QUINTIMEDIA · la naturale controparte del pianto, altri ancora de-scrivono il riso come una ......

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In questo numero ci occuperemo della Comicità. Abbiamo scelto questo tema perché la nostra società sta vivendo un momento molto critico, dove pre- valgono sentimenti di insicurezza e tristezza; forse, la gente per un po’ ha bisogno di non pensare alle cose brutte , legate alla mancanza di lavoro ed alla povertà in forte aumento. Affronteremo questo argomento da diversi punti di vista : la comicità del cinema e della televisione, i fumetti, la storia della comicità, l’umorismo politico , il valore terapeutico della comicità e tanto altro ancora. I titolo del Giornale è tutto un programma: CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’. CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’. CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’. CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’. Nel corso della storia sono state date differenti va- lutazioni sul valore della risata; lo studio dell’impor- tanza dell’umorismo risale al V-VI secolo a.C. e attribuivano alla risata la capacità di migliorare o peggiorare il decorso di una malattia. Non solo è stato creduto che la risata fosse il simbolo della comicità, ma soprattutto che fosse una sorta di medicina. Ci sono state, inoltre, ipotesi sul valore e le origine della risata: Aristotele supponeva, come Cicerone, che il riso fosse suscitato dalla bruttezza e dalla meschinità , Cartesio credeva che manife- stasse allegria mista a sorpresa e/o odio, Barone senso di superiorità e disprezzo davanti al diffor- me. Kant trovava nella risata “ un’aspettativa cari- ca di tensione che si trasforma in nulla “e Herbert Spencer credeva che le emozioni e le sensazioni tendessero a generare movimenti fisici, che si tra- ducono infine con il riso. Solo recentemente gli scienziati hanno iniziato ad occuparsi del tema del- l’umorismo e del riso; Darwin arriva ad affermare che il sorriso umano deriva dalla mimica facciale dei primati e sostiene che le grandi scimmie produ- cono versi simili al riso quando giocano o quando gli viene fatto il solletico. Sigmund Freud nel 1905 scrisse “I motti di spirito” cercando di comprendere la psicologia dell’umorismo ed arrivando a conclu- dere che l’umorismo è un meccanismo di difesa attraverso cui si attenuano o annullano le inibizioni interne.Pertanto la risata avrebbe un’importante funzione: quella di alleggerire i pesi della vita. A partire dagli anni Settanta e Ottanta, la tradizio- ne filosofica è stata superata dalla scienza empiri- ca che ha iniziato a interessarsi all’influenza che il riso, l’umorismo e le altre emozioni positive eserci- tano sull’organismo umano. Ormai oggi sono tutti d’accordo almeno in una co- sa:tutti i bambini, di tutte le parti del mondo, fin dal- la nascita ridono. E’ stato infatti provato che il pri- mo linguaggio infantile è proprio la risata, oltre al pianto. Ma esistono ancora molti punti di disaccor- do: alcuni psicologi credono che il primo sorriso nasca per puro caso, come un normale movimento facciale, e che, poiché viene accolto da tutti con gioia, il bambino tende a ripeterlo più e più volte e inizia il percorso della risata. COLMI E PASSATEMPI: Qual è il colmo per un carpentiere? Qual è il colmo per un militare? Altri sostengono che l’azione fisica del ridere sia la naturale controparte del pianto, altri ancora de- scrivono il riso come una risposta-riflesso in parti- colare al solletico di alcune aree del corpo. Fare una bella risata è soprattutto un modo semplice per scaricare l’aggressività, le ansie e le frustra- zioni. Insomma, la risata scarica l’aggressività e allenta le ansie. Le ricerche di William Fry hanno gettato le basi su una nuova scienza che oggi viene definita Psi- coneuroimmunologia. Egli è stato il primo a mi- surare l’accelerazione del battito cardiaco e della circolazione arteriosa durante la risata e i suoi benefici per il tono muscolare oltre che per l’umo- re ed a spiegare il meccanismo per cui il riso au- menta l’espirazione e facilita l’espulsione dell’ani- dride carbonica nei polmoni, valorizzando le tesi secondo cui la risata è un ottimo esercizio fisico contro lo stress, in grado di procurare sul nostro organismo effetti benefici MOLTO importanti. Norman Cousins decise di curarsi dalla sua grave infiammazione cronica a carico della colonna ver- tebrale, seguendo una terapia basata sulla risata (somministrazione tre, quattro ore al giorno di film comici) e assunzione massiccia endovena di vita- mina C (25 g al giorno). A distanza di un anno guarì completamente. La sua spettacolare guarigione ,dopo alcuni anni, venne riconosciuta scientificamente ed ebbe co- me risultato indiretto la rivalutazione degli studi di Psiconeuroendocrinoimmunologia e di lì a poco la nascita di una nuova area di ricerca: la gelotolo- gia, scienza che studia il ridere in relazione alle sue potenzialità terapeutiche e cerca di stimolare le capacità di guarigione attraverso il buon umore e le emozioni positive. Oggi in quasi tutte le corsie e i reparti degli ospedali del mondo i clown-dottori, regalano e rubano sorri- si lenendo in parte la sofferenza, il dolore e l’ansia tipiche della ma- lattia. QUINTIMEDIA Giornalino scolastico dell’Istituto Comprensivo M.K.Gandhi Editoriale 1 Indagine 9-10 Intervista 3-10-11 Vicino Lontano 8 Cronaca dentro 11-12 Sport 13 Ieri oggi 1 Poesia 10-13 Giochi e passatempi 14 Approfondimenti 2-4-5-6-7-8 Umorismo 1-6-12 SOMMARIO LAE Angeloni Lorenzo - Baracchini Giulia Bertini Leonardo - Boddi Carolina Caciagli Matilde - Caputo Riccardo Celtica Raul- Ciccone Fabio Ciulli Zoe- El Mottaki Aya Falchi Ilaria-Ferretti Martina Fiorentini Gabriele-Lischi Mattia Macelloni Asia-Malatrasi Emily Marianelli Jacopo-Ndiaye Diara Nocera Chiara-Picchi Marco– Shehu Keisi-Tempesti Mattia Thiam Sophie-Tocco Giada LAF Bellini Daniele - Bernardini Bianca Coppini Elia - Fabris Victor FayeMaimouna - Gelsomini Cristina Paoli Vanessa - Selmani Luan Anno XII Numero 1 17 Dicembre 2012 NON BATTERE UN CHIODO MANGIARE OGNI SERA UNA BOMBA DI CALORIE

Transcript of QUINTIMEDIA · la naturale controparte del pianto, altri ancora de-scrivono il riso come una ......

In questo numero ci occuperemo della Comicità.

Abbiamo scelto questo tema perché la nostra società sta vivendo un momento molto critico, dove pre-valgono sentimenti di insicurezza e tristezza; forse, la gente per un po’ ha bisogno di non pensare alle cose brutte , legate alla mancanza di lavoro ed alla povertà in forte aumento.

Affronteremo questo argomento da diversi punti di vista : la comicità del cinema e della televisione, i fumetti, la storia della comicità, l’umorismo politico , il valore terapeutico della comicità e tanto altro ancora. I titolo del Giornale è tutto un programma:

CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’.CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’.CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’.CHI RIDE DI PIU’ VIVE DI PIU’.

Nel corso della storia sono state date differenti va-lutazioni sul valore della risata; lo studio dell’impor-tanza dell’umorismo risale al V-VI secolo a.C. e attribuivano alla risata la capacità di migliorare o peggiorare il decorso di una malattia. Non solo è stato creduto che la risata fosse il simbolo della comicità, ma soprattutto che fosse una sorta di medicina. Ci sono state, inoltre, ipotesi sul valore e le origine della risata: Aristotele supponeva, come Cicerone, che il riso fosse suscitato dalla bruttezza e dalla meschinità , Cartesio credeva che manife-stasse allegria mista a sorpresa e/o odio, Barone senso di superiorità e disprezzo davanti al diffor-me. Kant trovava nella risata “ un’aspettativa cari-ca di tensione che si trasforma in nulla “e Herbert Spencer credeva che le emozioni e le sensazioni tendessero a generare movimenti fisici, che si tra-ducono infine con il riso. Solo recentemente gli scienziati hanno iniziato ad occuparsi del tema del-l’umorismo e del riso; Darwin arriva ad affermare che il sorriso umano deriva dalla mimica facciale dei primati e sostiene che le grandi scimmie produ-cono versi simili al riso quando giocano o quando gli viene fatto il solletico. Sigmund Freud nel 1905 scrisse “I motti di spirito” cercando di comprendere la psicologia dell’umorismo ed arrivando a conclu-dere che l’umorismo è un meccanismo di difesa attraverso cui si attenuano o annullano le inibizioni interne.Pertanto la risata avrebbe un’importante funzione: quella di alleggerire i pesi della vita.

A partire dagli anni Settanta e Ottanta, la tradizio-ne filosofica è stata superata dalla scienza empiri-ca che ha iniziato a interessarsi all’influenza che il riso, l’umorismo e le altre emozioni positive eserci-tano sull’organismo umano.

Ormai oggi sono tutti d’accordo almeno in una co-sa:tutti i bambini, di tutte le parti del mondo, fin dal-la nascita ridono. E’ stato infatti provato che il pri-mo linguaggio infantile è proprio la risata, oltre al pianto. Ma esistono ancora molti punti di disaccor-do: alcuni psicologi credono che il primo sorriso nasca per puro caso, come un normale movimento facciale, e che, poiché viene accolto da tutti con gioia, il bambino tende a ripeterlo più e più volte e inizia il percorso della risata.

COLMI E PASSATEMPI:

Qual è il colmo per un carpentiere?

Qual è il colmo per un militare?

Altri sostengono che l’azione fisica del ridere sia la naturale controparte del pianto, altri ancora de-scrivono il riso come una risposta-riflesso in parti-colare al solletico di alcune aree del corpo. Fare una bella risata è soprattutto un modo semplice per scaricare l’aggressività, le ansie e le frustra-zioni. Insomma, la risata scarica l’aggressività e allenta le ansie.

Le ricerche di William Fry hanno gettato le basi su una nuova scienza che oggi viene definita Psi-coneuroimmunologia. Egli è stato il primo a mi-surare l’accelerazione del battito cardiaco e della circolazione arteriosa durante la risata e i suoi benefici per il tono muscolare oltre che per l’umo-re ed a spiegare il meccanismo per cui il riso au-menta l’espirazione e facilita l’espulsione dell’ani-dride carbonica nei polmoni, valorizzando le tesi secondo cui la risata è un ottimo esercizio fisico contro lo stress, in grado di procurare sul nostro organismo effetti benefici MOLTO importanti.

Norman Cousins decise di curarsi dalla sua grave infiammazione cronica a carico della colonna ver-tebrale, seguendo una terapia basata sulla risata (somministrazione tre, quattro ore al giorno di film comici) e assunzione massiccia endovena di vita-mina C (25 g al giorno). A distanza di un anno guarì completamente.

La sua spettacolare guarigione ,dopo alcuni anni, venne riconosciuta scientificamente ed ebbe co-me risultato indiretto la rivalutazione degli studi di Psiconeuroendocrinoimmunologia e di lì a poco la nascita di una nuova area di ricerca: la gelotolo-gia, scienza che studia il ridere in relazione alle sue potenzialità terapeutiche e cerca di stimolare le capacità di guarigione attraverso il buon umore e le emozioni positive. Oggi in quasi tutte le corsie e i reparti degli ospedali del mondo i clown-dottori, regalano e rubano sorri-si lenendo in parte la sofferenza, il dolore e l’ansia tipiche della ma-lattia.

QUINTIMEDIA Giornalino scolastico dell’Istituto

Comprensivo M.K.Gandhi

Editoriale 1

Indagine 9-10

Intervista 3-10-11

Vicino Lontano 8

Cronaca dentro 11-12

Sport 13

Ieri oggi 1

Poesia 10-13

Giochi e passatempi 14

Approfondimenti 2-4-5-6-7-8

Umorismo 1-6-12

SOMMARIO

LAE

LAE

Angeloni Lorenzo - Baracchini Giulia Bertini Leonardo - Boddi Carolina Caciagli Matilde - Caputo Riccardo

Celtica Raul- Ciccone Fabio Ciulli Zoe- El Mottaki Aya

Falchi Ilaria-Ferretti Martina Fiorentini Gabriele-Lischi Mattia Macelloni Asia-Malatrasi Emily Marianelli Jacopo-Ndiaye Diara Nocera Chiara-Picchi Marco– Shehu Keisi-Tempesti Mattia Thiam Sophie-Tocco Giada

LAF Bellini Daniele - Bernardini Bianca

Coppini Elia - Fabris Victor FayeMaimouna - Gelsomini Cristina

Paoli Vanessa - Selmani Luan

Anno XII

Numero 1

17 Dicembre 2012

NON BATTERE UN CHIODO

MANGIARE OGNI SERA UNA

BOMBA DI CALORIE

La clown terapia si è diffusa in molte cliniche ed ospedali di diversi paesi del mondo; in Italia i primi

clown-medici risalgono agli anni ‘90. Regalare un sorriso a chi soffre e creare momenti di serenità e di-

stensione all’interno delle strutture sanitarie: questo l’impegno assunto dai clown dell’’Associazione Vip

(ViviamoInPositivo) e di altre associazioni sparse nel territorio italiano.

“Per acquisire quelle conoscenze e quelle competenze necessarie per intrattenere e favorire momenti

di svago e allegria degli assistiti, i “Volontari Vip Clown” seguono un corso di formazione specifico e si

aggiornano continuamente sulle tematiche che riguardano l’igiene, il comportamento ospedaliero, la

psicologia, la crescita personale, la comunicazione, oltre che tecniche di clownerie. Il servizio reso dai

Vip non comporta alcun onore per le aziende ospedaliere ma è a totale carico economico dell’ Associa-

zione, compresi i materiali utilizzati nelle attività di intrattenimento. L’attività dei Clown d’ospedale rende

più umano il ricovero ospedaliero fornendo stimoli per reagire alla sofferenza, alla malattia, alla solitudine e al momentaneo distacco dalla

vita quotidiana. Spesso l’energia che sprigiona da un sorriso e da una risata è più tera-

peutica di molti medicinali. “La nostra missione è portare gioia dove si vive un disagio”-

sottolinea il presidente dell’Associazione. “Con il nostro personaggio clown diventiamo

noi stessi bambini, ci divertiamo, giochiamo, ridiamo, piangiamo, cantiamo e creiamo ma-

gie, interagiamo e stabiliamo da subito relazioni amicali”. Tra i requisiti indispensabili per

diventare Volontari Vip Clown, c’è infatti l’entusiasmo, la voglia di stare a contatto con

minori, adolescenti, persone in condizioni di disagio e sofferenza, spirito di collaborazio-

ne, creatività. I Clown affiancano lo staff medico e infermieristico negli ospedali e offrono

la loro simpatia, la loro disponibilità all’ascolto e la loro allegria.

(LAE– LAF))

In questo articolo il dott. Leonardo Magalotti , psicoterapeuta, propone una visione del ride-re e dell’ umorismo come strumenti per af-frontare in maniera efficace e positiva lo stress.

È stato ampiamente dimostrato che il cervel-lo, il sistema endocrino , ed il sistema immu-

nitario sono legati e comunicano tra di loro a differenti livelli. In que-st’ottica si può affermare che le emozioni ed i nostri stati emozionali possono esercitare un ruolo importante nel modificare il processo di comunicazione tra questi tre sistemi , influenzando il nostro stato di benessere psico- fisico.Lo stress provoca una serie di modificazioni importanti, per esempio ipertensione , tensione muscolare, l’immu-nosoppressione . Le ricerche sempre più frequenti sugli effetti del riso e dell’ umorismo sull’ organismo sembrano evidenziare proprio la presenza di effetti antagonisti a quelli citati. Il ridere, oltre ad a-vere un effetto piacevole, simula alcuni processi di attivazione del sistema immunitario .

Altre ricerche hanno evidenziato come, mentre ridiamo di gusto, oltre a fare una benefica e tonica ginnastica con una grande quan-tità di muscoli della faccia, del collo e del torace, si ha un significa-to aumento del numero e dell’ attività delle cellu-le Natural killer (NK) e del nume-ro di linfociti T.

Le cellule T sono delle specie di sentinelle che aumentano di fatto la capacità di reazione del sistema immuni-tario, mentre le cellule NK sono unità biologiche che ci difendono da un ampio nu-mero di elemen-ti patogeni.

(Lae-Laf)

Si è visto che persone

differenti

rispondono in maniera diverso a situazioni ambientali difficili e stres-santi , alcune persone sembrano cavarsela meglio di altre contro lo stress.

Tale capacità di reagire in maniera efficace e positiva a situazioni e stimoli stressanti sembra essere legata a tre principali fattori.

1. Commitment , cioè impegno o motivazione

2. Controllo.

3. Sfida

In che modo questi tre fattori possono essere legati all’ umorismo e alla risata ?

1.Commitment :consistete nella capacità di impegnarsi a fondo con forte motivazione su ciò che si sta facendo; questi individui hanno una visione molto chiara delle azioni che dovranno fare, si prepa-rano allo scopo e di conseguenza sono disposti ad affrontare qual-che difficoltà .

2. Controllo: il senso di avere controllo e responsabilità personale su quello che accade è la percezione che le proprie azioni possono attivamente modificare gli eventi e l’ ambiente; Il senso di “poter in-fluire” ed “essere parte attiva” aiuta la persona a mettere in atto dei comportamenti e delle risorse con cui combattere attivamente dosi eccessive di stress .

3.Challenge( sfida): indica la capacità di percepire ostacoli e stress come sfide, cioè occasioni in cui potersi migliorare, e non solo come difficoltà da rimuovere o da cui esseri travolti.

Gli individui con questa attitudine sono pronti a imparare a modifi-care i propri schemi ,questo atteggiamento riduce lo stress, in quan-to lo vive come “occasione conoscitiva”.

Date queste premesse, l’umorismo può essere un potente strumen-to : infatti in momenti di difficoltà e di stress, l’uso dell’umorismo ci offre l’ opportunità di una diversa prospettiva nella visione delle co-se, ci da’ la capacità di autodistanziamento ed in particolare di ride-re delle nostre paure o idee negative.

Anche quando la situazione esterna sembra immutabile, l’uso dell’ umorismo rappresenta allora un controllo “cognitivo-emotivo”.

Allora soprattutto l’umorismo ci aiuta a stare nell’incer-tezza e nell’ambiguità con la giusta dose di ansia.

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Non ci si pensa quasi mai, ma siamo letteralmente circondati dalla comicità: battute umoristiche e barzellette, racconti, fumetti, film comici, satira politica, show televisivi ecc…Nel nostro quotidiano ci sentiamo più leggeri e felici tra una risata e l’altra. Far ridere non è assolutamente un’arte semplice: non tutti, infatti, sono in grado di cogliere il lato umoristico di certe situazioni.

Ma chi di noi non ha l’amico che sa raccontare storie e barzel-lette?

Abbiamo chiamato in redazione Fabio P. un ragazzino molto sim-patico che frequenta la 5°A alla scuola Oltrera.

Come ti chiami?

Mi chiamo Fabio.

Quanti anni hai?

Ho 10 anni e frequento la 5° elementare.

Quanto sei alto?

Di sicuro non tanto.

Da quando ti sei accorto di far ridere?

Quando ho iniziato a raccontare barzellette

Come reagisci se qualcuno non ride alla tua barzelletta?

Non mi offendo.

Quando vorresti smettere di far ridere? Mai, anche quando avrò 50 anni ,ma forse l'umorismo, in que-

sto tempo, cambierà.

Che lavoro vuoi fare da grande?

Il poliziotto scientifico.

E’ facile o difficile memorizzare le barzellette?

Facile e con quelle che racconto spesso ancor di più.

Racconti solo barzellette per far ridere?

No, anche battute ecc.

Che repertorio hai di barzellette?

Di ogni tipo :dalle barzellette sugli animali ,alle persone

Come fai a inventare barzellette?

Ci penso un po' e poi mi viene spontaneo.

(Laf)

SALONE INTERNAZIONA-LE DELL’UMORISMO

Il Salone Internazionale dell’u-morismo di Bordighera è stato uno dei principali festival dedica-ti all’umorismo ed al disegno u-moristico in Europa. Il salone fu inaugurato nel 1947 ed è rima-sto attivo fino al 1999; durante il festival venivano presentati libri, eventi e disegni umoristici su un tema fisso, che cambiava ogni anno, e su un tema libero.<la giuria assegnava i premi: la Pal-ma d’oro, il Datteri d’oro ecc… In pochi anni il Salone raggiunse

una grande notorietà, divenendo un punto di riferimento per molti umoristi di tutto il mondo. Notevoli i personaggi che vi parteciparo-no, come Guillermo Mordillo e Raymond Peynet.

Esiste anche un associazione nazionale umoristi; A.N.U.è forse l’unica associazione

virtuale e virtuosa esistente,perché non ha sede, non ha statuto, non ha orga-

nico. La sua filosofia prende le mosse da una definizione dell’ u-morismo tratta da un autorevole dizionario: “è l’attitudine a coglie-re gli aspetti divertenti o bizzarri della vita, per comprenderla me-glio e più a fondo”.

A.N.U. è nata per sottolineare la dignità e la fecondità culturale dell’ umorismo a tutto tondo (grafico, pittorico, letterario, sceni-

co, ecc..)focalizzando il particolare stile creativo degli autori.

A.N.U. vive grazie alla simpatia di distinti Umoristi di tutt’Italia, molti dei quali hanno fatto e fanno la cronaca o la storia del-l’umorismo nostrano.

A.N.U. nasce il 22 luglio 1997, da un’ in idea di una tal Squillante. Nel 1999, Nanni Svampa invita l’A.N.U. a organizzare un evento umoristico a Porto Valtravaglia, sul Lago Maggiore. Dalla nascita A.N.U. ha organizzato molti altri eventi umoristici:

1)Concorso nazionale di creatività umoristica per Umoristi abi-tuali o studenti

2)”Festival internazionale dell’Umorismo della Riviera del Garda”

3) Humour a Gallarete

4) Premio internazionale di umorismo Giuseppe Novello”

5)Incontri con insegnanti e studenti delle scuole.

6)Mostra itinerante nazionale “La grande avventura del Corriere dei Piccoli”

7)Serate a tema umoristico.

DAL REPERTORIO DI FABIO

<<C’era una volta un topo su un albero con una sigarettina e una birrettina . Ad un certo punto passa la giraffa e gli dice “Ciao sono la giraffa e tu chi sei ?” il topo gli risponde “ io sono il topo e se passa il leone gli faccio un sedere così!!!”Passa la zebra e gli chie-de “Ciao io sono la zebra tu chi sei ?” il topo gli dice “ Io sono il to-po e se passa il leone gli faccio un sedere così “ . Poi passano l’ip-popotamo , il coccodrillo e il riccio e succede la stessa cosa , ad un certo punto passa il leone e gli dice “ Ciao io sono il leone tu chi sei ?” e il topo “ Io sono il topo e ogni tanto sparo quattro caz...>>

C’è un aereo che precipita; muoiono tutti a parte una scimmia .

Allora chiamano uno che parla con gli animali , quando arriva dalla scimmia gli chiede “Cosa faceva il pilota e il vice?” e la scimmia “smuac smuac “e gli stuart con le hostes ?2 “Smuac smuac “ “e infine tu cosa facevi “ e la scimmia “ “ Brrrrrrmmm”.

Abbiamo osservato in modo critico il nostro amico Fabio mentre ci racconta le barzellette; quando è uscito ci siamo “raccontati” le nostre impressioni e ciò che ci sembrava di aver notato:

-viso espressivo

-gesticolazione delle mani in certi momenti

-il suo umore mentre raccontava

-uso di una terminologia precisa che aiuta l’ immaginazione di

chi ascolta.

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Ridiamo perché cogliamo, in un discorso o in una situazione,

un’alterazione nel corso normale degli eventi .

Il riso è dunque un atto liberatorio, con il quale reagiamo d’istinto a cir-costanze inattese. Il primo ad analizzare con grande precisione

l’origine del riso, è stato il filosofo francese Henri Bergson che divide la comicità in 5 categorie:

1-COMICO DI FISIONOMIA: cioè la comicità provocata da un’altera-zione del corpo o dei tratti del volto

2-COMICO DI GESTO: cioè la comicità provocata da movimenti mec-canici, ripetitivi o automatici

3-COMICO DI CARATTERE: cioè la comicità che scaturisce dal modo di essere di una persona o dalle sue manie caratteriali (come ad esem-pio gli atteggiamenti tipici di un avaro, di un vanitoso, di un buffone…).

4-COMICO DI SITUAZIONE: cioè la comicità provocata, spesso invo-lontariamente, da una situazione nella quale le persone agiscono in maniera inaspettata o contraria al consueto.

5-COMICO DI PAROLA: cioè la comicità che nasce da usi particolari della parola.

Vediamo i casi più ricorrenti:

⇒ battute di spirito: possono essere articolate e diventare storielle (le barzellette), oppure limitarsi a frasi brevi o giochi di parole.

⇒ Caricatura:è la descrizione che esagera alcune caratteristiche del soggetto descritto, come ad esempio le imitazioni di personaggi famosi che insistono proprio su alcune caratteristiche opportuna-mente “esagerate” dall’imitatore.

⇒ doppi sensi: sono affermazioni che comunicano un significato, ma che ne nascondono un altro.

⇒ ironia: è un particolare modo di esprimersi per cui sotto il signifi-cato esplicito delle parole traspare un altro messaggio.

⇒ sarcasmo: quando l’ironia diventa aggressiva e pungente, fino a disprezzare o ferire chi ascolta.

⇒ parodia: è il rovesciamento o la deformazione di un tema o di un soggetto per ottenere un contrasto comico (ad esempio il celebre ragionier Fantozzi è la tipica parodia dell’impiegato d’ufficio, sfor-tunato, impacciato, …)

⇒ satira: è un tipo particolare di comicità che mira a far ridere criti-cando personaggi importanti o le idee da loro diffuse, attraverso la messa in ridicolo. La satira può essere politica, sociale, morale.

Per ognuna di queste categorie esistono delle vere e proprie stra-tegie da seguire; a d esempio la barzelletta è un testo umoristico che ha una struttura:

A) all’inizio viene presentata la situazione dei personaggi (evento iniziale)

B) Poi viene impostato il problema da risolvere

C) Infine si risolve il problema in modo imprevedibile e diverten-te (reazione) .

Il meccanismo linguistico alla base della barzelletta è normalmente il rovesciamento in forma comica, ridicola o semplicemente inu-suale di una situazione normale, quotidiana, che può essere con-divisa e compresa da chiunque. Questo rovesciamento può aversi già all'inizio o nel corpo del racconto, oppure, più frequentemente, al termine della storia, sfruttando così al massimo l'effetto sorpresa della situazione inattesa; viene spesso accompagnata dalla mimi-ca del raccontatore e da una caratterizzazione caricaturale dei protagonisti, per conferire corpo e forza al racconto. Un'altra cosa è la freddura, che condensa di solito in una o due sole frasi l'effetto comico; può avere come protagonisti e ignare vittime intere cate-gorie sociali (i politici, le forze di polizia), popolazioni (negli USA sono particolarmente diffuse le barzellette sui polacchi, sugli italiani, sugli irlandesi e in Francia sui belgi), personaggi fa-mosi, addirittura sistemi politico-economici (come la “Ha due muc-che “in una parola qualsiasi persona si decida di ridicolizzare. Esi-stono comunque alcuni personaggi ricorrenti della barzelletta, fra i quali è degno di nota il bambino noto in Italia come Pierino, un po' monello ma furbetto, assai diffuso nelle barzellette di tutta Europa

I giochi di parole si basano su equivoci, parole alterate, parole che ne richiamano altre.

Qual è il ministro dei trasporti cinesi? Fur Gong Chin

La migliore cuoca russa? Olga Cochio Lova

Il più accanito fumatoree giapponese? Tusci Ma Fumi

La ballerina bulgara più brava del mondo? Ciò Lanca Sbilenca

Come si chiama il più bravo papà cuoco marocchino?

Kheba Bab

Come si chiama il miglior nuotatore tedesco? Otto Wask

Come si chiama il più bravo ricercatore di funghi? Porci Nino

Come si chiama la casalinga più famosa del mondo?

Spick Luisa Span

La più famosa ditta di falegnameria? Pioli e Ramo: infissi in legno

Fu G. Méliès a intuire per primo le possibilità del cinema come macchina produttrice di fantasie . La produzione comica dei primi 15 anni del novecento privilegiò gli effetti

visivi più che lo sviluppo narrativo: le storie delle comiche dell’epoca ruotavano intorno a dei debolissimi canovacci che fungevano da prete-sti per esilaranti catastrofi e inseguimenti. Fu soprattutto la produzione degli Usa che valorizzò la potenzialità comiche del racconto ( B. Kea-ton, i fratelli Marx Chaplin). Nel secondo dopoguerra la forma comica si concretizzò in un ventaglio di prodotti assi vari. Si sviluppò un ge-nere di commedia in cui si curò maggiormente lo sviluppo del racconto (J.Lewis) e si accentuò la tensione tra apparenza e realtà o fra es-sere e voler essere ( W.Allen). Assai originare fu in Francia la comicità di J.Tati,che nelle sue opere recuperò la tradizione del cinema muto.

Negli ultimi decenni del ‘900 ,la crescita dell’influenza della televisione ha dato il via al nuovo filone della comicità demenziale. J. Belushi è stato esemplare precursore di una linea comica fondata su una corporeità infantile ed adolescenziale.

I Italia, accanto a una comicità pura, dei quali i massimi esponenti furono Totò e Macario, a partire dagli anni ‘50 si affermò la commedia al-l’italiana, un tipo di commedia brillante, ma con elementi di satira di costume e critica sociale.

In seguito, a partire dagli anni ‘80, una generazione di comici provenienti dal teatro e dal cabaret, una volta raggiunta la popolarità televisi-va,si è messa alla prova nel cinema; tra questi: C. Verdone, M .Troisi e R.Benigni.

Alcuni dei più conosciuti comici stranieri ed italiani. A partire da sinistra : il no-stro TOTO’, CHARLOT, MISTER BEEN, Il ragionier FANTOZZI e, per finire il mitico PIERINO.

Cinquanta anni fa la Rai già ci offriva le comi-che di Stanlio e Ollio (in arte Stan Laurel ed Oliver Hardy), anche se allora ,i due in Italia si chiamavano Cric e Croc . Come se il tempo si fosse fermato, oggi, tutti i giorni , Rai tre ri-propone ancora Stanlio e Ollio . C’è una comi-cità che non muore , Anche Paolo Villaggio ha messo Stanlio e Ollio al vertice dei suoi gusti comici. Alla domanda “qual è il comico che in assoluto le piace di più ha risposto:Sono due, Stanlio e Ollio.A distanza di 90 anni fanno ancora ridere. Quale è il segreto di questa co-micità? Il segreto è racchiuso in molti film delle

origini: la magia nasce solo quando il meccanismo funziona alla perfezio-ne.Stanlio e Ollio variano all’ infinito un unico paradigma: la contrapposizio-ne tra il magro ed il grasso,tra la stoltezza dell’uno e l’irascibilità burbera dell’altro, tra il piagnucoloso e la voce grossa. Chi combini più guai tra due non è detto , ma ogni volta il guaio è alla porte.

CURIOSITA’- Stan giocò molto sui suoi capelli rossi, che riusciva ad al-zare sulla testa in maniera radicale, quando se la grattava con aria perples-sa o spaventata. I capelli di Ollie invece sono immobili con il loro bel riporti-no a frangetta incollato sulla fronte, per caratterizzare il personaggio ma an-che per nascondere la sua calvizie . La grattata di testa è soltanto una del-le tante espressioni di gestualità e di mimica comiche a cui ricorre sistema-ticamente Stan, il quale piange, con quel suo pianto breve e nervoso, quan-do vuol sottolineare la sua impotenza di fronte a una qualsiasi difficoltà . Per ottenere una camminata da piedi piatti, Stan usava scarpe militari a cui tagliava i tacchi, poi faceva passi lunghi badando a distanziare bene i piedi l'uno dall'altro e lasciando dondolare le braccia. Quando vuole darsi un con-tegno per dissimulare qualche pasticcio che ha combinato e, soprattutto, in un gesto di sfida, Stan incrocia le braccia senza riuscirci, perché non gli si intrecciano ma cadano ciondoloni, rendendolo così anche più disarmato. Riesce però a fare cose impossibili, giochetti talmente inutili, come usare le dita tipo accendino e ottenere veramente del fuoco. Anche Ollie ha gesti e aspetti della personalità che lo caratterizzano e che si ripetono nel tempo e nei film. Abbiamo visto lo sfarfalleggiamento della cravatta con cui cerca di uscire da una situazione imbarazzante o scusarsi con qualcuno: una sorta

di saluto infantile e imbarazzato. Ma il suo colpo da maestro è il “look in camera”, quel suo guardare nella macchina da presa quasi a chiedere la comprensione degli spettatori. Il look in camera serve anche a rimarcare un aspetto fondamentale del carattere di Ollie, il quale si ritiene certamente superiore al suo partner che pretende di guidare e comandare con affetto paterno. Nei primi anni del sonoro, quando il doppiaggio non era stato ancora in-ventato, Hal Roach, per non perdere il merca-to europeo ricorre a una trovata ingegnosa anche se molto macchinosa:

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Dalle comiche alla commedia Il genere comico ebbe il massimo splendore nell’epoca del muto . Nacque come breve comica finale : con

un protagonista buffo , acrobata e clown , talvolta accompagnato da un partner .Negli Stati Uniti , negli anni dieci , si affermò il Keystone Mack Sennett , inventore degli inseguimenti , delle torte in faccia , dei “Keystone Cops ( i poliziotti sempre in corsa) e più tardi delle Ba-thing Beauties ( o bellezze al bagno ) e animatore di un vivaio inesauribile d’interpreti e di tipi : il Grassone Fatty,lo strabico Ben Turpin , il brutale Mack Swain . Poi seguirono Charlie Chaplin e Buster Keaton che impressero al genere il sigillo di un arte profonda .

Con l’avvento del parlato , il genere si trasformò. Alla farsa mimica succedette appunto la commedia. I primi cortometraggi di W. Disney as-sunsero il ruolo distensivo un tempo riservato alla comica. Tramontarono Keaton e Lloyd, che non poterono adattarsi al sonoro;dopo “ Tem-pi moderni “,Charlot si convertì al parlato ma lasciando il posto ad altri personaggi, più tragici che comici. In italia eccelse Totò e più tardi attori come Sordi , Tognazzi , Gassman e Manfredi hanno dato luogo alla cosiddetta commedia all’italiana.

La commedia La commedia musicale , danzata e cantata , ha avuto particolare fortuna negli U.S.A. ma anche in U . R . S . S . Un genere prettamente cinematografico è la commedia sofisticata ( sophisticated comedy) , che potrebbe definirsi “ all’americana” perché , si

sviluppò soprattutto in America .In Italia durante il fascismo si sviluppò la “commedia rosa” , sorridente ed evasiva.Dopo gli anni ’50 ci fu il boom della Commedia all’italiana

La commedia all’ Italiana Negli anni Ottanta si è affermata una generazione di registi-attori sospesi a metà tra cinema intelligentemente commerciale e socialmente impegnato. Autori come M. Nichetti (“Ladri di saponette”), R. Benigni (“Il piccolo diavolo”,1988;”Johnny Stecchino”, 1991,”Il mostro”,1994, il recentissimo primo Oscar “La vita è bella”); C.Verdone (”Un sacco bello”), Francesco Nuti (“Casablanca Casa blanca”,1983; “Caruso Pa-skoski di padre polacco”, il recente “Io amo Andrea”; Massimo Troisi (“Scusate il ritardo”, “Pensavo fosse amore e invece era un cales-se”,”Il postino”, “Le vie del Signore sono finite”) e A.Benvenuti (“Natale in casa Gori”), ormai rimpiazzano nei gusti del pubblico i grandi co-mici tradizionali e i loro immediati successori. Negli ultimi dieci anni si assiste al successo del filone strettamente scacciapensieri ; il cosid-detto “cinema panettone”.

APPROFONDIMENTIAPPROFONDIMENTIAPPROFONDIMENTIAPPROFONDIMENTI

fa girare le sequenze ben cinque volte, in cinque lingue di-verse - inglese, spagnolo, francese, tedesco e italiano -, in maniera da coprire tutti i mercati. Ad ogni sequenza gli attori secondari vengono sostituiti con altri di lingua diversa, men-tre Stan e Ollie sono costretti a leggere sul "gobbo" (un car-tellone su cui sono scritte le battute che viene collocato ac-canto alla macchina da presa) frasi in lingue a loro scono-sciute. L'effetto è involontariamente comico perchè venivano sbagliati tutti gli accenti (in italiano dicono stupi'do, anziché stupido, automobi'le anziché automobile) e spesso venivano storpiate completamente le parole. Il pubblico italiano si affe-ziona a questo modo buffo di par-lare e, quando il doppiaggio viene inventato, i distri-butori pretendono che venga conser-vato dai doppiato-ri.

(Lae)

Charlie Chaplin è stato autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo.

Il personaggio attorno al quale costruì larga parte delle sue sceneggiature, e che gli diede fama universale, fu quello del "vagabondo (The Tramp in inglese; Charlot in italiano, francese e spagnolo): un omino dalle raffinate ma-niere e la dignità di un gentiluomo, vestito con una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da passeggio ; tipici del perso-naggio erano anche i baffetti e l'andatura ondeggiante. L'emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fron-te alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna, fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana - in particolare delle classi sociali più emarginate - nell'era del progresso economico e industriale.

I GRANDI SUCCESSI Nel 1921 Chaplin lavorò al film che gli diede la definitiva consacrazione co-me star affermata: il capolavoro fu Il Monello Dal 1923 al 1952 Chaplin girò otto film, i più importanti della sua carriera La febbre dell’oro del 1925 è conside-rato da molti una delle sue opere meglio riuscite L'affer-mazione del sonoro (a partire dal 1927) colse in contropie-de Chaplin, che aveva pensato e costruito Charlot solo per il cinema muto. (LAE)

Totò, nome d’arte di Antonio De Curtis ( 1898 – Roma,1967), è stato un attore , commediografo , paroliere e sceneggiatore italia-

no.Soprannominato "il principe della risata", è considerato uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano. In quasi mezzo secolo di attività, Totò non ha fatto altro che interpretare se stesso, in altre parole quel tipo, quella maschera, che ave-va creato sin dagli esordi. Com'era la maschera di Totò? Nella sua prima e fonda-mentale fisionomia, che risale intorno al 1922, quando il comico otteneva a Roma i suoi primi successi, fu cosi descritta: “Bombetta consunta, tight dalle spalle cadenti, calzoni a saltafosso sotto i quali sforano, per un lungo tratto, le calze rosse” Era un abbigliamento che serviva a dare risalto alle disarticolazioni dell'attore, al cravattino messo in moto dalle contrazio-ni vorticose del suo pomo d'Adamo, alle portentose cadute che consentivano a Totò di piegare indietro e di risolle-varsi senza aver mai toccato terra, alla mobilità del suo torace, dei suoi occhi che improvvisamente sembravano schizzare dall'orbita, a quel collo di volatile che poteva allungarsi e accorciarsi a piacimento. A tutto questo si ag-giunge come tratto caratteristico una appariscente asimmetria del volto, con il naso e il mento “dislocati” a destra ed ecco, tutto intero, il grande Burattino. Ma Totò non si esprimeva solo con la mimica. Burattino sì, ma parlante, è stato un attore nel senso pieno del termine, abituato all'improvvisazione e all'elasticità di un canovaccio sempre disponibile. Ed ecco, infatti, le sue celebri battute, sempre attese, sempre ripetute, e sempre oggetto d'ilarità: “A prescindere”, “Sono uomo di mondo”, “Apoteosi”, “Lei non sa chi sono io”. “Siamo uomini o caporali?”. Totò fu an-che un poeta e scrittore di bellissime canzoni. A distanza di decenni i suoi film riscuotono ancora grande succes-so, e molte delle sue memorabili battute e gag-tormentoni sono spesso diventate anche perifrasi entrate nel lin-guaggio comune.

Chaplin decise di andare avanti proponendo il suo personaggio. Girò nel 1931 “Luci dalla città”, un film muto accompagnato dal-la musica. Fu il primo film di Chaplin con sonoro e musiche sin-cronizzate. Albert Einstein andò alla prima del film negli Stati Uniti in compagnia dello stesso Chaplin. Quando il pubblico de-dicò entusiastici applausi ad entrambi, pare che Chaplin abbia mormorato ad Einstein: "Applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei perché non la capisce nessuno" Cinque an-ni dopo girò un altro capolavoro del cinema muto, Tempi moder-ni, Il grande dittatore (1940) fu il primo film completamente sono-ro di Chaplin, girato e distribuito negli Stati Uniti poco prima del-l'entrata nella Seconda guerra mondiale. Nel film, Chaplin inter-preta due personaggi: Adenoid Hynkel, il dittatore di Tomania, esplicitamente ispirato ad Adolf Hitler , e un barbie-re ebreo perseguitato dai nazisti. Dopo la guerra, quando l'inter-namento e lo sterminio degli Ebrei furono noti, Chaplin dichiarò che non avrebbe realiz-zato il film se solo aves-se potuto immaginare cosa fosse accaduto nei campi di concentramen-to. Il Grande dittatore se-gna la scomparsa del suo primo personaggio, Charlot, nato con il cine-ma muto e non adeguato ai tempi del sonoro.

Film “Il monello” Film “Il monello” Film “Il monello” Film “Il monello” ““““Luci dalla città”Luci dalla città”Luci dalla città”Luci dalla città”

“Il grande ditta“Il grande ditta“Il grande ditta“Il grande ditta----

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“Vita da cani”“Vita da cani”“Vita da cani”“Vita da cani”

BATTUTE UMORISTICHE DI TOTO’BATTUTE UMORISTICHE DI TOTO’BATTUTE UMORISTICHE DI TOTO’BATTUTE UMORISTICHE DI TOTO’ DUE CUORI FRA LE BELVE

L’uomo discende dalle scimmie.Io no perché sono raccomandato.

IL RATTO DELLE SABINE

Aristofane è morto? E quando è successo? Duemila anni fa? Dio, come passa il tempo.

FIFA E ARENA

Io non rubo,integro.D’altra parte in Italia chi è che non integra?

A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?

Sono ghiotto di ossobuchi, ma mangio solo il buco perché l’osso non lo digerisco.

TOTO’ LE MOC0’

Io sono integro e puro,sia di corpo che di spirito: non ho commesso peccati né di carne né di pesce.

Lei è un cretino: si specchi, si convinca.

TOTO’ CERCA MOGLIE

Vorrei una moglie,possibilmente di prima mano.

Signora,sono a sua completa disposizione,corpo,anima e frattaglie.

MISERIA E NOBILTA’

Io non faccio il cascamorto,se casco, casco morto per la fame.

I DUE MARESCIALLI

Lo so,sono vigliacco,ma sono vivo: meglio essere un vigliacco vivo che un coraggioso morto.

TOTO’ D’ ARABIA

Donne,non scappate davanti a me; che mi avete scambiato per uno spaventapasseri?

Sono caduto e mi sono fatto male al vomero. QQQQ

BARZELLETTE IN FRANCESE

1. Une dame dans un cafè .

Savez- vouz ce qui ressemble a l’ îte d’ Elba? Dans one arete de poisson.

BARZELLETTE IN INGLESE

A lady comes into cafè ciaf. -Do you know what is it like the Elba Island?- A fish bone.

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Ci sono autori che hanno fatto la storia del fumetto comico italiano; se ne possono segnalare sei in parti-colare: Benito Jacovitti, Bonvi , Giorgio Gavazzano, Antonio Terenghi, Silver, Renzi. BENITO JACOVITTI

Nato in una famiglia di origine albanese , all’età di sette anni iniziò a mostrare il suo interesse per i fumetti. Si trasferisce, ancora bambino, con la famiglia prima a Macerata e poi Firenze dove frequenterà il liceo artistico. Nel 1939, ancora sedicenne, iniziò la sua carriera pubbli-cando per la rivista satirica fiorentina “IL brivido”, alcune panoramiche ( ovvero delle tavole a pagina intera piene di gag ) di cui la prima, la linea Maginot, ironizzava sulla guerra; poi la storia a fumetti “Pippo e gli inglesi”che lo fece subito notare procurandogli la collaborazione quasi trentennale per il settimanale “Il Vittorioso” , che l’avrebbe fatto conoscere a tutta l’Italia. La collaborazione con il Vittorioso nata nel 1940 sarebbe continuata fino al 1969, quando questo chiuse i battenti. Jacovitti continuò il suo lavoro con “Il Giorno dei Ragazzi” per il quale ha creato il suo più famoso personaggio: COCCO BILL

BONVI,(Franco Bonvicini) è stato un fumettista italiano. Na-sce a Modena , si diletta a di-segnare su sacche da ginna-stica e tovaglie da osteria.

Nel 1966 partecipa alla realiz-zazione di una delle più ap-prezzate pubblicità animate a p p a r s e s u C a r o s e l -lo.”Salomone pirata paciocco-ne”. Nel 1968 partecipa ad un concorso indetto per li quarto Salone dei Comics di Lucca e vince con una striscia diventa-ta il suo cavallo di battaglia: le Sturmtruppen

Le Sturmtruppen rappresentano la sua personale paro-dia della vita militare e del nazismo. Sturmtruppen è una raffigurazione satirica della Seconda guerra mondiale vista dagli occhi delle micidiali truppe d'assalto tedesche; tuttavia non si tratta semplicemente di satira contro la guerra, perché i soldatini di Bonvi, in realtà, sono solo un pretesto con cui egli sbeffeggia quell'obbedienza "cieka, pronta, assoluten": il sadico sergente o gli invasati "uffizialen" potrebbero essere senza problemi dei dirigen-ti o dei capufficio.Nelle strisce si succedono situazioni grottesche e irrealistiche, come un medico di campo os-sessionato dai vampiri.

Bonvi ha creato anche un altro famoso fumetto , CATTIVIK , passato poi nelle mani di un altro autore, Silver (creatore anche di Lupo Alberto) ; questo fumetto è diven-tato nel 2008 una serie

televisiva animata.Cattivik nasce nel 1965 come parodia di due ben più scaltri e cinici ladri e criminali, Diabolik e Satanik.

Antonio Terenghi è un fumettista italiano che ha disegnato nu-merosi personaggi dei fumetti fra cui il baffuto sceriffo Perito el Drito, sempre alle prese con banditi e, soprattutto, con la brontolona moglie Paquita (le loro avventure erano pubblicate fra l'altro su il Monello).

Giorgio Cavazzano è un fumettista italiano tra i più apprezzati d’Europa. La sua arte è stata prestata sia ai fumetti Disney (ha collaborato sia con la Mondadori, sia con Disney Italia), sia nella creazione di fumetti umoristici

non disneyani, sia di fumetti di genere realistico. IN QUESTA PAGINA ABBIAMO VOLUTO INSERIRE ALCUNE VIGNETTE DEI FU-METTI DI CUI ABBIAMO PARLATO : COCCO BILL (in alto), SALOMONE IL PIRATA PACIOCCONE (sopra) e nella pag. successiva STURMTRUPPEN e LUPO ALBERTO

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Cocco Bill è un cowboy tutto d'un pezzo, pistolero senza eguali e infaticabile difensore della legge. In sella al suo

cavallo Trottalemme si muove in un Far West idealizzato e assurdo, caratterizzato dai classici stereotipi mitici

(indiani, sceriffi, banditi e diligenze) ampiamente distorti, riveduti e "scorretti" dalla fantasia di Jacovitti. Particolarità

di Cocco Bill è la sua passione per la camomilla, che consuma nei saloon al posto del classico whisky. A differenza

di molti altri eroi usciti dalla matita di Jacovitti (Zorry Kid e Cip l'Arcipoliziotto), Cocco Bill non ha dei nemici o dei

comprimari fissi, ad eccezion fatta per Trottalemme. In più storie però ritornano le figure di Bunz Barabarunz e dei

sette Kuknass Brothers, nemici giurati, e la movimentata figura di Osusanna Ailoviù, spasimante non corrisposta.

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Ha inoltre all'attivo numerosi lavori nel campo dell'animazione e della pubblicità.Collabora per molti anni con Romano Scarpa ed è lui l’in-chiostrista del fumetto “Paperino e la gloria nazionale”.

Silver, pseudonimo di Guido Silvestri , è un fumettista italiano, noto soprattutto per aver dato vita al personaggio umoristico di Lupo Alber-to. Silver inizia a lavorare nel campo del fumetto nello studio di Franco Bonvicini - alias Bonvi - autore delle Sturmtruppen, con il quale com-pie il suo apprendistato. Lavora inizialmente su personaggi già famosi come Cattivik, Nick Carter e Capitan Posapiano; in breve amplia le sue attività iniziando ad essere autore delle proprie storie, sempre con questi personaggi come protagonisti. Nel 1974 avviene la svolta nel-la sua carriera. Sul Corriere dei Ragazzi iniziano a essere pubblicate delle strisce con protagonisti gli animali di una fatto-ria. Nonostante la prima striscia in assoluto abbia come protagonista un gallo, è un simpatico lupo azzurro il vero protago-nista della serie, ambientata nella Fattoria McKenzie, Lupo Alberto, appunto, follemente innamorato di una gallina, Marta, ed ostacolato da un grosso cane bobtail di nome Mosè, guardiano del pollaio. Il personaggio ed i suoi comprimari riscuoto-no subito un grande successo, sia nella redazione che tra il pubblico. Le sue strisce, oltre che nel fumetto in edicola, si possono trovare anche sul settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, dove fa il verso ai programmi della televisione italiana.

R.RENZI è il creatore di Tiramolla un personaggio apparso per la prima volta nel 1952 sul mensile Cucciolo delle Edizioni Alpe. Il nome della rivista era riferito all'omonimo personaggio, che, insieme a Beppe rappresentava il principale amico di Tiramolla.

Lucca Comics & Games è una fiera dedicata al fumetto, all'animazio-ne, ai giochi (di ruolo, da tavolo, giochi di carte), ai videogiochi e all'im-maginario fantasy e fantascientifico, che si svolge a Lucca in Toscana, nei giorni a cavallo tra ottobre e novembre. È considerata la più impor-tante rassegna italiana del settore, seconda d'Europa e terza del mondo, dopo il Comiket di Tokio ed il Festival International de la Bande Dessinée d'Angoulême in Francia. È stato calcola-to che l'edizione del 2011 abbia attirato 155.000 visitatori con un picco di 50.000 visitatori nella sola giornata di domenica , e generato introiti per la città per circa 24 milioni di euro.L'edizione del 2012 ha battuto il record raggiunto il precedente anno, registrando un'affluenza di 180.000 visita-tori, con un picco di 56.000 visitatori .

Anche alcuni di noi ragazzi quest’anno vi hanno partecipato con genitori ed amici; questo è quello che ci hanno raccontato:

“A Lucca Comix c’erano molti personaggi comici : la mummia, la morte, assassini , spider man e il militare. La città era affollatissima, tutti lì per vedere questi personaggi comici e per osservare tutto quanto messo in mostra negli stand (fumetti, libri, maschere, videogiochi eccc…) ; c’erano molti turisti che fotografavano i comici. Accanto ai vari stand c’erano mol-ti cartelloni e spot pubblicitari che rappresentavano la nascita e la storia del personaggio.”

Lucca Comix è visitata ogni anno da tantissime persone. Perchè questo successo? I visitatori più appassionati sono i lettori di fu-metti, i collezionisti, in genere gli amanti del mondo del comico-

(Lae)

VICINO VICINO VICINO VICINO

LONTANOLONTANOLONTANOLONTANO

ANNO 12 ANNO 12 ANNO 12 ANNO 12 NUMERO 1NUMERO 1NUMERO 1NUMERO 1

QUINTIMEDIAQUINTIMEDIAQUINTIMEDIAQUINTIMEDIA

GIORNALINO GIORNALINO GIORNALINO GIORNALINO SCOLASTICOSCOLASTICOSCOLASTICOSCOLASTICO DELL ’ ISTITUTODELL’ ISTITUTODELL’ ISTITUTODELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO M.K.GANDHI COMPRENSIVO M.K.GANDHI COMPRENSIVO M.K.GANDHI COMPRENSIVO M.K.GANDHI

INDAGINEINDAGINEINDAGINEINDAGINE ABBIAMO CHIESTO AGLI STUDENTI DELLE CLASSI QUINTE COSA NE PESANO DELLA COMICITA’. I GRAFICI RAPPRESENTANO LE LORO RISPOSTE

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14

11

11,5

12

12,5

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13,5

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cartoni f ilm

VI PIACE DI PIU' LA COMICITA' DEI FILM O DEI

CARTONI?

PREFERITE FAR RIDERE LA GENTE O NON ESSERE

MAI AL CENTRO DELL' ATTENZIONE?

1010

SI ,M I P IACE FAR RIDERE

NO,NON M I PIACE FARRIDERE

Oggi

Passato

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TI FANNO PIU' RIDERE I PERSONAGGI COMICI DI OGGI O DEL

PASSATO?

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Brignano

Bisio

Ghini

De Sica

Panariello

Quale comico italiano preferisci?

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Sulla polit ica 1 Sui car abin ier i 2 Pier in o

S1

Quale genere di barzellette preferite?

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nito

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Sim

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Quali cartoni comici preferite?

QUINTIMEDIAQUINTIMEDIAQUINTIMEDIAQUINTIMEDIA GIORNALINO GIORNALINO GIORNALINO GIORNALINO SCOLASTICOSCOLASTICOSCOLASTICOSCOLASTICO DELL ’ ISTITUTODELL’ ISTITUTODELL’ ISTITUTODELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO M.K.GANDHI COMPRENSIVO M.K.GANDHI COMPRENSIVO M.K.GANDHI COMPRENSIVO M.K.GANDHI

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IL CORRIERE DEI PICCOLI Presso la biblioteca comunale abbiamo trovato una vecchia rac-colta di fumetti “Il meglio del Corriere dei Piccoli” che li comprende dal 1908 al 1912 .Sfogliandolo tro-viamo fumetti molto ironici ma non solo, perché ci sono favole, storielle, aneddoti e novelle poco cono-sciute oggi. Un personaggio molto presente è Quadratino e Fiammiferino che insegnano le forme geo-metriche .

Andando ancora avanti notiamo che la scrittura è molto piccola rispetto a quella dei libri di oggi, i dise-gni sono limitati e poco colorati e ce ne sono molti in bianco e nero. C’è una parte dedicata al “Fai da te”dove troviamo origami, giocattoli di fiammifero e giochi di ombre. ( a destra alcune pagine del libro)

TRATTO DA “TESTA DI PAGLIA” di Paolo Ercolini (il

Lo gnomo Frido ha trasformato testa di paglia in un pupazzo animato

1)Testa di paglia dice: grazie per quello che hai fatto 2)Frido gli dice: non c’è di che 3)Testa di paglia incontra la gazza ladra Ghia

4)Ghia si spaventa davanti a testa di paglia e a Frido 5)Testa di paglia dice :non volevamo spaventarti 6)Testa di paglia tiene Ghia sulla spalla e si incamminano

per la città in Capo al Mondo

Abbiamo letto alcune storie ed ecco le nostre impressioni:

IN GOLA ALLA BALENA

La storia parla di una balena che man-giava ogni cosa .

Sapendo che alla latitudine nord 50 e longitudine ovest 40 si trovava una piccola zattera con sopra un uomo, non vedeva l’ora di mangiarselo. Così si avviò con gran velocità e lo trovò; l’uomo con abilità gli fece far onde gigantesche, dirigendosi sulla sua isoletta e le mise la zattera incastrata in bocca. Ecco perché le balene non mangiano più i pesci. (Lae)

Abbiamo intervistato la Signora Annamaria, Direttore dei servizi amministrativi del nostro Istituto

1-COME SI CHIAMA? “-Annamaria Arcolini”

2-CHE LAVORO FA? “Direttore amministrativo dell’Istituto Gandhi

3-CHE GENERE DI FILM LE PIACCIONO? Storici e gialli

4-LE PIACCIONO I FILM COMICI? Abbastanza

5-QUALI SONO I PERSONAGGI COMICI CHE PREFERI-SCE IN QUESTO MOMENTO? “Luciana Litizzetto e Chri-stian De Sica.

QUAL’ E’ STATO, SECONDO LEI, IL COMICO PIU’ GRAN-DE IN ASSOLUTO? Totò

7-COME SI SENTE QUANDO RIDE?? “Benissimo

8-E’ D’ACCORDO CON CHI SOSTIENE CHE RIDERE FA BENE ALLA SALUTE? Si so-no molto d’accordo.”

INTERVISTA

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UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE SEI SETTE OTTO NOVE DIECI

PUNTEGGIO ALLA COMICITA'

INDAGINE LAMPO: ABBIAMO CHIESTO A 20 PERSONE DI DARE UN PUNTEGGIO AL VALORE DELLA COMICITA’PER LA PROPRIA VITA.

VUOI DIVENTA-RE UN BRAVO COMICO? VUOI

IMPARARE A RACCONTARE

BARZELLETTE? ECCO ALLORA I 12 CONSIGLI DI

GERONIMO:

Comici f amosi dei nost ri t empi Roberto Benigni:famoso comico italiano di origini fiorentine,ha recitato in teatro,in film e ha cantato canzoni comiche. Rowan Atkinson alias Mr. Bean,è il famoso personaggio della serie “Mr Bean”,con il suo orsacchiotto teddy ha fatto ridere tutto il pubblico inglese. Maurizio Crozza è il comico che fa l'introduzione della tra-smissione televisiva “Ballarò”.In questo programma lui fa finta di essere un famoso politico, un filosofo,un giornali-sta...dicendo battute comiche. Altro comico italiano e Paolo Ruffini che recita a “Colorado” e fa video comi-ci a “Io doppio:Nido del cuculo” I fratelli Wayans hanno creato Scary Movie:uno tra i più moderni film paro-dia; nato per fare la parodia a “Scream” ha poi fatto la parodia anche di altri

film horror. . (LAF)

POESIE UMORISTICHE

Sotto il sole cocente

Camminava sulla battigia un

mendicante

Si fermò davanti al bagnino

Che con voracità addentava il

suo panino

-Che guardi buon uomo?- dis-

se Gianpierangelo

-Ho fame!- rispose lo sventu-

rato

-Sogno un panino che da trop-

po tempo non ho addentato-

-Oh bella!- disse il “Gian”

-se digiuno sei un bel bagno

fai!-

Alice chiese al papà: -Perché il nonno denti e capelli non ha?- -Perché è vecchio bambina mia e li ha persi per la via- -Oh papà perché la mia sorellina denti e capelli non ha?- -Il dottore imbrogliato ti ha perché la mia sorellina vecchia è già!-

Un elefantino un complesso aveva La proboscide troppo lunga lo afflig-geva: dalla mamma piangendo andò : tutti mi deridono perché ho la probosci-de troppo lunga ho! -non piangere tesoro mio, la tova-glia è là soffiati il naso se ti va

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Era il 30 d’ottobre quando siamo andati in gi-ta a Pisa nel Palazzo Blu per vedere Kan-dinsky o altri pittori. Quello che mi è piaciuto di più era un quadro senza spazi bianchi, e con tantissimi colori accesi che rappresentano la felicità e la tranquillità, fatto da Kandinsky. Kandinsky dipingeva astratto ed era molto bravo perché si capivano i suoi stati d’ animo. Era del 1866 e prima di dipingere voleva di-ventare avvocato. Kandinsky era sempre vis-suto con la zia e gli piaceva anche la musica, infatti ha anche fatto un dipinto dedicato alla musica e ogni colore è abbinato ad un suo strumento: il rosso è abbinato ai tamburi, il verde al violino, l’azzurro al flauto,…

Siamo usciti dal Palazzo Blu e siamo andati a pranzare in piazza dei Miracoli dove abbiamo visto la torre di Pisa. Dopo poco siamo andati elle bancarelle per comprare qualcosa, ma di corsa sennò si perdeva il treno!!!

Io in questa gita mi sono divertita, ma purtrop-po facciamo solo 2 gite in tutto l’an-no.

(Martina)

Io, insieme alla classe e ai miei in-segnanti, sono andata il 30 ottobre a Pisa, al Palazzo Blu precisamen-te. Lo scuolabus ci ha portati fino alla stazione di Pontedera, poi da lì abbiamo preso il treno.Appena ar-rivati a Pisa abbiamo camminato un po’, abbiamo visto tantissime persone e soprattutto tantissimi piccioni. Appena arrivati al palazzo blu, subito abbiamo capito perché si chiama in quel modo: le pareti del museo sono tutte dipinte di blu. Siamo rimasti tutti a bocca aperta, era bellissimo, pieno di qua-dri. Una ragazza ci ha accompagnato al guardaroba, dove c’erano tanti piccoli arma-dietti e per ognuno una chiave e lì abbiamo lasciato zaini e cappotti. Abbiamo avuto una guida tutta per noi; prima di entrare a vedere le opere ci ha dato alcune informazioni su Kandinski : -è vissuto dal 1866 al 1944 ed è russo, lui all’inizio cercava di dipingere la realtà con tantissimi colori e i suoi amici lo chiamavano colorista.Appena entrati abbiamo visto qua-dri bellissimi ma non erano di kandinski e lo si capiva perché erano attaccati sia alle pa-reti rosse che a quelle blu,mentre le opere di kandinski erano sulle pareti bianche. Le sue opere sono meravigliose! Con quei colo-ri. Ad un certo punto della sua vita, spin-

to dal suo maestro, cominciò a fare le opere in bianco e nero ed erano an-che quelle meravi-gliose. Infine deci-se di non copiare più la natura ma di dare spazio ai sen-timenti, cioè iniziò a disegnare come

lo guidavano i suoi stati d’animo ed ogni colore corrispondeva a un sentimento che lo rappresentava con linee o forme. L’opera che mi è piaciuta di più è stata quella del mare con tutte le barche che si riflettevano nell’acqua: non si capisce il soggetto, lo scopo è solo trasmettere emozione.

(Giada)

Q UIN TIMEDIA Pagina 11

Cronaca dentro

Cronaca dentro

Pontedera- Sabato 10 Novembre 2012-

Sono stati identificati i sei militanti di Forza Nuova che Sabato 10 Novembre hanno fatto irruzione alla festa per i bambini stranieri nati in Italia.

L’antefatto

In molte città i sindaci hanno de-ciso di dare la cittadinanza ono-raria Italiana ai bambini Italiani con i genitori stranieri. Anche il nostro sindaco Simone Millozzi ha finalmente deciso di fare la stessa cosa. Perciò ha organiz-zato un ritrovo, che è stato an-

che uno spettacolo per via della partecipazione della banda “Volere è potere” che ha suonato diverse composizioni abba-stanza famose. E’ toccato il turno, poco dopo, delle “chiacchere”: diverse persone straniere hanno iniziato a par-lare nella loro lingua. Durante il discorso di un Marocchino è avvenuto il triste fatto per cui stiamo scrivendo questo articolo e siamo sicure di scriverlo in modo giusto poiché noi eravamo lì: sono entrate sei persone con un cartellone con il simbolo di Forza Nuova ( F.N. ) e hanno iniziato a urlare in coro <FORZA NUOVA! FORZA NUOVA! > La prima ad accorgersene è stata Monica Rizza, che subito si è alzata ed insieme all’ex sindaco Marconcini li hanno mandati via. Presto li denunceranno. Co-me? Molta gente ha raccolto foto e filmati che si possono tro-vare sul sito di diversi e vari giornali.

La triste cosa è che questo fatto sia accaduto durante una ma-nifestazione simbolica, in un luogo pieno di bambini .

Domenica 18 novembre davanti al comune di Pontedera av-verrà un’altra manifestazione dedicata ai bambini presenti al teatro Era e che hanno visto sciupata in parte la loro festa. Ci saranno diversi giochi organiz-zati dall’Arci Ragazzi. Speriamo che questo triste atto di fasci-smo non accada più.

(Ciulli Zoe e Shehu Keisi)

INTERVISTA ALL’INSEGNANTE GIADA FONTANELLI, respon-sabile all’intercultura della scuola Gandhi . Buongiorno, siamo giornaliste del giornalino Quintimedia e vorremmo farle una breve intervista che pubblicheremo. Zoe e Keisi:<Di che cosa si occupa in questa scuola?> Giada Fontanelli:< Sono un’insegnante di italiano, di immagine, storia, in-glese….ecc. Insegnante di scuola primaria e mi occupo dell’intercultura.> Z. e K. :< Cosa ne pensa dell’iniziativa presa dal Comune di Pontedera di dare la cittadinanza onoraria ai bambini / ragazzi di genitori stranieri nati a Pontedera? > G.:< Eh, io penso che sia stata un’idea bellissima e che il Comune abbia dimostrato di essere sensibile ai problemi che devono affrontare gli stranie-ri della seconda generazione in Italia perché non hanno gli stessi diritti de-gli amici Italiani,dei compagni di scuola Italiani. Da grandi non potranno vo-tare e a 18 anni dovranno dimostrare di lavorare o di studiare altrimenti ri-schiano l’espulsione. La legge Nazionale sull’immigrazione è arretrata e razzista e il Comune con un gesto simbolico ha dimostrato che le amministrazioni sono cultural-mente pronte a….. mhh ad avere leggi più giuste.> Z. e K. < Cosa si intende per cittadinanza onoraria?> G.< Eh,per cittadinanza onoraria si intende diventare cittadino di Pontedera anche se non lo sei per la legge Italiana; è un gesto simbolico senza valo-re legale, ma comunque importantissimo.> Z. e K.< Era presente al Teatro Era durante l’irruzione del gruppo Forza Nuova?> G.< Si.> Z. e K.< Come è rimasta dopo aver visto il fatto accaduto?> G.< La prima emozione che ho provato è stata la rabbia perché qualcuno stava cercando di rovinare una festa. > Z. e K.< Crede che la manifestazione di domenica 18 novembre basti a scusarsi ed a “riparare ”?> G.< A scusarsi dovrebbero essere loro, quindi l’evento del 18 deve dimostrare che a pensare in modo diverso da Forza Nuova sono la maggior parte.> Z. e K.< Crede che il gruppo Arciragazzi che andrà ad animarla riuscirà nell’inten-to di far divertire i bambini che saranno presenti?> G.< Si spera di si,noi andiamo con l’in-tendo di divertirci e stare insieme.> Z. e K. < Grazie e arrivederci. >

INTERVISTA

In gita a Pisa per conoscere Kandinsky

La moglie rapita

Un uomo è convocato al commis-sariato di polizia. - Siete voi che avete segnalato la scomparsa di vostra moglie? - Si sono io! - Bene, l'abbiamo ritrovata! - Ah, e che ha detto? - Niente! - Niente!?! Allora non è lei (LAF)

Int ermezzo umorist ico

COSTRUIAMO ALBERELLI NATALIZI CON I FOGLI DI GIORNALE: BELLI, ECONOMICI, DIVERTENTI

NOI COME KANDINSKI… ED ANCHE COME PICASSO

Diamo il via a questa nuova rubrica

dedicata all’ARTE. E’ nata dal desiderio di

voler condividere con i nostri lettori le

tante e belle esperienze che

facciamo a scuola e che troppo spesso

passano inosservate. Altra novità è la

rubrica della POESIA, che troverete nella pagina successiva.

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Un turista Un turista si reca sul lago di Nazaret dove, tantissimo tempo fa ed in tempi più tranquilli, Gesù camminò sulle acque. Il turista chiede ad un pescatore di portarlo con la barca sulla riva opposta del lago. Il pescatore lo fa accomodare e remando di buona lena, lo trasporta sul-l'altra riva. A quel punto il turista chiede al pescatore: - Scusi vorrei ricompensarla per avermi aiutato; quanto le devo? - Beh... se proprio vuole pagarmi mi dia... 300 euro... - Ma... non sarò troppo caro?!? - Veramente Signore qui tanto tempo fa Gesù camminò sulle acque! - E te credo che ha camminato sull'acqua, co' 'sti prez-zi!!! (LAF)

Pierino si precipita verso un automobili-sta che sta per fermarsi accanto al mar-ciapiede : presto, signore, presto! Gli grida datemi un poco di benzina per fa-vore! la mia scuola sta bruciando!!!!

Pierino va dalla mamma e le fa "Mamma mamma ho una notizia buo-na e una cattiva..." "Inizia da quella buona, caro!" "Allora quella buona è che ho preso dieci in classe!" "Bravissimo!!! E quella cattiva?" "Quella cattiva è che non è vero!!!"

A N N O 1 2

SPORT

POESIA: “LA

NEVICATA

DEL 20 12 “

Mi af f accio alla f inest r a

Ed i miei occhi vedono

Un candido t appet o r icoper t o di

panna………..

LA NEVE!

Con gli amici ci diver t iamo

A f ar pupazzi e angiolet t i

Ma ad un cer t o punt o una luce f a

Cucù e quella nuova sensazione

Di est asi svanisce lasciando

Un gelido ma splendido

Paesaggio.

Rihem Mej er y

Per lei la t r ist ezza non esist e, ha

Sempr e un lat o posit ivo e

Non si f a scor dar e

Mai.

I gior ni passat i ad espr imer la

Che non f inisce

Mai.

POESIA: ”CONTA LE

STELLE”

Cont a le st elle.

St ai cont ando anche i sogni,

r acchiusi nelle st elle.

Non t r alasciar e

Nessuna st ella:

anche quelli sono desider i

pur siamo minuscoli.

Ma non r iuscir ai mai

A cont ar e le st elle.

Ogni moment o

Nasce un nuovo

Sogno.

Zoe Ciulli

POESIA:

“NON SAI NIENTE, MA SAI

TUTTO”

Non puoi ascolt ar e,

né par lar e,

né veder e.

Eppur e lo sai,

che la f ar f alla si posa sul f ior e.

Non puoi camminar e,

né cor r er e,

né salt ar e.

Eppur e lo sai,

che i passi f anno r umor e.

Vedi col cuor e.

Sent i col cuor e.

Par li col cuor e.

E con il cuor e

cammini avant i

senza aver e paur a

delle bugie. POESIA: “ FELICITA’ E’ “

Una sensazione che dà il

Modo di esser e che

Non si può par agonar e, che dà pace

Senza guer r a, che si f a not ar e

Esult ando,esclamando

I mpazzendo.

CALCIO

Ciao io mi chiamo Fiorentini Gabriele.

Il calcio mi ha appassionato per 5 anni,il primo giorno ho conosciuto altri amici; è stato difficile superare il primo alle-namento tra tiri,corse,dribling.

Ma alla fine della partita ho fatto goal e mi sono sentito un DIO.

KARATE

Ciao mi chiamo Marco Picchi e di sport faccio li karate.

Ho iniziato cercando un’ attività fisica che mi piacesse,quindi ,avendo amici lì,

iniziai a provare. Ora sono tanti anni che ci sono e ormai sono cintura blu, cioè la settima.

Funziona così: ogni settimana cambia-mo ,”attività” vi spiego,se questa setti-mana è Il momento del “katà” (cioè mosse ,posizioni ,schemi)la prossima sarà quella del “kumite” .

(combattimento), capito??

Mi chiamo Sophie e pratico ginnastica ritmica.

Il mio sport consiste in quattro ore di allenamento tutti i gior-ni e qualche volta anche il sabato.

Durante l’ anno faccio delle gare a livello nazionale.

Il mio allenamento consiste in venti minuti di corsa, elastici, pesi e altre cose faticose.

Questo sport mi piace molto anche se è impegnativo, però sono felice di stare insieme ad altri ed avere delle amiche fantastiche.

Io per fare le gare sono andata: a Fabriano nelle Marche, a Pesaro, a Arezzo, a Livorno…

Ho vinto sette coppe e più di trenta medaglie. Sono campio-nessa interregionale, regionale e mi sono classificata nona ai campionati italiani.

Io mi chiamo Asia e tutti i giorni vado in pi-scina. Solo per il riscaldamento Stefano, cioè il mio allenatore, ci fa fare trecento me-tri che sono dodici vasche. E’ molto faticoso nuotare a livelli agonistici soprattutto con un allenatore come ciò io. Tutti gli anni faccio molte gare.

A fare le gare sono andata molte volte a Certaldo, Pisa, Empoli, Cecina…e in molti altri posti. Non ho vinto medaglie ma co-munque mi sono divertita molto.

Lo sport che pratico è l’atletica. Partecipo a questo sport per via della salute ma, soprattutto, per i miei genitori che, giustamente, vogliono farmi allenare all’aria aperta. Questo sport ha diversi vantaggi: per esempio, la possibilità di girare il mondo con la squadra, non solo per gareggiare, ma anche per eventi particolari, infatti, a maggio, siamo andati a Roma, per ve-dere il celebre Bolt venuto lì per via del Golden Gala. E’ un ottimo sport, devi essere pronto a tutto. Un allenamento si svolge in modo diverso,ma l’inizio e la fine sono sempre uguali: ap-pena arrivati, facciamo 2 giri di pista per seguire con le andature e lo stretching per assicu-rarsi che non faccia male una caviglia o altro all’improvviso. La parte centrale è scelta fra il salto in lungo, la staffetta, gli ostacoli, il vortex e il salto in alto. Si conclude con due giri di campo sull’erba. Tutto questo si svolge a Pontedera, nello stadio.

Zoe Ciulli e Raul Celpica . Pagina 13

Q UIN TIMEDIA

Grande Emozione: Lunedì 10 Dicembre il Sindaco del Comune di Pontedera Si-

mone Millozzi ha ricevuto il piccolo “scrittore” Alessio Simonatti, autore del libro Horror “Brividi al Gandhi”.Alla ceri-monia erano presenti i genitori, gli inse-gnanti, l’assessore Canovai, parenti e

giornalisti.

CONCORSO “PRESEPI”

Anche quest’anno i ragazzi e gli inse-gnanti del Gandhi hanno dato prova di

grande fantasia e creatività : i presepi rea-lizzati saranno presentati in due diversi

concorsi , a Cavoli ed a Cascina.

IL GIOCO DELLE OMBRE: di ogni oggetto trova la sua ombra

1) IL CONTRARIO DI FELICE

2) E’ UN ANIMALE DELLA SA-VANA

3) E’ L0OGGETTO FONDAMEN-TALE PER GIOCARE A CAL-CIO

4) E’ LA SCUOOA CHE VIENE PRIMA DI QUELLA SECON-DARIA

5) E’ LA PAUSA PER MANGIA-RE

6) E’ UNA COSA CON CUI SI SCRIVE

7) SI USANO PER DANZARE SUL GHIACCIO

1 I

2 E

P

P

R

P

P

A

COLORA GLI SPAZI CON I PUNTINI: cosa appari-rà?

O B A O I S S A L C B

P E N R A C U N N A O

I R D T C U C N T E C

T E R I S O D A E S C

E O B M D C R P R M A

C O R P R O D O T T O

O L A S E T A V O L A

CHIAVE

E’ UN ALIMENTO A BASE DI FARINA O ……………....

BERE – BOCCA – CARNE – CARTA – CENA – CIBO – CLASSIFICA – CORTA – CUOCO – FORATA – MENU’ - PAN-NA – PIPE – PRODOTTO – SODA – SPORT – TAVOLA – TIPO

Traduzione delle BARZELLETTE di pagi-na 6

1. Una signora entra in un caffè .

2. Sapete a cosa assomiglia l’Isola d’El-ba? A una lisca di pesce.

BASSO

FELICE

GIUSTO

ASCIUTTO

APERTO

NERO

AMORE

NOIOSO

DENTRO

FREDDO

ONESTO

BUONO

MINORE

BELLO |

UOMO

Perchè i pantaloni non devono frequentare cattive compa-gnie....? Cuocio i cibi e scaldo tutti, attento però se non sono a riposo divento pericoloso. E' un piccolo legnetto dalla testina rossa capace di ridurre in cenere la legna più grossa... Quale animale restò fuori dall'arca di Noè? Chi pur senza parlare, senza minacciare, senza armi.....fa tre-mare? Gira e rigira intorno all'albero....ma dentro non riesce ad entra-re.... Che differenza c'è tra uno sciocco e uno specchio...? Se fai il mio nome non ci sono più...chi sono? .Fanno lo stesso tragitto ma non si incontrano mai... La mamma di Pierino ha tre bambini: Qui, Quo e ...

per non prendere una brutta piega Il fuoco Il fiammifero Il pesce Il freddo La corteccia lo specchio riflette senza parlare, lo stupido par-la senza riflettere Silenzio I binari Pierino

Si r ingraziano t u t t i g l i a lunni e g l i insegnant i de l l ’Is t i t u t o per la c o l laborazione a l la s t esura

I N D I R I Z Z O

V i a N en n i , 2 5

Te l . 0 5 8 7 5 2 6 8 0

W w w . i c g a n d h i .a l t e r v i st a .o r g