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Circolo Terre di Parchi
www.terrediparchi.org
VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
Adozione con deliberazione del Consiglio Comunale n. 108 del 12.12.2016
Al Comune di Abbiategrasso
comune.abbiategrasso@legalpec.it
OSSERVAZIONE
N.________________
Spazio riservato
all’ufficio
e p.c.
Città Metropolitana di Milano
Ufficio Pianificazione Territoriale/VAS
protocollo@pec.cittametropolitana.mi.it
Regione Lombardia
DG Territorio - Struttura VAS
territorio@pec.regione.lombardia.it
DG Ambiente - UO Parchi e tutela Biodiversità
ambiente@pec.regione.lombardia.it
Parco Lombardo Valle del Ticino
parco.ticino@pec.regione.lombardia.it
ARPA Lombardia
Ufficio valutazioni territoriali VIA/VAS
arpa@pec.regione.lombardia.it
Corpo Forestale dello Stato
cp.milano@corpoforestale.it
coor.lombardia@pec.corpoforestale.it
Segretariato Regionale MIBACT
mbac-sr-lom@mailcert.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici
mbac-sabap-mi@mailcert.beniculturali.it
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DATI DELL’OSSERVANTE Associazione Circolo Legambiente Terre di Parchi sede legale in via XI Febbraio 47, Abbiategrasso (Milano) iscritta all’albo comunale delle associazioni e all’albo regionale delle organizzazioni di volontariato
PRESENTA in data odierna e ai sensi dell’art. 13 della Legge Regionale 12/05 e s.m.i. “Legge per il Governo del Territorio”, le seguenti osservazioni alla variante al Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), per la tutela degli interessi diffusi e coerentemente con il proprio statuto, e articolate come meglio specificato nelle pagine seguenti.
ARGOMENTI A CUI FA RIFERIMENTO L’OSSERVAZIONE PRESENTATA
OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE
DOCUMENTO DI PIANO – emendamenti
PIANO DELLE REGOLE - emendamenti
PIANO DEI SERVIZI - emendamenti
I. Osservazioni di carattere generale
Questa associazione ha partecipato attivamente a tutto il percorso di revisione del PGT - fin dai tavoli del 2014 - depositando formalmente le proprie richieste ed osservazioni ad ogni passaggio amministrativo obbligatorio che qui sinteticamente vogliamo ricordare:
1. luglio 2013 - ’”Avvio del procedimento” 2. giugno/luglio 2015 - “Tavoli di partecipazione” 3. agosto 2015 - “Documento di Scoping VAS” 4. settembre 2016 - “VAS della Variante”
Il Circolo Terre di Parchi ha anche organizzato un convegno ad hoc il 14 marzo 2013 al Castello di Abbiategrasso intitolato “L’età del cemento - Il consumo di suolo dalla Lombardia ad Abbiategrasso”. Le nostre osservazioni e richieste hanno costantemente chiesto un deciso stop al consumo di suolo secondo queste tre linee strategiche specifiche per Abbiategrasso: • Tutela e valorizzazione delle aree agricole
• Rigenerazione urbana attraverso il riuso delle aree dismesse
• Orientamento verso un sistema di mobilità sostenibile.
Di conseguenza, le osservazioni che presentiamo in questa sede ripercorrono nella prima parte queste linee strategiche, evidenziando ove la Variante adottata si discosta da tali obiettivi e indicando i necessari correttivi. Nella seconda parte invece indichiamo 33 emendamenti ai documenti depositati che riteniamo indispensabili per coerenziare quanto indicato nella parte di carattere generale.
a. Consumo di suolo
Il territorio urbanizzabile previsto da questa variante ammonta a un totale 889.451 mq e a poco giova sapere che la maggior parte delle espansioni previste derivano dal PGT previgente (o addirittura dal
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vecchio PRG). Il fatto che un PGT preveda ancora un aumento del consumo di suolo rappresenta, in questi ultimi anni, un caso più unico che raro. Ovvero che nella sostanza non si intravvedono inversioni di tendenza rispetto alle scelte operate nel 2010 dalla precedente Amministrazione, per altro severamente criticate in altre parti della relazione e non motivate da esigenze concrete. Si tenga presente che a queste quantità di consumo di suolo si andranno ad aggiungere le perdite di suolo agricolo causate dalla nuova infrastruttura viaria prevista (Vigevano-Malpensa) nel malaugurato caso venisse realizzata. Dal punto di vista tecnico formale si rileva inoltre la povertà di strumenti di analisi da ricondursi esclusivamente alla tavola DP.02.02, assolutamente incompleta rispetto a quanto richiede la seppure contestabile L.r. 31/2014 all’art. 4 comma 1 lettera k “Carta del Consumo di Suolo”. In particolare, riguardo all’ambito di trasformazione AT2 (porta nord/ovest): si ribadisce la volontà che
questo ambito sia destinato completamente ed esclusivamente alla valorizzazione ambientale,
storica e paesaggistica, conservando i beni monumentali e naturali in esso presenti: complesso dell’ex
convento dell’Annunciata e relative pertinenze storiche tra cui le vestigia dell’antico orto e le mura
rimanenti, la roggia Cardinala comprensiva dei manufatti idraulici, il Naviglio Grande e relativa ciclabile,
l’area umida tutelata e vincolata dal Ptcp. Va pertanto esclusa qualsiasi nuova previsione di
trasformazione dei luoghi se non in chiave di potenziamento della ferrovia, creazione del parco urbano
dell’Annunciata e valorizzazione degli elementi storici, paesaggistici e naturalistici citati. L’unica
trasformazione edilizia contemplabile deve essere indirizzata sull’ampia area dismessa (ex Siltal),
prevedendo non incentivi volumetrici bensì di sgravio economico/fiscale. La compresenza di ampie AT
su aree libere adiacenti – così come attualmente previsto dalla Variante - costituisce invece un
deterrente alla riqualificazione dell’area dismessa in quanto si rivela una più interessante alternativa -
sotto il profilo economico - per gli operatori immobiliari vanificando l’obiettivo di rigenerazione urbana
che il Pgt si prefigge. Il nuovo PGT dovrebbe invece individuare un solo ambito di trasformazione
corrispondente al perimetro dell’area industriale dismessa, al più comprendendo solo altri edifici
all’intorno più o meno in disuso o sottoutilizzati. Il progetto di questo ambito dovrebbe essere
realizzato, magari attraverso un “concorso di idee”, liberando gli spazi più contigui all’ex convento in
modo tale da valorizzare ancora meglio il sito. Le non trascurabili risorse economiche che collettività ha
investito negli anni passati per recuperare il sito dell’Annunziata, risulterebbero sprecate se si
insediassero nelle vicinanze funzioni incompatibili. Al contrario un recupero dell’ex-Siltal in sinergia
architettonica/funzionale con l’ex convento, potrebbe trasformate l’odierna “periferia” nella parte più
pregiata della città fuori dal centro storico. La dimensione dell’operazione di recupero sembra
garantire anche dal punto di vista economico la sua fattibilità senza la necessità di prevedere eccessive
quantità volumetriche. Inoltre si rivela profondamente contraddittorio con la citata Delibera 240/2012
e con le volontà espresse dai cittadini e da questa associazione, la possibilità di realizzare medie
strutture di vendita su ben tre sotto-ambiti. Se questo scenario fosse completamente realizzato,
sull’intero ambito si potrebbero costruire tre distinte attività commerciali per una superficie di vendita
complessiva fino a 7.500 mq!
Manca in definitiva una strategia complessiva per questa area che pure ignora il tema del
trasferimento della S9, più volte richiesto all’amministrazione da molteplici soggetti pubblici e privati.
L’arrivo della S9 concorrerebbe tra l’altro a valorizzare il complesso dell’Annunciata e renderebbe
maggiormente appetibile la stessa area dismessa attirando investimenti che ovviamente andrebbero
indirizzati adeguatamente per creare appunto un polo culturale di valenza sovralocale servito da uno
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snodo intermodale ferroviario/stradale/ciclabile facilmente integrabile. Infine si evidenzia con
rammarico l’assenza di un’analisi e di una proposta di valorizzazione ambientale/ecologica dell’area,
addirittura omettendo di indicare il vincolo ex PTCP, non prefigura scenari di realizzabilità e fruibilità
del tanto richiesto e atteso Parco dell’Annunciata, né tanto meno identifica con sufficiente
approfondimento e regolamentazione la roggia Cardinala come un’importante elemento paesaggistico.
b. Aree agricole
La ricchezza di Abbiategrasso affonda le sue radici nel suo territorio agricolo che, senza timore di
esagerare, è uno dei più fertili al mondo. Tenendo conto che la sovranità alimentare è calcolata all’80%
a livello nazionale e al solo 60% a livello lombardo (Dati Regione Lombardia – Rapporto Agricoltura
2011), è evidente come sia indispensabile conservare ogni metro quadro di suolo agricolo esistente
nello stato di fatto. Questa necessità d’altra parte si coniuga perfettamente con le esigenze di tutela
paesaggistica. Una scelta decisa in tal senso contribuirebbe anche a dare quelle certezze sul futuro
di cui necessitano le imprese agricole per adottare tecniche agronomiche meno dipendenti dalla
chimica, perseguendo in tal modo anche l’obiettivo di migliorare complessivamente l’ambiente.
Per perseguire tale obiettivo strategico, si chiede quindi una tutela più forte per le aree agricole che
caratterizzano il paesaggio e l’economia di Abbiategrasso.
Si apprezza quindi una revisione delle destinazioni d’uso di diverse superfici che il PGT previgente
destinava a cementificazione e la volontà di assoggettare alcune aree agricole sotto la normativa
riservata alle “aree agricole strategiche” del PTCP e dal PTC del Parco del Ticino così come richieste a
gran voce da questa associazione. Si chiede però garanzia che tutte le aree agricole acquistino tale
valenza strategica e ambientale includendo le restanti aree agricole rimaste all’esterno del perimetro
IC, di fatto restituendole al Parco del Ticino classificandole come aree agricole strategiche in seno al
PTCP. Questa scelta non avrebbe nessuna controindicazione ed anzi sarebbe assolutamente in linea con
quanto indicato negli obiettivi della Variante e nei tavoli di partecipazione.
Per contro si chiede invece di modificare la normativa speciale dedicata agli Ambiti Multifunzionali
Agricoli (AMA) perché non trova alcuna giustificazione la discrezionalità di una normativa speciale
riservata solamente a pochi imprenditori agricoli – neppure dimostrando una qualche coerenza tra
obiettivi e aree individuate - peraltro beneficiari di una potenzialità di edificazione eccessivamente
permissiva e non sufficientemente aderente alla normativa regionale sulle attività agrituristiche. In
particolare, considerato che gli interventi edilizi nelle AMA potrebbero essere fatti a fronte di nessun
onere in quanto realizzati da imprenditori agricoli ai sensi della L. 380/01, e che in particolare l’AMA1
ha una sup. di 95.558 mq con un indice di 0.25 mq/mq che rende edificabili ben 23.889,50 mq, si ritiene
debbano essere contenuti gli usi del suolo in quanto ritenuti eccessivi e iniqui in quanto riservati ai soli
proprietari degli AMA e anche per finalità non coerenti (tra cui la possibilità di insediare impianti di
pubblica utilità quali depuratori, inceneritori ecc.).
c. Aree dismesse
Appare evidente come il destino delle attuali aree dismesse sarà determinante per disegnare il futuro
di Abbiategrasso. In linea generale si ritiene però che questo annoso problema non sia affrontato con
strumenti sufficientemente forti e risolutivi. Si comprende sì la complessità di questo tema e la povertà
degli strumenti a disposizione dell’amministrazione locale, tuttavia nei documenti a disposizione non si
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trova né una compiuta analisi dello stato di fatto né una strategia complessiva per iniziare ad affrontarlo
nei cinque anni di vigenza del prossimo PGT. Lascia addirittura perplessi leggere a pag. 17 del Quadro
Programmatico che gli orti abusivi costituiscono “una delle forme più gravi del disordine urbano” senza
fare alcun cenno alle enormi superfici dismesse che in Abbiategrasso costituiscono costantemente una
forma di pericolo sotto molteplici profili (sanitario, ambientale, sicurezza ecc.). Ecco, se una così forte
attenzione al “problema” degli orti abusivi fosse indirizzata anche a quello delle aree dismesse,
potremmo forse pronunciarci in modo più favorevole per il tema in argomento. Ma così non è, anzi, un
esempio su tutti dimostra la fragilità degli strumenti ad oggi previsti per orientare in senso rigenerativo
le aree dismesse esistenti: l’area dismessa ex Siltal e la normativa prevista per l’AT2.B. Oltre a rimandare
nel tempo la programmazione organica dell’intero ambito di trasformazione AT mediante un
Masterplan, l’unico incentivo che attualmente il Documento di Piano individua per attrarre progetti di
riqualificazione è una sorta di premio volumetrico ma, considerato che nel medesimo ambito AT2,
adiacenti all’AT2.B, vi sono ampie aree libere che la Variante prevede edificabili, queste inevitabilmente
costituiscono una alternativa maggiormente percorribile per gli operatori immobiliari.
Infine non si comprendono le intenzioni dell’Amministrazione quando a pag. 48 del Quadro
Programmatico afferma che gli ampi comparti in disuso Mivar ed Enel di via Crivellino devono
mantenere la loro funzione originaria per “consolidare l’impianto insediativo esistente”. Di fatto ci si
chiede se si stia rimandando l’occasione per ripensare questi enormi spazi che la città aspetta di vedere
riqualificati o rifunzionalizzati.
In definitiva e in linea generale, l’ampia offerta di aree libere edificabili che questa Variante propone
– esaminata al precedente capitolo sul consumo di suolo - costituisce un forte deterrente alla
rigenerazione di tutte le aree dismesse di Abbiategrasso vanificando proprio quell’obiettivo di
rigenerazione urbana che la stessa Amministrazione si è prefissata nei propri documenti programmatici.
d. Mobilità sostenibile
In tema di mobilità, la Variante in esame non offre elementi di valutazione se non il riferimento alla
strada di collegamento Vigevano-Malpensa vista soltanto nell’ottica locale di nuova circonvallazione (in
quanto si andrebbe ad aggiungere alla via Dante) che, un po’ semplicisticamente, secondo gli estensori
della Relazione devierebbe tutto il traffico permettendo di connettere quartieri edificati oltre la via
Dante. Seppure tra le righe, si legge quindi un’accondiscendenza alla nuova tangenziale seppure in
mancanza di un’analisi degli effetti negativi che inciderebbero sui valori che proprio questo Pgt vorrebbe
perseguire, come la riduzione del consumo di suolo, l’identità rurale, le valenze paesaggistiche di certi
beni culturali ecc. Né gli estensori sembrano voler affrontare il tema delle risorse economiche di cui
avrebbero bisogno gli interventi di “riconnessione” per essere realizzati né il tema dei cospicui flussi di
traffico che comunque permarrebbero lungo la via Dante per via degli spostamenti più brevi diretti in
centro o a nord della città così come di quelli diretti nelle numerose attività commerciali e terziarie
esistenti lungo la stessa via Dante. In questo scenario manca completamente la visione di una
soluzione qualora la strada non venga realizzata. Come riconnettere le due parti di città, risolvendo il
problema di traffico della via Dante? È necessaria quindi una revisione dell’intero ambito AT.3
mantenendo un’ottica di “riconnessione” del tessuto urbano ma partendo da una revisione della
sezione stradale di via Dante e dell’eliminazione di intralci alla circolazione quali i semafori per
consentire un defluire più agevole del traffico sulla direttrice Milano-Vigevano-Mortara per evitare lo
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scempio che la prevista strada di collegamento Vigevano-Malpensa comporterebbe pe il nostro
territorio.
Potenziamento mobilità ferroviaria
Abbiategrasso ha la grandissima fortuna di essere collegata con Milano da una parte, e con la
Lomellina/Piemonte dall’altra, attraverso una linea ferroviaria metropolitana che entra nel cuore della
città.
Il tratto del centro abitato, ancorché fonte di disturbo per i frontalieri, deve essere considerato una
grandissima opportunità: il PGT, e al suo interno l’impostazione delle scelte trasportistiche, deve essere
basato su questa incontrovertibile realtà.
Scelte sbagliate di passate amministrazioni regionali, provinciali e cittadine ci hanno lasciato la cattiva
eredità del progetto stradale di collegamento Magenta-Abbiategrasso – Tang. Ovest comprensivo della
diramazione verso Vigevano. Se si realizzassero queste due proposte non certo utopistiche
(abbandono del progetto stradale e raddoppio ferrovia) Abbiategrasso farebbe una salto di qualità
che la porterebbe ai vertici quanto meno metropolitani.
La lettura dei documenti attualmente depositati rivela però una debolezza di analisi e pianificazione
che ci preoccupa molto. Sparisce l’ATS 2.1 che il previgente PGT riservava appunto al progetto di
raddoppio ferroviario, e in sua sostituzione compare semplicemente un retino di demarcazione delle
fasce di rispetto ferroviario.
Non si fa menzione di quanto hanno proposto i Tavoli di partecipazione e la cittadinanza in merito alla
grande opportunità di spostare il capolinea della Linea S9 da Albairate a un’area retrostante
all’Annunciata. Addirittura la proposta di Variante in esame rischia di impedire per sempre la
possibilità di portare l’S9 in città perché le aree vocate a quest’opera (AT2c e AT2d) sono invece
edificabili a scopo residenziale, produttivo e commerciale. Si chiede quindi che la Variante sia
completamente rivista sotto questo profilo e si apra all’ascolto di un tema praticamente ignorato dal
Piano ma che in città è di piena attualità.
Percorsi ciclabili
Manca una strategia complessiva per lo sviluppo della mobilità ciclistica: si chiede di evidenziare in
un’apposita tavola, le piste ciclabili esistenti e quelle previste, evidenziando gli assi e i nodi critici (più
volte segnalati dai cittadini e dalle associazioni) al fine di integrare i documenti con le necessarie
soluzioni urbanistiche. Si pensi ad es. alla mancanza di percorsi protetti di collegamento tra le ciclabili
lungo il Naviglio Grande e quello di Bereguardo e le aree interne della città (snodo di Castelletto, snodo
all’altezza del ponte della Milano-Baggio), alla discontinuità del percorso esistente in Cassinetta di L. e
di quello sterrato adiacente alla cascina Poscallone e via Ginibissa. Poco giova la felice previsione di una
ciclabile nell’area Ovest della città in sostituzione della c.d. “Strada Parco” del PGT previgente, se non
viene inserita in una programmazione della mobilità ciclabile di più ampia scala e supportata da
un’analisi D/O.
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II. Documento di Piano - Emendamenti
Tavole DP 03.01 Perimetro IC e DP 02.03
1. Si chiede di modificare le cartografie del Piano riducendo le Zone di Iniziativa Comunale attraverso la completa esclusione delle quattro aree agricole evidenziate nelle fig. 1a e 1b e, conseguentemente, sottoporre tali aree alle prescrizioni dell’art. 40 (anziché il 41), con particolare riferimento alla totalità della zona agricola a sud-est del centro abitato (N. 3 nelle figure 1).
2. Anche in conseguenza dell’auspicabile accoglimento dell’osservazione di cui al punto precedente (esclusione dalle zone I.C.) si chiede che in fase di approvazione, il PGT disponga l’inserimento delle quattro aree indicate nelle figure negli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico del PTCP (ai sensi della L.R. 12/2005 – art. 13 comma 5).
Fig. 1a
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Fig. 1b
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Quadro conoscitivo e ricognitivo DP 00.00
Struttura del paesaggio agrario e rurale
3. Si richiede di aggiornare i testi e i dati da pag. 56 a pag. 62 aggiungendo le realtà agricole – ormai presenti da anni - legate al biologico e/o ortofrutticole. Citare ad esempio Cascina Fraschina (giovani agricoltori ortofrutticoli con spaccio in centro ad Abbiategrasso), Cascina Poscallone, Cascina Gambarina ecc.
Beni culturali, beni paesaggistici e paesaggio
4. Si richiede di introdurre le seguenti modifiche a pag. 100 “…Una particolare attenzione al tema emerge anche nella proposta di nel Piano Territoriale d’Area Navigli Lombardi, del quale è stato avviato il procedimento di approvazione approvato nel 2010” e aggiornare di conseguenza tutte le legende della cartografia che riporta ancora il PTRA allo stato di “proposta”.
Criteri ed indirizzi per l’attuazione degli ambiti di trasformazione DP 00.02
Cap. 10.2. AT2 / porta di nord est
5. Si chiede di riportare nella cartografia a pag. 39 l’esatta perimetrazione dell’area umida soggetta alle norme dell’art. 53 del PTCP.
10.2.1. Comparto di trasformazione AT2.A
6. Si chiede in prima istanza lo stralcio dell’intero ambito di trasformazione o, in seconda istanza, la modifica al punto seguente.
7. Modificare la pag. 42 come segue:
Destinazioni d’uso: residenza, produttivo secondario per le sole attività artigianali compatibili,
produttivo terziario, attività pubbliche. Nell’ambito della destinazione produttivo terziario
all’interno del comparto AT2.A sono escluse le attività commerciali riferite alle grandi e medie
strutture di vendita mentre è ammesso l’insediamento di una sola media struttura di vendita nel
limite massimo di 2.500 mq di superficie di vendita.
10.2.2. Comparto di trasformazione AT2.B
8. Si chiede questa modifica a pag. 44:
If = 0,96 0,40 mq/mq
10.2.3. Comparto di trasformazione AT2.C
9. Si chiede questa modifica a pag. 46:
“…al fine di garantire fattibilità ai futuri programmi di potenziamento del sistema ferroviario anche
in virtù dell’auspicabile attestamento di una nuova fermata/stazione della linea S9 in quest’area”.
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10. Si chiede questa modifica a pag. 46:
Destinazioni d’uso
residenza, produttivo secondario per le sole attività artigianali compatibili, produttivo terziario
escluse le medie e le grandi strutture di vendita, attività pubbliche.
10.2.4. Comparto di trasformazione AT2.D
11. Si chiede in prima istanza lo stralcio dell’intero ambito di trasformazione o, in seconda istanza, la modifica al punto seguente.
12. Modificare la pag. 49 come segue
Destinazioni d’uso: residenza, produttivo secondario per le sole attività artigianali compatibili,
produttivo terziario, attività pubbliche. Nell’ambito della destinazione produttivo terziario
all’interno del comparto AT2.A sono escluse le attività commerciali riferite alle grandi e medie
strutture di vendita mentre è ammesso l’insediamento di una sola media struttura di vendita nel
limite massimo di 2.500 mq di superficie di vendita.
10.3.1. Comparto di trasformazione AT3.A/la città rinnovata
13. Si richiede di rivedere l’intero paragrafo eliminando ogni riferimento alla “prevista strada di collegamento tra Vigevano e Malpensa” ed inserendo la riqualificazione di via Dante nell’ottica di agevolare il suo attraversamento, attraverso la sostituzione di semafori con rotonde e mediante un complessivo ripensamento della sezione stradale in quest’ottica dove questo possibile. A titolo esemplificativo e non esaustivo le variazioni dovrebbero riguardare come minimo la seguente cancellazione e la revisione completa della parte in grassetto tenuto conto degli indirizzi sopra espressi:
“Tenuto conto del ruolo assunto dall’asse infrastrutturale che è, al tempo stesso, elemento di frattura e linea di continuità rispetto al tessuto insediativo esistente, la Variante al PGT individua nell’ambito di trasformazione AT3 l’opportunità per un processo di rinnovo e di rigenerazione della trama urbana che consenta di ridefinire e ridisegnare l’impianto insediativo, ricucendo tra loro parti di città oggi frammentate, a partire dal ripensamento del ruolo e della caratterizzazione dello stesso asse di via Dante. Occorre osservare che il processo di rinnovo delineato e preventivato dalla Variante trova fondamento, non solo nella necessità di ripensare spazi e luoghi oggi sottoutilizzati e dismessi o privi di una specifica connotazione insediativa ma anche nei cambiamenti che potranno derivare al ruolo di attraversamento oggi assunto da via Dante dalla realizzazione della prevista strada di collegamento tra Vigevano e Malpensa. Qualora il previsto tracciato venisse realizzato, i flussi veicolari che oggi attraversano la città in direzione Milano finirebbero, infatti, per essere deviati sul tracciato tangenziale, facendo acquistare a via Dante un diverso ruolo di connessione urbana e di distribuzione dei flussi viari locali. La Variante al PGT tiene, dunque, conto di questo scenario e comprendendo in un unico ambito di trasformazione aree e funzioni che si sviluppano attorno al tracciato stradale esistente, ipotizza di rinnovare il tessuto edilizio attraverso il ripensamento delle funzioni insediate ed il ridisegno complessivo dell’asse viario e del sistema dei servizi e degli spazi pubblici, al fine di favorire le relazioni tra i due fronti urbani e l’integrazione con il tessuto a destinazione prevalentemente residenziale che si struttura tra il tracciato ferroviario e la stessa via Dante.”
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14. Nonché la seguente cancellazione e l’aggiunta della parte sottolineata (a titolo di esempio e non esaustivo): […]“- la riqualificazione dell’asse infrastrutturale di via Dante quale tracciato di viabilità urbana mediante un complessivo ripensamento della sezione stradale, dei fronti urbani che su di essa prospettano nonché degli attraversamenti e delle connessioni trasversali nell’ottica di agevolare il suo attraversamento, attraverso la sostituzione di semafori con rotonde e mediante un complessivo ripensamento della sezione stradale in quest’ottica dove questo possibile;”[…]
10.3.1. Comparto di trasformazione AT3.A
Si richiede di rivedere l’intero paragrafo eliminando ogni riferimento alla “prevista strada di collegamento tra Vigevano e Malpensa” ed inserendo la riqualificazione di via Dante nell’ottica di agevolare il suo attraversamento attraverso la sostituzione di semafori con rotonde e mediante un complessivo ripensamento della sezione stradale in quest’ottica dove questo possibile. A titolo non esaustivo le modifiche dovrebbero riguardare come minimo (sottolineato a titolo esemplificativo e non esaustivo una possibile aggiunta):
15. “L’obiettivo che la Variante al PGT riconosce per il comparto AT3.A è quello di favorire interventi di rinnovo e di rigenerazione del tessuto edilizio esistente anche mediante il mutamento della destinazione d’uso oggi prevalente, con lo scopo di disegnare una nuova parte di città che trovi integrazione con il tessuto insediativo esistente e consenta di valorizzare in una logica totalmente rinnovata l’asse infrastrutturale di via Dante e le relazioni tra i fronti urbani che su di esso prospettano.”
16. […]“la sezione stradale di via Dante e le relative intersezioni viarie nell’ottica di agevolare l’attraversamento sulla direttrice Milano-Vigevano-Mortara e al contempo proponendo”[…]
17. In particolare per quanto riguarda l’esistente impianto di distribuzione carburante si richiede di prevedere, nel caso di cessazione dell’attività esistente, la possibilità di adeguamento della sezione stradale di via Dante nell’ottica di agevolare il suo attraversamento sulla direttrice Milano-Vigevano-Mortara. A titolo non esaustivo le modifiche dovrebbero riguardare come minimo (sottolineato a titolo esemplificativo e non esaustivo una possibile aggiunta): “Nel caso di cessazione dell’attività esistente, qualsiasi intervento all’interno dell’area deve essere finalizzato al raggiungimento degli obiettivi indicati per l’ambito AT3 ed in particolare all’adeguamento della sezione stradale di via Dante nell’ottica di agevolare il suo attraversamento sulla direttrice Milano-Vigevano-Mortara ed essere attuato nel rispetto dei criteri progettuali, delle destinazioni d’uso e degli indici urbanistici definiti per il comparto AT3.A e di quanto contenuto nel Masterplan riferito all’intero ambito di trasformazione.”
10.3.2. Comparto di trasformazione AT3.B
Si richiede di rivedere l’intero paragrafo eliminando ogni riferimento alla “prevista strada di
collegamento tra Vigevano e Malpensa” ed inserendo la riqualificazione di via Dante nell’ottica di
agevolare il suo attraversamento attraverso la sostituzione di semafori con rotonde e mediante un
complessivo ripensamento della sezione stradale in quest’ottica dove questo possibile. A titolo non
esaustivo le modifiche dovrebbero riguardare come minimo (sottolineato a titolo esemplificativo e
non esaustivo una possibile aggiunta):
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18. “L’obiettivo che la Variante al PGT riconosce per il comparto AT3.B è quello di favorire interventi di rinnovo e di rigenerazione del tessuto edilizio esistente anche mediante il mutamento della destinazione d’uso oggi prevalente, con lo scopo di disegnare una nuova parte di città che trovi integrazione con il tessuto insediativo esistente e consenta di valorizzare in una logica totalmente rinnovata l’asse infrastrutturale di via Dante e le relazioni tra i fronti urbani che su di esso prospettano.”
19. […]“la sezione stradale di via Dante e le relative intersezioni viarie nell’ottica di agevolare l’attraversamento sulla direttrice Milano-Vigevano-Mortara e al contempo proponendo”[…]
10.3.2. Comparto di trasformazione AT3.C
Si richiede di rivedere l’intero paragrafo eliminando ogni riferimento alla “prevista strada di
collegamento tra Vigevano e Malpensa” ed inserendo la riqualificazione di via Dante nell’ottica di
agevolare il suo attraversamento attraverso la sostituzione di semafori con rotonde e mediante un
complessivo ripensamento della sezione stradale in quest’ottica dove questo possibile. A titolo non
esaustivo le modifiche dovrebbero riguardare come minimo (sottolineato a titolo esemplificativo e
non esaustivo una possibile aggiunta):
20. “L’obiettivo che la Variante al PGT riconosce per il comparto AT3.C è quello di favorire interventi di rinnovo e di rigenerazione del tessuto edilizio esistente anche mediante il mutamento della destinazione d’uso oggi prevalente, con lo scopo di disegnare una nuova parte di città che trovi integrazione con il tessuto insediativo esistente e consenta di valorizzare in una logica totalmente rinnovata l’asse infrastrutturale di via Dante e le relazioni tra i fronti urbani che su di esso prospettano.”
21. […]“la sezione stradale di via Dante e le relative intersezioni viarie nell’ottica di agevolare l’attraversamento sulla direttrice Milano-Vigevano-Mortara e al contempo proponendo”[…]
Si richiede inoltre l’adeguamento delle carte/piantine e di ogni altro elaborato o documento al fine
di mantenere la coerenza con le modifiche sopra richieste.
III. Piano delle Regole - Emendamenti
artt. 44/45/46 - Aree Multifunzionali Agricole - AMA
22. Si propone di modificare i commi 1 e 3 degli Artt. 44, 45 e 46 come segue:
1. Sono ammessi interventi da parte di soggetti dotati dei requisiti di cui all’art. 60 della L.R. 12/2005
e comunque in conformità alla L.R. 31/2008, volti a rigenerare….. (…)
2. (…)
3. Destinazioni d’uso ammesse: turistico ricettive a supporto dell’attività agricola (agriturismo),
didattico ricreative (comprese le attività di accoglienza ad esclusivo supporto dell’attività),
commercio prodotti agricoli (mercato Km0, agrinatura, …), funzioni e servizi pubblici anche
convenzionati ad eccezione di: discariche, impianti per il trattamento e/o smaltimento dei rifiuti,
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impianti per il trattamento e/o smaltimento delle acque reflue, attività di cava, coltivazione di
minerali, digestori per la produzione di biogas, impianti di produzione di energia con potenze
superiori a 1 MW, coltivazione di idrocarburi. Sono escluse tutte le altre destinazioni.
23. Si propone di integrare gli Artt. 44, 45 e 46 con il seguente comma 4:
4. Le produzioni agricole praticate in tale ambito dovranno seguire i disciplinari dell’agricoltura
biologica su almeno il 70% della superficie agricola totale.
Tutela del paesaggio (pag. 54, artt. 52-57)
24. Stralciare dagli art. 41 e art. 53 il riferimento alla valutazione d’impatto paesistico, cosa che per Abbiategrasso (territorio completamente vincolato) è superflua in quanto tutte le modifiche dello stato dei luoghi sono oggetto di Autorizzazione Paesaggistica, indipendentemente dal grado di sensibilità paesaggistica del luogo o dall’importanza dell’intervento.
Art. 11 – Disciplina del commercio
25. Si propone lo stralcio del comma 6:
Ai fini della pianificazione urbanistica l’insediamento di una grande strutture di vendita o di una
struttura di vendita organizzata in forma unitaria può essere attuato solo attraverso pianificazione
attuativa o programmazione negoziata e solo ove espressamente previsto dalla disciplina di zona.
Art. 17 ‐ Classi di sensibilità paesistica.
26. Si propone di integrare la Classe 4 e 5 come segue: - Classe 4: – alta: le aree del paesaggio agricolo produttivo; gli insediamenti del paesaggio rurale;
la fascia di sensibilità della Roggia Cardinala; gli ambiti inclusi nel PTRA Navigli Lombardi –
Sezione 2 Territorio – Obiettivo 2;
- Classe 5 – molto alta: la Zona di Protezione Speciale, Sito di interesse comunitario, Parco
Naturale Valle del Ticino; gli ambiti assoggettati a vincolo paesaggistico art. 136 e 142 lett. c) del
D.Lgs n. 42/04 smi; la fascia di tutela e valorizzazione paesaggistica del Naviglio di Bereguardo;
le aree a rischio archeologico; gli edifici di pregio storico‐architettonico, i nuclei di antica
formazione e la viabilità storica; la aree agricole di interesse strategico.
Art. 49
27. si chiede di aggiornare i riferimenti normativi come segue: - Rispetto elettrodotti: secondo i disposti del Decreto interministeriale 21 marzo 1988 n. 449, del
DPCM 8 luglio 2003 dell’art. 5 del D.P.C.M. 23 aprile 1992 e del DM 29 maggio 2008;
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Art. 53
28. Si chiede di aggiungere i seguenti commi:
6bis I pareri della Commissione per il Paesaggio sono pubblicati sull’Albo Pretorio online e resi
disponibili al pubblico sul sito web comunale ai sensi del D.Lgs. 97/2016.
Art. 55
29. Si chiede di aggiungere la seguente indicazione al termine del comma 2:
“Qualora tali aree siano ricomprese negli ambiti individuati dal PTRA Navigli Lombardi – Sezione 2
Territorio – Obiettivo 2, al fine di raggiungere gli obiettivi precedentemente elencati, si applicano le
disposizioni di cui all’Obiettivo 1 del PTRA predetto.”
ART. 52 Rete ecologica comunale (REC)
30. Si propone di aggiungere il seguente comma 9:
“Gli interventi collocati entro un corridoio primario dovranno garantire che rimanga permeabile una
sezione trasversale libera adeguata (non inferiore al 50% della sezione libera indicata dalla
cartografia della RER, secondo le indicazioni del Documento di Piano del P.T.R.).”
31. Si propone di aggiungere il seguente comma 10:
“Nelle aree agricole interne al perimetro IC individuate dalla Carta della Rete Ecologica PS 04.03
inclusa nel Piano dei Servizi, si applicano gli indirizzi di cui al PTRA Navigli Lombardi – Sezione 2
Territorio – Obiettivo 2.”
32. Si propone di aggiungere il seguente comma 11:
a) In ossequio al D.Lgs 14 agosto 2012 , n. 150, al fine di contenere i rischi connessi agli effetti negativi
legati alla deriva dei prodotti fitosanitari (PF), è obbligatorio effettuare i trattamenti fitosanitari in
modo tale da evitare che le miscele raggiungano strade, edifici pubblici e privati e relative pertinenze,
orti, giardini, parchi, aree ricreative e altre coltivazioni.
b) Nella fascia di 50 metri dagli appezzamenti adiacenti agli abitati, case, edifici pubblici, cascine, è
vietato l’utilizzo dei PF classificati T+, T , Xn, e dei prodotti insetticidi per colture sviluppate in altezza
quali mais e sorgo. Qualora fosse necessario un trattamento devono essere sempre utilizzati tutti gli
accorgimenti volti ad evitare la deriva: pompe a bassa pressione, ugelli antideriva, assenza di vento.
Ove possibile, i trattamenti, anche a bassa pressione, devono essere effettuati in orari in cui è minore
il transito delle persone, nelle ore serali e, nelle scuole, durante l’assenza dei frequentatori
c) Allo scopo di consentire l’identificazione delle irroratrici che contengono PF classificati T+ o Xn
deve essere apposto su ciascuna fiancata dell’irroratrice un cartello circolare di colore rosso di
diametro minimo di 30 cm.
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d) Nelle “Aree di rispetto” relative ai punti di prelievo di acque destinate al consumo umano, sia
pubbliche sia private, i trattamenti devono essere eseguiti solo sulla base delle indicazioni di uno
specifico piano di utilizzazione che tenga conto delle colture, delle tecniche agronomiche e della
vulnerabilità delle risorse idriche. In mancanza di diversa limitazione, l’area di rispetto dovà avere
un’estensione di 200 metri di raggio dal punto di captazione di acque sotterranee o di derivazione di
acque superficiali.
e) E’ fatto obbligo di avvisare la popolazione, durante il trattamento con prodotti T, T+ e Xn e per il
tempo di rientro, esponendo nelle aree frequentate dalla popolazione opportuna segnaletica
indicante il divieto di accesso alle persone non addette ai lavori e a quelle non adeguatamente
equipaggiate, recante la dicitura: “ATTENZIONE AREA TRATTATA CON PRODOTTI FITOSANITARI”. Il
cartello deve contenere anche un simbolo di pericolo per essere comprensibile a chiunque in modo
immediato, la data e l’ora del trattamento, la sua finalità e la durata del divieto di accesso all’area
trattata.
f) Qualora l’etichetta del prodotto fitosanitario non riporti il tempo di rientro, questo dovrà essere di
almeno 48 ore.
IV. Piano dei Servizi- Emendamenti
Tavola PS 04.03 Rete ecologica comunale
33. Si chiede di riportare nella tavola PS 04.03 – così come previsto dalla DGR 30 dicembre 2009 - n. VIII/10962 - la Rete ecologica regionale e quella provinciale (e relative legende) evidenziando, in questo ultimo caso, l’elemento “Stagni, lanche e zone umide estese (art. 53)”.
Abbiategrasso, 24 febbraio 2017
F.to Maurizio Vedovati
Presidente
Circolo Legambiente Terre di Parchi
legambiente.abbiategrasso@gmail.com
terrediparchi@pec.it
www.terrediparchi.org
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Informativa ai sensi del Dlgs 196-03 Codice in materia di protezione dei dati personali
Ai sensi dell’art. 13 del Dlgs 196-03, i dati forniti formano oggetto di trattamento nel rispetto della normativa sopra richiamata, in modo lecito ed in osservanza
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Tali dati potranno essere trattati per le finalità connesse all’espletamento inerente l’osservazione presentata.
Titolare del trattamento dei dati è il Comune di Abbiategrasso.