Rassegna Stampa di giovedì 30 aprile 2015 · economia, lavoro, previdenza il sole 24 ore...

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Rassegna Stampa di giovedì 30 aprile 2015 SNALS / CONFSAL Corriere di Maremma 30/04/2015 SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO LA RIFORMA PROPOSTA DAL GOVERNO Cronaca del Veneto 30/04/2015 DDL GOVERNANO SU RIFORMA DELLA SCUOLA. VENETO DICE NO Gazzetta di Mantova 30/04/2015 SUPPLENTI AMMALATI, SCOPPIA LA POLEMICA Il Quotidiano del Sud - Irpinia 30/04/2015 LETTERE - ECCO PERCHE' FERMARE LA "BUONA SCUOLA" Il Resto del Carlino - Ed. Modena 30/04/2015 FLASH MOB DI STUDENTI E INSEGNANTI PER DIRE NO ALLA RIFORMA La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata 30/04/2015 SCUOLA LA RETE DEGLI STUDENTI A FIANCO DEI SINDACATI CONTRO IL DECRETO RENZI La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce 30/04/2015 UN ESERCITO DI DOCENTI A RACCOLTA PER DIRE "NO" ALLA RIFORMA RENZI La Nuova del Sud 30/04/2015 RETE STUDENTI MEDI ADERISCE ALLO SCIOPERO DELLA SCUOLA DEL 5 MAGGIO la Repubblica - ed. Palermo 30/04/2015 LUNEDI' FLASH MOB: VESTITI A LUTTO AL POLITEAMA Messaggero Veneto - ed. Pordenone 30/04/2015 SCIOPERO DELLA SCUOLA: "STOP AI PRESIDI-SCERIFFI" Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Lecce 30/04/2015 TUTTI IN ASSEMBLEA: IL SALENTO DEI PROF CONTRO IL PIANO RENZI Testate on line 30/04/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Cronache di Napoli 30/04/2015 ECOLOGIA, 22 ASSUNTI DOPO 7 ANNI DA PRECARI Gazzetta del Sud - ed. Cosenza 29/04/2015 UN VIGILE OGNI 15MILA ABITANTI SOCCORSI E SICUREZZA A RISCHIO Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 30/04/2015 "SULLA SCUOLA APERTI A MODIFICHE" la Repubblica 30/04/2015 Int. a A.Bertolucci: "LA TECNOLOGIA PUO' ESSERE UNA RISORSA: USIAMOLA BENE" la Stampa 30/04/2015 SCATTA L'AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE, I PRESIDI ADESSO AGIRANNO VIA WEB il Messaggero 30/04/2015 SCUOLA, ARRIVA LA PAGELLA PER GLI ISTITUTI Panorama 06/05/2015 TUTTO IL POTERE AI PRESIDI. ECCO PERCHE' SI Panorama 06/05/2015 CENTO LIBRI PER LA TUA SCUOLA:ECCO COME PARTECIPARE AL CONCORSO Avvenire 30/04/2015 BUONA SCUOLA, IL GOVERNO APRE RENZI: MA NO ALL'IDEOLOGIA Cronache del Garantista 30/04/2015 SCUOLA, IL GOVERNO PROMETTE DIALOGO. NESSUNO CI CREDE il Giorno 30/04/2015 LA SCUOLA IN CERCA DI UNA RIFORMA Italia Oggi 30/04/2015 Int. a M.Savoncelli: GEOMETRI LAUREATI, LA STRADA C'E' il Giorno 30/04/2015 SCUOLA "ASSUNZIONI, NIENTE DECRETO" DA LUGLIO PAGELLE AGLI ISTITUTI SUL WEB++

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Rassegna Stampa di giovedì 30 aprile 2015

SNALS / CONFSAL Corriere di Maremma 30/04/2015 SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO LA RIFORMA PROPOSTA DAL

GOVERNO Cronaca del Veneto 30/04/2015 DDL GOVERNANO SU RIFORMA DELLA SCUOLA. VENETO DICE NO Gazzetta di Mantova 30/04/2015 SUPPLENTI AMMALATI, SCOPPIA LA POLEMICA Il Quotidiano del Sud - Irpinia

30/04/2015 LETTERE - ECCO PERCHE' FERMARE LA "BUONA SCUOLA"

Il Resto del Carlino - Ed. Modena

30/04/2015 FLASH MOB DI STUDENTI E INSEGNANTI PER DIRE NO ALLA RIFORMA

La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata

30/04/2015 SCUOLA LA RETE DEGLI STUDENTI A FIANCO DEI SINDACATI CONTRO IL DECRETO RENZI

La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce

30/04/2015 UN ESERCITO DI DOCENTI A RACCOLTA PER DIRE "NO" ALLA RIFORMA RENZI

La Nuova del Sud 30/04/2015 RETE STUDENTI MEDI ADERISCE ALLO SCIOPERO DELLA SCUOLA DEL 5 MAGGIO

la Repubblica - ed. Palermo

30/04/2015 LUNEDI' FLASH MOB: VESTITI A LUTTO AL POLITEAMA

Messaggero Veneto - ed. Pordenone

30/04/2015 SCIOPERO DELLA SCUOLA: "STOP AI PRESIDI-SCERIFFI"

Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Lecce

30/04/2015 TUTTI IN ASSEMBLEA: IL SALENTO DEI PROF CONTRO IL PIANO RENZI

Testate on line 30/04/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Cronache di Napoli 30/04/2015 ECOLOGIA, 22 ASSUNTI DOPO 7 ANNI DA PRECARI Gazzetta del Sud - ed. Cosenza

29/04/2015 UN VIGILE OGNI 15MILA ABITANTI SOCCORSI E SICUREZZA A RISCHIO

Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 30/04/2015 "SULLA SCUOLA APERTI A MODIFICHE" la Repubblica 30/04/2015 Int. a A.Bertolucci: "LA TECNOLOGIA PUO' ESSERE UNA RISORSA:

USIAMOLA BENE" la Stampa 30/04/2015 SCATTA L'AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE, I PRESIDI ADESSO

AGIRANNO VIA WEB il Messaggero 30/04/2015 SCUOLA, ARRIVA LA PAGELLA PER GLI ISTITUTI Panorama 06/05/2015 TUTTO IL POTERE AI PRESIDI. ECCO PERCHE' SI Panorama 06/05/2015 CENTO LIBRI PER LA TUA SCUOLA:ECCO COME PARTECIPARE AL

CONCORSO Avvenire 30/04/2015 BUONA SCUOLA, IL GOVERNO APRE RENZI: MA NO ALL'IDEOLOGIA Cronache del Garantista 30/04/2015 SCUOLA, IL GOVERNO PROMETTE DIALOGO. NESSUNO CI CREDE il Giorno 30/04/2015 LA SCUOLA IN CERCA DI UNA RIFORMA Italia Oggi 30/04/2015 Int. a M.Savoncelli: GEOMETRI LAUREATI, LA STRADA C'E' il Giorno 30/04/2015 SCUOLA "ASSUNZIONI, NIENTE DECRETO" DA LUGLIO PAGELLE AGLI

ISTITUTI SUL WEB++

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Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 30/04/2015 COCOCO, CONTRATTI CERTIFICATI CONTRO LA PRESUNZIONE DI

SUBORDINAZIONE il Sole 24 Ore 30/04/2015 DIRIGENTI PA, STRETTA PIU' SOFT SERVIZI LOCALI, SI' PER UN VOTO Corriere della Sera 30/04/2015 STATALI, DIRIGENTI IN CARICA PER 4 ANNI STAFFETTA

GENERAZIONALE SENZA INCENTIVI la Stampa 30/04/2015 E' DOVEROSO DIRE LA VERITA' SULLE PENSIONI FUTURE la Stampa 30/04/2015 PENSIONI, SUL SITO DELL'INPS LE SIMULAZIONI DEGLI ASSEGNI Italia Oggi 30/04/2015 INAIL, BONUS/MALUS AL RIBASSO Italia Oggi 30/04/2015 OCCUPAZIONE, ARRIVA 1 MLD Italia Oggi 30/04/2015 JOBS ACT, PICCOLO PASSO AVANTI il Messaggero 30/04/2015 Int. a G.Delrio: "SUGLI SCIOPERI NUOVE REGOLE SERVIRA' IL 51% DEI

LAVORATORI" il Messaggero 30/04/2015 STATALI, DIRIGENTI A TEMPO E LICENZIABILI Corriere della Sera 30/04/2015 RENZI SUPERA IL PRIMO OSTACOLO MINORANZA PD DIVISA, 38 I

RIBELLI la Stampa 30/04/2015 ITALICUM, SI' ALLA FIDUCIA MA I BIG PD NON VOTANO la Stampa 30/04/2015 BERLUSCONI, NON E' TEMPO PER LA POLITICA C'E' UN IMPERO DA

METTERE IN VENDITA

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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 7 Foglio 1

Grande manifèstazione in programma i15 maggio

Sciopero della scuola contro la rifofllla proposta dal governo

~ GROSSETO ___ ~ ___ _ Procede l'organizzazione, per iI 5 maggio, di quello che dovrebbe essere il più grande sciopero della storia della scuola italiana, indetto dai Cobas da tempo e ora fatto proprio anche da Cgil, Ci­sI, ViI, Snals e Gilda, che chiuderà la stragrande mag­gioranza degli istituti. An­che le scuole di Grosseto vi parteciperanno, prima alla manifestazione a Roma al Miur (ore lO) e al Parla­mento (ore 12.30) durante le votazioni sul Ddl Renzi. "La riuscita dello sciopero - afferma Giuseppe Folli­no, portavoce Cobas Scuola Grosseto -avrà certamente una grande importanza. Tuttavia, non possiamo non evidenziare come la maggioranza delle leadership dei cinque sindacati che si sono uniti allo scio­pero si è ripetutamente pronunciata a favo-

re di un compromesso con Renzi, e siinten­sificano i contatti con il governo per chiu­dere iI conflitto con qualche emendamen­to che lascerebbe immutata la distruttività della legge. Perciò è fondamentale la scelta

che faranno gli scioperanti: ai cortei dei Cobas si chie­derà il ritiro totale del Dd! e un decreto urgente per l'as­sunzione dei precari; ai cor­tei dei 'Cinque', la maggio­ranza dei dirigenti chiederà emendamenti e si prepare­rà ad accettarli. Non a caso a Roma i Cobas manifeste­ranno nei due punti-chiave del conflitto, al Miur (ore

IO) e al Parlamento (piazza Montecitorio, dalle 12.30 alle 18) durante le votazioni al­la Camera del Ddl, mentre i Cinque si chiu­deranno nella solita Piazza del Popolo, ben lontani dai Palazzi ove si decidono le sorti della scuola pubblica". ~

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Data

Cronaca del Veneto.com Pagina

Foglio

DDL G.RNA11VO SU RIFORMA DELIA SCUOlA. VENDO DICE NO Lo hanno affermato compatti e all'unanimità l'assessore regiona­le all'istruzione e formazione pro­fessionale Elena Donazzan e i rappresentanti sindacali del mon­do della sruola veneta. All'incon­tro che si è tenuto a Palazzo Balbi sono intervenuti i rappresentanti della Cisl scuola, della Uil sruola, dello ~ della Gilda, e del comitato 296. «Ciò che il mondo della sruola veneta contesta al ddl del MIUR - ha detto Donaz­zan - è innanzitutto il non ascolto dei territori, in particolare del Veneto che vanta un sistema scolastico di prim'ordine, com­prensivo di una struttura di forma­zione professionale che impiega ben 20 mila ragazzi e di una rete di sruole per l'infanzia paritarie che accoglie i due telZi dei bam­bini veneti tra i 3 e i 5 anni. Alla qualità storica della sruola veneta

Un momento dell'incontro non vogliamo e non possiamo rinunciare e speriamo che nel Govemo a questo proposito pre­valga il buon senso». Lassessore ha informato di aver inviato una lettera con rui la Regione espri­me il parere contrario al disegno di legge alla Conferenza Unifi-

cata Stato-Regioni e alla IX Com­missione Istruzione Lavoro Inno­vazione e Ricerca del Coordina­mento degli Assessori regionali. «Una riforma che scrive l'asses­sore - sembra avere come obiet­tivo prioritario lo stravolgimento dell'attuale assetto».

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GAZZETTA DI MANTDVA Quotidiano I Data

Pagina

Foglio

30-04-2015 18 1

Supplenti ammalati, scoppia la polemica I sindacati attaccano la preside del Fermi: «Maternità e salute sono diritti tutelati. Per gli abusi basta una visita fiscale))

di Nicola Corradini

«Furbetti? Ma quali furbetti? La tutela della maternità e del­la salute di un lavoratore è un diritto di base. Se ci sono degli ahusi hasta una visita fiscale a scoprirli, come avviene per tut­te le aziende». Lo sfogo della preside dell'istituto Fermi, Cri­stina Bonaglia, sul supplente che dopo un giorno dalla chia­mata della scuola resta a casa cinque giorni per la malattia del figlio e subito dopo si as­senta una settimana presen­tando un certificato medico per malattia (propria), suscita le reazioni dei sindacati. Rea­zioni non proprio in sintonia con la dirigente, che parlando di quel caso specifico «<Quel supplente ha fatto la stessa co­sa altre tre volte in diverse

scuole durante quest'anno scolastico») ha sollevato una questione più generale. Nel mirino sono finiti i cosiddetti "furbetti" .

Argomento delicatissimo e sentito. L'articolo uscito sulla Gazzetta di Mantova online ha suscitato una marea di com­menti, la maggior parte dei quali favorevoli allo sfogo de­lal Bonaglia. Ci sarebbe da ri­flettere sulla percezione che gli utenti della scuola - a torto o a ragione - mostrano di ave­re verso i supplenti. Fa pure ri­flettere la circostanza che in pochi abbiano richiamato la necessità, comunque, di tute­lare maternità e salute.

« È facile in questo momen­to di populismo dilagante at­taccare indiscriminatamente un lavoratore invocando una

revoca di alcuni diritti (parlia­mo dei diritti legati alla tutela della maternità) - attacca il se­gretario di Flc Cgil, Massim iliano De Conca - mascheran­do il tutto dietro falso efficien­tismo. Ci sono degli abusi? Li si denunci nelle sedi opportune, ma è inopportuno arrivare ad affermazioni propagandisti­che del tipo " Un supplente non può avere gli stessi diritti del titolare, in nessuna azien­da privata è così e non dovreb­be succedere nemmeno nel pubblico. Se sei un supplente e non vai al lavoro non dovre­sti essere pagato, altrimenti s' innesca un fattore moltiplicati­vo ... ».

Considerazioni ana~ ar­rivano dal segretario Ti­no Russo: «Ci sono norme che non possono essere violate, so-

Sindacati contro la preside del Fermi: ,.II supplente che si ammala non è un furbetto» (foto di archivio)

prattutto quelle relative alla maternità. Capisco i problemi delle scuole e i disagi, ma non è accettabile, come avviene tal­volta, che qualche istituto tro­vi il modo di non assumere in­segnanti in maternità, Però non capisco: ci sono le visite fi­scali, no?».

Il presidente dell' associazio­ne scuole (Aisam) , Angelo Gan­dini' dirigente scolastico con­ferma che <<naturalmente non si possono ignorare i diritti fondamentali come questo e devo dire che il 99,9% delle vi­site fiscali conferma la corret­tezza dei certificati medici. Al­trettanto serenamente, tutta­via, confermo che talvolta que­ste assenze di supplenti avven­gono con modalità che lascia­no perplessi. E creano disagi agli utenti. Ma se le visite fisca­li non rilevano irregolarità ... ».

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il Quotidiano Quotidiano Data 30-04-2015

Pagina 29 Foglio 1

Ecco perchè fennare la "buona scuola" Gentile redazione mi chiamo Giovanni ho 38 anni, presto servizio come insegnante di sostegno presso una scuola elementare, dal 2004.

Vi scrivo quest.email perché voglio portarvi a conoscenza della mia realtà di precario, mia come quella di un esercito di docenti, anche molto più "anziani" di me. Sì, ho molta rabbia e voglio sfogarmi . Nel mio lavoro ci credo, perché hai a che fare con bambini, di loro ti affezioni e anche a distanza di anni si ri­cordano sempre di te, perchè sei il loro mae­stro/a e faranno sempre parte della tua vita. Nei primi tre anni, dovete sapere che la mat­tina aspettavo lo squillo del cellulare, dalle 7.30 alle 8.00, sperando che fosse una scuo­la a chiamarti per offrirti, anche un solo giorno di supplenza, scuole sempre diverse, difficili da raggiungere. Si continua perché ci si crede e dopo il quarto anno riesco ad ot­tenere una supplenza annuale. Ancora oggi continuo in maniera precaria, con le sup­plenze annuali. Vi lascio immaginare lo stato d'animo, ogni settembre, quando riparte ''il carrozwne /scuola, Con l'interrogativo: lavoro o non!a­voro. Dove sarò dislocato, come saranno i miei nuovi colleghi? Tante domande che B0-

no/siamo

obbligati. a porci, senza avere nessuna certezza. Oggi arriva il nostro Renzi con la rifor­ma''buona scuola" affermando di assumere 150.000 precari in un primo momento che poi di­ventano 100.000 dimentican­dosi di noi che ci troviamo in seconda fascia delle graduato­rie d'istituto e abbiamo portato avanti, in questi lunghi anni, la scuola italiana, tra mille dif­ficoltà. Dopo tanti sacrifici mi ritrove­

rò assieme ad altre 50.000 persone a casa, senza un lavoro, se passerà, come chiama lui "La buona scuola". Buona scuola e per chi? Mi domando con amarezza. Ora mi chie­do, secondo voi un paese civile come l'Italia, può accettare questo scempio? Negli "altri paesi d'Europa investono nella formazione, nella cultura, da noi invece ta­gliano, e proprio in un settore cruciale: l'i­struzione. TI 5 maggio ci sarà lo sciopero del­la bgil, Cisl,un..,Snals, ed anche altri sinda­cati minori adesiscono. Questa volta gli in­segnanti partecipano assieme al personale ata e la scuola si fermerà. Auspico che "La buona scuola" si fermi, e che ci sia un ripen­samento profondo. Me lo auguro perché tut­ti abbiamo diritto ad un lavoro, il lavoro è di­gnità, e non è facile slogan.

*docente souola primaria

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Scuola La rete degli studenti a fianco dei sindacati

contro il decreto Renzi • La Rete degli Studenti Medi del­la Basilicata -II Sindacato Studente­sco, aderisce allo sciopero generale della scuola proclamato dai Sinda­cati confederali Flafisl Scuola, Uil Scuola,Immm. • e Gilda per il prossimo 5 maggio. Gli studenti lucani saranno assieme ai lavoratori di Basilicata, Puglia e Calabria nella piazza di Bari, contemporaneamen­te a tutti gli studenti italiani impe­gnati nelle piazze di Roma, Milano, Catania e Cagliari, per ribadire la lo­ro contrarietà al Ddl «Buona Scuola» presentato dal Governo al Parla­mento. «Dopo mesi di consultazioni e iniziative promosse dal Ministero­spiegano gli studenti - durante le quali non sono state ascoltate le proposte degli studenti e dei lavora­tori ed un intenso autunno di prote­sta, durante il quale più volte è stato sollecitato un confronto ed un ascolto vero delle richieste di chi la scuola la vive quotidianamente, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Ministra Stefania Giannini hanno proposto alle Camere un Di­segno di Legge che demolisce la scuola pubblica e la sua missione educativa». Per questo la Rete degli Studenti medi annuncia che il 5 maggio sarà «in piazza per contrastare questo DDL che non contiene alcun riferi­mento al Diritto allo Studio, alla ri­forma dei cicli di istruzione e della didattica» e per «una scuola "Buona per Davvero" e che vada in contro alle esigenze di tutti».

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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 16

AFFOLLATISSIMA ASSEMBLEA ALLO STAMPACCHIA IN VISTA DELLO SCIOPERO

Un esercito di docenti a raccolta per dire «no» alla riforma Renzi

• TRICASE. In più di 400 per gridare «no» alla riforma della scuola del governo Renzi. Docenti delle scuole di ogni ordine e grado del Capo di Leuca si sono ritrovati ieri mattina nell'aula magna del Liceo «Stampacchia» di Tricase all'incontro preparatorio in vista scio­pero generale della Pub­blica istruzione procla­mato dai sindacati per il prossimo 5 maggio. Quel­la tricasina è stata una delle quattro riunioni programmate su tutto il territorio provinciale, as­sieme a quelle tenutesi a Lecce. Casarano e Ma­glie. Dinanzi a un pubbli­co quanto mai partecipe e appassionato, in rappre­sentanza delle più impor­

come il contratto collettivo di settore sia sca­duto ormai dal 2009, con gli stipendi bloccati ai bassifondi della graduatoria europea. Rispetto alle novità previste nella pacchetto di riforma, l'accentramento di poteri nelle mani del di­rigente scolastico, che potrà, tra l'altro, de­

cidere in maniera insin­dacabile il percorso pro­fessionale dei docenti.

tanti sigle sindacali, era- TRICASE Un momento dell'assemblea

«Un vero e proprio ma­nager - ha tenuto a sot­tolineare più di qualcuno - che svuoterà di rilevanza gli organi collegiali della scuola, il Consiglio d'isti­tuto e il Collegio dei do­centi, che diverranno cosÌ meri organismi consulti­vi». Secondo i nuovi det­tami legislativi, ancora, un insegnante non ricon­fermato dal proprio diri­no presenti Maria Rosa­

ria Valentino dello Snals, Ivana Aramini di FIe Cigl, Gerardo Maestoso di Cisl Scuola e Giovanni Caretto di Uil Scuola. Al centro del dibattito, le novità con il quale il governo com­pleterà l'ennesima «rivoluzione» del mondo scolastico. Ma prima di tutto, sindacalisti e insegnanti presenti hanno tenuto a ricordare

gente scolastico finirebbe in un «contenitore» di mobilità regionale, con il rischio di cam­biare istituto ogni anno. «Lo sciopero del pros­simo 5 maggio -la convinzione di molti - è un momento inevitabile, nella convinzione che la cura proposta per la scuola italiana sia peg­giore della malattia».

Foglio 1

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LANUOVA Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 9 Foglio 1

POTENZA -La Rete degli Studenti Medi della Basi­licata-sindacato studente­sco aderisce allo sciope­ro generale della scuola

Rete Studenti Medi aderisce allo sciopero della scuola del 5 maggio

fronto ed un ascolto ve­ro delle richieste di chi la scuola la vive quotidiana­mente, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Ministra Stefania Gian­nini hanno proposto al­le Camere un Disegno di Legge che demolisce la scuola pubblica e la sua missione educativa, con­segnado tutto il potere nelle mani dei "presidi­manager".

proclamato dai sSindaca- contemporaneamente a ti confederaliFlc Cgil, Cisl tutti gli studenti italiani Scuola, Uil Scuola, Snals impegnati nelle piazze di Confsal e Gilda per il pros- Roma, Milano, Catania e simo 5 maggio. Gli stu- Cagliari, per ribadire la denti lucani saranno as- loro contrarietà al Ddl sieme ai lavoratori di "Buona Scuola" presenta­Basilicata, Puglia e Cala- to dal Governo al Par la­bria nella piazza di Bari, mento. Dopo mesi di con-

sultazioni e iniziative promosse dal Ministero, durante le quali non so­no state ascoltate le pro­poste degli studenti e dei lavoratori ed un intenso autunno di protesta, du­rante il quale più volte è stato sollecitato un con-

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tAessaggeroVeneto Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 22 Foglio 1

Sciopero della scuola: «Stop ai presidi-sceriffi» Sindacati sul piede di guerra: il5 maggio si preannuncia la serrata in 42 istituti Il guanto di sfida di Basso, dirigente controcorrente: «(onta il bene dei ragazzi»

di Chiara Benotti

«Serrata delle scuole il 5 mag­gio». Patto di resistenza sinda­cale e sciopero unitario contro la "buona scuola": 42 istituti a rischio chiusura nel Friuli Occi­dentale il prossimo martedì. Studenti in corteo con docenti, bidelli, tute blu della Piom di Landini.

«Tutti a Milano in corteo sui pullman targati Pordenone - i sindacalisti Flc&j,~sl, Uil e au­tonomi Gilda, dopo 7 an­ni torneranno in piazza uniti-. Nessuno resti a casa. Andiamo in piazza a Milano per dire no ai dirigenti sceriffo, ai precari espulsi dal lavoro, docenti sot­topagati». L'unione farà la scuo­la? Le ragioni della protesta. I sinda­cati affilano le armi e il ministe­ro dell'Istruzione, intanto, ha spostato le prove Invalsi di 24 ore. «Scriviamo con famiglie e studenti un nuovo progetto di scuola - Mario Bellomo vertice

Flcgil a Pordenone fa eco ai pia­ni unitari con studenti della Re­te -. Per una scuola libera, de­mocratica e partecipativa. La comunità scolastica insieme (docenti, personale, famiglie, ragazzi) deve essere al centro del progetto educativo dell'isti­tuzione scolastica».

I dirigenti-sceriffo sono boc­ciati. «Ogni dirigente deve ave­re la fiducia della propria co­munità e agire sulla base di un progetto di scuola condiviso -detta le regole il sindacato -. Chiediamo la stabilizzazione di tutti i precari della scuola con almeno 36 mesi di servizio. Sia­mo contro la mobilità forzata dei docenti. Chiediamo il rin­novo del contratto del persona­le della scuola e diciamo no alla chiamata diretta dei docenti: per il rispetto delle graduato­rie». Gli incerti. Quelli che hanno in­crociato le braccia il 24 aprile e quelli che non credono più alle

proteste di piazza: sono 1'0nda mobile degli incerti.

«No a una riforma calata dall'alto e sfascia -scuole - i Co­bas di Pordenone hanno antici­pato lo sciopero il 24 aprile -. No ai dirigenti-padroni e inca­paci. Dateci un contratto di la­voro e basta soldi alle scuole private e paritarie».

I Comitati di base potrebbe­ro, in via informale, rimpolpare le fila dei confederali: il pianeta istruzione chiede la rivincita dopo sei anni vissuti a contrat­to di lavoro scaduto. «Tutti in sciopero - ha incalzato Beppe Mancaniello sindacalista Flcgil che invita alla trasferta a Mila­no -. Il ministro Giannini ci ha chiamati "squadristi" e dobbia­mo fare finta di nulla?». Tra gli incerti anche qualche precario che tira la cinghia: lo sciopero vale 70 euro in meno nel sala­rio. Il dirigente contro. Alessandro Basso è il più giovane dirigente friulano: a 34 anni riconosce il

Mario Bellomo e Gianfranco Dall'Agnese (Flcgil) e il dirigente scolastico Alessandro Basso

diritto di sciopero ma si mette di traverso alle sue ragioni. «E il bene dei ragazzi? - si chiede il dirigente no-sciopero, alla gui­da del Meduna-Tagliamen­to-Valvasone -. Poco importa se capita di avere in cattedra un insegnante inadeguato, l'im­portante è che venga assunto, che nessuno lo possa licenzia­re, che possa prendere lo sti­pendio alla pari di tutti gli altri colleghi che lavorano decorosa­mente. Peri ragazzi dovremmo cercare, noi presidi sceriffi-ran­ger-sindaci-despoti, di fare in modo che quei (pochi, per for­tuna) insegnanti poco prepara­ti o maldisposti verso la profes­sione possano andare altrove? Trovino i sindacati un modo, assieme al governo, per non li­cenziarli e per preservare i loro diritti occupazionali, ma intan­to non sarebbe bene toglierli dalla classe? Mi auguro che il Governo Renzi abbia il corag­gio di andare avanti».

iElRIPRODUZIONE RISERVATA

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Quotidiano /Lecce

delle attività aggiuntive che i docenti svolgono senza alcun trattamento accessorio sullo sti­pendio, della formazione obbli­gatoria non retribuita, della ridu­zione degli organi collegiali, quali il collegio docenti e il con­siglio di istituto che, se dovesse essere approvata la nuova rifor­ma, manterrebbero una funzio­ne meramente consultiva, la­sciando ampi margInI di discrezionalità in mano ai diri­genti scolastici. Il disegno di legge propone un modello di scuola aziendalistico lontano

dalle necessità degli studenti». Critiche durissime come

quelle di Maria Rosaria Valenti­no dello ~ «Questa riforma assegna un potere smisurato ai dirigenti. i docenti potrebbero anche essere spostati in altri am­biti scolastici su tutto il territo­rio regionale sulla base della re­te di scuole. Altra pecca riguar­da la formazione: il Collegio do­centi deve poter scegliere il tipo di formazione da fare e non su­bire quella imposta». Giovanni Caretto, della segreteria provin­ciale ViI scuola, fa capire che il

Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 10 Foglio 2/2

sentiero di guerra non può esse­re abbandonato: «Si tratta di un disegno di legge progettato da alcuni ragazzi della Bocconi, di età media intorno ai 25 anni, guidati da qualche docente, che non hanno nessun contatto con il mondo della scuola e che quindi non hanno contezza del­le reali problematiche».

Non finisce qui, anzi. Tocca a Lecce in un'altra giornata che si preannuncia infuocata: questa mattina assemblea all' Istituto Fermi. E, nelle stesse ore, riu­nione-bis anche a Maglie. Il Go­verno è avvertito.

Laltro fronte: parla Pina Antonaci, dirigente dell'Istituto De Pace

«Sì all' autonomia, non sparate sui presidi» • «Quelle dei docenti sono paure troppe amplificate». Non è il ruolo deI dirigente, così come è stato disc­gnato dalla riforma renziana su "La Buona Scuola" che dovrebbe toglie­re il sonno ai prof. Questo il mes­saggio firmato da Pina Antonaci, di­rigente deI Professionale De Pace. E, a parer suo, se bisogna puntare il dito, lo si deve fare per chiedere, tra le altre, interventi più incisivi sull' alternanza scuola-lavoro.

I prof puntano l'indice contro di voi: vi sentite sotto accusa? «Le paure che in questi giorni

stanno prendendo voce sono esage­rate e amplificate rispetto alla reale consistenza dei poteri deI dirigente scolastico. Un preside, da solo, non può far nulla e, quindi, i docenti non devono avere timore di rimane­re isolati e fuori dai processi che ri­guardano l'attività didattica. Nella mia scuola, ad esempio, ho creato un gruppo forte che collabora con mc. Probabilmente molti timori si sono generati perché nella prima stesura era il dirigente a stilare il piano triennale dell'offerta formati-

Cambiamenti davvero poco proficui

per l'educazione dei nostri bambini

va, ma questo punto, nel dibattito in corso alla Camera, è stato già corretto in questi giorni e si farà con il collegio dci docenti».

Ma è utile che il preside abbia poteri più ampi? «Se vogliamo che l'autonomia

scolastica si concretizzi, i dirigenti devono avere più poteri c non biso­gna dimenticare che, a fronte delle peculiarità, ci sono responsabilità fortissime. Il dirigente risponde con il suo capitale, di eventuali errori. E poi. Come può un dirigente porre un freno a chi si assenta puntual­mente il sabato o il lunedì, o a chi fa abuso della 104, o a chi la usa solo il lunedì? Se dobbiamo essere valutati il dirigente deve avere il po­tere di contrastare gli abusi».

Sì, ma a preoccupare i docen-

D nodo

Pina Antonaci, presidente dell'Istituto

De Pace

«Le paure dei docenti sono amplificate e i poteri dei dirigenti saranno attenuati attraverso la condivisione collegiale»

Ma bisogna trovare una protesta forte altrimenti si crea soltanto disagio

Annarita Aniceto Giuseppe lacobelli

ti è la discrezionalità del vo­stro giudizio e quella sulle as­sunzioni ... «Non credo che nell'esecutività

della riforma il dirigente scolastico possa agire a suo piacimento o sce­gliere il personale sulla base di cri­teri che non siano quelli della tra­sparenza c dci curriculum dci do­centi. L'organico funzionale deve essere utilizzato sulla base di un progetto che la scuola elabora, non a caso si chiama funzionale, solo in questa direzione il dirigente può agi­re. Se si decide di migliorare le per­fomance sulle lingue straniere è evi­dente che il dirigente cercherà di avere il miglior docente della lin­gua che è oggetto di attività extra».

I prof contestano anche i nuo­vi criteri di valutazione ... «La riforma del Governo intro­

duce il concetto della valutazione ed è una cosa importante, forse da migliorare, ma la valutazione nazio­nale ha costretto tutte le scuole ad aderire all'autovalutazione: se la scuola non riflette su stessa come può migliorarsi?»

M.Mon.

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29 aprile 2015

Scuola: no della Regione alla riforma Giannini Donazzan: «In Veneto mancano 450 docenti, penalizzati istituti professionali e paritarie» VENEZIA. Neppure al Veneto piace la «Buona Scuola» del Governo tanto contestata da docenti, precari e studenti. L’ha reso noto, ai sindacati scolastici e alle associazioni dei precari, l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, illustrando la posizione contraria della Regione al disegno di legge del ministro Stefania Giannini sulla riforma scolastica. Secondo l’amministrazione regionale veneta, si tratta di un progetto che «sembra avere come obiettivo prioritario lo stravolgimento dell’attuale assetto senza alcuna garanzia per il futuro». In Veneto, i precari con già 36 mesi di lavoro alle spalle, sono 15.000. Secondo l’Ufficio regionale scolastico, i docenti parte dell’organico di diritto dell’anno 2015 e 2016 sono in totale (infanzia, elementari, medie e superiori) 45.609. Di fatto ne mancano 450 a fronte di un aumento di alunni che sono in totale 603.183, 3200 in più dell’anno precedente. I 450 docenti sono suddivisi in questo modo: 60 nelle scuole dell’infanzia, 240 nelle primarie, 70 alle medie e 80 alle superiori. 80 mancano a Venezia (100.800 alunni), 97 a Treviso (113.340 alunni), 78 a Padova (108.876 alunni) e 20 a Belluno con 24.985 alunni, il resto nelle altre province. «Il Veneto», ha spiegato Donazzan ai portavoce di Gilda, Gilda Precari, Comitato tutela Docenti Precari 296/2006, Uil Scuola, Snals Cisl e Cisl « chiede che ci sia una stabilizzazione dei precari, più attenzione alle scuole professionali, alle scuole paritarie e al personale. Si parla tanto di Job Acts, ma poi i docenti non vengono inseriti». Il 5 maggio lo sciopero della scuola prevede cinque grandi manifestazioni con flash mob in tutte le città: «Preferiamo rimanere precari altri tre anni ma avere la granzia che poi saremo integrati, visto che nel 2018 sono previsti 100 mila pensionamenti», ha detto Alessandra Michieletto, della Gilda «vogliamo preservare la scuola pubblica e chiediamo un piano triennale al Governo». Le immissioni saranno per 100.701 precari: «Chiediamo che il decreto venga attuato almeno per questi docenti», le parole di Giuseppe Morgante della Uil « ma per risolvere il problema non bisogna abolire i precari, bensì il precariato».

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29 Aprile 2015

Sciopero 5 maggio, alla protesta si uniscono anche i docenti universitari Cipur Si allarga il fronte della protesta contro la politica del Governo sull'istruzione. Dopo la proclamazione da parte di Gilda degli Insegnanti, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals dello sciopero unitario della scuola, il 5 maggio incroceranno le braccia anche i docenti universitari del Cipur (Coordinamento intersedi professori universitari di ruolo). La sospensione delle lezioni, prevista per l'intera giornata, è stata indetta per chiedere l’introduzione del docente unico, l'eliminazione dei vincoli del turn-over, la stabilizzazione del precariato, la modifica radicale dei meccanismi di valutazione dell'attività di ricerca. Tra le rivendicazioni del Cipur, anche l'assegnazione all'università di risorse adeguate per la ricerca, il ripristino degli scatti stipendiali, la garanzia della copertura della borsa di studio al 100% degli studenti aventi diritto e del pagamento della quota C delle pensioni sulla base di quanto effettivamente versato. “Lo sciopero del 5 maggio - spiega il Cipur - sarà l'occasione per ribadire la nostra netta contrarietà alla contrattualizzazione della docenza universitaria, alla deriva privatistica dell’università statale, all’abilitazione scientifica nazionale condotta con forme burocratizzate, costose ed inefficienti e alla burocratizzazione sempre più complessa ed esasperante della gestione delle attività universitarie”. “La formazione a qualsiasi livello - afferma il Cipur - viene investita da un processo di riforma radicale che, al momento, sta riguardando la scuola, ma che subito dopo riguarderà anche quella universitaria. Rispetto alle ipotesi formulate nel DdL sulla riforma del sistema nazionale di istruzione, le organizzazioni sindacali della scuola hanno indetto per il prossimo 5 maggio uno sciopero unitario. Le anticipazioni, che sono circolate nei giorni scorsi in merito alla formazione universitaria, prefigurano un totale snaturamento della docenza universitaria. Ecco perchè - conclude il Cipur - abbiamo indetto lo sciopero per il 5 maggio e invitiamo i docenti a riunirsi in assemblea per discutere le nostre richieste”.

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La scuola • • va In piazza:

'II governo è lontano' PROTESTA Sciopero unitario il5 maggio di tutti i sindacati. Ieri il presidio ad Alessandria per spiegare le ragioni

&I «Il Governo non è mai stato' così lontano dalle esigenze della scuola e così lontano da quello che i lavoratori chiedono. Noi dobbiamo rendere manifesto al­l'esterno il nostro malcontento informando su quanto potrebbe succedere alla scuola e ai suoi la­voratori». La valutazione è dura. E unitaria. I sindacati della scuo­la sono scesi in campo in modo compatto e in modo altrettanto compatto si stanno preparando allo sciopero nazionale del 5 maggio che prevede anche cin­que manifestazioni a livello na­zionale fra cui una a Milano. FIc

Cgil, Cis l Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno organizzato, proprio in vista del­la protesta di maggio, un presi­dio ad Alessandria, in piazza Ga­ribaldi angolo piazza Marconi, e un volantinaggio per spiegare a­gli alessandrini le ragioni dello sciopero. «Il piano straordinario di assunzioni - spiega un comu­nicato unitario - deve riguardare

. tutti i precari con trentasei mesi di servizio. Soluzioni vanno tro­vate anche per gli idonei al con­corso e per i precari con trentasei mesi sem;a abilitazione. La stabi­lizzazione del lavoro deve essere

Il presidio dei sindacati della scuola, organizzato ieri in centro

assicurata anche a tutto il perso­nale ata (tecnico amministrati­vo) precario. È poi da cancellare dal disegno di legge, perché ille­gittima, la norma sul divieto di assunzione a tempo determinato dopo trentasei mesi di supplen­za. Il dirigente scolastico - sotto­linea Serena Morandodella FIc Cgil - non può essere 'un uomo solo al comando', mentre la mo­bilità del personale di ruolo non può essere gestita su 'albi territo­riali' non meglio precisati».

I 'due' dirigenti Intanto si è insediato alla massi­ma carica dell'Ufficio scolastico Franco Calcagno, classe 1958, di­rigente dell'istituto comprensivo di Villanova d'Asti. È il nuovo re­sponsabile dell'Ufficio scolastico provinciale alessandrino e di quello di Asti che con questa no-

mina vengono riuniti sotto una sola regia, però mantenendo le singole identità. Antonino Me­duri, reggente dell'Ufficio ales­sandrino, ha assunto un altro in­carico a Torino, ma per queste prime settimane viene affianca­to a Calcagno proprio per assicu­rare la massima continuità della gestione, anche alla luce delle og­gettive difficoltà di andare a re­gime sotto una unica direzione due territori come quello di Ales­sandria e Asti (sono 29le autono­mie scolastiche nell'Astigiano, 48 invece quelle alessandrine). Calcagno e Meduri dovranno ac­compagnare il processo di rior­ganizzazione territoriale con u­na gestione del personale che non sarà facile.

!Il Enrico Sozzetti e [email protected]

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Istruzione. Il premier rassicura i sindacati sui poteri del preside: non sarà uno sceriffo ma non può essere un passacarte

«Sulla scuola aperti a modifiche» Renzi: non faremo un decreto ma stop a ideologie e slogan, la riforma è di tutti

Eugenio Bruno Claudio lucci ROMA

La maxi-assunzione di 100mila docenti precari era nel di­segno di legge sulla «Buona scuo­la» e lì resterà. «Non faremo un decreto legge, non procederemo con strumenti d'urgenza», ha as­sicurato ieri il premier Matteo Renzi nella sua tradizionale e­news. Confermando quanto anti­cipato ieri da alcuni parlamentari alui vicini e smentendo, difatto,le indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi che davano invece per cer­to lo stralcio del piano di stabiliz­zazione dal ddl attualmente al­l'esame della Camera. ConI' occa-

OFfERTA FORMA nVA L'emendamento Coscia (Pd) prevede che il piano triennale sia elaborato dal collegio docenti e approvato dal consiglio d'istituto

sione il presidente del Consiglio è tornato anche sulle polemiche dei giorni scorsi tra la ministra Stefa­nia Giannini, che aveva defmito squadristi i professori che l'ave­vano contestata Bologna, e i sin­dacati, che martedì 5 maggio sa­ranno in piazza per protestare contro la riforma dell'istruzione messa in campo dal governo. Nel defrnire «comprensibili» le pole­miche degli insegnanti l'ex sinda­co di Firenze ha sottolineato poi che «chi contesta ha tutto il diritto difarlo».Ribadendoilsuoappello aentrare nel merito e ladisponibi­lità a cambiare il testo. .

«La scuola è un bene troppo prezioso per lasciarlo alle ideolo­gie e agli slogan», ha spiegato Renzi che si è anche soffermato su alcune delle modifiche che l'esecutivo ha già accolto o è di­spostoadaccogliere.Acomincia­re dal ruolo del preside, «che non

sarà certo uno sceriffo, ma non può neanche essere un passacar­te di circolari ministeriali». Pas­sando per «la riorganizzazione degli organi collegiali» che è stata già stralciata dal ddl (<<anzi dare­mo più ruolo al consiglio diistitu­to», ha aggiunto) il premier si è detto pronto «a discutere nel me­rito di come valutare i professori (non è possibile che si chieda ai ragazzi di fare del proprio meglio e contemporaneamente si abbia paura del merito». «La stagione del 6 politico é fmita»,ha chiosato l'inquilino di Palazzo Chigi di­cendosi aperto «a ogni modifica se finalizzata all'interesse dei ra­gazziedichilascuolalavive,gior­no dopo giorno». Concetti e toni ribaditi a stretto giro dal sottose­gretario, Davide Faraone.

Tra le modifiche in rampa di lancio c'è una nuova riscrittura dell'articolo 2 del provvedimento sul piano per l'offerta formativa. U n emendamento afrrmadellare­latrice, Maria Coscia (Pd) specifi­ca che il piano dovrà essere predi­sposto, «con la partecipazione di tutte le componenti» della scuola. Sarà quindi elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indi­rizzi e delle scelte di gestione e di anrrninistrazione defmiti dal pre­side; dovrà essere approvato dal consiglio di istituto (o di circolo), e sarà modificabile annualmente.

Che il ddl è, neifatt~ un cantiere aperto lo dimostra anche l'intera riscrittura dell' articolo l, per chia­rire meglio gli obiettividellarifor­ma, e valorizzare maggiormente il ruolo dei docenti.

Il punto è che il provvedimen­to «resta coerente solo se viene mantenuto saldo l'obiettivo di incrementare gli spazi di auto­nomia - sottolinea in una nota l'Anp, l'Associazione nazionale presidi -. Non si può lasciare un dirigente senza strumenti e sen­za poteri solo per cedere a me­diazioni al ribasso».

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la Repubblica L~A

"la tecnologia può essere . unansorsa: usiamo la bene"

«È vero che è vietatissimo utilizzare lo smartphone in

. classe, ma io in Periscope vedo un forte potenziale di­dattico». Aluisi Tolosini è il dirigente scolastico del li­ceo scientifico musicale At­tilio Bertolucci di Parma. Una scuola all' avanguardia nell'uso delle tecnologie: pubblica ebook e organizza corsi sulla "sfida del web" per studenti e genitori.

Ogni mattina su Perisco­pe ci sono dirette clande­stine dalle aule durante le lezioni. Ma l'uso dello smartphone non dovreb­be essere vietato in clas­se? «Certo. Ma gli istituti de­

vono ripensare i regola­menti. I miei studenti pren-

" dono appunti coniI cellulare

esempio si può pe~

alenom indiretta perchl

o i tablet. La scuola non de­ve stare sulla difensiva e avere paura delle tecnolo­gie che modi­ficano tempi. spazi e didatti-

è malato

" ca». Lei vede in Periscope un nuovo strumento per educare? "Si potrebbe tenere una

lezione in diretta per un compagno assente per ma­lattia, oppure scambi lin­guistici con altri Paesi. Otra­smettere un convegno. Le potenzialità sono enormi».

Pèrò al momento le diret­te le fanno soltanto i ra­gazzi per divertimento, o noia ... "A Parma noi dirigenti

scolastici abbiamo scritto una lettera ai genitori sul­l'uso che i loro figli fanno di WhatsapI;l. Per Periscope è lo stesso. E come un coltello per il cuoco, bisogna impa­rare a usarlo: richiede un patto non scritto tra docen­ti e studenti da rinnovare

e RIPRODUZIONE RISERVATA

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tuttii giorni».

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LA STAMPA

IL MINISTERO: ((PiÙ TRASPARENZk)

Scatta l'autovalutazione delle scuole, i presidi adesso agiranno via web

FLAVIA AMABILE ROMA

Da oggi l'autovalutazibne del­le scuole entra nel vivo. I pre­sidi riceveranno la loro chiave d'accesso e entreranno in una piattaforma web dove trove­ranno tutti i dati per capire meglio i loro istituti. L'aspetto più sorprendente di quello che accadrà, infatti, è che i più sorpresi dalle informazio­ni contenute nella nuova piat­ta forma saranno proprio i presidi che per la prima volta vedranno il loro istituto foto­grafato sotto diversi aspetti e poi messo a confronto su base provinciale, regionale e na­zionale con istituti della stes­sa tipologia sulla base di 49 indicatori. In questo modo potranno individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni. ·Fino a luglio soltanto le scuole potranno avere ac­cesso ai dati. Sulla base di

entro il 31 luglio le scrivere il

autovalutazione UHHUUC>' dei voti da 1

l'autovalutazione entrerà nel­ia le in­formazioni verranno rese io-

nitore la dei

molte consapevolezze in più ri­spetto al passaparola attuale.

Ogni scuola avrà un vero e proprio pagellino da cui po­tranno sapere le assenze dei ragazzi, il contesto socio-eco­nomico della scuola, alcuni dati sull'edilizia come le certifica­zioni presenti nella scuola e il superamento delle barriere ar­chitettoniche ma soprattutto per la prima volta sapranno se quelli che hanno finito il loro percorso nella scuola, hanno continuato gli studi, se si sono laureati, se hanno trovato lavo­ro etc. Per la prima volta, infat­ti, sono stati messi insieme i da­ti del Miur, dell'Invalsi, del­l'Istat ma anche del Ministero del Lavoro. Come ha spiegato il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone: «Continuiamo ancora sulla strada della tra­sparenza. Ogni cittadino saprà in quale scuola manda il figlio, ogni scuola avrà a disposizione indicatori fissi per U!J,'W:U~ctJ il Ministero

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Scuola, arriva la pagella anche per gli istituti ROMA Sarà attiva da oggi la Piatta-

forma web che gli istituti scolasti­ci potranno utilizzare per pro­durre il loro primo Rapporto di autovalutazione. Sulla Piattafor­ma ciascuna scuola troverà un set di dati per potersi confronta­re con istituti della stessa tipolo­gia, sulla base di 49 indicatori

che comprendono per la prima volta anche gli esiti occupaziona­li degli studenti. Ogni istituto, at­traverso il confronto con le altre scuole, potrà individuare i propri punti di forza e debolezza e orien­tare le proprie azioni di migliora­mento per i prossimi tre anni.

Apag.17

Scuola, arriva la pagella per gli istituti ~Online da oggi il sito del ministero sull'autovalutazione ~Intervento del premier sulle critiche alla riforma Giannini: Tra gli indicatori anche gli esiti occupazionali degli studenti «Chi contesta ha il diritto di farlo, ma poi entriamo nel merito»

----,---- A presentare la Piattaforma LA NOVIT A sono stati il direttore generale

,-- del Miur per gli Ordinamenti ROMA Il Sistema nazionale di va- scolastici e la valutazione del si­lutazione fa un passo avanti: sa- stema nazionale, Carmela Pa­rà attiva da oggi la Piattaforma lumbo, il Presidente dell'Invalsi web che gli istituti scolastici po- Annamaria Ajello, il dirigente tranno utilizzare per produrre, del Miur Gianna Barbieri, il Di­entro il 31 luglio, il loro primo rettore generale dei sistemi In­Rapporto di autovalutazione. formativi, dell'innovazione tec­Sulla Piattaforma ciascuna scuo- nologica e della comunicazione la troverà un set di dati per poter- del ministero del Lavoro Grazia si confrontare su base provincia- Strano, il dirigente scolastico e le, regionale e nazionale con isti- componente del Nucleo di Start tuti della stessa tipologia sulla up del Sistema nazionale di valù­base di 49 indicatori che com- tazione Damiano Previtali. prendono, per la prima volta, grazie alla collaborazione fra mi- Il GOVERNO nistero dell'Istruzione e ministe- «Chi contesta ha tutto il diritto di ro del Lavoro, anche gli esiti oc- farlo. Ma il giorno dopo, per favo­cupazionali degli studenti. re, entriamo nel merito. La scuo-

la è un bene troppo prezioso per Il CONFRONTO lasciarlo alle ideologie e agli slo­Ogni istituto, attraverso il con- gan. Noi siamo pronti a cambia­fronto con le altre scuole, potrà re. Ma la scuola è di famiglie, individuare i propri punti di for- professori, studenti: non può es­za e debolezza e orientare le pro- sere lasciata agli addetti ai lavo­prie azioni di miglioramento per ri». A ridossodello sciopero del­i prossimi tre anni. Tutto questo la scuola proclamato dai sinda­sarà anche raccontato ai cittadi- cati per il5 maggio, Matteo Ren­ni attraverso la pubblicazione zi, nell~ sua .F;ne~s, ribad.is~~ on line, questa estate, del Rap- con ton.1 conclhantl concettI gia porto di autovalutazione che per- esp~~ssl. ~~nferma anc~e quan-metterà l'accesso a tutti i dati re- to gia antIcIpato martedi da par-lativi agli istituti e ai piani di mi- lamentari del Pd - «non. faremo glioramento di ciascuna scuola, un decreto legge» -e rassIcura su . ,. . . uno dei temi più controversi: la

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A RIDOSSO DELLO SCIOPERO PREVISTO PER Il5 MAGGIO RENll CONfERMA CHE «NON fAREMO UN DECRETO lEGGEu

Cambiano le regole per la valutazione degli istituti scolastici

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['ANALISI

ttoil tereaip sidi.Ecco 'Ii'a flash mob e ripensamenti governativi sta prendendo corpo la riforma. Vex preside delUceo classico Parini di Milano spiega perché Renzi, anziché fare dietrofront, dovrebbe andare avanti sulle assunzioni dei professori da palte dei singoli istituti. In questo modo eliminerebbe il precariato. E rinnoverebbe davvero la classe docente.

di Daniele Straniero

ex preside de/liceo classico Parini di Milano

Dopo la contestazione a Bologna del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, da parte di insegnanti contrari alla ri.fonna e da lei definiti squlldristi, la. Camera ha awiato la discussione dei 1.865 emendamenti alla «Buona scuola);. Ira i punti caldi, l'assunzione di. 101 mila precari e quelle affidate ai presidi. Su questo si era partiti in quarta, ora invece è tra i punti aperti. E il5 maggio ci sarà lo sciopero degli insegnanti.

a scuola italiana è al centro di un susseguirsi di riforme che non riformano quasi nulla. L'ultima è l'assunzione di maestri e professOIi da parte delle scuole. Istituzioni culturali e associazioni di presidi si battono da anni perché tali assunzioni siano operate dai sin-oli istituti e non attraverso il sistema delle

graduatorie, fonte ininterrotta di precariato.l1 pre­sidente del Consiglio, Matteo Renzi, pareva deciso a rottamare il vecchio sistema, permettendo final­mente alle scuole di scegliersi i propri insegnanti. Ci abbiamo creduto in moltì. Purtroppo anche Renzi sta facendo dietrofront, adeguandosi alla gestione del vecchissimo sistema. Perché questo? Perché al ministero si teme che, affidando alle scuole la nomina dei docenti, si cadrebbe in un peccato imperdonabìle: il favoritismo. Ma non si può non fare una riforma semplicemente sul presupposto che tutte le persone siano disoneste. Quando poi si pensa ai grandi vantaggi che il nuovo sistema apporterebbe alla scuola italiana, i dubbi cadrebbero immediatamente.

Ecco, di seguito, in sette punti j vantaggi di una riforma in questo senso:

l. Scomparirebbe, definitivamente, il precariato. Ogni scuola comunicherebbe il numero di insegnanti dì cui necessita per affrontare il normale tum aver, affidando agli insegnanti della scuola stessa la scelta

dei nuovi docenti. Esempio: su una scuola {:on 8-900 allievi e 80 insegnanti (è il caso del

liceo classico Parini di Milano) si tratta dì immet­tere nella scuola dai sei ai sette docenti ogni anno.

2. Ogni anno si aprirebbero le porte a inse­gnanti giovani e non a persone tenute in attesa nelle graduatOlie per anni, talvolta per decenni.

3. Si otterrebbe un rinnovamento vero della classe docente al ritmo del? /8 per cento all'anno. In dieci anni si rinnoverebbero così gli otto decimi dell'intera classe docente italiana. 'Ifa gli 800 mila docenti in servizio, ci sarebbe un rinnovamento al ritmo di 56/64 mila docenti all'anno.

4. Ciascuna scuola risponderebbe in prima persona del personale assunto. Nessuno potreb­be nascondersi dietro il paravento dei nominati attraverso il moloch delle graduatorie (nazionali, provinciali, per materia, di istituto, di laureati, di abilìtati, di vincitori dì concorso, di prima, seconda e terza fascia, di SSIS, di TFA e così via). Un sistema vecchio e farraginoso.

5. Si darebbe immediatamente sicurezza ai docenti assunti, a tutti quei giovani che ora non possono realizzare un progetto di vita.

6. Scomparirebbero le migliaia di cattedre sco­perte a ogni inizio di anno (a Milano ogni anno per il tum aver sono disponibilì tra i 4 e i 5 mila posti, cattedre che rimangono vacanti per settimane, talvolta per mesi).

7. llttto avverrebbe senza stravolgere il si­stema scolastico. Risparmiandoci finalmente le ri­correnti quanto inutili e talvolta cervellotiche mm riforme. Nonché le vere o finte sperimentazionL

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PANORAMA.

Sei uno studente «maturando})? Vuoi arricchire la biblioteca della tua scuola? Panorama, In collaborazione con la Mondadorì, mette a disposizione 100 libri in un grande concorso riservato alle scuole medie superiori delle dieci città dove si svolge «Panorama d'Italia»: basta scrivere un testo, rispondendo alla domanda «Perché Panorama dovrebbe lasciare in eredità 100 libri alla tua scuola?». Il testo, di 30 righe massime (e uno 5010 per classe, scelto dai professori), deve essere inviato all'indirizzo email panoramaperlescuole@ mondadori,it. La redazione sceglierà la risposta più significativa e originale. Per gli studenti di Pisa, terza tappa del lour, gli scritti dovranno pervenire entro venerdll° maggio, alle ore 16. Per la tappa successiva, Varese (dove saremo dal 27 al30 maggio), le risposte dovranno arrivare entro la stessa ora del 22 maçJgio.

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Il governo apre alle modifiche «Ma ideologia no»

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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 8 Foglio 1 /2

Buona scuola, il governo apre Renzi: ma no all'ideologia ENRICO LENZI MILANO

ulla buona scuola «pronti a call1biare>>, ma «senza slogan e ideologia», e «nessun decre­

to legge ». Parola di Matteo Renzi. E mentre il premier torna a parlare del­la riforma della scuola nella sua «e­news», il sottosegretario all'Istruzio­ne Davide Faraone gli fa eco riba­dendo che «si sta ascoltando tanto e che il testo sta call1biando in manie­ra molto forte». Da tutti, comunque, arriva l'invito ad abbassare i toni, guardando anche l'appuntamento del 5 maggio quando la gran parte delle sigle sindacali della scuola scen­deranno in piazza per protestare con­tro la riforma presentata dal governo. Il fronte parlamentare. «Sul tema della scuola non faremo un decreto legge, non procederemo con stru­menti d'urgenza» garantisce il pre­mier che conferma di «essere aperti a ogni modifica se finalizzata all'in­teresse dei ragazzi e di chi la scuola la vive, giorno per giorno». Ma le op­posizioni sono di tutt'altro parere. «Renzi e Faraone millantano un'a­pertura da parte di governo e mag­gioranza - dicono i parlaIllentari dei 5 Stelle - che, nella realtà, non ri­scontriaIllo. Quello che continuiaIllo

Santerini (Pi-Cd): puntare di più sull'integrazione degli alunni stranieri

la Disal presidi: a rischio senza un nuovo concorso

Gli studenti di Ac: i giovani siano protagonisti

a vedere in commissione Cultura è un provvedimento nel quale, al di là di singoli ritocchi, restano invariati lo scheletro e i punti salienti». Integrazione degli studenti stranie­ri. È uno dei punti in discussione nel disegno di legge. Milena Santerini, parlaIllentare di Per l'Italia-Cd, ha presentato una serie di emenda­menti per «dare agli 800mila studen­ti stranieri piena cittadinanza». Un appello sostenuto anche da un aIll­pio cartello di associazioni e realtà che si occupano di intercultura e in­tegrazione. Negli emendaIllenti vie­ne chiesto di «potenziare l'insegna­mento della lingua italiana per gli a-1unni neo arrivati; destinare una quo­ta delle risorse formative alle zone con alta presenza di immigrati e con

alta dispersione scolastica; istituire laboratori didattici nel rispetto delle normeUe». I;allannedei presidi. Dovrebbero di­ventare il perno su cui far muovere la buona scuola, ma «al primo di set­tembre' in assenza dell' annunciato e più volte rinviato concorso per i di­rigenti scolastici, ben 1.500 istituti do­vranno iniziare con un reggente e non un titolare» denuncia la Disal­presidi che in una lettera aperta a Renzi chiede un intervento urgen­te per far partire il bando di con­corso e nel contempo «risolvere in via amministrativa le questioni na­te con il concorso del 2011, che in Toscana, Campania e Lombardia non hanno ancora stabilito in via definitiva i vincitori». Studenti di Azione cattolica. E la buona scuola sarà al centro della quarta edizione del Movimento in cantiere, appuntamento degli stu­denti di Azione cattolica (Msac), che si svolgerà a Rimini da oggi al2 mag­gio. «Ci aspettavamo di più dalla buona scuola - commenta il segre­tario nazionale Gioele Anni - ma in­tendiaIllo continuare nel dialogo e nell'approfondimento proprio per rilanciare un protagonismo stu­dentesco».

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Giranttsta I

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Scuola, il GoVelilO prolDette dialogo. Nessuno ci crede

di Lorenzo Misuraca

S e il premier non avesse abi­tuato alleati, avversari e parti sociali allo schema dell' aprire

in teoria a modifiche salvo poi tira­re dritto per la propria strada sulle riforme, le parole di ieri di Renzi sul­la "Buona scuola" potrebbero essere interpretate come un inizio di dialo­go con docenti e precari dell'istru­zione, imbufaliti con il testo propo­sto dal governo. Il presidente del Consiglio, infatti, ha scritto sulla sua newletter: «Sul testo del ddl scuola siamo aperti», «Ci sono molte pole­miche da parte dei professori, com­prensibili. Difficile smontare il sen­so di rabbia per una politica che ha lasciato indietro la scuola per troppi anni. Vorrei, se possibile, discutere nel merito». Il premier entra nel det­taglio: «Noi siamo il governo che ha messo più soldi di tutti sull' edilizia scolastica (e ancora non basta). Che propone l'assunzione di oltre cento­mila precari. Che vuole istituire -continua -un fondo per la valutazio­ne del merito dei professori, per il diritto allo studio e soldi per la for­mazione dei docenti (500 euro l' an­no a testa, non per la finta formazio­ne arrangiata, ma a disposizione dell' insegnante). Che vuole respon­sabilizzare il preside, che non sarà certo uno sceriffo, ma non può nean­che essere un passacarte di circolari ministeriali» . Renzi lascia intendere di essere di­sposto a tendere una mano: «Sul te­sto, siamo aperti. Abbiamo già stral­ciato la riorganizzazione degli orga­ni collegiali e anzi daremo più ruo­lo al consiglio di istituto -sottolinea il premier-. Siamo pronti a discutere nel merito di come valutare i profes­sori ». Ma per il premier, qualsiasi modifica è discutibile «se finalizza-

ta all' interesse dei ragazzi e di chi la scuola la vive, giorno dopo giorno. Sul tema della scuola non fa-remo un decreto leg-ge, non procedere-mo con strumenti d'urgenza. Chi contesta ha tutto il diritto di farlo». Nonostante Renzi ribadisca che «La scuola è un bene troppo prezioso per lasciarlo alle ideologie e agli slogan», l'impressio­ne è piuttosto che l'istruzione non sia considerata dal premier un tema talmente caldo da rischiare ulteriori tensioni tra i suoi alleati e nel suo partito, imponendo anche in questo caso una decretazione d'urgenza. Anche il plenipotenziario all'Istru­zione del Governo, il sottosegretario Davide Faraone, a margine della presentazione della piattaforma operativa unitaria per la valutazione delle scuole, lancia un appello ad abbassare i toni: «Inviterei a fare le valutazioni - sottolinea Faraone - sul testo che stiamo discutendo in Com­missione e che discuteremo in Aula ascoltando le tantissime considera­zioni che stanno emergendo», «te­niamo in piedi una serie di esigenze di valorizzazione degli insegnanti, del collegio di istituto e di quello dei docenti». E rispetto a un possibile stralcio del piano di assunzione dei precari dal disegno di legge, Farao­ne sostiene: «Noi abbiamo avviato un percorso parlamentare perchè crediamo che questo percorso possa essere portato a compimento». Evidentemente, però, lo "stai sere­no" di Renzi e Faraone non attacca. «Renzi e Faraone - affermano con una nota i parlamentari del M5S -sul Ddl Istruzione millantano un'apertura da parte di governo e maggioranza che, nella realtà, non riscontriamo. Quello che continuia-

mo a vedere in commissione Cultu­ra è un provvedimento nel quale, al di là di singoli ritocchi, restano in­variati lo scheletro e i punti salienti. In queste ore il presidente del Con­siglio e il sottosegretario al Miur stanno utilizzando toni concilianti solo per cercare di sgonfiare la pro­testa che sta montando sempre più e in vista della manifestazione del 5 maggio». E i sindacati della scuola confermano e anzi rilanciano l'im­pegno per lo sciopero del 5 maggio, estendendo la partecipazione anche ad altri settori. Dopo l'adesione delle divisioni dei lavoratori atipici dei sindacati e del­la Fiom, arriva anche quella della Filcams Cgil, settore turismo e com­mercio. Rispetto ai fondi per rimet­tere in sesto le oltre 36mila scuole non a norma, invece, i grillini scri­vono: «Quelli utilizzati da Renzi so­no finanziamenti, insufficienti ri­spetto ai bisogni reali, sbloccati dal governo precedente. Il presidente del Consiglio si è semplicemente ap­propriato del lavoro svolto da altri». E intanto il sindacato dell'Anief, at­tacca anche su un altro fronte: «Mentre si parla tanto di Buona Scuola, sono sempre di più gli isti­tuti orfani del dirigente scolastico. Costretti ad averne uno "part time", che si barcamena tra più scuole au­tonome, che a loro volta hanno an­nesse cinque, sei, a volte sette ples­si: quest'anno è capitato a 1.200 isti­tuti scolastici, l'anno prossimo toc­cherà ad altri 800, forse anche 1.000. Sono quelle dove l'attuale preside è in attesa di conoscere l'esito della propria domanda di pensionamento con effetto 10 settembre 2015. Il pro­blema è - conclude l'Anief - che se verranno tutte accolte, arriveremmo ad avere una scuola italiana su quat­tro in reggenza». C'è poco da stare sereni.

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Giranttsta SALVIAMO

LA SCUOLA

Quotidiano I Data 30-04-2015 Pagina 5 Foglio 2/2

PALAZZO CHIGI CERCA DI ABBASSARE I TONI, ASSICURA UN CONFRONTO VERO E UN ITER REGOLARE DELLA LEGGE. MA LO "STATE SERENI" IN VISTA DELLO SCIOPERO NON CONVINCE I SINDACATI

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Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 24

Le lettere rigorosamente firmate (max 15 righe) vanno indirizzate a Il.. GIORNO via Antonio Stradivari I., 20131 Milano o all'indirizzo mail: [email protected]

risponde LAURA FASANO vice direttore de Il Giorno

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ROMA. Remi insiste: «Non ci sa-

massimo per un avvio futuro anno scolastico.

era di s!ra1ciare il ~r.·"n"~_ dimento relativo

il ha respinto ha insisti­

to sulla volontà di portare a casa a breve la riforma pur non com­mentando lo

del settore proclamato per il 5 Secondo ì1 sottosegreta­

il testo sta subendo modifiche che potreb-bero far rientrare il dissenso. In attesa che siano rivisti i dei centro di

anche le scuole si dovranno dare il voto: entro istituto dovrà fare zione del operato per in agosto, avere la na su] ro

Quotidiano Data 30-04-2015 Pagina 23 Foglio 1

ISTRUZIONE Il ministro Stefania Giaillnilli (Ansa)

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Stefania Giannini Pag.30

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Quotidiano I Data

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Statali, dirigenti a tempo e licenziabili ~Riforma della pubblica amministrazione verso il traguardo ~Corretta la norma sugli inca.richi dei mana~er pu?blic!: ma al Senato il governo rischia e si salva in aula per un voto potranno durare quattro anm, proroga maSSIma dI altn due

Il PROVVEDIMENTO ROMA È a un passo dal traguardo la riforma della pubblica ammini­strazione, ma per il governo le ulti­me votazioni sul disegno di legge delega sono state meno tranquille del previsto. Su un emendamento in materia di servizi pubblici loca­li (concepito dai firmatari per evi­tare la privatizzazione dell'acqua) l'esecutivo ha rischiato di essere battuto e si è salvato per un solo voto; e poco dopo nel corso della serata, quando già il presidente Grasso contava di portare a termi­ne l'esame del provvedimento, le opposizioni sono riuscite a far ve­rificare la mancanza del numero legale. Quindi è tutto rinviato a questa mattina.

l'EMENDAMENTO Nel merito non ci saranno grandi sorprese. Ieri è comunque emersa una piccola ma importante novità su uno dei temi-chiave, quello del­la dirigenza. Nell'impianto del di­segno di legge si stabiliva il princi­pio dell'incarico a tempo, con l'idea di evitare l'inamovibilità di fatto di alcuni super-burocrati. Il meccanismo messo a punto preve­deva un mandato di tre anni, rin­novabile per altri tre: dopo di che il dirigente avrebbe dovuto sotto­porsi ad una prova selettiva per ot­tenere un nuovo incarico. Un emendamento firmato da Linda Lanzillotta (Pd) e poi approvato fissa invece a quattro anni la dura-

ta massima dell'incarico, incarico che poi potrà esse1"eprorogato per altri due. Resta il vincolo di sei an-ni complessivo pr~mo di un nuovo "esame" per il dirigente. Confer­mata la norma che sancisce la licenziabilità del dirigente (in as­senza di incarjco viene messo in disponibilità per un certo periodo e poi decade dal ruolo unico) è sta­to invece fatto un passo indietro, almeno sul piano formale, in ma,­teria di avtomatismi di carriera. E infatti saltata la precisazione espli­cita, introdotta alla Camera, se­condo cui gli automatismi andava­no superati, ed è stato ripristinato il testo originale: per problemi di «incoerenza normativa», in base a quanto segnalato dalla commis­sione Bilancio. Il Senato ha poi ampliato alle società controllate dalle Camere di commercio la pla­tea dei dipendenti sottoposti al tet­to di retribuzione.

È stata approvata anche la nor­ma destinata, almeno sulla carta, ad agevolare la staffetta generazio­nale nella pubblica amministra­zione. Il dipendente vicino alla pensione potrà lavorare con ora­rio ridotto ma per garantirsi lo stesso trattamento previdenziale dovrà versare di tasca propria i ne­cessari contributi. Questo paletto è stato introdotto su richiesta del­la Ragioneria generale dello Stato, per evitare aggravi di spesa: è pre­vedibile però che in una forma co­sì depotenziata l'opzione appaia poco conveniente. Sarà probabil­mente usata solo nelle ammini­strazioni che avendo disponibilità finanziarie proprie possono inte-

grare i contributi (non a caso l'emendamento è firmato dal sena­tore altoatesino Hans Berger). Un altro emendamento punta a defi­nire una sorta dì corsia preferen­ziale per l'assunzione dei vincitori di concorso. Il meccanismo esatto è però ancora da definire. Un pos­sibile strumento potrebbe essere il rafforzamehto della "mobilità" tra le graduatorie.

Infine resta da definire il desti­no della polizia provinciale, nell' ambito della razionalizzazione delle forze dell'ordine. La soluzio­ne legislativa ancora non c'è, ma un ordine del giorno approvato con il parere favorevole del gover­no chiede che questo personale confluisca nel Corpo forestale (a sua volta assorbito dalla Polizia di Stato) per continuare a occuparsi di temi ambientali.

Ieri sera intanto il Consiglio dei ministri, dopo le dimissioni di Alessandra Poggiani, ha nomina­to il nuovo direttIore dell'Agenzia per l'Italia digitale (Agid). Si tratta di Antonio Samaritani, direttore dei sistemi informativi della Re­gione Lombardia.

LucaCifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOMINATO Il NUOVO DIRETTORE DEll' AGENZIA

l'ITALIA DIGITALE: SAMARITANI

DElLA REGIONE LOMBARDIA

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Lavoro e previdenza Pag.42

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Segretari Comuni Abolizione graduale entro tre anni C'è il sì del Senàto al compromesso sui segretari generali dei Comuni, con la fase ponte di tre anni che precederà l'abolizione di questa figura specifica. In questo arco temporale quindi, chi svolge la funzione del segretario comunale continuerà a farlo anche se sotto l'etichetta generica di dirigente pubblico. È invece saltata, a causa di problemi di copertura finanziaria, la possibilità per i Comuni capoluogo di provincia e per quelli con oltre cento mila abitanti di reclutare il dirigente anche fuori dal ruolo unico, ovvero dall'esterno; una possibilità che peraltro era stata contestata dalle opposizioni

Forze dell'ordine Nella Forestale anche la polizia provinciale Il corpo forestale dello Stato è destinato"a confluire nella Polizia dello Stato ma mantenendo la propria unitarietà. È questo il risultato raggiunto al Senato in materia di riordino delle forze dell'ordine. Ma resta ancora sda sciogliere un tassello, quello della polizia provinciale. È stato approvato un ordine del giorno, che impegna politicamente il governo ma non ha valore di norma di legge: si prevede che confluiscano nel Corpo forestale, ricadendo nei relativi contratti, anche i dipendenti della polizia provinciale. Dovrà però essere sciolto il nodo delle risorse finanziarie, in modo da evitare un aumento di spesa

Il ministro della Pubblica amministrazione, Madia

Data 30-04-2015 11 Pagina

Foglio 2/2

Partecipate

Meno società, in campo i commissari Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, con la definizione di limiti per la costituzione di società, l'assunzione e il mantenimento di partecipazioni societarie. È uno dei capitoli della riforma approvati ieri al Senato. Il testo del disegno di legge apre anche a piani di rientro per le società con bilanci in disavanzo, con eventuale commissariamento. Le norme andranno comunque integrate con quelle dell'ultima legge di Stabilità, che chiedono agli enti territoriali e ad altre amministrazioni di definire propri piani di razionalizzazione delle società partecipate, da attuare entro il 2015

Visite fiscali

Poteri all'Inps ma non ci sono ancora i fondi C'è il sì del Senato alla stretta, inserita nella delega sulla . pubblica amministrazione, sulle azioni disciplinari verso i dipendenti pubblici, che come sanzione hanno il licenziamento, e sulla costituzione di un polo unico della medicina fiscale: previa intesa in Conferenza unificata, all'lnps saranno attribuite le competenze e le risorse oggi impiegate dalla P.A. Attualmente la maggior parte dei controlli sui dipendenti pubblici viene svolta dalle Asl: le relative risorse dovrebbero essere trasferite all'lnps, che già svolge questo compito per il lavoro privato. Il passaggio con le Regioni potrebbe però rallentare il processo

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