Turismo,estatedarecord · sia il fanalino di coda, ma il fa-ro che sta indicando la civiltà...

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Era il gennaio del 1943quando il soldato SilvestroBanal scrisse una lettera dalfronte per i suoi cari, ad An-dalo. Quella lettera a casanon arrivò mai, e solo neigiorni scorsi è stata riconse-gnata ai figli dell’uomo.L’ha trovata a Pistoia un col-lezionista di Cles, sorpresodall’intestazione della bu-sta con il nome di Andalo.

■ DANIELE ERLER A PAGINA 36

di Stefano Lorenzetto

L’ Italia del Family day si èmessa nelle mani di unuomo che ama la fami-

glia al punto tale da aver adotta-to sette figli perché non potevaaverne di suoi. Questa faccia daayatollah mansuefatto, incorni-ciata da una fitta barba sale e pe-pe che si raccorda senza soluzio-ne di continuità ai pochi capellirasati a zero, è apparsa quasid’improvviso all’orizzonte il 30gennaio 2016. Arringava dal pal-co la folla riunita al Circo Massi-mo di Roma per protestare con-tro il disegno di legge Cirinnà sul-le unioni civili, quello che nellaversioneoriginariacontemplavalapossibilitàpergliomosessuali

■ SEGUEAPAGINA9

l’allarme

Il «calabrone asiatico»è arrivato in Vallagarina

■ MICHELE STINGHEN A PAGINA 31

ECCOLAQUAL’ITALIADELFAMILYDAY

GIUSTI ALIMENTI

La facile lottacontrola cellulitee il ristagno

di Fabio Chiusi

C riticare i sovrani del no-stro mondo connesso èsempre più difficile. E la

passerella di Mark Zuckerberg inItalia, tra visite al Papa e PalazzoChigi e intervento alla Luiss, loconferma. Il fondatore di Face-bookèilquartouomopiùriccoalmondo, con un fatturato in cre-scita e la responsabilità di gestireipensierielevitedi1,7miliardidipersone. Eppure non sembria-mo apprezzare fino in fondo cheessere padroni delle reti sociali si-gnifica, oggi, essere padroni delmondo; e consentire loro di fareciò che vogliono trasforma citta-dinieutenti inschieredisudditi.

■ SEGUEAPAGINA8

ZUCKERBERGELEACRITICHEZUCCHEVUOTE

Ladro a 13 anni. È stato denunciato dalla poli-zia, assieme a una complice di 17 anni, un ra-gazzino sospettato di avere rubato in un appar-tamento di Povo.

Furto in casa,il ladro ha solotredici anni

a povo ■ A PAGINA 17

nelle cronache

trovata da un collezionista

Lettera dal fronte, 73 anni dopoIl soldato la spedì ai suoi cari ad Andalo: ma non arrivò mai

Nidi ematerne,oggi si partecol trilinguismo

IL CASO DELLA SETTIMANA ■ A PAG. 18

Ztl flop aRivaI nuovi varchirestano spenti

rinvio a novembre ■ OMEZZOLLI A PAG.33

LA SALUTE A TAVOLA

Turismo,estatedarecordAumentiadoppiacifra intutte lezone:grazieagli italiani ■ APAG.15

■ A PAGINA 16

provincia

la nostra campagna

tre giorni di musica & gusto

Cibo «di strada», un Festivalper celebrarlo a Trento

■ GILDA FUSCO A PAGINA 22

■ ANDREA SELVA A PAGINA 20

Funzionari esperti,la giunta tira drittoe approva la delibera

La sede della Provincia, in piazza Dante

ma i sindacati sono scettici

Ultimo giorno di lavoro per il di-rettore dell’Isig Paolo Pombeni.Il futuro dell’istituto è incerto.

l’istituto storico

Pombeni lasciaIsig, futurodi incertezza

di Barbara Borzaga

L a cellulite è un proble-madiffusissimo che col-pisce un gran numero

di donne, le giovani come lemature, le persone più formo-se come quelle meno in car-ne,alte,basse,modelleeno.

■ SEGUEAPAGINA9

■■ «Ogni passo dolomitico ha caratteristiche e flussi di traffico propri, quindi anche le soluzioni che vannotrovate devono essere differenziate». È questo il pensiero della presidente della Fondazione Unesco, MariaGrazia Santoro, sul tema della limitazione del traffico di auto e moto sui nostri valichi. ■ DI TOLLA A PAG. 21

Fondazione Unesco: soluzione su misura per ogni Passo

ECONOMIA » Tassullo, inarrivonuovi licenziamentiericorsi ■ COLLETTI A PAGINA 6

GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE 2016 QUOTIDIANOFONDATONEL1945DIREZIONE REDAZIONE:VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111 trento@giornaletrentino.it ■ www.giornaletrentino.itALTO ADIGE

€ 1,20 ANNO 71 (CXXX) - NO 208

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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA/STEFANO LORENZETTO

di adottare i bambini concepi-ti negli uteri di madri prese inaffitto. Minacciava il governoRenzi di fargliela pagare caraalle urne qualora il provvedi-mento fosse stato approvato,com’è poi avvenuto, dal Parla-mento. Parlava a braccio, contono di voce risoluto ma paca-to, solo a tratti accoratamentetribunizio. Ogni due minuti,dava una sbirciata al fogliettosu cui si era appuntato persommi capi il contenuto del di-scorso.

Tesi lineari. Nessuna ardi-tezza lessicale. Prima frase:soggetto, predicato, comple-mento oggetto. Seconda frase:soggetto, predicato, comple-mento oggetto. E avanti così.Pochi aggettivi. Parole forti:«Chiariamo subito un concet-to. Io reputo che l’Italia nonsia il fanalino di coda, ma il fa-ro che sta indicando la civiltàall’Europa. Perché è profonda-mente incivile programmarela nascita di un bambino orfa-no. Io credo che il movimentofemminista dovrebbe vomita-re di fronte all’idea che si pos-sa comprare l’utero di unadonna». Miei i congiuntivi«sia» e «possa». La piazza pre-ferisce l’indicativo, il modo fi-nito del verbo che presentaobiettivamente un’idea. E nonil congiuntivo, che esprime ildubbio.

Di dubbi ne ha davvero po-chi il professor Massimo Gan-dolfini, neurochirurgo e psi-chiatra, nonno di sei nipoti,eletto per acclamazione presi-dente del comitato Difendia-mo i nostri figli, organizzatoredel Family day 2016 e anche diquello convocato il 20 giugno

2015 sempre a Roma, in piazzaSan Giovanni. Della prima diqueste adunate, svoltasi il 12maggio 2007, si disse che fossestata indetta direttamente dalcardinale Camillo Ruini, segre-tario uscente della Conferenzaepiscopale italiana, per blocca-re il disegno di legge del gover-no Prodi su Diritti e doveri del-le persone stabilmente convi-venti, in sigla Dico, anche seaveva i volti di Giovanni Gia-cobbe, presidente del Forumdelle famiglie; di Savino Pez-zotta, ex segretario generaledella Cisl; e di Eugenia Roccel-la, giornalista, figlia di uno deifondatori del Partito radicale.

Quando la coscienza bussaalla tua porta, è impossibilefingere di non essere in casa,soprattutto se nelle vene tiscorre il sangue di un eroe ri-sorgimentale. Ma la risolutez-za del militante, fondata surocciose certezze, non rientranel mainstream, cosicché Gan-dolfini è stato bollato comeoscurantista, sanfedista, omo-fobo, retrogrado, reazionario,seminatore di odio. In realtà,la sua storia, sconosciuta aipiù, parla per lui e dimostra ilcontrario.

Pur provenendo da una fa-miglia cattolicissima, il lumi-nare della medicina poteva di-ventare un terrorista e finire ar-ruolato nelle Brigate rosse o inPrima linea. In gioventù scelsel’«opzione privilegiata per i po-veri». Militava nei Cristiani peril socialismo. Professava la teo-logia della liberazione. Aveva isuoi riferimenti spirituali e po-litici in Giulio Girardi, il sale-siano che si candidò con De-mocrazia proletaria e vennesospeso a divinis; Ernesto Bal-ducci, lo scolopio che fu stret-to collaboratore di Giorgio LaPira; e soprattutto dom Gio-vanni Franzoni, il benedettinoche fu privato del titolo pontifi-

cio di abate della comunitàmonastica romana di San Pao-lo fuori le mura e dimesso dal-lo stato clericale in seguitoall’esplicito appoggio dato alPci nelle elezioni del 1976. Ilsuo giornale preferito era ComNuovi Tempi, nato dalla fusio-ne di Com, rivista progressistaguidata da dom Franzoni, eNuovi Tempi, testata direttadal pastore valdese Giorgio Gi-rardet. Votava per il Psi primache il segretario Francesco DeMartino fosse scalzato da Bet-tino Craxi. E nel referendumabrogativo del 1974 votò a fa-vore del divorzio, anche se og-gi si dichiara profondamentepentito di quella scelta.

La sua vita subì una bruscainversione di marcia il 14 mag-gio 1977, quando Gandolfini sitrovò intruppato nel corteo or-ganizzato a Milano per «vendi-care» Giorgiana Masi, la stu-dentessa diciannovenne ucci-

sa due giorni prima da un poli-ziotto in borghese duranteuna manifestazione dei radica-li per l’anniversario del refe-rendum sul divorzio. «Ero lì afar casino con i Cristiani per ilsocialismo», ricorda il medico.Si trovava a pochi passi da viaDe Amicis, dove un sottufficia-le della Pubblica sicurezza, An-tonio Custra, 25 anni, caddesotto i colpi di un terroristacon il volto coperto dal passa-montagna. Un fotoreporter ri-trasse uno dei dimostrantinell’atto di puntare la rivoltel-la sul bersaglio umano, un’im-magine terribile che fece il girodel mondo. Lì, davanti al san-gue che scorreva sull’asfalto,lo studente universitario pros-simo alla laurea cominciò a di-ventare l’uomo che è oggi.

L’Italia del Family day s’èmessa nelle mani di Gandolfi-ni e lui in quelle di Dio. Conta-no molto, le mani, per un chi-

rurgo, soprattutto se deve apri-re le scatole craniche e interve-nire sul cervello. Lo si legge inuna fotocopia incorniciataall’ingresso del suo studio me-dico nell’ospedale Poliambu-lanza di Brescia, dov’è diretto-re del Dipartimento di neuro-scienze per la chirurgia te-sta-collo, al quale fanno capole unità operative di neurochi-rurgia, neurologia, stroke unit,oculistica, otorinolaringoia-tria, otologia e rinologia: «Da,Domine, virtutem manibusmeis ad curanda omnia mor-ba ut sine deficientia mentis etcorporis valeam tibi servire». Èun calco della preghiera che ilsacerdote pronunciava nellamessa in latino, lavandosi lemani prima d’indossare i para-menti liturgici: «Da, Domine,virtutem manibus meis ad ab-stergendam omnem macu-lam; ut sine pollutione mentiset corporis valeam tibi servi-re». In italiano: «Da’, o Signo-re, alle mie mani la virtù chene cancelli ogni macchia; per-ché io ti possa servire senzavergogna dell’anima e del cor-po».

Gandolfini ha sostituito i ter-mini del sacrificio che almenotre volte a settimana celebra insala operatoria sull’encefalodei pazienti: «Dona, Signore,potenza alle mie mani affin-ché io possa curare tutte le ma-lattie e, senza debolezza dimente e di corpo, sia capace diservirti». Accanto ha collocatoalcuni versetti tratti dal Siraci-de, il ventottesimo dei 73 libriche compongono la Bibbia:«Dio ha dato agli uomini lascienza perché potessero glo-riarsi delle sue meraviglie. Conesse il medico cura ed eliminail dolore. Anch’essi pregano ilSignore perché li guidi felice-mente ad alleviare la malattiae a risanarla, perché il malatoritorni alla vita». Insomma, ti

appare ben chiaro, mentreaspetti di essere ricevuto peruna visita o un consulto, chenon sarà un ateo a frugarti nel-la materia grigia.

I muri della sala d’attesa so-no tappezzati di quadretti sen-za cornici, spartani pannelli difibra con vetro infrangibile eclip in ferro, quelli che da Le-roy Merlin costano 5,95 euro.Ne conto più di una ventina.Leggo. «La pazienza è la piùeroica delle virtù proprio per-ché non ha nessuna apparen-za di eroico. Giacomo Leopar-di, Zibaldone». «Nulla sulla ter-ra consuma un uomo più rapi-damente che la passione atro-ce del risentimento. San Tom-maso Moro». «La democraziafunziona bene quando a deci-dere sono due persone e una èammalata o assente. WinstonChurchill». «Se ricordasse tut-to, l’uomo penserebbe di con-tinuo e solo alla propria morte.Dal Talmud». «Le bugie asso-migliano alle monete false: co-niate da qualche malvivente,sono poi spese da personeoneste, che perpetuano il cri-mine senza sapere quello chefanno. Joseph de Maistre».Gandolfini è particolarmenteaffezionato a quest’ultima.

Sul muro ci sono i disegniche due dei sei nipotini, Ale eNoemi, gli hanno preparatoper il compleanno. Uguali ledediche: «Auguri nonno Mas-simo, ti voglio bene». (...)

Stefano Lorenzetto©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il testo riportato qui sopra, èparte dell’introduzione del li-bro «L’Italia del Family day»(Marsilio, 234 pagine, 16,50 eu-ro, in alto la copertina), da ogginelle librerie, un saggio-intervi-sta di Stefano Lorenzetto suMassimo Gandolfini, con sotto-titolo «Dialogo sulla deriva eti-ca con il leader del comitato Di-fendiamo i nostri figli».

Segue dalla prima

ECCOLAQUAL’ITALIADELFAMILYDAY

LA SALUTE A TAVOLA

TI

RISP

LETTERE AL

DIRETTORE

LETTERE AL

DIRETTORE

Pochissime sono le donne chenon conoscono questo proble-ma, infatti colpisce circa ottodonne su dieci, in maniera piùo meno grave; può derivare dauna predisposizione familiare.Per intervenire sul problema in-nanzitutto, è bene rivolgersi aun medico, che farà un'accura-ta anamnesi e prescriverà op-portuni esami del sangue (glice-mia, uricemia, colesterolemia):questo servirà ad individuareprecisamente dove è avvenutal'alterazione dell'equilibrio cel-lulare e solo così il nutrizionistapotrà consigliare un regime ali-mentare mirato. Possono co-munque essere consigliate alcu-ne regole generali da seguire: laprevenzione inizia sulla tavola.Un corretto stile di vita, un'ali-mentazione equilibrata e ade-

guata fanno sì che pesantezza,gonfiori alle gambe e cellulite,causati da un rallentamento delcircolo venoso, possano essereprevenuti e curati. Stipsi e riten-zione idrica sono, infatti, due ti-pici segnali di un insufficiente escorretto esercizio fisico asso-ciato a un'alimentazione scor-retta. È di fondamentale impor-tanza prendere in considerazio-ne il problema dell'assunzionedi acqua durante la giornata.Uno dei luoghi comuni checonfondono le idee sulle strate-gie contro la cellulite affermache bisognerebbe bere poca ac-qua. Niente di più sbagliato: èsempre consigliabile, al contra-rio, consumare molta acqua:un litro e mezzo al giorno è laquantità da assumere.

Nello scegliere gli alimenti da

consumare bisogna prestare at-tenzione a quelli che favorisco-no il ristagno e gonfiano i tessu-ti: il sale è il nemico numerouno per una dieta anticellulite.Dunque la prima regola da se-guire per chi soffre di ritenzio-ne idrica, o intende prevenirla,è ridurre l'assunzione di sodio:sostanza che il nostro organi-smo assume principalmentesottoforma di cloruro (il sale dacucina). Il sodio trattiene acquanei tessuti impedendo il corret-to scambio di liquidi tra la cellu-la e l'esterno. Per evitare accu-muli di sodio, quindi, bisogne-rebbe cercare sempre di atte-nersi ai limiti del fabbisognogiornaliero. Nel sodio comples-sivamente assunto durante ilgiorno, però, non bisogna con-siderare solo il sale da cucina

ma anche tutti quei prodotti uti-lissimi per condire, ma ricchi disodio, come: i dadi, le salse, leconserve, ecc. Rinunciare a unpo' di sale non significa fare ameno dei sapori perché può es-sere sostituito con aromi da cu-cina quali timo, lauro, basilico,cipolla, prezzemolo e aglio. Vi-sta, però, la difficoltà a rinuncia-re ai sapori "forti", un buon me-todo sarebbe seguire alcunisemplici consigli, come:

non mettere il sale diretta-mente sulla pasta o sul riso, maaggiungerlo solo all'acqua dicottura;

evitare i cibi in scatola;optare per cotture semplici

(vapore, griglia);consumare frutta ricca di vi-

tamina C e sostanze antiossi-danti;

consumare più verdure, chesaziano e sono poco caloriche;

prestare sempre attenzionealle etichette nutrizionali deglialimenti, escludendo quei cibiche presentano come primo in-grediente il sale (anche sottofor-ma di altri nomi, come: Na, clo-ruro di sodio, fosfato monosodi-co, bicarbonato di sodio o glu-tammato di sodio);

evitare cibi molto salati, salu-mi, formaggi grassi e fermenta-ti, fritti, scatolame, bevandedolcificate, succhi di frutta consciroppo, alcolici, cioccolato,caffè, the forte;

bere molta acqua non gasata,che aiuta ad eliminare attraver-so le urine i liquidi trattenutidai tessuti.

www.barbaraborzaga.it©RIPRODUZIONE RISERVATA

LA LOTTA CONTROLA CELLULITEE IL RISTAGNOdi Barbara Borzaga

GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE 2016 TRENTINO Lettere e Commenti 9

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