PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può...

29
PROGETTO IGIENE INTIMA

Transcript of PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può...

Page 1: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

P R O G E T T O

IGIENE INTIMA

Page 2: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

SOMMARIO Cenni storici 3

Igiene intima 5

• Igiene intima femminile 5 Sistemi di difesa dell’apparato genitale femminile 6 Irritazioni intime 6 Detergenza femminile 9

• Igiene intima maschile 11 Detergenza maschile 12

Saponi tradizionali e altri detergenti 13

Composizione di un detergente 14

Estratti vegetali e detergenza intima 18

Altri componenti 19

Caratteristiche di un detergente intimo ideale 20

Approfondimento: 21 • Tensioattivi 21 • Caratteristiche dei Tensioattivi 22 • Sostanza attiva lavante (SAL) 24 • Funzioni dei Tensioattivi 24

Parametri per la creazione delle Indicazioni Intesa 25

Bibliografia 27

Page 3: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia
Page 4: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

CENNI STORICI

La cura e la pulizia del corpo costituiscono, sin dall’antichità, uno dei passaggi

fondamentali per il mantenimento di un buono stato di salute.

Studi storici hanno evidenziato come i popoli dell’area del Mediterraneo utilizzassero

preparazioni oleose, più o meno aromatiche, per la pulizia del corpo.

Il contatto con le popolazioni del nord Europa ha portato successivamente alla

diffusione di prodotti come il “sapo gallicorum”, sostanza descritta da Plinio ed utilizzata

dalle popolazioni galliche per la pulizia del corpo e delle vesti. Il sapone quindi trae

origine dalla trasformazione del grasso animale da parte delle popolazioni “barbariche”

del nord Europa e, per moltissimi secoli, ha costituito il solo mezzo di pulizia del corpo e

delle zone intime.

Durante l’età precristiana la cultura pagana è molto legata al mito della fecondità e la

funzione sacerdotale, spesso associata alla donna, vede l’impiego di forme di abluzione

rituale e di pulizia del corpo. Il cristianesimo mira invece ad annullare tali aspetti,

esaltando, al contrario, la verginità femminile ed allontanando l’acqua dal corpo,

soprattutto in relazione al suo utilizzo nell’igiene intima.

Nel corso dei secoli tende sempre più ad emergere con forza l’idea che una donna

virtuosa si debba lavare con parsimonia; questo per differenziarsi dalle attrici e dalle

prostitute che, per la loro attività, sono “costrette” a bagni frequenti.

Le abluzioni costituiscono inoltre fonte di preoccupazione morale in quanto possono

portare a mollezze, compiacimenti e autocontemplazioni del proprio corpo.

Inevitabilmente queste idee così radicate concorsero a frenare per lunghi secoli la

diffusione dell’igiene intima personale.

Va ricordato come l’abitudine di eseguire delle abluzioni alle zone intime fosse già in

uso all’epoca delle Crociate. Risale, infatti, al tardo medioevo l’invenzione del bidoaille,

precursore del bidet: una tazza che poteva essere usata sia dagli uomini che dalle

donne con lo scopo di facilitare il lavaggio delle parti intime. Tuttavia, per avere il vero e

proprio bidet bisogna attendere il XVII secolo*.

Nei secoli passati il corpo era quindi considerato un oggetto peccaminoso, non doveva

essere né guardato né toccato al fine di non incorrere nel peccato e la nudità era da

evitare il più possibile, sia per gli uomini sia, soprattutto, per le donne.

* Il bidet vero e proprio è, quasi sicuramente, un’invenzione dei francesi del diciassettesimo secolo. Le prime notizie sul bidet risalgono al 1710;

tuttavia non si conoscono né la data esatta della sua invenzione né il nome del suo ideatore. Il primo bidet ad essere qualcosa in più di una semplice tazza su piedistallo fu quello a getto, inventato nel 1750: veniva messo in funzione manualmente e produceva un getto regolabile d’acqua. Con la Rivoluzione Industriale il bidet divenne uno “status symbol” della nuova borghesia.

3

Page 5: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

L’igiene intima era considerata una pratica oscena da riservare solo alle prostitute e non

alle “donne per bene”.Era inoltre credenza diffusa che, senza la presenza di “odori forti”

sul corpo, l’attrazione sessuale esercitata dalle donne fosse scarsa o mediocre.

Nel corso del XIX secolo, con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, si presta

maggiore attenzione agli aspetti igienico-sanitari e si inizia di conseguenza ad attribuire

notevole importanza alla pulizia del corpo e all’igiene intima come mezzo di

prevenzione dalle infezioni.

4

Page 6: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

IGIENE INTIMA

La derivazione etimologica del termine “igiene” risale alla parola greca “Igea” (salute),

una delle figlie di Esculapio (Dio della medicina) a cui si rivolgevano i sani per

mantenere il più a lungo possibile il proprio stato di salute.

Un giusto livello di pulizia è infatti alla base di una vita più sana e sicura ed un’adeguata

igiene è indispensabile anche per la protezione delle parti intime.

Igiene intima femminile

Una corretta igiene intima è fondamentale per prevenire irritazioni ed infezioni a carico

dell’apparato genitale femminile e contribuisce, inoltre, ad uno stato di benessere

fornendo un’adeguata risposta alle differenti esigenze e problematiche associate alle

diverse età della donna.

La cura dell’igiene intima passa attraverso l’adozione di una serie di pratiche e

comportamenti che concorrono a mantenere in salute gli organi genitali ed il sistema

riproduttivo.

Un consiglio pratico può essere quello di effettuare le abluzioni due volte al giorno,

mattina e sera, incrementandole durante il periodo mestruale e integrandole nel caso di

attività sportiva, prima e dopo i rapporti sessuali e dopo la defecazione.

La pulizia e l’asciugatura del perineo devono essere effettuate in direzione

anteroposteriore al fine di impedire la contaminazione della vagina da parte di batteri

intestinali.

Nel caso di impossibilità ad utilizzare acqua corrente si può, occasionalmente, ricorrere

a salviette “monouso” inumidite specifiche per l’igiene intima.

Nel periodo mestruale si consiglia di cambiare frequentemente l’assorbente (almeno

quattro volte al giorno), al fine di ridurre il rischio di irritazioni ed infezioni. Nelle ore

notturne si sconsiglia l’uso di assorbenti interni, mentre in soggetti sensibili o allergici

l’uso di assorbenti e salva slip, costituiti da materiale sintetico, può essere causa

primaria di irritazioni e pruriti.

Nei soggetti in menopausa conviene integrare la detersione con prodotti che reidratino

la mucosa, ridonandole elasticità e riducendone gli arrossamenti.

5

Page 7: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Sistemi di difesa dell’apparato genitale femminile

Il sistema femminile vulvovaginale possiede una serie di sistemi di difesa, meccanici e

chimici, dalle aggressioni dei microrganismi (virus, funghi, batteri).

I sistemi protettivi di natura meccanica sono strettamente legati alla conformazione

anatomica “chiusa” dell’apparato genitale femminile e alle strutture anatomiche ad esso

annesse: pelo pubico, mantello idrolipidico caratteristico delle grandi labbra, struttura

della mucosa vaginale e secreto cervicale.

Il secreto della cervice possiede, inoltre, una funzione lubrificante che concorre a

rendere più difficile l’adesione della flora microbica alle mucose vaginali. Allo stesso

muco si riconosce un’importante funzione battericida e fungicida legata alla presenza di

sostanze quali lisozima, lattoferrina, zinco, fibronectina.

L’acidità del secreto ha una funzione fondamentale nella protezione delle mucose

intime: concorre al mantenimento dell’elasticità e della resistenza delle stesse, creando

un ambiente ostile all’insediamento di colonie batteriche parassite.

Sulla superficie della mucosa intima sono presenti batteri saprofiti indispensabili per

mantenere acido il pH delle mucose. Tra questi il più importante è il lactobacillo di

Döderlein, in grado di convertire il glicogeno presente nell’epitelio delle mucose in acido

lattico, mantenendo il pH della mucosa vaginale ad un valore inferiore alle 4 – 5 unità.

La produzione di acido lattico è, quindi, strettamente legata alla quantità di glicogeno

presente che, a sua volta, è regolata dagli estrogeni. Le variazioni del livello ormonale

tipiche del ciclo femminile comportano quindi una modifica dell’acidità della mucosa

intima. Infatti una diminuita quantità di glicogeno porta ad una minore attività del

lactobacillo di Döderlein e una variazione del pH delle mucose verso valori più elevati.

Quando ciò accade, si vengono a creare condizioni favorevoli allo sviluppo di batteri e

miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine

a vaginiti.

Irritazioni intime

Può accadere che il sistema naturale di difesa dell’apparato genitale femminile non sia

sufficiente a proteggere l’ambiente vulvovaginale da attacchi ed infezioni. Si osserva in

questo caso l’insorgere di alterazioni dell’ecosistema intimo con comparsa di prurito,

dolori e bruciori, sintomi che solitamente si accompagnano a infiammazioni ed

6

Page 8: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

arrossamenti delle zone intime.

I materiali sintetici utilizzati nella preparazione degli assorbenti e dei proteggi slip, il

lattice con cui sono preparati i profilattici, alcuni tipi di tensioattivi presenti nelle

formulazioni di detergenti intimi e nei detersivi per il bucato sono spesso causa di

arrossamenti e allergie delle zone intime.

L’utilizzo di biancheria troppo aderente o di body con bottoni o ganci in grado di

produrre piccole lesioni locali, la pratica di attività sportive, ad esempio equitazione e

ciclismo, un’intensa attività sessuale possono causare irritazione meccanica.

Altri fattori, quali stress o affaticamento, possono provocare irritazioni alle mucose

intime: una condizione psicofisica non ottimale comporta una variazione dello stato

ormonale con conseguente alterazione del sistema di difesa del microambiente

vaginale.

L’assunzione di antibiotici, stati di immunodepressione e la presenza di malattie

croniche, come il diabete, predispongono all’insorgenza di infiammazioni ed irritazioni

vulvovaginali.

In tutti i casi citati ciò che si verifica è una modifica del pH vaginale con creazione di un

ambiente favorevole alla proliferazione di una flora microbica parassita (batteri, miceti e

virus) e conseguente formazione di infezioni locali, fenomeno sempre più diffuso fra le

giovanissime.

Si tratta di affezioni, generalmente di tipo benigno, che però non debbono essere

sottovalutate. Infatti, se non adeguatamente trattate, possono essere fonte di problemi

al sistema riproduttivo e dare luogo alla formazione di salpingiti e dolore pelvico cronico,

con peggioramento della qualità della vita.

Le infezioni ginecologiche possono avere varia origine. Spesso sono dovute ad uno

squilibrio tra le varie specie di microrganismi che colonizzano la mucosa intima. Non di

rado si può assistere, in condizioni d’alterazione del delicato equilibrio, all’insorgenza di

infezioni da Candida albicans o alla colonizzazione delle mucose da parte di

enterobatteri come Escherichia coli o Enterococcus foecalis, saprofiti intestinali, che

possono, in zone diverse da quelle fisiologiche, essere causa di infezioni.

Spesso la contaminazione è dovuta all’involontario trasferimento di batteri nei pressi

della zona vaginale durante la pulizia legata all’evacuazione.

Come osservato, le cause dell’insorgenza di infiammazioni e di arrossamenti nelle zone

intime sono le più diversificate, tra queste possiamo aggiungere, non ultime, la

gravidanza e la menopausa, fasi della vita caratterizzate dalla modifica dello stato

dell’epitelio vaginale.

7

Page 9: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Altro fattore di infiammazione intima è sicuramente dovuto al contatto con

microrganismi a trasmissione sessuale. Si tratta di infezioni legate all’immissione in

vagina di microrganismi infettivi che, proliferando, possono dar luogo a diverse

patologie. Tra le più diffuse:

Gardnerellosi dovuta alla Gardnerella vaginalis e spesso legata al caldo e

all’umidità tipici della stagione estiva. Dà luogo ad un aumento del pH vaginale

con formazione di perdite grigiastre e maleodoranti.

Candidosi legata alla proliferazione della Candida albicans, lievito sempre

presente, ma in piccole quantità, nella mucosa vaginale. E’ fonte di prurito intenso,

bruciore e dolore con formazione di perdite bianco-verdastre e maleodoranti.

Tricomoniasi dovuta a un protozoo, il Trichomonas. L’infezione dà origine a

bruciore e prurito con difficoltà di minzione e dolore nei rapporti sessuali; sono

presenti perdite giallo-verdastre schiumose e maleodoranti.

Cistiti spesso legate alla contaminazione batterica con Escherichia coli ed

Enterococcus foecalis di provenienza intestinale. In questi casi si assiste a

bruciore e problemi durante la minzione. Al fine di prevenire la contaminazione si

consiglia sempre di eseguire la pulizia in senso anteroposteriore.

Infezione da Human Papilloma Virus (HPV) costituisce sicuramente una delle

affezioni più serie. Si tratta di un virus oncogeno che può, in alcuni casi, provocare

la modifica delle mucose che rivestono il collo dell’utero, determinandone la

trasformazione in cellule tumorali e dando così origine al tumore del collo

dell’utero. Alcuni tipi di HPV possono provocare condilomi genitali focalizzati nella

zona vulvare.

Nell’ambito delle infezioni da virus, un posto di primo piano viene assunto

dall’herpes genitale provocato dall’Herpes genitalis. E’ un’infezione che si

manifesta con l’insorgenza di un forte dolore e di una sensazione di gonfiore delle

mucose genitali. Si assiste anche all’ingrossamento dei linfonodi inguinali con

dolore e bruciore rettale ed a un aumento della frequenza nella minzione.

Alla sintomatologia locale si possono associare una serie di sintomi sistemici quali

mal di testa, febbre leggera e malessere generale.

8

Page 10: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Nella prevenzione dei disturbi e delle infiammazioni delle zone intime un ruolo

importante possono avere alcuni piccoli accorgimenti. Ad esempio, contrariamente a

quanto si può essere indotti a pensare, un eccessivo utilizzo di detergenti intimi e, ancor

peggio, un abuso di lavande vaginali comporta la compromissione della microflora

vaginale con rimozione di uno dei principali ostacoli all’insediamento di microrganismi

parassiti.

Detergenza femminile

Il detergente utilizzato non deve alterare il pH fisiologico della mucosa intima.

Generalmente si consigliano prodotti che non producono molta schiuma, per cui sono

da prediligere i detergenti delicati, pessimi schiumogeni. Questi non provocano

esfoliazione della mucosa intima, fenomeno che concorrerebbe ad un abbassamento

delle difese dell’organismo.

I prodotti utilizzati nell’igiene intima dovrebbero essere privi di alcool e profumazione, al

fine di ridurre la presenza di sostanze potenzialmente allergizzanti all’interno della

preparazione. Trattandosi, infatti, di prodotti da utilizzare quotidianamente, anche più

volte al giorno, un eventuale effetto sensibilizzante, seppur blando, risulterebbe

moltiplicato nel tempo.

Il detergente non deve inoltre influire drasticamente sulla flora batterica della zona

intima, in quanto può alterare il sistema di difesa fisiologico.

Nella scelta del detergente intimo va rammentato come la fisiologia individuale muti con

il trascorrere del tempo per cui è bene utilizzare un detergente adatto alle varie fasi

della vita (prepuberale, fertile, puerperio, menopausa e senile), concorrendo così a

potenziare il sistema di difesa dell’organismo.

Durante il periodo mestruale, in gravidanza, in fase di malattie croniche o debilitanti,

oppure semplicemente quando non sia possibile utilizzare acqua a basso contenuto di

batteri, può essere utile utilizzare un detergente in grado di inibire lo sviluppo batterico,

grazie alla presenza di blandi antisettici.

Sino alla pubertà non è necessario l’uso di un detergente a pH acido, dal momento che,

in assenza di stimoli ormonali, il pH delle zone intime è praticamente neutro vista la

scarsissima attività della flora batterica locale.

Una situazione simile si può riscontrare in menopausa o in età senile. L’assenza di

9

Page 11: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

estrogeni concorre ad una riduzione dell’attività batterica e si assiste inoltre ad un

assottigliamento dello spessore della mucosa con l’insorgenza di fenomeni di

secchezza locale. In questi casi, come nella prepubertà, si deve ricorrere a detergenti

con pH neutro, ai quali si può associare l’uso di creme o geli con attività idratante, al

fine di aumentare la protezione delle aree vulvari.

In età fertile invece, il detergente deve presentare un pH circa 4 ed una capacità lavante

moderata, per non alterare e danneggiare la mucosa intima.

10

Page 12: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Igiene intima maschile

Parlando di igiene intima solitamente ci si riferisce a quella femminile, molto raramente

si parla di igiene intima maschile e la stessa letteratura medica è scarsissima a tale

riguardo.

Ciò dipende da molti fattori, non ultimo quello culturale, che vede l’uomo al di sopra

delle problematiche che possono assillare il “sesso debole”.

Per la cura dell’apparato genitale maschile, fondamentale è la detersione del pene ed in

particolare la pulizia della zona legata al prepuzio.

Al momento della nascita il prepuzio è, da un punto di vista anatomico, praticamente

incollato al glande, lo supera abbondantemente in dimensioni e termina con un

restringimento che lascia libero solo il meato urinario.

È chiaro che un tale sistema si è sviluppato in natura per minimizzare i rischi di

infezione legati all’intimo contatto che nei neonati si ha tra le feci e l’area genitale e per

proteggere queste zone delicate dall’azione aggressiva dell’ammoniaca, presente

nell’urina, solo parzialmente compensata dalla presenza di oligosaccaridi. La perfetta

aderenza del prepuzio al glande è dovuta al collagene.

Nei tre anni successivi alla nascita, il pene cresce di circa un paio di centimetri restando

di queste dimensioni sino alla pubertà. Durante questo periodo l’adesione del prepuzio

al glande si riduce progressivamente sino a permettere la sua completa retrazione già

qualche tempo prima della pubertà. Tale processo presenta comunque una elevata

variabilità individuale.

Durante la pubertà il pene si sviluppa raggiungendo le sue dimensioni definitive nel giro

di un paio di anni. Il prepuzio, già sovrabbondante, non sempre segue tale crescita in

modo equivalente, tuttavia, nella maggior parte dei casi, viene raggiunto un buon

equilibrio.

Ai fini dell’igiene intima non va sottovalutata l’eventuale circoncisione del soggetto.

I sostenitori della circoncisione, in prevalenza nord – americani, ritengono che tale

pratica sia utile per prevenire alcuni tipi di infezione, evitando così la permanenza dello

smegma* e facilitando la pulizia (la Società Americana di Pediatria raccomanda la

circoncisione come presidio igienico).

* Lo smegma, traslitterazione del greco σμήγμα, sapone, è una combinazione di cellule epiteliali esfoliate, secrezioni della pelle e

materiali umidi che si possono accumulare sotto il prepuzio nei maschi, e nella zona della vulva nelle femmine, con un caratteristico odore pungente.

11

Page 13: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

I sostenitori della non circoncisione, al contrario, ritengono che la conservazione del

prepuzio sia di fondamentale importanza per la protezione del glande.

Detergenza maschile

Ai fini della detersione e dell’igiene intima maschile bisogna tener conto di tali aspetti,

ma soprattutto della fasce di età.

Nel trattamento delle zone intime del bambino piccolo è necessario utilizzare prodotti

formulati con un sistema tensioattivo delicato, in grado di rispettare la fisiologia e la

sensibilità di una pelle già di per sé delicata e soggetta inoltre al continuo contatto con

l’urina e le feci. In ogni caso non bisogna forzare il distacco del glande dal prepuzio.

Durante la fase di scollamento, anche parziale, andrà pulita la parte scollata, con

estrema delicatezza, al fine di allontanare lo smegma che si può formare nelle zone più

interne, impedendo così l’eventuale irritazione delle mucose.

La non corretta detersione e un non sufficiente allontanamento dello smegma

incrementano la possibilità di sviluppare infezioni batteriche o virali in chi è poco

abituato a lavarsi rispetto a chi si lava o a chi è circonciso. Tuttavia, è altrettanto

frequente il riscontro di patologie legate ad un eccesso di detersione.

L’uso di prodotti detergenti non adatti, caratterizzati da basi lavanti troppo ricche (con

elevato contenuto di tensioattivi) può provocare l’insorgenza di balaniti o balanoprostiti,

a causa dell’eccessivo allontanamento delle sostanze lipidiche prodotte dalle mucose.

Tali sostanze costituiscono infatti una barriera fisica importante contro batteri, virus,

funghi ed altre sostanze tossiche che possono giungere a contatto delle zone intime

maschili (coloranti presenti negli indumenti intimi, residui di detersivi non ben

risciacquati durante il lavaggio, ecc.).

Fondamentale, dunque, la scelta del detergente: è opportuno preferire un prodotto

delicato e tenere presente la fascia di età (infantile, adolescente, adulta) a cui è

indirizzato nel pieno rispetto delle fisiologiche difese dell’individuo.

12

Page 14: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Saponi tradizionali e altri detergenti I saponi presentano delle caratteristiche chimico fisiche poco adatte alla pulizia delle

zone intime. Ad essi si associa un pH alcalino legato all’idrolisi alcalina degli acidi

grassi, una pessima capacità lavante in presenza di acque dure, una elevata capacità di

allontanamento dei lipidi cutanei, causando così un danno alla struttura lipidica dello

strato corneo ed un aumento della secchezza e della desquamazione cutanea.

In tempi recenti si è assistito allo sviluppo di prodotti specifici, dedicati alla detersione

intima. Questi prodotti sono caratterizzati da una maggiore dermocompatibilità derivante

da una componente tensioattiva costituita da molecole con caratteristiche specifiche.

L’attività tensioattiva è legata alla natura lipofilo/idrofila della molecola. Questa

caratteristica permette di determinare una riduzione della tensione superficiale tra

acqua e sudiciume, un incremento del potere bagnante dell’acqua, un aumento

dell’angolo di contatto tra l’olio (sudiciume) ed il solido permettendone l’allontanamento

dalla cute.

La pulizia, grazie ai detergenti, avviene attraverso un fenomeno di adsorbimento del

tensioattivo sullo sporco (affinità lipidica), successivo avvolgimento delle particelle

lipidiche in strutture micellari che sono poi in grado di essere risciacquate con acqua.

I detergenti possono essere classificati in saponi classici (solidi), saponi non saponi in

forma solida (syndet), detergenti fluidi (liquidi, cremosi, gel) caratterizzati dalla presenza

di differenti tipi di tensioattivi con diversa aggressività e capacità sgrassante.

Osservando i tensioattivi che concorrono alla preparazione dei detergenti, emerge

come la componente lipofila sia sempre la stessa. In genere si tratta di una catena

idrocarburica compresa tra 10 e 20 atomi di carbonio che trae origine da alcoli ed acidi

grassi naturali o sintetici.

E’ stato dimostrato come le migliori caratteristiche lavanti siano associate a catene della

lunghezza di 12 – 14 atomi di carbonio.

La componente idrofila delle molecole tensioattive varia a seconda delle caratteristiche

del prodotto considerato e concorre in maniera fondamentale a definire la delicatezza e

l’aggressività del prodotto cosmetico.

I tensioattivi presenti nei prodotti di detergenza sono classificabili in anionici (la

componente idrofila è costituita da un gruppo carbossilico, solforico o solfonico),

cationici (la cui componente idrofila è costituita dalla presenza di un azoto quaternario),

anfoteri (la componente idrofila presenta sia cariche positive sia negative), non ionici (in

13

Page 15: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

essi la componente idrofila è costituita da catene poliossietileniche, zuccherine o

polisaccaridiche), (vedi approfondimento).

Composizione di un detergente

Un buon detergente, intimo o meno che sia, dipende in massima parte dalla bontà del

sistema tensioattivo, mentre l’eventuale presenza di estratti o altri agenti funzionali,

concorre solo in maniera minima agli effetti cutanei del prodotto, anche in relazione al

ridotto tempo di applicazione.

La composizione tipica di un detergente può essere così esemplificata:

Attività %

Tens. Anionico delicato (agente tensioattivo primario) 10.0 ÷ 15.0

Tens. Anfotero (tensioattivo secondario) 10.0 ÷ 15.0

Viscosizzante non alcanolamidico (agenti di controllo della viscosità) 0.5 ÷ 2.0

Tensioattivo non ionico (stabilizzatori della schiuma) 2.0 ÷ 2.5

Regolatore del pH: acido citrico o lattico q.b. a pH 4 ÷ 5 0.0 ÷ 1.0

Conservante 0.05 ÷ 1.0

Fragranza 0.1 ÷ 2.0

Agenti funzionali 0.0 ÷ 1.0

Acqua a 100

All’interno di un prodotto possiamo evidenziare la presenza del tensioattivo primario,

che costituisce l’elemento base del prodotto detergente. In genere è costituito da

tensioattivi anionici e può essere sostituito, nei prodotti a maggiore delicatezza, da

tensioattivi anfoteri e non ionici.

Il tensioattivo secondario svolge la funzione di ridurre l’aggressività della formulazione

ma ha anche lo scopo di migliorare l’aspetto, la qualità della schiuma e lo skin feeling.

14

Page 16: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Sono poi presenti agenti di controllo della viscosità (sostanze di varia natura quali

cloruro di sodio, cloruro di ammonio, ossidi di ammonio, alcanolammidi, gomme, ecc.)

che permettono di raccogliere il prodotto nel palmo di una mano senza che sfugga.

Proseguendo nell’analisi della formula cosmetica, si può osservare la presenza di

stabilizzatori della schiuma [Sarcosinati, Acilglutammati, Ossidi di ammine o anche

basse concentrazioni di gomme cellulosiche (0,05 – 0,1%)], tensioattivi che hanno la

funzione di mantenere elevata l’attività schiumogena del prodotto.

Importanti per la fisiologicità del prodotto sono i correttori di pH, in genere sostanze

come l’acido lattico o l’acido citrico, che svolgono la funzione di correggere il pH della

preparazione e di allinearlo ai valori fisiologici tipici della cute sana.

Per assicurare la salubrità del prodotto e determinare bassi livelli di contaminazione

microbica i detergenti sono addizionati di sostanze conservanti. Al fine di incrementare la gradevolezza e l’appagamento provenienti dall’uso della

preparazione cosmetica, si introducono in formula delle fragranze che hanno lo scopo

di nascondere gli eventuali odori delle materie prime utilizzate e costituiscono spesso la

ragione della scelta di un prodotto cosmetico rispetto ad un altro. Si osserva infatti come

siano molto rari i casi di prodotti cosmetici, soprattutto di detergenza, privi di profumo.

Spesso, inoltre, alle fragranze viene associata anche una azione deodorante.

Infine in un detergente cosmetico sono presenti sostanze funzionali che donano

qualità aggiuntive al prodotto e sono spesso utilizzate come fattore di richiamo per la

vendita del prodotto stesso. Non di rado accade di osservare la presenza in commercio

di prodotti detergenti che possono vantare, ad esempio, proprietà lenitive o anti-irritanti,

associandole alla presenza di estratto di camomilla o proprietà sebo regolatrici legate

alla presenza di estratti di ortica.

I detergenti intimi sono inoltre caratterizzati da una ridotta sostanza attiva lavante “SAL”

(vedi approfondimento) al fine di limitare l’aggressività della formulazione nei confronti

delle mucose genitali.

15

Page 17: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

La composizione dei detergenti intimi può essere la più varia ma è riconducibile alla

presenza di tensioattivi delicati che assicurino una ridotta delipidazione e buona

dermocompatilibità.

Tra le classi di tensioattivi utilizzati ricordiamo gli anionici delicati (solfosuccinati,

alcoilpolipeptidi, acilglutammati, taurati, isetionati, derivati dell’acidio citrico e tartarico,

achileteri carbossilasi) e gli anfoteri delicati (betaine, imidazoline).

Dovrebbero essere scarsamente o per nulla utilizzati tensioattivi come: sodium lauryl

sulfate, sodium laureth sulfate, ammonium lauryl sulfate, TEA-laureth sulfate, TEA-

lauryl sulfate, in quanto fortemente aggressivi e delipidizzanti.

Esempio di formulazione di detergente intimo:

La pelle ha un pH acido che oscilla tra 4,5 e 6,5.

Il pH di un prodotto dermatologico dovrebbe essere il più simile possibile al pH della

cute della zona trattata.

In ogni caso va ricordato che la pelle sana è in grado di ripristinare rapidamente il

proprio pH in seguito alle modifiche apportate dall’utilizzo di detergenti o prodotti topici.

16

Page 18: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Spesso il pH dei prodotti topici viene mantenuto acido non solo per garantire una azione

eudermica maggiore ma anche perché l’ambiente acido migliora l’efficacia dei sistemi

conservanti introdotti nella formulazione.

Tuttavia valori di pH troppo bassi (2 – 4) o troppo elevati (> 8) comportano la comparsa

di bruciore e altre sensazioni sgradevoli (secchezza, prurito,…), in particolar modo se

utilizzati su cute lesa o infiammata.

17

Page 19: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Estratti vegetali e detergenza intima

All’interno delle formulazioni cosmetiche destinate alla detergenza intima sono spesso

presenti componenti ad azione lenitiva e rinfrescante che svolgono la funzione di

rendere più gradevole l’uso del prodotto e di giustificarne, in alcuni casi, la scelta.

Tra queste sostanze possiamo ricordare alcuni estratti vegetali:

Calendula (Calendula officinalis), Camomilla (Chamomilla recutita) e Tiglio (Tilia cordata) con funzioni emollienti, rinfrescanti e lenitive.

Aloe vera (Aloe bàrbadensis), Malva (Malva silvestris) e Amamelide (Hamamelis virginiana) che svolgono attività idratante e disarossante (antinfiammatoria).

Salvia (Salvia officinalis) ad azione deodorante, dermopurificante e astringente.

Lavanda (Lavandula angustifolia) ed Equiseto (Equisetum arvense) in grado di svolgere un’azione disarossante nei confronti delle mucose.

Mentolo (Mentha piperita) ed Eucaliptolo (Eucayiptus globulus) spesso introdotti per la loro azione rinfrescante.

Timo (Thymus vulgaris) per la sua blanda azione antisettica, associata ad una funzione tonicizzante, stimolante e depurativa della cute.

Viperina piantaginea (Echium plantagineum) da cui si ricava un estratto in grado di svolgere un’azione idratante e protettiva delle zone intime.

Avena (Avena sativa) in grado di contrastare gli arrossamenti grazie ad un’efficace azione protettiva, lenitiva e riepitelizzante.

Tea Tree Oil (Melaleuca alternifolia) spesso introdotto all’interno delle formulazioni cosmetiche per la sua azione antisettica, utile nel controllo della flora batterica parassita.

Fitoestrogeni derivati da Soia (Glycine soia) che concorrono a restituire alla mucosa elasticità e morbidezza.

Pungitopo, meglio noto con il nome di Rusco (Ruscus aculeatus), utile per l’azione lenitiva.

Aristolochia (Aristolochia clematitis) con azione lenitiva e calmante, utile nella preparazione di prodotti per l'igiene personale tipo saponi e detergenti intimi.

Lichene islandico (Cetraria islandica), grazie alla presenza dell'acido usnico, presenta un'azione antibatterica svolta nel rispetto dell'equilibrio delle mucose. L’Acido usnico come tale (in forma di sale di sodio o di rame) trova impiego con specifica funzione preservante, antimicrobica e deodorante.

18

Page 20: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Mirtillo (Vaccinium myrtillus) ad azione antinfiammatoria e lenitiva utilizzato spesso in associazione con altri estratti vegetali tipo Calendula, Salvia, Iperico, ecc.

Ippocastano (Aesculus hippocastanum) costituisce una delle piante di primario interesse cosmetico. Si utilizzano gli estratti (fluido, glicolico, molle, secco) o la sola Escina con funzionalità rinfrescanti, disarrossanti, lenitive.

Achillea (Achillea millefolium) viene utilizzata per le propietà protettive e rinfrescanti.

Ratania (Krameria triandra) con proprietà astringenti, purificanti e disarrossanti. Il suo uso è fortemente limitato dal colore rosso bruno dei suoi estratti.

Menta (Mentha piperita) utilizzata per la sua azione moderatamente rinfrescante e dermopurificante.

Altri componenti

In alcuni casi all’interno del prodotto cosmetico di detergenza possono essere introdotte

sostanze sintetiche ad attività antibatterica:

• la clorexidina in grado di impedire lo sviluppo dei batteri per inibizione enzimatica e

di distruggere la loro membrana plasmatica;

• il triclosan svolge la sua azione agendo sulle membrane citoplasmatiche batteriche

distruggendole;

• l’acido lattico e altre sostanze similari in grado di creare un ambiente ostile allo

sviluppo di ceppi microbici parassiti.

19

Page 21: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Caratteristiche di un detergente intimo ideale

Un sistema detergente ideale dovrebbe presentare:

bassa concentrazione di tensioattivi aggressivi (in genere alchilsolfati);

tensioattivi delicati che concorrono a ridurre l’aggressività complessiva della

preparazione;

assenza di alcanolamidi quali agenti viscosizzanti, in quanto queste sostanze

possono essere fonte di nitrosammine cancerogene;

un contenuto in sostanza attiva lavante ridotto;

sostanze attive quali estratti vegetali o altri ingredienti funzionali, come idrolizzati

proteici, ad azione specifica, lenitiva, disarossante, ecc.

20

Page 22: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

APPROFONDIMENTO

Tensioattivi

I tensioattivi possono essere classificati come primari e secondari a seconda dell’utilizzo

che di essi viene fatto nella formulazione ma anche in base alle loro caratteristiche

chimiche.

Tutti i tensioattivi utilizzati in cosmesi possono essere ricondotti ad un unico schema

generale costituito da due parti, una idrofila (affine all’acqua) e una lipofila (affine ai

grassi).

CODA LIPOFILA TESTA IDROFILA

La polarità della componente idrofila permette di classificare il Tensioattivo nelle

seguenti classi:

CLASSE

CARATTERISTICA

Anionici Una o più cariche negative. Molecole nelle quali la parte idrofila si carica negativamente.

Cationici Una o più cariche positive. Contengono uno o più atomi di Azoto quaternario carico positivamente.

Anfoteri Entrambe le cariche. Contengono nella stessa molecola cariche positive e negative.

Non ionici Non possiedono cariche. Contengono solo gruppi idrofili (ossidrili o catene poli-ossi-etileniche.

Questa, come altre classificazioni, non può essere assoluta; esistono infatti tensioattivi

che presentano caratteristiche intermedie tra due o più categorie.

21

Page 23: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Scala di irritabilità dei Tensioattivi

MENO IRRITANTI

NOME

Acilglutamati Coccolipoilpeptide K Coccolipoilpeptide TEA C 8-10 glucosio Saccarosio monolaurato Alchietossi B – aminopropionato Alchiletossiglicinati Alchiletossicarbossilati Sorbitan (20)OE laurato Olio di ricino (40)OE Ricinoleoilamido semisolfosuccinato Lanolinoleilaminosemisolfosuccinato Alchillaurati Alchilisetionati Laurilamidoetossisolfato TEA Cocco(2)OE solfato Mg Miristil(2)OE solfato Na Cocco (2)OE solfato Na Lauril(3)OE solfato Na Laurilsolfato MEA Laurilsolfato NH4Laurilsolfato TEA Alchilamidoemiossidi Alchilaminossidi Alcooletanolammidi Laurilsolfato Na

PIÙ IRRITANTI

Caratteristiche dei Tensioattivi

I tensioattivi presentano delle caratteristiche peculiari e tra queste una delle più

interessanti è certamente la Concentrazione Micellare Critica (CMC).

A determinate concentrazioni di Tensioattivo in soluzione, si formano aggregati di

molecole di quest’ultimo detti “micelle”. La quantità di tensioattivo necessaria perché si

verifichi questa situazione viene detta Concentrazione Micellare Critica ed è

caratteristica di ogni tensioattivo. Raggiunta questa situazione un’ulteriore aggiunta di

Tensioattivo non porta ad un aumento della quantità disciolta (monomero), ma tutto

l’eccesso concorre alla formazione di nuove micelle o all’espansione di quelle esistenti

con un incremento della CMC.

22

Page 24: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Quindi all’aumentare della CMC si incrementano il numero delle micelle mentre la

concentrazione del monomero resta costante per cui, essendo il monomero

(Tensioattivo non coinvolto nella formazione delle micelle) a permettere la funzione

lavante, non si assiste ad alcun aumento di tale capacità.

Diversi studi hanno dimostrato la correlazione tra la CMC e l’aggressività dei

tensioattivi.

Ogni tensioattivo è caratterizzato da una propria CMC. A elevati valori di CMC

corrispondono elevate concentrazioni di monomero e dal momento che è quest’ultimo

ad interagire con la cute tanto più alto sarà il suo valore tanto maggiori saranno gli

effetti lesivi.

Tensioattivi come i Lauril Solfati sono caratterizzati da elevati valori di CMC e

manifestano quindi un maggior effetto irritante per la cute.

Si è osservato che associando diversi tensioattivi si ha una diminuzione della CMC con

conseguente diminuzione del potere irritante della miscela.

Ad esempio associando tensioattivi ad elevata CMC (Lauril Solfati) con tensioattivi a

bassa CMC (Tensioattivi non ionici) si abbassa notevolmente la CMC finale con

conseguente diminuzione del potere irritante della miscela.

Il valore della CMC è influenzato da diversi parametri:

• Caratteristica della parte lipofila del Tensioattivo

Catene idrocarburiche lunghe diminuiscono la CMC. La presenza di insaturazioni aumenta la CMC.

• Caratteristica della parte idrofila del Tensioattivo

La quantità di carica influenza la CMC, in genere Tensioattivi anionici o cationici manifestano, a parità di catena lipofila, una CMC più elevata rispetto ai Tensioattivi non ionici.

• Temperatura La temperatura influenza la CMC in maniera abbastanza modesta e con un andamento discontinuo (prima diminuisce, poi aumenta la CMC).

• Presenza di elettroliti L’aggiunta di elettroliti (esempio NaCl) determina una diminuzione della CMC. I metalli bivalenti diminuiscono la CMC in maniera molto superiore rispetto ai metalli alcalini.

Sostanza attiva lavante (SAL)

Nella valutazione della tollerabilità di un prodotto detergente, un fattore fondamentale è

costituito dalla determinazione della sostanza attiva lavante (SAL) che equivale alla

23

Page 25: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

reale concentrazione di tensioattivo contenuta all’interno del detergente.

La SAL determina l’entità della capacità pulente del prodotto e al contempo

l’aggressività cutanea della preparazione stessa.

Le sostanze tensioattive vengono in genere inserite all’interno della preparazione sotto

forma di soluzione, per cui l’effettiva concentrazione del Tensioattivo all’interno del

detergente intimo è inferiore alla quantità introdotta all’atto della formulazione del

prodotto.

Poiché la concentrazione dei tensioattivi determina sia la capacità pulente del

detergente intimo sia la sua aggressività, diviene necessario calcolare, sulla base di

quanto dichiarato dal fornitore della materia prima, la reale concentrazione del

Tensioattivo.

Per esempio se inseriamo un 25% di Tensioattivo anionico, di cui viene dichiarata una

SAL del 75%, la reale concentrazione introdotta è data da:

75.1875.025 =⋅

ovvero la reale concentrazione inserita è del 18.75% e non del 25%.

Funzioni dei tensioattivi

I tensioattivi presenti nei detergenti cosmetici svolgono diverse funzioni, tra queste le

principali sono:

detergente - legata alla capacità di rimuovere lo sporco;

bagnante - utilizzata nei cosmetici che richiedono uno stretto contatto tra la cute ed il

prodotto;

schiumogena - importante in alcuni tipi di prodotti cosmetici, quali i dentifrici o i

bagno schiuma;

emulsionante - molto utilizzata nella preparazione di emulsioni cosmetiche e legata

alla capacità del prodotto di disporsi all’interfaccia tra due liquidi immiscibili;

solubilizzante - importante nelle preparazioni che richiedono di introdurre prodotti

insolubili all’interno delle preparazioni cosmetiche, pur mantenendo un elevata

trasparenza del prodotto.

24

Page 26: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

PARAMETRI PER LA CREAZIONE DELLE INDICAZIONI INTESA

Nell’analisi dei prodotti sono stati considerati i seguenti fattori:

• Sono state analizzate le formule qualitative riportate in etichetta considerando la

funzione di ogni componente sulla base di quanto stabilito nell’Inventario Europeo

degli Ingredienti Cosmetici; di conseguenza si è valutata la corrispondenza tra le

caratteristiche vantate del prodotto e gli ingredienti presenti in etichetta.

• La presenza (assenza) di sostanze detergenti anioniche particolarmente aggressive.

• La presenza di estratti vegetali attivi sulla mucosa intima e/o dotati di dimostrata

efficacia.

• La presenza di sistemi conservanti non aggressivi (particolare attenzione alla

presenza del preservante Kathon CG).

• La presenza di Trietanolammina quale controione nei tensioattivi anionici, alla luce

della documentata attività sensibilizzante di questi prodotti nei confronti di una certa

fascia di popolazione.

Note: se non c’è corrispondenza tra info sulla confezione e proprietà reali, queste sono

segnalate nella parte finale delle Indicazioni Intesa come “Info da confezione”.

25

Page 27: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Questo lavoro è stato realizzato con la consulenza di: Dott. Mario Zappaterra, Scuola di Specializzazione in Scienza e Tecnologia Cosmetiche dell’Università di Ferrara Un ringraziamento alla Dott.ssa Stefania Abenante per la collaborazione al progetto. Coordinamento scientifico a cura di Unifarm S.p.A.

26

Page 28: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Bibliografia

1. S. Sparvoli, Igiene al femminile, Tema farmacia, Tecniche Nuove, 42-47 (Gennaio 2007)

2. P. Sorcinelli, Storia sociale dell'acqua, Bruno Mondadori Editore, Milano (1998)

3. G. Vigarello, Lo sporco e il pulito. L'igiene del corpo dal medioevo a oggi, Marsilio Editore,

Venezia (1987)

4. G. Proserpio, A. Martelli, G.F. Patri, Elementi di fitocosmesi, SEPeM, Milano (1982)

5. F. Brunetta, Formulazione di prodotti detergenti, Cosm. Technol, 5 (1), 19-36 (2002)

6. M. Farage, H. I. Maibach, The vulvar epithelium differs from the skin: implications for

coutaneous testing to address topical vulvar exposures, Contact Dermatitis 51, 201-209

(2004)

7. J. L. Sebesta, Women’s Costume and Femine Civic Morality in Augustan Rome, Gender &

History, Vol. 9 N. 3, 529-541 (1997)

8. M. Farage, A Behind - the - Scenes Look at the Safety Assessment of Feminine Hygiene

Pads, Ann. N.Y. Acad. Sci. 1092: 66-77 (2006)

9. B. S. Czerwinski, Variation in Feminine Hygiene Practices as a Function of Age, JOGNN

Clinical Studies, Vol. 29 N. 6, (Nov./Dec. 2000)

10. G. Dicuonzo, La salute passa per l’igiene. A tutte le età, Pugliasalute, 32-33 (Aprile 2005)

11. Res Pharma, Bollettino Ufficiale

12. H. Sedghi - Zadeh - Cosmetica nuovi detergenti, Natural 1, 64-67 (Settembre 2002)

13. G. Proserpio, B. Ambreck, M. Ceoloni Prontuario del cosmetologo. Chimica, tecnica,

legislazione Tecniche Nuove (2001)

14. www.wikipedia.it

15. www.andrologiaonline.net

16. www.leonardodavinci.csa.fi.it

27

Page 29: PROGETTO - intesa.unifarm.it · miceti come la Candida albicans, germe opportunista, che può proliferare e dare origine a vaginiti. Irritazioni intime ... enterobatteri come Escherichia

Finito di stampare Giugno 2008