SEGNI Sisma in Emilia - Caritas · Sisma in Emilia La Caritas: serve meno burocrazia il bilancio...

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SEGNIDI RINASCITA

Lanciati i tradizionaligemellaggi diocesani per affrontare i traumi e condividere i progetti

Sisma in EmiliaLa Caritas: servemeno burocrazia

il bilancioAncora 2.700 sfollatiÈ allarme povertà

DAL NOSTRO INVIATO

e gru nel centro storico, le tendopolicon ancora 250 persone in via di sman-tellamento, qualche negozio che ria-

pre. A Finale Emilia, capitale della Bassa, isegni della ripresa, tra difficoltà e tensioni,sono visibili. Merito dei gemellaggi e deifondi dell’Ue. I primi hanno aiutato lo spi-rito, i secondi hanno dato impulso alla ri-costruzione materiale.«L’estate con la siccità, il caldo e il senso diabbandono è stata durissima – spiega il ve-scovo di Modena Antonio Lanfranchi – mala presenza dei volontari dei gemellaggi èstata importante. E oggi ci sono i germoglidella rinascita». Tre i livelli di gemellaggio:quello all’interno della diocesi che ha con-sentito a bambini e anziani di spostarsi inestate in altre parrocchie. Quello naziona-le, che porterà per anni a scambi di volon-tari con altre diocesi italiane per aiutare lapopolazione a tornare alla normalità. E in-fine quello che ha portato città intere a do-nare offerte per ricostruire le chiese. Parmaricostruirà ad esempio la parrocchia di SanFelice sul Panaro dove è stato coadiutore il

vescovo Solmi,Piacenza – cittànatale di Lan-franchi – inter-verrà su quelladi San Bartolo-meo a Finale. Epoi il volano dei700 milioni Ue.«Non si trova a

Finale un muratore a coprirlo d’oro – spie-ga Mirella Grossi, anima della Caritas fina-lese – perché chi aveva qualche risparmiocon la garanzia di avere un rimborso tra-mite il comune dell’80% della spesa si èmosso per sistemare la casa».Così Finale si rimette in moto. Ma in tuttal’Emilia si respira aria di fine emergenza. Cisono ancora 2700 persone in tenda, ma en-tro un mese la regione troverà loro un al-loggio sfitto. Il problema è la povertà che ri-schia di mettere al tappeto chi era già a ri-schio.«Prima del terremoto – conferma MirellaGrossi – aiutavamo 120 famiglie, perlopiùimmigrati. Oggi ne assistiamo quasi 500 chechiedono soprattutto generi alimentari.Molti sono italiani mai passati dalla Cari-tas». Chi sono? Famiglie dove uno dei duegenitori ha perso il lavoro e tiravano avan-ti in tenda con il rancio della Protezione Ci-vile. Oggi sperano che questa macchina cheprima di maggio era più forte della crisi tor-ni a muoversi.

Paolo Lambruschi© RIPRODUZIONE RISERVATA

L

DAL NOSTRO INVIATO A MODENAPAOLO LAMBRUSCHI

e comunità colpite dal sismahanno voltato pagina. La Caritasitaliana ha virtualmente chiuso

ieri la fase dell’emergenza, ha lancia-to i tradizionali gemellaggi diocesani,ma ora chiede alla burocrazia proce-dure più agili per aprire i centri co-munitari polifunzionali finanziati conle offerte raccolte dalla colletta nazio-nale.Ieri a Modena, nell’incontro indettocon i vescovi e i direttori Caritas dellediocesi di Emilia, Triveneto e Lom-bardia colpite dal sisma di maggio, èstato annunciato che partirà entro ilmese la costruzione di 19 centri pre-fabbricati, finanziata con quasi ottomilioni. Sommati ai tre milioni di eu-ro a disposizione delle diocesi per farfronte alle prime necessità, sono statiimpiegati in tutto 11 milioni per l’e-mergenza. Sette centri l’una sono sta-ti assegnati alle due diocesi più colpi-te, Modena e Carpi. Uno ciascuno aBologna, Mantova, Ferrara Reggio E-milia e Rovigo. Inoltre sono stati av-viati con successo già in estate decinedi gemellaggi tra le 16 delegazioni re-gionali Caritas e le parrocchie dellesette diocesi colpite. Mantova si è ge-mellata con la Lombardia, il Trivene-to con Rovigo, mentre le diocesi emi-liane saranno seguite dalle altre re-gioni. Secondo un modello collauda-to ed efficace basato sul volontariatoe la reciprocità, i rapporti durerannoalmeno tre anni e cercheranno di ri-spondere a tutte le esigenze di naturasociale della popolazione, dalla rispo-

Lsta ai traumi infantili alle esigenze pa-storali. Il presidente della Caritas ita-liana, il vescovo di Lodi Giuseppe Me-risi, ha tracciato un bilancio elogian-do l’impegno e le generosità di opera-tori e volontari: «Nelle parrocchie han-no distribuito da subito tende e gene-ri di prima necessità per le personeche hanno dato vita a tendopoli spon-tanee. In estate, forse il momento piùduro, sono cominciati i gemellaggi datutta Italia con esperienze splendideche hanno dato sollievo soprattutto abambini e anziani con attività di ani-mazione. E hanno ridato speranza emorale a tutti. Ora proseguiranno conreciproco arricchimento».Per quanto riguarda il problema degliedifici di culto crollati, Merisi ha ri-cordato che «con l’apertura dei centricomunitari la Caritas cerca di suppli-re all’inagibilità di chiese e strutturedi aggregazione che sono il cuore del-le comunità».Ma la costruzione rischia di tardareper vincoli burocratici. Per molti saràdifficile ad esempio aprire entro Na-tale.«Noi abbiamo già avviato le praticheper aprirne tre ed entro il 20 ottobre leimprese procureranno il materiale –spiega il vicario generale di Carpi donCarlo Malavasi nella cui diocesi sonoagibili 5 chiese su 50 – ma se va tuttobene servono almeno 60 giorni per ot-tenere le autorizzazioni dai comunisenza contare eventuali vincoli ar-cheologici o paesaggistici». Il diretto-re della Caritas italiana don FrancescoSoddu chiede a tutti di accelerare perquanto possibile la concessione deipermessi: «Serve uno sforzo per snel-

lire la burocrazia, questi centri sonoimportanti per aiutare la popolazionea tornare alla normalità».Nonostante i segni di ripresa, grazieall’arrivo dei 700 milioni di euro stan-ziati dall’Ue che hanno dato impulsoalla ricostruzione, il terremoto ha im-poverito ulteriormente le fasce piùvulnerabili. Le Caritas diocesane ter-remotate infatti hanno registrato l’au-mento di richieste di generi alimenta-ri dalle famiglie in cui i genitori han-no perso il lavoro. Finché erano in ten-dopoli, usufruivano del vitto della Pro-

Aprono i cantieriMa è «impossibiletrovare muratoridisoccupati»

Impiegati 11 milioni di euro per l’emergenzaMerisi: «Dai volontari gesti di speranza»

Laricostruzione

procedespeditamente.

Nella fotopiccola il

vescovo di Lodi,Giuseppe

Merisi

Finale volta pagina e riparte dai più piccoli

DA MILANOANDREA D’AGOSTINO

uello di oggi è unappuntamento im-portante per la ri-

costruzione nelle aree ter-remotate in Emilia. Alle o-re 10, nel parco del Semi-nario di Finale Emilia, siterrà la presentazione uffi-ciale del nuovo complessoscolastico Sacro Cuore del

Q

Comune modenese. Sitratta della più grande o-pera donata in tutta la ri-costruzione dell’Emilia Ro-magna, che Federle-gno/Arredo sta realizzan-do con centinaia di partnerpubblici e privati in unadelle zone maggiormentecolpite dalle due scosse. Laprima (5,9 gradi della sca-la Richter) risale al 20 mag-gio scorso; nove giorni do-po c’è stata la seconda dipari intensità, che ha mes-so in ginocchio il paese,danneggiando irrimedia-bilmente edifici pubblici,ospedali, chiese e scuole.L’iniziativa riguarda 240bambini tra i due e i sei an-ni, suddivisi tra le due se-

preliminari di progettazio-ne, scavo e realizzazionedelle fondamenta, condot-te tra luglio e settembre. Ilrisultato finale sarà un’o-pera di 1.600 metri quadri,interamente realizzata construtture portanti in legno,ovviamente antisismica ead elevato risparmio ener-getico. La presentazione dioggi sarà un’occasione, perla comunità di Finale Emi-lia, di vedere dal vivo lo sta-tus dei lavori e girare al-l’interno del cantiere, ac-compagnati dai costrutto-ri.«Il "fare" e il "costruire" so-no l’essenza profonda delnostro lavoro - dichiara Ro-berto Snaidero, presidente

di FederlegnoArredo - enon potevamo certo farmancare il nostro contri-buto in un momento in cuiricostruire è una necessitàe una priorità. Sostenerequesto progetto significaper noi mettere in camponon solo risorse finanzia-rie, ma anche capacità ecompetenze per dare uncontributo concreto e fat-tivo alla ricostruzione». Econclude dicendosi «parti-colarmente orgoglioso diquesta iniziativa, perché èuna testimonianza del fat-to che il nostro "fare im-presa" ha sempre comeprospettiva ultima lo svi-luppo del bene comune».

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zioni di nido e le sei dellascuola materna. Il nuovo a-silo dovrebbe essere pron-to entro novembre; percompletarlo, gli imprendi-tori di Federlegno hannoaccettato con entusiasmola sfida di completare laparte strutturale in tempirecord, dopo le operazioni

Grazie a Federlegno,sarà interamente ricostruita la strutturache potrà ospitare 240bambini. È la più grandeopera realizzatanelle aree terremotate

l’iniziativaTra un meseil polo scolastico sarà riaperto

ROMA. Case piene di pericoli. Ogni anno in Italiasono 397mila gli accessi al pronto soccorso da partedi donne, tra i 18 e 65 anni, per incidenti in casa, e110mila riguardano attività di lavoro domestico nonretribuito (ad esempio pulizie di casa, preparazionedel cibo, lavanderia). È quanto emerge dai datiraccolti dall’Istituto superiore di sanità (Iss) con ilsistema Siniaca (Sistema informativo nazionale sugliincidenti in ambiente di civile abitazione).

Gargano violato,in 5 ai domiciliariper abusivismo

FOGGIA. Avrebberoconsentito la costruzionedi alberghi, ristoranti, lidi eabitazioni privateall’interno del Parconaturale del Garganoattraverso il rilascio diconcessioni edilizie false epilotato gli appalti peropere pubbliche, anchequeste abusive. Con questeaccuse cinque persone, tracui un tecnico del comunedi Vico del Gargano(Foggia), sono state messeagli arresti domiciliari ealtre 19 sono statedenunciate nell’ambito diun’inchiesta che ha portatoal sequestro di opereedilizie per un valore di 65milioni di euro.

MILANO. La conoscenza è già unaprima forma di protezione e diprevenzione del dissestoidrogeologico. Prende le mosse daquesta convinzione, la prima edizionedella Settimana del Pianeta Terra,promossa dal 14 al 21 ottobre dallaFederazione italiana di Scienze dellaTerra, che riunisce 17 societàscientifiche. In 90 città sarannoproposti oltre 140 geo-eventi, per«informare i cittadini circa icomportamenti della natura e ipericoli cui sono potenzialmenteesposti, così da aumentare il grado diautoprotezione», ha spiegato ilpresidente della Fist, Silvio Seno.Un’attività che deve fare i conti con iltaglio dei finanziamenti. «Ogni anno –ha spiegato Seno nel corso di unaconferenza stampa, ieri a Milano – perfare ricerca nel campo delle Scienze

della Terra abbiamo a disposizionecirca 1 milione di euro. Che, grossomodo, significa appena 2mila euro aricercatore. Teniamo conto – haaggiunto – che dagli anni ’60 ad oggi gliinvestimenti sono stati ridotti di unsesto circa». E io risultati, in termini dimancata prevenzione, sono sotto gliocchi di tutti. Dal dopoguerra, è statoricordato, il nostro Paese subisce, ognianno, un danno di 5 miliardi di europer infrastrutture distrutte a cause dieventi naturali. Senza contare leperdite in termini di vite umane.Secondo un recente studio delMinistero dell’Ambiente, per metterein sicurezza il territorio servirebberoalmeno 60 miliardi. «Tra l’altro – haosservato il presidente di Fist Seno –gli interventi di prevenzionerappresenterebbero un grosso volanoper l’economia». E, invece, i tecnici

sono costretti a lavorare construmenti vetusti. Come le cartegeologiche che, ha ricordato il vice-presidente della Fist, Rodolfo Coccioni,sono vecchie di cinquant’anni. «Laredazione di una carta geologicadell’Italia fu uno dei primi atti delloStato unitario e fu avviata da QuintinoSella subito dopo il 1861 – haricordato Coccioni –. Ci vollero peròcent’anni per completare il lavoro.Negli anni ’80 del secolo scorso sidecise di rivedere la cartografia ma,finora, sono stati realizzati circa 200fogli su 400, spendendo circa 80milioni di euro». Per finire il lavoro neservirebbero altrettanti e, per ottenerequesti soldi, la Fist ha consegnato algoverno una petizione firmata da 1.500esperti. Finora nessuno ha risposto.

Paolo Ferrario© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni anno 400mila donne all’ospedaleper incidenti durante il lavoro domestico

Presentata la prima Settimanadel Pianeta Terra: dal 14 al 21 ottobre, 140 geo-eventi di divulgazione in novanta città

Dissesto, la conoscenza è già prevenzione

SABATO6 OTTOBRE 201212

tezione civile. Una volta rientrati in ca-sa, non riescono ad arrivare a fine me-se. Il problema non tocca solo stranierie anziani soli, ma coinvolge semprepiù i nuclei italiani ed è destinato adacuirsi: entro fine mese chiuderannoinfatti le ultime tendopoli emiliane.Ma le buone pratiche non mancano.A Mantova grazie a un progetto dellaCaritas diocesana e al finanziamentodi 500mila euro della Fondazione Ca-riverona, hanno trovato casa in affit-to 90 famiglie terremotate.

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Anche nei disegni i bambiniesprimono il desiderio diriprendere una vita normale,a scuola. Sotto, un momentodell’inizio dei lavori dicostruzione: a novembre lastruttura sarà pronta

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Sab 06/10/2012 Avvenire Pagina 12

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