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1 Avvento: tempo per la- sciarsi abitare da Dio Il tempo di avvento è un tempo prezioso e utile per il nostro cammino personale. E’ breve ma intenso. Attraverso le quattro domeniche vivia- mo l’attesa di lasciarci incontrare dal Signore, di sorprenderci del suo amore e dalle sue inizia- tive meravigliose che rea- lizza in noi. Invitiamo il Signore ad abitare in noi nella nostra casa, nella nostra vita, nelle nostre realtà sociali. Per vivere cosi occorre: Scegliere il Signore. Le nostre scelte siano fatte con la capacità di distin- guere ciò che è bene da ciò che è male e renderci conto se il Signore condi- vide le nostre scelte oppu- re no. Educare alla sobrietà Siamo chiamati a mani- festare l’amore di Dio a coloro che incontriamo e per esprimere al tempo stesso solidarietà e vici- nanza agli altri con di- screzione e attenzione. Camminare secondo il Vangelo Illuminati dalla Parola ci sentiamo sostenuti nei no- stri passi quotidiani e vi- viamo testimoniando con la nostra esistenza lamore di Dio. ANNO 5 - N. 9 Dicembre 2016 1 G Adorazione Eucaristica mensile 2 V Schola cantorum 20:00 3 S Presentazione del libro: La stella il cammino, il bambino – Il natale del Viandante di don Luigi Maria Epicoco 19:30 4 D OMAGGIO A MARIA, concerto di canti mariani eseguiti dai cori parrocchiali cittadini 19:30 5 L SAGRA DEI PANZEROTTI 8 G FESTA DELL IMMACOLATA Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Mons. Domenico Cornacchia Spettacolo musicale VOX IN GOSPEL presentato dallassociazione Vox Libera - Bitonto 18:30 19:30 9 V Schola cantorum 20:00 10 S Giornata di comunità: Mercatini e luminarie a Salerno 20:00 11 D RITIRO SPIRITUALITAFAMIGLIE DIOCESANE c/o Parrocchia Madonna della Pace - Molfetta 9:30 15 G Incontro gruppo famiglia 20:00 16V INIZIO NOVENA DI NATALE Schola cantorum 20:00 23 V Schola cantorum 20:00 24 S Santa Messa della notte 23:30 25 D SS. Messe ore 8.00 – 10.00 - 11.30 18.30 29 G Giornata di comunità: Presepe vivente ad Alberobello 30 V Festa della Santa Famiglia Santa Messa Tombolata in Chiesa con tutte le famiglie della parrocchia 18:30 19:30 31 S Te deum di ringraziamento di fine anno in Concattedrale – Terlizzi 18:00

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PARROCCHIA b.m.v. immacolata - TERLIZZI

{ Mensile di informazione per la coMUNITÀ }

Avvento: tempo per la-sciarsi abitare da Dio

Il tempo di avvento è un tempo prezioso e utile

per il nostro cammino

personale. E’ breve ma

intenso. Attraverso le

quattro domeniche vivia-

mo l’attesa di lasciarci

incontrare dal Signore, di

sorprenderci del suo

amore e dalle sue inizia-tive meravigliose che rea-

lizza in noi. Invitiamo il

Signore ad abitare in noi

nella nostra casa, nella

nostra vita, nelle nostre

realtà sociali.

Per vivere cosi occorre:

Scegliere il Signore.

Le nostre scelte siano fatte con la capacità di distin-guere ciò che è bene da ciò che è male e renderci conto se il Signore condi-vide le nostre scelte oppu-re no.

Educare alla sobrietà

Siamo chiamati a mani-

festare l’amore di Dio a

coloro che incontriamo e

per esprimere al tempo

stesso solidarietà e vici-nanza agli altri con di-

screzione e attenzione.

Camminare secondo il

Vangelo

Illuminati dalla Parola ci sentiamo sostenuti nei no-stri passi quotidiani e vi-viamo testimoniando con la nostra esistenza l’amore di Dio.

ANNO 5 - N. 9

Infom@il [email protected] - Tel. 080 3511717

Dicembre 2016

1 G Adorazione Eucaristica mensile

2 V Schola cantorum 20:00

3 S Presentazione del libro: La stella il cammino, il bambino – Il natale del Viandante di don Luigi Maria Epicoco

19:30

4 D

OMAGGIO A MARIA, concerto di canti mariani eseguiti dai cori parrocchiali cittadini

19:30

5 L SAGRA DEI PANZEROTTI

8 G

FESTA DELL ‘IMMACOLATA Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Mons. Domenico Cornacchia Spettacolo musicale VOX IN GOSPEL presentato dall’associazione Vox Libera - Bitonto

18:30

19:30

9 V Schola cantorum 20:00

10 S Giornata di comunità: Mercatini e luminarie a Salerno 20:00

11 D RITIRO SPIRITUALITA’ FAMIGLIE DIOCESANE c/o Parrocchia Madonna della Pace - Molfetta

9:30

15 G Incontro gruppo famiglia 20:00

16V INIZIO NOVENA DI NATALE Schola cantorum

20:00

23 V Schola cantorum 20:00

24 S Santa Messa della notte 23:30

25 D SS. Messe ore 8.00 – 10.00 - 11.30 – 18.30

29 G Giornata di comunità: Presepe vivente ad Alberobello

30 V Festa della Santa Famiglia Santa Messa Tombolata in Chiesa con tutte le famiglie della parrocchia

18:30

19:30

31 S Te deum di ringraziamento di fine anno in Concattedrale – Terlizzi 18:00

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PANZEROTTI FRITTI , RICETTA DELLA FELICITA’ MADE

Panzarotto, panzerotto, calzone napoletano, pitone messinese, pizza fritta, frittella molfettese, stesa della

ciociaria , empanada del perù. E’ un disco di pasta di pizza (farina, acqua, lievito, sale), ripiegata su se stessa

ripiena di fantasia. Ve ne sono di ricotta, di prosciutto, di provolone, di tonno, di acciughe capperi e cipolla di

ricotta forte o ashcande (dal latino ustulo = brucio, per

il suo sapore), di mortadella , di carne, di verdure, ai quattro formaggi ,variante da me molto amata,

(gorgonzola, emmenthal, scamorza affumicata), per lo più insieme alla mozzarella o scamorza conditi con sal-

sa di pomodoro . Comunque siano preparati il bello e la gioia è gustarli insieme, in compagnia , di chi vuoi

bene. Mangiarli da soli non è cosa buona e dopo il pri-mo smetti. Il panzarotto è il pane rituale d’eccellenza

delle vigilie. Si inizia con la vigilia dell’Immacolata per proseguire con quella del Natale del Capodanno e

dell’epifania. Tutti in famiglia, seguendo il detto “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. Nei miei ri-

cordi è ancora vivo il ricordo di mia madre che nei giorni della vigilia metteva in tavola i panzerotti , e noi sapevamo bene che si stava avvicinando il momento

perché la vedevamo piangere, vicino ad una montagna di sponsali. Vedevamo le acciughe salate, sentivamo i

profumi delle olive snocciolate e del tonno, sbriciola-vamo le mozzarelle e le scamorze e per ultimo SUA

maestà il tavoliere (madia), faceva l’ingresso. Il giorno arriva e zio Don Michele Rubini , già parroco della

parrocchia Immacolata , termina la celebrazione Euca-ristica raggiungendoci a casa dove lo attendiamo intor-

no ad una tavola imbandita con cura . Baccalà fritto, spaghetti con le cime di rape fumanti, olive in acqua . I

panzerotti fritti e dorati in rigoroso olio d’oliva atten-dono la preghiera alla Madonna Immacolata. Poi inizia

il nostro assalto. Il ricordo più bello che serbo geloso è quello dell’unione attorno al tavolo della famiglia inte-

ra, vero nucleo sociale e cristiano. Purtroppo non era sempre così; già trent’anni fa c’erano famiglie disgre-

gate, famiglie con componenti sparsi nel mondo. Ge-nitori soli per diverse ragioni.

Insomma tristi , amareggiati, stanchi con rughe nel corpo e

nell’animo. Guardando a questo circa 30° fa , con Don Mi-chele Stragapede (vice parroco) , sotto l’attenta regia di Mons. Don Felice Di Molfetta(allora Parroco) e con la ma-nualità delle magiche donne della Parrocchia nacque “la sagra del Panzarotto”, unicamente di cipolla, tonno, acciu-ghe e capperi. Questa scelta per conservare la tradizione. I giorni precedenti Nino Parisi con l’aiuto del compianto Vi-to De Leo , faceva recapitare in parrocchia le cipolle spon-sali, che venivano distribuite a Marta & co. Ad ognuno una quota che la brava massaia riportava cotta e condita secon-do la sua tradizione. Il quartier generale era l’unica stanza dell’ACI . Il pomeriggio della vigilia eravamo tutti in fer-mento. Si preparavano i bruciatori, compito dello staff del presidente di ACI Franco Paparella (Pasquale Biscotti, Pa-

squale Lorusso, Gaetano Zaza, Michele Veneto, Michele Auricchio e tanti altri), e i giovani di allora ben pochi (dopo un azzeramento generazionale), si limitavano a cooperare seguendo in modo capillare gli ordini dei più grandi mae-stri. Noi giovani eravamo ansiosi di gustare i panzarotti ma ve ne erano solo di cipolla , che pena , che ingiustizia. Ma la tradizione voleva questo. La messa incombeva, l’odore delle castagne e del fritto inondava le navate e la piazza. La gente e soprattutto i parrocchiani che erano per ragioni va-rie avari di famiglia si raccoglievano attorno al falò in un grande abbraccio nella famiglia parrocchiale. Per un giorno ma solo per un giorno riscoprivano la bellezza della comu-nità Famiglia di Famiglie. Per un giorno ma solo per un giorno buttavano dietro le amarezze e le storture del tempo. Poi i tempi sono cambiati, le motivazioni dello stare insie-me sono cambiate, i parroci si sono susseguiti nel tempo, e la stessa società è cambiata. Nello scorrere degli anni la vigilia ha assunto un altro significato. Abbiamo non la vigilia ma il veglione. Il tutto preparato. Le “gambe sotto il tavolo”. Ora non so se era meglio prima o meglio ora , so solo che era diverso . Ora è una festa della parrocchia , una festa che si apre alla cittadinanza, alla gente, alle famiglie , ai piccini e agli adulti. Una festa che si apre soprattutto alle esigenze della comunità con quell’obolo necessario per il mantenimento delle spese vive della parrocchia (affitto lo-cali, ENEL, acqua-fogna, Tari ecc) non coperte dalle offer-te parrocchiali . Una festa di gioia di grandi e di piccini alla ricerca del panzarotto, fumante, scottante, che fra le mani allieta il corpo e il palato magari con un buon bicchiere di ottimo vino rosso negli ultimi anni offerto dalla ditta Nico-la D’orfeo. Ora il panzarotto può ritenersi a buona ragio-ne ,e così mi piace pensare un pane rituale , da contrapporsi e intersecarsi alla quartcedd, pane rituale del giorno dei morti. Infatti nella sua natura porta un messaggio vitale , un ventre gravidico (panz), ripieno di gioia e di vita. Porta come ad un’istantanea a quelle donne gravide che nel pan-cione racchiudono una vita nascosta.

Negli ultimi anni la sagra si svolge il giorno 5 di dicembre

aprendosi in modo dirompente alla cittadinanza anche que-

st’anno sicuramente numerosa, noi nel nostro ci stiamo la-

vorando per accogliervi al meglio.

Di Gaetano dell’ Aquila IN PUGLIA

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La stella, il cammino, il Bambino. Il Natale del viandante

Don Luigi Maria Epicoco è un giovane presbitero, teologo e scrittore brindi-sino. Dopo aver “litigato” con la mafia locale, è vincitore di un programma di coper-tura “testimoni”. Da quel giorno vive a L’Aquila, dove ha vissuto il terremoto del 6 aprile 2009 occupandosi in pri-ma linea della ricostruzio-ne della Diocesi. Insegna filosofia alla Pon-tificia Università Latera-nense di Roma ed è parro-co della Parrocchia uni-

versitaria San Giuseppe Artigiano di L’Aquila. Il 3 dicembre don Luigi Epicoco sarà ospite della nostra parrocchia e per l’occasione presenterà la sua ultima fatica letteraria “La stella, il cammino, il Bambino. Il Natale del viandante”.

Il libro è un cammino tra arte e fede alla ricerca di noi stessi. La stella è ciò che ci guida quando innal-ziamo lo sguardo verso il cielo. Il cammino perché il solo modo per trova-re qualcosa dentro di noi è camminare verso una meta. E questa meta è il Bambino, attesa di vita. Vita che è qualcuno che ci viene affidato da Dio affinché ce ne prendiamo cura. Vi-ta è Gesù. Le riflessioni di don Luigi, nel libro, sono affiancate da immagini sulla Natività, at-traverso un percorso nell’arte, dal Me-dioevo ad oggi, che accompagnano il let-tore nel suo cammino di ricerca interiore sulla strada del Natale. Un altro imperdibile appuntamento, quin-di, ci attende per aiutarci a vivere l’Av-vento come momento di riscoperta e po-tenziamento dei valori che ci preparano a incontrare Gesù e a comprendere che il Natale è luce, dono, incontro.

di Barbara de Robertis

Esercizi spirituali: un’ esperienza di crescita

Nei giorni tra il 7 e il 10 novembre , nella nostra parrocchia B.M.V. Immacolata si sono tenuti gli esercizi spirituali, avente i seguenti temi:

7 novembre ”Abitare il tempo”

8 novembre “Abitare le relazioni” 9 novembre “Abitare la fragilità”

10 novembre ”Abitare il creato” Gli esercizi spirituali, inventati da S. Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, so-no dei momenti di ascolto e di preghiera, il cui obiettivo è il rientrare in se stessi e così scoprire la bellezza di avere Dio quale Padre e Gesù co-me fratello, salvatore e amico, attraverso un viaggio introspettivo. Il nome stesso di Esercizi Spirituali non è casua-le: come il corpo deve essere continuamente esercitato per mantenere e accrescere il proprio livello di vitalità, così anche lo spirito ha biso-gno di un continuo esercizio, adatto per coloro

che vogliono continuamente rinnovare la propria

vita.

Gli Esercizi Spirituali non sono semplicemente un percorso di ascolto e meditazione della Paro-la. Sono una vera e propria realtà esistenziale, concreta e viva, ma sono anche una storia, un movimento, un ritmo, e infine sono frutto di un incontro personale, vivo e vitalizzante con Dio: è proprio Dio il fulcro degli Esercizi Spirituali.

Essi sono stati presieduti dal parroco don Rober-to De Bartolo che si è posto come guida nell’a-nalisi di temi significativi ed evocatori quali quelli sopra citati. La comunità tutta ha avuto l’ occasione , anche

solo per poco, di mettere in pausa ansie e preoc-

cupazioni, “virus” di una vita frenetica, per poter

vivere un momento di discernimento e riflessio-

ne.

Di Anna Calò

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UNA SERATA IN MUSICA PER DARE LODE A MARIA

La musica come ben sappiamo è uno strumento meraviglioso e univer-

sale per esprimere un ventaglio variegato di sentimenti. La musica liturgi-

ca in particolare aiuta il popolo di Dio a pregare, a rendere lode a procla-

mare la fede nel Signore. Abbiamo così pensato durante la novena dedica-

ta all’Immacolata di fermarci per rendere lode a Lei La madre del Signore

organizzando una rassegna corale invitando i cori delle parrocchie della

città a cantare con noi la gioia di avere una madre celeste che è madre di

tutti. Ogni coro eseguirà due brani mariani. Tra un’esecuzione e la succes-

siva saranno declamati testi biblici riguardanti la figura di Maria così che

la “parola” e la musica si fondano in un tutt’uno diventando preghiera.

Invitiamo tutta la comunità a essere presente domenica 4 dicembre alle 19.30 per riflettere e pregare con tutti i cori

partecipanti dando lode a Maria Immacolata madre di tutti e madre della Chiesa.

Di Francesco Caldarola

Testimonianza del corso dei nubendi Di Vittoria de Ruvo

Una vita a due è quella che mi appresto a vivere tra poco con il

cuore pieno di gioia . Insieme a giovani della parrocchia abbiamo

condiviso nel corso pre-matrimoniale le nostre esperienze : inter-

rogativi , speranze , convinzioni e " non " si sono confrontati in

questo periodo molto intenso ed importante aprendo nuovi oriz-

zonti e comprendo l ' importanza di costruire una nuova famiglia

su esempio di quella più umile ma più importante è santa : la sa-

cra famiglia . Don Roberto è stata la nostra guida nei momenti di

dialogo e condivisione . Di questa esperienza mi resta una con-

vinzione : ogni nuovo percorso fa paura ma " insieme " , nel

cammino della vita , si può superare ogni difficoltà l' importante

è andare nella stessa direzione e che ogni cosa sia mossa dall'a-

more e dal rispetto di ognuno nella propria individualità prima di

essere famiglia , perché si è uniti ma diversi e insieme ci si com-

pleta così come porta questo bel messaggio di Gibran . Un grazie

va al nostro parroco don Roberto all' equipe e a tutte le coppie

che abbiamo incontrato durante il corso che sono riusciti a farci

veramente capire l'importanza che questo sacramento investe du-

rante tutto il percorso della vita .

Voi siete sbocciati insieme e insieme starete per sempre.

Insieme, quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.

Insieme nella silenziosa memoria di Dio. Vi sia spazio nella vostra unità e tra voi dan-

zino i venti dei cieli. Amatevi l’un l’altra, ma non fatene una prigione d’amore.

Riempitevi a vicenda le coppe ma non bevete da una coppa sola.

Cantate e danzate insieme e siate gioiosi ma ognuno di voi sia solo

come son sole le corde del liuto sebbene vibrino di una musica uguale. Datevi il cuore ma l’uno non sia rifugio

all’altra perché soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori.

E state insieme, ma non troppo vicini poiché le colonne del tempio sono distanziate e la quercia e il cipresso non crescono l’una

all’ombra dell’altro

Gibran Kahlil Gibran