'amore che Dio ha versato su noi. Tu che sai strappare dalla morte, hai sollevato il nostro viso dalla polvere.

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Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicità. 17

4)- Gustare la Bellezza è gustare Dio- La Bellezza è l’abbraccio di un Creatore che seduce e affascina - Con la Bellezza Dio seduce, tocca, incanta- La Bellezza è la traccia di Dio- La Bellezza è il superfluo necessario- Bello è ogni atto d’amore; bellissimo Chi tu ami- La Bellezza è il progetto di Dio e il futuro dell’uomo - L’incontro con Dio fa gridare “che Bello!” 5) (Qualche secondo per pensare…..)

6) Tu sei bellezza…!!!7)La bellezza del creato e dell’uomo e’ voce, opera, frammento di Dio ed e’ affidata alla custodia e alla cura delle nostre mani

8) La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. E’ l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia

dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio! Vorrei chiedere, per favore, a tutti 2

coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza! (papa Francesco)

9)CANTO “Laudato sii Signore mio” Laudato sii, Signore mio, laudato sii, Signore mio Laudato sii, Signore mio, laudato sii, Signore mio. Per il sole d'ogni giorno   che riscalda e dona vita egli illumina il cammino di chi cerca Te, Signore. Per la luna e per le stelle io le sento mie sorelle, le hai formate su nel cielo. e le doni a chi è nel buio

10)LETTURA Gen 1,26-3126 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li

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3 annunciare il vangelo “Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!” (Rom 10,15 ) 57)…Senza momenti che irrompono nella vita portando stupore e felicità, l’esistenza perderebbe una parte di quell’aspetto trascendente che la permea, rimanendo relegata al puro aspetto biologico che la definisce. La sperimentazione dell’amore apre le porte al desiderio di bello e di infinito che caratterizza ogni essere umano. Le sensazioni che si provano quando si è innamorati, l’incontro con lo sguardo di tuo figlio, l’abbraccio forte di una famiglia non ci consegnano momenti di eternità? Rapportandoci a Dio nei semplici gesti di vita quotidiana, possiamo immergerci nel quadro della trasfigurazione di Gesù.

58)…E’ bello cercare nella storia i segni dell’Amore Trinitario; è bello seguire Gesù e amare la sua Chiesa; è bello leggere il mondo e la nostra vita alla luce della croce; è bello dare la vita per i fratelli! E’ bello scommettere la propria esistenza su Colui che non solo è la verità in persona, che non solo è il bene più grande, ma è anche il solo che ci rivela la bellezza divina di cui il nostro cuore ha profonda nostalgia e intenso bisogno. (card. Carlo Maria Martini) 59)

Tardi t’amai, bellezza così antica, così nuova, tardi t’amai! Ed ecco, tu eri dentro di me ed io fuori di me ti cercavo e mi gettavo deforme 16

e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. 54)

55)L’ ”icona” della Trasfigurazione: nei discepoli che salgono al monte, portando nel loro cuore tutte le inquietudini e le pesantezze che agitano la loro storia personale e collettiva, è possibile leggere le domande che sono in noi sul senso del tempo, la richiesta di significato che viene dalle angosce prodotte dalla violenza e da tutte le tragedie del nostro tempo; nei discepoli che vivono sul monte l’esperienza bella della rivelazione del Padre e del Figlio amato nella nube dello Spirito si può cogliere la relazione fra tutte queste domande e il mistero trinitario, relazione capace di favorire il bisogno di sintesi del nostro cammino; nei discepoli che scendono dal monte, essi stessi trasfigurati nel cuore, si può leggere la necessità per tutti noi di andare e vivere la nostra vita di fede, la nostra attività pastorale con un respiro ampio e con uno slancio sincero di conversione e di rinnovamento. …Su tutto domina il tema della bellezza della rivelazione trinitaria che risalta dal racconto sinottico (Mt 17,1-10; Mc 9,2-8; Lc 9,28-37)

56)…Ancora oggi la domanda su questa bellezza ci stimola fortemente: "Quale bellezza salverà il mondo?". Non basta deplorare e denunciare le brutture del nostro mondo. Non basta neppure, per la nostra epoca disincantata, parlare di giustizia, di doveri, di bene comune, di programmi pastorali, di esigenze evangeliche. Bisogna parlarne con un cuore carico di amore compassionevole, facendo esperienza di quella carità che dona con gioia e suscita entusiasmo: bisogna irradiare la bellezza di ciò che è vero e giusto nella vita, perché solo questa bellezza rapisce veramente i cuori e li rivolge a Dio. Occorre insomma far comprendere ciò che Pietro aveva capito di fronte a Gesù trasfigurato "Signore, è bello per noi restare qui!": Mt 17,4) e che Paolo, citando Isaia (52,7 ), sentiva di fronte al compito di 15

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creò. 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

11)Specchio supremo della bellezza di Dio è l’uomo, creato « a sua immagine » (Genesi 1,27). Il Cantico dei cantici, con le sue delicate e appassionate descrizioni dei corpi della donna e dell’uomo in tutto il loro fascino, ne è la testimonianza più esplicita, tenendo però conto del fatto che il corpo nel mondo semitico non è la mera fisicità organica, ma è l’espressione dell’intera realtà della persona, anche nella sua interiorità. Questa unione fra spirito e corporeità fa comprendere come la bellezza si debba incrociare con la limpidità della coscienza, con la luce dell’anima. In caso contrario è solo una dimensione esteriore.

12)Nel salmo 8 la bellezza e lo splendore di Dio si concentrano e si riflettono sul volto dell'uomo.

13) (a due cori)

O Signore, nostro Dio, †quanto è grande il tuo nome  su tutta la terra: *sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti † affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *la luna e le stelle che tu hai fissate,  4 che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *il figlio dell'uomo perché te ne curi?  Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, *

di gloria e di onore lo hai coronato:  gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi; tutti i greggi e gli armenti, *tutte le bestie della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *che percorrono le vie del mare.  O Signore, nostro Dio, * quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!

14)“La bellezza non è il tuo volto, ma la sua profondità.La bellezza non è la luce, ma è il sole che la illumina. La bellezza non è evidente, è ciò che non si vede della meraviglia.La bellezza non è la meta, ma ne è il suo percorso.”

15)E’ bello ciò che tocca il cuore (Alda Merini)

16)Quando sorge dall’animo quell’espressione spontanea “Che bello!!!”, vuol dire che qualcosa che evoca l’immenso ci ha toccato.

17) …può essere un cielo stellato 18) cime imbiancate di neve19) aurore e tramonti 20) o anche solo lo sbocciare di un fiore a primavera,

551)Il mistero pasquale comprende la croce, realtà in sé abbrutente. Ma la croce mostra la sua bellezza nell'essere un gesto d'amore estremo. O meglio la croce in sé non è bella, bello è l'amore senza riserve e misura che esprime. Inoltre la croce è solo la penultima parola, l'ultima è la risurrezione, la nuova vita, la trasfigurazione. Il gesto di amore smisurato trasfigura, trasforma, è sorgente di novità di vita, di bellezza: è il Cristo risorto, primizia di tutti i risorti.

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52)Il Figlio è la Parola che svela pienamente chi è Dio e se noi l'ascoltiamo diveniamo, come Lui, figli di Dio. Gesù ci da un anticipo… Con la “Trasfigurazione” mostra a noi ciò che Lui è e ciò che anche noi saremo: BELLEZZA!!! Risuscitandolo dai morti, Dio ha dato inizio a un immenso avvenimento che è ancora in corso e ci coinvolge, come se avesse acceso una miccia per dare avvio a un incendio cosmico, incendio di trasfigurazione, non di distruzione. Il Risorto, comunicando il suo Spirito, agisce per la verità e il bene, come potenza di conversione, di guarigione, di riconciliazione, di comunione e di vita eterna. Nella risurrezione giunge a compimento l'incarnazione del Figlio di Dio, e anche la nostra vita.

53) LETTURA Lc 9,28-3628 Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». 36 Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero 14che da allora rende infinito, vita e dono ogni respiro dell'uomo che soffre nel tempo.Siamo troppo pieni dentro di sbarre e di segnali di allarme per capire che salendo il Calvario anche oggi raggiungeremo la pace! Le esclusioni e le rinunce,che il cosiddetto progresso e il denaro si trascinano dietro, hanno elevato barricate Immense lungo quella salita;sempre più solitària e silenziosa.

Troppi uomini demandano la propria croce sulle spalle già troppo piegate dei più poveri, dei più disperati.Pianifichiamo i monopoli, le risorse dei due mondi e il Terzo attende e ci giudica, salendo, solo, con Lui il Calvario. La nostra epoca senza pietà abbarbica degenerazioni, corruzione e mostruosa violenza su tutto e un uomo sale, cadendo per la terza volta, inesausto d'amore. Oggi più che mai può apparire deserto quell'orto, dove ha iniziato a soffrire e a disperarsi nell'angoscia di un calice troppo amaro: invece è traboccante di gente, che nelle piccole e devastanti angosce di ogni ora, gli si stringono attorno per seguirlo con la propria croce. Quante madri! E i figli fuori dall'orto, svastiche disegnate sui visi e siringhe in mano, coccolati così a brandelli, dalla morte.Sono incapaci di vedere l'argento dell'ulivo e i nuovi barbari dipingono di nero gli arcobaleni dell'alleanza. Tutta la folla che non ha voluto capire ed amarelo spoglia delle vesti nell'ultimo atto di ingiuria, che diventerà gloria e salvezza!E oggi lo inchiodano nei lager della Bosnia, nei vecchi disperati, nei negri scherniti, nei lebbrosi ancora emarginati, nei bambini non-nati, nelle nefaste vigliaccheriedi chi potrebbe amare e non lo fa. Domani sarà con Lui sulla via di Emmaus scio questo popolo di offesi, che vivrà sereno e sicuro la Sua Resurrezione e la Sua Vita." (Marta Marchese) 1321) (a due cori)2  I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.3  Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.4  Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono.

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5  Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola.6  Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via.7  Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore.8  La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice.9  Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi.10 Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,11 più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.12 Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto.

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22) …Ma il capolavoro di Dio è l’uomo!Stupende quelle parole che troviamo nel libro della Genesi: “A immagine di Dio LO creò “ (considerando l’essere unitario).Allora questa bellezza, e tutte le altre forme di bellezza, non sono altro che l’orma dell’Assoluto. E all’uomo è dato il compito e il potere di mettere dentro ogni sua “opera” frammenti di “bellezza”, così che tutto parli di Dio.

23) “la bellezza assoluta è Dio, Dio che è eterno; e l’uomo partecipa, in qualche modo, di questa qualità di Dio:

attraverso le sue opere che sopravvivono a lui”. (Chiara Lubich) 24) “Nell’arte vera c’è quasi una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno” (Simone Weil)

25) “Quando scorriamo certe stupende pagine di letteratura e di filosofia, o gustiamo ammirati qualche capolavoro d’arte, o ascoltiamo brani di musica che hanno del sublime, ci è spontaneo riconoscere in queste manifestazioni del genio umano un qualche luminoso riflesso dello Spirito di Dio”. (Giovanni Paolo II)

26)Perciò l’invito che viene rivolto anche a noi è quello di « cantare Dio con arte » (Salmo 47,8) perché la via pulchritudinis, la « via della bellezza » autentica, è una strada privilegiata per raggiungere il Dio della bellezza.

27) “ Che bello!!! ”Dalla 28 alla 35) “le 7 meraviglie…”

74 Cingi qual prode la spada al tuo fianco,sopra lo splendido manto di gloria:marcia all'attacco e ti arrida la sorte. 5 E verità e amore e giustizia siano la causa del tuo avanzare:6 e meraviglie farà la tua mano.Affilatissimi sono i tuoi dardi,tutti a colpire il cuore ai nemici:ai tuoi piedi i popoli cadono. 7 Sta il tuo trono, o divino, per sempre, è scettro giusto il tuo scettro regale:8 tu ami giustizia e detesti empietà.

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Iddio, il tuo Dio ti ha consacrato,egli ti ha unto con olio di gioia,ai tuoi eguali ti ha preferito.

48)E’ la bellezza paradossale di quell’uomo che muore sulla croce a salvare il mondo. La morte oscena di Gesù viene presentata come rivelazione della bellezza di Dio, nel contesto dell'amore portato sino all'estremo. Il crocifisso diventa fonte di vita nel momento del massimo degrado e deturpazione dell'essere umano.

49) (la crocifissione)

50)"Attorno a noi un invincibile silenzio: nell'orto neppure un urlo avrà un'eco, nella solitudine, dimenticato, ha dovuto disperare per farci raggiungere la speranza e la salvezza, nell'ora nona e oggi. La folla, che l'aveva visto mangiare con i pubblicani e abbracciare e mondare i lebbrosi imputriditi, non poteva accettare così l'amore inimitato, troppo sfinita dalla schiavitù delle sue ataviche paure.Non sapendo accettare,

12morte. La conversione del cuore, il cambiamento di una vita, predicati dal Papa, sono i miracoli nascosti che manifestano la magnanimità di Dio e la bellezza del suo perdono. Quando un peccatore si converte, nel dinamismo nascosto della sua conversione si riproduce la potenza e la bellezza della creazione. “Gli uomini di oggi hanno bisogno di un prete ministro di misericordia e non gestore delle dogane pastorali “Può darsi che a tante persone che, come nella vita di Mosè, ci chiedono di vedere il volto di Dio, noi rispondiamo mostrando le sue spalle, perché non presentiamo la bellezza del suo amore e della sua misericordia, ma il peso delle nostre prescrizioni e il formalismo dei nostri riti. Nel credo cristiano Dio Padre viene prima di Dio onnipotente. Dell’onnipotenza divina possiamo

avere paura. Della sua misericordia di Padre abbiamo sempre bisogno.

46)CANTO “JESUS CHRIST YOU ARE MY LIFE “(Marco Frisina)Jesus Christ, You are my life, alleluia, alleluia.Jesus Christ, You are my life,you are my life, alleluia. Tu sei via, sei verità,Tu sei la nostra vita;camminando insieme a Te,vivremo in Te per sempre. (Rit.)

47) (a due cori)

2 Liete parole mi ardono in cuore,al re io canto il mio poema:penna veloce di scriba, mia lingua! 3 Sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra fiorisce la grazia: ti ha benedetto Iddio in eterno. 1136) …Ma “il bello che non contiene in sé il vero e il buono è un nulla, è un vuoto”. (Chiara Lubich) 737) L’assoluta bellezza dell’uomo è l’amore! 38)LETTURA Gv 15, 9;17“Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al

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Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.” 39)Il Nuovo Testamento ci dice che Dio non è un solitario, ma vive in una comunione di persone, che è un Dio relazione (Dio trinitario). In questo senso Dio è amore, è carità, come dice Giovanni. L'amore è la comunione tra persone. In questa prospettiva la bellezza di Dio può essere annunciata solo dall'uomo, laddove sviluppa relazione autentiche. Bellezza e amore sono grandezze perfettamente omogenee.

40)C’è un frammento di Dio in ogni carne, qualcosa di Dio in ogni uomo. C’è santità e luce in ogni vita. Non viviamo i nostri giorni solo attorno al breve giro del sole, non viviamo la nostra vita solo dentro il breve cerchio dei nostri desideri. Lo stile del nostro Dio, talmente innamorato dell’uomo e della sua libertà, è amorepotente "a bassa voce" che sceglie di rivelarsi nascondendosi, in un bambino, in un crocefisso, in un pezzo di pane. Allora non temere: Sei amato! Sei perdonato! Sei fatto nuovo! Non temere! Io sono qui per te. Cammino con te: Soffro con te, per te: Gioisco con te, per te. S. Paolo in Ef. 1,18 ci introduce nel motivo della 8speranza: “possa Dio illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamato” La speranza di cui parla Paolo non si identifica con la speranza mondana,bensì la converte profondamente, rinnovandola. Sperare ciò che Dio ci ha promesso, cioè sperare nel trionfo dell’amore e della sua verità. Dio abita la nostra vita, abita i nostri occhi, le nostre parole, le nostre mani perché si aprano alla pace, ad asciugare lacrime, a spezzare ingiustizie. E se noi dobbiamo piangere, anche lui imparerà a piangere. E se noi dobbiamo morire, anche Lui conoscerà la morte.. E nessuno potrà mai dire qui finisce la terra, qui incomincia il cielo, perché oramai terra e cielo si sono abbracciati. E nessuno potrà dire: qui finisce l’uomo, qui incomincia Dio, perché Dio e uomo si sono abbracciati.Ciascuno di noi allora deve irradiare attorno a sé qualche raggio di gioia, di amore, di speranza; deve lasciarsi scavare l’anima dai

poveri e da coloro che soffrono: deve camminare sulle strade del mondo come operatore di giustizia e di pace. (da un’omelia) 41) Annalena Tonelli – Chico Mendes – Marguerite Barankitse – Dadoue Printemps – Aung San Suu Kyi – don Giuseppe Diana – Ernesto Olivero – p. Ezechiele Ramin – suor Elvira Petrozzi – Chiara Amirante – Andrea Riccardi – don Zeno Saltini – Etty Hillesum – Iqbal Masih – Jean Vanier – Rachel Corrie –Paolo Botti – dom Helder Camara – Sally Trench – François-Xavier Nguien Van Thuan – Chiara e Caio – papa Francesco ________ ( pausa di silenzio ) _______41)E' la domanda che Dostoevskij, nel suo romanzo “L’idiota”, pone sulle labbra dell’ateo Ippolit al principe Myskin. "E’ vero, principe, che voi diceste un giorno che il mondo lo salverà la ‘bellezza’? Signori - gridò forte a tutti - il principe afferma che il mondo sarà salvato dalla bellezza... Quale bellezza salverà il mondo?". Il principe non risponde alla domanda (come un giorno Gesù davanti a Pilato non aveva risposto che con la Sua 9 presenza alla domanda "Che cos’è la verità?" Gv 19,38). Sembrerebbe quasi che il silenzio di Myskin - che sta accanto con infinita compassione d’amore al giovane che sta morendo di tisi a diciotto anni - voglia dire che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore. (card. C.M. Martini)

43)LETTURA 1Gv 4,7-10Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha

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amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

44)Per la Bibbia bellezza e bontà, estetica ed etica s’intrecciano tra loro. Ed ecco la figura di Cristo: il Vangelo di Giovanni la definisce con un’immagine biblica: quella del pastore. Si è soliti tradurre quella frase così: « Io sono il buon pastore » (Gv 10,11.14), in realtà, nell’originale greco si ha: « Io sono il bel (kalòs) pastore », proprio sulla scia del valore dell’aggettivo biblico “tob” che unisce in sé la bontà e l’amore del pastore, Cristo, con lo splendore della sua rivelazione che lo circonda quasi di luce, come era accaduto nell’evento della Trasfigurazione (Lc 9,29)

45)MISERICORDIA : ci parla della bellezza di Dio Dice papa Francesco: «la misericordia di Gesù non è solo un sentimento, è una forza che dà vita». Quando Papa Francesco parla della misericordia di Dio parla della "bellezza di Dio” Questa è anche pazienza e soprattutto misericordia: pazienza nell’attesa del ritorno di chi si perde, misericordia nel perdono di chi si pente. Oggi, si producono tanti falsi, che ci rubano lo stupore, tante imitazioni, che ci tolgono la meraviglia, tanti replicanti, cherendono artificiale la bellezza della nascita e banale la sacralità della 10