Ronaldinho-Inzaghi, teste pesanti Il Milan respira all’ultimo minuto · 2015-08-14 ·...

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36 SPORT il Giornale Lunedì 6 aprile 2009

Vuoi vedereche Lippi ha ragione?

lepa

gell

e

Rispetto a Tottima non faccia la vittima

Cisonotuttelecon-dizioni per cele-brare l'ennesimorisorgimento di

Francesco Totti, ieri ma-gnificoeversoredelBolo-gna dalla distanza classi-ca di undici metri. Al suovecchio sodale Antonioli(i tempi dello scudetto

con Capello) ha riservato un paio di scudi-sciate sulla schiena che rappresentano laprima doppietta della stagione e il ritornoalgoldopooltreduemesidiastinenza.CosìlaRoma,nonancoradisinvoltanel suogio-coanticounpo'smarrito,èriuscitaaconser-vare il sestopostonell'attesa che i rivali da-vanti,GenoaeFiorentinacioè,perdanocol-pi.Tottinonèstatosoloilgeometricoesecu-tore dei due rigori usufruiti nell'occasionecon qualche scandalo (il primo): dei suoi,con la luna storta, è stato il migliore, a di-spetto degli acciacchi noti e del rosario diassenzeripetute.L'idilliacadomenicaèsta-ta intossicata dalle interviste del capitano,eroe di Roma romanista, velenoso con cir-cuiti radiofonici e giornali che hanno mes-so in discussione il suo futuro e anche lalegittimitàdelle sue richiesteper il rinnovodelcontratto. «Lidedicoamestesso»èstatoil passaggio del Totti risorto. Forse anchenoiabbiamocommessopeccatodilesama-estànell'immaginarecheilpianoindustria-le della prossima Roma debba cominciaredalloscioglimentodegli interrogativi legatiallasaluteventuradell'expupone.È ingra-dodi garantire continuità al suoestroe allasua classe oppure bisognerà rassegnarsi auna versione ridotta del suo rendimento?Come si può facilmente capire non è Spal-lettiadoverrisponderealquesito,semmaiimedici e con i medici anche i preparatoriatleticidiTrigoriachehannosottogliocchii suoi muscoli. Perciò non deve costituiregraveattodi insubordinazioneinterrogarsisulfuturodiTottiallaRomaeanchesulcon-tratto reclamato dall'interessato. Che nonvuoldiremancanzadi rispettoneiconfron-ti del campione edel campionedi fedeltà.

Ese per una voltaavesse ragioneLippi? No, non èilcasodichiama-

re l’ambulanza a sirenespiegate. Può capitareche il ct abbia ragione.In fondo ha vinto unmondiale, al di là delleconsiderazioni circa il

suo stellone. Stavolta il buon senso o lostellone lohannospintoacrederepiù inPalomboche inPirlo, a fidarsidi Iaquin-ta al di là di ogni ragionevole dubbio. Eieri i due hanno dimostrato che la fidu-cia era ben riposta. Due gol del centro-campista della Sampdoria sono unachicca: non gli era mai capitato. Iaquin-taavevasospintolaJuvealsuccesso,pri-ma che Pellissier rovinasse definitiva-mente la festa.

Chiaro chePalombo non merita la na-zionale in ossequio ai gol che realizza,madimostradisaperesseredeterminan-te.Anche legrandi squadrecihanno fat-to un pensiero. Tipico centrocampistada bosco e riviera, ovvero calcio qualitàabbinatoallaquantità.Registaconqual-chestilla vecchiostile. Pirlo, soprattuttol’ultimo,garantiscequalitàmanonlaso-stanzachevuoldire forza fisicaecapaci-tà di far argine al di là della necessità diproporregioco.Lippi, piùdelMilan, si èaccorto che Pirlo ti mette in minoranzaquando gioca nel cuore del centrocam-po. Ti aiuta di più quando può gestiresolo la fase d’attacco. Nessuno si è do-mandato perché il centrocampo del Mi-lan quest’anno ha regalato il meglioquando c’era Seedorf in mezzo, causaassenzadiPirlo?Enessunoha fattocasoche,ormai, il suddettocentrocampofun-ziona meglio quando c’è uno solo deidue? La nazionale non ha la stessa ab-bondanza di qualità, ma Palombo è unabella idea di Lippi. Iaquinta un uomoche non tradisce. In attesa di altre sco-perte o conferme, il ct stavolta ci ha pre-so. E non gli capita spesso.

Riccardo Signori

Signori (ma non troppo)

a cura di Franco Ordine

MILAN 2 - LECCE 0Franco Ordine

Marcello Di Dio

Pocopiùdimezz’oraperdiventa-re, a soli 17 anni, eroe dell’Old Traf-ford. Se il Manchester United resta alcomandodellaPremierLeague, lode-ve al giovane romano Federico Ma-cheda. Freddo nel debuttare davantia 75mila spettatori con la maglia deicampionid’Europaedelmondoenelsegnare al 93’ con una prodezza daattaccante scafato: bella la girata didestro in area e portiere dell’AstonVilla battuto.

Unaprodezzadivalore incalcolabi-le, quella di Federico, fantasista che iRed Devils hanno scovato alla Lazionel 2007. Un osservatore dello Uni-tederanellaCapitale per seguireMa-

lomo (anche lui faceva parte di quel-laLazioAllievi,oragiocanellaRoma)masi innamoròcalcisticamentediFe-derico, che dopo aver compiuto 16anniprese laviadell’Inghilterra,con-vinto da un contratto triennale da

80milaeuronettiall’annopiùunlavo-roper ilpadre (trasferitosi anche lui aManchester). Macheda era stato con-vocatodaDelioRossiper il ritiroesti-vo, ma non essendo ancora sedicen-ne non poteva firmare - secondo i re-

golamenti Figc - un contratto profes-sionistico con il club. Limite non pre-sente in Inghilterra.

Da due stagioni brilla nel settoregiovanile, sir Alex Ferguson lo avevagiàvistoeammirato, apprezzandonelapersonalità e la capacità di adattar-si a tutti i ruoli dell’attacco. E nel mo-mento in cui deve rinunciare a pezzidanovantacomeBerbatoveRooney,dà spazio al ragazzino. Senza nessu-naemozione,Machedaentraalpostodi Nani al 16’ della ripresa, lotta suogni pallone fino a quel controllo alcentrodell’areaeallagiratavincente.Definita «stunning» (magnifica) dallaBbc. «Esordireesiglareungolrappre-senta per me il concretizzarsi di unsogno - racconta Federico al canale

societarioMUTv-.Fergusonmihada-to un’istruzione precisa: fare giocatesemplici. E quando ho preso il pallo-ne ho pensato solo a segnare».

Un gol festeggiato in maniera unpo’ esuberante e costato un cartelli-nogiallo. «Sonocorsodaimieigenito-ri, erano lì e volevo che festeggiasse-ro per bene», dice Federico. Che a fi-nepartitavaadabbracciareCristianoRonaldo (autore degli altri due goldelloUnited) epoi bacia la telecame-ra. È il «man of the match», ma è evi-dente l’imbarazzodei dirigenti ingle-si chenonvoglionodargli la bottigliadi champagne perchè ancora mino-renne - Federico compirà 18 anni so-lo il 22 agosto -.Manon importa, lui ègià ubriaco di gioia.

Franco Ordine

Milano È la legge del contrappasso. A Lec-ce, nel finale, di testa, su un mischione, unragazzodelladifesa, Esposito, rimediòquelpareggiochedifattofrenòlacorsadelMilancapolista. Qui a Milano, una capocciata diSenderos, un altro difensore lanciato all'as-saltodel fortinopugliese, durante il recupe-ropermetteaRonaldinho,chesfioralapallaanche lui di testa, di acciuffare il successopiùsudatodelladeludentestagionerossone-rae festeggiareungoldopooltre4mesi.Ac-cade su una punizione (martellato Pato): losvizzerotto, poco apprezzato per le qualitàdidifensorepuro,siesaltainquotaeinfliggela deviazione vincente. Che consente al Mi-lan,unminutoemezzopiùtardi,diarroton-dare,colsolitoPippoInzaghi(serviziogene-rosoepuntualediShevchenko),ilrisultatoerenderloun castigoeccessivoper il Lecce.

Così ilMilantieneinpugnoil terzopostoelascia intatto il distacco dalla concorrenza.Gol finali a parte, c'è pocoda raccontare sulcontodi questo Milan che nonha adisposi-zione il suo patrimonio migliore. Kakà, peresempio,ierifischiatodaitifosicheloadora-no.PernonparlarediRonaldinhochesisal-

vasolocolgol incondominioconSenderos.Madallenostreparti servealtropermeritar-si il ruolo di titolare. Si rivede Sheva. Nonfossestatoperl'assistdel2a0aPippo,sareb-be passato inosservato. Così della notte diiericisonodaincartareeportareacasasoloitre punti e qualche lampo di Pato, oltre allecapocciate finali.

Unvelopietosobisognastenderesullapri-mafrazione.Neanchelenotizieprovenientidallo"spezzatino"sospingonoiberlusconia-

niacacciadiunveloceefrancosuccesso.Adeccezione di una volata di Pato (ne salta treinvelocità)ediunbel triangolo isoscelePir-lo-Pato-Inzaghi,c'èpocoaltrodarammenta-re di un Milan nel quale Kakà sembra daretorto marcio al suo ct brasiliano mentre lescelte in centrocampo di Ancelotti (Seedorfaggiunto a Pirlo) non provvedono certo ascardinare ladifesa leccese,madenunciano

schemi d'attacco scontati e banali eseguiti abassi ritmi.

Lasecondafrazionenonèmenodeluden-tenonostantegli interventi diAncelotti: pri-macambiamodulo(passaal4-2-3-1),poi la-sciafuoriSeedorfeKakàbollatidaifischidelpubblico, quindi fa addirittura posto, nel fi-nale, a Shevchenko difeso dagli ultrà conunostriscioneoltrecheaRonaldinhoappe-soaisuoiritardi.SoloPatodeibrasilianirien-tratidalla famosacuraDungasiguadagnalalode per una serie di numeri in velocità e ditirichedenotanolasuavivacità.Mailrisulta-to finale, gonfiato in dueminuti e qualcosa,inpienorecuperocolLeccegiàvicinoadas-saporare il gustounicodell'impresa, èquel-lochevedetestampatosultabellino,espres-sioneassaidiversadalcalciovistoesegnala-tosulpratodiSanSiro.PerunavoltaAncelot-ti può risolvere tutti i suoi problemi all'ulti-mo assalto: il calcio è capace di togliere erestituire, una specie di giustizia cosmicapresiede il campionato. E forse non è più ilcaso di prendersela col destino cinico e ba-ro. Meglio provare a migliorare lo stato dialcuni vip, Kakà in testa, e risolvere il nodoSeedorfchestastrangolandolostessoAnce-lotti.

Facciamo Ordine

ARRIVÒ DALLE GIOVANILI DELLA LAZIO

Macheda, da Roma a Manchester per diventare grandeEsordisce a 17 anni regala un successo vitale allo United. E a fine partita non può godersi la bottiglia premio: è ancora minorenne

FESTA IN EXTREMIS Flamini e Antonini abbracciano Senderos dopo il gol del vantaggio: in realtà l’ultimo tocco è di Ronaldinho

MILAN

DIDA svAnche quando para bene, a terra, ilpubblico ha il batticuore.

ZAMBROTTA 6.5È l'unico che difende e scodella cross.

MALDINI 6Fa più la torre in attacco (e si fa male)che la sentinella. (Dal 39 pt SENDEROS6.5 da attaccante ci sa fare).

FAVALLI 7Dirige il traffico difensivo con sicurezza.

JANKULOVSKI 5.5La solita frana in difesa.

FLAMINI 6Piccoli Gattuso crescono e promettonodi prenderne il posto.

PIRLO 6Far girare una squadra statica, ferma,non è sempre facile.

SEEDORF 5I fischi lo impallinano: sostituito. (Dall'8st RONALDINHO 6. Fa l'uomo assist pernon denunciare i ritardi fisici).

KAKÀ 5Primi fischi in carriera: forma datrovare. (Dal 33 st SHEVCHENKO 6. Lostriscione funziona: scritto, entrato).

PATO 7È la freccia rossonera, cerca e sfiora ilbersaglio da solo.

INZAGHI 6.5Appena gli servono una palletta utile fail colpo gobbo.All. ANCELOTTI 6 Cambia registrotattico nella ripresa.

LECCEBENUSSI 6Finchè non è assedio tipo fort Apache,resiste alla grande.

POLENGHI 6Appena vede Dinho si allaccia le cinturedi sicurezza.

FABIANO 6Spaventato dalla velocità di Pato.

ESPOSITO 6Da ricordare solo per l’1-1 dell'andata.

ARIATTI 6Arretrato a terzino, si arrangia come sa.

ANGELO 6Un paio di blitz.

MUNARI 5Non si tira mai indietro.

GIACOMAZZI 6Prende di mira Kakà.

VIVES 5A piccoli passi, senza perdere duelli.

CASERTA 6.5Tiene testa alla concorrenza.

TIRIBOCCHI 5Gli capita una palla: la manda in curva.All. PAVESE 6 E diciamolo: salvarequesto Lecce vale la Champions.Arbitro: Farina 6 Non è affattocondizionato dai precedenti.

Ronaldinho-Inzaghi, teste pesantiIl Milan respira all’ultimo minutoPato non basta, i rossoneri piegano il Lecce solo nel finaleDinho torna a segnare dopo oltre 4 mesi. E Pippo arrotonda

CONGRATULAZIONI

Alex Ferguson sicomplimenta con FedericoMacheda, per tutti «Chicco»visto che i compagni trovanoostico il suo nome italiano.Macheda ha segnato il goldecisivo al 93’ della sfidacontro l’Aston Villa

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DUE MINUTI La squadra

di Ancelotti in difficoltà per 90’.

Poi bastano due minuti per

trovare due reti da Champions