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SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA DELL’ESAME DI STATO A. S. 2017/18 PROVA DI ITALIANO Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A: ANALISI DEL TESTO IL VOLUME DEL CANTO Il volume del canto mi innamora Come vorrei io invadere la terra Con i miei carmi e che tremasse Tutta sotto la poesia della canzone. 5 Io semino parole, son accorta Seminatrice delle magre zolle E pur qualcuno si alza ad ascoltarmi, Uno che il canto l’ha nel cuore chiuso E che per tratti a me svolge la spola 10 Della sua gaudente fantasia. da Vuoto d’amore, Einaudi, 1991 Alda Merini (21 marzo 1931-1 novembre 2009) può essere considerata una delle più grandi poetesse e scrittrici del Novecento e la sua produzione si caratterizza per uno stile limpido e nello stesso tempo incisivo, con cui l’autrice descrive perfettamente il suo mondo interiore. Quella proposta è la lirica di apertura della raccolta Vuoto d’amore e ne titola la prima sezione, contenente alcuni componimenti che trattano del senso della poesia e dell’essere poeta. L’esaltazione dell’espressione poetica come linguaggio privilegiato per esprimere la complessità del mondo interiore è uno dei temi prediletti da Alda Merini. 1. COMPRENSIONE a. Che cos’è la poesia per l’autrice? b. Quale rapporto instaura con il canto poetico? c. Che cosa significa per lei essere poeta? d. Come si configura il rapporto con il suo pubblico? e. Che cosa dà speranza alla poetessa? 2. ANALISI a. Qual è lo schema metrico della poesia? b. Quali figure retoriche sono presenti nel testo e con quale funzione? c. Da quale metafora viene definita la funzione poetica? 3. INTERPRETAZIONI E APPROFONDIMENTI La lirica esaminata si concentra sul ruolo e sulla funzione della poesia, e dunque del poeta, nella

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SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA DELL’ESAME DI STATO A. S. 2017/18 PROVA DI ITALIANO

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A: ANALISI DEL TESTO

IL VOLUME DEL CANTO

Il volume del canto mi innamora Come vorrei io invadere la terra Con i miei carmi e che tremasse

Tutta sotto la poesia della canzone.

5 Io semino parole, son accorta Seminatrice delle magre zolleE pur qualcuno si alza ad ascoltarmi, Uno che il canto l’ha nel cuore chiuso E che per tratti a me svolge la spola

10 Della sua gaudente fantasia. da Vuoto d’amore, Einaudi, 1991

Alda Merini (21 marzo 1931-1 novembre 2009) può essere considerata una delle più grandi poetesse e scrittrici del Novecento e la sua produzione si caratterizza per uno stile limpido e nello stesso tempo incisivo, con cui l’autrice descrive perfettamente il suo mondo interiore. Quella proposta è la lirica di apertura della raccolta Vuoto d’amore e ne titola la prima sezione, contenente alcuni componimenti che trattano del senso della poesia e dell’essere poeta. L’esaltazione dell’espressione poetica come linguaggio privilegiato per esprimere la complessità del mondo interiore è uno dei temi prediletti da Alda Merini.

1. COMPRENSIONEa. Che cos’è la poesia per l’autrice?b. Quale rapporto instaura con il canto poetico?c. Che cosa significa per lei essere poeta?d. Come si configura il rapporto con il suo pubblico?e. Che cosa dà speranza alla poetessa?

2. ANALISIa. Qual è lo schema metrico della poesia?b. Quali figure retoriche sono presenti nel testo e con quale funzione?c. Da quale metafora viene definita la funzione poetica?

3. INTERPRETAZIONI E APPROFONDIMENTILa lirica esaminata si concentra sul ruolo e sulla funzione della poesia, e dunque del poeta, nella

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civiltà contemporanea, sul carattere esclusivo del linguaggio poetico rispetto alla vita frenetica dell’uomo di oggi. Molti poeti hanno trattato lo stesso argomento, con esiti a volte assimilabili tra loro, altre volte anche molto distanti. Il candidato esponga le proprie considerazioni, ripercorrendo l’evoluzione del rapporto poeta-società dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi.

TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”Scegli uno dei quattro ambiti proposti e sviluppa il relativo argomento in forma di «saggio breve» o di«articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo

AMBITO ARTISTICO LETTERARIO - Argomento: Rimanere o emigrare? Il conflitto tra le necessità economiche e l’amore ( e l’odio) per la propria terra

Doc 1 Una volta 'Ntoni Malavoglia, andando girelloni pel paese, aveva visto due giovanotti che s'erano imbarcati qualche anno prima a Riposto, a cercar fortuna, e tornavano da Trieste, o da Alessandria d'Egitto, insomma da lontano, e spendevano e spandevano all'osteria meglio di compare Naso, o di padron Cipolla; si mettevano a cavalcioni sul desco; dicevano delle barzellette alle ragazze, e avevano dei fazzoletti di seta in ogni tasca del giubbone; sicché il paese era in rivoluzione per loro.'Ntoni, quando la sera tornava a casa, non trovava altro che le donne, le quale mutavano la salamoia nei barilotti, e cianciavano in crocchio colle vicine, sedute sui sassi; e intanto ingannavano il tempo a contare storie e indovinelli, buoni pei ragazzi, i quali stavano a sentire con tanto d'occhi intontiti dal sonno. Padron 'Ntoni ascoltava anche lui, tenendo d'occhio lo scolare della salamoia, e approvava col capo quelli che contavano le storie più belle, e i ragazzi che mostravano di aver giudizio come i grandi nello spiegare gli indovinelli.- La storia buona, disse allora 'Ntoni, è quella dei forestieri che sono arrivati oggi, con dei fazzoletti di seta che non par vero; e i denari non li guardano cogli occhi, quando li tirano fuori dal taschino. Hanno visto mezzo mondo, dice, che Trezza ed Aci Castello messe insieme, sono nulla in paragone. Questo l'ho visto anch'io; e laggiù la gente passa il tempo a scialarsi tutto il giorno, invece di stare a salare le acciughe, e le donne, vestite di seta e cariche di anelli meglio della Madonna dell'Ognina, vanno in giro per le vie a rubarsi i bei marinari. ( G, Verga I Malavoglia, cap XI,ed Zanichelli, Bologna)

Doc. 2“Figlio con quali occhi, con quali occhi ti devo vedere

Coi pantaloni consumati al sedere e queste scarpe nuove nuove Figlio senza domani, con questo sguardo di animale in fuga

E queste lacrime sul bagnasciuga che non ne vogliono sapere Figlio con un piede ancora in terra e l'altro già nel mare

Con una giacchetta per coprirti ed un berretto per salutareE i soldi chiusi dentro la cintura così nessuno te li può strappare La gente

oggi non ha più paura nemmeno di rubare.”“Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi mettono a faticare Per pochi

dollari nelle caldaie sotto al livello del mareIn questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare” “Figlio con

quali occhi e quale pena dentro al cuoreAdesso che la nave se ne è andata e sta tornando il rimorchiatore Figlio

senza catene senza camicia così come sei natoFiglio che avevi tutto e che non ti mancava niente,che andrai a confondere la tua faccia con la faccia dell'altra gente.

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E che ti sposerai sicuramente in un bordello americanoe avrai dei figli con una donna strana e che non parlano l'italiano” “Ma

mamma io per dirti il vero l'italiano non so cosa siae pure se attraverso il mondo non conosco la geografia

In questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare” (Francesco de Gregori, L'abbigliamento di un fuochista, Titanic, 1989)

Doc 3 Tutti i giovani di qualche valore, e quelli appena capaci di fare la propria strada, lasciano il paese. I più avventurati vanno in America, come i cafoni; gli altri a Napoli o a Roma; e in paese non tornano più. In paese ci restano invece gli

scarti, coloro che non sanno far nulla, i difettosi nel corpo, gli inetti, gli oziosi: la noia e l'avidità li rendono malvagi. (Carlo Levi: Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, Torino, 1945)

Doc 4 “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo.” ( Cesare Pavese, La luna e i falò, Einaudi, Torino, 1950)

Doc 5 Rocco Scotellaro, 1949, La mia bella

Patria Io sono un filo d'erbaun filo d'erba che trema

E la mia Patria è dove l'erba trema.Un alito può trapiantare

il mio seme lontano. ( tratta da E’ fatto giorno,Mondadori, Milano 1954)

AMBITO STORICO-POLITICO - Argomento: Il Sessantotto tra rivoluzione e utopia

1. […] In effetti il Sessantotto ha archiviato una stagione che cominciava a sapere di muffa, troppo carica di bombe atomiche e di miti proibiti alla maggioranza, come il lusso e il consumo sfrenato. Ha riscritto le regole, spostato gli obiettivi, cambiato i valori. Ha tolto molte ragnatele, o almeno ci ha provato, anche quando ha imboccato altre strade, più ideologiche, meno ingenuamente rivoluzionarie e dunque più descrivibili con i soliti criteri. Ci ha provato insomma, con mille errori e mille falò di speranze, ci ha provato e ci è riuscito solo in parte. Ma ce n’est qu’un début, continuons le combat! (non è che un inizio, continuiamo la lotta). _ G. Morelli, Un anno rivoluzionario in immagini, Edizioni White Star, 2017

2.Le parole d’ordine del Sessantotto:La fantasia al potere Make love, not warLavorare meno, lavorare tuttiSoyez réalistes, demandez l’impossible (siate realisti, chiedete l’impossibile) Tremate, tremate, le streghe son tornate!Turn on, tune in, drop out I can’t breatheVietato vietareCours, camarade, le vieux monde est derrière toi! (corri, compagno, il vecchio mondo è dietro a te!) We shall overcomeMettete dei fiori nei vostri cannoni

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3. Il movimento studentesco non escludeva l’uso della violenza, la “violenza proletaria” , come venne definita. I “servizi d’ordine” di cui si dotò vigilavano sulle occupazioni e sulle manifestazioni, provvisti non di armi da fuoco, ma di spranghe di ferro e di bottiglie molotov. Anche polizia e carabinieri usavano la violenza e per la prima volta questo accadeva non contro operai e contadini, ma contro studenti, spesso figli della buona borghesia. Non era raro che le cariche delle forze dell’ordine provocassero morti. Nella primavera del 1968 gli studenti affrontarono la polizia a Roma, di fronte alla facoltà di architettura, in quella che fu chiamata con qualche esagerazione la “battaglia di Valle Giulia”, e lo stesso si ripeté in numerose altre circostanze. Prosperi, Zagrebelsky, Viola, Battini, Storia e identità, Einaudi Scuola, 2012

quelli delle televisioni)vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle Università) il culo. Io no, amici.Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente.Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccolo borghesi, amici.Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti,io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.[…]I ragazzi poliziottiche voi per sacro teppismo (di eletta tradizione risorgimentale) di figli di papà, avete bastonato, appartengono all’altra classe sociale.A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi, mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque, la vostra! In questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici.

Pier Paolo Pasolini, L’Espresso, giugno 1968

5. Anche se il nostro maggioha fatto a meno del vostro coraggio se la paura di guardarevi ha fatto chinare il mento se il fuoco ha risparmiato le vostre Millecentoanche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete dettinon sta succedendo niente,

Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi4. […]

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le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosse un giocoa cui avremmo giocato poco provate pure a credevi assolti siete lo stesso coinvolti.

[…]F. De André, La canzone del maggio, da Storia di un impiegato, luglio 1973

AMBITO SOCIO-ECONOMICO - Argomento: Uguaglianza e disuguaglianza nel mondo

Doc. 1: 42 multimiliardari possiedono la stessa ricchezza di 3,7 miliardi di personeOgni due giorni nasce un nuovo miliardario: ma a fare le spese sono i più poveri e vulnerabili, molto spesso donne. Il

costante incremento dei profitti di azionisti e top manager infatti corrisponde a un peggioramento altrettanto costante dei salari e delle condizioni dei lavoratori. Perché?

I colpevoli principali:La forsennata corsa alla riduzione del costo del lavoro che porta all’erosione delle retribuzioni;

La colpevole negligenza verso i diritti dei lavoratori e la drastica limitazione del loro potere di contrattazione nel mercato globale;

I processi di esternalizzazione lungo le filiere globali di produzione;La massimizzazione ‘ad ogni costo’ degli utili d’impresa a vantaggio di emolumenti e incentivi concessi ai top-

manager;La forte influenza esercitata da portatori di interessi privati, capace di condizionare le politiche. Oxfam Italia

22 gennaio 2018

Doc. 2 : Statistiche sulla fame nel mondoOgni anno, scrittori, giornalisti, insegnanti, ricercatori e studenti si rivolgono a noi per avere informazioni e dati sulla fame e sulla malnutrizione. Ecco un elenco di fatti e cifre utili a comprendere la situazione alimentare e nutrizionale nel mondo.

1) 795 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare. Questo numero è diminuito di 216 milioni dal 1990 ed equivale a circa 1/9 della popolazione mondiale.2) La stragrande maggioranza delle persone che soffrono la fame vive nei Paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione soffre di denutrizione.

3) L’Asia è il continente che ha la più alta percentuale di persone che soffrono la fame nel mondo - due terzi della popolazione totale. Negli ultimi anni, in Asia meridionale la percentuale si è ridotta, ma nell'Asia

occidentale essa è lievemente aumentata.4) L'Africa Sub-sahariana è la regione con la più alta incidenza (percentuale della popolazione) della fame. Una persona su quattro soffre di denutrizione.5) Se le donne avessero lo stesso accesso degli uomini alle risorse, ci sarebbero 150 milioni di affamati in

meno sulla terra.6) La scarsa alimentazione provoca quasi la metà (45%) dei decessi dei bambini sotto i cinque anni - 3,1

milioni di bambini ogni anno.7) Nei Paesi in via di sviluppo, un bambino su sei (sono circa 100 milioni) è sottopeso.

8) Un bambino su quattro nel mondo soffre di deficit di sviluppo. Nei Paesi in via di sviluppo, questa percentuale può crescere arrivando a un bambino su tre.

9) Nei paesi in via di sviluppo, 66 milioni di bambini in età scolare - 23 milioni nella sola Africa - frequentano le lezioni a stomaco vuoto.

10) Il WFP calcola che ogni anno sono necessari 3,2 miliardi di dollari per raggiungere i 66 milioni di bambini in età scolare vittime della fame.

Da http://it.wfp.org/la-fame/statistiche (il wfp è un’agenzia dell’ONU che contrasta la fame nel mondo - n.d.r.)

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Doc 3Il termine disuguaglianza identifica tutte le differenze dei livelli di benessere derivanti principalmente dalle disparità nel livello dei redditi, dei consumi, nell’accesso all’assistenza sanitaria, nell’istruzione e nella speranza di vita. Il reddito pro capite è la misura preferita dagli economisti per quantificare la disuguaglianza sebbene rappresenti solo parzialmente il benessere di una persona.Troppo spesso, tuttavia, nel dibattito pubblico di tende a dare quasi per scontato che la disuguaglianza sia in primo luogo un fenomeno di tipo economico. Questa visione rischia però di mettere in secondo piano la complessità del fenomeno. Esistono infatti svariate forme di disuguaglianza: sociale, economica, politica, digitale.[...]prima di discutere le politiche concrete che potrebbero contribuire a ridurle è necessario comprendere a fondo le molteplici sfumature del concetto. Le disuguaglianze si declinano su tre livelli: quello del trattamento, quello delle opportunità e quello della condizione”. La disuguaglianza di trattamento si manifesta nell’assenza di condizioni paritarie di accesso alla giustizia, nelle relazione tra generi e generazioni, nella mancanza di diritti agli immigrati, nel controllo inadeguato dell’evasione fiscale; la disuguaglianza di opportunità si ritrova nella chiusura degli ordini professionali, nella difficoltà di accesso al mercato del lavoro, nelle difficoltà di ottenere finanziamenti per una nuova impresa; la disuguaglianza di condizione si evidenzia nei diversi trattamenti che lo Stato riserva a cittadini che dovrebbero essere uguali Fabio Cucculelli – Numeri pari 30/07/2015

4. AMBITO TECNICO SCIENTIFICO - Argomento: Cultura scientifica, internet e fake news: la situazione in in Italia

1. Rapporto 2013 sulla “Numeracy proficiency” nei paesi OCSE

2. In generale, oggi ci sono diversi studi sulle dinamiche della comunicazione scientifica nei social. Uno studio pubblicato di recente su Science mostra come sui social le notizie false viaggiano più velocemente rispetto a quelle vere. Le fake news tendono ad avere contenuti emotivamente più forti, ad essere più nuove, originali, fresche. Una comunicazione più gridata, più emotiva colpisce la pancia e ottiene molte interazioni. In questi ultimi anni è andato molto di moda un hashtag che sostiene che la scienza non è democratica. Ad esempio, “sul caso dei vaccini, secondo l’Istituto superiore di Sanità, solo lo 0,7 per cento dei genitori è fermamente contrario, mentre c’è un 15 per cento di dubbiosi. È molto facile sbertucciare estremisti come i no vax o i terrapiattisti. Ma se vogliamo parlare a quel 15 per cento che ha dei dubbi, una comunicazione gridata non è efficace, aumenta solo la polarizzazione e non permette lo scambio di informazioni tra le ‘bolle’, le ‘tribù’ nelle quali viviamo”. “In generale, la comunicazione

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scientifica funziona con chi è dubbioso o ignaro e vuole capire. Non con chi è isolato all’interno di un sistema ideologico, per chi ha un’idea prestabilita.

La gente va a caccia di soluzioni ai suoi problemi. Un divulgatore deve fare capire che la scienza li risolve. Come nel marketing, deve illustrare i vantaggi di un prodotto”. Ma chi fa comunicazione scientifica affronta un ostacolo in più di chi vende un aspirapolvere: “Per definizione, dovrà evidenziare anche il limite insito nella scienza stessa. Le cure per il cancro hanno dei limiti. Chi fa pseudoscienza, invece, nella sua comunicazione non pone nessun limite. Per questo in molti ci cascano”. (Roberta Villa, “Società contro scienza”, Il Tascabile, 13.6.2017)

3. Uno scienziato svizzero, Conrad Gessner, a un certo punto cominciò a lamentarsi dell'eccessivo flusso di notizie – dovuto ai cambiamenti tecnologici – che sarebbe risultato "confondente e pericoloso per la mente". Ebbene, queste parole vennero dette nella seconda metà del 1500 (Gessner morì nel 1565) e i cambiamenti tecnologici erano l'invenzione della stampa da parte di Gutenberg qualche anno prima. Il mondo cambia continuamente e, a dispetto dei pessimisti, complessivamente cambia sempre in meglio: dobbiamo però confrontarci con le sfide che gli anni che viviamo ci mettono davanti. È questo il difficile: capire il mondo come è, non come era.

Non basta dire il contrario di quello che dicono tutti per essere Galileo. Bisogna pure avere ragione. Per disinnescare la minaccia rappresentata dai somari in internet per un certo uso scriteriato delle sue potenzialità, non è certo una rete internet più sottoposta a controllo e censura sarebbe migliore: io sono contrario a censure di qualunque tipo, in quanto si presterebbero ad abusi molto pericolosi. Io sogno un mondo nel quale tutti sono liberi di dire le scemenze che vogliono, perché le persone sono così istruite da capire subito che di scemenze si tratta.(Roberto Burioni, “La congiura dei somari”, Rizzoli, 2017)

4. Penso che la scuola italiana sia fra le migliori del mondo ma nella scuola manca la scienza, anzi, manca drammaticamente nella società italiana. L’Italia resta pericolosamente un paese di profonda incultura scientifica, sia confrontato con gli altri paesi Europei, dove la scienza è rispettata profondamente, come non lo è da noi, sia forse ancor più confrontato con i paesi emergenti, che vedono nella cultura scientifica la chiave del loro sviluppo. L’Italia è un paese di profonda incultura scientifica nella mancanza di scienza seria a scuola; nell’incapacità di avere discussioni dove si ascoltano con attenzione argomenti e contro-argomenti; nella diffusa ignoranza di scienza delle nostre élites, fin nel nostro parlamento, e peggio ancora nella stucchevole prosopopea di chi si fa vanto di non capire nulla di scienza; lo è nella bassa qualità del giornalismo scientifico in giornali come questo; nella vergognosa stupidità dei programmi televisivi pseudo-scientifici e misterici che dilagano in televisione. Chi ne fa le spese è la società italiana nel suo insieme, e ciascun italiano in particolare. Il motivo è lo stesso: la ricchezza materiale e spirituale dei paesi si misura sul loro sapere, sulla loro cultura, e la cultura scientifica è parte integrante, essenziale, spumeggiante, della cultura contemporanea. In Italia, quando si dice “cultura”si pensa spesso, ahimè, a musei e opere liriche, quando non ai formaggi col miele delle valli. Cose preziose, per carità, ma non è qui la cultura. La cultura è la ricchezza e la complessità del nostro sapere, l’insieme degli strumenti concettuali di cui dispone una comunità per pensare a sé stessa e al mondo. Questi strumenti non sono imbalsamati: crescono ogni anno, e crescono in ciascuno di noi nel corso di ogni interazione; crescono quando impariamo, leggiamo, incontriamo idee nuove, modi di pensare nuovi, che allargano la sfera del nostro comprendere.

(Carlo Rovelli, “Cultura classica e cultura scientifica in Italia”, Repubblica, 9 luglio 2014)

5. Tra cultura umanistica e scientifica vi è un anacronistico equivoco intellettuale. È un equivoco perché la cultura è una sola, e le cosiddette culture umanistica e scientifica sono ciascuna una metà di un tutto. È una disputa senza senso, analoga a quella di chi dicesse di essere a favore di uno dei due emisferi del cervello, ma non dell'altro. In realtà, così come abbiamo bisogno di entrambi gli emisferi, abbiamo bisogno di entrambe le culture. A mio

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parere, l'equivoco comunque esiste solo tra gli umanisti, che credono (o vorrebbero credere) che solo la cultura umanistica sia utile e necessaria. Non credo che ci siano esponenti della cultura scientifica che pensino nello stesso modo. Paradossalmente, però, questo può essere preso dagli umanisti come una prova del fatto che la ragione sta dalla loro parte.

Da parte umanistica, si imputa alla scienza la mancanza di interesse verso l'uomo e i suoi bisogni più fondamentali. Da parte scientifica, spesso si fa di tutto per dar ragione a chi la pensa così: la scienza si identifica troppo spesso, e troppo strettamente, con la tecnologia e i relativi interessi commerciali. Ma questa è una degenerazione: il vero scopo della scienza è la conoscenza, non l'asservimento al potere economico (o di qualunque altro genere). (Piergiorgio Odifreddi, “Il computer di Dio”, Cortina, 2000)

6. In un mondo come questo in cui ‘il pensiero magico’ trova terreno fertile e si diffonde facilmente attraverso il web, siate sempre razionali. Attraverso la rete è facile che si diffondano bugie. Un esempio indicativo è la questione vaccini: su questo argomento di entità prettamente scientifica, sono tanti coloro che si arrogano il diritto di dare ‘lezioni’. Questo perché sul web chiunque può non assumersi le proprie responsabilità ed è facile perdersi nella confusione. È d’importanza vitale che ci sia sempre una presenza razionale in un mondo irrazionale. La scienza è la forma più alta di buon senso; basta informarsi, bisogna scegliere le fonti giuste e avvalorate da personale qualificato. A questo punto saranno lettori, ascoltatori e navigatori che dovranno imparare a scegliere la provenienza delle informazioni che acquisiscono. Questo è basilare, bisogna fare pratica anche per scegliere correttamente perché la scuola non lo insegna.(Piero Angela, intervento al convegno “La comunicazione al tempo delle fake news”, Ministero della Salute, 27-2-2018)

TIPOLOGIA C: TEMA STORICOLe Leggi razziali rappresentano una delle pagine più nere e vergognose della nostra storia ed ebbero ripercussioni tragiche negli anni della guerra, con migliaia di Ebrei deportati nei lager nazisti. Alcuni storici attribuiscono questa nefasta scelta del fascismo esclusivamente all’alleanza con la Germania, altri invece pensano che la responsabilità sia unicamente di Mussolini e del Re, che firmò quelle leggi. Il candidato approfondisca questo tema, con gli opportuni riferimenti storiografici, ed esprima la propria opinione.

TIPOLOGIA D: TEMA DI ORDINE GENERALEMartin Luther King diceva: “ Non bisogna temere le parole dei violenti ma il silenzio degli onesti”

Prendendo spunto dall’affermazione, rifletti sul valore dell’impegno civile e politico.

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Tema di: LINGUA INGLESE

PART 1: Reading ComprehensionDay-Lewis: the language of food helps us all travel wellAs part of the Life Well Travelled series, chef and food writer Tamasin Day-Lewis talks about her thrill atfinding a common language 'inside very different worlds’I managed to get to the age of 19 having only travelled abroad once, to Paris, to a friend of my par-ents’ fora couple of weeks, with a weekend in the country where I duly fell under the spell of the older son. He tookno notice whatsoever, but the younger son fell under the spell of the gawky, silent, teenage guest. I didn’topen my mouth. The words wouldn’t come out. Everyone spoke so fast, I barely understood a word (…).I seem to have been making up for this wholly un-cosmopolitan, unsophisticated start in life ever since andat some stage I lost the fear of arriving in an unknown city alone, with a film crew or with friends orfamily, even if I didn’t speak a word of the language.As a documentary maker, and later as a writer, I have been lucky enough to see many of the places I havetravelled to all over the world while researching, interviewing, filming, taking notes about the place, thefood and the country for work. This has engrained in me a love, a thrill, at stepping inside the very differentworlds I have encountered neither quite as a tourist nor as a disinterested observer.If you have a deadline, you have to get to the heart of things quickly and you have to be open to searchingout and finding things that you wouldn’t otherwise have the time or opportunity to find as a holiday maker.You don’t always know where to look, nor what you are looking for when you have so little time toexperience, find the essence. Guidebooks offer background information but not the key to the doors of theinhabitants, their families, their ways of life.I have found that the common language, in the absence of words, is always food. I have walked intokitchens, cafes, restaurants, homes from Morocco to Mauritius, from Lombok, Bali and the Hi-malayas tothe homes of sherpas with whom I have trekked in Nepal to within two days of Everest Base Camp. Fromthe hills in Santo Stefano Belbo and the Asti vineyards where I have wandered into a cafe in the morning

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and found the owner making the wine harvest supper for the villagers, wild boar and peaches fizzing in thelocal wine, and been invited back to join in that evening, to the desert vegetarian food of Jaipur, wherepreserving, pickling and drying is an art perfected by nomadic people who can’t carry meat or fresh foodsin the heat of the desert sun.Chefs, cooks are, on the whole, a generous hearted, hospitable race and sharing knowledge, the se-crets andskills of their culinary traditions, is something we barter, exchange, as both sides are curious, al-waysinterested in the wholly different ways each other has for putting good food on the table, however simpleand basic the ingredients.

If I had stuck to hotel menus and restaurants on my travels I would never have had the experience of notjust the generosity but the insights into family life worlds away, and the common humanity of sit-tingstrangers down and sharing from your table what the earth, locally, has to offer.When I was in Hong Kong I was lucky enough to experience a world of contrasts, both ends of the scale.I always head for the markets wherever I am and Sheung Wan was filled with sights we never see: turtles,frogs, unrecognisable fish, snakes, pig’s heads, wreaths of intestines. At a congee shop we enjoyed driedoysters, salted duck, goose intestines, preserved egg and pork and snowy mounds of congee. I was a guestat the Mandarin Oriental, so I experienced, also, the most sophisticated way of cooking all the localingredients (…).But the pinnacle of the trip, culinarily speaking, was being taken to one of the last two surviving snakeshops and drinking snake wine, seeing a snake being despatched “chop chop” in front of my eyes andboldly cooked and presented, and in then declining the blood which has been bled before your eyes, asreserving the right not to participate in all rites has to remain an option.I remembered the huge circular chopping board sunk into the work-top so that it didn’t shift, how-everrobust your knife skills, when I got home, and I had one made for my Somerset kitchen. It reminds me ofHong Kong every time I cook.Adapted from Tamasin Day-LewisFrom www.telegraph.co.uk 13 Feb 2015Answer the following questions using your own words.1. What was the writer’s first experience abroad like?2. Later in life she had the chance to travel extensively for work. Why did this help her see things that atourist does not?3. What’s the problem with guidebooks?4. What happened to the writer in the area around Asti?

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5. What did the writer learn in Jaipur?6. Explain the writer’s statement “I have found that a common language, in the absence of words, isalways food”.7. What would she have missed if the writer had only had meals in hotel restaurants during her trav-els?8. What kind of contrasts does the writer mention, when describing her stay in Hong Kong?9. What is the writer's most vivid memory from Hong Kong?10. What reminds the writer of Hong Kong whenever she cooks? Why did she have the object made forher own kitchen?

Part 2: WRITINGChoose one of the following questions.Number your answer clearly to show which question you have attempted.Either1. How important is it to find a common language “inside very different worlds” while travelling? Arethere any other "common languages" inside different worlds? Express your point of view anddescribe an ideal tailor-made itinerary and plan of activities based on any other "common language"such as art, hobbies, sport, adventure, etc.Or2. As a tour operator you want to promote a new Italian food and wine holiday. Write a circular let-ter toagencies giving a vivid description of the one-week package you are offering. Do not forget to pointout all the elements that make it a unique holiday and to add a detailed itinerary.___________________________Durata massima della prova: 6 ore.È consentito l’uso dei dizionari monolingue e bilingue.Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

Traccia 1:Scrivere una lettera circolare rivolta a potenziali clienti nella quale:

Dovete promuovere un pacchetto di 5 giorni in una metropoli americana Programma di visita ai luoghi più significativi Serate in locali con cene in ristoranti tipici Sistemazione in Hotels situati in quartieri tipici per qualche loro specificità Buon rapporto qualità/prezzo, mezza pensione Servizio guida e accompagnatore

Lunghezza: 150 parole

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TERZA PROVA TIPOLOGIA B+C classe: 5 h turismoLINGUA E CIVILTA’ SPAGNOLA PUNTEGGIO ……/15

Quesiti a risposta aperta

1. En qué continente posee España dos ciudades fuera de la Península : Asia Africa América Ocenia .../1

2. El catalano es el idioma de : Cataluña Andalucía País Basco Galicia .../1

3. ¿Cuál es la capital de Andalucía ?

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Bilbao Zaragoza Toledo Sevilla .../1

4. ¿Cuál es el pico más elevado de la Península Ibérica? Mulhacén Teide La Sagra M. Perdido .../1

5. El Museo Centro de Arte Reina Sofia se encuentra en: Barcelona Sevilla Zaragoza Madrid .../1

Quesito a risposta aperta:

1. ¿ Cuál es la lengua oficial y qué otros idiomas se hablan es España?

2. Al hablar de turismo englobamos muchos tipos y subtipos del mismo.

Intenta explicar algunos entre ellos

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VERIFICA DI MATEMATICA5^ G TUR - APRILE 2018

1) Determina i punti di massimo e di minimo assoluti della funzione assegnata soggetta ai vincoli dati:

z = - 25x + 30y + 20 vincoli: 2x – y > - 200 2x + y < 400 x > 0 ; y > 0

2) Una industria metalmeccanica produce due modelli diversi di scaffali metallici, modello A e modello B . Per i materiali che servono per la produzione degli scaffali non si possono spendere più di € 7.750 settimanali e la spesa per la produzione non può superare € 12.000 settimanali. Per

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realizzare uno scaffale del tipo A si spendono € 40 per i materiali ed € 60 per la produzione; per uno scaffale di tipo B si spendono € 25 per i materiali ed € 40 per la produzione. Inoltre, ogni settimana, devono essere prodotti almeno 10 scaffali di ogni tipo. La vendita di ogni scaffale di tipo A realizza un utile di € 30 e quella di uno scaffale di tipo B realizza un utile di €25. Quanti scaffali di ogni tipo occorre produrre settimanalmente per realizzare il massimo utile e a quanto ammonta tale utile?

3) In un ufficio si devono acquistare nuovi armadi. La scelta è tra armadi del tipo A ed armadi del tipo B. Gli armadi del tipo A costano € 45 ciascuno, occupano m2 6 di pavimento ed hanno un volume di m3 30 . Gli armadi del tipo B costano € 120 ciascuno, occupano m2 8 di pavimento ed hanno un volume di m3 45 . Per l’acquisto si hanno a disposizione al massimo € 720 ; inoltre non si vogliono occupare più di m2 72 di pavimento. Quanti armadi di ciascun tipo si devono acquistare per rendere massimo il loro volume complessivo, rispettando i limiti di budget e spazio imposti e di quale cubaggio si dispone?

I.I.S. “VESPUCCI-COLOMBO”Classe 5a G TUR

Simulazione 3a prova d’esame - Tipologia B + C14 maggio 2018

Alunno -------------------------------------------------------------------------------------

1° quesito.

Data la funzione: z = x2 – xy + 2y2 + 3x + 2ydetermina le coordinate complete degli eventuali punti di massimo, minimo, sella.

2° quesito.

Risolvi il seguente sistema di disequazioni, indicando chiaramente la zona di piano che ne è la soluzione:

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{ y ≤ x+4x2+ y2 ≤16

y>0

Quesiti a scelta multipla.1) Data la funzione: z = 3x2 + 4y2 – 6xy il valore dell’ Hessiano è:

□ 12 □ - 84 □ -12 □ 84

2) Una disequazione lineare in 2 variabili ha come soluzione grafica:

□ I punti di una semiretta □ I punti di un segmento □ I punti di un semipiano □ I punti interni ad un poligono

3) Il dominio della seguente funzione: z = y−1

x2−11x+10 è:

□ x ≠ - 1 ˅ x ≠ - 10 □ x < 1 ˅ x > 10 □ x ≠ 1 ˅ x ≠ 10 □ - 1 < x < - 10

4) Data la funzione: z = 3x3y2 + 2x2y3 + 4xy – 3x2

quale fra le seguenti affermazioni è quella vera?

□ zʹx = 9x2y2 + 6xy2 + 4y – 6x

□ zʹx = 9x2y2 + 4xy3 + 4y – 6x

□ zʹx = 9x2y2 + 4xy3 + 4x – 6x

□ zʹx = 6x2y2 + 4xy3 + 4y – 6x

5) Un’industria produce due beni A e B .

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Per la produzione di una unità del bene A sono necessari 25 minuti di lavoro-macchina e 20 minuti di lavoro manuale, per la produzione di una unità del bene B sono necessari 30 minuti di lavoro- macchina e 15 minuti di lavoro manuale.In un ciclo di produzione si hanno a disposizione al massimo 800 ore di lavoro-macchina e 400 ore di lavoro manuale.Indicando con x il numero di unità prodotte del tipo A e con y il numero di unità prodotte del tipo B, il sistema dei vincoli è:

□ □ □ □

25x+30y<400 25x+30y<48.000 25x+20y<800 25x+30y<80020x+15y<800 20x+15y<24.000 30x+15y<400 20x+15y<400x>0 x>0 x>0 x>0 y>0 y>0 y>0 y>0