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100% FITNESS MAGAZINEAnno III – Numero 4 - Aprile 2009Supplem. a “IL MAGAZINE” (www.ilmagazine.info) Direttore Responsabile: Luigi D’Alise (www.luigidalise.it)Direttore Editoriale: Daniele FiorileRegistro della Stampa: Aut. Trib. Torre Annunziata (NA) n. 8 del 15/11/06Sede legale, Direzione e Redazione:Via S.Nicola 36 - 80067 Sorrento (NA) P.O. Box 151Tel.: 081 8074254 / 3351851384 - Fax: 1782252692 E-mail: info@100per100fi tness.com Responsabili commerciali: Alfonso Bruno - 347.3624220Totty - 346.0984357Luisa Gargiulo - 339.5785028Pubblicità: 100% Fitness, C.so Italia 254, Sant’Agnello (NA)Tel. 081.5342167Consulenza editoriale: AGO PRESS (www.agopress.it)Iscrizione R.O.C. Registro degli Operatori di Comunicazione n.11903 del 22/10/05Hanno collaborato:Mariarosaria D’Esposito, Vittorio Milanese, Monica Ioviero, Giuliana Apreda, Carlo Alfaro, Giuseppe De Simone, Erminio Liguori, Salvatore Aiello, Bruno Vollaro, Ernesto Lupacchio, Gruppo Ulyxes, Paolo e Vincenzo, Salvatore Spinelli, Daniela Alviani, Maria Pizza Bolognesi, Paolo d’EspositoProgetto Grafi co: Maurizio Manzi - Magica 2000Tel. 081.5341117 Meta - www.magica2000.comTipografi a: W.M.A. Print - C.mare di Stabia - Tel. 338.2053685

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da un’idea di Daniele FiorilePeriodico di attualità a diff usione gratuitaIn copertina: Francesca Coppola, 24 anni, di Sorrento fotografata presso i bagni della Regina Giovanni da: Umberto Astarita - Sorrento - Tel. 081.8072954

Questo MeseSALUTE & BENESSERE

18 Filo diretto con i nostri esperti20 Felicità, che cos’è?22 La demenza24 La malocclusione: come prevenirla26 Prevenzione del piede diabetico - II parte28 La sessualità vissuta dagli adolescenti: aspetti psicologici36 Celiachia, l’impegno della farmacia 38 L’osteoporosi si previene da piccoli38 Quando il cuore non ce la fa più... - II parte

SPORT & FITNESS

68 A Gigi Castellano70 L’angolo della poesia: La Mamma72 Ausiliari del traffico - L’eccezionalità del potere delegato74 I cani e le novità normative76 Gravidanze indesiderate78 Quotazioni immobiliari

VARIE

54 3 ore di sport, 10 anni di meno58 Sports Camp ‘09: giocare aiuta a diventare grandi60 Il metodo Mézières62 Il Central al Festival del Fitness64 Rubricatrekking: Baia di Ieranto

28282020

ALIMENTAZIONE42 Basterebbero 10 minuti, ma...46 Perchè disintossicarsi?50 Formule vincenti. I cibi che vanno d’accordo a tavola

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Il concentrato di pomodoro ricco di licopene e altri antios-sidanti, è un valido aiuto per mantenersi sani a lungo, allon-tanando le malattie dell’invecchiamento. Lo dimostra lo studio “Progetto 100 anni”, volto a valutare l’impatto dell’alimentazione sulla salute della popolazione anziana. L’indagine ha coinvolto 250 persone ultraottan-

tenni, uomini e donne, residenti al nord e al sud Italia e ha permesso di raccogliere dati sulle abitudini alimentari, presenti e passate, e sullo stato di salute degli intervistati. I risultati emersi hanno evidenziato la correlazione tra gli anziani in buona salute e il consumo quasi giornaliero dei prodotti a base di pomodoro, anche concentrato.

POMODORO, UN CONCENTRATO DI GIOVINEZZA

COMPUTER.I PEDIATRI DICONO NO IN CAMERA DA LETTOLa società italiana di pediatria ha stilato un decalogo per l’uso cor-retto di internet. Tra i consigli, il divieto assoluto di tenere il computer nella camera dei ragazzi, con permesso di na-vigare in rete solo se c’è in casa un adulto. Altro suggerimento: utilizzare i si-stemi per bloccare l’accesso ai siti non adatti e raccomandare ai figli di non dare informazioni perso-nali e non inviare foto o video.

OBESITA’ NASCE NEL CERVELLOIl soprappeso non è legato allo stomaco, ma al cer-vello. E quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Nature genetics”, che ha identificato per la prima volta sei nuovi geni correlati con l’obesità e che si esprimono a livello delle cellule cerebrali. L’obiettivo degli autori è proprio quello di indivi-duare tutti i geni legati a questo problema; al mo-mento se ne conoscono sei. Complessivamente, i ricercatori hanno già analizza-to il patrimonio genetico di 32mila volontari e due milioni di variazioni di Dna correlate al problema.

TENTAZIONI GOLOSE; LUI SA RESISTERE, LEI CEDE.Che si tratti di pasticcini, patatine fritte o lasagne, la golosità è donna. Sembra, infatti, che gli uomini siano più capaci di resistere alle tentazioni del cibo, grazie a una diversa modalità di funzionamento del cervello. La curiosa scoperta è stata fatta da alcuni scienziati statunitensi, che sono riusciti ad osservare come le aree cerebrali maschili, nelle quali si concentrano i desideri e la memoria, anche del cibo, siano meno attive di quelle femminili. In parole semplici, gli uomini sanno resistere meglio alle leccornie e, dunque, soffrono meno di obesità e di disturbi alimentari. Grazie, però, alla loro incapacità di richiamare alla memoria il desiderio di piatti succu-lenti e profumati. Insomma, non hanno il potere di evocare l’appagante piacere di una mousse che si scioglie in bocca.

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> SCOPERTE > SCIENZA > ALIMENTAZIONE > SALUTE > CURIOSITA’ NEWSIL RADICCHIO Per le sue foglie di colore rosso, con diverse sfumature a seconda delle varietà, la cicoria è anche chiamata fiore d’inverno. Il radicchio è ricco di acqua 94% e di fibre 3 g per etto, ottime per regolare le funzioni intestinali, ma anche di Sali minerali in particolare calcio e ferro, e di vitamine. Essendo povero di proteine, zuccheri e grassi, ha solo 13 calorie per etto. Il segreto del radicchio è proprio nel suo gusto amaro: le sostanze che ne sono responsabili, i licopeni, sono potenti e antiossidanti naturali, che facilitano la digestione, stimolando la produzio-ne dei Sali biliari. Questo fa si che il radicchio abbia proprietà depurative, diure-tiche e disintossicanti. In più è l’ortaggio più ricco di betacarotene dopo le carote: in 100g ce ne sono 600 microgrammi. La convi-venza tra vitamine a effetto antiossidante, acido folico, calcio e potassio con i polifeni e i principi amari potenzia la sua capacità di preve-nire le malattie legate all’invecchiamento e quelle cardiovascolari.

UOMINI E ALCOL. A RISCHIO UNO SU CINQUEDavanti al bicchiere il sesso forte diventa debole e vulnerabile: 1 uomo su 5, almeno nei pa-esi occidentali, rischi di diventare un alco-lista. Lo afferma uno studio dell’università della California.L’ossessione per la bottiglia, poi porta con sé depressione e tabagismo. Per fortuna, è possibile uscire dal tunnel della dipendenza: la percentuale del successo è del 50-60 %.

NOCI E VINO MIGLIORANO LA VISTAIl resveratrolo, una sostanza presente in noci e vino rosso, fa bene alla vista perché proteg-ge dalla degenerazione amculare senile. Un gruppo farmaceutico francese ha cosi messo a punto un integratore a base di re-sveratrolo e di altre sostanze utili come leu-tina, zeaxantina, vitamine C ed E, acidi grassi omega 3 e selenio. Il prodotto è già disponibile in Italia.

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Saporiti, allegri e golosi, i mirtilli sono anche un toccasana per la salute. Adesso, poi, c’è un motivo in più per portarli in tavola, inserendoli nelle macedonie o gustandoli con lo yogurt a colazione o come spuntino. Sembra che questi frutti di bosco, infatti, riescano a blocca-re lo sviluppo dei tumori, inducendo la morte delle cellule malate. La notizia arriva da uno studio pubblicato sulla rivista

scientifica “Cancer prevention research” e condotto sui to-polini di laboratorio. Gli esperti, che stanno già tentando di verificare le proprie-tà dei frutti anche con studi clinici, ritengono che occorra consumare 60 g di estratto di mirtillo al giorno per godere dei suoi benefici. Per una conferma, però servo-no altre ricerche.

MIRTILLI. UNA NUOVA ARMA PER FERMARE I TUMORI?

BAMBINI...TANTA TELEVISIONE POCA AUTOSTIMAAnsia, depressione, ma soprattutto poca stima di se stessi. Sono questi i re-gali che tv e internet fanno ai ragazzini lasciati a lungo davanti agli schermi. Lo dimostra una ricerca condotta dall’associazione di Pediatria Inglese, che ha sottoposto 35 mila ragazzi tra i 10 e i 16 anni a un questionario. Dallo studio è emerso che chi aveva guardato a lungo la tv, per tutta l’in-fanzia, aveva peggiori rapporti con i genitori e i coetanei. Non solo, si sentiva poco soddisfatto della propria vita e del proprio corpo. Colpa dei modelli trasmessi dal piccolo schermo. Chi passa molte ore in sua compagnia tende a essere più attaccato ai beni materiali e a dare un’importanza esagerata al look e all’apparenza. Sem-pre dallo studio inglese, infatti, è anche emerso che i baby teledipendenti spendono la maggior parte della propria paghetta per comprare oggetti televisivi visti in tv, senza averne davvero bisogno, ma solo per il gusto di avere qualcosa visto ai “vip”.

LE VITAMINE CHE FANNO BENE A TAVOLAConsumare frutta e verdura in abbondanza almeno cinque volte al giorno consente di fornire al nostro organismo le vitamine e i sali minerali di cui ha bisogno per il suo funzio-namento. Per rafforzare il nostro sistema di difesa, nei periodi freddi occorre mangiare, in particola-re, alimenti ricchi di queste sostanze. VITAMINA C E’ contenuta soprattutto in frutta e ortaggi freschi di colore rosso o arancione, ma non solo. In questa stagione troviamo agrumi, pe-peroni, kiwi, broccoli, lattuga e prezzemolo.VITAMINA EE’ capace di contrastare i radicali liberi. Fonti principali sono gli oli vegetali a crudo, soprat-tutto olio extravergine d’oliva e di germe di grano e frutta secca come mandorle e noc-ciole.CAROTENOIDIPrecursori della vitamina A, si trovano so-prattutto nella frutta e negli ortaggi freschi di colore giallo-arancione e quelli a foglia come zucche, carote, spinaci, cime di rapa.

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PESCE, AMICO DELLA TERZA ETA’Il pesce è un alimento prezioso per la salute, che fa bene proprio a tutti. Ricco di proteine complete, ma leggero e digeribile, è una delle migliori fonti alimentari di omega 3, gli acidi grassi fondamentali per la pelle e la circolazione del sangue; fornisce, poi, la vitamina D che, nelle persone anziane, contribu-isce a contrastare il declino mentale. Questa proprietà della vitamina D era conosciuta da tempo ma, adesso, un nuovo studio ha approfondito il suo meccanismo d’azione. Un gruppo di ricercatori britannici e statunitensi, infatti, ha analizzato il comportamento di 2mila persone dai 65 anni in su e ha constatato che quelle con livelli di vitamina D più bassi avevano il doppio delle probabilità di essere colpite da disturbi cognitivi. Questa ricerca è risultata particolarmente im-portante soprattutto in relazione alle cure possibili dell’Alzheimer e della de-menza. La vitamina D, fondamentale anche per la salute delle ossa, dei denti e del sistema immunitario, viene prodotta dall’organismo stesso quando ci si espone alla luce solare.

UN CONSIGLIO PER ACQUISTARE L’OLIO GIUSTO PER LA TUA TAVOLALe frodi e irregolarità più frequenti? La vendita di olio estero spacciato come italiano o di fal-so “extravergine” preparato con l’aggiunta di oli di semi o di semplice olio d’oliva raffinato. Difenditi così. Non fidarti dell’olio che costa poco: ragione-volmente non puoi pagare un buon extraver-gine meno di 6-7 euro al litro dal produttore.Ricorda che il marchio Dop costituisce una garanzia più alta di qualità. Evita poi l’acquisto di olio proposto in confezioni non sigillate e senza un’etichetta completa. E non basarti troppo sul colore per giu-dicarne la qualità: bastano poche gocce di clorofilla per rendere di un bel verde invitante anche il più anonimo degli oli di semi.

UN PIENO DI ANTIOSSIDANTIE’ noto che un eccessivo consumo di alimenti di origine animale (carne e formaggi prima di tutto) produce nell’organismo un aumento dei processi infiammatori. Come pure sappiamo che le patologie croniche delle vie respiratorie (bronchiti croniche ostruttive, enfisema) sono costantemente correlate anche con una dieta carente di cereali integrali, verdure fresche, frutta cruda, semi oleosi e nella quale siano dunque scarse le vitamine e altre sostanze protettrici. A questo proposito, il succo di pomodoro, ricco di licopene, e il resva-ratrolo (colorante della buccia dell’uva) hanno dimostrato di proteggere dallo sviluppo di enfisema (American Journal of Physiology-Lung Cellular and Molecular Physiology, febbraio 2006; Le Scienze ondine, 5 novembre 2003). Da ultimo, la carenza di acidi grassi omega-3 (noci, mandorle, cereali integrali, legumi, olio di lino), specialmente nei soggetti allergici o più esposti all’inquinamento, fa ancora una volta aumentare le infiammazioni in tutto il corpo. In concreto, una buona dieta dovrebbe comprendere poche proteine di origine animale (ma anche nessuna, se si opta per una dieta vegana, da concordare però con il medico di fiducia), almeno due porzioni di verdure fresche e un paio di frutti al giorno e il consumo regolare di cereali integrali, legumi e semi oleosi. Per soddisfare in modo semplice il fabbisogno degli indispensabili omega 3 è sufficiente consumare ogni giorno 1-2 cucchiaini da tè di olio di lino spremuto a freddo. La bottiglia va tenuta in frigorifero per rallentare le alterazioni ossidative, che alterano facilmente questo olio.

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SFATIAMO SFATIAMO

I LUOGHI COMUNI I LUOGHI COMUNI

IL CIOCCOLATO E’ BANDITO DALLE DIETE PERCHE’ FA INGRASSARE

Anche i più golosi non possono nasconderlo: il cioccolato contiene più di 500 kcla per 100 g di prodotto, ciò che lo classifica come alimento molto

sostanzioso. Questa delizia del palato è dunque più calorica della salsiccia (100 g di salsiccia alla griglia equivalgono a circa 400 kcal), altrettanto

sconsigliata nelle diete dimagranti. Per le persone con problemi di soprappeso il cioccolato è quindi sconsigliato. Per tutti

gli altri, se integrato in un’alimentazione equilibrata in cui lo si consuma con moderazione (20 g al giorno) gli effetti

sono gli stessi degli altri alimenti.IN ESTATE FA CALDO PERCHE’ LA TERRA E’ PIU’

VICINA AL SOLELa Terra gira intorno al Sole con un’orbita ellittica ed è per questo che, a seconda dei momenti dell’anno, la distanza tra i due corpi

celesti varia. In realtà, il periodo di maggiore vicinanza al Sole per l’emisfero boreale è l’inverno. Quindi non è tale distanza a determinare le stagioni. La

differenza di temperatura è invece dovuta all’inclinazione della Terra rispetto al Sole. Fa più caldo in estate perché i raggi del sole sono quasi perpendicolari alla superficie

terrestre. La quantità di energia ricevuta è maggiore perché

distribuita su una superficie più piccola.

IL COLESTEROLO E’ DANNOSO PER LA SALUTEAl contrario! Questa sostanza grassa è indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo e ha infatti diverse funzioni: interviene nella formazione delle membrane cellulari, è coinvolto nella digestione di altri grassi e gioca la sua parte nella produzione di ormoni e di vitamina D. Nocivo è l’eccesso di questa sostanza nel sangue, perché vi è il rischio che si depositi sulle pareti interne delle arterie e formi vere e

proprie placche di grasso che ostacolerebbero la circolazione sanguigna.

Si parla in questo caso di “ colesterolo cattivo”, fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

IL VINO BIANCO DA IL MAL DI

TESTAE’ ciò che spesso si dice in Italia e in

Francia, ma in Germania, Stati Uniti e

Gran Bretagna sotto accusa è il vino

rosso. La critica al vino bianco deriva

dalla convinzione che contenga un

maggior quantitativo di zolfo, anche se

non è sempre vero; alcuni vini rossi ne

hanno di più. Inoltre, per complicare

le cose, lo zolfo non sempre da mal di

testa: è contenuto in numerose acque

minerali e non hanno niente a che

fare con l’emicrania. Qualunque sia la

verità, l’ideale è consumare vino con

moderazione e bere anche acqua.

L’ALCOL UCCIDE I MICROBINon è pensabile curare l’influenza ingurgitando due sorsate di whisky e tre bicchieri d birra. Sarà solo accompagnata da un mal di testa feroce. L’alcol uccide i microbi solo se utilizzato in modo terapeutico, applicandolo su abrasioni e ferite. Ma anche in quel caso va usato con moderazione, perché è lesivo per la pelle. La punge, la brucia,l’attacca e la secca e può anche portare a ustioni. Meglio evitare quello ad alta gradazione, perché l’alcol a 90° non uccide più microbi di uno a 70° .

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DENTRO LE NOCI DI COCCO C’E’ LATTE In realtà no. Il liquido che si può bere spezzando una noce di cocco non è latte ma acqua. Per diventare quello che comunemente si chiama latte di cocco, deve essere mescolato alla polpa bianca e oleosa del frutto e fatto bollire per qualche istante. Se invece si vuole ottenere la crema di cocco, bisogna lasciar bollire molto più a lungo. Ottima e salutare, l’acqua di cocco fresca contiene minerali e vitamine. In molti Paesi, come il Brasile, è in commercio come bevanda energetica per gli sportivi.

SI PRENDE L’INFLUENZA NELLE CORRENTI D’ARIAUn capo d’accusa che si basa… su un po’ di vento. O meglio, sulla sgradevole sensazione di freddo di quando si è già febbricitanti. Pasteur ha dimostrato che molte malattie sono dovute ai microbi e tuttavia, a più di un secolo dalla morte dello scienziato, si continua a incolpare le correnti d’aria in caso di raffreddore o influenza. Un terribile errore giudiziario, perchè in realtà l’azione dell’aria è benefica: le correnti facilitano infatti la dispersione dei microbi che ristagnano nella stanza. Avete la febbre? Aprite la finestra! E usate il vaccino come arma più efficace…

UN ANNO DEL CANE CORRISPONDE A 7 DELL’UOMOUna cosa è certa, l’invecchiamento è più rapido nei cani che negli umani. Ciò spiega perché la vita dei nostri migliori amici è molto più corta. Ma il rapporto tra l’età canina e quella dell’uomo varia a seconda dei periodo: nel primo anno un cane “invecchia” 15 volte più velocemente, poi questa differenza si attenua, anche se resta costante. A complicare le cose, il calcolo dipende dalla taglia . I cagnolini (meno di 15 kg) invecchiano più lentamente dei cani grandi (più di 40 kg ).

MANGIARE PASTA FA INGRASSAREDipende solo dalla quantità che si consuma e, soprattutto, da come viene condita. Un piatto di 200 g di pasta ha un apporto di circa 180 kcla, quando uno uguale di patatine arriva a 800! La pasta non fa quindi ingrassare, ma la condizione è quella di contenersi con dei condimenti, soprattutto con burro, panna e formaggio grattugiato. Non va eliminata dall’alimentazione, anche perché è preziosa per l’equilibrio alimentare. I farinacei come la pasta (ma anche le patate, il riso, il pane…) sono ricchi di fibre, Sali minerali, vitamine e proteine.

I SAPORI SONO 4: DOLCE,

AMARO, ACIDO, SALATO.

E’ un’idea che risale al XIX secolo e

che semplifica la questione del gusto.

Questi sono infatti i quattro sapori

base e i più conosciuti nel mondo

dell’assaggio.

Infatti, alcune molecole, come il

monoglutammato di sodio, principale

componente delle proteine e

additivi diffuso (minestre pronte, dadi

concentrati), hanno un sapore che non è

dolce ne amaro, ne acido, ne salato, ma

quello che in Asia viene genericamente

chiamato umami (“saporito”). Allo stesso

modo, la liquirizia non è né dolce, né

amara, né acida, né salata, né umami, ma

semplicemente … liquirizia.

Esistono dunque un’infinità di sapori, anche

perché ognuno li percepisce secondo il

proprio palato.

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utti i più grandi intellettuali si sono chiesti che cos’è la felicità. “Esercitare liberamente l ’ingegno” , ha risposto Aristotele. “Conosce-re le cause dell ’infelicità”, ha aggiunto Do-

stoevskij. Più drastico John Stuart Mill: “Chiedetevi se siete felici e ces-serete di esserlo”. Più pratici invece gli scienziati che, in questi anni, hanno cercato, ognuno secondo il proprio punto di vista, di rintracciare le radici del benessere spirituale. E le hanno trovate: in una serie di fattori interni (il funziona-mento del cervello e della psiche) ed esterni (la società in cui viviamo). Per essere felici bisogna avere cellule cerebrali molto attive, per produrre endorfi ne e dopamina. E chi le ha un po’ più lenye? Può tenerle in allenamento.Tanto vale saperlo: felici o infelici lo siamo fi n dalla nascita, perché così è scritto nel nostro Dna, ossia il codice genetico alla base dell’ereditarietà dei caratteri. Essere ricchi o poveri, sposati o singles, realizzati nel lavoro o disoccupati, conta poco. Prima o poi il livello di insoddisfazione che fa parte della nostra natura biologica viene fuori. Così sostengono alcune ricerche scientifi che. L’ultima, di Richard Depeu dell’università del Minnesota, è stata condotta su 1500 ge-melli omozigoti, cioè con un patrimoni genetico identico.

Nonostante le storie personali diverse, magari vissute in luoghi lontani, ogni gemello ha rivelato un tasso di insoddi-sfazione nei riguardi ella vita identico a quello del fratello. Gli studi hanno anche rintracciato i responsabili: si chia-mano dopamina e endorfi na, e sono sostanze che, nel no-stro cervello agiscono come mediatori chimici, cioè solle-citano i neuroni a svolgere la loro funzione. La dopamina, in particolare, riguarda i neuroni che hanno come scopo quello di segnalare uno stato d’animo che è il desiderio di raggiungere un fi ne. Le endorfi ne invece sono alla base della gratifi cazione, cioè segnalano l’avvenuta consumazione dell’oggetto del deside-rio. In sintesi: quanta più dopamina e endorfi na produce il nostro cervello, tanto più ci sentiamo felici. Al contra-rio, se queste sostanze sono scarse, il tono dell’umore è più basso. Attualmente, sia chiaro, non è possibile misurarle. E comunque, se anche lo fossero, nessuno sarebbe condan-nato all’infelicità: secondo i ricercatori, infatti, è vero che la predisposizione biologica condiziona il nostro livello di benessere, ma solo in parte. Alcuni dicono al 50%, altri al 25%, altri ancora al 15%. Per il resto, dipende da come am-ministriamo il patrimonio che abbiamo in dotazione. I neuroni infatti hanno una loro plasticità, cioè hanno la capacità, come i muscoli di aumentare o diminuire la loro

utti i più grandi intellettuali si sono chiesti Nonostante le storie personali diverse magari vissute in

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Salute & Benessere

FELICITÀ CHE COS’È ?Uno stato di benessere, che coinvolge il corpo e la mente.

E che tutti possono raggiungere. Basta conoscere le regole.

T

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funzione. Ma come si fa ad allenare i neuroni? Un metodo è quello di fare attività gratifi canti, come lo sport, i giochi, i divertimenti in generale che stimolano la produzione di endorfi ne. Se invece una persona è costantemente triste, con un aiuto di tipo psicologico può arrivare a capire le ragioni del suo malessere, superare la soff erenza e im-parare comportamenti alternativi che gli diano più piacere. Anche in questo modo i neuroni, che erano assopiti, vengono stimolati.

Amore, Soldi, Successo. Secondo gli Psicologi, non bastano.Avete mai pensato che i semafori ten-dono sempre a diventare rossi mentre vi avvicinate? Vi è capitato spesso di notare che la vostra coda in banca o alla posta è sempre più lenta di quella accanto? Se avete risposto si a tutte due le domande, vuol dire che avete buone possibilità di essere infelici. Quasi certamente, infatti, pensate anche che

la vostra vita sia governata da forze superiori maligne, che si accaniscono contro di voi. In questo caso, tutto il resto è inutile. Un buon matrimonio, fi gli aff ettuosi, tanti amici, un lavoro gratifi cante, denaro: anche se li avete, non possono rendervi felici. E in un certo senso avete ragione: secondo una ricerca di due studiosi americani, gli eventi esterni incidono solo in modo passeggero sull’umore: a un anno da un lutto o dalla vincita alla lotteria, l’umore torna immancabilmente al livello abituale. Ma se la felicità non proviene da famiglia, lavoro, diverti-menti, allora cos’è?E’ prima di tutto uno stile di pensiero. Quelli che hanno lo stile giusto sono gli ottimisti: numerose ricerche pro-vano che si ammalano di meno, vivo-no più a lungo, riescono meglio nella scuola e nel lavoro, hanno una vita di relazione più ricca. I pessimisti, tutto il contrario.

Ruminare deprimeIl pessimismo di per sé è innocuo. Ma potrebbe portare alla depressione. Come succede a coloro che vengono defi niti i ruminatori. Sono cioè indivi-dui, pessimisti che rimurginano conti-nuamente sugli eventi. Sembra che la tendenza ruminatrice sia femminile. Questo perché le don-ne hanno in genere un atteggiamen-to più rifl essivo, mentre l’uomo è più attivo. Di fronte a un problema, una donna cerca di trovare del tempo per analizzarlo a fondo, l’uomo preferisce distrarsi facendo sport. E’ chiaro che a questo punto che l’ottimista è felice ma anche dotato di poco senso della realtà. Sarebbe meglio, dunque, che non facesse l’amministratore d’azien-da, perché pensare che i problemi dipendano sempre dagli altri o che siano destinati a risolversi da soli por-ta dritto al fallimento. Un creativo, al contrario, più è ottimista più è bravo: deve pensare di poter fare tutto, an-che volare. Ai fi ni pratici, nella vita, la situazione ideale è perciò quella di una fl uttazione costante di ottimismo e pessimismo, a seconda delle circo-stanze.

Chi e’ felice non si ammalaSecondo il vecchio detto, condiviso pienamente dalla medicina psico-somatica, la felicità è alla base di un buono stato di salute oppure, in caso di malattia, accelera la guarigione. Che cosa ne pensa la scienza uffi ciale? Stabilire con esattezza quale relazione ci sia tra umore e benessere o malattia è impossibile, perché ogni individuo ha reazioni diverse. Tuttavia è ormai provato che il sistema endocrino e il sistema immunitario sono strettamen-te connessi, perché usano, per funzio-nare, le stesse sostanze. Le cellule nervose del cervello, per esempio, possiedono sulla superfi cie strutture in grado di recepire il segna-le delle citochine, cioè delle sostanze usate per comunicare tra una cellula e l’altra a livello immunitario. La prova della relazione tra sistema nervoso e immunitario viene dalla melatonina, prodotta dalla ghiandola pineale. Svolge una funzione regola-trice del sistema immunitario. Tanto che ora si sta valutando il suo contri-buto nella cura dei tumori.

Passato e futuro? Meglio non pensarci maiIl tempo non esiste. E’ solo una co-struzione della nostra mente. Ed è sempre la nostra mente a farci vivere proiettati o nel passato e nel futuro. E invece, per essere felici, bisognerebbe vivere anzitutto nel presente.Dai dati dell’Organizzazione mondia-le della sanità emerge che nel mondo esistono milioni di persone depresse e milioni di ansiosi. Non è un caso: il depresso è colui che rimurgina conti-nuamente, l’ansioso invece teme molto il futuro. Questi atteggiamenti ci ven-gono insegnati in famiglia ed è diffi ci-le sganciarsi. Vestitevi bene. Ma non è impossibile: l’istituto Rizza organizza dei corsi nei quali si insegnano alcune tecniche utili per stare nel presente e quindi superare rapidamente anche i momenti negativi. Un esempio? Cominciare la giornata gratifi candosi e quindi mettere il ve-stito più bello anche se non si hanno impegni particolari.

funzione. Ma come si fa ad allenare i neuroni? Un metodo è quello di fare attività gratifi canti, come lo sport, i giochi i divertimenti in generale che

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ell’immaginario collettivo il termi-ne “demenza” assume connotati as-solutamente forti e devastanti.

In realtà si riferisce ad una condizione di deterio-ramento delle capacità cognitive del soggetto che, in relazione alla causa del degrado, può presentarsi con una varietà di quadri clinici ed una certa ete-rogeneità. Le possibili cause di demenza sono numerose:- la malattia di Alzheimer- il morbo di Parkinson- i tumori cerebrali- i traumi cranici- l’uso di droghe- l’alcolismo- l’uso e l’interazione di alcuni farmaci- la depressione- le patologie vascolari del cervello- la corea di HuntingtonLa malattia di Alzheimer (M.A.), la più temibile tra i quadri dementigeni, costituisce il 70% dei casi. Generalmente la M.A. esordisce in maniera subdo-la, manifestandosi inizialmente con degli occasionali e poco signifi cativi “vuoti di memoria”. Nello stadio terminale, il paziente demente non è più in grado di comunicare, alimentarsi e muoversi autonomamente. In particolare, all’osservazione emerge un’ampia sin-tomatologia. Sovente il soggetto demente è depresso: tale condi-zione risulta conseguente alla presa di coscienza del proprio stato. Il paziente in genere denuncia episo-di di confusione, diffi coltà di orientamento, anche in luoghi a lui familiari; emergono, inoltre, diffi coltà nello svolgimento di attività quotidiane, come l’igiene personale e la gestione del denaro; si osserva in tutti i pazienti, perdita graduale delle capacità di memoria, importante riduzione delle capacità comunicative e disfagia (diffi coltà di deglutizione), spesso causa della morte del paziente demente.Una delle problematiche cliniche di più frequente ri-scontro è rappresentata dalle diffi coltà diagnostiche in soggetto con condizione di demenza iniziale. In tali casi, infatti, il soggetto può continuare a condurre una vita apparentemente normale e sovrapponibile ad una condizione di invecchiamento cerebrale fi siologico. Occorre, pertanto, una diagnosi diff erenziale tempe-stiva volta ad un intervento terapeutico precoce, in

quanto è proprio in corrispondenza di questi stadi che è possibile trarre il maggior benefi cio dalla pre-sa in carico riabilitativa. Il percorso terapeutico può avvalersi di diverse tecniche, volte a rallentare il de-terioramento cognitivo del soggetto e “all’ attivazione cognita”, ossia, nei casi in cui è possibile, al recupero delle funzioni lese, attraverso il riutilizzo di funzioni ancora integre. Laddove il deterioramento cognitivo risulta forte-mente avanzato, l’intervento terapeutico ha come unica fi nalità quella di preservare le autonomie del soggetto più a lungo possibile. A tale scopo vengono suggeriti programmi da adot-tare nel quotidiano che contemplano la pianifi cazione delle attività, l’uso di supporti visivi e scritti. Verranno, inoltre, fornite indicazioni ai familiari e agli assistenti sulle modalità di approccio al paziente demente. In particolare risulterà utile, nella conversazione, usare un linguaggio semplice e coinciso, ripetere più volte le informazioni fondamentali, evitare di formulare domande aperte (ad esempio “cosa vuoi bere?”), ma far scegliere fra poche opzioni (“Vuoi acqua o latte?”), utilizzare cartelli e promemoria che riportano, in ma-niera chiara, come eseguire determinate azioni (ad esempio fare il caff é). Il ricorso a questi semplici ausili contribuisce, nei di-versi stadi della malattia, al mantenimento della qua-lità di vita e dignità umana del soggetto.

NLa Demenza

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Salute & Benessere di Mariarosaria D’EspositoLogopedistaL O G O P E D I A

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Salute & Benessere

er il neonato la suzione non solo è essen-ziale alla nutrizione ma più in generale essa gli conferisce tranquillità e sicurezza. In questa fase della vita è considerata fi -

siologica, considerato che il succhiamento del pollice può presentarsi nell’embrione già a quattordici settimane di vita intrauterina.E’ tuttavia necessario che al termine del primo anno di vita tale attività sia ridotta al minimo, fi no alla sua inter-ruzione defi nitiva entro i due o al massimo tre anni, per-ché altrimenti può agire come agente deformante delle arcate dentarie e dei mascellari in crescita.Per non compromettere uno sviluppo ottimale dell’oc-clusione dentale si raccomanda alle mamme di togliere il ciuccio ai bambini dopo i 2 anni di età e, se non si riesce a farli smettere di succhiare entro i tre o quattro anni, di chiedere aiuto del proprio odontoiatra.

Per capire il perché esiste la necessità d’interrompere pre-cocemente l’attività di suzione, vanno conosciuti i natu-rali cambiamenti che intervengono nel corso del primo anno di vita sul meccanismo nutritivo.Il neonato poco dopo la nascita inizia un comportamento esplorativo nel cui corso, rispondendo a precisi stimoli, si orienta con il viso verso il seno materno, aff erra con la bocca il capezzolo e inizia a nutrirsi “poppando”; questa modalità di estrazione e deglutizione del latte materno è simile a quella che indichiamo come suzione: dopo aver sigillato il capezzolo tra lingua e palato aspira il latte con azione di pompaggio ritmico, eseguita abbassando e rial-zando la mandibola. Ciò è dovuto ad un meccanismo geneticamente determi-nato che ha come scopo la nutrizione, ossia la sopravvi-venza del bambino appena nato.A diff erenza della fase di suzione neonatale già matura alla nascita, quella di tipo adulto, invece, matura nel corso dello svezzamento attraverso un lungo e complesso pro-cesso. Nel momento in cui erompono i denti incisivi da latte gli stimoli che la lingua riceve dal loro contatto la portano a ritirarsi: non più posizionata tra le arcate ma-scellari edentule come avviene durante la poppata, ma arretra all’interno delle arcate dentarie decidue (ossia i

dentini dei bambini).Inoltre il progressivo aumento di consistenza dei cibi du-rante lo svezzamento contribuisce alla maturazione dei meccanismi della nutrizione adulta (essendo quella in-fantile più adatta all’ingestione di liquidi). A maturazione ultimata avremo due processi distinti e sequenziali, che sono “masticazione e deglutizione”.In molti bambini questo passaggio è quasi completato tra i 12 e i 15 mesi.

Questa naturale evoluzione da nutrizione di tipo infan-tile a quella di tipo adulto determinata principalmente dall’eruzione dei dentini decidui e dal cambiamento del-la dieta che avviene con lo svezzamento, necessita di un

La malocclusione come prevenirla

O D O N T O I A T R I A

di Vittorio MilaneseOdontoiatra

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lungo periodo di apprendimento affi nché si perfezioni, e questo percorso può essere ostacolato da svariati fattori.Durante questo delicato periodo devono cessare i com-portamenti che tendono a mantenere e a raff orzare nel bambino gli atteggiamenti succhianti tipici del periodo neonatale: il succhiamento del dito o della lingua, l’uso del succhiotto e l’alimentazione prevalente al biberon. Il loro mantenimento ad oltranza ostacola il processo di maturazione del meccanismo nutritivo di tipo adulto, composto di masticazione e deglutizione dei cibi. Il protrarsi degli atteggiamenti succhianti esercita la lin-gua a funzionare tra le arcate dentarie decidue anziché al loro interno, e i muscoli facciali, in particolare il muscolo orbicolare delle labbra, il mentale e il buccinatore, diven-tano iperattivi nel tentativo di raggiungere e sigillare i bordi e la punta della lingua, così come necessario al ne-onato per eseguire “la poppata”. Le alterazioni che in tal caso vengono a determinarsi nel

tono e nella funzione dei muscoli facciali si ripercuotono sulle arcate dentarie decidue in formazione e sui mascel-lari in crescita, potendo portare a diversi e a volte severi quadri di malocclusione.

E’ bene infi ne ricordare che esistono numerose e diverse tipologie di malocclusione ed ognuna di esse riconosce una diversa età ottimale per iniziare la cura, sfruttando al massimo le potenzialità di crescita del paziente senza correre il rischio di una cura eccessivamente (ed inutil-mente) lunga. Ad esempio, laddove sia richiesto un trat-tamento di tipo ortodontico-ortopedico, che richieda cioè un intervento sulle basi ossee, è preferibile iniziare quanto prima la cura. Se invece si rende necessario un intervento di tipo fun-zionale, che agisca sulla muscolatura del paziente per favorire i processi di crescita mandibolare, è preferibile iniziare il trattamento intorno ai 10-11 anni.

Altri problemi potrebbero essere trattati direttamente a fi ne permuta dentale. Sono queste, in ogni caso, valuta-zioni che spettano all’ortodontista. Di sicuro consiglio far visitare il piccolo paziente quanto prima possibile, quindi anche a 6-7 anni: sarà poi il professionista a valutare se è il caso o meno di intervenire e quando il momento risulti essere quello più opportuno.

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Salute & Benessere di Monica IovieroPodologa

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Prevenzione del piede diabetico

l piede diabetico è una com-plicanza grave del diabete mellito.La prevenzione riveste un

ruolo importante e tutti i pazienti diabetici devono essere educati alla corretta cura delle estremità inferiori.La prima cosa da controllare è che il livello glicemico sia ben compensato infatti gli-cemie ben controllate signifi cano in gran parte meno neuropatie e meno complicanze sia nel diabete di tipo 1 che nel diabete di tipo 2.A tutti i pazienti diabetici va spiegato che esiste una complicanza chiamata “neuro-patia”, che può ridurre in modo grave la sensibilità degli arti inferiori al calore e al dolore.La neuropatia riduce la sensibilità al dolore, determina una ridotta validità dei muscoli alterando la struttura del piede e aumenta la secchezza causando fragilità della cute.Si consiglia ai pazienti diabetici di osserva-re almeno una volta al giorno i propri piedi usando uno specchio per verifi care l’even-tuale presenza di fessurazioni, vesciche, macchioline arrossate, tagli o ulcere.Importante è controllare che tra le dita non vi sia una eccessiva umidità asciugando gli spazi interdigitali con cura.Verifi care preventivamente la temperatura dell’acqua prima di eff ettuare un qualsia-si pediluvio con il gomito (zona esente da neuropatia).Evitare le bruciature non usando mai stru-menti riscaldanti (borsa acqua calda, termo-foro elettrico), senza mai camminare a piedi nudi sulla sabbia.Prestare attenzione a calli e duroni evitando l’uso di cerotti medicati, callifughi, lamette, bisturi, forbicine ecc. ma rivolgersi allo spe-

cialista (Podologo).Avere sempre cura delle proprie unghie limandole con una lima di carta evitando strumenti metallici e nel caso essere risul-tino ispessite, incarnite o diffi cili da tagliare consultare il Podologo.Di particolare importanza è la scelta della calzatura che devono essere suffi cientemen-te comode per fornire il corretto spazio alle dita; Le scarpe devono essere in materiale molto morbido in modo da evitare sfrega-menti.Le scarpe inoltre vanno esaminate prima di essere indossate per verifi care l’eventuale presenza di corpi estranei (es. sassolini, cu-citure mal battute, ecc.) e cambiarle durante il giorno riducendo così il rischio di lesioni.Non usare ortesi eccessivamente rigide nelle scarpe, perché potrebbero derivarne perico-lose pressioni sulla pianta del piede.Indossare le calzature nuove per non più di un ora di seguito, controllando frequente-mente lo stato dei piedi.Usare calze appropriate senza bordi elasti-ci e con cuciture in rilievo avendo cura di cambiarle ogni giorno preferendo quelle in materiali naturali e assorbenti, come lana e cotone.E’ importante informare il personale del ne-gozio di calzature al momento dell’acquisto del proprio stato diabetico e portare con se i plantari; Nel corso di periodici controlli, il Podologo va informato di qualsiasi ma-nifestazione osservata, anche se di modesta entità.E’ ormai ampiamente dimostrato che la Prevenzione del Piede Diabetico riduce sensibilmente il rischio ulcerativo consen-tendo al paziente il mantenimento dell’au-tosuffi cienza deambulatoria.

ICONTINUAZIONE

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Salute & Benessere di Giuliana ApredaPsicologa - Psicoterapeuta della Famiglia

di Carlo AlfaroPediatra

a crisi adolescenziale inizia dal cambia-mento corporeo che

viene vissuto come ansiogeno e genera confl itto. I mutamenti fi sici infl uenzano profondamente l’inte-ra personalità causando degli scon-volgimenti nel comportamento e nella percezione del sé. Il senti-mento di identità, in base al modo in cui sono vissuti i cambiamenti, può consolidarsi oppure entrare in crisi. Nell’adolescenza il corpo diventa il luogo per eccellenza in cui si vivono i confl itti, il terreno di scontro fra le pulsioni sessuali nascenti e il rifi uto di queste. Le relazioni con gli altri e con l’am-biente, anche, passano attraverso il corpo che diviene il mezzo di co-municazione più immediato. Per questi motivi in molte patologie adolescenziali il corpo assume un valore simbolico, ad esempio viene disinvestito nell’anoressia. Per essere in armonia con il pro-prio corpo l’adolescente lo dovrà scoprire progressivamente e dovrà riconoscerlo nelle proprie emozio-ni e nei propri desideri. Non solo il corpo ma anche le rappresenta-zioni mentali del proprio corpo nell’adolescente sono in costante mutamento. Non bisogna dimenticare poi che l’adolescente è un rivoluzionario: anche il più pacato e conformi-sta degli adolescenti subisce una

trasformazione “traumatica” che riguarda il corpo ma anche il suo modo di pensare. I concetti di bene e di male non sono più net-tamente separati e defi niti dalle regole genitoriali. L’adolescente grazie a questo progresso rivo-luzionario diventa un potenziale libero pensatore. La sessualità è l’aspetto in cui questa nuova libertà di pensiero trova il terre-no più fertile. Sul piano sessuale, l’adolescente vive il rapporto ero-tico come un confronto, una sorta di specchio attraverso cui cerca di misurare le proprie competenze, ma anche la sua incerta identità che si esprime in mille dubbi ed incertezze relative al proprio cor-po e alle proprie prestazioni. Nella sessualità anche esiste sem-pre un confl itto, un’ambivalenza fra il desiderio di misurarsi con l’altra persona e nello stesso tem-po il bisogno di fuga e di difesa dinanzi alle prime diffi coltà.Oltre alla gestione delle proprie pulsioni sessuali gli adolescenti devono imparare a gestire una relazione aff ettiva e paritaria con l’altro. Si tratta di saper costruire una relazione non dipendente e non violenta, saper riconoscere i meccanismi della manipolazione e della seduzione e saperli evitare. Spesso la sessualità non è vissuta in armonia con la propria aff et-tività e la relazione può avveni-

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La sessualità vissuta dagli adolescenti: aspetti psicologici

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re anche in condizioni insoddisfacenti, come

conseguenza di pressioni psicologiche o per la paura

di gestire il rifi uto e l’abban-dono. La sessualità in questi

casi si manifesta in condizioni di confl itto e può essere nega-

tiva e non contribuire alla co-struzione di un’adeguata identità. Più spesso invece per i giovanissi-

mi l’attività sessuale signifi ca ave-re un’immagine più positiva di se stessi, una dimostrazione della pro-pria esistenza e adeguatezza sociale., mentre la sua assenza crea insicurez-za e frustrazione. Alcuni adolescenti, in assenza di mo-delli sociali e risorse personali, posso-no trovare la realizzazione della loro identità attraverso l’attività sessuale in-tesa senza regole e senza impegni. L’in-capacità di instaurare relazioni parite-tiche e coinvolgenti con il partner può perdurare anche in età adulta. Quindi la sessualità vissuta nell’adolescente sarà determinante per costruire quel-la che sarà la vita di coppia nel futuro. Gli adolescenti che praticano rapporti promiscui, spesso non protetti e ad alto rischio sono coinvolti generalmente in altri comportamenti a rischio, in parti-colare l’uso di sostanze psicoattive. Aspetti biologici L’adolescenza è caratterizzata da un profondo cambiamento ormonale che porta allo sviluppo dei caratteri ses-suali secondari. Recenti studi di neu-roscienze evidenziano tuttavia come gli input che portano i giovani ad assumere determinati comporta-menti sessuali siano dettati piu’ dalle modifi cazioni del cervello che dagli impulsi ormonali. Secondo studi condotti da Jay Giedd del National Institute of Mental Health di Bethe-sda su circa 1.800 tra bam-bini ed adolescenti, nell’eta’ adolescenziale il cervello è ancora in formazione e non ha sviluppato l’area

che presiede alla capa-

cita’ di giudizio, la corteccia prefrontale, defi nita “l’area di ripensamento assenna-to”, cui spetta il compito di controllare un’altra area del cervello, l’ippocampo, responsabile dei bisogni primari, tra cui l’accoppiarsi. Nel cervello degli adole-scenti lo scarso sviluppo di quest’area di regolazione fa sì che abbiano meno risorse disponibili per l’apprendimento ed il ri-spetto delle regole sociali; solo quando la corteccia prefrontale matura l’adolescen-te e’ in grado di controllare gli istinti e di esprimere giudizi sulla sua sessualità. La sessualita’ adolescenziale e’, quindi, con-dizionata dalla immaturita’ delle strutture cerebrali che la dovrebbero governare. Da qui un certo atteggiamento consu-mistico del sesso ed un forte condizio-namento dal modello di sessualita’ degli adulti. Il giovane asssimila la propria sessualita’ a quella degli adulti pur non essendo psicologicamente, aff ettivamen-te, emotivamente attrezzato. La proposta sessuale piu’ o meno evidente che arriva ai giovani attraverso le varie forme di comu-nicazione delle immagini determina una risposta emotiva di accettazione passiva del messaggio, che non viene criticato per la mancanza delle strutture cerebrali de-putate alla funzione discriminativa.

Come vivono oggi la sessualità gli adolescenti Un interessante aff resco sulla sessualita’ degli adolescenti di oggi è stato tracciato nel 25esimo Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Andrologia, tenutosi a Roma dal 26 al 28 settembre 2008. Il primo rapporto in media si ha a 17 anni e nel 3% dei casi a 12. I ragazzi appaiono oggi piu’ precoci e disinvolti di un tempo ma sono di fatto ingenui e disinformati non solo in materia di contraccezione ma anche di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, trovandosi esposti pericolosamente al rischio di ri-manerne vittima. “I dati piu’ recenti, oltre a mostrare una generalizzata disattenzione, delineano una fotografi a degli adolescenti ricca di pregiudizi errati sulla sessualita’, una si-tuazione che deve spingerci a rifl ettere sulla necessita’ di sviluppare un modello formativo ed informativo che li affi anchi

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nel loro percorso di scoperta della sessualità”, ha osservato Vincenzo Gentile, presidente della Sia. “In generale sono giovani spesso ansiosi ed insicuri, frustrati, disincantati ed annoiati e anche la loro sfera sessua-le ne risente, tant’e’ che sono in au-mento proprio tra i giovani maschi, problemi quali l’eiaculazione precoce e la disfunzione erettile. Il 19% delle ragazze ha il primo rap-porto sessuale gia’ a 14anni ed il ses-so e’ associato all’amore per il 78% di loro, percentuale che tende a di-minuire con il crescere dell’età”. C’e’ poco interesse verso la prevenzione delle infezioni sessuali e altrettanto poco attenzione sulla contraccezio-ne: negli ultimi anni e’ aumentato il numero di aborti nella fascia di eta’ 15-19 e molte ragazze sono convinte di non poter utilizzare contempora-neamente pillola e preservativo. Tra i maschi, il 45% ha il primo rap-porto sessuale a 18 anni e le fantasie sono spesso legate alle icone femmi-nili proposte da cinema e tv. Per il 68% dei maschi di 14 anni meglio una notte con Pamela Anderson piuttosto che con la propria fi dan-zata; a 18 anni la percentuale scende al 46%. Solo il 34% dei ragazzi di 14 anni reputa il sesso strettamente connesso al sentimento. Il preservativo e’ utilizzato da un ra-gazzo su tre. Altre informazioni sul mondo degli adolescenti di oggi ci vengono dallo psicologo Federico Bianchi di Catelbianco, che nella sua interessante relazione al 15esi-mo Congresso Nazionale della So-cieta’ Italiana di Medicina dell’Ado-lescenza, tenutosi a Rende (Cs) dal 23 al 25 settembre 2008, ha spiegato che la vera rivoluzione di questi anni è Internet, dove grazie a chat, web-cam video e foto, gli adolescenti spe-rimentano una sessualità esasperata e trasgressiva, ma protetta e isolata in quanto virtuale e quindi “fi nta”.

La contraccezioneDi contraccezione in Italia se ne fa poca, tendenza ancora più evidente nelle giovanissime, dove il 30% sfi da la sorte non adoperando alcuna pre-cauzione, e ricorrendo molto spesso al contraccettivo d’emergenza. E’ un vero e proprio boom infat-ti quello registrato dalla pillola del giorno dopo in Italia, con un con-sumo cresciuto del 60% in 7 anni, in particolare fra le adolescenti, che nel 2006 hanno rappresentato il 55% delle acquirenti(dati del deci-mo congresso della Società europea di Contraccezione, Praga, 2 maggio 2008). Le cifre parlano da sole: se nel 2006 ne sono state vendute 320mila con-fezioni, nel 2007 si è arrivati a quota 370mila, con una media di oltre 1000 al giorno – ha commentato Emilio Arisi, presidente della Società medi-ca italiana per la contraccezione. Ma se la contraccezione d’emergen-za riscuote successo, lo stesso non può dirsi per gli altri metodi con-traccettivi, per cui l’Italia detiene uno degli ultimi posti in Europa. Il 53% degli italiani infatti non li vuole utilizzare, il 38% non li conosce e il 9% li adopera in modo errato. D’altro canto, con i metodi contrac-cettivi naturali una coppia su quattro rischia una gravidanza indesiderata, ricorda Alessandra Graziottin, di-rettrice del Centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raff aele Resnati di Milano. ‘’Calcolare i bio-ritmi della donna oggi è sempre più diffi cile - aggiunge Giovanni Mon-ni, presidente dei ginecologi e oste-trici ospedalieri (Aogoi) - a causa di fattori come le alterazioni del ciclo mestruale, lo stress e il fumo’’.I metodi naturali, anche secondo il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) Giorgio Vittori, ‘’non possiedono la stessa sicurezza anticoncezionale dei contraccettivi ormonali’’. Nella letteratura scientifi ca si di-stingue l’uso ‘perfetto’ e ideale della

tecnica dall’uso ‘reale’. L’uso ideale del metodo Ogino-Knaus (basato sull’astinenza nei 3-4 giorni prima e dopo l’ovulazione) ha un tasso di fallibilità del 9%, l’uso ideale del metodo Billings (che determina il periodo fertile in base alle modifi ca-zioni della mucosa cervicale) del 3% e l’uso ideale del rilievo della tempe-ratura basale del 2%. Nell’uso reale, le tecniche vedono però salire la fallibilità fi no al 25%. Rischi molto più contenuti, invece, con i due contraccettivi più usati in Italia, il profi lattico (scelto dal 45% delle coppie) e la pillola (scelta nel 16,3% dei casi). Per il primo la fal-libilità nell’uso perfetto e’ del 3%, nell’uso reale e’ del 14%. Per la se-conda, la fallibilità è dello 0,1% per l’uso perfetto, dell’1% per l’uso reale. Gli anticoncezionali di ultima ge-nerazione sono inoltre più sicuri e sono a prova di chili di troppo. ‘’La paura di ingrassare è uno dei motivi che scoraggia le più giovani dall’uti-lizzo della pillola anticoncezionale - spiega Rossella Nappi, ginecologa dell’università di Pavia - Oggi grazie al progestinico di quarta generazio-ne, il drospirenone, il rischio è del tutto superato, in quanto deriva chi-micamente da un diuretico, di cui conserva alcune caratteristiche, con eff etto contro la ritenzione idrica.

Maternità e paternità in adolescenzaLa genitorialità precoce è un fattore di pericolo per gli adolescenti(maggior rischio di abbandono scolastico, di-soccupazione, indigenza, disgrega-zione familiare, disturbi psicoaff et-tivi)) e per i neonati(prematurità, problemi di nutrizione e crescita, morbilità e mortalità maggiori). L’atteggiamento degli adolescenti rispetto alla prevenzione di un’even-tuale gravidanza non è sempre li-neare: rispetto al passato esiste una

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maggiore informazione, ma non sempre le conoscenze teoriche sono applicate dai ragazzi all’esperienza, soprat-tutto quando quest’ultima è carica di emotività, inibizioni ed aspettative. “Gravidanza indesiderata” è un’espressione del tutto inadeguata dal punto di vista psicologico. Queste gravidanze sono in realtà desiderate inconscia-mente ma non volute. Ogni gravidanza occupa un posto e non è mai frutto del caso. Nel caso di IVG (interruzione volontaria gravidanza) si cancella non il bambino (che ha già un’esistenza propria nella testa della madre) bensì la gravidanza e con essa l’atto di diventare madre. Il progetto è quello di arrestare un movimento che è in marcia ver-so una condizione indesiderata. Un’interruzione di gra-vidanza è certo volontaria, ma involontaria dal punto di vista psicologico. Sono molti i casi in cui la ragazza, spesso dietro consiglio di un terzo (nella maggioranza dei casi si tratta dei genitori), giudica ragionevole interrompere la gravidanza pur avendo in testa il pensiero che avrebbe po-tuto tenere il bambino. L’atto di interruzione di una gra-vidanza permette di far tornare il feto nel nulla, ma è un nulla solo dal punto di vista ontologico perché continuerà a vivere nella memoria dei suoi genitori. Si è inserito nella loro storia come persona dotata di un’identità psichica.Nel mondo immaginario della ragazza incinta, la paura del parto è molto diff usa ed il progresso scientifi co che pretende di essere rassicurante non sempre riesce a pla-care questa paura. Si tratta di timori legittimi legati alla tensione del dover raggiungere lo status ideale di madre perfetta che farà un fi glio perfetto. La tensione non è solo personale, ma anche familiare e sociale. Nascere madre e mettere al mondo un bimbo sono due eventi che hanno temporalità diverse. Lavorando solo sul-la nascita del bambino, sulle tecniche di prevenzione che ruotano intorno a lui, si rischia di privarlo della madre. E’ illusorio e riduttivo pensare che la maternità si limiti al concepimento del bambino ed immaginare la procre-azione al di fuori di un qualsiasi pensiero materno. Un

bambino non può nascere vivo e sano

fi sicamente e psicologicamente se non è stato portato nel-la mente dei suoi genitori e dei suoi cari. Un bambino può nascere solo dopo la nascita della maternità della madre. Prendersi cura della nascita signifi ca prendersi cura del-la nascita del bambino e della madre. Il bambino deve nascere dalla testa del genitore e poi essere portato con continuità nei pensieri parentali. Aspettare un bambino signifi ca poterlo pensare nella continuità. L’attesa di un bambino è di natura fi sica ma anche psichica. Prendersi cura di una madre signifi ca parlare alle madre, sostenerla nell’espressione di un dire emotivo nuovo. La nascita di un fi glio per una madre è complessa e attraversata da “rinunce”: rinuncia al proprio spazio esclusivo di persona, al proprio status unico rispet-to al compagno, allo sguardo dei propri genitori modi-fi cato dalla condizione di madre fi ssata defi nitivamente dall’arrivo del bambino. Per capire invece l’immaginario dei giovani padri dobbia-mo rifarci al mito di Zeus e Metis: “L’oracolo annunciò che Metis avrebbe avuto un fi glio da Zeus che avrebbe spodestato il padre. Allora Zeus divorò Metis incinta. Qualche mese dopo ebbe forti mal di testa e venne deciso di aprire la testa di Zeus ed uscì la dea Atena”. L’unico nido che l’uomo può preparare per il fi glio rimane la testa, cioè la sede dei suoi pensieri, ed è dalla testa del padre che nasce il bambino vestito dai fantasmi di potenza che abitano il suo genitore. L’uomo non dispone di altre pos-sibilità se non quelle di rifl ettere, immaginare, angosciarsi, sognare. In breve far lavorare la testa per prepararsi a di-ventare padre. Molti ragazzi dinanzi alla gravidanza della partner si assumono le responsabilità in termini legali ma non psicologici. Molti rinunciano al legame con il fi glio che poi, in molti casi, si tenterà di recuperare in età più matura.Le gravidanze in adolescenza, in termini sistemici e rela-zionali, potrebbero rappresentare un tentativo di svincolo dalle rispettive famiglie di origine. Si tratta in realtà di uno “pseudo-svincolo” perché que-

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sta condizioni li rende ancora più di-pendenti dalle fi gure genitoriali dal punto di vista emotivo, relazionale ed anche economico. Una ragazza ado-lescente potrebbe mettere al mondo un bambino al solo scopo di affi darlo alla madre. Ciascun caso è unico ed andrebbe analizzato attentamente non dimenticando la funzione della gravidanza rispetto alla famiglia di origine. Capire il signifi cato “relazio-nale” di questa condizione e della na-scita di un fi glio in giovane età è un dovere dei professionisti della salute.

Le malattie sessualmente trasmesseIl problema della sessualità degli adolescenti si collega al rischio delle infezioni trasmesse per via sessuale come Aids, sifi lide, herpes, papil-lomavirus, gonorrea, clamidia, che hanno ripreso a crescere minacciando soprattutto i giovani e le donne. Ri-guardo all’ Aids, in Italia vivono oggi da 120 a 150 mila persone sieropo-sitive, a cui ogni anno si aggiungono 3.500 nuove diagnosi, e si stima che per ogni nuovo caso diagnosticato ce ne siano 3 che ignorano di essere ammalati. La diff usione è in crescita, soprat-tutto perchè le cure farmacologiche oggi permettono ai pazienti di con-vivere con questa malattia, condu-cendo un’esistenza a tutti gli eff etti normale, per cui c’è un po’ la tenden-za ad “abbassare la guardia” . Tutta-via, poichè il virus dell’Hiv è curabile, ma non guaribile, l’unica vera arma rimane la prevenzione. C’è anche al-larme per l’aumento della diff usione della sifi lide. Negli anni ‘90 c’è stata una drastica diminuzione dei casi di Aids grazie alle regole del ‘sesso si-curo’, che però non prevedono l’uso del preservativo per il sesso orale, in quanto per questa via e’ ridotta la possibilita’ di infezione dell’hiv. Non cosi’ per la sifi lide, che si trasmette anche attraverso la mucosa orale.

Educazione sessuale nelle scuoleEducare alla salute signifi ca anche informare gli adolescenti sui rischi di un’attivita’ sessuale precoce e non controllata. Riguardo all’educazione sessuale a scuola, la realta’ italiana e’ frammentaria. Non esistendo una normativa che inserisce questo tipo di didattica nelle scuole, l’educazio-ne sessuale e’ lasciata all’iniziativa di quei dirigenti scolastici e di quelle scuole che sono piu’ sensibili o che hanno piu’ fondi per autofi nanziarsi. Le ricerche dicono che dove sono stati realizzati programmi di educa-zione ed informazione sessuale, si e’ ottenuta una maggior prudenza nei rapporti e un procrastinato l’inizio dell’attivita’ sessuale. Purtroppo l’educazione sessuale è considerata superfl ua dalla metà dei ragazzi italiani, secondo i dati della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) presentati a Londra in occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione, il 26 set-tembre 2008. L’indagine - che è stata condotta facendo un pa-rallelo fra sesso e sport per dimostrare come in entrambi i casi sia importante conoscere le regole per poter rag-giungere risultati vin-centi - indica che su 1.211 giovani intervistati per ben il 50% l’educazione sessuale è solo “un’inutile perdita di tempo’’. Il 31% non con-sidera la contraccezione sicura come un modo per rispettarsi, solo il 30% la ritiene una responsabilità di entrambi, mentre per ben il 62% è un compito che riguarda solo la don-na. E in caso di gravi-danza indesiderata, per il 54% è una propria legge-rezza, mentre per il 41%

si tratta di una ‘colpa’ del partner. ‘’I risultati’’, ha commentato Alessandra Graziottin, ‘’ci indicano che, purtrop-po, è ancora prioritario insistere per parlare ai giovani di educazione ses-suale, e sforzarci di trovare nuovi lin-guaggi per trasmettere il messaggio. Ed è questo l’obiettivo del progetto ‘’Scegli Tu’’ della Sigo, svolto con il patrocinio del CONI. ‘’Per facilitare il contatto abbiamo in questa occa-sione utilizzato lo sport, un linguag-gio universale’’, ha spiegato Giorgio Vittori, presidente Sigo. E così è nato l’opuscolo ‘’Sesso, conosci le regole del gioco?’’, che sarà diff uso anche ai concerti, nei luoghi di ag-gregazione, nelle palestre e negli am-bulatori.

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Salute & Benessere di Giuseppe De SimoneFarmacia Elifani - Metawww.farmaciaelifani.itF A R M A C I A

Celiachia, l’impegno della farmacia

n origine erano pane e pasta, oggi esistono anche merendine e pizzette senza glutine. Mor-

bidi croissant e cornfl akes fragranti per la prima colazione, paste in tutti i formati, pane, birra, secondi piatti appetitosi e dolci e gelati per tutti i gusti. E poi biscotti, snack, panettoni, colombe ed uova di cioccolato. Alimenti secchi, freschi, artigianali e surgelati. Negli ultimi anni sono aumentati, produttori, prodotti, ma soprattutto intolleranti al glutine. La Farmacia garantisce il massimo impegno per un servizio adeguato alle esigenze dei celiaci, di quelli attuali, ma soprattutto di quelli che un domani dovessero vedersi diagnosticare tale morbo. Oggi, infatti, circa 10 mila persone in Campania soff rono dell’intolleranza permanente al glutine, ma, se-condo le stime della Regione, il numero aumenta a un rit-mo del 5% annuo. Di fronte a questo boom dei malati, do-vuto anche al miglioramento delle tecniche diagnostiche, è importante un monitoraggio costante e preciso della spesa che la Regione stessa sostiene per garantire ai celiaci la pos-sibilità di acquistare quello che possono mangiare. Per for-nire tali dati di spesa le farmacie si impegnano a estendere le modalità di controllo della spesa già in uso per i farmaci forniti al Servizio Sanitario Regionale anche agli alimenti privi di glutine. “In farmacia il celiaco trova gli alimenti privi di glutine di cui ha bisogno e attraverso la farmacia la Regione può tenere sotto controllo costante la spesa che ne deriva. Solo in questo modo un domani il servizio sani-tario potrà continuare a soddisfare le necessità di chi soff re di questa intolleranza”. Attualmente ai soggetti aff etti da morbo celiaco regolarmente diagnosticati sono concessi, con onere a carico del Servizio Sanitario e su presentazio-ne in farmacia dei moduli di approvvigionamento mensile rilasciati dall’ azienda sanitaria di appartenenza, alimenti senza glutine, entro dei limiti massimi di spesa mensile in-dividuale, stabiliti per fascia d’età. Ad esempio, per i bam-bini fi no ai tre anni e mezzo di arriva a un tetto dei 62 euro mensili, per una donna adulta a 99 e per un uomo a 140 euro al mese. E se il soggetto intollerante al glutine deve assumere un farmaco? Per soddisfare le esigenze dei sog-getti intolleranti al glutine, aff etti quindi da morbo celiaco, Federfarma, l’ associazione dei titolari di farmacia, ha chie-sto alle aziende farmaceutiche di segnalare se i farmaci, da queste prodotti, contengano o meno glutine. Anche la più piccola dose di glutine può avere infatti conseguenze serie

e così la scelta del farmaco è un altro problema che si aggiunge a quelli dell’alimentazione. Se la patologia è banale, infatti, accade spesso che un celiaco preferisca non ricorrere ad alcuna cura nel caso soff ra di mal di testa o un mal di denti, rinunciando così all’ assunzione di un farmaco potenzialmente pericoloso. Sul sito di Federfarma è pertanto possibile eff ettuare una ricerca per farmaco e avere informazione circa il contenuto di glutine negli stessi. Nel sito è possibile consultare l’elenco dei farmaci esenti o a bassissimo tenore di glutine, quindi senza

rischi per i pazienti celiaci.Nello specifi co nella rubrica “Cerca un farmaco” è infat-ti suffi ciente inserire il nome del medicinale (o, volendo l’AIC, L’autorizzazione all’immissione in commercio). L’informazione e’ attualmente disponibile per oltre 4.000 farmaci. Sarà disponibile anche per gli altri medicinali non appena le aziende produttrici ne faranno comunicazione a Federfarma. La disponibilità di dati si aggiunge, visibi-le solo se disponibile, alle altre notizie sul prezzo, il tipo di ricetta necessario, le eventuali note di limitazione alla prescrizione, presenti nella rubrica per tutti i farmaci in commercio in Italia. Sulla base delle risposte ottenute dalle aziende produttrici, le schede dei singoli farmaci inseriti nella Banca Dati Federfarma possono riportare alla voce “Glutine” le seguenti risposte:

* SENZA GLUTINE: in questo caso si tratta di un prodotto per il quale l’azienda produttrice ha comunicato l’assen-za di glutine.

* POTENZIALMENTE SENZA GLUTINE: in questo caso si tratta di un prodotto per il quale l’azienda produttrice non è in grado di escludere la presenza di glutine

* CONTIENE GLUTINE: in questo caso si tratta di un pro-dotto per il quale l’azienda produttrice ha comunicato la presenza di glutine

Nel caso in cui nella scheda del farmaco non sia presente la voce “Glutine”, ciò signifi ca che l’azienda produttrice non ha fornito alcuna comunicazione in merito alla presenza o meno di glutine nel farmaco in questione. Si precisa co-munque che la quantità di glutine presente in alcuni far-maci come eccipiente non rappresenta un rischio, dato che 1 grammo di compressa può contenere al massimo 0.156 mg di gliadina (quantità che è notevolmente inferiore a quella che potrebbe essere assunta con i prodotti dietote-rapeutici).

IControllare la spesa in alimenti privi di glutine e garantire la salute del celiaco

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osteoporosi è una grave malattia che colpisce l’osso dell’anziano compromet-tendone la robustezza ed esponendolo al rischio di frattura, e va prevenuta ga-

rantendo il corretto apporto di calcio durante tutta l’in-fanzia, quando il calcio viene depositato nello scheletro fi no al raggiungimento alla pubertà del picco di massa ossea, dopodichè sarà troppo tardi. E’ oggi chiaro infatti che l’osteoporosi non è solo con-seguente alla perdita ossea che accade con l’avanzare dell’età, ma al mancato raggiungimento del picco otti-male di massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza. “I nostri ragazzi si alimentano malissimo, non fanno più sport e vivono chiusi in casa davanti alla playstation o alla tv. Il risultato è che escono dalle scuole medie non

solo tendenzialmente obesi, ma anche con uno scheletro indebolito, pronti per arrivare ai 30 anni con un 15% in meno di massa ossea rispetto a quella ideale e dunque predisposti all’osteoporosi”. E’ l’allarme lanciato da Domenico Maugeri, associato di Geriatria all’università di Catania e direttore del centro di Prevenzione e cura dell’osteoporosi nell’Azienda ospeda-liera Cannizzaro. Nel corso di un recente controllo su circa 150 ragazzi fra gli 11 e i 14 anni-ha informato a Perugia ad ottobre nell’8° congresso nazionale della Siommms, la Societa’ italiana dell’Osteoporosi, Metabolismo Minerale e Malattie dello Scheletro- ha infatti rilevato una perdita di massa ossea del 2-3%, confrontando i valori del 2008 con quelli ottenuti nel 2003 su ragazzi con le stesse ca-

L’osteoporosi si previene da piccoli

L’

n questa puntata vedremo i più comuni sintomi dello Scompen-so Cardiaco che cercheremo di

descrivere “dal punto di vista del malato”, con parole semplici e comprensibili a tutti.Il sintomo di gran lunga più frequente e conosciuto è la DISPNEA, ovvero la per-cezione di una anormale diffi coltà respira-toria, (l’AFFANNO in vulgata), che nella maggior parte dei soggetti è presente con l’attività e/o con l’esercizio fi sico: ricordate la classifi cazione NYHA??? Tale sensazione di respiro insuffi ciente,

I

Quando il cuore non ce la fa piu’...

di Erminio LiguoriCardiologo - Endocrinologo

seconda parte

di Carlo AlfaroPediatra

P E D I A T R I A

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ratteristiche antropometriche. “L’esito di questo confronto - spiega Maugeri - ci dice che lo scheletro dei nostri fi gli si sta indebolendo, perché a scuola e a casa nessuno insegna loro come ci si alimenta e come si deve vivere per tener lontana l’osteoporosi”. A rischio sono anche i maschi, non solo le donne come tradizional-

non va confusa con un sintomo co-munissimo nei soggetti ansiosi (che non a caso pensano erroneamente di essere cardiopatici) e che consi-ste nel c.d. “Sospiro ansioso”, cioè dalla necessità avvertita di praticare un atto respiratorio più profondo e prolungato, per lo più al culmine di una crisi d’ansia. L’aff anno vero invece ha una ge-nesi multifattoriale, in cui la parte predominante è data dall’aumento dei fl uidi interstiziali (contenuti cioè nella parte di sostegno e non respiratoria del polmone) o all’in-terno degli alveoli polmonari, che, attivando degli appositi recettori (detti J iuxtacapillari), innesca-no un meccanismo per il quale la respirazione diventa più rapida e superfi ciale e l’ accresciuta rigidità polmonare induce un aumenbto del lavoro respiratorio e la percezione di dispnea. Negli scompensi avan-zati può essere presente una altera-ta regolazione centrale (del sistema nervoso) del respiro con comparsa

di APNEE notturne o del c.d. Re-spiro periodico di Cheyne-Stokes, evento quanto mai grave e di solito terminale. Paradossalmente la comparsa di uno scompenso destro o l’aggra-varsi di una importante insuffi cien-za della valvola atrio-ventricolare destra (Tricuspide), può indurre una diminuzione della dispnea per riduzione delle pressioni venose polmonari. Naturalmente non tut-te le dispnee sono da scompenso cardiaco, essendo molto frequenti in tutti i tipi di Broncopneumopa-tia cronica, negli obesi ed in alcune situazioni particolari come l’anemia grave e alcuni scompensi metabo-lici: la moderna tecnica di labora-torio ci ha consegnato un esame di sangue, semplice e capace di discri-minare le forme cardiache da quelle respiratorie (o non cardiache); tale esame è il dosaggio del BNP, cioè del Brain Natriuretic Peptyde, un Neuro-Ormone il cui abnorme au-mento è diagnostico di Scompenso Cardiaco.Un tipo particolare di dispnea è l’

Ortopnea, cioè la dispnea correla-ta alla posizione del paziente, che compare quando questi è supino ed è dovuta ad un aumentato ritorno venoso dalle estremità e dal circo-lo viscerale (splancnico), capace di determinare un aumento della pressione venosa polmonare e di quella idrostatica capillare: uno dei segni precoci è la TOSSE notturna, stizzosa. La diagnosi diff erenziale va posta con altre cause di tosse notturna (ad es. quella indotta da Refl usso gastro-esofageo) e con altre cause di peggioramento della respirazio-ne in posizione supina, ad es. nei grandi obesi e nei versamenti asci-tici imponenti. La Dispnea Parossistica Notturna è una forma particolare di Ortopnea che si verifi ca di solito dopo 1-3 ore dal coricarsi, in modo brusco e repentino, con impellente necessità di alzarsi e respirare aria fresca da una fi nestra aperta : il meccanismo anche qui è l’aumento del ritorno venoso che però si verifi ca (per vari motivi che non sto ad elencare) re-pentinamente, inducendo edema alveolare.

mente si ritiene per l’osteoporosi. Lo confer-mano le cifre: per fratture di femore, dopo un anno, muoiono il 18% delle donne, ma oltre il 30% degli uomini, cioè quasi il doppio, no-nostante la inferiore percentuale di fratture (30%) degli uomini rispetto alle donne. Per la prevenzione sono di fondamentale im-portanza fi n dall’infanzia: l’attività fi sica, che sollecita il metabolismo dell’osso con stimoli meccanici, e una dieta ricca di calcio (latte, formaggi, salumi, uova) e vitamina D, grazie alla cui presenza il calcio viene assorbito ed utilizzato. La vitamina D si ottiene con l’in-troduzione di alimenti (ne è particolarmente ricco il pesce azzurro), e attraverso l’esposizio-ne alla luce solare. Uno stile di vita sano e cor-retto non permetterà all’osteoporosi, questo nemico silenzioso, di “rubarci” le ossa.

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ALIMENTAZIONE

Secondo i nutrizionisti è il tempo che occorre per una sana colazione, ma gli italiani sono più propensi per il caff è al volo.

Un caff è e via: per molti è una tazzina consumata in piedi a casa o al bar. Secondo una recente ricerca, a fare colazione con il cronometro sarebbe il 46% degli italiani. I frettolosi ora non hanno più scuse, per-ché i nutrizionisti assicurano che una colazione completa, consumata con tranquillità ruba solo 10 minuti.

PER GLI ADOLESCENTI CHE DETESTANO IL LATTEUno studio del Telethon institute for child rivela che una co-lazione varia e ricca di alimenti sani fa bene all’umore degli adolescenti, oltre a migliorare le loro prestazioni scolastiche. Invece, tra i 10 e i 15 anni spesso si perde l’abitudine a fare colazione. I ragazzi vanno a scuola senza mangiare e poi all’in-tervallo per placare i morsi della fame corrono al distributo-re automatico di merendine. Ma nel periodo dello sviluppo e dell’esplosione ormonale, i ragazzi hanno bisogno di maggiori energie, sin dal mattino. Se il latte incomincia a non essere più ben accetto, niente paura si può sostituire con una tazzina di bevanda a base di orzo e uno yogurt. l’orzo non contiene caff eine non ha eff etti stimo-lanti. Lo yogurt è un buon sostituto del latte e, se ricco di fermenti lattici, aiuta la fl ora batterica intestinale. Infi ne un cucchiaio di musli completa il pasto dal punto di vista nutrizionale. A metà matttina? Via libera alla frutta di stagione.

10Basterebbero minuti, ma…

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ALIMENTAZIONE

LA REGOLA DEI CINQUE NUTRIENTIUna colazione completa ed equilibrata è basata su 5 nutrien-ti: carboidrati, proteine, grassi vegetali (frutta secca), vitamine e minerali. La colazione con latte e yogurt, caff è o tè, biscotti secchi integrali o pane tostato, marmellata o miele, spremuta o frutta secca apporta circa 300-400 calorie, pari al 20-25% del fabbisogno quotidiano. Via libera ai gusti personali, ma l’importante è privilegiare i cibi integrali, ricchi di fi bre e con pochi grassi saturi come il latte parzialmente scremato e lo yogurt magro.

SE MANGI DIMAGRISCI Pare proprio che chi fa una buona colazione a base di latte o caff è e yogurt, con cereali, frutta o pane resti più magro di chi la salta.Secondo i risultati di un’indagine britannica ripresa dagli esperti di nutrizione dell’associazione nazionale specialisti in scienza dell’alimentazione, solo così non si corre il rischio di introdurre durante il giorno troppi grassi e zuccheri. In particolare, i cereali pronti favoriscono un corretto apporto di carboidrati e fi bre e di altri nutrienti importanti come ferro, calcio, vitamina B6 e B12.

PER IL MANAGER STRESSATO CHE VA SOLO AL BARChi è concentrato solo sul lavoro in genere prende al bar un cappuccino e una brioche al volo. Una scelta non proprio irreprensi-bile sotto il profi lo nutrizionale. Il cappuc-cino, infatti, sazia a lungo e presenta un discreto equilibrio di nutrienti (grassi, pro-teine, minerali), quindi è ben accetto anche come spezza fame durante la giornata, pur-chè sia considerato un alimento a tutti gli eff etti e non solo una bevanda. Chi a causa dello stress ha sempre lo sto-maco contratto e fa fatica a digerire o soff re di gonfi ore addominale dovrebbe sostitu-irlo con un caff è macchiato, in quanto la schiuma del cappuccino tende a rallentare la digestione.Infi ne, il croissant è troppo ricco di gras-si saturi, oli vegetali o strutto, quindi può risultare poco digeribile. Concederselo due volte alla settimana assicura il buonumore. Ma per gli altri giorni meglio le paste sec-che.

MEGLIO DOLCE O SALTO?La colazione a base di cibi salati può essere troppo abbondante di ca-lorie, proteine e grassi saturi: infatti speck, pancetta, uova, che spesso vengono fritti, ne sono ricchi. La colazione all’inglese, per esempio, a base di pate tostato. Bacon e uova, è decisamente squilibrata e iper-calorica. D’altro canto il rischio di una colazione dolce può essere quello di eccedere in merendine e biscotti troppo ricchi o farciti, che contengono zuccheri in quantità, spesso nascosti. Il consiglio è di variare il più possibile gli alimenti e preferire pane, biscotti o fette biscottate integrali, marmellate senza zucchero ag-giunto e latte parzialmente scremato.

PER GLI IMPIEGATI E GLI STUDENTI SEMPRE SEDUTI.Chi sta in uffi cio o studia tutto il giorno dovrebbe arricchire la colazione con una buona dose di fi bre. Infatti il problema di chi continua a stare seduto molte ore è la rallentata funzionalità intestinale e di conseguenza la stitichezza. Le fi bre dunque rappresentano l’antitodo giusto. Per assi-curare all’organismo un buon apporto (la quota giornaliera totale consi-gliata è pari a 30 g), a colazione si può optare per una tazza di latte con due cucchiaini di cereali a base di frumento integrale e arricchiti di crusca di frumento: presentano un mix di fi bre solubili e insolubili in grado di favorire la peristalsi. Per assimilare meglio le fi bre si può aggiungere un succo di limone senza zucchero.

PER CHI E’ SEMPRE A STECCHETTOChi è in perenne lotta con la bi-lancia deve escludere il digiu-no. Al contrario, per impedire al metabolismo di rallentare deve dedicare la giusta attenzione alla colazione. Quattro gallette di riso o di farro con un velo di marmellata, meglio se senza zuccheri aggiunti, sono l’ideale. Ottimo anche il tè ver-de, una varietà disintossicante e antiritenzione idrica. Le gallette di cereali sono un’alternativa alle fette biscottate: sono composte da vari cereali integrali e alcune senza aggiunta di oli, sale o grassi. Per questo sono molto apprezzate da chi vuole fare attenzione a ciò che mangia. In più le gallette di riso sono senza glutine, quindi adatte a chi soff re di celiachia. A metà mattina, uno yogurt magro o una susina o una pesca aiutano a non arrivare all’ora di pranzo con i morsi della fame.

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ALIMENTAZIONE

l corpo accumula sostanze estranee e tossine nei suoi depo-

siti di grasso. In molti casi la gente può portarsi appresso fi no a 4 chili e mezzo o anche più di scarti tossici insalubri e pieni di muco!E poi vi domandate perché siete così stanchi, soff rite di sindrome preme-struale, avete disturbi digestivi, mal

di testa, dolore alle giunture, respi-rate male, siete allergici, soff rite di stipsi, le unghie vi si spezzano con facilità, avete poca memoria, siete depressi, insonni, in soprappeso e così via. Vivendo in un mondo pie-no di veleni, non potete far altro che vivere in un corpo sempre più satu-ro di veleni. Per un po’ di tempo, il vostro corpo lotterà per proteggersi

dalle tossine nocive intrappolate in una palla di muco o di grasso perché non scatenino reazioni immunitarie contrarie. Ma si tratta solo di un cerotto tem-poraneo. Prima o poi le tossine si spargeranno nella circolazione san-guigna e nelle membrane cellulari, disturbando la funzione metabolica e provocando danni ai tessuti.

PERCHE’ DISINTOSSICARSI?I

Studiate i cibi top elencati qui sottoCibi disintossicanti top• Succhi di frutta e verdura• Acqua• Cibi crudi, germogli, ortaggi a foglia verde• Frutta, ortaggi, cereali integrali, legumiCibi da evitare • Zucchero• Fritti• Latticini• Alcolici• Caff eina

1Comprate e iniziate a usare i seguenti utensili da cucina • Una centrifuga per incominciare a pre-

pararvi i vostri succhi. Non dovete comprare il modello più costoso, basta uno semplicissimo. Quando sarete or-mai abituati a prepararvi i succhi, po-trete cercare i modelli più fantasiosi e i più veloci.

• Un frullatore per incominciare a prepa-rarvi deliziosi frullati facili da digerire.

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Bevete acquaBere regolarmente acqua naturale, ma non del rubinetto a meno che non sia fi ltrata, è uno dei modi per disintossi-carsi più effi caci di cui possiamo disporre tutti i giorni. Il con-siglio è di bere 6-8 bicchieri al giorno.

3Fate esercizio fisico tutti i giorni.Per disintossicare il corpo adegua-tamente, l’esercizio fi sico è fonda-mentale. Movimenti semplici, delicati… quelli che manterranno il vostro corpo agile, fl essuoso e giovane! Un po’ di camminata, lo stepper, danza, nuoto, bicicletta, aerobica, pilates o qualsiasi altro movimento modera-to e piacevole sarà perfetto purchè praticato regolar-mente. Se poi vi fa sudare ancora meglio.

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ALIMENTAZIONE

Iniziate a spazzolarvi la pelleComprate una spazzola per il corpo. Spazzolare la pelle secca accelera il ritmo con cui le tossine vengono espulse dal corpo, perché stimola le cellule ematiche e il tessuto linfatico, due vie chiave per la disintossicazione fi siologica. Non dovete spazzolarvi quando siete nella vasca da bagno o sotto la doccia, ma quando siete asciutti. Potete fare il bagno dopo, ma non durante l’operazione.

Metodo: Spazzolate dolcemente le piante dei piedi, salendo verso le gam-be, poi verso le braccia e ridiscendendo sulla schiena. Spazzolatevi con

movimenti lunghi e rapidi in direzione del cuore, perché in tal modo favorite la circolazione e migliorate il tono e la consistenza della pelle. Spazzolatevi sempre delicatamente e con tocco leggero, evitando i punti in cui la pelle è lacerata, i capillari formano una sottile ragna-tela o sono presenti vene varicose.

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Respirate Il modo in cui respirate può essere determinante per la vostra salute… l’ossi-geno è un potente disintossicante. La chiave è respirare a fondo. La maggior parte della gente respira in modo superfi ciale, privando così le cellule, gli organi e le ghiandole di quell’ossigeno di cui hanno tanto bisogno. L’ossigeno nutre letteralmente il sangue e le cellule, disintossicando gli organi e le ghiando-le, e ha la stessa importanza importanza di adeguate riserve d’acqua e cibo di buo-na qualità. La mancanza di ossigeno fa morire di fame il cervello, il sistema nervoso, le ghiandole surrenali , la ghiandola pituitaria, i reni, la cistifellea, la milza, il fegato, il diaframma e il colon. Per mettere in pratica il metodo di respirazione dovrete compiere respiri più profondi e ampi che partono dalla zona più bassa del diaframma per riempire interamente i polmoni. Li eseguirete tutti i giorni. Ma, per arrivare al punto in cui la respirazione profonda entra a far parte della vostra vita quotidiana, vorrei che pra-ticaste il seguente metodo di respirazione tutti i giorni per qualche minuto. Quando sarete diventati esperti, vi riuscirà molto più facile inserire la respirazione profonda nella vita quotidiana, mentre camminate, parlate, state seduti, lavorate o vi rilassate. Metodo: sdraiatevi supini sul pavimento in una posizione che vi sia particolarmente comoda: per esempio, con le ginocchia piegate e i piedi dritti. Chiudere gli occhi aiuta a rilassarsi. Posate una mano sull’addome e l’altra sul petto. Poi respirate profondamente. Quale si muove per prima: la mano sul petto o la mano sull’addome? Se la risposta è la mano sul petto, non state usando i polmoni al mas-simo delle loro capacità Senz’ombra di dubbio state privando di ossigeno le vostre cellule e i vostri organi. Ora respirate lentamente attraverso il naso. Contate fi no a 10 se vi aiuta a concentrarvi.Emettete il suono ohhh lentamente attraverso le labbra. Poi espirate ogni residuo d’aria il più lentamente e dolcemente possibile, applicando nello stesso tempo una leggera pressione alla parte bassa dell’addome per aiutarvi a espellere tutta l’aria stantia. Inspirate lentamente attraverso le narici, tenendo una mano sullo stomaco, sopra l’ombelico. Visualizzate il vostro respiro espandendovi letteralmente attraverso i polmoni, le costole e i fi anchi (i segmenti medio e superiore della schiena). E’ come soffi are aria in un palloncino…Quando inspirate, si riempie d’aria. L’aria si espande sui fi anchi, sulle costole e sulla schiena. Quando espi-rate, il palloncino si sgonfi a.Quando soffi ate fuori l’aria, sentite le costole abbassarsi e la tensione scivola via mentre l’addome e la parte superiore del corpo si sgonfi ano. Ripetete il suono oooh, e dolcemente soffi ate fuori l’aria, svuotando com-pletamente i polmoni. Quando sarete diventati più esperti, non avrete bisogno di questo suono.

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ALIMENTAZIONE

FORMULE VINCENTI I cibi che vanno d’accordo a tavolaCon gli abbinamenti giusti, ottieni il meglio dai tuoi menu e raddoppi gli eff etti positivi sulla salute. Scopri le coppie che funzionano.

i incontrano e tra loro è su-bito feeling. Poi continuano a frequentarsi, tra cucina di

casa e ristoranti, in totale armonia. Più che coppie con la passione per il cibo, sono cibi che viaggiano bene in coppia. Ovvero alimenti che hanno un’intesa chimi-

ca speciale, in grado di off rire molti vantag-gi alla salute. La biochimica ci ha permesso di capire che alcuni principi attivi dei cibi si potenziano a vicenda, amplifi cando i bene-fi ci per il nostro organismo. Pollo e broccoli, aglio e fi nocchio, pasta e carne sono alcune delle coppie da inventare al tuo tavolo.

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POLLO + BROCCOLI PER SALVARE L’INTESTINOLa notizia arriva dall’Institute of food research di Norwich, in gran Bretagna: associare il pollo ai broccoli rende questi ultimi fi no a 13 volte più effi caci nel prevenire i tumori, soprattutto quelli intestinali. La ricerca stata pubblicata sulla rivista Carcinogenesis: ad amplifi care l’eff et-to anticancro è la combinazione di due elementi, il sulforafane e il selenio, che svolgono un vero e proprio lavoro di squadra. Il primo è presente nei broccoli (ma anche nel cavolo, nel crescione e nell’insalata), mentre il secondo si trova nel pollo, nelle noci, nel pesce e nelle uova. E’ ormai assodato che i broccoli hanno un’azione protettiva sulla mucosa intestinale. Un eff etto antitumorale che viene amplifi cato dalla presenza del selenio nella carne del pollo.

LATTE VACCINO + SOIA PER SALVARTI LE OSSAC’è chi ha detto addio per sempre al latte vaccino e ha scoperto quello di soia e chi per nulla al mondo sostituirebbe la bianca bevanda con la sua alternativa vegetale. Chi fa la cosa nutri-zionalmente giusta? Nessuno, secondo gli esperti. Da uno studio dell’Università di Toronto, infatti risulta che i due possono andare d’amore e d’accordo e rinforzare il tuo scheletro: gli isofl avoni di soia mimano l’eff etto degli estrogeni, stimolando la formazione di proteine combinate al calcio potenziano il tessuto osseo. I due ottengono insieme un eff etto migliore di quanto farebbero da soli. Inoltre i fi toestrogeni e le proteine vegetali della soia aiutano a frenare l’indebolimento dell’osso tipico della menopausa. Il legume, inoltre, è un’alternativa valida alle fonti proteiche animali, che creano uno stato di acidosi del sangue alla quale il nostro corpo risponde liberando Sali di calcio e impoverendo il tessuto osseo.

VERDURE + AROMI PER RINFORZARE LE DIFESEIl modo migliore per condire un piatto di verdure fresche è innaffi arle con un fi lo d’olio, un cucchiaino di aceto, pochissimo sale. Manca qualcosa? Si un pizzico di erbe o se preferisci di spezie. Che non ti regalano soltanto sapore: alcuni studi aff ermano che le erbe e le spezie aumentano le proprietà antiossidanti degli ortaggi crudi (3 g di maggiorana aggiunti a 200 g d’insalata quadruplicano l’eff etto antiradicale delle verdure a foglia, dicono gli esperti). Le verdure sono ricche di vitamine, come la C. Le erbe, fresche o essiccate, hanno un alto con-tenuto di biofl avonoidi, sostanze che proteggono i vasi sanguigni, hanno attività antivirale e antibatterica e soprattutto evitano alle vitamine di ossidarsi e non riuscire più a difenderci dai

radicali liberi.

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ALIMENTAZIONE

CAROTE + OLIO PER SALVARE LA PELLEAmante dell’abbronzatura, hai eletto come contorno ideale le carote ma le mangi scon-dite per tagliare le calorie?. Errore. Perché il betacarotene, precursore della vitamina A, che regala all’ortaggio il caratteristico colore arancione e gli conferisce proprietà antiossidanti e protettive per la pelle, ha bisogno di un fi lo di grasso per poter essere assorbito al massimo dall’organi-smo. Lo stesso succede al licopene, il re degli antiossidanti ce abbonda nel pomodoro. Entrambe sono sostanze liposolubili, che si sciolgono nei grassi: devono quindi essere associate a un alimento oleoso, altrimenti non vengono assorbite e vengono eliminate con le feci. Ok quindi all’olio extravergine d’oliva, che peraltro apporta anche vitamina W, capace di rallentare l’invecchiamento cutaneo. Puoi utilizzarlo sulle carote crude o cotte, perché il betacarotene non viene distrutto dal calore.

VINO + FRUTTA SECCA PER IL CUORESgombriamo il campo da equivoci: non ti stiamo consigliando di farti ogni giorno una merenda a base di noci e vino novello. Metteremo a rischio, oltre alla tua linea, la tua salute. Quel che è assodato, però, è che un po’ di vino rosso al giorno ti aiuta a prevenire i disturbi cardiocircolatori. Se poi lo combini con la frutta secca l’eff etto è maggiore: la vitamina E dei semi e il resveratrolo contenuto nella buccia dell’uva svolgono un vero lavoro di squadra, che ha come eff etto l’aumento dell’elasticità delle pareti arteriose e il conseguente miglioramento del fl usso sanguigno. Secondo i ricercatori della Penn State University, invece, una manciata di frutta secca con un bicchiere di vio o di birra al giorno previene le malattie coronariche. Il motivo? Noci e noccioline rialzano il livello di colesterolo buono, Hdl, mentre il vino rende più fl uido il sangue.

CARNE + PASTA PER ESSERE PIU’ TONICASull’abbinamento carboidrati e proteine i parere sono tanti e discordi: se le diete iper-proteiche riducono al minimo o addirittura eliminano pasta e pane, la dieta dissociata separa proteine e zuccheri, e ci consiglia menu a base di pasta a mezzogiorno, carne o pesce e verdure la sera. In realtà abbinare le proteine ai carboidrati aiuta a mantenere tonici i muscoli. Carne pesce e legumi forniscono le proteine che costituiscono la strut-tura portante dei muscoli, ma perché queste possano essere utilizzate al meglio servono gli zuccheri. Questi ultimi, infatti, stimolano la liberazione dell’insulina, che facilita il metabolismo delle proteine a livello muscolare. Al contrario, se insieme ai carboidrati si assumono i grassi, l’insulina ne favorisce l’accumulo nel tessuto adiposo, con pessimi risultati per la linea.

FINOCCHI + AGLIO PER COMBATTERE I TUMORIEcco due alimenti che anche da soli fanno molto bene al nostro corpo. Il fi nocchio con 9 calorie all’etto, è ricco di fi bre e ha proprietà digestive e anticarmiche (signifi ca che aiuta a riassorbire i gas intestinali e a sgonfi are la pancia). In più contiene molto potassio e alcuni micronutrienti, come la quercetina e la rutina, dallo spiccato pote-re antiossidante. Sono proprio questi a facilitare l’intesa con l’aglio, vegtetale dalle indiscusse proprietà medicamentose: è riconosciuta scientifi camente la sua effi cacia nell’abbassare la pressione, come ha confermato un recente studio australiano che ha paragonato l’azione dell’aglio a quella dei farmaci antipertensivi. I suoi antiossidanti, collaborano con quelli del fi nocchio a combattere le malattie degenerative. Infi ne, l’anetolocontenuto nell’ortaggio aiuta a eliminare gli eff etti ne-gativi che l’aglio ha sull’alito, perché stimola la produzione di saliva.

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SPORT & FITNESS

iffi cile dimenticare “Cocoon”, il fi lm diret-to da Ron Howard, che racconta le allegre scorribande di un gruppetto ospite di una comunità per anziani in Florida. Dopo un

misterioso bagno in piscina, l’attempata compagnia re-cupera le forze giovanili grazie agli alieni che hanno depositato nell’acqua un bozzolo carico di “ energia dell’universo”. Chissà quanti si tuff erebbero in una pi-scina che fa ringiovanire: forse tutti e probabilmente non solo i nonni. Ma una speranza concreta per tutti coloro che desiderano ritrovare le energie perdute ar-riva da Londra, in particolare da uno studio condotto dal King’ College. Secondo i ricercatori non servono strane energie dell’universo o bozzoli alieni: il segreto per guadagnare 10 anni di vita è lo sport. Tutto qua? Sembrerebbe proprio di si.

TRE ORE E MEZZA ALLA SETTIMANALa ricerca inglese ha preso in esame 2.401 coppie di gemelli rilevando uno stretto legame tra l’età biologica e la pratica sportiva. Come unità di misura gli studiosi hanno utilizzato i telomeri, ovvero le parti terminali dei cromosomi, che con gli anni sono soggetti a usu-ra e si accorciano. Per misurare gli eff etti anti-età

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D

3ORE DI SPORT

DIECIANNI DI MENO

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dello sport, così i ricercatori hanno sottoposto i gemelli a un esame del Dna. Hanno così potuto esaminare la lunghezza dei loro telomeri. Da un rapido calcolo è emerso che con circa tre ore e mezza alla setti-mana di attività fi sica l’età del no-stro corpo è paragonabile a quella di individui sedentari di dieci anni più giovani. La relazione è ancora più evidente in una coppia di gemelli, dove il fratello sedentario è biolo-gicamente più vecchio di quello che pratica regolarmente attività fi sica. Lo sport, quindi rallenterebbe l’ef-fetto di accorciamento dei telomeri e contrasterebbe lo stress ossidativi.I nostri risultati dimostrano che gli individui che praticano attività fi si-ca sono biologicamente più giovani delle persone sedentarie: queste le conclusioni degli studiosi.

MA SERVE ANCHE LA DIETAA questo punto si potrebbe pensare che basta indossare tute e scarpe da ginnastica per contrastare il tempo che passa. In realtà, anche con lo sport bisogna essere cauti tenendo conto delle proprie potenzialità e dei consigli di un esperto, ricordan-dosi anche di altri fattori altrettanto importanti, quali la dieta e lo stile di vita.

MENO GRASSI SULLE ARTERIEIl movimento muscolare mette in azione meccanismi biologici che interagiscono con tutti i nostri or-gani. Quando si fa anche un mode-sto sforzo, il cuore accelera i battiti, il cuore accelera i battiti, il sangue scorre più velocemente, la respira-zione si fa più profonda e intensa, la pressione del sangue sale, si consu-mano alcune sostanze e altre vengo-no prodotte. Tra quelle utilizzate ci sono i grassi. Se in un giovane i grassi vengono facilmente utilizzati come materiale energetico nell’attività fi sica, nei più adulti i grassi tendono a depositar-

si sulle pareti dei vasi, specie nelle arterie, provocando l’aterosclerosi. Ma una regolare attività fi sica può ridurre questo rischio o scongiurare problemi cardiovascolari.

PIU’ MINERALI NELLE OSSAAnche l’osteoporosi migliora con l’attività fi sica. Lo hanno dimostrato due gruppi di ricercatori che hanno valutato l’eff etto dell’esercizio fi sico sull’apparato osteo-articolare.Da questi studi è emerso che la pas-sione per il jogging e il walking che interessa circa 15 milioni di statuni-tensi, ha portato a una signifi cativa riduzione dei casi di osteoporosi nella popolazione. La pratica della corsa e della camminata sportiva, infatti, porterebbe a un aumento del contenuto minerale delle ossa e a un rimodellamento delle loro strutture.

NE GIOVA ANCHE L’UMORELo sport sembra, poi, dare bene-fi ci anche all’attività cerebrale e all’umore. Fare una regolare e ade-guata attività fi sica infatti, libera più endorfi ne (gli ormoni del piace-re), riduce il livello di cortisolo nel sangue (un ormone coinvolto nello stress e negli stati di depressione) e aumenta i livelli di serotonina. Ciò riduce ansai e agitazione e migliora il tono dell’umore.

W L’ATTIVITA’ AEROBICA LENTA E PROLUNGATAMolti studi sostengono l’ipotesi che il lavoro muscolare di tipo aerobico (quello più lento e prolungato, che fa lavorare soprattutto il cuore e i polmoni) sia quello che dà i bene-fi ci maggiori. Tra gli sport aerobici più praticati ci sono la camminata sportiva, la corsa, il nuoto e la bi-cicletta. Queste attività, se eseguite con regolarità (due-tre volte alla settimana per almeno 30 minuti al giorno) proteggono dalle malattie cardiovascolari, specie se associate a una dieta appropriata.

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partita la mac-china organiz-zativa dell’edi-zione ‘09 dello

Sports Camp, il campo estivo per i ragazzi dai 6 ai 16 anni organiz-zato, per il secondo anno, dall’A.S. Club Fitness e da OPENCLUB pa-lestra (www.openclubpalestra.it) con la collaborazione di Sorrento Lingue e con il Patrocinio dei Comuni di Piano di Sorrento, Meta, Sant’Agnello, Sorrento.Partecipare allo Sports camp signifi ca far vivere ai ragaz-zi, un’esperienza di socializzazione e aggregazione unica nel suo genere, un’occasione di divertimento e appren-dimento veramente valida. Lo Sports Camp è, anche, un’opportunità per tutti i genitori che lavorano di affi -dare, per tutta la giornata, i propri fi gli ad uno staff di istruttori, preparati, competenti e con grande esperienza supportati dallo Staff Assistenza. Non solo Sport ma, grazie all’intervento di varie Associazioni, i ragazzi vi-vranno momenti di vero incontro e scambio culturale. La presenza di Associazioni benefi che non farà dimenticare, anche nei momenti di gioia e svago, i bambini che nel mondo sono più sfortunati.Lo Sports Camp, si svolgerà, anche quest’anno, nella splendida cornice della “Lisca Club (www.anticoparco-delprincipe.it) con piscina, campo di beachvolley, campo da tennis, campo di calcetto, area basket, area gioco, area pranzo, area relax;da Lunedì 15 giugno ‘09 a Venerdì 25 Luglio ‘09 con tur-ni settimanali dal lunedi al venerdì dalle 8,30 alle 19,00.L’appuntamento è presso la Palestra Openclub dove lo Staff Assistenza, guidato da Rachele Aiello, darà il via alla giornata con il raduno e il trasferimento in navet-

ta verso “La Lisca Club”, qui i ragazzi, divisi in gruppi, per età ed esperienze sportive, affi dati allo Sports Staff , ini-zieranno le lezioni tecniche, spostando-

si da un campo all’altro, alternando i vari sports in programma: scherma, nuoto, tennis, pallavolo, basket, cal-cio.Lo Sports Staff è composto tra gli

altri dal Prof. Salvatore Aiello, dal Maestro FIS Giovanni Gargiulo Team

Scherma Openclub, dal Maestro FIT Albino Gargiulo e da Tecnici federali di nuoto, pallavolo, basket e calcio.Dopo l’intenso e divertente lavoro mattutino, un’altro Staff , quello di Sorrento Lingue, si unirà al team: avrà inizio l’English time, dove si parlerà esclusivamente in inglese, durante il pranzo, nelle piccole lezioni con gio-chi, canzoni, recitazione, quiz.La giornata proseguirà con gare, tornei, giochi in acqua, merenda, beachgames e tante altre sorprese, fi no al ritor-no in navetta presso la Palestra Openclub.Ci sono tutti gli elementi per rendere l’Estate ‘09 specia-le, non ci resta che partire!Aff rettati, però, i posti sono in esaurimento!INFO OPENCLUB PALESTRA. - via delle Rose, 32 -Piano di Sorrento - tel. 081 8087539 - 3290154917(www.openclubpalestra.it)

di Salvatore AielloDirettore Tecnico - Open Club Palestra

E’

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NOVITA ‘09- NAVETTA

da Sorrento/S.Agnello/Piano di S.

- Laboratorio di MUSICA e TEATRO

a cura del TEATRO DELLE ROSE

...a breve Tante altre Novità

e il Programma definitivo

SPORTS CAMP ‘09: Giocare aiuta a diventare grandi!

Guarda le foto dell’edizione 2008 sul sitowww.openclubpalestra.it

IL VIDEO SU YOUTUBE“SPORTS CAMP OPENCLUB”

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SPORT & FITNESS di Bruno VollaroPersonal Fitness Trainer Certifi cato ISSA

Il metodoMézières

rancoise Méziè-res nasce a Hanoi il 18 giugno 1909, diplomata fi siote-

rapista nel 1939 presso “l’ecole de orthopedie et massage” di Parigi, dove dopo pochi anni insegnerà anatomia, fi siologia e ginnastica medica.Un mattino del 1947 vide en-trare nel suo studio una pazien-te che presentava un’importante cifosi ed una periartrite scapo-lo-omerale bilaterale, nemme-no poteva immaginare che la sua vita di lì a poco stesse per cambiare.La paziente aveva indosso un bustino di ferro e cuoio che come unico risultato aveva ar-recato delle ecchimosi e ulce-razioni nei punti di maggior contatto.In un primo momento la Mé-zières propose alcuni esercizi di “raddrizzamento” e di rinforzo della muscolatura dorsale in posizione seduta senza ottenere risultati data l’eccessiva rigidità che le impediva di mantenere tale posizione.Decise dunque di stenderla su-pina e facendo pressione sulle spalle tentando di correggere l’anteposizione, con suo grande stupore vide pronunciarsi un enorme lordosi lombare.Per evitare di creare maggior danni Mézières cercò di impe-dire a questa lordosi di aumen-tare con una retroversione del bacino, spingendo le gambe al petto, ennesimo fallimento, la

lordosi si era spostata dalla zona lombare a quella cervicale rove-sciando la testa della paziente completamente all’indietro a tal punto che le era impossibile portare il mento al collo.Il comportamento della cliente per lei completamente “atipico” sconcertò Mézières, che fi no ad allora riteneva impeccabili i rigidi protocolli dell’epoca, a tal punto che in un suo artico-lo scrisse: “La porta della verità era davanti a me grande, aper-ta, ma rifi utavo di imboccarla e non credendo ai miei occhi ripetei più volte l’esperimento e per ultimo davanti a una colle-ga” (F.Mézières).Qual’era dunque la valutazione da fare, che troppo spesso anche oggi a distanza di sessant’anni non sempre viene fatta?La moltitudine di muscoli dor-sali si comportavano come un unico muscolo, nello specifi co caso troppo forte e troppo cor-to, per cui un’azione localizzata creava istantaneamente l’ac-corciamento dell’insieme della muscolatura.Seguentemente, attraverso lo studio dell’anatomia, spiegò il perchè di tale comportamento muscolare:i muscoli posteriori sono collegati tra loro, sovrap-posti come tegole a creare un tetto formando così una catena muscolare.F.M. ne evidenziò quattro: ca-tena posteriore, antero-interio-re, brachiale anteriore, anteriore del collo.

Queste catene costantemente retratte provocano dei dismo-frismi (alterazioni posturali) causa dei nostri mali più comu-ni come: scoliosi, dorso curvo, periartrite, alluce valgo, sciatal-gie, ernie discali ecc. ecc.Voglio fare una considerazione che è valida sia per l’allunga-mento a scopo posturale (chia-matelo come volete: Pilates, Power stretching, Antalgico, sempre quello è) sia per una se-duta in sala pesi.Il nostro sistema simpatico non riconosce il singolo muscolo così come siamo abituati noi ad immaginare per questioni di-dattiche ma quando decidiamo di muoverci il neurone corticale attiva il motoneurone spinale che a sua volta innerva la placca motrice, e quindi la catena mu-scolare di riferimento.Per quanto riguarda la signora Maria che viene a fare attività fi sica il problema non si pone ma quando per esempio andia-mo ad allenare un atleta come preparazione agonistica non te-nere presente tali e tante siner-gie può comportare disfunzioni muscolo-cerebrali proprio per il discorso che ogni muscolo è in correlazione al successivo della stessa catena, stesso discorso quando praticando ginnastica posturale intendiamo correg-gere degli atteggiamenti non corretti. Sarà a quel punto bra-vura del vostro personal trainer prendere le giuste valutazioni del caso.

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i ritorna al passa-to…Come ai tem-pi del Cocumella e dei primi anni del Central, quest’esta-

te saremo di nuovo alla Fiera del Fitness con i nostri amici della palestra.Quest’anno, infatti, approfi tteremo del nuovo Festival del Fitness, che si svolge-rà per la prima volta a Roma, per orga-nizzare una passeggiata insieme, all’in-segna del divertimento e del benessere. Si prevedono, per la manifestazione, grandi novità ed iniziative che sicura-mente ci coinvolgeranno nelle diverse discipline.Il Festival del Fitness, unanimemen-te considerato dagli ambienti sportivi nazionali ed internazionali, il più pre-stigioso evento di fi tness al mondo, in passato e tutt’ora oggetto di patetici tentativi di sfacciata imitazione, dopo 17 anni a Rimini e 3 anni a Firenze, avrà luogo alla Nuova Fiera di ROMA, dall’11 al 14 Giugno 2009 e, per la si-nergia e combinazione di tanti fattori, si avvia ad essere la più grande edizione di sempre.In un aff ascinante incrocio di tanti am-bienti dello sport praticato, saranno più di cinquanta gli eventi che costituiranno il programma delle attività del Festival e che coinvolgeranno ed impegneranno le migliaia di appassionati. Uno degli eventi che caratterizzeranno maggiormente questa ventunesima edi-zione sarà “1KM Fitness Challenge” che

verrà realizzato, oltre che all’ingresso del Festival, in cinque importanti piazze della Capitale, a Villa Pamphili, al Parco Leonardo, al Lido di Ostia. L’obiettivo, sportivo e sociale, è quello di invogliare quanta più gente possibile a percorrere 1km sul tapis roulant: ingresso gratuito al Festival a chi realizzerà la distanza in meno di sei minuti e certifi cato di par-tecipazione per tutti. Alleniamoci, quindi, a correre tutti in-sieme per 1 Km in meno di 6 minuti: sarà un piccolo traguardo da poter rag-giungere facilmente ed un piccolo in-centivo in più per trascorrere insieme un bel weekend a Roma. Il Festival sarà così l’unico evento al mondo in cui una performance consentirà l’ingresso gra-tuito.La Manifestazione sarà organizzata da For Active People S.r.l. , che si avvarrà della collaborazione di chi, venti anni fa, la ha ideata con la sua formula in-terattiva e la ha fatta diventare l’evento di fi tness per eccellenza. L’evento che vanta una solida reputazione anche ne-gli Stati Uniti, lì dove il fi tness è nato e si sviluppa.Saranno proprio tanti i vari eventi che consentiranno a chi verrà al Festival in abbigliamento sportivo di praticare la disciplina che più ama o di provarne una nuova. I più bravi istruttori al mondo in tutte le discipline del fi tness saranno a Roma e presenteranno le ultime novità a livello mondiale.Insomma ci sono tutti gli elementi per

IL CENTRAL AL FESTIVAL DEL FITNESSA Roma dal 11 al 14 giugno…

di Ernesto LupacchioClub Manager - Central Fitness Club 1, 2, 3

S Ecco il programma dei principali eventi del 21° Festival del Fitness

1 Km Fitness Challenge Roma 1 Mile RunFitness DuathlonAerobic Main StageMiami Dance StageSanta Monica Aerobic StagePilates 360°6 Fitness OpenMacumba Land Of Dance StageRoma On StageSpinning ManiaFuk Luk Sau Personal TrainingVenice Muscle Beach GymMartial Arts TempleHealthness Village Beachvillage La Spiaggia Del FestivalSquash TournamentRoller Action VillageFardamatti “Half Pipe Exhibition”AquabenessereParkouromaIl Villaggio Scientifi coI Convegni Del FestivalTh e Hospitality Village

fare di questa edizione del Festival del Fitness, prima a Roma e la ventune-sima della sua storia, una edizione memorabile, consentendo alla nostra Capitale di diventare la Worldwide Fitness Capital!Vi aspettiamo, allora, numerosi per unirvi a noi e vivere insieme momenti di sport e di allegria…Per informazioni sul viaggio contatta-re il Central Fitness Club 0818075196 - 0818015905.

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a cura del Gruppo Ulyxeswww.ulyxes.it

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A questa conclusione si arriva dopo essere stati molte volte alla Baia di Ieranto, nelle varie stagioni dell’anno e con tutte le con-dizioni meteo perché la Baia off re diff erenti sensazioni a secondo dei colori e dei mo-

menti in cui la si osserva.Il giallo dell’Euphorbia, il verde del rosmarino, il grigio cal-careo delle rocce e l’azzurro del cielo e del mare incantano i visitatori in questo periodo primaverile ed è diffi cile arrivare alla spiaggia in fondo alla baia senza aver mai esclamato per tanta meraviglia.Il sentiero inizia dal paese di Nerano (segnato CAI 00) e scorre comodo e leggero alle pendici del monte S.Costanzo con pendenze irrilevanti e sempre esposto verso l’azzurro mare del golfo di Salerno immersi in molteplici piante della macchia mediterranea che colorano tutta la zona della “Preta Sciulia” e delle “Prete Janche”.Da questo punto, alzando lo sguardo, si può scorgere la Grot-ta delle Noglie, sito di importanza archeologica dato che, in base ai ritrovamenti fatti, è stata sito di ospitalità in epoche preistoriche.

Qui il percorso procede con scale di pietra e, tra carrubi e fi chi d’india,si scende verso la baia iniziando a scorgere il profi lo dell’isola di Capri e la “ferita” inferta nella roccia del monte Penna dalla cava per l’estrazione della pietra mentre, sul versante Sud, svetta la torre di Montalto che fa parte della serie di fortifi cazioni cinquecentesche della costa Sorrenti-na.Le scale terminano all’incrocio tra le due discese per la baia e, consigliando quella verso destra, si incontra un’altra “tesa” di scale che utilizza la traccia di un vecchio muro di pietre “vive” che picchia direttamente verso il basso, concedendo viste mozzafi ato ed a picco sulla costa calcarea, immersi nel-la verdeggiante macchia mediterranea, rigogliosa in questo periodo.Lungo il percorso si intravedono i resti di una villa roma-

Il trekking avvicina l’uomo a sensazioni perdute, che un tempo erano normali abitudini di vita.

RUBRICATREKKING

Baia di Ieranto

Un posto carico di magia e di storia!

A

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na posti sul promontorio ad Ovest mentre la rampa di scale termina direttamente all’ingresso della ex-cava.L’eredità lasciata dalla Italsi-der consiste in alcuni fabbri-cati usati dalla società estrat-trice ed ora trasformati in sale da esposizione di vecchie attrezzature e da un circuito di archeologia industriale dove si spiegano tutte le fasi di estrazione e di lavorazione della pietra.Ma è sulla piana dell’ex cava che sorge la cosa più mera-vigliosa del posto; una fi ori-tura di orchidee spontanee che lasciano il visitatore più attento e preparato letteral-mente senza fi ato.Sul fondo della baia si nota la piccola spiaggia che attira qui i bagnanti più temerari (ma più esigenti!) per un tuff o in una delle ultime zone incon-taminate della Penisola Sor-

rentina. Solo in questa baia, protetta dal parco marino e quindi interdetta alla naviga-zione, si ha la sensazione di nuotare in un acquario, dove i pesci si muovono indistur-bati e senza paura e dove si sono ripopolate poseidonie, ricci, polipi e saraghi.La risalita è consigliata at-traversando il fondo agricolo curato dal FAI (fondo am-biente italiano), all’ombra di olivi e limoneti, osservando attentamente le antiche mura di contenimento (mangiari-ne) e le due costruzioni con le lamie in battuto di lapillo.Si ripercorre in salita la scala in pietra che, intanto, diven-ta più faticosa, ma lo sforzo è pari alla soddisfazione dell’escursione che stà per terminare. Resta soltanto il sentiero defaticante che rag-giunge nuovamente il paese di Nerano.

Quando al mattino il sole si leva dietro le montagnefa nascere nei nostri cuori un grande senso di libertàche ci accompagna per tutto il giorno.Quando fra le gole profonde delle montagne sibila il ventoci ispira un sentimento di liberazione che ci fa sognare lidi lontani.Quando l ’acqua dei ruscelli scorre veloce dopo le grandi pioggeci indica il sentiero della vitae le nuvole bianche nel cielo sono le nostre speranze che si muovono verso il futuro.Quando l ’uomo saprà capire tutte queste cose allora avrà raggiunto la felicità. R.Battaglia

Consigli per il trekkingPrima di intraprendere qualsiasi percorso trekking è impor-tante avere un minimo di preparazione fi sica. Il trekking è uno sport che viene praticato un po’ da tutti. Bisogna però sa-pere che, come in ogni altra attività, è fondamentale abituare gradatamente il corpo agli sforzi che dovrà produrre. Prima di avventurarsi in qualsiasi percorso è inoltre importante stu-diare le carte topografi che.Per coprire grandi distanze basta tenere un ritmo costante, una velocità di crociera di 3-4 km all’ora è l’ideale per un percorso di trekking di media diffi coltà.Le lunghe pause sono un altro fattore di rischio per la mu-scolatura, e causano un nocivo raff reddamento del corpo,

perciò è meglio evitarle. Sui terreni sconnessi state attenti all’appoggio del piede, è un fattore molto importante per evitare distorsioni.L’abbigliamentoMolto importante per la riuscita di una escursione è l’abbi-gliamento. Vestirsi adeguatamente secondo la stagione non signifi ca certamente scoprirsi troppo d’estate e imbottirsi esageratamente in inverno; essenziale in ogni abbigliamento, sia esso estivo od invernale, è garantire un movimento libero al corpo. Indossare capi leggeri, comodi e poco vistosi, so-vrapponibili in modo da poter controllare la temperatura to-gliendoli o aggiungendoli, a seconda delle proprie necessità.Le scarpe devono essere adeguate al tipo di fondo che an-dremo a percorrere.RifiutiL’autodisciplina è indispensabile: anche un cerotto od un foglio di carta stagnola possono rovinare la bellezza di un prato! Si consiglia di riporre tutto nello zaino in apposito contenitore e di prelevare qualsiasi rifi uto che si incontra sul cammino.La naturaCamminare in mezzo alla natura è un’esperienza aff ascinan-te, oggi divenuta un vero lusso considerata la vita moderna e la meccanizzazione in genere.Ascoltare il cinguettio degli uccelli, mentre un raggio di sole attraversa un cespuglio, sentire il profumo delle piante in fi o-re, sono emozioni che solo Madre Natura riesce a regalarci.Il trekking avvicina l’uomo a queste sensazioni perdute, che un tempo erano normali abitudini di vita.

mento del corpo,

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di Paolo e Vincenzo

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di Paolo e VincenzoSOCIETA’

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n alcuni articoli dei mesi scorsi abbiamo voluto ricordare dei nostri amici che non ci sono più, come la piccola Sara dall’espres-

sione dolce e indifesa, all’esuberante Luigi De Angelis accanito appassionato di batteria. E’ doveroso dedicare anche uno spazio a Gigi Castellano conosciuto meglio come Gigiotto che ci ha lasciato 13 anni fa, ma che continua ad essere presente più che mai nei nostri cuori e nelle nostre manifestazioni culturali. La peculiarità di questo indimenticabile ragazzo era improntata su una forte capacità comunicativa. Lui si serviva infatti di ogni sistema, dalla gestualità, all’espressione del viso, e nei limiti delle sue possibilità quella verbale, pur di trasmettere un pensiero, un mes-saggio, un’idea, ma il modo che Gigi prediligeva per comunicare sensazioni, sentimenti era attraverso l’uso frequente delle mani, bastava infatti di stargli vicino e stringere le mani per percepire delle particolari emo-zioni. Per Gigiotto tutto ciò non era una mera consue-tudine ma un vero mezzo di comunicazione umana.Anche Gigi Castellano come Sara e Luigi De Angelis aveva intrapreso se pur in maniera modesta un espe-rienza musicale mostrando interesse per il tamburello e le canzoncine, ricordiamo con tenerezza quando can-ticchiava la canzone del cowboy, come infatti questi in-teressi musicali li svolgeva a casa, ma anche nella scuola media di Meta A. Fienga dove lui era alunno. Uno degli eventi straordinari che Gigiotto volle orga-nizzare insieme alla sua famiglia fu quando il giorno della sua prima comunione dopo la cerimonia religio-sa invitò un folto gruppo di amici per raggiungere la spiaggia di Meta e presso uno stabilimento balneare il caro Gigi riuscì a regalare a tutti i partecipanti una se-rata indimenticabile.

Un attenzione particolare va alla famiglia di Gigiotto e soprattutto alla mamma Luisa che con grande spirito di abnegazione e un illimitato e sconfi nato amore per il fi glio seppe svolgere due volte il ruolo di mamma, ricordiamo pure i nonni che stravedevano per il loro nipotino e i parenti tutti. E’ opportuno sottolineare che Gigiotto oltre ad avere una forte personalità dimostrava di possedere un gran-de gusto estetico soprattutto nl modo come curava il suo abbigliamento, come ad esempio come quando in-dossava il suo cappello alla borsalino che gli donava un tocco di classe e di eleganza. Caro Gigi non potremmo mai eguagliare le grandi lezioni di vita che ci hai tra-smesso e per questo te ne siamo grati ricordantoti ed onorandoti per sempre. Grazie ancora i tuoi amici I TANTAVOGLIADIVIVERE

A Gigi CastellanoUn ragazzo non deambulante ma che percorreva tanta strada con la sua voglia di vivere.

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L’Angolo della Poesia

Mamma è la più bella parola Così cosa la mamma sia stata per noiPerché di mamma c’è n’è una, purtroppo, lo capiremo poi,questa parola signifi ca vita quando l ’immenso vuoto che lascerà che lei dà con gioia infi nita. Nessuno, nessuno mai colmerà.

Per noi la mamma è faro sicuro Allora vorremmo dirle tutto,Per il presente e per il futuro parole che mai le abbiamo detto,E se un dolore il cuor ci ferisce vorremmo stringercela al cuore È la mamma che ce lo guarisce. Ma ….ci sommerge il dolore.

La mamma è sicura spalla Perciò si ami la mamma teneramente, per poter restare a galla, lei dà senza chiedere mai nienteai fi gli da soltanto Amore e quando si coprirà d’argentoperché son pezzi del suo cuore. Dovrà avere, quello è il momento.

Con la mamma, bontà personifi cata, Grazie mamma per essere nata, la casa è sempre illuminata grazie per la vita che m‘hai datae se la notte è del buio più nero grazie del tuo immenso Amorec’è la sua luce fatta d’Amore vero. Che serberò sempre nel mio cuore.

D’esser buono , Dio giammai fi nisce Ma spesso i fi gli Suoi punisce, la mamma no, lei sa solo perdonare, meglio di lei nessuno lo sa fare.

“Tu ce l ’hai la mamma cosa vuoi di più La più bella gemma la possiedi tu!”Lo dice chi non l ’ha mai conosciuta A chi, felice, l ’ha sempre avuta.

Non potendo, Dio stare in ogni postosi dice che così abbia disposto: “Le mamme faranno le mie veciPerché solo d’Amore son capaci”.

di Salvatore Spinelli

LA MAMMA

o scorso mese in occasione della Santa Pasqua abbiamo rivolto un doveroso pensiero

alla Mamma celeste. Questa volta, in occasione della “Festa del-

la Mamma” dobbiamo rivolgere altrettanto doverosamente, un pensiero alla mamma biologica, alla donna che a rischio della sua ci ha dato la vita, alla donna dal cui seno abbiamo tratto la prima linfa di vita.

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SOCIETÀ

l mese scorso, la Suprema Corte di Cassazio-ne, a Sezioni Unite, si è pronunciata su una questione che, credo, interesserà molto i no-stri lettori, ed in particolare gli automobilisti,

ossia l’ampiezza del potere di “multare” degli ausiliari del traffi co.Nel corso degli anni si sono succedute diverse pronun-ce della Corte di Cassazione che hanno, alternativa-mente, privilegiato soluzioni più o meno restrittive, sulla base della diversa valutazione del potere delegato di cui gli ausiliari del traffi co sono muniti.Alla luce dei contrasti giurisprudenziali sorti tra le diverse Sezione della Corte su una questione così rilevante, e tenuto conto della notevole quantità di persone potenzialmente interessate alla controversia, la questione è ora approdata all’esame delle Sezione Unite.Il caso è questo: un automobilista lascia in sosta la pro-pria autovettura al di fuori delle strisce blu, in posizio-ne limitrofa a tali ultimi spazi, ma non in posizione da ostacolare le manovre di parcheggio degli altri veicoli. L’automobilista viene, pertanto, multato da una di-pendente della società concessionaria del posteggio e, all’esito del giudizio di opposizione, la contravvenzione viene annullata dal Giudice di Pace adito in quanto,

nel caso specifi co, la dipendente non rivestiva la quali-fi ca di ausiliare del traffi co e, comunque, le aree entro le quali può esercitarsi il potere degli ausiliari dipendenti dal concessionario del posteggio sono soltanto quel-le individuate da linee blu, oltre a quelle ivi adiacenti atte a consentire la concreta fruibilità del parcheggio a pagamento.La questione è giunta, pertanto, all’esame della Cor-te di Cassazione e qui assegnata alle Sezioni Unite le quali, con sentenza n. 5621/2009, hanno dichiarato che le violazioni in materia di sosta non riguardanti le aree contrassegnate con le strisce blu e/o da segna-letica orizzontale, e non comportanti pregiudizio alla funzionalità delle predette aree, non possono essere legittimamente rilevate dagli ausiliari del traffi co – in quanto dipendenti delle società concessionarie delle aree adibite a parcheggio a pagamento – i quali posso-no multare solo all’interno degli spazi contraddistinti con strisce blu. Pertanto, al di fuori dei suddetti spazi, il potere degli ausiliari potrà esercitarsi unicamente nel caso in cui venga impedito ad altro veicolo di accedere alla regola-re sosta nelle predette strisce blu, ovvero per lo sposta-mento dei veicoli in sosta o in seconda fi la.

AUSILIARIAUSILIARI DEL DEL TRAFFICOTRAFFICOl’eccezionalità del potere delegato.l’eccezionalità del potere delegato.

di Daniela AlvianiAvvocato

Cell. 338.2581049

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Anim

ali

i prossima attuazione è il provvedimento del Sottosegretario Francesca Martini per la tutela dell’incolumità pubblica dall’ag-

gressione dei cani, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Uffi ciale; tale ordinanza interviene a colmare le lacune di cui all’ordinanza Turco.In primo luogo tende ad eliminare la “black list”, ov-vero la lista di razze ritenute pericolose, rivelatasi a giusta ragione inadeguata, in quanto eff ettivamente ogni cane potrebbe essere potenzialmente rischioso e nessuna razza è da considerarsi intrinsecamente e sicuramente pericolosa. Tale aff ermazione trova ri-scontro nella letteratura scientifi ca di Medicina Ve-terinaria, che dichiara la impossibilità di stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci. Sicuramente positiva appare l’istituzione di percorsi formativi per chi vive con un cane, organizzati anche con la partecipazione delle associazioni animaliste ed il coinvolgimento di medici veterinari ed esperti in comportamento animale in caso di rilevazione di ri-schio potenziale elevato (cani defi niti “impegnativi” ) da parte dei Servizi Veterinari pubblici. In tal senso è necessario però porre l’accento sulle diffi coltà appli-cative a cui tale norma andrà necessariamente incon-tro, ovvero la mancanza di fi gure riconosciute a livello statale per l’educazione cinofi la. Val la pena sottoline-are che pur essendo il veterinario un medico, specia-lizzato ed abilitato per la cura di animali da reddito e domestici, non sempre è adeguatamente istruito nel poter consigliare i conduttori in merito all’educazione del proprio cane: infatti nell’attuale sistema universi-tario, il comportamento sociale del cane è una mate-

ria che se non approfondita a livello specialistico, di regola viene aff rontata in maniera generica.Con ciò, non vi è alcuna intenzione di muovere criti-che verso i veterinari, bensì si pone l’accento sull’esi-genza di una collaborazione tra questi ultimi ed edu-catori, istruttori e addestratori cinofi li. Di grande rilievo, appare la norma che prevede l’ob-bligo nei luoghi aperti al pubblico del guinzaglio, che dovrà essere lungo al massimo 1,5 m , nonché l’obbli-go da parte del conduttore di munirsi di museruola ed utilizzarla in caso di bisogno o su richiesta delle autorità competenti. Così come importante appare l’obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano a raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse. Val la pena su tale ultima norma fare un inciso: è certamente poco edifi cante per un paese civilizzato dover essere obbligati da una norma giuridica a fare ciò che dovrebbe essere fatto naturalmente per comu-ne senso civico.Positivo risulta il divieto di addestramento all’aggres-sività e il divieto di commercializzazione di cani con tagli estetici e di interventi chirurgici destinati a mo-difi carne la morfologia (recisione delle corde vocali, taglio della coda e delle orecchie), interventi che se non eff ettuati a scopi curativi, l’Ordinanza precisa che siano da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell’articolo 544 ter del Codice Penale. In ultimo si segnala la creazione di un registro dei cani (da istituirsi da parte delle singole ASL) contenenti le indicazioni dei cani a rischio potenziale elevato (ed in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose). Si dovrebbe così mirare alla prevenzione e la formazione dei proprietari, che

I cani e le novità normative

Avv. Maria Pizza BolognesiAvv. Lega per la Protezione del Cane- Sez. Penisola Sorrentina

Avv. Associazione Cinofi la Sportiva “Canis Sapiens”

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Animali

saranno responsabili sia a livello civile che penale dell’animale: responsabilizzazione dunque di chi ha la proprietà e di chi detie-ne un cane (a prescindere dalla razza o meno di appartenenza) sia nell’acquisizione dell’animale

così come della sua conduzione e detenzione. A tale scopo è previsto l’obbligo, per i proprietari dei cani segna-lati, di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi cau-

sati dal proprio cane.L`Ordinanza contiene certa-mente degli elementi di svolta rispetto ai termini semplicistici con cui si è gestito il problema in passato, e coinvolge seriamen-te tutte le categorie professionali interessate; presenta tuttavia dei passaggi non univocamente in-terpretabili che auspicheremmo siano,in fase di applicazione, colmati con adeguate norme: con la speranza che tale ordinanza sia il primo passo verso una legge che regoli tutta la questione dei diritti degli animali e della loro gestione.

Al fi ne di istruire maggiormente la cittadinanza su tutta la nor-mativa vigente in materia cino-fi la, la Lega per la Protezione del Cane-Sez. Penisola Sorrentina e la Associazione Cinofi la Sporti-va “Canis Sapiens” si impegnano ad organizzare eventi informativi sui diritti e doveri di ciascuno.

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iciamoci la verità: nonostante tutto il nostro impegno, la sorveglianza continua, il box chiuso lontano dai maschi, le recinzioni alte più di due metri, può sempre accadere che

la nostra cagnolina nel pieno del suo periodo di calore scappi, salvo poi a tornare dopo poco in compagnia del maschio di turno. A questo punto è fatta: è statistica-mente provato e noi veterinari confermiamo che queste ‘fuitine’ hanno un’altissima percentuale di successo.Che fare? Prima di tutto è importante prenderne nota e non sottovalutare anche brevissime assenze della ca-gna durante il calore, ogni episodio va segnato sul ca-lendario perché potrebbe essere la data di un possibile concepimento. Prima di venti giorni da tale data non abbiamo nessun mezzo per fare diagnosi di gravidanza e quando le rotondità della cagna diventano evidenti siamo già abbondantemente oltre il mese di gravidanza. Quindi se il dubbio c’è, meglio fare un’ecografi a dopo i 20-25 giorni dal presunto accoppiamento per fare dia-gnosi di ‘gravidanza indesiderata’.

Le soluzioni a questo problema possono essere solo tre:1) Far partorire comunque la cagna, accollarsi la re-

sponsabilità di gestire gravidanza, parto e soprat-tutto la successiva sistemazione dei cuccioli (magari meticci e di grossa taglia destinati molto probabil-mente a infoltire il già numeroso esercito di cuccioli in cerca di un padrone).

2) Ricorrere alla sterilizzazione chirurgica che com-portando l’asportazione dell’utero gravido diventa una sorta di aborto chirurgico. Questa soluzione rappresenta un buon compromesso per chi vuole ri-solvere defi nitivamente il problema delle gravidanze indesiderate, a patto che si eff ettui nella prima metà della gravidanza, e che le condizioni di salute della cagna siano idonee a farle aff rontare un intervento chirurgico.

3) Aborto farmacologico: ci sono attualmente a dispo-sizione dei protocolli sicuri da attuare per interrom-pere la gravidanza, adatti a chi vuole preservare la fertilità della cagna, in vista magari di un accoppia-mento desiderato, e in tutte quelle situazioni in cui non si può o, non si vuole aff rontare la chirurgia. Il trattamento si basa sull’impiego di prostaglandine

(naturali o i loro analoghi sintetici), che inducendo la distruzione dei corpi lutei, provocano un brusco calo del tasso di progesterone nel sangue e in pra-tica inducono un parto anticipato. Il trattamento va gestito da un medico veterinario poichè richiede uno stretto monitoraggio del paziente per tutto il periodo di trattamento, che dura dai 7 ai 10 giorni circa e si conclude con l’espulsione del contenuto uterino.

Vi abbiamo descritto quello che noi riteniamo esse-re l’approccio corretto al problema delle gravidanze indesiderate. Non abbiamo citato in quest’elenco un farmaco molto popolare, ben noto negli ambienti ci-nofi li , che somministrato entro 15 giorni dal presun-to accoppiamento serve a interrompere la gravidanza, senza neppure essere certi che essa si sia instaurata. Gli eff etti collaterali, che tale prodotto può indurre, sono molto gravi e chiaramente non riportati sul foglietto illustrativo.Stiamo parlando di un prodotto il cui nome commer-ciale è PRIVAPROL e che ci risulta essere ancora in commercio, talvolta fornito da farmacisti mal informati senza alcuna prescrizione del medico veterinario (tanto che vuoi che succeda: si tratta solo di cani..!). E’ bene che chi lo voglia utilizzare sappia che gli eff etti col-laterali possono essere molto gravi: febbre persistente refrattaria agli antibiotici e antipiretici, dimagrimento progressivo, inappetenza, astenia, mialgia, dolore gene-ralizzato , gravi alterazioni dei parametri biochimici ed ematologici che durano settimane o addirittura mesi.La prognosi può essere infausta nel caso in cui sia il miocardio ad essere seriamente interessato. Forse la facilità di utilizzo e di reperimento (un’unica sommi-nistrazione per togliersi il pensiero!) ha fatto la fortuna di questo farmaco. Lotrifene, canocenta, isochinolina. sono solo alcuni dei nomi con i quali si identifi ca in letteratura il principio attivo, che non è un ormone o suo analogo e che interrompe la gravidanza con mecca-nismi non ben chiariti. Ma non è il caso di dilungarsi ora sulla chimica del prodotto, il messaggio che vogliamo lanciare è diffi date di qualsiasi trattamento abortigeno precoce chiunque sia a proporlo, a meno che non vogliate far pagare con la vita l’imperdonabile ‘fuitina’ alla vostra cagna.!!

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GRAVIDANZE INDESIDERATED

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Quotazioni Immobiliari

di Paola d’Esposito

COMUNE DI MASSA LUBRENSE

Centrale / Corso S.Agata - Via Nastro Verde 2.300 1.800 1.500 3.800 2.800

Centrale / Via C.Colombo - Via Fontanella 2.200 1.700 1.400 3.600 2.500

Centrale / Via Roma - Viale Filangieri 2.300 1.800 1.200 3.000 2.000

Semicentrale / Pregiata 1.800 2.800

Semicentrale / Via Partenope - Via S.Francesco 1.750 1.500 1.000 2.800 2.300

Semicentrale / St. Vic. Monticchio - St. Com. da Massalubrense a S.Agata 1.750 1.400 1.000 2.300 2.000

Periferica / Via Metrano - Via Pontescuro 1.650 1.200 800 2.200 1.800

Periferica / Via Pigna 1.500 1.000 700 1.500

Periferica / Via Campanella - Via Ieranto 500

COMUNE DI META

Centrale / Pregiata - Via Caracciolo - Via Cosenza 2.200 1.800 900 4.000 3.000

Centrale / Via Municipio - Via G. Marconi 2.200 1.800 900 3.600 3.000

Centrale / Piazza Madonna del Lauro 2.300 1.800 950 4.000 3.000

Centrale / Centro Storico - Via Colombo - Via Cassari 2.400 2.000 1.000 3.000 2.600

Centrale / Corso Italia - Via F. Gioia - Piazza V. Veneto 2.500 2.100 1.100 4.500 3.500

Centrale / Centro Storico - Via del Lauro - Via Casamiccio - Via Gradelle - Via Vocale - Via Olivari - Via De Martino 2.600 2.300 1.200 3.000 2.500

Semicentrale / Zona Mare - Zona Alimuri 2.200 1.600 800 2.500

Periferica / Via M. Ruggiero - Via Casa Lauro - Via Meta-Amalfi 2.000 1.700 600 2.500 2.300

Periferica / St. Prov. da Vico Equense a Meta 2.000 1.600 600 2.000

COMUNE DI PIANO DI SORRENTO

Centrale / Corso Italia - Piazza Cota - Via Casa Rosa - Via Stazione - Via Bagnulo - Via Mercato 2.600 2.000 1.000 5.150 3.000

Centrale / Pregiata - Piazzetta delle Rose - Via delle Rose - Via C. Amalfi - Via F. Ciampa 2.500 1.800 1.200 4.850 2.600

Centrale / Centro Storico - Via S. Michele - Via S. Margherita - Via Casa Lauro 2.450 1.900 1.300 4.250 2.300

Semicentrale / Zona Mare - Via Ripa di Cassano - Via Madonna di Roselle - Via Cassano - Via San Giovanni - Via Gottola 1.750 1.800 1.000 2.600 2.000

Semicentrale / Residenziale - Via Mortora - Via delle Acacie - Via dei Platani 1.700 1.900 1.200 2.000 3.000

Semicentrale / Collina - St. Com. G. Maresca - St. Com. S. Liborio - Via Cavone - Via Sant’Agostino 1.400 800 700 1.000 1.600

Periferica / Collinare - St. Com. Scaricatoio - St. Vic. Nocillo - Via Pontecorvo - Via Selva - Via Bosco 1.200 900 600

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P. AutoScoperto Negozi Uffi ci

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