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SECONDA RELAZIONE SULLO STATO D E L L ’ A M B I E N T E D E L L A

CAMPANIA

In collaborazione con

Napoli, dicembre 2003

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A cura di Antonio Saturnino Coordinamento Editoriale

http://www.formambiente.com

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PRESENTAZIONE

a Seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Campania rappresenta una tappa di un percorso conoscitivo sempre più ampio che ARPAC ha realizzato nei suoi primi anni di vita e di presenza sul territorio, nonché uno stimolo alla diffusione di una

cultura dell’ambiente sempre più rispettosa dei valori e delle grandi potenzialità presenti nella nostra regione. Essa è inoltre un importante momento di informazione e comunicazione volto a conseguire l'obiettivo prioritario della prevenzione ambientale e della promozione dello sviluppo sostenibile in linea con i più moderni indirizzi dell'Unione Europea. In tal senso, il percorso intrapreso dall’Agenzia si sviluppa secondo questa direzione di lavoro, delineando una sempre più proficua presenza di alto contenuto tecnico-scientifico, in un'ottica di partecipazione e di dialogo con gli Enti che a diverso titolo operano sull'ambiente e sul territorio. Il lavoro fin qui svolto ha prodotto questa relazione, che contiene dati sotto forma di indici ed indicatori ambientali, nonché criteri e misure di salvaguardia che possono essere utili riferimenti nel governo, nella programmazione e nella pianificazione economica, sociale ed ambientale a dimensione nazionale, regionale e locale.

Nell'ottica ricordata sono lieto di presentare questa pubblicazione, che si inserisce nell’ambito delle attività conoscitive che l’ARPAC sta realizzando nei dettati della legge regionale 10/98, poiché offre la possibilità di una “lettura” aggiornata, in una scala di dettaglio, delle caratteristiche ambientali e dell’inquinamento nel nostro territorio, in linea con i criteri utilizzati dall’Agenzia Europea dell'Ambiente, utilizzabile da Enti, Pubbliche Amministrazioni, professionisti e tecnici che operano nel settore ambientale.

Si ringraziano gli Enti e quanti hanno collaborato alla redazione della Relazione realizzando, attraverso l'intenso scambio di dati e di informazioni, una significativa esperienza di trasversalità della questione ambientale e di promozione dello sviluppo sostenibile.

Ugo de Flaviis Assessore Ambiente Regione Campania

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PRESENTAZIONE

a Seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Regione Campania intende porre in risalto in primo luogo quell’attività di monitoraggio ambientale e di presenza dell’ARPAC, perseguita

sin dalla sua nascita, per affermare nelle politiche territoriali, sociali ed economiche, la trasversalità e la pervasività della questione ambientale, che può e deve fungere da elemento integratore delle politiche regionali. Sono trascorsi quattro anni dalla presentazione del primo rapporto sullo stato dell’ambiente in questa regione. Lo stesso arco temporale di vita dell’Agenzia. Questo secondo rapporto descrive dunque sia il complesso sistema a rete che l’Agenzia ha sino ad oggi realizzato o è in via di definizione, per dotare la Campania di un moderno sistema di monitoraggio ambientale, sia l’articolato insieme di relazioni con altri soggetti istituzionali e scientifici che, in maniera autonoma, operano nel settore ambientale. Il difficile e faticoso processo di avvio e messa a regime dell’Agenzia, dovuto in prima istanza ai ritardi del settore ambientale, si è intrecciato con lo sforzo di dare il supporto tecnico e scientifico necessario per la corretta e funzionale gestione delle molteplici emergenze di carattere ambientale del nostro territorio. Al contempo, l’Agenzia in questi quattro anni ha svolto un altro delicato compito, ovvero quello di rendere di carattere ordinario e non più straordinario tutta una serie di attività indispensabili per la messa a punto di una rigorosa strumentazione tecnologica ed organizzativa di analisi e ricerca a supporto delle decisioni. E’ di tutta evidenza che il disastro ambientale che pervade in maniera diffusa buona parte del territorio regionale necessita di una conoscenza puntuale dell’intero ecosistema per consentire attraverso l’agenzia una governance “intelligente” da parte degli enti istituzionalmente preposti alla pianificazione. Una missione difficilissima ed urgente da attuare stante la gravissima situazione di compromissione ambientale.

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La Seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente (RSA), come altre iniziative di presenza pubblica dell’Agenzia, rappresenta un importantissimo momento di comunicazione e di informazione ambientale tendente alla diffusione della consapevolezza delle tematiche e problematiche di carattere ambientale da parte dei cittadini e delle diverse organizzazioni pubbliche e private. Questa RSA completa dunque quel programma di comunicazione dell’Agenzia e delle sue attività, che stanno producendo una ramificata e solida rete di canali anche interattivi con altri soggetti istituzionali, scientifici o che hanno comunque un rapporto con l’ambiente. Si è attivata infatti, in questo quadriennio, un’intensa attività di reporting, di campagne di educazione ambientale, di confronti pubblici, di penetrazione e presenza nei media tradizionali, carta stampata, radio e televisione, ed in quelli di ultima generazione, come il web, con l’attivazione del nostro sito web www.arpacampania.it. Ma, non si è trascurato il più antico mezzo di comunicazine interattivo, sempre più largamente utilizzato ancor oggi, ovvero il telefono, con l’attivazione del call-center InformAmbiente ARPAC. Uno sforzo comunicazionale teso a rispondere in maniera quanto più efficiente possibile a quell’esigenza inderogabile della comunità locale di essere doverosamente informata su tutto quanto compone il complesso universo ambientale e riguardo i fenomeni negativi che insidiano salute ed ecosistema col fine ultimo di consentire a tutti coloro che vivono ed operano sul territorio delle cinque province campane di poter migliorare i rispettivi standard qualitativi nella direzione di uno sviluppo sempre più sostenibile. Il programma di comunicazione, che inevitabilmente è in continua evoluzione, prevede per questa RSA, per il 2004, un’edizione rivolta all’adolescenza e all’infanzia, al fine di poter realizzare un’iniziativa sperimentale di educazione ambientale degli alunni delle scuole elementari. La Seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente è impostata su un set di indicatori ambientali popolati prevalentemente da dati tecnici provenienti dalle attività dell’Agenzia, che descrivono o consentono di misurare la performance, l'efficacia e l'efficienza, la sostenibilità. Rappresenta dunque un utile strumento per meglio comprendere, conoscere e comunicare cause, effetti e possibili azioni di rimedio o di cambiamento da mettere in atto rispetto a ben precisi obiettivi o target ambientali da raggiungere, previsti da una normativa o da una scelta programmatica. In particolare, la RSA 2003 si configura quale strumento strategico a supporto delle attività di Agenda 21 Locale, della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), della Valutazione di Impatto Ambientale

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(VIA) e delle altre politiche volontarie e obbligatorie di gestione ambientale (EMAS e IPPC; Eco Management and Audit Scheme, Integrate Pollution Prevention Control). In definitiva questa Seconda RSA rappresenta un’analisi del fabbisogno informativo dei destinatari, attori della Sostenibilità della Regione Campania. Infatti l’”Istituto dello Sviluppo Sostenibile” in Italia e nella nostra Regione, richiede una visione ecologica globale ed un’informazione puntuale e mirata alle matrici ambientali tale da garantire una conversione dei modelli di consumo e degli stili di vita, dei processi produttivi e dei prodotti, moltiplicando l’eco-effcienza, promuovendo una migliore qualità del benessere, l’innovazione tecnologica, la dematerializzazione e l’economia dei servizi. Si ringraziano, infine, il FORMEZ in particolar modo, gli Enti ed i numerosi collaboratori esterni ed interni all’Agenzia che hanno consentito la realizzazione di questa RSA, un lavoro svolto da tutti con grande entusiasmo, nella consapevolezza di stimolare un dibattito informato, ampio e diffuso, di responsabilità e di indirizzo del nostro futuro verso una sostenibilità in linea con le indicazioni Comunitarie.

IL Direttore generale dell’ARPAC Avvocato Antonio Tosi

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DIRETTORE GENERALE ARPAC Antonio Tosi RESPONSABILI SCIENTIFICI RSA Maria Luisa Imperatrice, Antonio Saturnino DIREZIONE PROGETTO RSA Caterina D’Alise, Annamaria Matrone, Francesco S. Migliaccio, Franco Scarponi

CONTRIBUTI TEMATICI

Problematiche ambientali e sviluppo sostenibile Autori: Liana De Rosa, Giusy De Martino, Marisa Candotti, Laura Faraone Conoscenza Autori: Giusy De Martino, Giorgio Bagordo, Francesco S. Migliaccio Divulgazione della conoscenza Autori: Cinzia Di Fenza, Laura Faraone, Francesco S. Migliaccio Monitoraggio ambientale Autori: Clelia Fusco, Annalisa Fersini RSA Campania 2003 Autori: Cinzia Di Fenza, Laura Faraone, Francesco S. Migliaccio Modelli concettuali di indicatori ambientali: riflessioni di carattere statistico Autori: Paolo Bidello Quadro Macro economico Autori: Rosario Muto (referente), Antonio Basile, Maria Teresa Filazzola, Annavaleria Siciliano Agricoltura Autori: Marinella Vito (referente) Maria Teresa Filazzola, Annavaleria Siciliano Collaborazioni: D’Antonio Amedeo, Lalla Nicola

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Ringraziamenti: Michele Bianco Industria Autori: Antonio Basile, Maria Teresa Filazzola, Annavaleria Siciliano Collaborazioni: Luigia Infante Ringraziamenti: Lanfranco Perilli Energia Autori: Dott.ssa Patrizia Pontillo Collaborazioni: Giuseppe Ragucci Ringraziamenti: Vincenzo Guerriero Trasporti Autori: Patrizia Pontillo Collaborazioni: Sergio Negro, Dario Gentile Ringraziamenti: Ennio Cascetta Turismo Autori: Valeria De Filippo (referente) Collaborazioni: Stalino Aversa Ringraziamenti: Rosanna Cancellieri Aria Autori: Mario Mansi (referente), Giuseppe Boffa (referente), Giovanna Gambi, Ilenia Paglia, Ildiko Tamas, Eduardo Imparato, Aniello Del Monaco, Rosa Rita Vardaro Suolo Autori: Marinella Vito (referente), Maria Teresa Filazzola, Annavaleria Siciliano Collaborazioni: D'Antonio Amedeo (Stato di conoscenza dei suoli), Imma Apreda (Uso del territorio - Aree urbanizzate), Del Gaudio Antonio (Cave), Felli (Siti contaminati), Antonio Di Donna (Siti contaminati), Giuseppe Onorati (Uso del territorio - Corine land Cover), Dario Mirella (Box Fitofarmaci), Cristina Manca (Box Fitofarmaci), Baldacchini Emilio (Incendi), Di Gennaro Antonio - (Stato di conoscenza dei suoli), Alfonso Sergio (Cave), Di Natale Michele (Erosione Costiera) Ringraziamenti: Lucilla Monti (Erosione Costiera), Grassi Gennaro (Incendi), Michele Bianco, Ruggero Bartocci Natura e biodiversità Autori: Valeria De Filippo (referente), Giovanni La Magna

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Collaborazioni: Antonio Carmine Esposito, Michele Gentile Ringraziamenti: Ettore Zucaro, Michele Palermo, Laura De Riso, Paola Conti Rifiuti Autori: Maurizio Avallone (coordinatore), Paola Sonia Petillo (referente), Concetta D’Orio, Maria Forte, Angela Roviezzo, Valeria Vivenzio, Luigia Infante Acque marino-costiere Autori: Fabrizia Giovinazzi (referente) Emma Lionetti . Giovanni La Magna, Marino Caracciolo, Giuliana Guarino, Beatrice Cocozziello, Pietro Paolo Speranza, Rosaria D’Arienzo Collaborazioni: Nicola Adamo, Giuseppe Aurisicchio, Ida Lipardi, Alessandra Sasso, Raffaele Siano Dario Mirella, Tiziana Sorrentino, Carmine Sgambati, Vito Sasso, Giuseppe Petrocco , Federico Santafede Ringraziamenti: Stazione Zoologica A. Dhorn di Napoli, Massimo Lubrano, Marina Montresor, Diana Sarno Acque superficiali e sotterranee – Allegato IV – Allegato V Autori: Pietro Mainolfi (referente), Giuseppe Onorati (referente), Vincenzo Accardo, Vincenza Angeletti, Beatrice Cocozziello, Lucia D’Arienzo, Vincenzo Aquino De Gennaro, Carlo De Angelis, Tommaso Di Meo, Cristiano Gramigna, Giovanni Matarese, Anna Nappi, Gennaro Orefice, Vincenzo Romano, Pietro Paolo Speranza, Ottavia Spinello, Alfredo Trocciola Collaborazioni: Pietro Bruno Celico, Vincenzo Allocca, Federica Habetswallner , Sergio Sgroi Ringraziamenti: Amedeo D'Antonio, Antonio Risi, Paolo Bidello, Alberto Irace, Anna Mafia, Mariachiara Imbimbo, Giuseppe Bruno, Cinzia Ostrifate, Paolo Balestrieri, Francesco Petrosino, G. D’Occhio, Francesco D'Angelo, Sebastiano Pesce, Vera Corbelli, Giovanni Cantone, Matteo Leone, Marcello Postiglione, Marina Scala, Federico Baistrocchi, Giuseppe Fusco, Pasquale Scarano, Mario Fadda, Pasquale Esposito, Vincenzo Sequino, Francesco Fracasso, Bruno Mazza, Alessandra De Francesco, Salvatore Semprevivo, Capobianco, Marino Carelli Paesaggio Autori: Valeria De Filippo (referente) Collaborazioni: Vincenzo Russo Ringraziamenti: Ilva Pizzorno Aree Urbane Napoli Autori: Giuseppe Aurisicchio (referente), Giulio Matarese, Annunziata Pulcrano

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Ringraziamenti: Vincenzo Guerra, Marco Soravia Avellino Autori: Patrizia Postillo, Concetta Megaro Benevento Autori: Elina Barricella, Maria Bizzarro, Guido Boffa, Vincenzo De Gennaro, Pietro Mainolfi, Caterina Martuccio, Stefano Napoletano, Giuseppe Porcelli, Nino Russo, Maria Teresa Zerella Collaborazioni: Marzio Cirelli, Roberto Di Dio, Adriano Leoni, Dino Russo Ringraziamenti: Antonio Orlacchio, Elena Cavuoto, Franco Terracciano Giancarlo Pepe, Damiano Schipani Caserta Autori: Melina Caprio Ringraziamenti: Attilio Romano, Mario Severino Salerno Autori: Vincenzo D’Alessio (referente), Giuseppe Cicalese, Valeria De Filippo, Vittorio Di Rocco, Ida Parisi Collaborazioni: Francesco Savino, Fausto Martino Ringraziamenti: Pierangelo Cardatesi, Angelo Paladino, Rosario Lambiase Inquinamento Elettromagnetico Autori: Mario Mansi (referente), Giuseppe Sepe , Giovanna Gambi, Ilenia Paglia, Nicola Barbato, Antonio La Rocca, Amedeo Mastrangelo, Caterina Martuccio Inquinamento Acustico Autori: Mario Mansi (referente), Vincenzo D’Alessio (referente), Nicola De Filippo, Rocco Laezza, Rosa Rita Vardaro, Giuseppe Porcelli, Giovanna Gambi, Ilenia Paglia Ambiente e salute Autori: Giovanni Bianco (referente), Emma Lionetti, Anna Maria Rossi Collaborazioni: Francesca Di Leo, Trofimena Lucibello, Mariangela Pagano, Antonio Petrosino, Matteo Felicello, Ida Fusco Cambiamenti climatici Autori: Carlo Cacciamani, Daniela Ducci, Giuseppe Onorati, Giuseppe Tranfaglia Collaborazioni: Sabino Aquino

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Rischi naturali Autori: Ida Parisi (referente), Gennaro Monti, Susi Pepe, Elvira Turturiello, Alessandra Coppola Il dissesto idrogeologico Collaborazioni: Vera Corbelli, Gennaro Capasso Il rischio sismico Collaborazioni: Franco Barberi, Vincenzo Cincini Ringraziamenti: Ernesto Calcara Il rischio vulcanico Collaborazioni: Franco Barberi, G. Orsi, G. Chiodini Ringraziamenti: G. Macedonio Rischi industriali Autori: Giuseppe Clarino (referente), Domenico Conte I Programmi per lo Sviluppo Sostenibile Autori: Paolo Bidello, Caterina d’Alise, Valeria De Filippo, Luigia Infante, Annamaria Matrone, Ida Parisi, Sabrina Pesce, Susi Pepe, Raffaele Russo, Nando Scala, Elvira Tortoriello Collaborazioni: Lorenzo Vetere, Maddalena Grazioli, Antonio Riccio Ringraziamenti: Cristina Fanchetti , Comitato ECOLABEL ECOAUDIT sezione EMAS Italia Allegati: Coordinamento: Claudio Del Giudice Autori: Luigia Infante, Mauro Vannucchi, Cinzia Di Fenza, Giorgio Bagordo

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INTRODUZIONE

ull’importanza e sulla trasversalità delle tematiche ambientali nell’azione di governo delle Pubbliche Amministrazioni non credo vi siano ancora dubbi da fugare.

L’ambiente e le sue problematiche, infatti, risultano essere sempre più un campo prioritario di intervento per le pubbliche amministrazioni, a causa di diversi fattori concomitanti e interconnessi tra i quali assumono particolare rilevanza:

a) una domanda sociale crescente di benessere, di qualità e di sicurezza ambientale, alimentata da consapevolezze sempre più diffuse circa le conseguenze negative (sulla salute, sull’economia e sul territorio) di un uso dissennato e non sostenibile delle risorse naturali;

b) il perfezionarsi di una legislazione, nazionale comunitaria e globale che, mirando proprio a limitare l’uso dissennato e non sostenibile delle risorse naturali, obbliga e vincola tutti, i cittadini gli stati e le imprese, a comportamenti individuali e collettivi coerenti e in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale dei processi di sviluppo;

c) il palesarsi di diseconomie e di costi crescenti associati direttamente all’uso non sostenibile delle risorse naturali. Tutto questo alimenta una crescente domanda sociale di servizi ambientali chiamando direttamente e sempre più in causa le pubbliche amministrazioni, sia per quanto attiene la “produzione” diretta di alcuni dei servizi richiesti, sia per quanto riguarda la sua capacità di regolazione del sistema ambientale nel suo complesso e dei suoi rapporti con l’economia e la società. I rinnovamenti organizzativi e istituzionali già intervenuti nel comparto ambientale (assunzione dello sviluppo sostenibile come obiettivo esplicito e come presupposto fondativo dell’Unione Europea, completamento della rete delle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, consolidamento dei sistemi territoriali delle aree protette, linee di riforma in tema di federalismo amministrativo con la comparsa del termine “ambiente” nella nostra carta costituzionale, riordino e semplificazione

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normativa) mirano proprio a supportare l’enorme impegno assunto dall’azione pubblica in tale settore. Tuttavia, nonostante gli sforzi messi in atto, la situazione ambientale nel nostro Paese, seppur migliorata rispetto al passato, resta problematica. Parimenti problematica si presenta lo stato dell’ambiente e la governance ambientale nella nostra Regione. La sensazione è che l’articolata gamma di obiettivi assunta per il governo dell’ambiente e per la tutela del territorio derivi soprattutto da impegni e da vincoli internazionali, e non sia ancora diventata un patrimonio comune e condiviso per i diversi attori, pubblici e privati, coinvolti. Tale considerazione vale anche, e forse soprattutto, nel campo dell’utilizzo delle risorse comunitarie associate al Quadro Comunitario di Sostegno 2000 – 2006 dove il rispetto dei vincoli e delle prescrizioni ambientali sembra più dettato dal rischio di “perdere i finanziamenti” e non dall’attuazione di politiche concertate e condivise. In tal modo anche le novità normative intervenute (considerazione del danno ambientale, valutazioni ex ante, ecc.) rischiano di essere percepite, soprattutto dalle imprese, come vincoli aggiuntivi e non come obiettivi condivisi. A questo contribuisce certamente un’azione non coerente della P.A. in materia: non sempre infatti è dato apprezzare efficacia efficienza e certezza dei tempi di completamento delle procedure autorizzative. Così come rilevato anche in occasione della presentazione dell’ultima Relazione nazionale sullo Stato dell’Ambiente1, occorre associare agli obiettivi delle rinnovate politiche ambientali una strumentazione istituzionale idonea, rendendosi necessaria, anche per il comparto ambiente, una revisione e una semplificazione profonda dei processi amministrativi e di governo, sia per migliorare il rapporto con i cittadini, sia per soddisfare le aspettative delle imprese in materia. L’ambiente si conferma in tal modo come uno degli impegni prioritari per l’azione della Pubblica Amministrazione, dove appare necessario e possibile sperimentare e realizzare innovazioni di processo e di prodotto in grado di arricchire e completare il processo di modernizzazione che già da tempo coinvolge la P.A. Credo si possa affermare senza rischi di smentita che la seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Campania consideri pienamente le problematiche esposte, e che rappresenti una apprezzabile innovazione, utile sia sul versante del miglioramento della governance ambientale, sia nel fornire indicazioni esaurienti sullo stato dell’ambiente regionale ai diversi attori sociali ed istituzionali in essa impegnati.

1 Roma, 31 gennaio 2001.

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Sul piano metodologico e dei contenuti molte sono le novità che caratterizzano la seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Campania (RSA):

• il ricorso ad apporti di competenze esterne all’ARPA Campania appare assai ridotto e riconducibile essenzialmente al processo di accompagnamento operato dal Formez, che assiste lo sviluppo organizzativo dell’agenzia fin dalla sua nascita. Questo dato testimonia che il processo avviato da ARPAC per internalizzare e sviluppare competenze qualificate ad alta specializzazione nelle diverse matrici ambientali è ben avviato e già in grado di assicurare risultati apprezzabili e che va realizzandosi l’obiettivo di fare dell’ARPAC un “presidio di conoscenze tecniche e scientifiche avanzate”2.

• Una percentuale elevata delle informazioni, dei dati e degli indicatori contenuti nella RSA è direttamente prodotta dall’agenzia. La parte restante è stata raccolta, elaborata e certificata da ARPAC attraverso un processo di collaborazione a rete con gli enti e le istituzioni che in Campania producono informazione ambientale. Anche in questo caso si evidenziano positivi risultati nella realizzazione di un altro obiettivo posto a base dell’azione dell’Agenzia: la ricomposizione della frammentazione delle competenze e delle istituzioni della governance ambientale regionale attraverso l’avvio, lo sviluppo e il coordinamento di un network. Si va infatti delineando un sistema a rete dove, nel rispetto delle autonomie e delle differenze, si stabiliscono legami e connessioni tra ARPAC e gli altri enti e istituzioni interessate. Non si tratta di un coordinamento gerarchico, ma di un percorso negoziale attraverso il quale, utilizzando gli strumenti di flessibilità e multireferenzialità posti a base della sua legge istitutiva, l’ARPA Campania sta pervenendo alla legittimazione del suo operato.

• La quantità e la qualità dei dati delle informazioni e degli indicatori tabulati seguono gli standard e le metodologie in uso nel Paese e nell’Unione Europea e, pur non riuscendo sempre a popolare tutte le

2 Tale obiettivo si rinviene fin dal programmi annuale 2000 di ARPAC: “…la funzione di supporto tecnico – scientifico costituisce, in concreto, l’attività prevalente dell’Agenzia, sia come attività di supporto alle funzioni di pianificazione e normazione, sia come supporto e presupposto istruttorio per l’esercizio delle funzioni amministrative ed autorizzative. Ciò che l’ARPAC dovrebbe introdurre sul piano operativo per l’esercizio di tale funzione attiene al metodo di lavoro ed all’applicazione dei criteri della multireferenzialità e della sussidiarietà. Si tratta infatti di consentire un’elaborazione tecnico – scientifica di volta in volta corrispondente ai diversi livelli di governo secondo criteri di flessibilità nell’individuazione delle competenze, eventualmente specifiche per determinati settori, da attribuire a gruppi di lavoro (anche costituiti allo scopo di volta in volta: gestione per progetti) o ad articolazioni decentrate specializzate”.

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occorrenze, i risultati raggiunti dalla seconda RSA appaiono comunque idonei a descrivere compiutamente lo stato dell’ambiente regionale, e a operare i necessari confronti con le altre realtà nazionali ed internazionali. E’ la testimonianza palese dell’avvenuto sviluppo del Sistema Informativo Regionale Ambientale della Campania che, gestito e implementato da ARPAC, si avvia a diventare nodo e risorsa del Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINA).

• L’ampiezza dei fenomeni indagati e la ricchezza degli indicatori forniti dalla seconda RSA della Campania sono in grado di offrire un contributo notevole all’affermazione di decisioni e di azioni i cui effetti sull’ambiente siano valutati ex ante proprio grazie all’informazione disponibile: il passaggio dai controlli ex post alla valutazione ex ante rappresenta il cuore di una politica ambientale sostenibile.

• Con la predisposizione di RSA si è inteso muovere un primo passo verso l’attività di “Reporting Strategico”3. La conoscenza rappresenta il substrato dei processi di pianificazione, gestione e valutazione delle politiche ambientali. L’attività di reporting si colloca a monte e a valle dell’intero processo di conoscenza: da una parte serve a guidare la conoscenza, dall’altra a divulgarla. Guidare la conoscenza significa analizzare i bisogni informativi che il processo di costruzione della conoscenza deve soddisfare, divulgare la conoscenza significa rendere accessibile, mirata e fruibile la conoscenza prodotta agli specifici destinatari (Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Enti Pubblici, …, cittadini). La seconda RSA della Campania ha provato ad introdurre un approccio metodologico capace di produrre informazioni efficaci, utili ad orientare una comunicazione ambientale differenziata in grado di evidenziare le specifiche caratteristiche e i requisiti minimi che un report ambientale mirato deve possedere. In tal modo si avvia a realizzazione l’obiettivo di ARPAC di soddisfare la domanda di servizi ambientali dei suoi utenti istituzionali. La multireferenzialità di ARPAC richiede infatti lo sviluppo di una capacità di rapportarsi e rispondere adeguatamente alla molteplicità di interlocutori, soprattutto attraverso riconosciute e riconoscibili capacità tecnico-scientifiche e relazionali: la seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Campania sembra muoversi proprio in questa direzione.

Antonio Saturnino

3 Cfr. capitoli 1-5