Una vita fuori dalla miniera per i bambni di Kolwezi (DRC)

Post on 07-Jul-2015

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I bambini della comunità di Kanina, un villaggio a ridosso della grande cava mineraria di Kolwezi, nel Sud del Congo (DRC) vivono in conizioni di estrema pvertà, passano a giornata immersi nel fiume a setacciare le acque inquinate in cerca di minerali preziosi. Nessuno va scuola e molti mangiano sabbia per riempirsi lo stomaco. Le Suore del Buon Pastore hanno aperto una piccola scuola per aiutarli a recuperare gli anni di studio perduti e dagli qualcosa da mangiare. Partiti con 20 studenti in un tugurio, adesso devono far fronte alle richieste di più di 900 bambini. Hanno bisogno di finanziamenti per far crescere questa speranza. Per aiutarle vai su www.fondazionebuonpastore.og

Transcript of Una vita fuori dalla miniera per i bambni di Kolwezi (DRC)

La scuola del Buon Pastore dà speranza ai

bambini-minatori di Kolwezi (Congo)

Una Vita fuori dalla miniera

La città di Kolwezi, nel sud della

Repubblica Democratica del Congo, è

dominata da una grande miniera, ricca

di preziosi minerali, tra cui uranio,

radio, cobalto e rame,

utilizzati per costruire computer e telefonini.

La ricchezza generata dall’attività estrattiva arriva in

minima parte alla popolazione del villaggio di Kanina

situato ai piedi della miniera.

Al contrario, gli abitanti ne subiscono gli effetti più

devastanti per la salute e per le condizioni in cui sono

costretti a lavorare da generazioni.

Quest’uomo, che passa la vita nel fiume a

raccogliere minerali, ci ha chiesto:

“Cosa ci portate? Qual’è il vostro messaggio?”

Abbiamo risposto:

“Offriamo istruzione ai vostri bambini”

“Allora, anch’io sono un bambino…”

Sin dalla più tenera età i bambini

sono impiegati nella raccolta e nel

lavaggio dei minerali e le donne,

anche incinte, sono costrette a

passare ore sotto il sole per

setacciare le acque inquinate del

fiume. Il numero di bambini nati con

gravissime malformazioni è molto

elevato.

Il 70% dei bambini di Kanina lavora nella

raccolta e pulitura di minerali, immersi nel

fiume per ore. Questa attività causa

l’insorgenza precoce di artrite, reumatismi,

cancro, infezioni oculari e delle vie

respiratorie.

Nessuno di questi bambini tra i 5 e i 12 anni ha mai frequentato regolarmente la

scuola.

Il 60% dei bambini di Kanina è orfano.

Il 70% ha subito gravi abusi fisici e

psicologici.

Tutti i bambini hanno i capelliinfestati daiparassiti; le gambee i piedi rovinatidai minerali del fiume in cui passano giornateintere.

Nel 2012, le Suore del Buon Pastore

hanno trasformato una casa in una

“scuola informale” dove i bambini che

hanno perso anni scolastici, possono

recuperare ed essere inseriti nel ciclo

scolastico.

Nel giro di pochi mesi, più di

900 bambini hanno cominciato

a frequentare la scuola.

La struttura è piccola, fatiscente

con muri di fango.

Le insegnanti camminano

anche 2 ore per raggiungere

la scuola. La maggior parte di

loro lavora gratuitamente .

L’arredamento consiste

in una lavagna e taniche

di plastica, che fanno da

sedie e banchi per i

bambini. Non ci sono

bagni, né elettricità.

Le classi non hanno finestre..

Il 100% dei bambini

intervistati nell’ottobre 2012 non riusciva a ricordare

l’ultima volta in cui aveva

mangiato.

Per la distribuzione della polenta

alla scuola di Kanina, una volta a

settimana, si radunano oltre

900 bambini.

Grazie al programma che le Suore vogliono intraprendere nei

prossimi 3 anni, oltre 1.000 bambini e bambine impareranno a

parlare, leggere e scrivere in francese .

Il tasso di malnutrizione infantile sarà ridotto almeno della metà e

la maggior parte dei bambini che oggi lavorano in miniera sarà

inserita a scuola

La scuola e le altre attività avviate dalle Suore

del Buon Pastore hanno ridato speranza ai

bambini e a tutta la comunità di Kanina in un

futuro migliore.

Per aiutarci a far crescere la scuola di Kanina

e sostenere i progetti di nutrizione e istruzione

delle Suore del Buon Pastore:

www.fondazionebuonpastore.org