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Rassegna Stampa di giovedì 30 aprile 2015
SNALS / CONFSAL Corriere di Maremma 30/04/2015 SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO LA RIFORMA PROPOSTA DAL
GOVERNO Cronaca del Veneto 30/04/2015 DDL GOVERNANO SU RIFORMA DELLA SCUOLA. VENETO DICE NO Gazzetta di Mantova 30/04/2015 SUPPLENTI AMMALATI, SCOPPIA LA POLEMICA Il Quotidiano del Sud - Irpinia
30/04/2015 LETTERE - ECCO PERCHE' FERMARE LA "BUONA SCUOLA"
Il Resto del Carlino - Ed. Modena
30/04/2015 FLASH MOB DI STUDENTI E INSEGNANTI PER DIRE NO ALLA RIFORMA
La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata
30/04/2015 SCUOLA LA RETE DEGLI STUDENTI A FIANCO DEI SINDACATI CONTRO IL DECRETO RENZI
La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce
30/04/2015 UN ESERCITO DI DOCENTI A RACCOLTA PER DIRE "NO" ALLA RIFORMA RENZI
La Nuova del Sud 30/04/2015 RETE STUDENTI MEDI ADERISCE ALLO SCIOPERO DELLA SCUOLA DEL 5 MAGGIO
la Repubblica - ed. Palermo
30/04/2015 LUNEDI' FLASH MOB: VESTITI A LUTTO AL POLITEAMA
Messaggero Veneto - ed. Pordenone
30/04/2015 SCIOPERO DELLA SCUOLA: "STOP AI PRESIDI-SCERIFFI"
Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Lecce
30/04/2015 TUTTI IN ASSEMBLEA: IL SALENTO DEI PROF CONTRO IL PIANO RENZI
Testate on line 30/04/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Cronache di Napoli 30/04/2015 ECOLOGIA, 22 ASSUNTI DOPO 7 ANNI DA PRECARI Gazzetta del Sud - ed. Cosenza
29/04/2015 UN VIGILE OGNI 15MILA ABITANTI SOCCORSI E SICUREZZA A RISCHIO
Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 30/04/2015 "SULLA SCUOLA APERTI A MODIFICHE" la Repubblica 30/04/2015 Int. a A.Bertolucci: "LA TECNOLOGIA PUO' ESSERE UNA RISORSA:
USIAMOLA BENE" la Stampa 30/04/2015 SCATTA L'AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE, I PRESIDI ADESSO
AGIRANNO VIA WEB il Messaggero 30/04/2015 SCUOLA, ARRIVA LA PAGELLA PER GLI ISTITUTI Panorama 06/05/2015 TUTTO IL POTERE AI PRESIDI. ECCO PERCHE' SI Panorama 06/05/2015 CENTO LIBRI PER LA TUA SCUOLA:ECCO COME PARTECIPARE AL
CONCORSO Avvenire 30/04/2015 BUONA SCUOLA, IL GOVERNO APRE RENZI: MA NO ALL'IDEOLOGIA Cronache del Garantista 30/04/2015 SCUOLA, IL GOVERNO PROMETTE DIALOGO. NESSUNO CI CREDE il Giorno 30/04/2015 LA SCUOLA IN CERCA DI UNA RIFORMA Italia Oggi 30/04/2015 Int. a M.Savoncelli: GEOMETRI LAUREATI, LA STRADA C'E' il Giorno 30/04/2015 SCUOLA "ASSUNZIONI, NIENTE DECRETO" DA LUGLIO PAGELLE AGLI
ISTITUTI SUL WEB++
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 30/04/2015 COCOCO, CONTRATTI CERTIFICATI CONTRO LA PRESUNZIONE DI
SUBORDINAZIONE il Sole 24 Ore 30/04/2015 DIRIGENTI PA, STRETTA PIU' SOFT SERVIZI LOCALI, SI' PER UN VOTO Corriere della Sera 30/04/2015 STATALI, DIRIGENTI IN CARICA PER 4 ANNI STAFFETTA
GENERAZIONALE SENZA INCENTIVI la Stampa 30/04/2015 E' DOVEROSO DIRE LA VERITA' SULLE PENSIONI FUTURE la Stampa 30/04/2015 PENSIONI, SUL SITO DELL'INPS LE SIMULAZIONI DEGLI ASSEGNI Italia Oggi 30/04/2015 INAIL, BONUS/MALUS AL RIBASSO Italia Oggi 30/04/2015 OCCUPAZIONE, ARRIVA 1 MLD Italia Oggi 30/04/2015 JOBS ACT, PICCOLO PASSO AVANTI il Messaggero 30/04/2015 Int. a G.Delrio: "SUGLI SCIOPERI NUOVE REGOLE SERVIRA' IL 51% DEI
LAVORATORI" il Messaggero 30/04/2015 STATALI, DIRIGENTI A TEMPO E LICENZIABILI Corriere della Sera 30/04/2015 RENZI SUPERA IL PRIMO OSTACOLO MINORANZA PD DIVISA, 38 I
RIBELLI la Stampa 30/04/2015 ITALICUM, SI' ALLA FIDUCIA MA I BIG PD NON VOTANO la Stampa 30/04/2015 BERLUSCONI, NON E' TEMPO PER LA POLITICA C'E' UN IMPERO DA
METTERE IN VENDITA
Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 7 Foglio 1
Grande manifèstazione in programma i15 maggio
Sciopero della scuola contro la rifofllla proposta dal governo
~ GROSSETO ___ ~ ___ _ Procede l'organizzazione, per iI 5 maggio, di quello che dovrebbe essere il più grande sciopero della storia della scuola italiana, indetto dai Cobas da tempo e ora fatto proprio anche da Cgil, CisI, ViI, Snals e Gilda, che chiuderà la stragrande maggioranza degli istituti. Anche le scuole di Grosseto vi parteciperanno, prima alla manifestazione a Roma al Miur (ore lO) e al Parlamento (ore 12.30) durante le votazioni sul Ddl Renzi. "La riuscita dello sciopero - afferma Giuseppe Follino, portavoce Cobas Scuola Grosseto -avrà certamente una grande importanza. Tuttavia, non possiamo non evidenziare come la maggioranza delle leadership dei cinque sindacati che si sono uniti allo sciopero si è ripetutamente pronunciata a favo-
re di un compromesso con Renzi, e siintensificano i contatti con il governo per chiudere iI conflitto con qualche emendamento che lascerebbe immutata la distruttività della legge. Perciò è fondamentale la scelta
che faranno gli scioperanti: ai cortei dei Cobas si chiederà il ritiro totale del Dd! e un decreto urgente per l'assunzione dei precari; ai cortei dei 'Cinque', la maggioranza dei dirigenti chiederà emendamenti e si preparerà ad accettarli. Non a caso a Roma i Cobas manifesteranno nei due punti-chiave del conflitto, al Miur (ore
IO) e al Parlamento (piazza Montecitorio, dalle 12.30 alle 18) durante le votazioni alla Camera del Ddl, mentre i Cinque si chiuderanno nella solita Piazza del Popolo, ben lontani dai Palazzi ove si decidono le sorti della scuola pubblica". ~
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SNALS Pag.3
Data
Cronaca del Veneto.com Pagina
Foglio
DDL G.RNA11VO SU RIFORMA DELIA SCUOlA. VENDO DICE NO Lo hanno affermato compatti e all'unanimità l'assessore regionale all'istruzione e formazione professionale Elena Donazzan e i rappresentanti sindacali del mondo della sruola veneta. All'incontro che si è tenuto a Palazzo Balbi sono intervenuti i rappresentanti della Cisl scuola, della Uil sruola, dello ~ della Gilda, e del comitato 296. «Ciò che il mondo della sruola veneta contesta al ddl del MIUR - ha detto Donazzan - è innanzitutto il non ascolto dei territori, in particolare del Veneto che vanta un sistema scolastico di prim'ordine, comprensivo di una struttura di formazione professionale che impiega ben 20 mila ragazzi e di una rete di sruole per l'infanzia paritarie che accoglie i due telZi dei bambini veneti tra i 3 e i 5 anni. Alla qualità storica della sruola veneta
Un momento dell'incontro non vogliamo e non possiamo rinunciare e speriamo che nel Govemo a questo proposito prevalga il buon senso». Lassessore ha informato di aver inviato una lettera con rui la Regione esprime il parere contrario al disegno di legge alla Conferenza Unifi-
cata Stato-Regioni e alla IX Commissione Istruzione Lavoro Innovazione e Ricerca del Coordinamento degli Assessori regionali. «Una riforma che scrive l'assessore - sembra avere come obiettivo prioritario lo stravolgimento dell'attuale assetto».
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GAZZETTA DI MANTDVA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
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Supplenti ammalati, scoppia la polemica I sindacati attaccano la preside del Fermi: «Maternità e salute sono diritti tutelati. Per gli abusi basta una visita fiscale))
di Nicola Corradini
«Furbetti? Ma quali furbetti? La tutela della maternità e della salute di un lavoratore è un diritto di base. Se ci sono degli ahusi hasta una visita fiscale a scoprirli, come avviene per tutte le aziende». Lo sfogo della preside dell'istituto Fermi, Cristina Bonaglia, sul supplente che dopo un giorno dalla chiamata della scuola resta a casa cinque giorni per la malattia del figlio e subito dopo si assenta una settimana presentando un certificato medico per malattia (propria), suscita le reazioni dei sindacati. Reazioni non proprio in sintonia con la dirigente, che parlando di quel caso specifico «<Quel supplente ha fatto la stessa cosa altre tre volte in diverse
scuole durante quest'anno scolastico») ha sollevato una questione più generale. Nel mirino sono finiti i cosiddetti "furbetti" .
Argomento delicatissimo e sentito. L'articolo uscito sulla Gazzetta di Mantova online ha suscitato una marea di commenti, la maggior parte dei quali favorevoli allo sfogo delal Bonaglia. Ci sarebbe da riflettere sulla percezione che gli utenti della scuola - a torto o a ragione - mostrano di avere verso i supplenti. Fa pure riflettere la circostanza che in pochi abbiano richiamato la necessità, comunque, di tutelare maternità e salute.
« È facile in questo momento di populismo dilagante attaccare indiscriminatamente un lavoratore invocando una
revoca di alcuni diritti (parliamo dei diritti legati alla tutela della maternità) - attacca il segretario di Flc Cgil, Massim iliano De Conca - mascherando il tutto dietro falso efficientismo. Ci sono degli abusi? Li si denunci nelle sedi opportune, ma è inopportuno arrivare ad affermazioni propagandistiche del tipo " Un supplente non può avere gli stessi diritti del titolare, in nessuna azienda privata è così e non dovrebbe succedere nemmeno nel pubblico. Se sei un supplente e non vai al lavoro non dovresti essere pagato, altrimenti s' innesca un fattore moltiplicativo ... ».
Considerazioni ana~ arrivano dal segretario Tino Russo: «Ci sono norme che non possono essere violate, so-
Sindacati contro la preside del Fermi: ,.II supplente che si ammala non è un furbetto» (foto di archivio)
prattutto quelle relative alla maternità. Capisco i problemi delle scuole e i disagi, ma non è accettabile, come avviene talvolta, che qualche istituto trovi il modo di non assumere insegnanti in maternità, Però non capisco: ci sono le visite fiscali, no?».
Il presidente dell' associazione scuole (Aisam) , Angelo Gandini' dirigente scolastico conferma che <<naturalmente non si possono ignorare i diritti fondamentali come questo e devo dire che il 99,9% delle visite fiscali conferma la correttezza dei certificati medici. Altrettanto serenamente, tuttavia, confermo che talvolta queste assenze di supplenti avvengono con modalità che lasciano perplessi. E creano disagi agli utenti. Ma se le visite fiscali non rilevano irregolarità ... ».
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SNALS Pag.5
il Quotidiano Quotidiano Data 30-04-2015
Pagina 29 Foglio 1
Ecco perchè fennare la "buona scuola" Gentile redazione mi chiamo Giovanni ho 38 anni, presto servizio come insegnante di sostegno presso una scuola elementare, dal 2004.
Vi scrivo quest.email perché voglio portarvi a conoscenza della mia realtà di precario, mia come quella di un esercito di docenti, anche molto più "anziani" di me. Sì, ho molta rabbia e voglio sfogarmi . Nel mio lavoro ci credo, perché hai a che fare con bambini, di loro ti affezioni e anche a distanza di anni si ricordano sempre di te, perchè sei il loro maestro/a e faranno sempre parte della tua vita. Nei primi tre anni, dovete sapere che la mattina aspettavo lo squillo del cellulare, dalle 7.30 alle 8.00, sperando che fosse una scuola a chiamarti per offrirti, anche un solo giorno di supplenza, scuole sempre diverse, difficili da raggiungere. Si continua perché ci si crede e dopo il quarto anno riesco ad ottenere una supplenza annuale. Ancora oggi continuo in maniera precaria, con le supplenze annuali. Vi lascio immaginare lo stato d'animo, ogni settembre, quando riparte ''il carrozwne /scuola, Con l'interrogativo: lavoro o non!avoro. Dove sarò dislocato, come saranno i miei nuovi colleghi? Tante domande che B0-
no/siamo
obbligati. a porci, senza avere nessuna certezza. Oggi arriva il nostro Renzi con la riforma''buona scuola" affermando di assumere 150.000 precari in un primo momento che poi diventano 100.000 dimenticandosi di noi che ci troviamo in seconda fascia delle graduatorie d'istituto e abbiamo portato avanti, in questi lunghi anni, la scuola italiana, tra mille difficoltà. Dopo tanti sacrifici mi ritrove
rò assieme ad altre 50.000 persone a casa, senza un lavoro, se passerà, come chiama lui "La buona scuola". Buona scuola e per chi? Mi domando con amarezza. Ora mi chiedo, secondo voi un paese civile come l'Italia, può accettare questo scempio? Negli "altri paesi d'Europa investono nella formazione, nella cultura, da noi invece tagliano, e proprio in un settore cruciale: l'istruzione. TI 5 maggio ci sarà lo sciopero della bgil, Cisl,un..,Snals, ed anche altri sindacati minori adesiscono. Questa volta gli insegnanti partecipano assieme al personale ata e la scuola si fermerà. Auspico che "La buona scuola" si fermi, e che ci sia un ripensamento profondo. Me lo auguro perché tutti abbiamo diritto ad un lavoro, il lavoro è dignità, e non è facile slogan.
*docente souola primaria
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Scuola La rete degli studenti a fianco dei sindacati
contro il decreto Renzi • La Rete degli Studenti Medi della Basilicata -II Sindacato Studentesco, aderisce allo sciopero generale della scuola proclamato dai Sindacati confederali Flafisl Scuola, Uil Scuola,Immm. • e Gilda per il prossimo 5 maggio. Gli studenti lucani saranno assieme ai lavoratori di Basilicata, Puglia e Calabria nella piazza di Bari, contemporaneamente a tutti gli studenti italiani impegnati nelle piazze di Roma, Milano, Catania e Cagliari, per ribadire la loro contrarietà al Ddl «Buona Scuola» presentato dal Governo al Parlamento. «Dopo mesi di consultazioni e iniziative promosse dal Ministerospiegano gli studenti - durante le quali non sono state ascoltate le proposte degli studenti e dei lavoratori ed un intenso autunno di protesta, durante il quale più volte è stato sollecitato un confronto ed un ascolto vero delle richieste di chi la scuola la vive quotidianamente, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Ministra Stefania Giannini hanno proposto alle Camere un Disegno di Legge che demolisce la scuola pubblica e la sua missione educativa». Per questo la Rete degli Studenti medi annuncia che il 5 maggio sarà «in piazza per contrastare questo DDL che non contiene alcun riferimento al Diritto allo Studio, alla riforma dei cicli di istruzione e della didattica» e per «una scuola "Buona per Davvero" e che vada in contro alle esigenze di tutti».
Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 7 Foglio 1
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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 16
AFFOLLATISSIMA ASSEMBLEA ALLO STAMPACCHIA IN VISTA DELLO SCIOPERO
Un esercito di docenti a raccolta per dire «no» alla riforma Renzi
• TRICASE. In più di 400 per gridare «no» alla riforma della scuola del governo Renzi. Docenti delle scuole di ogni ordine e grado del Capo di Leuca si sono ritrovati ieri mattina nell'aula magna del Liceo «Stampacchia» di Tricase all'incontro preparatorio in vista sciopero generale della Pubblica istruzione proclamato dai sindacati per il prossimo 5 maggio. Quella tricasina è stata una delle quattro riunioni programmate su tutto il territorio provinciale, assieme a quelle tenutesi a Lecce. Casarano e Maglie. Dinanzi a un pubblico quanto mai partecipe e appassionato, in rappresentanza delle più impor
come il contratto collettivo di settore sia scaduto ormai dal 2009, con gli stipendi bloccati ai bassifondi della graduatoria europea. Rispetto alle novità previste nella pacchetto di riforma, l'accentramento di poteri nelle mani del dirigente scolastico, che potrà, tra l'altro, de
cidere in maniera insindacabile il percorso professionale dei docenti.
tanti sigle sindacali, era- TRICASE Un momento dell'assemblea
«Un vero e proprio manager - ha tenuto a sottolineare più di qualcuno - che svuoterà di rilevanza gli organi collegiali della scuola, il Consiglio d'istituto e il Collegio dei docenti, che diverranno cosÌ meri organismi consultivi». Secondo i nuovi dettami legislativi, ancora, un insegnante non riconfermato dal proprio dirino presenti Maria Rosa
ria Valentino dello Snals, Ivana Aramini di FIe Cigl, Gerardo Maestoso di Cisl Scuola e Giovanni Caretto di Uil Scuola. Al centro del dibattito, le novità con il quale il governo completerà l'ennesima «rivoluzione» del mondo scolastico. Ma prima di tutto, sindacalisti e insegnanti presenti hanno tenuto a ricordare
gente scolastico finirebbe in un «contenitore» di mobilità regionale, con il rischio di cambiare istituto ogni anno. «Lo sciopero del prossimo 5 maggio -la convinzione di molti - è un momento inevitabile, nella convinzione che la cura proposta per la scuola italiana sia peggiore della malattia».
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LANUOVA Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 9 Foglio 1
POTENZA -La Rete degli Studenti Medi della Basilicata-sindacato studentesco aderisce allo sciopero generale della scuola
Rete Studenti Medi aderisce allo sciopero della scuola del 5 maggio
fronto ed un ascolto vero delle richieste di chi la scuola la vive quotidianamente, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Ministra Stefania Giannini hanno proposto alle Camere un Disegno di Legge che demolisce la scuola pubblica e la sua missione educativa, consegnado tutto il potere nelle mani dei "presidimanager".
proclamato dai sSindaca- contemporaneamente a ti confederaliFlc Cgil, Cisl tutti gli studenti italiani Scuola, Uil Scuola, Snals impegnati nelle piazze di Confsal e Gilda per il pros- Roma, Milano, Catania e simo 5 maggio. Gli stu- Cagliari, per ribadire la denti lucani saranno as- loro contrarietà al Ddl sieme ai lavoratori di "Buona Scuola" presentaBasilicata, Puglia e Cala- to dal Governo al Par labria nella piazza di Bari, mento. Dopo mesi di con-
sultazioni e iniziative promosse dal Ministero, durante le quali non sono state ascoltate le proposte degli studenti e dei lavoratori ed un intenso autunno di protesta, durante il quale più volte è stato sollecitato un con-
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tAessaggeroVeneto Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 22 Foglio 1
Sciopero della scuola: «Stop ai presidi-sceriffi» Sindacati sul piede di guerra: il5 maggio si preannuncia la serrata in 42 istituti Il guanto di sfida di Basso, dirigente controcorrente: «(onta il bene dei ragazzi»
di Chiara Benotti
«Serrata delle scuole il 5 maggio». Patto di resistenza sindacale e sciopero unitario contro la "buona scuola": 42 istituti a rischio chiusura nel Friuli Occidentale il prossimo martedì. Studenti in corteo con docenti, bidelli, tute blu della Piom di Landini.
«Tutti a Milano in corteo sui pullman targati Pordenone - i sindacalisti Flc&j,~sl, Uil e autonomi Gilda, dopo 7 anni torneranno in piazza uniti-. Nessuno resti a casa. Andiamo in piazza a Milano per dire no ai dirigenti sceriffo, ai precari espulsi dal lavoro, docenti sottopagati». L'unione farà la scuola? Le ragioni della protesta. I sindacati affilano le armi e il ministero dell'Istruzione, intanto, ha spostato le prove Invalsi di 24 ore. «Scriviamo con famiglie e studenti un nuovo progetto di scuola - Mario Bellomo vertice
Flcgil a Pordenone fa eco ai piani unitari con studenti della Rete -. Per una scuola libera, democratica e partecipativa. La comunità scolastica insieme (docenti, personale, famiglie, ragazzi) deve essere al centro del progetto educativo dell'istituzione scolastica».
I dirigenti-sceriffo sono bocciati. «Ogni dirigente deve avere la fiducia della propria comunità e agire sulla base di un progetto di scuola condiviso -detta le regole il sindacato -. Chiediamo la stabilizzazione di tutti i precari della scuola con almeno 36 mesi di servizio. Siamo contro la mobilità forzata dei docenti. Chiediamo il rinnovo del contratto del personale della scuola e diciamo no alla chiamata diretta dei docenti: per il rispetto delle graduatorie». Gli incerti. Quelli che hanno incrociato le braccia il 24 aprile e quelli che non credono più alle
proteste di piazza: sono 1'0nda mobile degli incerti.
«No a una riforma calata dall'alto e sfascia -scuole - i Cobas di Pordenone hanno anticipato lo sciopero il 24 aprile -. No ai dirigenti-padroni e incapaci. Dateci un contratto di lavoro e basta soldi alle scuole private e paritarie».
I Comitati di base potrebbero, in via informale, rimpolpare le fila dei confederali: il pianeta istruzione chiede la rivincita dopo sei anni vissuti a contratto di lavoro scaduto. «Tutti in sciopero - ha incalzato Beppe Mancaniello sindacalista Flcgil che invita alla trasferta a Milano -. Il ministro Giannini ci ha chiamati "squadristi" e dobbiamo fare finta di nulla?». Tra gli incerti anche qualche precario che tira la cinghia: lo sciopero vale 70 euro in meno nel salario. Il dirigente contro. Alessandro Basso è il più giovane dirigente friulano: a 34 anni riconosce il
Mario Bellomo e Gianfranco Dall'Agnese (Flcgil) e il dirigente scolastico Alessandro Basso
diritto di sciopero ma si mette di traverso alle sue ragioni. «E il bene dei ragazzi? - si chiede il dirigente no-sciopero, alla guida del Meduna-Tagliamento-Valvasone -. Poco importa se capita di avere in cattedra un insegnante inadeguato, l'importante è che venga assunto, che nessuno lo possa licenziare, che possa prendere lo stipendio alla pari di tutti gli altri colleghi che lavorano decorosamente. Peri ragazzi dovremmo cercare, noi presidi sceriffi-ranger-sindaci-despoti, di fare in modo che quei (pochi, per fortuna) insegnanti poco preparati o maldisposti verso la professione possano andare altrove? Trovino i sindacati un modo, assieme al governo, per non licenziarli e per preservare i loro diritti occupazionali, ma intanto non sarebbe bene toglierli dalla classe? Mi auguro che il Governo Renzi abbia il coraggio di andare avanti».
iElRIPRODUZIONE RISERVATA
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Quotidiano /Lecce
delle attività aggiuntive che i docenti svolgono senza alcun trattamento accessorio sullo stipendio, della formazione obbligatoria non retribuita, della riduzione degli organi collegiali, quali il collegio docenti e il consiglio di istituto che, se dovesse essere approvata la nuova riforma, manterrebbero una funzione meramente consultiva, lasciando ampi margInI di discrezionalità in mano ai dirigenti scolastici. Il disegno di legge propone un modello di scuola aziendalistico lontano
dalle necessità degli studenti». Critiche durissime come
quelle di Maria Rosaria Valentino dello ~ «Questa riforma assegna un potere smisurato ai dirigenti. i docenti potrebbero anche essere spostati in altri ambiti scolastici su tutto il territorio regionale sulla base della rete di scuole. Altra pecca riguarda la formazione: il Collegio docenti deve poter scegliere il tipo di formazione da fare e non subire quella imposta». Giovanni Caretto, della segreteria provinciale ViI scuola, fa capire che il
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sentiero di guerra non può essere abbandonato: «Si tratta di un disegno di legge progettato da alcuni ragazzi della Bocconi, di età media intorno ai 25 anni, guidati da qualche docente, che non hanno nessun contatto con il mondo della scuola e che quindi non hanno contezza delle reali problematiche».
Non finisce qui, anzi. Tocca a Lecce in un'altra giornata che si preannuncia infuocata: questa mattina assemblea all' Istituto Fermi. E, nelle stesse ore, riunione-bis anche a Maglie. Il Governo è avvertito.
Laltro fronte: parla Pina Antonaci, dirigente dell'Istituto De Pace
«Sì all' autonomia, non sparate sui presidi» • «Quelle dei docenti sono paure troppe amplificate». Non è il ruolo deI dirigente, così come è stato discgnato dalla riforma renziana su "La Buona Scuola" che dovrebbe togliere il sonno ai prof. Questo il messaggio firmato da Pina Antonaci, dirigente deI Professionale De Pace. E, a parer suo, se bisogna puntare il dito, lo si deve fare per chiedere, tra le altre, interventi più incisivi sull' alternanza scuola-lavoro.
I prof puntano l'indice contro di voi: vi sentite sotto accusa? «Le paure che in questi giorni
stanno prendendo voce sono esagerate e amplificate rispetto alla reale consistenza dei poteri deI dirigente scolastico. Un preside, da solo, non può far nulla e, quindi, i docenti non devono avere timore di rimanere isolati e fuori dai processi che riguardano l'attività didattica. Nella mia scuola, ad esempio, ho creato un gruppo forte che collabora con mc. Probabilmente molti timori si sono generati perché nella prima stesura era il dirigente a stilare il piano triennale dell'offerta formati-
Cambiamenti davvero poco proficui
per l'educazione dei nostri bambini
va, ma questo punto, nel dibattito in corso alla Camera, è stato già corretto in questi giorni e si farà con il collegio dci docenti».
Ma è utile che il preside abbia poteri più ampi? «Se vogliamo che l'autonomia
scolastica si concretizzi, i dirigenti devono avere più poteri c non bisogna dimenticare che, a fronte delle peculiarità, ci sono responsabilità fortissime. Il dirigente risponde con il suo capitale, di eventuali errori. E poi. Come può un dirigente porre un freno a chi si assenta puntualmente il sabato o il lunedì, o a chi fa abuso della 104, o a chi la usa solo il lunedì? Se dobbiamo essere valutati il dirigente deve avere il potere di contrastare gli abusi».
Sì, ma a preoccupare i docen-
D nodo
Pina Antonaci, presidente dell'Istituto
De Pace
«Le paure dei docenti sono amplificate e i poteri dei dirigenti saranno attenuati attraverso la condivisione collegiale»
Ma bisogna trovare una protesta forte altrimenti si crea soltanto disagio
Annarita Aniceto Giuseppe lacobelli
ti è la discrezionalità del vostro giudizio e quella sulle assunzioni ... «Non credo che nell'esecutività
della riforma il dirigente scolastico possa agire a suo piacimento o scegliere il personale sulla base di criteri che non siano quelli della trasparenza c dci curriculum dci docenti. L'organico funzionale deve essere utilizzato sulla base di un progetto che la scuola elabora, non a caso si chiama funzionale, solo in questa direzione il dirigente può agire. Se si decide di migliorare le perfomance sulle lingue straniere è evidente che il dirigente cercherà di avere il miglior docente della lingua che è oggetto di attività extra».
I prof contestano anche i nuovi criteri di valutazione ... «La riforma del Governo intro
duce il concetto della valutazione ed è una cosa importante, forse da migliorare, ma la valutazione nazionale ha costretto tutte le scuole ad aderire all'autovalutazione: se la scuola non riflette su stessa come può migliorarsi?»
M.Mon.
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29 aprile 2015
Scuola: no della Regione alla riforma Giannini Donazzan: «In Veneto mancano 450 docenti, penalizzati istituti professionali e paritarie» VENEZIA. Neppure al Veneto piace la «Buona Scuola» del Governo tanto contestata da docenti, precari e studenti. L’ha reso noto, ai sindacati scolastici e alle associazioni dei precari, l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, illustrando la posizione contraria della Regione al disegno di legge del ministro Stefania Giannini sulla riforma scolastica. Secondo l’amministrazione regionale veneta, si tratta di un progetto che «sembra avere come obiettivo prioritario lo stravolgimento dell’attuale assetto senza alcuna garanzia per il futuro». In Veneto, i precari con già 36 mesi di lavoro alle spalle, sono 15.000. Secondo l’Ufficio regionale scolastico, i docenti parte dell’organico di diritto dell’anno 2015 e 2016 sono in totale (infanzia, elementari, medie e superiori) 45.609. Di fatto ne mancano 450 a fronte di un aumento di alunni che sono in totale 603.183, 3200 in più dell’anno precedente. I 450 docenti sono suddivisi in questo modo: 60 nelle scuole dell’infanzia, 240 nelle primarie, 70 alle medie e 80 alle superiori. 80 mancano a Venezia (100.800 alunni), 97 a Treviso (113.340 alunni), 78 a Padova (108.876 alunni) e 20 a Belluno con 24.985 alunni, il resto nelle altre province. «Il Veneto», ha spiegato Donazzan ai portavoce di Gilda, Gilda Precari, Comitato tutela Docenti Precari 296/2006, Uil Scuola, Snals Cisl e Cisl « chiede che ci sia una stabilizzazione dei precari, più attenzione alle scuole professionali, alle scuole paritarie e al personale. Si parla tanto di Job Acts, ma poi i docenti non vengono inseriti». Il 5 maggio lo sciopero della scuola prevede cinque grandi manifestazioni con flash mob in tutte le città: «Preferiamo rimanere precari altri tre anni ma avere la granzia che poi saremo integrati, visto che nel 2018 sono previsti 100 mila pensionamenti», ha detto Alessandra Michieletto, della Gilda «vogliamo preservare la scuola pubblica e chiediamo un piano triennale al Governo». Le immissioni saranno per 100.701 precari: «Chiediamo che il decreto venga attuato almeno per questi docenti», le parole di Giuseppe Morgante della Uil « ma per risolvere il problema non bisogna abolire i precari, bensì il precariato».
29 Aprile 2015
Sciopero 5 maggio, alla protesta si uniscono anche i docenti universitari Cipur Si allarga il fronte della protesta contro la politica del Governo sull'istruzione. Dopo la proclamazione da parte di Gilda degli Insegnanti, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals dello sciopero unitario della scuola, il 5 maggio incroceranno le braccia anche i docenti universitari del Cipur (Coordinamento intersedi professori universitari di ruolo). La sospensione delle lezioni, prevista per l'intera giornata, è stata indetta per chiedere l’introduzione del docente unico, l'eliminazione dei vincoli del turn-over, la stabilizzazione del precariato, la modifica radicale dei meccanismi di valutazione dell'attività di ricerca. Tra le rivendicazioni del Cipur, anche l'assegnazione all'università di risorse adeguate per la ricerca, il ripristino degli scatti stipendiali, la garanzia della copertura della borsa di studio al 100% degli studenti aventi diritto e del pagamento della quota C delle pensioni sulla base di quanto effettivamente versato. “Lo sciopero del 5 maggio - spiega il Cipur - sarà l'occasione per ribadire la nostra netta contrarietà alla contrattualizzazione della docenza universitaria, alla deriva privatistica dell’università statale, all’abilitazione scientifica nazionale condotta con forme burocratizzate, costose ed inefficienti e alla burocratizzazione sempre più complessa ed esasperante della gestione delle attività universitarie”. “La formazione a qualsiasi livello - afferma il Cipur - viene investita da un processo di riforma radicale che, al momento, sta riguardando la scuola, ma che subito dopo riguarderà anche quella universitaria. Rispetto alle ipotesi formulate nel DdL sulla riforma del sistema nazionale di istruzione, le organizzazioni sindacali della scuola hanno indetto per il prossimo 5 maggio uno sciopero unitario. Le anticipazioni, che sono circolate nei giorni scorsi in merito alla formazione universitaria, prefigurano un totale snaturamento della docenza universitaria. Ecco perchè - conclude il Cipur - abbiamo indetto lo sciopero per il 5 maggio e invitiamo i docenti a riunirsi in assemblea per discutere le nostre richieste”.
La scuola • • va In piazza:
'II governo è lontano' PROTESTA Sciopero unitario il5 maggio di tutti i sindacati. Ieri il presidio ad Alessandria per spiegare le ragioni
&I «Il Governo non è mai stato' così lontano dalle esigenze della scuola e così lontano da quello che i lavoratori chiedono. Noi dobbiamo rendere manifesto all'esterno il nostro malcontento informando su quanto potrebbe succedere alla scuola e ai suoi lavoratori». La valutazione è dura. E unitaria. I sindacati della scuola sono scesi in campo in modo compatto e in modo altrettanto compatto si stanno preparando allo sciopero nazionale del 5 maggio che prevede anche cinque manifestazioni a livello nazionale fra cui una a Milano. FIc
Cgil, Cis l Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno organizzato, proprio in vista della protesta di maggio, un presidio ad Alessandria, in piazza Garibaldi angolo piazza Marconi, e un volantinaggio per spiegare agli alessandrini le ragioni dello sciopero. «Il piano straordinario di assunzioni - spiega un comunicato unitario - deve riguardare
. tutti i precari con trentasei mesi di servizio. Soluzioni vanno trovate anche per gli idonei al concorso e per i precari con trentasei mesi sem;a abilitazione. La stabilizzazione del lavoro deve essere
Il presidio dei sindacati della scuola, organizzato ieri in centro
assicurata anche a tutto il personale ata (tecnico amministrativo) precario. È poi da cancellare dal disegno di legge, perché illegittima, la norma sul divieto di assunzione a tempo determinato dopo trentasei mesi di supplenza. Il dirigente scolastico - sottolinea Serena Morandodella FIc Cgil - non può essere 'un uomo solo al comando', mentre la mobilità del personale di ruolo non può essere gestita su 'albi territoriali' non meglio precisati».
I 'due' dirigenti Intanto si è insediato alla massima carica dell'Ufficio scolastico Franco Calcagno, classe 1958, dirigente dell'istituto comprensivo di Villanova d'Asti. È il nuovo responsabile dell'Ufficio scolastico provinciale alessandrino e di quello di Asti che con questa no-
mina vengono riuniti sotto una sola regia, però mantenendo le singole identità. Antonino Meduri, reggente dell'Ufficio alessandrino, ha assunto un altro incarico a Torino, ma per queste prime settimane viene affiancato a Calcagno proprio per assicurare la massima continuità della gestione, anche alla luce delle oggettive difficoltà di andare a regime sotto una unica direzione due territori come quello di Alessandria e Asti (sono 29le autonomie scolastiche nell'Astigiano, 48 invece quelle alessandrine). Calcagno e Meduri dovranno accompagnare il processo di riorganizzazione territoriale con una gestione del personale che non sarà facile.
!Il Enrico Sozzetti e .sozzetti@ilpiccolo.net
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Istruzione. Il premier rassicura i sindacati sui poteri del preside: non sarà uno sceriffo ma non può essere un passacarte
«Sulla scuola aperti a modifiche» Renzi: non faremo un decreto ma stop a ideologie e slogan, la riforma è di tutti
Eugenio Bruno Claudio lucci ROMA
La maxi-assunzione di 100mila docenti precari era nel disegno di legge sulla «Buona scuola» e lì resterà. «Non faremo un decreto legge, non procederemo con strumenti d'urgenza», ha assicurato ieri il premier Matteo Renzi nella sua tradizionale enews. Confermando quanto anticipato ieri da alcuni parlamentari alui vicini e smentendo, difatto,le indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi che davano invece per certo lo stralcio del piano di stabilizzazione dal ddl attualmente all'esame della Camera. ConI' occa-
OFfERTA FORMA nVA L'emendamento Coscia (Pd) prevede che il piano triennale sia elaborato dal collegio docenti e approvato dal consiglio d'istituto
sione il presidente del Consiglio è tornato anche sulle polemiche dei giorni scorsi tra la ministra Stefania Giannini, che aveva defmito squadristi i professori che l'avevano contestata Bologna, e i sindacati, che martedì 5 maggio saranno in piazza per protestare contro la riforma dell'istruzione messa in campo dal governo. Nel defrnire «comprensibili» le polemiche degli insegnanti l'ex sindaco di Firenze ha sottolineato poi che «chi contesta ha tutto il diritto difarlo».Ribadendoilsuoappello aentrare nel merito e ladisponibilità a cambiare il testo. .
«La scuola è un bene troppo prezioso per lasciarlo alle ideologie e agli slogan», ha spiegato Renzi che si è anche soffermato su alcune delle modifiche che l'esecutivo ha già accolto o è dispostoadaccogliere.Acominciare dal ruolo del preside, «che non
sarà certo uno sceriffo, ma non può neanche essere un passacarte di circolari ministeriali». Passando per «la riorganizzazione degli organi collegiali» che è stata già stralciata dal ddl (<<anzi daremo più ruolo al consiglio diistituto», ha aggiunto) il premier si è detto pronto «a discutere nel merito di come valutare i professori (non è possibile che si chieda ai ragazzi di fare del proprio meglio e contemporaneamente si abbia paura del merito». «La stagione del 6 politico é fmita»,ha chiosato l'inquilino di Palazzo Chigi dicendosi aperto «a ogni modifica se finalizzata all'interesse dei ragazziedichilascuolalavive,giorno dopo giorno». Concetti e toni ribaditi a stretto giro dal sottosegretario, Davide Faraone.
Tra le modifiche in rampa di lancio c'è una nuova riscrittura dell'articolo 2 del provvedimento sul piano per l'offerta formativa. U n emendamento afrrmadellarelatrice, Maria Coscia (Pd) specifica che il piano dovrà essere predisposto, «con la partecipazione di tutte le componenti» della scuola. Sarà quindi elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e di anrrninistrazione defmiti dal preside; dovrà essere approvato dal consiglio di istituto (o di circolo), e sarà modificabile annualmente.
Che il ddl è, neifatt~ un cantiere aperto lo dimostra anche l'intera riscrittura dell' articolo l, per chiarire meglio gli obiettividellariforma, e valorizzare maggiormente il ruolo dei docenti.
Il punto è che il provvedimento «resta coerente solo se viene mantenuto saldo l'obiettivo di incrementare gli spazi di autonomia - sottolinea in una nota l'Anp, l'Associazione nazionale presidi -. Non si può lasciare un dirigente senza strumenti e senza poteri solo per cedere a mediazioni al ribasso».
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la Repubblica L~A
"la tecnologia può essere . unansorsa: usiamo la bene"
«È vero che è vietatissimo utilizzare lo smartphone in
. classe, ma io in Periscope vedo un forte potenziale didattico». Aluisi Tolosini è il dirigente scolastico del liceo scientifico musicale Attilio Bertolucci di Parma. Una scuola all' avanguardia nell'uso delle tecnologie: pubblica ebook e organizza corsi sulla "sfida del web" per studenti e genitori.
Ogni mattina su Periscope ci sono dirette clandestine dalle aule durante le lezioni. Ma l'uso dello smartphone non dovrebbe essere vietato in classe? «Certo. Ma gli istituti de
vono ripensare i regolamenti. I miei studenti pren-
" dono appunti coniI cellulare
esempio si può pe~
alenom indiretta perchl
o i tablet. La scuola non deve stare sulla difensiva e avere paura delle tecnologie che modificano tempi. spazi e didatti-
è malato
" ca». Lei vede in Periscope un nuovo strumento per educare? "Si potrebbe tenere una
lezione in diretta per un compagno assente per malattia, oppure scambi linguistici con altri Paesi. Otrasmettere un convegno. Le potenzialità sono enormi».
Pèrò al momento le dirette le fanno soltanto i ragazzi per divertimento, o noia ... "A Parma noi dirigenti
scolastici abbiamo scritto una lettera ai genitori sull'uso che i loro figli fanno di WhatsapI;l. Per Periscope è lo stesso. E come un coltello per il cuoco, bisogna imparare a usarlo: richiede un patto non scritto tra docenti e studenti da rinnovare
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tuttii giorni».
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LA STAMPA
IL MINISTERO: ((PiÙ TRASPARENZk)
Scatta l'autovalutazione delle scuole, i presidi adesso agiranno via web
FLAVIA AMABILE ROMA
Da oggi l'autovalutazibne delle scuole entra nel vivo. I presidi riceveranno la loro chiave d'accesso e entreranno in una piattaforma web dove troveranno tutti i dati per capire meglio i loro istituti. L'aspetto più sorprendente di quello che accadrà, infatti, è che i più sorpresi dalle informazioni contenute nella nuova piatta forma saranno proprio i presidi che per la prima volta vedranno il loro istituto fotografato sotto diversi aspetti e poi messo a confronto su base provinciale, regionale e nazionale con istituti della stessa tipologia sulla base di 49 indicatori. In questo modo potranno individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni. ·Fino a luglio soltanto le scuole potranno avere accesso ai dati. Sulla base di
entro il 31 luglio le scrivere il
autovalutazione UHHUUC>' dei voti da 1
l'autovalutazione entrerà nelia le informazioni verranno rese io-
nitore la dei
molte consapevolezze in più rispetto al passaparola attuale.
Ogni scuola avrà un vero e proprio pagellino da cui potranno sapere le assenze dei ragazzi, il contesto socio-economico della scuola, alcuni dati sull'edilizia come le certificazioni presenti nella scuola e il superamento delle barriere architettoniche ma soprattutto per la prima volta sapranno se quelli che hanno finito il loro percorso nella scuola, hanno continuato gli studi, se si sono laureati, se hanno trovato lavoro etc. Per la prima volta, infatti, sono stati messi insieme i dati del Miur, dell'Invalsi, dell'Istat ma anche del Ministero del Lavoro. Come ha spiegato il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone: «Continuiamo ancora sulla strada della trasparenza. Ogni cittadino saprà in quale scuola manda il figlio, ogni scuola avrà a disposizione indicatori fissi per U!J,'W:U~ctJ il Ministero
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Scuola, arriva la pagella anche per gli istituti ROMA Sarà attiva da oggi la Piatta-
forma web che gli istituti scolastici potranno utilizzare per produrre il loro primo Rapporto di autovalutazione. Sulla Piattaforma ciascuna scuola troverà un set di dati per potersi confrontare con istituti della stessa tipologia, sulla base di 49 indicatori
che comprendono per la prima volta anche gli esiti occupazionali degli studenti. Ogni istituto, attraverso il confronto con le altre scuole, potrà individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni.
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Scuola, arriva la pagella per gli istituti ~Online da oggi il sito del ministero sull'autovalutazione ~Intervento del premier sulle critiche alla riforma Giannini: Tra gli indicatori anche gli esiti occupazionali degli studenti «Chi contesta ha il diritto di farlo, ma poi entriamo nel merito»
----,---- A presentare la Piattaforma LA NOVIT A sono stati il direttore generale
,-- del Miur per gli Ordinamenti ROMA Il Sistema nazionale di va- scolastici e la valutazione del silutazione fa un passo avanti: sa- stema nazionale, Carmela Parà attiva da oggi la Piattaforma lumbo, il Presidente dell'Invalsi web che gli istituti scolastici po- Annamaria Ajello, il dirigente tranno utilizzare per produrre, del Miur Gianna Barbieri, il Dientro il 31 luglio, il loro primo rettore generale dei sistemi InRapporto di autovalutazione. formativi, dell'innovazione tecSulla Piattaforma ciascuna scuo- nologica e della comunicazione la troverà un set di dati per poter- del ministero del Lavoro Grazia si confrontare su base provincia- Strano, il dirigente scolastico e le, regionale e nazionale con isti- componente del Nucleo di Start tuti della stessa tipologia sulla up del Sistema nazionale di valùbase di 49 indicatori che com- tazione Damiano Previtali. prendono, per la prima volta, grazie alla collaborazione fra mi- Il GOVERNO nistero dell'Istruzione e ministe- «Chi contesta ha tutto il diritto di ro del Lavoro, anche gli esiti oc- farlo. Ma il giorno dopo, per favocupazionali degli studenti. re, entriamo nel merito. La scuo-
la è un bene troppo prezioso per Il CONFRONTO lasciarlo alle ideologie e agli sloOgni istituto, attraverso il con- gan. Noi siamo pronti a cambiafronto con le altre scuole, potrà re. Ma la scuola è di famiglie, individuare i propri punti di for- professori, studenti: non può esza e debolezza e orientare le pro- sere lasciata agli addetti ai lavoprie azioni di miglioramento per ri». A ridossodello sciopero deli prossimi tre anni. Tutto questo la scuola proclamato dai sindasarà anche raccontato ai cittadi- cati per il5 maggio, Matteo Renni attraverso la pubblicazione zi, nell~ sua .F;ne~s, ribad.is~~ on line, questa estate, del Rap- con ton.1 conclhantl concettI gia porto di autovalutazione che per- esp~~ssl. ~~nferma anc~e quan-metterà l'accesso a tutti i dati re- to gia antIcIpato martedi da par-lativi agli istituti e ai piani di mi- lamentari del Pd - «non. faremo glioramento di ciascuna scuola, un decreto legge» -e rassIcura su . ,. . . uno dei temi più controversi: la
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A RIDOSSO DELLO SCIOPERO PREVISTO PER Il5 MAGGIO RENll CONfERMA CHE «NON fAREMO UN DECRETO lEGGEu
Cambiano le regole per la valutazione degli istituti scolastici
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['ANALISI
ttoil tereaip sidi.Ecco 'Ii'a flash mob e ripensamenti governativi sta prendendo corpo la riforma. Vex preside delUceo classico Parini di Milano spiega perché Renzi, anziché fare dietrofront, dovrebbe andare avanti sulle assunzioni dei professori da palte dei singoli istituti. In questo modo eliminerebbe il precariato. E rinnoverebbe davvero la classe docente.
di Daniele Straniero
ex preside de/liceo classico Parini di Milano
Dopo la contestazione a Bologna del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, da parte di insegnanti contrari alla ri.fonna e da lei definiti squlldristi, la. Camera ha awiato la discussione dei 1.865 emendamenti alla «Buona scuola);. Ira i punti caldi, l'assunzione di. 101 mila precari e quelle affidate ai presidi. Su questo si era partiti in quarta, ora invece è tra i punti aperti. E il5 maggio ci sarà lo sciopero degli insegnanti.
a scuola italiana è al centro di un susseguirsi di riforme che non riformano quasi nulla. L'ultima è l'assunzione di maestri e professOIi da parte delle scuole. Istituzioni culturali e associazioni di presidi si battono da anni perché tali assunzioni siano operate dai sin-oli istituti e non attraverso il sistema delle
graduatorie, fonte ininterrotta di precariato.l1 presidente del Consiglio, Matteo Renzi, pareva deciso a rottamare il vecchio sistema, permettendo finalmente alle scuole di scegliersi i propri insegnanti. Ci abbiamo creduto in moltì. Purtroppo anche Renzi sta facendo dietrofront, adeguandosi alla gestione del vecchissimo sistema. Perché questo? Perché al ministero si teme che, affidando alle scuole la nomina dei docenti, si cadrebbe in un peccato imperdonabìle: il favoritismo. Ma non si può non fare una riforma semplicemente sul presupposto che tutte le persone siano disoneste. Quando poi si pensa ai grandi vantaggi che il nuovo sistema apporterebbe alla scuola italiana, i dubbi cadrebbero immediatamente.
Ecco, di seguito, in sette punti j vantaggi di una riforma in questo senso:
l. Scomparirebbe, definitivamente, il precariato. Ogni scuola comunicherebbe il numero di insegnanti dì cui necessita per affrontare il normale tum aver, affidando agli insegnanti della scuola stessa la scelta
dei nuovi docenti. Esempio: su una scuola {:on 8-900 allievi e 80 insegnanti (è il caso del
liceo classico Parini di Milano) si tratta dì immettere nella scuola dai sei ai sette docenti ogni anno.
2. Ogni anno si aprirebbero le porte a insegnanti giovani e non a persone tenute in attesa nelle graduatOlie per anni, talvolta per decenni.
3. Si otterrebbe un rinnovamento vero della classe docente al ritmo del? /8 per cento all'anno. In dieci anni si rinnoverebbero così gli otto decimi dell'intera classe docente italiana. 'Ifa gli 800 mila docenti in servizio, ci sarebbe un rinnovamento al ritmo di 56/64 mila docenti all'anno.
4. Ciascuna scuola risponderebbe in prima persona del personale assunto. Nessuno potrebbe nascondersi dietro il paravento dei nominati attraverso il moloch delle graduatorie (nazionali, provinciali, per materia, di istituto, di laureati, di abilìtati, di vincitori dì concorso, di prima, seconda e terza fascia, di SSIS, di TFA e così via). Un sistema vecchio e farraginoso.
5. Si darebbe immediatamente sicurezza ai docenti assunti, a tutti quei giovani che ora non possono realizzare un progetto di vita.
6. Scomparirebbero le migliaia di cattedre scoperte a ogni inizio di anno (a Milano ogni anno per il tum aver sono disponibilì tra i 4 e i 5 mila posti, cattedre che rimangono vacanti per settimane, talvolta per mesi).
7. llttto avverrebbe senza stravolgere il sistema scolastico. Risparmiandoci finalmente le ricorrenti quanto inutili e talvolta cervellotiche mm riforme. Nonché le vere o finte sperimentazionL
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PANORAMA.
Sei uno studente «maturando})? Vuoi arricchire la biblioteca della tua scuola? Panorama, In collaborazione con la Mondadorì, mette a disposizione 100 libri in un grande concorso riservato alle scuole medie superiori delle dieci città dove si svolge «Panorama d'Italia»: basta scrivere un testo, rispondendo alla domanda «Perché Panorama dovrebbe lasciare in eredità 100 libri alla tua scuola?». Il testo, di 30 righe massime (e uno 5010 per classe, scelto dai professori), deve essere inviato all'indirizzo email panoramaperlescuole@ mondadori,it. La redazione sceglierà la risposta più significativa e originale. Per gli studenti di Pisa, terza tappa del lour, gli scritti dovranno pervenire entro venerdll° maggio, alle ore 16. Per la tappa successiva, Varese (dove saremo dal 27 al30 maggio), le risposte dovranno arrivare entro la stessa ora del 22 maçJgio.
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Il governo apre alle modifiche «Ma ideologia no»
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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 8 Foglio 1 /2
Buona scuola, il governo apre Renzi: ma no all'ideologia ENRICO LENZI MILANO
ulla buona scuola «pronti a call1biare>>, ma «senza slogan e ideologia», e «nessun decre
to legge ». Parola di Matteo Renzi. E mentre il premier torna a parlare della riforma della scuola nella sua «enews», il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone gli fa eco ribadendo che «si sta ascoltando tanto e che il testo sta call1biando in maniera molto forte». Da tutti, comunque, arriva l'invito ad abbassare i toni, guardando anche l'appuntamento del 5 maggio quando la gran parte delle sigle sindacali della scuola scenderanno in piazza per protestare contro la riforma presentata dal governo. Il fronte parlamentare. «Sul tema della scuola non faremo un decreto legge, non procederemo con strumenti d'urgenza» garantisce il premier che conferma di «essere aperti a ogni modifica se finalizzata all'interesse dei ragazzi e di chi la scuola la vive, giorno per giorno». Ma le opposizioni sono di tutt'altro parere. «Renzi e Faraone millantano un'apertura da parte di governo e maggioranza - dicono i parlaIllentari dei 5 Stelle - che, nella realtà, non riscontriaIllo. Quello che continuiaIllo
Santerini (Pi-Cd): puntare di più sull'integrazione degli alunni stranieri
la Disal presidi: a rischio senza un nuovo concorso
Gli studenti di Ac: i giovani siano protagonisti
a vedere in commissione Cultura è un provvedimento nel quale, al di là di singoli ritocchi, restano invariati lo scheletro e i punti salienti». Integrazione degli studenti stranieri. È uno dei punti in discussione nel disegno di legge. Milena Santerini, parlaIllentare di Per l'Italia-Cd, ha presentato una serie di emendamenti per «dare agli 800mila studenti stranieri piena cittadinanza». Un appello sostenuto anche da un aIllpio cartello di associazioni e realtà che si occupano di intercultura e integrazione. Negli emendaIllenti viene chiesto di «potenziare l'insegnamento della lingua italiana per gli a-1unni neo arrivati; destinare una quota delle risorse formative alle zone con alta presenza di immigrati e con
alta dispersione scolastica; istituire laboratori didattici nel rispetto delle normeUe». I;allannedei presidi. Dovrebbero diventare il perno su cui far muovere la buona scuola, ma «al primo di settembre' in assenza dell' annunciato e più volte rinviato concorso per i dirigenti scolastici, ben 1.500 istituti dovranno iniziare con un reggente e non un titolare» denuncia la Disalpresidi che in una lettera aperta a Renzi chiede un intervento urgente per far partire il bando di concorso e nel contempo «risolvere in via amministrativa le questioni nate con il concorso del 2011, che in Toscana, Campania e Lombardia non hanno ancora stabilito in via definitiva i vincitori». Studenti di Azione cattolica. E la buona scuola sarà al centro della quarta edizione del Movimento in cantiere, appuntamento degli studenti di Azione cattolica (Msac), che si svolgerà a Rimini da oggi al2 maggio. «Ci aspettavamo di più dalla buona scuola - commenta il segretario nazionale Gioele Anni - ma intendiaIllo continuare nel dialogo e nell'approfondimento proprio per rilanciare un protagonismo studentesco».
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Scuola, il GoVelilO prolDette dialogo. Nessuno ci crede
di Lorenzo Misuraca
S e il premier non avesse abituato alleati, avversari e parti sociali allo schema dell' aprire
in teoria a modifiche salvo poi tirare dritto per la propria strada sulle riforme, le parole di ieri di Renzi sulla "Buona scuola" potrebbero essere interpretate come un inizio di dialogo con docenti e precari dell'istruzione, imbufaliti con il testo proposto dal governo. Il presidente del Consiglio, infatti, ha scritto sulla sua newletter: «Sul testo del ddl scuola siamo aperti», «Ci sono molte polemiche da parte dei professori, comprensibili. Difficile smontare il senso di rabbia per una politica che ha lasciato indietro la scuola per troppi anni. Vorrei, se possibile, discutere nel merito». Il premier entra nel dettaglio: «Noi siamo il governo che ha messo più soldi di tutti sull' edilizia scolastica (e ancora non basta). Che propone l'assunzione di oltre centomila precari. Che vuole istituire -continua -un fondo per la valutazione del merito dei professori, per il diritto allo studio e soldi per la formazione dei docenti (500 euro l' anno a testa, non per la finta formazione arrangiata, ma a disposizione dell' insegnante). Che vuole responsabilizzare il preside, che non sarà certo uno sceriffo, ma non può neanche essere un passacarte di circolari ministeriali» . Renzi lascia intendere di essere disposto a tendere una mano: «Sul testo, siamo aperti. Abbiamo già stralciato la riorganizzazione degli organi collegiali e anzi daremo più ruolo al consiglio di istituto -sottolinea il premier-. Siamo pronti a discutere nel merito di come valutare i professori ». Ma per il premier, qualsiasi modifica è discutibile «se finalizza-
ta all' interesse dei ragazzi e di chi la scuola la vive, giorno dopo giorno. Sul tema della scuola non fa-remo un decreto leg-ge, non procedere-mo con strumenti d'urgenza. Chi contesta ha tutto il diritto di farlo». Nonostante Renzi ribadisca che «La scuola è un bene troppo prezioso per lasciarlo alle ideologie e agli slogan», l'impressione è piuttosto che l'istruzione non sia considerata dal premier un tema talmente caldo da rischiare ulteriori tensioni tra i suoi alleati e nel suo partito, imponendo anche in questo caso una decretazione d'urgenza. Anche il plenipotenziario all'Istruzione del Governo, il sottosegretario Davide Faraone, a margine della presentazione della piattaforma operativa unitaria per la valutazione delle scuole, lancia un appello ad abbassare i toni: «Inviterei a fare le valutazioni - sottolinea Faraone - sul testo che stiamo discutendo in Commissione e che discuteremo in Aula ascoltando le tantissime considerazioni che stanno emergendo», «teniamo in piedi una serie di esigenze di valorizzazione degli insegnanti, del collegio di istituto e di quello dei docenti». E rispetto a un possibile stralcio del piano di assunzione dei precari dal disegno di legge, Faraone sostiene: «Noi abbiamo avviato un percorso parlamentare perchè crediamo che questo percorso possa essere portato a compimento». Evidentemente, però, lo "stai sereno" di Renzi e Faraone non attacca. «Renzi e Faraone - affermano con una nota i parlamentari del M5S -sul Ddl Istruzione millantano un'apertura da parte di governo e maggioranza che, nella realtà, non riscontriamo. Quello che continuia-
mo a vedere in commissione Cultura è un provvedimento nel quale, al di là di singoli ritocchi, restano invariati lo scheletro e i punti salienti. In queste ore il presidente del Consiglio e il sottosegretario al Miur stanno utilizzando toni concilianti solo per cercare di sgonfiare la protesta che sta montando sempre più e in vista della manifestazione del 5 maggio». E i sindacati della scuola confermano e anzi rilanciano l'impegno per lo sciopero del 5 maggio, estendendo la partecipazione anche ad altri settori. Dopo l'adesione delle divisioni dei lavoratori atipici dei sindacati e della Fiom, arriva anche quella della Filcams Cgil, settore turismo e commercio. Rispetto ai fondi per rimettere in sesto le oltre 36mila scuole non a norma, invece, i grillini scrivono: «Quelli utilizzati da Renzi sono finanziamenti, insufficienti rispetto ai bisogni reali, sbloccati dal governo precedente. Il presidente del Consiglio si è semplicemente appropriato del lavoro svolto da altri». E intanto il sindacato dell'Anief, attacca anche su un altro fronte: «Mentre si parla tanto di Buona Scuola, sono sempre di più gli istituti orfani del dirigente scolastico. Costretti ad averne uno "part time", che si barcamena tra più scuole autonome, che a loro volta hanno annesse cinque, sei, a volte sette plessi: quest'anno è capitato a 1.200 istituti scolastici, l'anno prossimo toccherà ad altri 800, forse anche 1.000. Sono quelle dove l'attuale preside è in attesa di conoscere l'esito della propria domanda di pensionamento con effetto 10 settembre 2015. Il problema è - conclude l'Anief - che se verranno tutte accolte, arriveremmo ad avere una scuola italiana su quattro in reggenza». C'è poco da stare sereni.
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Giranttsta SALVIAMO
LA SCUOLA
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PALAZZO CHIGI CERCA DI ABBASSARE I TONI, ASSICURA UN CONFRONTO VERO E UN ITER REGOLARE DELLA LEGGE. MA LO "STATE SERENI" IN VISTA DELLO SCIOPERO NON CONVINCE I SINDACATI
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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 24
Le lettere rigorosamente firmate (max 15 righe) vanno indirizzate a Il.. GIORNO via Antonio Stradivari I., 20131 Milano o all'indirizzo mail: segreteria.redazione@ilgiorno.it
risponde LAURA FASANO vice direttore de Il Giorno
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ROMA. Remi insiste: «Non ci sa-
massimo per un avvio futuro anno scolastico.
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to sulla volontà di portare a casa a breve la riforma pur non commentando lo
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il testo sta subendo modifiche che potreb-bero far rientrare il dissenso. In attesa che siano rivisti i dei centro di
anche le scuole si dovranno dare il voto: entro istituto dovrà fare zione del operato per in agosto, avere la na su] ro
Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 23 Foglio 1
ISTRUZIONE Il ministro Stefania Giaillnilli (Ansa)
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Stefania Giannini Pag.30
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Statali, dirigenti a tempo e licenziabili ~Riforma della pubblica amministrazione verso il traguardo ~Corretta la norma sugli inca.richi dei mana~er pu?blic!: ma al Senato il governo rischia e si salva in aula per un voto potranno durare quattro anm, proroga maSSIma dI altn due
Il PROVVEDIMENTO ROMA È a un passo dal traguardo la riforma della pubblica amministrazione, ma per il governo le ultime votazioni sul disegno di legge delega sono state meno tranquille del previsto. Su un emendamento in materia di servizi pubblici locali (concepito dai firmatari per evitare la privatizzazione dell'acqua) l'esecutivo ha rischiato di essere battuto e si è salvato per un solo voto; e poco dopo nel corso della serata, quando già il presidente Grasso contava di portare a termine l'esame del provvedimento, le opposizioni sono riuscite a far verificare la mancanza del numero legale. Quindi è tutto rinviato a questa mattina.
l'EMENDAMENTO Nel merito non ci saranno grandi sorprese. Ieri è comunque emersa una piccola ma importante novità su uno dei temi-chiave, quello della dirigenza. Nell'impianto del disegno di legge si stabiliva il principio dell'incarico a tempo, con l'idea di evitare l'inamovibilità di fatto di alcuni super-burocrati. Il meccanismo messo a punto prevedeva un mandato di tre anni, rinnovabile per altri tre: dopo di che il dirigente avrebbe dovuto sottoporsi ad una prova selettiva per ottenere un nuovo incarico. Un emendamento firmato da Linda Lanzillotta (Pd) e poi approvato fissa invece a quattro anni la dura-
ta massima dell'incarico, incarico che poi potrà esse1"eprorogato per altri due. Resta il vincolo di sei an-ni complessivo pr~mo di un nuovo "esame" per il dirigente. Confermata la norma che sancisce la licenziabilità del dirigente (in assenza di incarjco viene messo in disponibilità per un certo periodo e poi decade dal ruolo unico) è stato invece fatto un passo indietro, almeno sul piano formale, in ma,teria di avtomatismi di carriera. E infatti saltata la precisazione esplicita, introdotta alla Camera, secondo cui gli automatismi andavano superati, ed è stato ripristinato il testo originale: per problemi di «incoerenza normativa», in base a quanto segnalato dalla commissione Bilancio. Il Senato ha poi ampliato alle società controllate dalle Camere di commercio la platea dei dipendenti sottoposti al tetto di retribuzione.
È stata approvata anche la norma destinata, almeno sulla carta, ad agevolare la staffetta generazionale nella pubblica amministrazione. Il dipendente vicino alla pensione potrà lavorare con orario ridotto ma per garantirsi lo stesso trattamento previdenziale dovrà versare di tasca propria i necessari contributi. Questo paletto è stato introdotto su richiesta della Ragioneria generale dello Stato, per evitare aggravi di spesa: è prevedibile però che in una forma così depotenziata l'opzione appaia poco conveniente. Sarà probabilmente usata solo nelle amministrazioni che avendo disponibilità finanziarie proprie possono inte-
grare i contributi (non a caso l'emendamento è firmato dal senatore altoatesino Hans Berger). Un altro emendamento punta a definire una sorta dì corsia preferenziale per l'assunzione dei vincitori di concorso. Il meccanismo esatto è però ancora da definire. Un possibile strumento potrebbe essere il rafforzamehto della "mobilità" tra le graduatorie.
Infine resta da definire il destino della polizia provinciale, nell' ambito della razionalizzazione delle forze dell'ordine. La soluzione legislativa ancora non c'è, ma un ordine del giorno approvato con il parere favorevole del governo chiede che questo personale confluisca nel Corpo forestale (a sua volta assorbito dalla Polizia di Stato) per continuare a occuparsi di temi ambientali.
Ieri sera intanto il Consiglio dei ministri, dopo le dimissioni di Alessandra Poggiani, ha nominato il nuovo direttIore dell'Agenzia per l'Italia digitale (Agid). Si tratta di Antonio Samaritani, direttore dei sistemi informativi della Regione Lombardia.
LucaCifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOMINATO Il NUOVO DIRETTORE DEll' AGENZIA
l'ITALIA DIGITALE: SAMARITANI
DElLA REGIONE LOMBARDIA
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Segretari Comuni Abolizione graduale entro tre anni C'è il sì del Senàto al compromesso sui segretari generali dei Comuni, con la fase ponte di tre anni che precederà l'abolizione di questa figura specifica. In questo arco temporale quindi, chi svolge la funzione del segretario comunale continuerà a farlo anche se sotto l'etichetta generica di dirigente pubblico. È invece saltata, a causa di problemi di copertura finanziaria, la possibilità per i Comuni capoluogo di provincia e per quelli con oltre cento mila abitanti di reclutare il dirigente anche fuori dal ruolo unico, ovvero dall'esterno; una possibilità che peraltro era stata contestata dalle opposizioni
Forze dell'ordine Nella Forestale anche la polizia provinciale Il corpo forestale dello Stato è destinato"a confluire nella Polizia dello Stato ma mantenendo la propria unitarietà. È questo il risultato raggiunto al Senato in materia di riordino delle forze dell'ordine. Ma resta ancora sda sciogliere un tassello, quello della polizia provinciale. È stato approvato un ordine del giorno, che impegna politicamente il governo ma non ha valore di norma di legge: si prevede che confluiscano nel Corpo forestale, ricadendo nei relativi contratti, anche i dipendenti della polizia provinciale. Dovrà però essere sciolto il nodo delle risorse finanziarie, in modo da evitare un aumento di spesa
Il ministro della Pubblica amministrazione, Madia
Data 30-04-2015 11 Pagina
Foglio 2/2
Partecipate
Meno società, in campo i commissari Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, con la definizione di limiti per la costituzione di società, l'assunzione e il mantenimento di partecipazioni societarie. È uno dei capitoli della riforma approvati ieri al Senato. Il testo del disegno di legge apre anche a piani di rientro per le società con bilanci in disavanzo, con eventuale commissariamento. Le norme andranno comunque integrate con quelle dell'ultima legge di Stabilità, che chiedono agli enti territoriali e ad altre amministrazioni di definire propri piani di razionalizzazione delle società partecipate, da attuare entro il 2015
Visite fiscali
Poteri all'Inps ma non ci sono ancora i fondi C'è il sì del Senato alla stretta, inserita nella delega sulla . pubblica amministrazione, sulle azioni disciplinari verso i dipendenti pubblici, che come sanzione hanno il licenziamento, e sulla costituzione di un polo unico della medicina fiscale: previa intesa in Conferenza unificata, all'lnps saranno attribuite le competenze e le risorse oggi impiegate dalla P.A. Attualmente la maggior parte dei controlli sui dipendenti pubblici viene svolta dalle Asl: le relative risorse dovrebbero essere trasferite all'lnps, che già svolge questo compito per il lavoro privato. Il passaggio con le Regioni potrebbe però rallentare il processo
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