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anno III n. 2 aprile
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Idea Coral, al cuor non si comanda
Ziio CampaniaOgni gioielloè una faccenda seriada prendere con molta allegria
brand
I distretti, i centri produttivi,i personaggi del polo orafo
speciale Lange &Sohnenon solo
produzione contemporanea
orologi
www.amle.it
adv:artemisiacom
unicazione.comph:luciano
d’inverno
K&bross
Gioielli, vulcani e globalizzazione
Mentre stiamo per mandare alle stampe questo numero di “Preziosa”, l’Europa tutta è paralizzata dai
capricci di un lontano vulcano islandese: vie di comunicazioni interrotte, bivacchi in stazioni e aero-
porti, migliaia di voli sospesi. Una situazione, a detta dai mezzi di comunicazione “apocalittica” ma
che lascia in ogni caso stupito, chi come noi non ha progetti di viaggio e l’unica cenere nell’aria visi-
bile è quella del barbecue del vicino.
La cronaca di questi giorni, comunque ci consente di riflette su un dato di fatto: la fragilità della
globalizzazione. Sempre più spesso il mondo moderno deve fare i conti con l’“effetto domino”, even-
ti localizzati in soli ambiti o territori ma che, come il vecchio gioco da tavolo, coinvolgono l’intero
pianeta. La crisi finanziaria, ahimè ancora in corso, ne è un esempio tristemente attuale e appropria-
to. L’influenza della globalizzazione nel mondo della gioielleria è un fenomeno che abbiamo già
affrontato in precedenza, soprattutto in funzione di quelle peculiarità proprie di alcune produzioni
italiche in grado di competere e spesso sovrastare altri competitor con minor fantasia e creatività.
Ne sono esempio le eccellenze delle produzioni campane, racchiuse nello speciale ad esse dedicato,
seconda tappa del nostro viaggio nei distretti orafi italiani. Oro, coralli e cammei, rivisitati e reinter-
petrati più belli che mai.
Infine, non posso non menzionare la recensione del magnifico Grande Complicazione 42500 di
Lange& Sohne: una vera e propria opera d’arte ritrovata in una cantina e riportata a nuova vita dopo
otto anni di studio e lavoro dagli specialisti di Glashutte.
p. 20
p. 30
sommario
referenze fotografiche:si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmentemesso a disposizione il materiale iconograficoL’Editore è a disposizione degli aventi dirittoper eventuali fonti iconografiche non individuate
ph. Luciano D’Inverno
IIddeeaa CCoorraall www.ideacoral.com
GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 - 80132 Napoli
Giovanni Miceradirettore@preziosamagazine.com
Maria Rosaria Petitopetito@preziosamagazine.com
Luigi Espositografici@preziosamagazine.com
Artemisia Comunicazione artemisiacomunicazione.com
via Generale Orsini, 40 - 80132 Napolitel. 081 2471142 fax 081 0782962 redazione@preziosamagazine.com
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responsabile commerciale:Mila Gambardella ph. +39 346 3824788m.gambardella@actionnapoli.it
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anno III / n. 2 / aprile 2010 Spedizione in abbonamento postale
Reg. Tribunale di Napoli n. 77 del 01/10/2008
iscrizione al ROC n. 17658 del 10 ottobre 2008
wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm
p. 39
p. 16
p. 23
écrit sur du vent p. 12parole di pietra p. 14
Idea Coral una realtà dinamica al passo con i tempi p. 16
Antonini malìa esotica dell’eleganza p. 20
Chimento mezzo secolo di arte e passione p. 23
Ogni gioiello Ziio è una faccenda seria da prendere con molta allegria p. 26
BySimon. A qualcuno piace iperfashion p. 30
OMA27 design Quando un pizzico di libertà fa la differenza p. 33
Nardelli Gioielli Capri, dove il bello è di casa p. 35
È un gioiello Diana il primo anello “dinamico” p. 38
On line l’allegria di CLAIR SHIC p. 40
Ha miliardi di anni ma non li dimostra p. 41
Speciale Campania p. 47
I Gioielli del Sole p. 55
La Pié, l’autenticità dei diamanti p. 56
p. 26
p. 35
p. 40
p. 14
Le nuove collezioni eterne e brillanti di Distribuzione Gioielli Italia p. 59
I segni del tempo nelle creazioni di Gianni Pace Gioielli p. 62
D.G. Preziosi ogni desiderio diventa gioiello p. 64
Massimo Argentiere l’omaggio all’eleganza di tutti i tempi in un’ottica contemporanea p. 68
È sempre happy hour con OPS OBJECT p. 70
Orodoro Gioielli poesia in forme perennemente attuali p. 74
Progetti Oro le preziose armonie di colore p. 76
Mediterraneo la voglia di essere se stesse p. 79
“Cancelli d’Argento”, in mostra a Napoli i gioielli di Alessandra Libonati p. 83
Un concorso d’idee per rilanciare il gioiello campano p. 84
Baselshow 2010: segnali di ottimismo p. 87
p. 84
wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm
Martino BelmantoMarco CantarellaMario DidoneMarta Di FilippoChiara Di MartinoLuigi EspositoCristiana GiordanoAnna LeprePaolo MinieriIaia Mito Maria Rosaria PetitoMariadomenica SantamariaAlberto ScaraniLucia VeninoLucietta Vinciguerra
ne facciamo di tutti i colori
Borgo Orefici Napoli
Centro Orafo Il TarìMarcianise (CE)
Centro Orafo OromareMarcianise (CE)
M I N I E R I & S O R R E N T I N O
diamanti e pietre di colore
p. 59
p. 70
p. 74
ne facciamo di tutti i colori
www.emotions.it
artemisiacom
unicazione.com
Tel. +39 0823 837635 Fax +39 0823 837637 info@emotions.it
Lange & Sohne non solo produzione contemporanea p. 92
Wintex una filosofia vincente da quarant’anni p. 94
E la leggenda diventa storia. Messo a nudo il tesoro di San Gennaro p. 98
Gli Argenti di Morgantina ritornano in Italia p. 101
Aste e mostre p. 105
Cisgem, door to door: firmato accordo con Federdettaglianti p. 106
Ispezioni sul lavoro: più garanzie per le imprese p. 107
Adempimento per la privacy: un rebus per le piccole imprese? p. 109
Il Licensing, strumento per favorire l’incontro tra moda e gioiello p. 111
p. 92
p. 94
12
Un ragazzo rallentò il passo e chiese ad unvecchio che se ne stava seduto davantiall’uscio di casa “Ehi, nonno, sai l’ora?” L’uomo tirò un respiro profondo, lentissimo,si asciugò la bocca sdentata con un lino checavò dalla tasca dei pantaloni e guardò alungo il cielo, prima di rivolgere lo sguardoalle chiome degli alberi poco oltre una dunadi terra, annusando l’aria quasi fosse unsegugio. “Tra non molto sarà primavera”,rispose.
Quando facevo capricci nella speranza diottenere, prima e subito, l’oggetto del desiderio che in quelfrangente mi straziava l’anima, mia nonna mi rispondeva placi-da con questa storiella. Quante volte l’ho sentita e quante voltel’ho ignorata, presa com’ero da fiaccanti problemi esistenziali.Tra le mie urla e i miei pianti la sua voce mi arrivava irritante enoiosa. Credo che, accecata dall’amore, mi sopravvalutasse mianonna, certa come doveva essere che ne avrei compreso, o addi-rittura apprezzato, la profonda morale che quella cantilena vole-va comunicare. E che solo negli anni, solo troppo tardi, invece,avrei fatto mia: la nostra unica vera ricchezza è il tempo, tuttoil resto è inessenziale. Non quello da quantificare, da program-mare, non quello che vorremmo dilatare, far lievitare, allunga-re a dismisura. No, ma quello naturale, quello del passare delgiorno e della notte, delle ombre che si allungano fino ascomparire, quello del passare delle stagioni, quellonecessario a far matu-rare un fruttosull’albe-
ro, ad asciugare la brina in un prato, quelloper sognare un sogno ad occhi aperti, pervivere la nostalgia di un ricordo. Da assapo-rare, come fosse un buon vino.Il tempo è il vero lusso. Un lusso accessibi-le che tutti potremmo concederci, comescrivendo una lettera senza buttare via levocali, per intero, ascoltando il fruscio dellapenna sulla carta ruvida, scegliendo ad unaad una le parole adatte. E non con occhidistratti e dita allenatissime a digitareimpersonali abbreviature, ad inviare untroppo immediato TVB che trascina nel nulla
la tenerezza di uno sguardo, di un ti amo sussurrato, il rossore diun immacolato sentimento. Che non ci lascia sfiorare dal piace-re di un sì né bruciare nell’amaro fiele di un rifiuto. Perché dob-biamo correre. Chissà dove, poi.George Carlin scriveva la vita non si misura da quanti respiri fac-ciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro.Riappropriamoci della lentezza per tirare fuori da quel famelicocassetto tutte le fantasie che vi abbiamo riposto. La felicità, in fondo, sta nell’attendere, non nelricevere. Questa, forse, l’avrò letta scartoccian-do un cioccolatino!
di Maria Rosaria Petito
écrit sur du vent
Il tempo è il vero lusso
La vita non si misura daquanti respiri facciamo,ma dai momenti che citolgono il respiro.
G. Carlin
rubrica
“
14
Ogni volta che suono il campanello del miotagliatore cinese di opale credo che mi rispon-dano che è morto. Mi sono fissato, m’è suc-cesso anche tre settimane fa. “Ecco - penso -ora viene la segretaria e mi dice della disgra-zia”. Poi lo scorgo: si tratta d’un omino d’etàimprecisata, ma certo non giovane, un po’curvo, pallido e sempre silenzioso. Non cono-sce l’inglese, mi sillaba in cantonese e iorispondo in italiano. Le sue movenze lentem’appaiono ispirate ad una solenne e tuttaorientale modalità di risparmio energetico.Due anni fa, poi, era così debole e magro acausa del clima a gennaio insolitamente freddo che mi andaiconvincendo (sono le convinzioni del viaggiatore d’affari causateun po’ dall’istinto ingannato dal jet-lag e un po’ dalla solitudine)che quello sarebbe stato l’ultimo opale che mi vendeva. Feci dun-que il mio lavoro in una rispettosa e immaginaria atmosfera sepol-crale; mentre le gemme mi scivolavano dalle mani e le migliori sidepositavano come per incanto al mio lato, vibravano meste lenote cupe d’un requiem d’addio nel buio del laboratorio. Ma in questa scena malinconica a suggestionarmi si mise pure
l’opale. Il suo gioco di colore mi rinfocolò in un attimo la fiammadella gioia di vivere (ma in realtà il tagliatore cinese aveva solo latosse): ad ogni inclinazione della mia mano come non mai sfavilla-vano i suoi infiniti arcobaleni, tutti astri luminosi nella penombracinese. Solo il poeta napoletano Raffaele Viviani, allo stato dellemie conoscenze, rende, in versi però ispirati alla luce del sole cheillumina la donna amata, il gioco di colore dell’opale (“vedarrissimigliare ‘e culure, mo’ russe, mo’ verdi, mò lilla, mo’ gialle”).Venne servito il tè, poi passammo a tagliare e lucidare. Sempreritocco i pezzi per fare coppie, parure, forme speciali. In effetti èqui che viene il divertente: manipolare le gemme a modo proprio,adattarle ai mercati di riferimento, ridisegnarle. Il vecchio non micontrariava, anche quando le mie idee gli sembravano pura follia,quando magari violavo, a vantaggio delle forme, le regole millena-rie della massima resa del grezzo. Era come se il taglio dellagemma lo resuscitasse ai miei occhi.
Volli tuttavia comprare (a futura memoria)due pezzi strani senza praticare modifiche eritagli. Una suggestiva spirale opalizzata e unbizzarro pezzo storto, vagamente triangolare.Li aveva visti così e così il vecchio saggio liaveva lasciati, una lucidatina e via. Del restol’opale ha una struttura amorfa e si presentaspesso in forme grezze insolite. Visto chenella mia allucinata visione il tagliatore sareb-be presto passato a miglior vita, tanto valevaaccaparrarsi qualcosa di veramente suo.Spiego queste cose al solo scopo di testimo-niare che questi due pezzi non li avrei acqui-
siti in una razionale seduta di lavoro, li comprai invece sotto gliinflussi di un fenomeno di autosuggestione. Vi sembrerà strano magli italiani non amano gli opali storti o insoliti.La caratteristica spirale si rivelò essere un raro fossile.
Facemmo giusto in tempo a fotografarlo che – destino atroce eme tapino – andò perduta durante le pulizie del mio ufficio.Lasciate che io stenda un velo pietoso su tale imperdonabile disat-tenzione. Del pezzo storto mi dimenticai, come ci si dimentica ditante cose quando un evento luttuoso (la dipartita inaspettata diun pezzo da museo) ci accade a bruciapelo. Altre visite al laboratorio dell’opale, anche recenti, mi hanno
confermato in vita l’inconsapevole tagliatore (che parti del corposi toccheranno mai i cinesi per fare gli scongiuri?); altro opaleabbiamo progettato e lavorato. Poi, circa due settimane fa, sonoandato a incontrare un amico-cliente che non vedevo da tanto. Erasolo un saluto. Lui era dietro la scrivania ad armeggiare con unoggetto sul disegno di una barca. “Tu non c’eri – mi dice - ma l’hocomprato al tuo stand a Vicenza”. E quello che risorgeva alla miaattenzione era l’opale storto che la fantasia del mio amico stavatrasformando nella vela di una naved’oro. Tutto l’opale geometricoche io vendo immediatamentelo dimentico presto ma l’opa-le storto no, aveva questastoria da raccontare.
di Paolo Minieri
parole di pietra
L’opale perso e l’opale ritrovato
Feci dunque il mio lavoroin una rispettosa e imma-ginaria atmosfera sepol-crale; mentre le gemmemi scivolavano dalle manie le migliori si deposita-vano come per incanto almio lato.
rubrica
“
TARÌ PAD. I, STAND 31VICENZA CHARM PAD. G, STAND 1516
16
Idea Coral
17
MMiimmmmoo CCaarrootteennuuttoo ee FFrraannccoo CCoozzzzoolliinnoo,
due nomi che rispondono a due menti
imprenditoriali che dall’amore per la tradi-
zione orafa torrese e dall’entusiasmo per il
proprio lavoro hanno dato vita alla IIddeeaa
CCoorraall,, uunnaa rriiccoonnoosscciiuuttaa aaffffeerrmmaazziioonnee ddii
pprrooffeessssiioonnaalliittàà ee ccrreeaattiivviittàà che sa esaltare la
storia dell’artigianato con gioielli prestigio-
si e innovativi.
NNaattaa aa TToorrrree ddeell GGrreeccoo eedd aapppprrooddaattaa aa
IIll TTaarrìì nneell ’’9966, Idea Coral è un attrezza-
tissimo laboratorio specializzato nella
lavorazione e incastonatura di pietre pre-
ziose, perle, coralli, madreperle e turchesi
che troneggiano, per nitidezza di taglio e
suggestione di colori, su audaci forme
date dalla plasticità del metallo nobile,
destinati ad elementi emozionali davvero
spettacolari, a gioielli che celebrano volu-
mi aleggianti tra colori e luce con un giu-
sto senso delle proporzioni.
Riassumendo ggrraannddeezzzzaa ee ttiippiicciittàà ddeeggllii
aannttiicchhii mmaannuuffaattttii Franco Cozzolino e
Mimmo Carotenuto hanno saputo evol-
versi rispondendo alle richieste della loro
esigente clientela con qualità, competenza e
tanto charme. IIddeeaa CCoorraall èè uunnaa rreeaallttàà ddiinnaa--
mmiiccaa eedd ooggnnii ssuuaa ccrreeaazziioonnee èè uunn’’aarrttee ddeeccoo--
rraattiivvaa ddaall ggrraannddee vvaalloorree eesstteettiiccoo e la sua è
una produzione eccellente già nella proget-
tazione che si completa in una rifinitura
caratterizzata da pregio ed eleganza.
LLaa IIddeeaa CCoorraall pprreennddee ddii ooggnnii ggiioorrnnoo iill
nnuuoovvoo cchhee ppoorrttaa ccoonn sséé ppeerr ssttaarree aall ppaassssoo
ccoonn ii tteemmppii, per allinearsi agli scenari
mondiali del mercato di riferimento, quasi
un cool hunter che si lascia incantare dal
futuro non dimenticando di lanciare uno
sguardo al passato perché il suo è un fon-
dante processo di innovazione.
IIddeeaa CCoorraall èè pprreesseennttee aallllee pprriinncciippaallii
ffiieerree nnaazziioonnaallii con i suoi tre marchi che
propongono creazioni di oreficeria e gio-
ielleria: Idea Coral prevalentemente con
corallo; Sokey Pearl con perle coltivate e
perle australiane; Soara con pietre dure.
Sarà presente a Vicenzaoro Charm pad.
G stand 1620.
una realtà dinamica al passo con i tempiDue menti imprenditoriali per gioielli innovativi
di Iaia Mito
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A dynamic reality that follows our times, twobusiness minds for innovative jewelry.
Mimmo Cozzolino and Franco Carotenuto, twonames that meet two clever and businessminds that have the love for the goldsmithtradition of Torre del Greco and theenthusiasm for their job has given birthto Idea Coral, a recognized statementof professionalism and creativity thatexalts the history of craftsmanshipwith innovative and prestigious jewel-ry. Born in Torre del Greco and landedin the Tari in 1996, Coral Idea has an
equipped laboratory specialized in processing andembedding precious stones, pearls, corals, pearlsand turquoises, spectacular jewels different incolours and shapes. Franco Cozzolino andMimmo Carotenuto have satisfied customers,thanks to their competence.Idea Coral is a dynamic creation and aprecious decorative, with a great aestheticvalue, and its production is alreadyexcellent in their design.Coral Idea takes its ideas from each newday that brings to keep step with thetimes. It will be at Vicenza Oro Charm
pad. G stand 1620.
IIddeeaa CCoorraallCentro Orafo “Il Tarì” - mod. 219-220
81025 Marcianise (CE) - Italyph. + 39 0823 513123ph. + 39 0823 517219fax + 39 0823 513 124email: ideacoral@tari.it
web: www.ideacoral.com
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no il nobile e lucente metallo per geometrie
compositive segnate da una nuova freschez-
za deliziosamente esuberante.
Linee morbide e sensuali dal forte conte-
nuto figurativo e un taglio inimitabile che
non disdegna la classicità entrando in piena
sintonia con l’evoluzione dello stile e delle
tendenze. Un ibrido esemplare che riaffiora
in MMiillaannoo,, ll’’uullttiimmaa ccoolllleezziioonnee iissppiirraattaa
aallll’’oommoonniimmaa cciittttàà. Impeccabile fusione tra
contemporaneità e antica tradizione orafa.
Curve armoniose si replicano in un gioco di
maglie in oro intrecciate dove emergono
inediti dettagli di oro nero. Pendenti, orec-
chini, bracciali ed anelli dalla forma allunga-
ta accompagnano il classico girocollo rivisi-
tato in una catena nera con maglie e brillan-
ti. Numerosi e color champagne sposano
l’oro rosa o bianco in IIssttaannbbuull,, uunnaa lliinneeaa ddii
aanneellllii cchhee rriiccoorrddaa llee ccuuppoollee ssuull BBoossffoorroo, gli
ori antichi e i colori del tramonto dell’urbe
orientale. Finiture vintage realizzate a mano
e una straordinaria versione bicolore in oro
bianco e nero illuminata da soffici onde di
diamanti bianchi che riflettono la luce in
un movimento sinuoso.
SSoolloo cceennttoocciinnqquuaannttaa iinnccaanntteevvoollii eesseemm--
ppllaarrii ppeerr AAnnnniivveerrssaarryy DDaarrkk,, llaa nnuuoovvaa eeddii--
zziioonnee lliimmiittaattaa ddeell pprreecceeddeennttee AAnnnniivveerrssaarryy
cchhee cceelleebbrraa ii nnoovvaanntt’’aannnnii ddeellllaa mmaaiissoonn..
Ritornano le linee tondeggianti e levigate
dei ciondoli in oro bianco impreziosite da
un’insolita sfumatura notturna. Inedito oro
rodiato scuro dove il bianco dei brillanti
emerge più che mai in singolari bagliori di
luce.Una tonalità unica si mescola all’iconi-
ca rifinitura cesellando l’asperità del metal-
lo e liberando un senso di mistero. Infinite
combinazioni di raffinata eleganza per gio-
ielli che richiamano luoghi lontani in grado
di evocare forti sensazioni e unire il mondo
della materia con l’animo femminile.
Quando la tradizione incontra la contemporaneità
Antoninimalìa esotica dell’eleganza
di Mariadomenica Santamaria
PPiiccccoollee ssccuullttuurree ddii pprreeggiioo.. Brillano di luce
propria oltrepassando il concetto di bello e
racchiudendo un’innata eleganza. Gioielli
capaci di tradurre la magia dell’intramonta-
bile stile italiano unito all’alta creatività per
risvegliare intense emozioni. UUnn ppeerrffeettttoo
eeqquuiilliibbrriioo ddii ffoorrmmee ee vvoolluummii ppllaassmmaattii ccoonn
mmaaeessttrriiaa sseemmbbrraa vvoolltteeggggiiaarree nneelllloo ssppaazziioo ee
ddiivveenniirree iinneessoorraabbiillmmeennttee mmaaggnneettiiccoo..
Rapisce lo sguardo, incanta, per la grazia che
trapela da ogni singolo pezzo trasformando-
lo in un desiderio irresistibile.
Seducenti monili altamente stilizzati in
pavé di pietre preziose e oro carato definiti
da un design inimitabile, filo conduttore
dell’azienda milanese che da quasi cent’an-
ni rappresenta valori di qualità e raffinatez-
za. PPrreesseennttee ssuull mmeerrccaattoo ddaall 11991199 rreeaalliizzzzaa
ccoolllleezziioonnii cchhee iiddeennttiiffiiccaannoo iill ffoorrttee lleeggaammee
ccoonn llaa cciittttàà nnaattaallee ee llee ssuuee ttrraaddiizziioonnii oorraaffee..
Sapienti artigiani ed esperti designer anima-
21 AAnnttoonniinnii MMiillaannooPiazza Borromeo, 1020123 Milano, Italy ph. +39 02 7712901
email antionini@antonini.itweb www.antonini.it
Antonini. The exotic charm of eleganceWhen tradition meets contemporaneity
Little valuable sculptures. These shining lights go beyond theconcept of beauty with their natural elegance. Jewels
capable of using the magic of the timeless Italianstyle together with high creativity to arouse deep emo-tions. A perfect equilibrium between shapes and volu-
mes manufactured with mastery seems to twirl intospace and inexorably become magnetic. It ravishes your
sight, enchants you, for the grace that filters through eachand every piece turning it into an irresistible craving. Seductive highly
stylized necklaces in pave of gemstones and carat gold, defined by an incomparable design which is main theme of theMilanese company that has represented the values of quality and refinement for almost one hundred years. Established in1919, the company realizes collections that reflect the strong bond with its hometown and its goldsmith traditions. Highlyskilled craftsmen and expert designers give life to the noble and bright metal in order to create geometric compositions cha-racterized by a new lovely exuberant freshness. Smooth and sensual lines with a high figurative content and anincomparable cut which is not averse to cassicality and is completely in tune with the evolution of style and
tendencies. A hybrid being that is reflected in the last collection, Milano, inspired to the city it takes itsname from. A flawless fusion between contemporaneity and ancient goldsmith tradition: graceful cur-ves that repeat themselves in weaved gold links with original details in black gold. Long-shaped pen-dants, earrings, bracelets and rings accompany the classical necklace, reinvented as a black chainwith shining links. Champagne-coloured, they perfectly match the pink or white gold ofIstanbul, a line of rings that reminds of the Bosphorus domes, the ancient gold jewels and the
colours of sunset on the Oriental city. Vintage handmade refinements and an extraordinary bico-lour version in white and black gold, lighted by smooth waves of white diamonds which reflect the light
in a sinuous movement. The collection Anniversary Dark comes in a limited edition of only one hundred and fiftyexemplars, and is the new version of the Anniversary collection, the one for the celebration of the ninetieth year of the maison. It
brings back the rounded and polished lines of the pendants in white gold, enriched by an unusual night nuance: brand-new dark rhodium-plated gold, wherethe white of the diamonds stands out more than ever creating original flickers of light. A unique shade mixes up with the iconic refinement chiselling the roughnessof the metal and pouring out a sense of mystery. Endless combinations of refined elegance for jewels which recall distant places and are capable of evoke strong sen-sations and draw together women’s soul and the material world.
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Semplici e versatili fogge plasmano l’es-
senza della femminilità. Collezioni di alto
artigianato nate da una verve creativa
senza mai varcare i confini della finezza.
Dal 1964 Grisignano di Zocco, provincia
vicentina, fa da cornice alla storia della
famiglia Chimento che in pochi anni si
colloca tra i protagonisti del settore orafo
italiano. Creatività e passione definiscono
gioielli che tracciano una nuova storia
raccontando nella loro bellezza un’antica
tradizione. Pura arte orafa coniugata in
soluzioni innovative per suscitare forti
emozioni. Mission comune delle quattro
collezioni che rispecchiano l’anima del
brand. Ecco Fashion interpretare le ten-
denze più attuali con l’aspirazione di
durare nel tempo; Gallery che rappre-
senta l’intramontabile identità della
maison; Basic con proposte più
classiche e Haute Couture
autentica espressione del mondo
del lusso. Classe, stile, cura nei
dettagli diventano le premesse
per realizzare gioielli unici
attraverso il sapiente uso del
colore, della luce e della
forma. Esemplare il simboli-
co cuore di AAmmoouurr che ospi-
ta corindoni gialli, tormaline
rosa, topazi azzurri, granato e
diamanti in un prezioso abbraccio
d’oro giallo. Lo stesso ritrovato in
Boule che accoglie piccole sfere d’oro rosa
Pura arte orafaconiugata in
soluzioniinnovative persuscitare forti
emozioni.
mezzo secolo di arte e passioneChimento
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incise a bulino dove emerge il logo tempestato di diamanti. Gemme preziose
arricchiscono HHeerraa, minuto cerchio bombato declinato nelle tre varianti
dell’oro. Ametista, quarzo citrino e quarzo topazio si impongono in
Imperial come assolute protagoniste di anelli, girocolli ed orecchini
in oro rosa. Quest’ultimo si fonde all’oro giallo per AAvvaannttgguuaarrddee
con insolite forme concentriche di madreperla bianca e grigia che
sembrano formare una pregiata catena. Impeccabile l’interpretazio-
ne che il brand dà al mondo maschile proponendo collezioni dai mille
volti. Stile classico e prezioso o ricerca più trendy e giovane, un duplice
approccio che prende forma attraverso la scelta dei materiali: non solo
oro e diamanti ma acciaio, alluminio e titanio per accessori sempre
nuovi e attuali. SSppeeeedd,, CCuullttoo,, SSccrreeeenn,, AAeetteerrnniittaass tra le proposte dedica-
te all’uomo che ama osare indossando vezzosi monili dalle forme più
disparate. Affascinanti collezioni pensate per lui e lei come espressione di
eterna eleganza. (ms)
CChhiimmeennttoo GGiiooiieelllliieerrii SSppAAVia Serenissima, 8/136040 Grisignano di Zocco (VI) - Italyph. + 39 0444 418418fax + 39 0444 418419email: info@chimento.itweb: www.chimento.it
Chimento. Half a century of art and passion
Simple and versatile styles that mould the essence of femininity; highhandicraft collections born from a creative verve, never crossing the line
of delicacy. From 1964 Grisignano di Zocco, in the province of Vicenza, has been the
background for the story of the Chimento family, who have become the protago-nists of the Italian goldsmith sector in a few years. Creativity and passion have given
life to jewels which draw a new story that tells of an ancient tradition through their beauty.Pure goldsmith art, combined to innovative solutions that arouse strong emotions: a mission in common
for the four collections, which reflect the soul of the brand. Fashion impersonates the most fashionable trendsaiming to last in time; Gallery, on the other hand, represents the everlasting identity of the maison; Basic presents
more classic models, while Haute Couture is an authentic expression of luxurious life. Class, style and attention to thedetails have become the makings of realizing unique jewels through the skilful use of colour, light and shapes. The
Amour heart is a copybook example: it carries yellow corundums, pink tourmalines, light blue topazes, garnet and dia-monds in an embrace of precious yellow gold. The same metal we find in Boule, with little pink gold spheres burin engra-
ved which carry the logo of the brand studded with diamonds. Precious gemstones enrich Hera, a minute bulging circle in threedifferent kinds of gold. Amethyst, citrine and topaz quartz stand out in Imperial as the only protagonists of rings, necklaces and earrings inpink gold. The precious metal blends with yellow gold in Avantguarde in unusual concentric shapes in white and grey mother-of-pearl whichseem to create a wonderful chain. The brand also interprets in an impeccable way the men’s world, presenting multi-faceted collections. They combine both the classical andprecious style and the research for what’s most trendy and young, also through the choice of materials. Speed, Culto, Screen and Aeternitasare some of the proposals dedicated to men who love to dare wearing charming necklaces of the most extravagant shapes. Fascinating col-lections meant for men and women as expressions of everlasting elegance.
Centro Orafo “Il Tarì” mod. 24181025 Marcianise (CE) - Zona Asisud
tel. fax: 0823 513112 / 513113 | email: gennaronapoletano@tari.it
reversecollection
artemisiacom
unicazione.com
26Ziio ogni gioiello è una faccenda seria da prendere con molta allegria
brand
È la pluralità dei colori il fuoco che
muove le architetture improbabili che
EElliissaabbeetthh PPaarraaddoonn crea con intrecci
immaginifici e perfetti con un generoso
impiego di pietre, come moltiplicate
all’infinito.
Giustapposizioni di movimenti rotato-
ri interrompono con giostre di colori le
linearità di pannelli che rievocano infan-
tili pallottolieri su cui contare grani di
turchesi, biglie di giada, coralli di lapi-
slazzuli, perline di ametiste intrecciate
con dettagli in ottone. ÈÈ uunnaa ssuubblliimmaazziioo--
nnee cchhee aaccccoossttaa ppiieettrree aa ttoonnaalliittàà ffoorrttii ee
mmoorrbbiiddee,, nneecceessssaarriiee llee uunnee aallllee aallttrree,
dove ogni elemento ossigena una tessitu-
ra che invade intensamente il paesaggio.
EElliissaabbeetthh ccoonn llaa nnuuoovvaa lliinneeaa ccoonnffeerrmmaa iill
ssuuoo ssppiirriittoo iinnttrraapprreennddeennttee,, iill ggrraann ttaalleenn--
ttoo ee ll’’iinneessaauurriibbiillee eessttrroo che si annuncia
già nell’originalità delle chiusure a bouton
dei bracciali vivacizzati dall’ingresso di
pietre nuove come l’onice blu e verde e la
malachite.
Chi crede che un gioiello sia solo un
accessorio non sa che ogni scelta svela
qquuaallccoossaa ddii ssppeecciiaallee,, uunn mmoonnddoo ccoommee
uunnaa vvaalliiggiiaa aall rriittoorrnnoo ddii uunn’’aavvvveennttuurraa,,
ssttiippaattaa ddii eemmoozziioonnii,, ddii aattmmoossffeerree, ddii
rriiccoorrddii, qualcosa capace di regalare tutto
lo charme che una donna pretende.
I gioielli Ziio amano strutture compo-
ste ricche di verve, come opere musive,
ccoommee oorrddiittuurree aannnnooddaattee iinn vviioolleennttii ccoonn--
ttrraassttii ee iinn tteennuuii ssffuummaattuurree aattttrraavveerrssaattee
ddaa llaammppii ddii ccoolloorree iimmpprroovvvviissii iinn ccuuii
27
ZZiiiiooVia del Popolo, 1/a
55012 Capannori (LU), Italy ph. +39 0583 584825
fax +39 0583 1900013web www.ziio.eu
Tessiture in cui entra in gioco anch e l’argento,sch eletro portante privilegiato dall’imperfezione diuna lavorazione tutta manuale.
eennttrraa iinn ggiiooccoo aanncchhee ll’’aarrggeenn--
ttoo, scheletro portante privi-
legiato dall’imperfezione
di una lavorazione tutta
manuale. Creazioni di
grande effetto cromati-
co, escursioni creative a
volte timide ma più spes-
so forti e audaci che con-
vincono e per l’accosta-
mento delle forme e dei
colori, dove uunn ffoorrttee ssppiirriittoo
ddii ssqquuaaddrraa vvaalloorriizzzzaa llaa ssiinnggoollaarriittàà
ddeeggllii eelleemmeennttii. È un’esuberante
combinazione di varianti che pare non
avere fine in queste linee armoniose varia-
mente combinate in volumi di grande
leggerezza, proprio come i nuovi brac-
ciali Sun o la divertente rivisitazione
degli smisurati ciondoli dalle forme
ovali oppure sferiche, già irrinuncia-
bili must have che superano il gla-
mour a grandi passi e con
grande femminilità. (mrp)
28
EEaacchh ZZiiiioo jjeewweell iiss aa vveerryy sseerriioouuss mmaatttteerr,, ttoo bbee ttaakkeenn lliigghhttllyy
It is the plurality of colours to givemovement to the improbable struc-tures that Elisabeth Paradon createswith perfect and unbelievable weaveslargely enriched with countless gemsto-nes. The linearity of the panels is brokenby juxtapositions of rotating movementsthrough coloured carousels that remind of chil-dren’s abacus to count grains of turquoise, marblesof jade, corals of lapis lazuli, beads of amethystweaved together with details in brass. It is asublime mixture of gemstones of bright andlight colours, the ones necessary to theothers, where every element reinvigoratesa waive that strongly dominates thescene. With her new line, Elisabeth gives
once again proof of her resourcefulspirit, her great talent and
endless creative flair thatannounces itself in the originali-ty of the bouton closure of the bra-celets livened up by the use of newgemstones such as the blue and greenonyx and the malachite. Those who believethat jewels are only objects don’t know thatevery choice reveals something special, a brand
new world, like a suitcase coming back from an adven-ture: full of emotions, atmospheres, memories. They don’t know jewels areable to give a woman all the charm she wants. Ziio jewels love composedstructures full of verve, like mosaic pieces of art, like weaves tied in violent contrastsand in light shades crossed by sudden flashes of colour, among which also silver, the prefer-red framework, imperfect because it is strictly hand manufactured. Her creations have a great chromatic effect. Theyrepresent creative experiments, sometimes timid, but most of the times strong and daring, that charm for the mixture ofshapes and colours, where teamwork enhances every single element. The exuberant combination of variation that seemsendless in these harmonious lines variously mixed to form highly light volumes, such as the new bracelets Sun or the witty rein-ventions of the huge oval-shaped or spherical pendants that have already become must have that go beyond glamour with great femininity.
È un’esuberante combinazione di varianti ch e pare non avere fine
Papito Lindovia M. Albina, 23 73011 Alezio (LE) tel./fax 0833282455si ricercano agenti per le zone libere un solo nome per mille articoli
wwwwww..ppaappiittoolliinnddoo..iitt
30
Al compimento del suo quarantesimo compleanno By
Simon conta ben 30 punti vendita in franchising in
Italia, uno a Dubai ed uno a Saint Martain, oltre a
numerosi corner nelle più rinomate boutique. E
per il suo anniversario si è concesso un regalo dav-
vero speciale: una nuova sede commerciale nien-
temeno che nel prestigioso WJC (World Join
Center) di Milano. Uno show room da sogno in una
location strategica. La BYS ha il gusto per le novità, per questo
non sbaglia mai un colpo. A sentir parlare dei suoi nuovi investimenti quasi viene il dubbio che la
crisi sia una realtà dei nostri giorni. Ma per andare avanti ci vuole coraggio, un coraggio che a BYS
gli viene dal successo delle sue collezioni che emergono con prepotenza nelle ipercolorate vetrine,
dove sembra che tutto ruoti intorno al colore, all’allegria, ad uno chic free che sa dare una risposta
ad ogni sfizio. Per questo nella sua scatola magica ci trovi proprio di tutto.
Un female esuberante, molto trendy e very very chic dedicato esclusivamente alla vanità, perché
BYS capovolge i rapporti mettendo in primo piano la fantasia. perché BYS ha un impec-
cabile know how in fatto di tendenze.
Cose di donne che attraversano linee semplici e barocchismi ai quali non si
riesce a dire di no. Sei sportiva? Gli effervescenti orologi in silicone Be
Cool-Be Colored, che non vedi l’ora di mostrarli. Sofisticata? La
BySimonA qualcuno piace iperfashion
di Maria Rosaria Petito
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linea marinara dominata dal bianco, un passepartout per la prossima estate.
Romantica? La parure a motivi geometrici e a forma di cuore. Eccentrica? Cornici e
fermalibro in ottone placcato e smalti, così come gli eleganti specchietti da tenere nelle
mini clutch, pochette gioiello che di colori e pietre ne hanno a profusione. Mostly clas-
sical? La linea in argento con pavé di zirconi.
Ma tra le molteplici tentazioni BYS ha gioielli anche per l’uomo, informali, in accia-
io, con preziosi inserti in oro rosé, giallo e nero.
BY SIMON, un mondo di fantasticherie che ubriaca materializzandole con conta-
giosa vitalità in oggetti dall’indole frivola. E più li guardi più li desideri.
By Simon, someone likes it iperfashion
Now celebrating its fortieth birthday, By Simon numbers as many as 30 retail shops in franchising in Italy, onein Dubai and one in Saint Martain, as well as many corners in the best-known boutiques. And for its anniver-sary it treated itself with a very special gift: a new corporate headquarter in no less than the prestigious WJC (WorldJoin Center) in Milan. A dreamlike showroom in a strategic location. BYS likes innovation and is always up to date,that is why it does not miss a trick. When you learn about its investments you could doubt the crisis even exists. But youneed courage to go on, and BYS gains this courage from the success of its collections, which powerfully stand out againstthe ipercoloured windows, where everything seems to revolve around colour, cheerfulness, around a chic free capable of mee-ting every whim. In fact, you can really find anything in its magic box. Female things that cross simple lines and baroque styleyou cannot resist. Are you a sporty woman? You will be looking forward to wearing the bubbling watches in silicon Be Cool-Be Colored. Sophisticated? Your line is the marine one, dominated by white, a passé-par tout for next summer. Romantic?The geometric or heart shaped parure. Eccentric? Frames and book ends in plated brass or enamel, as well as theelegant mini mirrors to carry in the mini clutches, jewel pochette rich in colour and gemstones. Mostly clas-sical? The line in silver and pave of zircons. Among its many temptations, BYS also created jewels formen, informal, in steel, with precious details in pink, yellow and black gold. By Simon, a daz-zling fantasy world where dreams come true with contagious vitality in frivolous objects. Andthe more you look at them, the more you want them.
BySimonA qualcuno piace iperfashion
BByySSiimmoonn Centro Orafo “Il Tarì” - mod. 125
81025 Marcianise (CE) - Italyph. +39 0823 513830 fax +39 0823 514140web www.bysimon.it
email info@bysimon.it
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Si ripetono all’infinito, rompendo la rigidità dei bracciali, curve tutte uguali come un
ritornello naturale che ricorda l’intreccio delle vecchie corde di canapa. Un motivo essen-
ziale e di bell’estetica a cui la OMA27 design si è ispirata per le sue ultime collezioni, dove
la galvanica regala all’argento tonalità astratte, a volte prossime all’oro rosa, giallo, nero o
bianco. Proposte innumerevoli che passano anche per il bianco ed il dark brown.
Si presenta così la linea BASIC dove in ogni gioiello si concede quel pizzico di libertà
che fa la differenza. Come la forma, aperta o chiusa, rotonda o squadrata, sottile o più
spessa. Elementi diversi come Swaroski preziosi o medagliette sonanti, traforate e piene,
le personalizzano poi rendendole una mai uguale all’altra. Se poi l’anima è morbida ecco
tantissimi ritagli luccicanti affiancati stretti stretti. Gioca con la sfericità, invece, nella linea
DROP DECO’. Qui le perle d’argento sono accostate come farebbe la fantasia di un
bambino, ed in ogni sequenza garbatamente inserisce una boule griffata ed un’altra colo-
rata moltiplicando l’originalità di questi gioielli free. E quando entrano in scena i charms
le combinazioni non si contano più con divertenti puppies, colorati e vagamente stilizza-
ti, o cuoricini che come riflessi in uno specchio dichiarano il grande amore.
Un made in Italy che dal suo mezzo secolo di esperienza propone forme con una certa
inclinazione al geometrico che si allineano bene alle tendenze più giovani. (im)
OMA27 designQuando un pizzico di libertà fa la differenza
Mezzo secolo di esperienza per gioielli di nuova generazione
OO..MM..AA.. 2277 AARR ssrrllvia Pietro Gobetti, 26
52100 Arezzoph. +39 0575 370294fax +39 0575 352332web www.oma27ar.it
email info@oma27ar.it
When a bit of freedom makes the difference
They are repeated to infinity, breaking the rigidity of bracelets, the curves are all the same as a natural chorus that recalls theplot of old hemp ropes. A fundamental reason and aestheticsto which nicely OMA27 design takes its inspiration for hislatest collections, where galvanic gives silver tones to abstract,sometimes next to pink, yellow, black or white gold. BASICline looks like this where every jewel is granted that bit offreedom that makes the difference. As the form, open or closedround or square, thin or thicker. Different elements asSwarovski or precious medals in different shapes make themunique pieces. And when the soul is soft here lots of shiny cutsare flanked tightly. They play with the spheres, however, inline DECO DROP . Here the silver pearls are put together asit would be done by the fantasy of a child. This is a Made inItaly that since half a century of experience suggests formswith a certain inclination towards a geometric trends foryoung people.
CCii ssoonnoo ssttoorriiee cchhee iinnccoommiinncciiaannoo ooggnnii
ggiioorrnnoo ddaaccccaappoo, sempre nuove e sempre
più belle. TTrraa qquueessttee ssppiiccccaa qquueellllaa ddeellllaa
NNaarrddeellllii GGiiooiieellllii, iniziata trent’anni fa con
emozioni vive e preziose che si rinnovano
in collezioni solari ed eleganti, in gioielli
che brillano di una bellezza non conven-
zionale dal design affabulante.
Tre decenni di successi che hanno porta-
to alla nascita di ben cinquecento punti
vendita sull’intero territorio nazionale, un
brand, oggi, molto apprezzato anche nei
mercati giapponese, arabo, maltese, france-
se e statunitense. UUnnaa ggrriiffffee iinn ccoonnttiinnuuaa
eessppaannssiioonnee iinn ttuuttttoo iill mmoonnddoo ee nneellll’’iimm--
mmeeddiiaattoo ffuuttuurroo aa CCaapprrii.. Sì, per il suo
primo monomarca Nardelli Gioielli ha
scelto una location ancora più esclusiva:
l’isola azzurra, lo status symbol dell’alta
società, il fulcro della movida, dove anche
Nardelli GioielliCapri
dove il bello è di casa
Una location esclusiva per il nuovo monomarca
brand
di Martino Belmanto
NNaarrddeellllii ggrroouuppCentro Orafo “Il Tarì” - mod. 15481025 Marcianise (CE) - Italyph. + 39 0823 838917fax + 39 0823 513623email: info@nardelligioielli.itweb: www.nardelligioielli.it
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la tradizione diventa trendy. Una eccentri-
cità che ben si sposa con l’assoluto pregio
della maison.
Una scelta, quella caprese, mossa dal-
l’ambizione dei fratelli Domenico e Bruno,
che hanno puntato lontano, sempre più in
alto, mossi dalla vera passione, quella senza
compromessi, libera di esprimersi.
Nell’isola preferita da vip, artisti, intellet-
tuali e modaioli, nel luogo che sa fondere
mondanità e storia, tra limonaie, faraglio-
ni e viuzze intrecciate come merletti stesi al
sole, in via Listrieri 1, a un soffio dal salot-
to del mondo a giugno prenderà vita
NARDELLI, una boutique in bianco e
azzurro, un delizioso atelier dove l’inimita-
bile lifestyle caprese batterà al ritmo del
lusso. Un sogno destinato a chi vuole il
massimo, dove trovare quello che
neppure si immagina. Sarà un
punto d’incontro che pola-
rizzerà l’interesse del turista internazionale
quanto della più esigente clientela con col-
lezioni eccezionali, prima fra tutte
Sunsation, gli abbaglianti soli in oro e dia-
manti purissimi riproposti ora anche in
argento e diamanti; e Due Collection che
all’amore dedica solitari e trilogy per sug-
gellare promesse infrangibili; ma anche le
romantiche fedi Desiderio, Incanto e
Sogno, in oro giallo, bianco e platino; e
ancora Flames of Passion cuori in oro bian-
co o giallo tempestati di diamanti che bru-
ciano di passione, appunto. E nell’isola dei
capricci dedica all’uomo i deliziosi gemelli
personalizzabili, perfetti per un cocktail,
eccellenti per una cena in
riva al mare.
Capri, the home of beautyNardelli Gioielli. An exclusive location for the new monobrand
Some stories start again every day, always beautiful and new.Among them the one of Nardelli Gioielli stands out: it started thir-ty years ago with precious and lively emotions which have alwaysbeen reinvented in radiant and elegant collections, in jewels of anunconventional beauty and charming design.Three decades after the successes that brought to the opening of asmany as five hundred shops throughout the nation, it is, today, avery well appreciated brand, even in Japan, Arabia, Malta,Franch and in the United States. A griffe that keeps on expandingall over the world, its next destination: Capri. That’s right,Nardelli Gioielli chose a location even more exclusive than usualfor its new monobrand: the wonderful island, the status symbol ofhigh society, the hub of the movida, where even tradition gets tren-dy. The eccentricity of the island wonderfully combines to the highquality of the maison. It was their ambition that made theNardelli brothers, Domenico and Bruno, choose Capri, becausethey have always aimed higher, driven by true passion, with nocompromises, free of expressing themselves.In the favourite island of VIPs, artists, intellectuals and trendy peo-ple, the place which can combine history with the jet set, amonglemonaries, faraglioni and alleys tangled like laces hanged to thesun, in via Listrieri 1, will open the new NARDELLI, a blue andwhite boutique, a lovely atelier where the incomparable lifestyle ofCapri will beat to the sound of luxury.A dream destined for those who seek for the best, where they canfind what they don’t even think of. It will become a meeting placethat will magnetize the interest of international tourists as well
as the most demanding costumers with exceptional collection.First of all Sunsation: blinding suns in gold and pure dia-monds, now available also in silver and diamonds; and thecollection Due, which dedicates to love solitaires and trilo-gy to seal unbreakable vows; but also the romantic wed-ding rings Desiderio, Incanto and Sogno, in yellow andwhite gold and platinum; and also Flames of Passion:hearts in white or yellow gold studded with diamonds that
burn with passion. And of course on the island of whims, thelovely customizable cuffs could not be missing.
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L’anello segnatempo di Wintex.Un anello dalle grandi dimensioni, nella
pietra “preziosa” nasconde l’orologio.In acciaio brunito o rosè, con pietra dura
colorata contornata dal quadrante daisette lati, incastonati da cristalli Swarovski.
Le pietre sono colorate da varie tonalità,dai colori crystal e fumè ai toni più accesi
del lilla, citrino e blu.Il movimento è al quarzo.
Info: numero verde 800 821 029
Cherì
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ÈÈ ll’’uunniiccoo aanneelllloo pprrooggeettttaattoo ppeerr iinnsseegguuiirree iill ttuuoo ssttaattoo dd’’aanniimmoo. La prima fascia “dinami-
ca” l’ha concepita Diana, l’azienda di Domenico Giannotti che ha sede ad Arezzo da
quasi 30 anni.
Non si tratta soltanto di un gioiello composito o personalizzabile: la ricchissima
linea ““TTuu::UU ((cchhee ssii pprroonnuunncciiaa ccoommee ll’’iinngglleessee ttoo yyoouu,, AA ttee)) -- LL’’aanneelllloo cchhee vvuuooii ttuu””
include fasce intercambiabili a seconda dell’umore, dell’abbigliamento o semplice-
mente di quanta voglia hai di stupire. Abbinamenti adatti alle ore del giorno oppure
arditi e spavaldi per una serata all’insegna del divertimento. CCoonn uunn vveellooccee ggeessttoo ssii ccaamm--
bbiiaa ll’’eelleemmeennttoo cceennttrraallee ee vvooiillàà!! …al vostro dito sembrerà esserci una fascia sempre nuova.
La scelta di puntare su una originale collezione di anelli non è stata casuale: ddaa sseemmpprree iill ffiioorree
aallll’’oocccchhiieelllloo ddii DDiiaannaa ssrrll èè llaa vvaassttaa ggaammmmaa ddii ffeeddii nnuuzziiaallii,, ddiissppoonniibbiillii iinn vvaarriiee ggrraammmmaattuurree ((ddaa 00..5500
ggrr.. aa 1188 ggrr..)), in differenti diamantature ed in diversi colori di oro (bianco, giallo, rosso), anche da com-
binare tra loro.
È un gioiello Diana il primo anello “dinamico”L’azienda aretina di Domenico Giannotti ha ideato la originale linea Tu:U
DDiiaannaa ssrrllVia Pievan Landi, 8/A52100 Arezzo (AR)ph. +39 0575 902320
fax +39 0575 902398web www.dianapreziosi.comemail diana@dianapreziosi.com
di Marta Di Filippo
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It’s a Diana’s jewel the first dynamic ring
Domenico Giannotti's Company from Arezzo has created the original line You: U. It's the only ring designed to follow your mood. Dianasrl is a Domenico Giannotti's Company, that is in Arezzo since 30 years ago. It is not just a jewel composite or customized: the You
rich line Tu:U (pronounced like the English to you, A te) - A ring that changes according your mood and let it think that itis always a new ring. They are available in various weights (from 0.50 gr. 18 gr.) and several different colours of gold
(white, yellow, red) and they can also be combined with each other.
Da posizionare in una confezione ideata proprio per contenere i diversi elementi della linea Tu:U, ppoottrreettee ssccee--
gglliieerree ddii vvoollttaa iinn vvoollttaa ffaassccee ddaallllee ddiiffffeerreennttii ffiinniittuurree iinn aarrggeennttoo,, oorroo oo oorroo rrooddiiaattoo. Potete osare con gli accosta-
menti più audaci oppure infilare al dito i più classici. Al momento dell’acquisto basterà scegliere le fedi che più
vi piacciono… e ci sarà sempre tempo per comprarne altre, dando nuova vita alle coloratissime fasce di Diana.
“L’anello ch e vuoi tu” include fasceintercambiabili a seconda dell’umore,dell’abbigliamento o semplicementedi quanta voglia hai di stupire
Adesso basta un click per fare tuo il gioiello che ti
piace. Da fine aprile è già on-line CLAIR SHIC
con ciondoli in ottone colorati e spiritosi da attac-
care ovunque: al portachiavi, alla collana, al braccia-
le, alla borsa.
Sono cuori, letterine rubati ai tasti delle macchi-
ne da scrivere ma dai colori pastello o accesi come il
fuoco, orsacchiotti a pois, farfalle e
farfalline, silhouette di bouteille,
teschi modaioli con tanto di
lunettes e fanciulleschi fiocchi
sulla testa e cuccioli che non ti
abbandoneranno mai.
È il loro boom. E
sanno farsi notare. Puoi
sceglierne uno o tanti da
tenere insieme e fare un
gran baccano. Accessori spiritosi che qualcuno
già pensa di impiegarli per personalizzare il biki-
ni o come clip per fermare il pareo. (mrp)
40
on line
OO..MM..AA.. 2277 AARR ssrrllvia Pietro Gobetti, 2652100 Arezzoph. +39 0575 370294fax +39 0575 352332web www.oma27ar.itemail info@oma27ar.it
l’allegria diCLAIRSHICGli accessori spiritosi da attaccare ovunque
The Funny Jewelry Accessories to hang on everywhere youwant…
You need only a “click” to make your favourite jewel. By theend of April 2010, will be available on line the JewelryDesign Clair Shic, which includes brassy coloured pendants,that you can always bring with you, or hang on everywhereyou want: on your bag, on your key-ring, on your necklace,on your bracelet. The pendants have the shape of small hearts,small letters, little teddy-bears, butterflies, skulls, bows andpuppies. They are very pretty charms. You can choose one ofthem or wear a lot, to make personal your style.
www.clairshic.com
Semplicemente carbonio, proprio come la grafite delle
matite, ma non provate a temperarlo perché è purissi-
mo, inattaccabile. È la porta che si apre sulle emozio-
ni. Come i fuochi di un caldo tramonto nei vortici di
una tempesta di sabbia. L’invincibile tenacia dei pachi-
dermi, i taglienti artigli delle tigri ed il temibile veleno
delle serpi difendono vetuste miniere nelle profondità
di altissime dune.
Il vero spettacolo della natura è racchiuso nella sua
luce che si apre su un orizzonte inarrivabile. È il dia-
mante, il sassolino più desiderato e più raro. E posse-
derlo è un autentico piacere. Se prima era destinato
alle signore ed ai momenti importanti, oggi è richie-
stissimo anche dalle giovanissime e dagli uomini che
lo ostentano su gemelli, bracciali ed orecchini e sem-
pre di più lo acquistano come bene di rifugio. C’è un
cut per ogni desiderio, un colour per ogni gusto, un
clarity per ogni esigenza, un carat per ogni tasca. Il
regalo perfetto per occasioni irripetibili.Ha m
iliardi di anni
ma non li dimostra
ph. Luciano D’inverno
42
Progetti oro srlCentro Orafo “Il Tarì” 81025 Marcianise (Ce), Italy tel. +39 0823 513.020/513092 fax. +39 0823 513.936email info@progettioro.itweb www.progettioro.it
D.G. PreziosiCentro Orafo Il Tarì
81025 Marcianise (CE), Italytel. +39 0823 513011fax +39 0823 513013
email info@digennarodiamanti.itweb www.digennarodiamanti.it
Oro Coppola Group S.a.s. di Coppola Giuseppe & C.Centro orafo “Oromare”81025 Marcianise (CE), Italytel.: +39 0823 1645350 fax: +39 0823 1645351 email info@orocoppola.com
Sacha Gioielli srl Centro Orafo “Il Tarì”
81025 Marcianise (Ce), Italy tel: +39 0823 513309 fax: +39 0823 513309
email sachagioielli@hotmail.itweb www.sashagioielli.com
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Campaniaspeciale
Lavorazione artigianale di oro, argento, corallo e cammeo: queste lapeculiarità del distretto orafo campano, che conta oltre 2000 aziendedivise tra produzione di gioielli, pietre preziose e commercio all’ingrosso.Un comparto che, a fronte dei dati 2009 sulle esportazioni (-0,1% per l’in-tera Regione), sembra aver retto bene ai colpi inferti dalla crisi economi-co-finanziaria. I Consorzi, le associazioni di categoria, la formazione e leiniziative a favore di una filiera tra le più antiche d’Italia.
Oltre 2000 aziende divise tra le filiere di Napoli, Marcianisee Torre del Greco, con una occupazione tra le più elevate delterritorio e un indice di esportazioni del 30%: questi i numeriprincipali del distretto orafo campano, specializzato nella lavo-razione, da un lato, dell’oro e dell’argento e, dall’altro, delcorallo e del cammeo. Mediamente, gli addetti per impresasono tre ed i prodotti sono principalmente destinati al merca-to nazionale. Alta la qualità dei prodotti realizzati dalle circa 1000 azien-
de produttrici del comparto a fronte di una dimensione ridot-ta delle imprese, spesso tramandate di generazione in genera-zione. I rapporti fiduciari tra i vari interlocutori costituisconouno dei vantaggi competitivi del comparto: consentono, infat-ti, di adeguarsi con maggiore velocità all’andamento variabiledella congiuntura economica. I dati economici sull’internazionalizzazione del comparto
campano sono falsati dalla circostanza per cui molte aziendedelegano parte delle spedizioni all’estero di gioielli a operato-ri specializzati residenti in altre province (i dati, pertanto,
confluiscono su altre aree). In sintesi, secondo le elaborazioniICE su dati Istat, le esportazioni della sola provincia di Napolinel settore “gioielli e articoli di oreficeria”, a seguito di unaumento dal 2007 al 2008 del 32,9%, nel 2009 si sono attesta-te sugli 11 milioni di euro (leggerissima la flessione in negati-vo). Il valore più consistente delle esportazioni è verso ilGiappone (e su tale dato incide fortemente la produzione tor-rese), seguito dagli Stati Uniti. Nello scorso anno le importazioni della provincia parteno-
pea, dopo una crescita dal 2007 al 2008, si sono attestate sui23 milioni e mezzo di euro (paesi in cima alla lista, la Cina eHong Kong). Nel 2009 la provincia di Caserta, invece, ha registrato un
valore di export di poco più di 7 milioni e un valore di importdi 4 milioni e 300mila euro. Le esportazioni globali dell’intera Regione registrano così un
lievissimo calo rispetto all’anno precedente, con un -0,1% (ineuro: 18 milioni); più consistente il calo delle importazioni(-20,2%, in euro: 28 milioni).
di Chiara di Martino
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Gioielli in oro e argento e lavorazione dicorallo e cammeo: ecco il “marchio”campano esportato in tutto il mondoProdotti di alta e altissima qualità: questo il “marchio” della gioielle-ria e dell’oreficeria campane ed il motivo per cui sono conosciute intutto il mondo. Le aziende che lavorano sul territorio sono specializ-zate sia nella produzione di preziosi in oro e argento sia nella realiz-zazione di oggetti in corallo e cammeo. Dal punto di vista della differenziazione territoriale, le attività dellafiliera campana sono così ripartite:
Distretto di Napoli (Borgo Orefici) – ORO E ARGENTOIl comparto dell’oro ha origini antichissime: la presenza di maestri orafiera massiccia già dai tempi di Federico II. Una delle prime corporazionicostituite a Napoli, infatti, fu proprio la “Nobile Arte degli Orefici”. Ancora oggi, il comparto napoletano – che conta circa 350 aziende - siconcentra nella storica zona tra il corso Umberto e via Marina: la quasitotalità delle imprese che ne fanno parte sono riunite nel consorzio“Antico Borgo Orefici” che da 10 anni opera sul territorio. I Maestri orafi operanti nel centro storico di Napoli sono specializzati
nella realizzazione di prodotti di alta qualità (gioielleria con pietre pre-ziose e gemme naturali, frutto di lavorazione principalmente artigiana-le). Negli ultimi anni il Consorzio, guidato da Roberto de Laurentiis, haorganizzato numerosi eventi ed iniziative (come per esempio,Borgobello e la realizzazione de La Bulla, l’incubatore di imprese oraferecentemente inaugurato).
Distretto di Torre del Greco – CORALLO E CAMMEOStoricamente, ha origini più recenti del comparto orafo vero e proprio:nel 1500, infatti, i torresi erano per lo più pescatori di corallo (risale al1805 la prima officina di lavorazione). Nel 19esimo secolo i ritrovamen-ti degli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano modificarono i gusti deinobili europei che cominciarono a richiedere monili simili a quelli ritro-vati: così le famiglie di Torre del Greco diedero via all’attività di lavora-zione del corallo e del cammeo che li ha poi resi famosi in tutto ilmondo. Mercato di sbocco principale dei cammei di alta qualità: ilGiappone. Per gli altri prodotti, come per l’oro, forte è la presenza sulmercato interno. In sintesi, le caratteristiche del comparto torrese sono la produzioneartigianale con lavorazioni a mano; una produzione di qualità medio-alta e alta e la dimensione ridotta delle imprese: sono pochissime leaziende che superano i 5 addetti.
Nato per costruire una strategia comune degli artigiani del settoredell’oro, del corallo e del cammeo, Vulcano Prom. Art-Torre del Grecoè un Consorzio senza scopo di lucro costituito nel 2003. Ne fannoparte 30 aziende operanti nella lavorazione e nella commercializza-zione di prodotti in cammei, corallo, gioielleria, oreficeria, pietrepreziose, argenteria ed orologeria. Circa il 90% delle imprese che aderiscono a Vulcano Prom.Art - daipiccoli laboratori d’incisione alle grandi firme - sono localizzate neldistretto orafo di Torre del Greco, le restanti in altre località dellaprovincia di Napoli. Con la stessa proporzione si dividono tra manifat-turiere (industriali e, soprattutto, artigiane) e, per il restante 10%, ladistribuzione all’ingrosso.
Distretto di Marcianise (Caserta): Il Tarì – Oromare – ORO E CORALLOÈ la nuova sfida della produzione: i complessi polifunzionali che garan-tiscono una localizzazione della produzione e il miglioramento dei cana-li distributivi con attenzione anche alla formazione e al design. Il centro produttivo “Il Tarì” ha fatto da apripista a questo nuovo model-lo di business: società consortile fondata nel 1989, conta oggi su 370aziende consorziate per un numero di 3.500 addetti ed una superficiedi 135mila metri quadri. Guidata da Gianni Carità, che è stato anche trai fondatori, rappresenta la prima opera privata realizzata in Italia con il
contributo dei Fondi Europei stanziati a sostegno dello sviluppo regio-nale. Tre manifestazioni fieristiche all’anno – tra cui Precious World, discena dal 7 al 10 maggio - con oltre 26.000 presenze consolidate perciascuna edizione. Cento gli espositori esterni presenti in ciascunamanifestazione, ospitati nei nuovi padiglioni espositivi inaugurati aottobre 2008. Il 30% del prodotto delle aziende è destinato all’export(in prevalenza verso paesi europei e del Mediterraneo, Stati Uniti,Russia, Cina).Altro centro produttivo stanziato a Marcianise e basato sulla stessa filo-sofia è Oromare, del quale fanno parte 200 piccole e medie impresespecializzate nella lavorazione di oro, corallo e nella creazione di cam-mei appartenenti al distretto orafo di Torre del Greco, Napoli eMarcianise.Il centro produttivo ha l’obiettivo concreto di valorizzare l’attivitàartigiana di 200 designer orafi offrendo opportunità produttive e com-merciali anche grazie alla gestione unitaria che permette loro unavisibilità a livello internazionale. La sede, a Marcianise, è stata realiz-zata dall’architetto Massimo Pica Ciamarra, e vi lavorano 1300 addet-ti che coprono l’intera filiera produttiva. Le unità produttive hannouna superficie utile complessiva di 25 mila mq, distribuite in duestrutture speculari distanziate da un grande piazzale, luogo adatto adeventi e manifestazioni.
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«Il dato generale dell’intera Regione – spiega GiovanGiuseppe Lanfreschi, presidente della FederazioneOrafi Campani aderente alla Federdettaglianti – cidimostra che il comparto orafo campano ha retto ai
colpi inferti dalla crisi. Èanche merito delle iniziati-ve che sono state portateavanti in questi anni, comeper esempio il programmaPLAIT (Public Local Agencyfor International Trade, unprogramma triennale natoda un accordo tra laRegione Campania e le cin-que province campane, pro-
mosso dall’allora assessore all’Artigianato e alTurismo della Provincia di Napoli Giovanna Martano ecofinanziato dalla misura 6.5 del POR Campania incollaborazione con la Camera di Commercio, ndr):così abbiamo portato i migliori prodotti della nostrafiliera in Spagna, in Giappone e negli Stati Uniti. Ènecessario cominciare a mettere in risalto le nostreeccellenze – ha proseguito Lanfreschi -, ma i primi adoverci credere dobbiamo essere proprio noi. In que-sto, è centrale il ruolo dell’Associazione, il cui compi-to primario è quello di studiare e capire le problema-tiche del settore per poi operare e risolverle».
«È stato un anno realmente nero – ha chiarito Gino diLuca, presidente del Consorzio Oromare diMarcianise – eppure qualche timido segnale di ripre-sa si comincia a registrare, lo hanno mostrato le fiere
di Vicenza, Hong Kong eBasilea. Quello che è certoche il dato provinciale perciò che riguarda Caserta èdistorto dalla circostanzaper cui molte aziende chelavorano a Marcianise conti-nuano a mantenere la sedelegale a Napoli. Dati aparte, non si è trattato solodi una crisi di consumi, che
prima o poi ripartiranno, ma di un assetto culturaleerrato da parte delle imprese. Ora, per uscirne,occorre “riconvertirsi” e modificare i modelli diapproccio ai mercati di riferimento, vecchi e nuovi».
“Abbiamo retto alla crisi anche graziealle iniziative fatte in questi anni”
“I consumi prima o poi ripartiranno,ora bisogna adeguare le imprese”
oltre 2000 aziende divise traproduzione di gioielli, pietrepreziose e commercio all’ingrosso
Le sfide future del Tarì richiedono uno sforzo di visioneconsiderevole. La competitività delle aziende italiane,del settore della gioielleria e dello stesso Tarì si giocasulla innovazione e sulla difesa dei valori del made in
Italy – dichiara Gianni Carità,presidente del Tarì - I temida seguire per il futuro sonoricerca, formazione, design:è attraverso queste leve cheil Tarì intende attivare neiprossimi anni. E poi, imple-mentare e proporre semprepiù la cultura del “gioco disquadra”, superando addirit-tura i confini del Tarì per
entrare in sinergia con tutti i distretti orafi italiani, conl’obiettivo di diffondere e sostenere la cultura straordi-naria e unica del Gioiello Italiano in Italia e nel Mondo.
“I temi da seguire per il futuro sonoricerca, formazione e design”
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«Un timido ottimismo si respira già, ma i primi segnitangibili di una ripresa cominceranno ad essere evi-denti nel 2011 – questa la previsione di Ciro Esposito,
presidente del ConsorzioVulcano Prom.Art-Torredel Greco – ma ciò accadràsolo se, nel frattempo, leaziende avranno saputoconsolidare il proprio posi-zionamento sul mercato, apartire dall’immagine e dalmarchio: è una necessitàindispensabile per farci
conoscere fuori dai confini nazionali e poter puntaresulle esportazioni».
«Proprio in un’ottica di riorganizzazione del centroproduttivo di Oromare stiamo puntando sulle energierinnovabili – ha dichiarato Pietro Celiento, presiden-
te di Oromare PromogestSrl, la società che dal 1 gen-naio 2010 gestisce la strut-tura dal punto di vistaamministrativo e promozio-nale –: grazie ad un proget-to di prossima attuazione, ilfabbisogno energetico delcentro sarà assicurato da unpotente impianto fotovol-
taico, in grado di sostenere le attività delle aziendeche vi lavorano ma anche di garantire un surplus darimettere in rete e riutilizzare per promuovere lastruttura».
«Il dato negativo ci dice una cosa importante: quelloche manca veramente – ha dichiarato Achille Capone,responsabile rapporti istituzionali della Claai Napoli –
è un raccordo tra le numero-se iniziative di ricerca dinuovi mercati. Il primo moti-vo, infatti, è una incentiva-zione disordinata e disorga-nica delle attività di espor-tazione. La crisi che ha col-pito l’economia è soltantouna ulteriore circostanza,ma non la causa primaria del
calo. Una forte spinta potrebbe venire certamente dauna programmazione regionale uniforme».
Vulcano-Prom.Art, comunicazione ebrand per il rilancio del corallo
Claai, maggiore programmazioreregionale a sostegno del comparto
«Di ritorno dal Qatar, dove si è discusso del futuro delcorallo rosso del Mediterraneo – spiega Ciro Condito,presidente di Assocoral – abbiamo incontrato il
Ministro dell’AmbienteStefania Prestigiacomo checi ha proposto di siglare unprotocollo di intesa che ciaiuti a promuovere i valorilegati alla lavorazione delcorallo soprattutto inEuropa, dove sembra esser-ci ancora un po’ di “resi-stenza” nei confronti della
filiera torrese. Ma il motivo è che non ci conosconoancora abbastanza».
Qualità, internazionalizzazione ed azioni di visibilitàdelle aziende: questa la ricetta di Enrico Inferrera, pre-sidente di Confartigianato Imprese di Napoli, per usci-
re dal momento negativo cheha coinvolto l’intero compar-to orafo: «Purtroppo nel SudItalia le imprese hanno anco-ra bisogno di sostegno pubbli-co – ha dichiarato Inferrera –e quando questo viene amancare è difficile coinvol-gerle. In ogni caso, gli eventie le iniziative non hanno biso-
gno solo di fondi, ma anche di una preparazione seria ecomplessa e noi come associazione abbiamo anchel’obiettivo di stimolare l’intraprendenza degli imprendi-tori. Non sono utili a nessuno le iniziative spot».
«Il problema delle nostre aziende è che non sonostrutturate per “viaggiare” all’estero – ha commenta-to Giuseppe Oliviero, presidente Cna per la provin-
cia di Napoli -; bisognalavorare sulla costruzione diuna cultura internazionale,non su iniziative sporadi-che. I dati sulle esportazio-ni non erano molto miglioriprima della crisi, ciò vuoldire che indicano un deficitche va colmato».
Inferrera, le nostre imprese hannoancora bisogno di sostegno pubblico
Un protocollo d’intesa con laPrestigiacomo per tutelare l’oro rosso
Cna, bisogna lavorare su una culturainternazionale delle nostre imprese
«Nel 2009 abbiamo avuto un assoluto pareggio tra lerealtà artigiane cessate e quelle intraprese – ha sot-tolineato Fabrizio Luongo, direttore regionale
Casartigiani Campania -;anche se solitamente ciattestiamo su un +1000 diattivo, non è comunque undato negativo a fronte deitempi difficili e di un bilan-cio di crescita buono, segnoche le imprese consolidateresistono. Gli artigiani cam-pani sono probabilmente il
settore che meno ha risentito della crisi, rispetto alcommercio, all’industria e all’agricoltura, forse per ilfatto di essere legati ad una inventiva che non cono-sce crisi».
«Grazie alle iniziative di promozione, anche attraver-so i mass media – ha raccontato Valentina Bia, diri-gente scolastico dell’I.S. Degni di Torre del Greco
dove è possibile frequen-tare gli indirizzi di Arte delCorallo, Arte dei Metalli edell’Oreficeria e Restaurodi Corallo e metalli prezio-si – stiamo riuscendo a dif-fondere l’immagine vincen-te del nostro Museo delCorallo, unico al mondo adessere inserito in una Scuola
e ad essere così strettamente legato al territorio. È unesempio di come cultura, scuola e lavoro possano pro-cedere nella stessa direzione».
Un esempio di come lavoro e cultura possono procedere nella stessa direzione
Luongo: “gli artigiani campani hannorisentito la crisi meno di altri settore”
Oromare, energia sostenibileper le aziende consorziate
«Le difficoltà hanno colpito sia i commercianti sia gliartigiani del Borgo Orefici di Napoli - ha commentatoRoberto de Laurentiis, presidente del Consorzio
“Antico Borgo Orefici” – mala vocazione di una strutturaassociativa è proprio quelladi fare da supporto: per idettaglianti, tramite iniziati-ve pubbliche che siano di sti-molo all’acquisto; per gliartigiani, tramite i numerosieventi volti a ricercare nuovisbocchi da un lato, e con
l’incentivazione all’Antica Arte Orafa napoletana cheoggi ha finalmente il proprio simbolo e luogo elettivonell’incubatore de La Bulla, dall’altro».
Borgo Orefici, il rilancio del settorepassa dalla formazione professionale
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Assocoral: da oltre 30 anni produttori e com-mercianti di Torre del Greco riuniti per tutelarela tradizione secolare del corallo e del cammeo
Racchiude a livello nazionale produttori e commercianti diCorallo, Cammei e Materie Affini, Orafi, Agenti di Commercio eDisegnatori di gioielli ed oggetti con componenti di Corallo,Cammei e Materie Affini: è l’Assocoral, costituita nel 1978, che hasede a Torre del Greco. L’obiettivo principale dell’associazione èla valorizzazione, la salvaguardia e la promozione di Corallo,Cammei e materie affini, nonché i comparti produttivi ad essi con-nessi. Naturalmente, accanto alla promo-zione dell’Oro rosso, l’Assocoral cura anchela relativa tutela sindacale, economica, tec-nica e professionale, nonché la formazioneprofessionale degli operatori del comparto.Per il triennio 2010-2012 è stato eletto pre-sidente Ciro Condito, coadiuvato dai vice-presidente Mauro Ascione e TommasoMazza. Tra le iniziative a cui ha preso parte, il RedCoral Project, finalizzato allo studio dellamateria prima in tutti i suoi aspetti pergarantire nel tempo una più corretta gestio-ne ed utilizzo delle risorse. Inoltre, in col-laborazione con il CNR, ha realizzato unprogetto di localizzazione nel Mediterraneodei banchi di corallo. Più recentemente, il gruppo torrese guida-to da Condito ha condotto una battaglia contro la proposta ameri-cana – sostenuta anche dall’Ue e dal governo italiano - di inserire,tra le specie protette dalla convenzione internazionale Cites, ilcorallium rubrum: dall’ultima conferenza Cites, svoltasi in Qatardal 18 al 25 marzo scorso, sono però arrivate notizie confortantiper l’oro rosso, anche grazie all’impegno profuso dalla delegazio-ne Assocoral presente a Doha.Prossimo passo, frutto di un incontro ufficiale con il ministrodell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, svoltosi lo scorso 25 marzoa Torre del Greco, un accordo scritto Assocoral-Ministero per lapromozione del corallo in Europa.
Federazione Orafi Campani, le priorità: Tutela sindaca-le, formazione e sicurezza delle imprese
Ha all’attivo oltre cinquecento associati appartenenti a tutte le categorie delmondo orafo (dettaglianti, grossisti, produttori, artigiani) la Federazione OrafiCampani, costituita nel 1994 dall’evoluzione dell’Associazione OrafaNapoletana (nata nel 1945). La F.o.c. aderisce alla Confcommercio, allaFederazione Nazionale Dettaglianti Orafi e alla Confedorafi.Il Consiglio Direttivo è presieduto da Giovan Giuseppe Lanfreschi, il presiden-te onorario è Giuseppe Pezzuto e i vicepresidenti Carmen De Marco e Johnny
De Meo; i consiglieri sono Ciro Angeloni,Cosma Anzovino, Dario Boragine, PietroCapuano, Roberto de Laurentiis, Luigi DeSimone, Pasquale Esposito, VincenzoGiannotti, Maurizio Mandile, GerardoMarchetiello, Giovanni Natale e AntonioPerrella. Compito primario della F.o.c. è la tutela sin-dacale degli interessi delle imprese apparte-nenti al settore orafo, inclusa consulenza edassistenza in materia legale, amministrativa,di accesso al credito e alle agevolazionifinanziarie.L’attenzione della Federazione è fortementeincentrata sulla formazione e l’aggiornamentodei propri associati: negli ultimi dieci anni,infatti, numerosissimi sono stati i corsi e semi-nari organizzati dalla F.o.c. su gemmologia del
diamante, gemmologia delle pietre di colore, legislazione sui titoli e sui marchi,perizie tecnico-legali, tecniche di oreficeria. Ultimo in ordine di tempo, lo scor-so marzo, quello a partecipazione gratuita per rappresentanti dei lavoratori perla sicurezza, finanziato dalla Camera di Commercio di Napoli.Tra gli obiettivi dell’Associazione anche la sicurezza delle imprese, attraver-so specifici programmi di incentivazione come il “Progetto Sicurezza”, ilquale, con il sostegno della Camera di Commercio, ha consentito a numerosigioiellieri di avere un rilevante contributo per l’acquisto di sistemi antifurto.La Federazione ha curato anche numerose pubblicazioni di settore destinateagli operatori, come le Guide normative sul settore orafo e la Storia dell’ore-ficeria beneventana.
La Mondial Coral Srl, azienda leader nella trasformazione dei coralli dal1970, con il proprio brand di alta gioielleria Rovian Fine Jewels, presenteràin anteprima al Tarì, durante l’evento “Precious World”, dal 7 al 10 maggio,le nuove collezioni “fancy” in oro, argento, coralli, cammei e pietre naturali.
Le collezioni, si ispirano ai colori delicati e variegati della natura, abbinandocon linee moderne, i coralli e i cammei a pietre naturali, provenienti dalle piùsvariate parti del mondo.
Botteghe, master post-laurea e scuole statali, innovative e variegate leesperienze formative in Campania: La Bulla, l’Istituto d’Arte di Torredel Greco e il Tarì Design School
Nel distretto orafo campano, laformazione di settore è tra-sversale e va dai corsi di for-mazione professionale a vere eproprie specializzazioni postlaurea fino all’esperienza in“bottega”. Che è esattamentequello che accade, per esem-pio, a “La Bulla”, incubatoredi imprese del Polo Orafo cam-pano inaugurato due mesi fa aNapoli in via Duca San Donato,un esperimento assolutamenteunico destinato a promuoverel’artigianato del settore orafocon processi di innovazione esviluppo sostenibile. Realizzato nell’ambito del“Progetto integrato di Filiera –Polo Orafo Campano” delComune di Napoli e grazie alsostanzioso contributo delConsorzio Antico Borgo
Orefici, “La Bulla” ospiterà otto imprese - sia in forma singola che associata – selezionate attra-verso un bando pubblicato ogni quattro anni: gli operatori coinvolti avranno così la possibilità dicollaborare con gli artigiani del Borgo orefici impegnati nella progettazione e realizzazione dilinee consortili ma anche di produrre e commercializzare linee proprie. Attualmente è in pubbli-cazione il bando per selezionare le imprese da ospitare. Una tradizione secolare è invece oggetto di insegnamento all’Istituto d’istruzione superiore“Francesco Degni” di Torre del Greco, che ospita lo storico Istituto Superiore d’Arte (istituto d’ar-te e liceo artistico): i suoi alunni si specializzano da oltre un secolo in lavorazione di corallo, cam-meo e metalli preziosi. Dal 1967 l’Istituto propone ai suoi allievi due percorsi: “Arte del Corallo”e “Arte dei Metalli e dell’Oreficeria”; dal 1995 l’Istituto ha ampliato la sua offerta formativa eprofessionale e si sono rafforzati ed intensificati i rapporti con il mondo del lavoro.Nato come “Scuola per la lavorazione del corallo” addirittura nel 1878, fu poi convertito primain Regia Scuola per l’Incisione “Principessa Maria di Piemonte” e poi in Istituto d’Arte; dal pros-simo anno, con il riordino della scuola superiore, si trasformerà in Liceo Artistico con due indi-rizzi: “Design del gioiello” e “Architettura e Ambiente”. Proprio il design è la specificità del Tarì Design School, che racchiude sia le attività formative dellaFondazione Il Tarì che quelle della Scuola di formazione e, naturalmente, dedica una parte dei
propri studi al gioiello (ma non solo). Il TarìDesign Lab, invece, costituisce una sorta diincubatore nel quale, per un tempo limitato,lavorano i migliori designer emersi dalle scuo-le (e i più bravi tendono a restare). Da pochigiorni si sono conclusi i due master in corso,quello in Eco&Innovation Design e quello inDesign Moda e Gioiello: gli alunni del primohanno partecipato all’esclusivo evento milane-se “FuoriSalone”, mentre gli altri allievi hannorealizzato una sfilata al Plart, il Museo dellaPlastica di Napoli. Tra gli istituti privati, la scuola di formazioneA.C.I.I.E.F., con tre sedi in Campania, è auto-rizzata a realizzare corsi per ottenere qualifi-che professionali in: Incassatore di pietre pre-ziose; Orafo; Orafo gioielliere; OrafoRiparatore; Addetto alla lavorazione di Corallie Cammei; Orologiaio; Designer del gioiello edEsperto in incastonatura. Si tratta di percorsidi formazione autofinanziati secondo la Leggeregionale 19/87, che richiedono una frequen-za che va dalle 500 alle 2000 ore a secondadella qualifica e che prevedono l’apprendi-mento di nozioni teoriche – inclusa la partelegislativa - nonché laboratori pratici.
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in alto a sx: Il Tarì Design Schiool; a dx: La Bulla
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sciuto in Italia e all’estero. Dal ’97 è dominato dall’eleganza della linea e la purezza dei materiali, lo specchio del successo. I suoi gioielli
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fiere orafe come quella di Taormina o a maggio a Il Tarì. I Gioielli del Sole, una luminosa parabola.
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I Gioielli del SoleLe luminose creazioni di un marchio in grado di oscurare la crisi
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di Cristiana Giordano
IInnddoommaabbiillee.. ÈÈ iill ggiiuussttoo aappppeellllaattiivvoo cchhee ggllii
aannttiicchhii ggrreeccii iimmmmaaggiinnaarroonnoo ppeerr llaa ppiieettrraa
ppiiùù bbeellllaa ee ppiiùù rraarraa.
Un nome che la dice lunga, una mancia-
tina di lettere per esprimere un fascino leg-
gendario e magnetico, che incanta da seco-
li. E le montature, stilizzate o classiche che
siano, altro non sono che timidi supporti
per questo re delle gemme. Gelosa, la natu-
ra li ha creati unici ed irripetibili ed in
quella giusta quantità per renderli ancora
più desiderabili, amplificandone il valore
nella purezza, nella grandezza e nel colore.
Tutt’altra storia è, invece, iill ttaagglliioo,, uunn
vvaalloorree aaggggiiuunnttoo ddaallllaa mmaannoo eessppeerrttaa ddeell--
ll’’uuoommoo cchhee,, aa sseegguuiittoo ddii rriiggoorroossee sseelleezziioonnii,,
sscceegglliiee ppeerr ooggnnuunnaa ddii eessssee qquueelllloo iiddeeaallee,
quello che attraverso una infinità di faccet-
te catturerà la luce per liberarla poi in un
tripudio di colori ed in un inimmaginabile
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La Piè. The authenticity of diamonds
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tela, offrendole un supporto informativo
strettamente legato alla fase di vendita del
suo vario assortimento.
Per il perseguimento di tale fine ricorre
a diversi strumenti corredando le gemme
di ogni dettaglio per spiegare le differenze
tra i livelli qualitativi oltre ad offrire una
indubbia garanzia sulla naturalezza e
autenticità dei suoi dia-
manti.
Come, ad esempio, il
cceerrttiiffiiccaattoo ddii aannaalliissii ggeemm--
mmoollooggiiccaa, incentrato pre-
valentemente sulle carat-
teristiche della pietra; o
l’innovativa iinncciissiioonnee aall
llaasseerr che, oltre a poter
essere impiegata per indelebili dediche,
imprime sulla cintura della gemma, senza
intaccarne il pregio, le singole caratteristi-
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che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed è un possesso per tutta
l’eternità», scriveva Oscar Wilde. E cosa è più bello ed eterno di un
gioiello classico, di quella classicità che per un prezioso è essenziale,
ma quasi introvabile?
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meglio l’immortalità del fascino e la perpetua continuamente nei suoi pezzi
unici, ideati, progettati e realizzati nella fabbrica-showroom al centro
orafo Il Tarì. Alle spalle, la solidità del fondatore, Vittorio Acanfora,
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poraneo che gli trasmette ciascuna delle persone che lavorano
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email info@distribuzionegioiellitalia.itweb www.distribuzionegioiellitalia.it
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creazioni. La cura che parte da qui attra-
versa tutta la vita del gioiello, fino alla
elegante rifinitura del packaging e dei
supporti espositivi.
Al di sopra di ogni cosa, i diamanti.
Solitari, quando occorre un unico sim-
bolo. Montati in quantità, quando
occorre una eleganza ricca. Accostati ad
un tocco di colore prezioso - il corallo, la
perla, il turchese - se si vuole dare un
tocco glamour alla serata. Distribuzione
Gioielli Italia sa ben coniugare passato e
presente, mostrando in ogni oggetto un
uso sapiente di elementi diversi.
E ancora: due o più brillanti sopra,
sotto o accanto al nome inciso su una
fascia, sottile o corposa, lucida o satina-
ta, per rafforzare l’identità di una donna.
In oro rosso, bianco, giallo …è proprio
questo il caso, «per tutte le stagioni, un
possesso per tutta l’eternità». (cdm)
Distribuzione GioielliItalia sa ben coniugare
passato e presente,mostrando in ogni
oggetto un uso sapientedi elementi diversi
Diamonds above allThe new timeless and bright collections by Distribuzione Gioielli Italia
“Beauty is the only thing against which the passing of time is powerless. What is beautiful is a joy for allseasons and a possession for all eternity”, said Oscar Wilde. And what is more beautiful than a classicaljewel, that kind of classicality essential for a jewel, but almost impossible to find? The firm “DistribuzioneGioielli Italia” succeeded in best interpreting the immortality of charm and still carries it on in its uni-que jewels, imagined, designed and realized in the factory-showroom at the goldsmith centre Il Tarì. Onits background, the firmness of its founder, Vittorio Acanfora, a 40 years experienced goldsmith, and infront of it the contemporary spirit provided by each person working with him; there are two designer whomake new creations every day. The attention starts here and follows the developing of the jewel, up to theelegant packaging and the display cases. Above all, the diamonds. Solitaires, when a single symbol is nee-ded. Many of them, when there is a need for a rich elegance. Accompanied by a touch of precious colour- coral, pearl, turquoise - if you want to give a hint of glamour to the night. Distribuzione Gioielli Italiais well capable of combining past and present, wisely using different elements for each object. Moreover:two or more diamonds above, under or next to your name engraved on a band, flat or thick, shiny or glos-sed, to enforce women’s identity. In red, white, yellow gold. The quote fits perfectly, “for all seasons and apossession for all eternity”.
62
LLaa GGiiaannnnii PPaaccee GGiiooiieellllii hhaa oorriiggiinnii cchhee rriissaallggoonnoo aallll’’iinniizziioo ddeell sseeccoolloo ssccoorrssoo,, iill
NNoovveecceennttoo, e da allora di strada ne ha fatta. Da sempre mette la stessa cura e dedizio-
ne che caratterizza unn’’aazziieennddaa ffaammiilliiaarree ccoonn llaa ppaarrtteecciippaazziioonnee ddii qquuaattttrroo ggeenneerraazziioonnii
impegnate nella unica grande sfida: realizzare iill ggiiooiieelllloo ppiiùù bbeelllloo ee sseemmpprree aall ppaassssoo
ccoonn ii tteemmppii.
Oggi alla guida dell’azienda ci sono i fratelli MMaassssiimmoo,, SSaallvviioo ee ssuuaa ffiigglliiaa SSaarraa che
rappresenta la quarta generazione che prosegue con successo il lavoro intrapreso in pas-
sato dal padre Gianni ma con un occhio imprenditoriale al futuro. Sono proprio i pro-
cedimenti tecnici del futuro che delineano lo stile delle ultime creazioni dell’azienda.
Se la cura e l’immagine dei gioielli non sono stati scalfiti dalle mode passeggere ma anzi
hanno fermato il tempo, le tecniche per ottenere maggiori risultati sul campo sono in
continua evoluzione e si affidano alle tecnologie di ultima generazione. Salvio Pace
rivela così che il segreto di un lavoro preciso e impeccabile come il loro è racchiuso in
5 lettere: NNUURRBBSS.. SSii ttrraattttaa ddeellllaa rraapppprreesseennttaazziioonnee mmaatteemmaattiiccaa cchhee uunn pprrooggrraammmmaa
ssooffttwwaarree,, aadd eesseemmppiioo uunn ssiisstteemmaa CCAADD 33DD,, ccrreeaa ddii uunn ooggggeettttoo,, ppeerr ddeeffiinniirrnnee aaccccuurraa--
ttaammeennttee llaa ffoorrmmaa.. Una progettazione
industriale quindi è l’ingrediente delle
nuove ricette di Gianni Pace Gioielli che
perfeziona l’estro creativo. “Marchio di
fabbrica” di ogni creazione resta infatti il
disegno fatto a mano, che diventa un
campione grazie ad un programma infor-
matico e che sarà infine realizzato in cera.
UUnnaa ccaatteennaa--ggiiooiieelllloo llee ccuuii mmaagglliiee ssoonnoo
pprreezziioossee ccoommee llee ppiieettrree,, nniittiiddee ccoommee llaa
lluuccee,, aarrmmoonniioossee ccoommee ttuuttttaa llaa lliinneeaa
GGiiaannnnii PPaaccee GGiiooiieellllii. Un’azienda moder-
na e tradizionale allo stesso tempo.
Questa è la storia della grande famiglia
Gianni Pace Gioielli. (cg)
nneellllee ccrreeaazziioonnii ddii GGiiaannnnii PPaaccee GGiiooiieellllii
Isegni del tempo
Una catena preziosa tra tradizione e innovazione
63
GGiiaannnnii PPaaccee GGiiooiieelllliiCentro Orafo Il Tarì, mod. 4681025 Marcianise (CE), Italyph. +39 0823 839013 / 517046email gpacegioielli@tari.itweb www.giannipacegioielli.com
Signs of time in the creations by Gianni Pace Gioielli
Gianni Pace Gioielli was established at the beginning of the twentieth century and since then it has come along way. It has always kept the same attention and devotion that characterize the family firm which haslasted four generations, all committed to the same great challenge: realizing more and more beautiful jewelsthat keep abreast with time.Two brothers are now leading the business, Massimo and Salvio, and the daughter of the latter, Sara, whorepresent the fourth generation to carry on the success of a work started by their father Gianni, but with anentrepreneurial look at the future. It is in fact the new technology what defines the style of the last creationsof the firm. The passing trends did not affect the attention and the image of the jewels that have instead stop-ped time, while the techniques to gain greater results on the field are constantly developing thanks to the lastgeneration technology. Salvio Pace reveals that the secret of such a precise and flawless work as theirs is enclo-sed in 5 letters: NURBS. It is the mathematical representation that a software, such as a CAD 3D system,provides of an object, to accurately define its shape. The main ingredient of the new recipes by Gianni PaceGioielli is therefore industrial design, which perfects their creativity. Nevertheless, the “trademark” of everycreation is still the handmade draft, which then becomes a model thanks to a computer programme and willbe eventually realized in wax. A perfect chain of events whose links are as precious as gemstones, as clear aslight, as graceful as the whole line by Gianni Pace Gioielli. A firm that is modern and traditional at the sametime. This is the story of the great Gianni Pace Gioielli family.
La progettazioneindustriale èl’ingrediente dellenuove ricette diGianni Pace Gioiellich e perfezional’estro creativo.“Marchio difabbrica” di ognicreazione restainfatti il disegnofatto a mano
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Non c’è regola che tenga da Di Gennaro Preziosi: l’unica vera legge è il buon gusto. Da
tre generazioni, l’unico principio a farla da padrone è che è il cliente a decidere. Su
tutto.
Linee morbide oppure inflessibili. Bracciali, collier, curve e spazi vuoti da riempire
con diamanti e pietre preziose. Catene ad anelli larghi o ridotti, una fascia rigida e sati-
nata o una montatura barocca e poi magari il vezzo di un fiore, da lasciare puro come
in natura o da rendere sfarzoso con un brillante. O tre, o dieci, perché no. Lo diceva-
Da tre generazioni lafamiglia Di Gennaroaccompagna il clientenella realizzazione dimonili personalizzati
D.G. Preziosiogni desiderio diventa gioiello
no gli antichi Greci e lo ricordano i Di Gennaro, nel segno della
storia che li precede: i diamanti sono “frammenti di stelle, lacri-
me degli Dei”. Se sono di più, non ne è svilito il valore, anzi, è
esaltato dal numero. Non importa il
taglio. Che sia a goccia o baguette,
trapezio o princess, è averlo preferito
tra mille quello che conta.
La famiglia Di Gennaro dà carta
bianca ai propri clienti, perché la
premessa è che il gioiello, una volta
indossato, diventa un elemento della
personalità, si integra con il corpo e
le predominanze di chi lo usa per
adornare la propria figura. Mille e
più le scelte che Di Gennaro Preziosi
offre come spunti di partenza, ma
nessuna di queste è definitiva: è sol-
tanto una traccia. Ogni singolo trat-
to può essere personalizzato, adatta-
to al proprio gusto.
Poche, brevi ed immediate parole
per descrivere l’universo di montature della Di Gennaro
Preziosi, che da tre generazioni realizza oggetti in grado di arric-
chirsi di volta in volta della purezza del diamante o delle grada-
zioni delle pietre. O, più semplice-
mente, di restare così come sono: per-
fetti nella loro genuinità. (mdf)
DD..GG.. PPrreezziioossiiVia Grande Orefici, 1
80133 Napoliph. +39 081 200104fax +39 081 204335
Centro Orafo Il Tarì, mod. 243-24481025 Marcianise (CE), Italy
ph. +39 0823 513011fax +39 0823 513013
email info@digennarodiamanti.itweb www.digennarodiamanti.it
D.G. Preziosi. Every wish becomes jewel
There is no possible rule for Di Gennaro Preziosi: the only real lawin good taste. For three generations the only ruling principle has beenthat it is the client who decides. On everything. Smooth or rigidlines. Bracelets, collier, curves and empty spaces to be filled with dia-monds and gemstones. Chains of large or small links, a rigid andglossed band or a soft baroque frame and maybe also a flower, to beleft pure as it naturally is or to be made more elaborate adding a dia-mond. Or three, or even ten, why not. As the ancient Greek used tosay, and Di Gennaro quotes: diamonds are “fragments of stars, tearsof Gods”. If there are more their value is not debased, on the contra-ry the number is glorified. The cut does not matter. Whether it isdrop-shaped or baguette, a trapezium or princess, the only thing thatmatters is for it to be the favourite one. The Di Gennaro family letsits customers decide, because it all depends on the fact that a jewel,once you are wearing it, becomes a part of your personality, it wellintegrates to your body and to your preponderances in order toembellish your figure. Di Gennaro Preziosi offers thousands of choi-ces from which to start, but none of them is definitive: it is only adraft. Each and every trait can be customized, adapted to one’s taste.A few, brief and immediate words to describe the universe of DiGennaro Preziosi, which has realized for three generation objectscapable of getting more and more precious thanks to pure diamondsand gemstones of various colours. Or, even more simply, of remai-ning the way they are: perfect in their authenticity.
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di Luciett
a Vincig
uerra
Nel cuore d
i Napoli
l’inalterabil
e eccellenza
della tradiz
ione orafa
l’omaggio all’eleg
anza di tutti i tempi in un’otti
ca contemporanea
Massimo Argentiere
brand
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A tribute to the elegance of all time from a contemporary point of view
Sometimes words are not enough, they no longer are. Moreoverthe right ones feel unrepeatable, almost as if they had neverbelonged to us. And when even a caress seems too binding a gestu-re, then only a jewel can be sweeter than a smile, more movingthan a melody, hotter than a kiss. But it has to be a jewel capableof drawing a circle of fire in the middle of the world, a privilegedplace for the princess, rather the queen, living inside everywoman. Something capable of go beyond emotions, such as thecollection Corona by Massimo Argenterie, the jewel par excellen-ce, mirror image of soul. An extremely precious detail, very royal.Whether they are meant to be pendants or a pair of earrings,bracelets or rings, the little crowns of Massimo Argentiere repre-sent the right combination of ancient charm and modern elegan-ce, equilibrium between legend and reality, with the help of thestirring bite creations. In white or pink gold and silver, enrichedwith diamonds and gemstones, these little and charming jewelsare meant for great women. From its windows, though, whatleaps up is also the immediate and eccentric beauty of objects sodifferent from each other they stun; a dazzling window on theworld of jewellery, almost as if the styles that made history wereall there, summarized into objects that are sometimes provoking,sometimes romantic, futuristic, more often classical, but also vin-tage and ironic. It seems as if Argentiere were moving backwardsin time to plan a new creativity, more ambitious and complex. Itis an hyperbole that covers all the greatest metamorphosis asregards jewels, to tell stories about women who reach their best inthe light of diamonds, in the fire of ruby, in the freshness of tur-quoise, in the sensuality of coral, in the glee of colours.
MMaassssiimmoo AArrggeennttiieerreeVia San Biagio dei Librai, 4680138 Napoli - Italyph. fax + 39 081 202341email: massimoargentiere@libero.itweb: www.massimoargentiere.it
Quelle giuste, poi, diventano impronunciabili, quasi non ci fossero mai
appartenute. E quando anche una carezza sembra un gesto troppo impegna-
tivo, allora solo un gioiello può essere più dolce di un sorriso, più trascinante
di una melodia, più caldo di un bacio. Ma uunn ggiiooiieelllloo cchhee ssaappppiiaa ddiisseeggnnaarree uunn
cceerrcchhiioo ddii ffuuooccoo nneell mmeezzzzoo ddeell mmoonnddoo,, uunn lluuooggoo pprriivviilleeggiiaattoo ppeerr llaa pprriinncciippeess--
ssaa,, aannzzii,, ppeerr llaa rreeggiinnaa cchhee èè iinn ooggnnii ddoonnnnaa.
Qualcosa che sappia andare più in là di un’emozione, come llaa ccoolllleezziioonnee
CCoorroonnaa ddii MMaassssiimmoo AArrggeennttiieerree, il gioiello per antonomasia, l’immagine spe-
culare dell’animo. Un dettaglio preziosissimo. Davvero regale.
Che siano disegnate per un pendente o per un paio di orecchini, per un
bracciale o per un anello, le piccole corone di Massimo Argentiere sono la giu-
sta combinazione tra fascino antico e moderna eleganza, in equilibrio tra real-
tà e leggenda, complici di creazioni dall’appassionante mordente. In oro bian-
co, rosa e argento ed impreziositi da diamanti e pietre preziose, sono piccoli
fascinosi gioielli destinati a grandi femminilità.
Ma dalle sue vetrine sgorga anche la bellezza immediata ed eccentrica di
opere così differenti che stordisce una così tanta varietà, una abbagliante
finestra spalancata sul mondo della gioielleria, quasi che gli stili che
hanno fatto la storia siano tutti lì, sintetizzati in oggetti a volte pro-
vocatori altre romantici, futuristici, più spesso classici, ma anche
vintage e ironici. SSii hhaa ccoommee ll’’iimmpprreessssiioonnee cchhee AArrggeennttiieerree ssii mmuuoovvaa
aa rriittrroossoo nneell tteemmppoo ppeerr pprrooggeettttaarree uunnaa nnuuoovvaa ccrreeaattiivviittàà,, ppiiùù aammbbii--
zziioossaa ee ccoommpplleessssaa. La sua è un’iperbole che fagocita le più grandi
metamorfosi in fatto di preziosi per raccontare storie di donne che
toccano l’apice nella luce del diamante, nel fuoco del rubino, nella
freschezza del turchese, nella sensualità del corallo, nell’allegria dei colori.
A volte le parole non bastano, o non bastano più.
Massimo Argentiere
70HappyHour
Che noia essere sempre perfettini, nonsbagliare mai! Rivendichiamo il dirittoall’errore, THE RIGHT TO BE WRONG.È questa la filosofia di OPSFlat che portaad esempio gli errori -quelli che si sonopoi rivelati una fortuna, quegli sbagli chehanno poi cambiato le sorti del mondo-,dei personaggi storici di tutti i tempi: unofra tutti Cristoforo Colombo.OPSFlat è un orologio nuovo, è il
nuovo orologio della OPSOBJECTSLtd -nata da una partnership tra lo studiodi Design milanese Gubo con la BCL Ltddi Hong Kong, una trading specializzatanella produzione di orologi e gioielli perclienti di tutto il mondo.Ironico, ultrasottile, in silicone, dal
design italiano che vagamente ricorda lasilhouette dei segnatempo digitali deglianni ’80, con display a cristalli liquidi,allegro, tanto tanto colorato - ben 15diverse tonalità e quattro fluorescenti,ognuna ispirata al profumo dei più getto-
L’orologio più cool per chi non ama stare in ombraÈ sempre happy hour con OPS OBJECT
Che noia essere sempre perfettini, non sbagliare mai! Rivendichiamo il diritto all’errore:
the right to be wrong!
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nati cocktail della movida: caipiroska a fragola, margarita, mojito e sexon the beach -, morbido, resistente all’acqua (subacqueo 5 ATMgrazie al movimento digitale blisterato) con luce e con fibbia inpolicarbonato. Tutto questo in soli sei millimetri che quasi dimen-tichi di averlo al polso tanto è sottile. OPSOBJECT è un accesso-rio dalla veste grafica graffiante e dalla tecnica perfetta, ma non perquesto di élite, anzi, è per tutti, per tutti quelli che vivono alla luce delsole, vivaci, proprio come te. OpsObject, un colore per ogni occa-sione, una tonalità per ogni momento della giornata, da indossarea contrasto o tono su tono. E per chi ama essere protagonista più oro-logi insieme, per un look davvero eccentrico e creativo. Perché conOpsObject puoi sbagliare. Ops! Puoi osare. (mb)
Diffusione Orologi srl Centro Orafo Il Tarì, mod. 132-133
81025 Marcianise (CE), Italyph. +39 0823 513065 / 517132
fax +39 0823 513066web www.kebros.it
It’s always happy hour with OPS-OBJECTThe most trendy watch for those who want to stand out of the crowd
This is the philosophy of OPSFlat; on its advertisement examples of mistakes, that have then turned out to be a suc-cess, of history makers of all time, such as Cristoforo Colombo. OPSFlat is the new watch by OPSOBJECTS Ltd,born from the partnership between Gubo, a Milanese design firm, and BCL Ltd of Hong Kong, a trading company spe-cialized in the production of watches and jewels for clients from all over the world. Ironic, extra flat, in silicon, its Italiandesign slightly reminds of the silhouette of the digital clocks from the 80s, with liquid crystal display, full of glee andcolour – in as many as 15 different colours and four fluorescent, each one inspired to he scent of the most wantedcocktails of the movida: strawberry caipiroska, margarita, mojito and sex on the beach - soft, water-resistant (5 ATMthanks to the digital movement in blister) with light and watchstrap in polycarbonate. All of this in only 6 millimetres, soflat you forget you are wearing it. OPSOBJECT is an exceptionally designed and technologically perfect accessorize.But it doesn’t mean it has to be exclusive of a small élite. It is, instead, for everyone who lives under the sun, lively,just like you. OPSOBJECT, one colour for each occasion, a shade for every moment of the day, to be worn in con-trast in matching tones. Those who love to stand out can wear more than one watch at a time, for a very eccentricand creative look. Because with OPSOBJECT you have the right to make mistakes. Ops! To dare.
OPSFlat è in vendita a 24,90 €
Muzzico Gioielli Il Tarì, mod. 045 Edificio Perla Marcianise (CE) tel. 0823 513118
Gem Gioielli via Vetulonia, 24 Roma tel. 06 7004852
La bellezza non è che una promessa di felicità Stendhal
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Muzzico Gioielli
I Gioielli del Sole srl
81025 Marcianise (Ce)Centro Orafo “Il Tarì”
showroom 226, 228
tel. +39 0823 513244fax +39 0823 514888
www.igioiellidelsole.comProduzione e commercializzazione gioielleria e pietre preziose
La natura assume un ruolo privilegiato
nella nuova collezione della ORODORO
che, impiegando l’antica tecnica della cera
persa, la ripropone verosimilmente con
grandi capacità espressive.
E predilige il fiore, esaltandolo con
magistrale prospettiva, splendido tra chia-
roscuri e giochi di volumi vaporosi, pro-
prio come appena reciso. La perfezione è
lodevole presentando anche nella fissità
del soggetto un grande ritmo, un movi-
mento dato da una impalpabile brezza che
curva i petali sotto una invisibile forza.
Trattenuta dalla superficie vellutata del-
l’oro giallo, anche la brina, che affiora sot-
toforma di purissimi diamanti, partecipa
alla costruzione del soggetto nella quale
una grande perla australiana si pone nel
mezzo come candido polline. Questa
eccezionale scultura è un anello della linea
Sherazade, celebrata en suite con i mervel-
leuses ciondoli, una parure superba ma dal
registro romantico quanto il Luxury
Floreal, una composizione più complessa
baciata dalla luce, dove alla corolla d’oro se
ne addiziona una più articolata scaldata dal
rosa del corallo cerasuolo. Ne scaturisce
una prospettiva armonica dove ombre e
colore si aggregano in un concorso di ele-
ganza per enfatizzare quei dettagli che
donano profondità anche dove, apparente-
mente, non c’è.
Una brusca variazione stilistica dona
diversa classe all’anello Charm che sbriglia,
attraverso una ambiziosa archittettura, un
generoso nastro di oro bianco, squisita-
mente stilizzato ed impreziosito da una vir-
gola di diamanti, per catturare l’imperfetta
forma di una iridescente perla barocca.
Dal 1999, il notevole talento della
Orodoro continua a proporsi perenne-
mente attuale, sa dare il meglio di sé in gio-
ielli-poesia, un mero simbolo di lusso,
quella ricchezza estetica che sa rendere più
bella una donna.
Le sue nuove collezioni saranno presen-
tate nella nuova boutique “Noblesse de
Naples” nella prestigiosa Place Vêndome
di Parigi, il punto di riferimento delle
eccellenze del lusso napoletane.
di Maria Rosaria Petito
brand
ORODOROOmbre e colore si coalizzano in un concorso di eleganzaGioielli-poesia in forme perennemente attuali
Orodoro - Poetry of jewels
The jewels of the Company Orodoro are inspired by nature.This Company produces flower-shaped golden rings, with petalscovered by pure diamonds and an Australian cultured pearl pla-ced in the core of them. A true golden sculpture, that belongs tothe jewels collection Sherazade. Luxury Flower, instead, is a flo-wer-shaped ring made by gold and coral. Charm is a ribbon-shaped white golden ring, made precious bydiamonds. Since eleven years ago, Orodoroproduces luxury jewels to enrich the beau-ty of women. The new jewelry collec-tions Orodoro will be showed atthe “Noblesse de NaplesBoutique” in PlaceVendome - Paris.
Predilige il fiore, esaltandolo con magistraleprospettiva, splendido tra chiaroscuri e giochi di volumi vaporosi, proprio come appena reciso
di Iaia Mito
OOrrooddoorrooCentro Orafo Oromare
81025 Marcianise (CE), Italyph. +39 0823 1644457
mobile +39 329 8898785fax +39 0823 1644455email posta@orodoro.it
web www.orodoro.it
Predilige il fiore, esaltandolo con magistraleprospettiva, splendido tra chiaroscuri e giochi di volumi vaporosi, proprio come appena reciso
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del suo marchio di punta, AArrmmoonniiee
GGiiooiieellllii, è un percorso di toni e grada-
zioni: pietre preziose dai colori del mare
e del cielo - zaffiro, acquamarina, sme-
raldo - a quelli più caldi della terra -
quarzo rutilato o citrino e rubino.
Eppure, aallllaa mmaaeessttrriiaa ddeellllaa ttrraaddiizziioonnee
ll’’aazziieennddaa PPrrooggeettttiiOOrroo hhaa ssaappuuttoo aaccccoossttaarree
aanncchhee ll’’iinntteerreessssee ppeerr llaa ccoonntteemmppoorraanneeiittàà ee
llee nnuuoovvee tteeccnnoollooggiiee: il sito dell’azienda sarà
a breve on line con una versione rinnovata
nella grafica e nei contenuti.
Quale occasione migliore di una fiera per conoscere le ultime novità di ProgettiOro
Srl.? E allora non resta che aspettare Precious World, la rassegna primaverile del Tarì
che si svolge dal 7 al 10 maggio, e recarsi presso il Modulo 224. Qui il fondatore del-
l’azienda Tiberio Fiorentino, con i figli Danilo, Diego e Davide, ddaall 11999922 ddiisseeggnnaa ee
rreeaalliizzzzaa ggiiooiieellllii cchhee iinnccaannttaannoo lloo ssgguuaarrddoo. Dall’idea di design fino agli aspetti più
tecnici, l’azienda PPrrooggeettttiiOOrroo ccrreeaa ooggggeettttii uunniiccii ddaallll’’iimmmmaaggiinnee aaccccaattttiivvaannttee, frutto
di una produzione completamente artigianale.
E di novità da scoprire, quest’anno, ce ne sono tante. In prima fila, llee ffeeddii TTrriinniittyy,
tre fasce in oro bianco, rosa e giallo, ornate da diamanti white e black, ma anche pre-
ziosi anelli tempestati da zaffiri, rubini o smeraldi.
Linee sinuose e delicate: se accostate le une alle altre, formano una immaginaria
continuità che esalta il valore delle singole fasce. La storia dell’azienda ProgettiOro e
le preziose armonie di colore
PROGETTI
OROdi Chiara Di Martino
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ProgettiOro
There is no better occasion than an exposition to get to now the latest news from ProgettiOro srl. You only haveto wait for Precious World, the spring show in Il Tarì that takes place from the 7th to the 10th of May, and gostraight to Unit 224. There, the founder of the firm Tiberio Fiorentino and his sons Danilo, Diego and Davide,have been designing and realizing charming jewels since 1992. From the idea of design to the most technicalaspects, the firm ProgettiOro has been creating unique and winning jewels, result of a strictly handmade produc-tion. And this year there is a lot of news to discover. First of all, the marriage rings Trinity, three bands in white,pink and yellow gold, embellished with white and black diamonds, but also the precious rings studded with sap-phires, rubies and emeralds.Winding and delicate lines: if put one next to the other they form an imaginarycontinuity that enhances the value of every single band. The story of the firm ProgettiOro and of its leadingbrand, Armonie Gioielli, is a course of colour shades and gradations: gemstones from the colours of the skyand the sea - sapphires, aquamarines, emeralds - to the warmer colours of the earth - rutilated or citrinequartz and rubies. Nevertheless, the firm ProgettiOro has been able to combine the mastery of tradition tothe interest for contemporaneity and new technologies: its website will soon be online with a new versionas regards graphic and contents.
AArrmmoonniiee GGiiooiieellllii distribuito da PPRROOGGEETTTTIIOORROO ssrrllCentro Orafo Il Tarì, mod. 224-225
81025 Marcianise (CE), Italynumero verde 800 427110
ph. +39 0823 513092 / 513020fax +39 0823 513936
email info@progettioro.itweb www.progettioro.com
le fedi Trinity,tre fasce in orobianco, rosa e
giallo, ornate dadiamanti white
e black
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CCoommee bboonnbboonn tteennuuttii iinnssiieemmee ddaa ddeelliiccaattii
aanneellllii iinn aarrggeennttoo,, uunnaa ssiinnffoonniiaa ddii ffrreesscchhee
eemmoozziioonnii,, uunn mmuusstt cchhee ssii aaddddiiccee,, qquuaassii,,
aadd ooggnnii llooookk.. Sono le creazioni della
Mediterraneo, uno stile sospeso tra il
bucolico ed il gypsy, un cult
molto appassionante.
Ogni elemento è un contrap-
punto in una vivace combina-
zione di forme e colori che
sembra nata dall’istinto di
uno smaliziato designer.
Con la sua nuova colle-
zione Napoletano confer-
ma ancora una volta che la
moda non vuole compro-
messi, ecco allora ggiiooiieellllii
ddaallll’’aanniimmaa eeaassyy cchhee ttrraassccii--
nnaannoo nneell ppiiccccaannttee mmoooodd eessttiivvoo, piccole
gioie che non possono mancare tra gli
accessori di una vera fashionist.
La nuova collezione della Mediterraneo si
presenta come il glamour più atteso, llaa
rriissppoossttaa ggiiuussttaa aallllaa ggrraann vvoogglliiaa ddii pprriimmaavvee--
rraa,, ddii ssoollee,, ddii aalllleeggrriiaa,, ee ppiiaaccee ddaa mmoorriirree
ppeerrcchhéé pprreeddiilliiggee nnoonn ddiissccoossttaarrssii ddii mmoollttoo
ddaaii ccoonnssuueettii ccaannoonnii ddeellllee uullttiimmee tteennddeennzzee
ma, anzi, ama seguirle e farle proprie spun-
tandole lì dove qualche inefficace eccesso
potrebbe violare i limiti della raffinatezza
che intende mantenere nelle linee delle sue
creature, per una più attenta rispondenza
alle richieste di oggi.
Che siano collane, bracciali, orecchini,
l’argento accompagna delicatamente le
pietre semipreziose in soluzioni romanti-
camente effervescenti, uunn ssoollaarree lliinngguuaagg--
ggiioo ccrroommaattiiccoo ssttrraavvaaggaannttee ee ssooffiissttiiccaattoo
che dalle profonde tonalità plum sfiora il
pallore della luna; diverse interpretazioni
di una immaginifica tavolozza dalla quale
Mediterraneo ruba i verdi delle giade
succose come kiwi, le arcobalenanti stria-
ture dell’agata, il cocente rosso arancio
della corniola, il sofisticato viola delle
ametista che sconfina nel sensuale auber-
gine, quello che domina negli orecchini,
per intendersi, le limpide trasparenze del
quarzo e il violento giallo del citrino per
combinarli in un puzzle capriccioso che
cattura fiori, gocce, elefantini, beads,
rombi. UUnn mmuusstt hhaavvee ggiioovvaannee ssoorrpprreenn--
ddeenntteemmeennttee vveerrssaattiillee,, uunnaa rriissppoossttaa
aallll’’iinnttiimmaa vvaanniittàà ddeellllee ddoonnnnee.
brand
la voglia di essere se stesseUn nuovo glamour nell’alchimia dei colori
MMeeddiitteerrrraanneeooCentro Orafo Il Tarì, mod. 24181025 Marcianise (CE), Italy
ph. +39 0823 513112/13email gennaronapoletano@tari.itweb www.gennaronapoletano.it
MEDITERRANEO
di Martino Belmanto
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Mediterraneo, being yourselfA new glamour in an alchemy of colours
Like bonbons kept together by silverlinks, a symphony of fresh emotions,a must that goes with almost everylook. These are the creations byMediterraneo, a style hoveringbetween bucolic and gypsy, a fasci-nating cult. Every element representsa counterpoint in a lively combinationof shapes and colours which seems to beborn from the instinct of a crafty designer. Withhis new collection, Napoletano gives once againproof of the fact that fashion does not compromi-se. That is how he gives life to jewels with an easysoul which take you to the spicy summer look, lit-tle bijous that cannot be missing among the acces-sorizes of a real fashionist. The new collection byMediterraneo promises to be the most awaitedglamour, the right answer to our need forspring, for sun, for cheerfulness, and it is incre-dibly liked because it does not drift away fromthe usual rules of the last trends but, rather, itprefers to follow them to make them its own,blunting their ineffective excesses when these maycross the limits of elegance, which are meant to bekept in the lines of its creatures, to better meet toda-y’s needs. Whether they are necklaces, bracelets or ear-rings, silver gently accompanies semi-precious gemstonesin romantic and spicy solutions, a lively language ofcolour, extravagant and sophisticated, that goes from thedeep plum shades to the paleness of the moon. Differentinterpretations of an highly imaginative palette fromwhich Mediterraneo steals the green of jades as juicy askiwis, rainbow-like streaking of agates, the burning orange-red of carnelians, the sophisticated purple of amethysts thatlead to sensual aubergines - the ones that dominate the earrings-the limpid transparencies of quartz and the strong yellow of citri-ne to combine them in a bizarre puzzle which captures flowers,drops, elephants, beads, diamonds. A young and incredibly versatilemust have, an answer to women’s hidden vanity.
Diego & Riccardo Di Gennaro
D.G. preziosisede: Via Grande Orefici, 1 - 80133 Napoli / tel. +39 081 200104 / fax +39 081 204335il Tarì: showroom 243/244 / tel. +39 0823 513011 / fax +39 0823 513013
www.digennarodiamanti.it info@digennarodiamanti.it
advartemisiacomunicazione.com
ph
otosalvatore pastore
Si è ispirata ai maestosi cancelli della
Cattedrale della sua città per creare una
collezione di gioielli che, di diritto, è diven-
tata una mostra. Alessandra Libonati, desi-
gner napoletana, è stata protagonista della
rassegna “Cancelli d’argento”, nella Sala
delle Carceri del Castel dell’Ovo, aperta al
pubblico dal 16 al 23 aprile. Oggetti ele-
gantissimi, ricami di metalli preziosi e pie-
tre, che richiamano gli antichi cancelli pre-
senti nel Duomo di Napoli.
Venti gioielli per cinque collezioni dai
nomi in latino - Mirabilis, Fidelis, Arca,
Artes e Carcer impetus - prodotte nell’ar-
co di un anno e mezzo ma ideate nel
corso di una intera carriera da artista,
designer e gemmologa.
OOrroo ee aarrggeennttoo,, ggrraannaattoo rroossssoo,, aammeettiissttaa
ee ppeerrllee ddii mmaarree ggrriiggiiee ee bbiiaanncchhee ppeerr aarrrriicc--
cchhiirree ii pprreezziioossii.. UUnnaa sscceellttaa ccaassuuaallee??
«No, voluta, anzi studiata nel dettaglio.
Sono tutte pietre che, per colore o forma,
hanno a che fare simbolicamente con i
gioielli antichi e con i principi immateria-
li della spiritualità. Il taglio e la caratura
sono invece quelli di oggetti-moda, asso-
lutamente contemporanei».
DDooppoo llaa mmoossttrraa,, qquuaallee ssaarràà llaa ddeessttiinnaa--
zziioonnee ddeeii ggiiooiieellllii eessppoossttii??
«Sono in contatto con i Musei capitoli-
ni per una nuova esposizione; quello che
è certo è che saranno inseriti in un catalo-
go ricco di riferimenti storici. In ogni caso
sono e resteranno pezzi unici, e saranno
esposti in modo permanente nel mio sho-
wroom. Sto prendendo in considerazione
l’ipotesi di commercializzare solo una
linea easy di orecchini, a partire da un
paio di pendenti esposti a “Cancelli
d’Argento”».
PPiiuuttttoossttoo iimmppeeggnnaattiivvii ii nnoommii ddeellllee ccooll--
lleezziioonnii.. CC’’èè uunn ssiiggnniiffiiccaattoo pprreecciissoo??
«Il latino è il nostro passato e ciascuna
linea contiene gioielli coerenti con il
nome della collezione. I singoli oggetti
che compongono Mirabilis, per esempio,
portano i nomi delle regine che nel corso
dei secoli hanno donato a San Gennaro
oggetti importanti». (cdm)
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in mostra a Napoli i gioielli di Alessandra Libonati
“Cancelli d’Argento”
Aless
andr
a Li
bona
ti
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L’Italia è ricca di tradizioni artistiche ed
artigianali, perché la scelta del concorso è
ricaduta proprio sulla Campania?
Pochi territori al mondo hanno
un’identità fortemente connotata in ter-
mini di materiali, lavorazioni e tecniche
come quella campana nel settore orafo. La
straordinaria produzione ha raggiunto
l’apice del suo splendore a cavallo tra
Ottocento e Novecento, come documen-
tano i manufatti conservati nei numerosi
musei regionali. Purtroppo le glorie del
passato non trovano riscontro nella fragi-
lità della produzione contemporanea e
quello che è un inestimabile patrimonio
in termini di know how e filiera produtti-
va purtroppo sta perdendo competitività
nello scenario globale. Con i quattro con-
sorzi campani abbiamo organizzato un
concorso internazionale dedicato al gio-
iello campano per designer under 35. Gli
obiettivi includono la promozione e la
valorizzazione del gioiello campano in
ambito internazionale e la sensibilizzazio-
ne della comunità del progetto sui mate-
riali e le tecniche del gioiello campano.
Molte delle scuole che abbiamo invitato
in ambito internazionale - dalla Cina alla
Polonia, da Israele agli Stati Uniti
all’Australia - non conoscevano le specifi-
cità e la bellezza del gioiello confermando
così la fondatezza dell’iniziativa. Ci aspet-
tiamo molto anche dai progettisti locali
che spero partecipino numerosi.
Un approccio incentrato sul design
potrebbe essere il modo giusto per usci-
re dalla crisi?
Concorso Internazionale Gioiello Campano 2010Bando e modalità di partecipazione su www.polidesign.net
di Lucia Venino
UN CONCORSO D’IDEE PER RILANCIARE IL GIOIELLO CAMPANO
ALBA CAPPELLIERI: “IL DESIGN PUÒ AIUTARE A SUPERARE LA CRISI”
Alba Cappellieri, professore di designdel gioiello e direttore del corso di perfe-zionamento al Politecnico di Milano, pre-senta il concorso internazionale sul gioiellocampano promosso dai consorzi oraficampani - Il Tarì, Borgo Orefici, Vulcano,Oromare - e propone una riflessione sulruolo del design tra identità, territorio einnovazione.
Pochi territori al mondo hanno un’identità fortemente connotata in termini dimateriali, lavorazioni e tecniche come quella campana nel settore orafo
Troppo spesso il design sottende forme
“alla moda” e non, come dovrebbe, la
capacità di rispondere ad esigenze del-
l’impresa e far sopravvivere tradizioni e
saperi artigianali reinterpretati secondo i
linguaggi della contemporaneità.
Purtroppo gran parte delle imprese orafe
ricorre al design come a un credo stilisti-
co più che a un vettore di innovazione. Al
contrario, il design non è una forma
minimale che si oppone alla tradizione
bensì un metodo attraverso cui farla rivi-
vere. Rappresenta uno dei più significati-
vi elementi di valorizzazione del tessuto
imprenditoriale italiano ed è ormai rico-
nosciuto come un valore aggiunto per la
competitività dell’impresa e del territorio.
Manca una concezione del design non
tanto come prodotto quanto come pro-
cesso, in grado di agire sui diversi livelli di
creazione del valore del prodotto.
In quale modo questa concezione può
essere rapportata alla realtà campana?
Il design può rappresentare il trait
d’union tra passato e futuro. La tradizio-
ne reinterpretata può divenire archetipo
contemporaneo e dare nuova linfa espres-
siva alla produzione sia artigianale che
seriale. L’intervento dei designer può san-
cire l’incontro tra mondi apparentemente
lontani e suggerire nuovi percorsi per sal-
vaguardare la memoria. Nel caso del
corallo, ad esempio, le riproduzioni in
stile o il fiorire di amuleti non sono suffi-
cienti a garantire la sopravvivenza del set-
tore. Questo straordinario materiale
andrebbe reinterpretato anche secondo il
gusto corrente, inevitabilmente diverso
da quello di un secolo fa. La creazione di
una cultura del progetto intesa come
sistema dinamico di valori, saperi e tradi-
zioni in grado di sopravvivere nel tempo,
è lo strumento per non perdere preziosi
tasselli della nostra storia alla luce dell’in-
calzante globalizzazione che omologa gli
atteggiamenti dell’uomo nel rapporto
con il territorio. La Campania possiede
straordinari giacimenti della conoscenza
orafa: recuperare la memoria diviene un
imperativo categorico contro la perdita di
un patrimonio produttore di differenze.
Pochi territori al mondo hanno un’identità fortemente connotata in termini dimateriali, lavorazioni e tecniche come quella campana nel settore orafo”
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Parcheggio affollato e subito altre novità: pietre taglio a rosa, tsavoriti,spinelli, tormaline.
Ho appuntamento alle 9 con un collega all’esterno del padiglione 3, cuore dell’evento, per cuidevo arrivare con buon anticipo al parcheggio dove mi aspetta la prima sorpresa rispetto alloscorso anno: a occhio stimo una metà abbondante di posti già occupati e devo fare una mode-sta fila per pagare il primo dazio alla kermesse (30 franchi svizzeri, 10 in più dell’anno scorso).Uno dei rari casi in cui la coda può metterti di buon umore, qualcosa sta cambiando. Mi immer-go nel padiglione 3 seguendo una tattica collaudata: veloce giro complessivo e memorizzazio-ne degli stand più interessanti. La tecnica del colpo d’occhio è particolarmente indicata per unavalutazione globale dei nuovi trend e con un discreto allenamento è possibile cogliere da cheparte tira il vento. Al piano terra si concentrano non sorprendentemente gli espositori piùblasonati dato che il costo degli spazi fieristici è inversamente proporzionale rispetto alprogredire dei piani della Mostra. Qui si possono osservare gemme realmente uniche, proba-
bilmente la maggior concentrazione almondo in ambito fieristico. Sulle prime micontento di trarre le prime conclusioni di carat-tere generale. Colpisce un deciso incrementodi gemme tagliate a rosa e, se nell’edizioneprecedente si erano visti quasi esclusivamen-te zaffiri di vari colori e materiali meno pregia-ti, oggi praticamente ogni gemma sembradisponibile in questa riedizione di uno dei piùantichi tagli della storia. Perle, tante perle diogni tipo, qualità e soprattutto colore: rosa,golden, chocolate, grigie. Sarà uno dei leitmotiv della fiera, anche riguardo alla gioielle-ria, per la prima volta nelle vetrine un numero
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Baselworld 2010: segnali di ottimismo“.. Fra pochi minuti atterreremo, il tempo è buono e la temperatura al suolo è di 19 gradi..” Le previsioni meteo che avevano sentenziato piog-gia per i tre giorni a venire sembravano smentite: non sarà così, l’indomanii, come a seguire il solito copione ormai immutato negli anni, un cieloplumbeo e una pioggerellina fine appariranno puntualissimi ad incorniciare il paesaggio. Sabato mattina, non so veramente cosa aspettarmida questa edizione, ho avuto notizie freschissime da un amico appena tornato dalla fiera di Hong Kong e, se da un lato mi conferma una certavivacità riguardo all’affluenza di operatori, anche italiani, dall’altro mi segnala che numerosi espositori di rilievo quest’anno passeranno la mano.Basilea è ormai troppo cara, soprattutto in tempi di crisi mentre, di recente il mercato asiatico si rivela decisamente più interessante.
di Alberto Scarani*
consistente di rarissime perle conch rosa e Melo di straordinaria bellezza e dimensioni.L’intero mercato perlifero sembra essersi galvanizzato al punto da aver riportato alla ribalta fie-
ristica anche alcuni commercianti delle ormai introvabili perle naturali, relegate da anni in un mer-cato di nicchia ristretto a pochissimi amatori e collezionisti a causa dei prezzi stellari raggiunti.Tormaline Paraiba, brasiliane e africane si alternano ad eccezionali spinelli di tutti i coloridisponibili, deciso incremento nell’ offerta di peridoto e alessandrite brasiliana. LaTsavorite sembra avere un gran successo anche e soprattutto nelle dimensioni più piccole e nonè infrequente notare tra gli operatori che vendono il tradizionale meleé calibrato di zaffiro e rubi-no lotti di bellissime tsavoriti brilliant cut che, in alcuni casi vengono proposte come valido sosti-tuto dello smeraldo per la realizzazione di pavé dall’eccezionale brillantezza ed omogeneità dicolore.
Da segnalare in questa tipologia di grandezze la presenza sempre più frequente di lottidi zaffiri incolori. Mi aspettavo di vedere più granato Demantoide africano, il cui prepotenteingresso sul mercato mi era stato più volte segnalato ed invece ne intravedo poco, ma – notatebene – constato un discreto ridimensionamento dei prezzi del materiale russo, venduto in prece-denza a prezzi inavvicinabili.
Diamanti a fette (slices), ancora rose e memorabili fancy color.Progettazione del gioiello al PC a prezzi abbordabili?
Sempre al piano terra la gran parte dei diamantari tocca vederli la domenica, una volta onora-to il riposo ebraico dello Shabat. Tanti sorrisi eppure qualche grossa entità che aveva dato forfaitlo scorso anno non ha ancora fatto ritorno. Qui di spazi vuoti non ce ne sono e le assenze (alcu-ne rilevanti) vengono notate esclusivamente da chi conosce bene questo particolare tipo di mer-cato.
Anche da queste parti c’è spazio per qualche nuova tendenza e, se l’anno scorso avevo regi-strato con curiosità la presenza di fette (slices) di diamante, in molti casi incluse vendutesciolte o montate, quest’anno sembra che il fenomeno vada consolidandosi. Più venditori, prin-cipalmente indiani, espongono fette di diamante a volte appena lucidate in gran quantità e i prez-
zi sono decisamente saliti, segno che questasembra essere qualcosa di più di una meramoda passeggera di nicchia.
Qualcuno, probabilmente influenzato dallatendenza dei nuovi tagli a rosa colorati ha fattodi più: diverse vetrine esponevano diamantirose cut in gran quantità e dimensione,montati e non. A riprova del fatto che i dia-manti Fancy Color, sempre presenti in granquantità, non sembrano soffrire della crisi(almeno non nelle tonalità più rare) possotestimoniare a titolo di esempio che qualcunosi è spinto a chiedere 200.000 dollari percarato per una pietra blu di 1.07 carati nonparticolarmente attraente dal punto di vistadel colore e piuttosto bruttina (Piqué 1) daquello della purezza. Lasciati i diamanti passoa verificare le tendenze dei prezzi relative alcolore.
Per farla breve sembra che per quantoriguarda rubini e zaffiri ci sia una relativa sta-gnazione a patto che non ci si avvicini almateriale superiore ai 2 carati ed esente datrattamenti migliorativi, lì c’è la giungla ed ognivenditore fa il suo prezzo. Registro la presen-za sempre più marcata di materiale prove-niente dalla Tanzania e dal Mozambico, tut-tavia, quando si parla di gemme veramentebelle i prezzi sono quasi sempre proibitivi,segno che se può esserci stato all’inizio uncerto snobismo rispetto alle nuove minierequesto è stato velocemente accantonato inragione della realpolitik che testimonia conpreoccupazione la crescente scarsezza digrezzo di prima scelta.
A questo punto faccio un ulteriore tentativoper ottenere qualche informazione presso glistand dei due laboratori svizzeri, punti di riferi-mento quando si parla di gemme particolar-mente importanti, Gubelin ed SSEF. Devoammettere di essere stato più volte sfortunatoper averli trovati decisamente impegnati tuttele volte che sono capitato in quest’angoloseminascosto del primo piano, tuttavia biso-gna ricordare che entrambi offrono un serviziodi certificazione rapida per i clienti della fiera(24 ore) per cui, all’ennesimo tentativo decidodi soprassedere e di richiedere direttamentedopo la fiera un parere al dottor Kzremnickiil quale si era graziosamente prestato a for-nirci informazioni post fiera lo scorso annoe che, nel frattempo ha sostituito il Prof.
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Hanni alla guida del prestigioso SSEF. “Perle, perle e perle...” La sintesi del dottor Kzremnickinon lascia spazio a dubbi, nonostante la quantità di strepitose gemme di colore sottoposte perla certificazione presso il suo laboratorio sia in costante aumento, il numero veramente consisten-te di perle di eccezionale qualità sembra consolidare una tendenza già percepita nella passataedizione della fiera.
Devo dire che, per quanto riguarda le pietre, esaurita la visita del piano terra e del primo, il padi-glione 3 ha poco altro da offrire. Ma per dovere di cronaca e mosso dalla curiosità di verificarel’affluenza mi spingo ai piani superiori, territorio da sempre riservato al packaging e agli articolivariamente collegati all’orologeria (cinturini, espositori etc.). Rispetto al deserto assoluto della scorsa edizione anche qui riscontro un deciso cam-
bio di tendenza: la gente c’è, entra, chiede, insomma almeno la metà degli operatori sem-brano occupati in trattative, se profique o no non ci è dato sapere. Ho deciso di lasciare perultima la visita al seminterrato ove si concentra la più vasta esposizione di utensili, macchine esimili tutt’ora disponibile in ambito fieristico mondiale e anche qui c’è affollamento, come da tra-dizione, più che negli altri piani. Devo dire che non rilevo novità eclatanti nei prodotti esposti senon la presenza di un maggior numero di software dedicati alla progettazione computerizzata,segno che la strada intrapresa dai primi sta consolidando una tendenza; speriamo che la con-correnza contribuisca all’abbassamento dei prezzi ancora proibitivi per realtà produttive di picco-le dimensioni.
A passeggio in relax tra le griffes. Oro rosso e rosa, stile animalier, pietremulticolor. Ridotta presenza orientale.
Il padiglione 2 è considerato sicuramente il più fashion per la gioielleria. Qui si concen-trano brand di indiscusso spessore e marchi minori che sembrano ispirarsi, nella loro ricerca delcolpaccio da outsider, alle sempiterne sirene del “ vorrei-ma-non-posso”. La superficie mediadegli espositori è in genere superiore a quella del padiglione 3 e in molti casi gli stand sono verie propri spazi privati con accesso filtrato da personale esterno: chi non è direttamente interes-sato a fare business si contenta di circumnavigarli osservando le vetrine perimetrali.
Questo accorgimento, assieme alla mag-gior ampiezza dei corridoi e alla quasi totaleassenza di “butta dentro”, contribuisce a ren-dere la visita più agevole e rilassata e il giropanoramico di rito si traduce in una passeggia-ta di piacere. Vediamo un po’ se c’è nell’atmo-sfera qualcosa che si possa cogliere comenotizia destreggiandosi tra quei marchi dallafortissima identità (che è spesso ripetitiva) odalla spettacolare “muscolarità” (creazioniopulente ma poco originali). Qualcosa da segnalare c’è, l’utilizzo del-
l’oro rosa e delle diverse varianti di rossosembra essere in crescita consolidata,rispuntano come funghi oggetti in stile ani-malier, anche in grandi dimensioni, caratteriz-zati dall’utilizzo di pietre multicolori anche inu-suali come la labradorite e in certi casi dadiamanti icy o milky (simpatici ed efficacineologismi commerciali con cui ci si riferisce amateriale fortemente nebuloso ed opaco, inprecedenza inutilizzato a causa della suadrammatica bruttezza, ma, tant’è, del diaman-te, come del maiale non si butta via nulla). Sirivedono i motivi floreali, i fiocchi e simila-ri sempre in dimensioni rilevanti, moltospesso proposti con gemme rose cut (qualcuno con maggior coraggio propone inu-suali accostamenti diamanti-cuoio lavorato e
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invecchiato). Tra le varie stranezze fa bene al cuore notare la presenza di qualche operatore chetenta un rilancio dello stile art noveau anche tramite l’utilizzo degli smalti e sono smalti veri,pliqué a jour splendidamente realizzati, non le volgari plastiche policrome di recente memo-ria. Di nuovo si notano anche oggetti con stravaganti ed inusuali colorazioni blu, viola etc. otte-nute probabilmente per deposizione galvanica.
Di domenica il movimento è meno frenetico di buon mattino ma siamo sempre su livelli diaffluenza superiori alla passata edizione. Prima di rituffarmi nel cuore vero e proprio della fieradecido di affrontare il distaccato padiglione 6, Hall of Universe. Fatto quello non saranno neces-sari ulteriori grandi spostamenti ed è una decisione strategica visto che anche oggi piove.Dedicato quasi esclusivamente ai prodotti di provenienza orientale (gioielleria, orologeria edaccessori made in China e Hong Kong per l’80% circa, stand di venditori di gemme meno impor-tanti per il resto) quest’area è quella che lo scorso anno sembrava aver sofferto maggiormentedella crisi.
Spiace constatare che l’inversione di tendenza rilevata altrove qui non si è vista, anzi, quasicertamente il padiglione con il più alto tasso di diserzione è stato proprio questo. I motivi tuttaviapossono essere ricercati anche nella vicinanza temporale con la fiera di Hong Kong causata dal-l’anticipo di una settimana rispetto al tradizionale calendario (a soli 10 giorni dall’altro evento) edal fatto che probabilmente alcuni espositori avranno potuto beneficiare della maggior affluenzaeuropea nella metropoli cinese disertando la manifestazione svizzera. Va da sé che, una voltaentrato nel padiglione riesco a valutare numerosi spazi vuoti camuffati ad arte con pan-nelli divisori e il numero di espositori “da riempimento”, (orologeria ed oggettistica estrema-mente economici) é notevolmente aumentato a scapito di quello dei venditori di gioielleria e pie-tre, ad occhio stimo la loro diminuzione tra il 25 ed il 35%.
Tornato alla Messe Platz decido di passare ad un approccio diretto con gli operatori che ierimi erano sembrati più interessanti per ottenere maggiori informazioni sulle tendenze e sui prez-zi. Ma prima, approfittando della relativa calma domenicale decido di scambiare quattro chiac-chiere con Roland Lorié, Presidente dell’International Gemological Institute di Anversa.“Stiamo lavorando bene e probabilmente reagendo meglio di altri concorrenti alla crisi dello scor-so anno...” devo dire che un pò me lo aspettavo, é recentissima l’apertura del nuovo laboratorioIGI di Surat, Il mercato asiatico sembra tirare e nella recente fiera di Hong Kong i diamanti hannofatto un vero (in qualche modo quasi inaspettato) exploit.
Se sei un vero brand (qualunque sia il business originario) devi avere latua linea orologi.
Dopo aver condannato per il secondo giorno consecutivo l’apparato digerente a sorbirsi i mani-caretti del self service da girone dantesco ed aver sorbito l’espresso più orrendo e costoso dellastoria moderna mi immergo nel padiglione 1, Hall of dreams, laddove tutto anni fa è cominciato.L’afflusso è massimo, fatico a passare per i tornelli d’ingresso, ma il collo di bottiglia si allargaquasi subito schiudendo le porte al tradizionale vastissimo spazio su cui si affacciano i brand oro-logiari più conosciuti ed apprezzati al mondo. Si tratta di strutture nella struttura, stand mul-tipiano di centinaia di metri quadri di superficie, una corsa a chi stupisce di più.
È subito chiaro che il grosso dell’utenza non professionale (ricordiamo che il Baselshow è unadelle pochissime fiere del settore aperta al pubblico) si affolla qui alla spasmodica ricerca deiquesto o quel catalogo, del gadget griffato. Tuttavia lo spettacolo è quasi sempre lo stesso ognianno, le uniche differenze si notano relativamente a questo o quel brand che nel frattempo haacquisito più quote di mercato ed è per questo disposto a pagare di più per ottenere una posi-zione maggiormente visibile e strategica. Ma qualcosa di nuovo (oltre ai tantissimi nuovi model-li, la concorrenza sembra veramente agguerritissima) a ben guardare la trovo anche qui, certo,per non fare pubblicità mi occorrerà il vostro aiuto: concentratevi per un attimo e pensate ad unaGriffe di moda, fatto? Bene vi assicuro che all’interno dell’immenso hall of Dreams troverete lostand con il nome che avete pensato, magari di un colore bianco latte accecante, con quattrovetrine nelle quali fanno bella mostra orologi (ovviamente prodotti in svizzera) di qualità diretta-
mente proporzionale allo status del nomestampato sul quadrante.
Al giorno d’oggi sembra che la sovraesposi-zione del marchio abbia definitivamente colo-nizzato anche gran parte del settore dell’orolo-geria e probabilmente non esiste una casa dimoda che non annoveri nella sua costellazio-ne attività satelliti dedicate alla distribuzionedi orologi personalizzati. L’airbus sorvola l’Italia invisibile sotto
uno spesso strato di nubi bianchissime, èun buon momento per le riflessioni.Sembra che ci sia una voglia diffusa di far rico-minciare a girare la ruota, ma la sensazione èche per farla ripartire al ritmo giusto ci vorràancora qualche tempo.
Le cifre che ricevo a fiera ultimata hannobisogno di una ripulita dai toni euforico-propa-gandistici del comunicato stampa ma confer-mano una discreta ripresa delle presenze,passate da 93.900 del 2009 a 100.700 (maancora ben al di sotto dei 106.800 del 2008) eun calo ulteriore degli espositori, passati da1952 a 1915 (2087 nel 2008). Riguardo a que-st’ultimo dato ritengo che, come per l’ultimaedizione anche quest’anno il numero di espo-sitori del settore orologeria abbia segnato undiscreto aumento per cui la riduzione di quellirelativi alle altre tipologie di prodotti sia statadecisamente sensibile.
*Gemmologo IGI di Anversa
90
92
Ho avuto modo di scrivere a proposito di
questa prestigiosa manifattura e di descri-
vere la particolare atmosfera che ti cattura
non appena si varca la soglia della fiabesca
fabbrica con sede a GLASHUTTE nello
scenario dei monti metalliferi.
È qui che, dalla rifondazione avvenuta
il 7 dicembre 1990, Walter Lange,
seguendo le gesta dei suoi antenati, rico-
mincia una storia interrotta nel 1948 con
la confisca ad opera del regime comunista
dell’azienda di famiglia.
NNeell 11999944 èè pprroonnttaa llaa pprriimmaa ccoolllleezziioonnee
ddeellllaa nnuuoovvaa eerraa ccoonn llaa qquuaallee,, aattttrraavveerrssoo
ll’’ooppeerraa ddii aallccuunnii nnoottii ccoonncceessssiioonnaarrii,, ssii
pprreesseennttaa aall mmoonnddoo ddeeggllii aappppaassssiioonnaattii
ootttteenneennddoo iill ddoovvuuttoo ee mmeerriittaattoo ssuucccceessssoo..
Questa volta però non descriverò le
opere contemporanee sempre belle ed
estremamente interessanti, ma qualcosa
che rende ancor più omaggio ai maestri
orologiai Lange che di questa passione
hanno fatto una ragione di vita.
Solo facendovi conoscere la fiabesca
storia del GGrraannddee CCoommpplliiccaazziioonnee 4422550000
ddii AA.. LLaannggee && SSoohhnnee potrete apprezzare
quello che è il fantastico mondo dell’alta
orologeria.
TTuuttttoo nnaassccee nneell 22000011 qquuaannddoo uunn
ssiiggnnoorree ssii pprreesseennttaa nneellllaa sseeddee ddeellllaa mmaannii--
non solo produzione contemporaneaLANGE & SOHNE
di Mario Didone
ffaattttuurraa mmoossttrraannddoo aall ssiiggnnoorr JJaann SSlliivvaa ((rreessppoonnssaabbiillee ddeellll’’aatteelliieerr ddeeddiiccaattoo aaggllii oorroollooggii ddaa ttaassccaa ssttoorriiccii)) uunn oorroollooggiioo ddaa
ttaassccaa rriinnvveennuuttoo nneellllaa pprroopprriiaa ccaannttiinnaa già dalla prima occhiata l’orologiaio notò qualcosa di particolare, le
grandi dimensioni e il peso e poi una bella decorazione della cassa con le caratteristich e del prof. Graff.
Ma che sorpresa e che sconcerto ebbe aprendo la cassa, all’interno apparve una massa di parti
arrugginite, ossidate e deformi, una cosa praticamente distrutta dall’incuria di anni, l’unica
cosa ancora in buono stato era il bel quadrante in smalto composto da 8 sezioni perfet-
tamente incastrate tra loro.
Sliva per nulla intimorito decise di interessarsi a quel misterioso orologio e dopo
accurate ispezioni trovò uunn nnuummeerroo ddii sseerriiee iinncciissoo ssuu uunn ppoonnttee,, iill 4422550000 cchhee rriissuull--
ttaavvaa -- sseeccoonnddoo ii rreeggiissttrrii ssttoorriiccii ddeellllaa mmaanniiffaattttuurraa -- aasssseeggnnaattoo aadd uunn oorroollooggiioo pprroo--
ddoottttoo iinn uunn uunniiccoo eesseemmppllaarree con uno dei movimenti tra i più complicati mai
realizzati dalla Lange, e che risultava essere stato vveenndduuttoo nneell 11990022 ad un
Viennese per la cifra al tempo molto consistente di 5.600 marchi.
AAll ssuuoo iinntteerrnnoo rraacccchhiiuuddeevvaa vvaarriiee ccoommpplliiccaazziioonnii quali: una suoneria auto-
matica con rintocchi alti e bassi, la ripetizione minuti, un cronografo, un
calendario perpetuo, le fasi lunari; il tutto composto da ben 883333 ppaarrttii rraacc--
cchhiiuussee nneellllaa ccaassssaa ddeell ppeessoo ddii 330000 ggrraammmmii.
A quel punto il dilemma era se lasciarlo nello stato in cui era stato ritro-
vato ovvero inutilizzabile o tentare di ridare forma a quei componenti o
meglio a ciò che ne restava e riportarli in “vita”; prevalse la seconda ipotesi,
anche per rendere onore ai geni che concepirono tale splendore. Questa sfida
ardua portò come conseguenza dure giornate, mesi, anni di ricerche, studi,
tentativi, incognite riflessioni su cosa fosse o a cosa servisse una leva o a come
far rivivere il suono del particolare gong della suoneria, tutto senza un disegno
o un appunto dell’epoca!
UUnnaa iimmpprreessaa cchhee JJaann SSlliivvaa ee ii ssuuooii ccoollllaabboorraattoorrii hhaannnnoo ppoorrttaattoo aavvaannttii ppeerr bbeenn
88 aannnnii rreessttiittuueennddoo aalllloo sspplleennddoorree oorriiggiinnaallee uunn oorroollooggiioo ddaa ttaassccaa - di cui alcuni
segreti non sono stati rivelati -, un oggetto di inestimabile valore mostrato agli
appassionati di tutto il mondo in occasione del SIHH 2010 a Ginevra, e crede-
te a me che l’ho ammirato, una cosa da lasciare senza fiato.
Dopo accurate ispezioni trovò un numero di serieinciso su un ponte, ch e risultava assegnato ad unorologio prodotto in un unico esemplare con uno deimovimenti tra i più complicati mai realizzati dallaLange, e ch e risultava essere stato venduto nel 1902
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ccoolllleezziioonnee mmaarreemmoossssoo
creativitàQualità
e
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Quando gli orologi diventano accessorio: cciinnqquuaannttaadduuee aannnnii ddii ssttoorriiaa
ee mmaaii dduuee mmooddeellllii uugguuaallii. La filosofia di Wintex, ispirata alla qualità
coniugata con la fantasia, invece, è rimasta invariata dal 11995588,, aannnnoo ddii
nnaasscciittaa ddeell mmaarrcchhiioo.
Quest’anno, quella stessa fantasia di sempre prende le forme di
CChheerrìì,, aanneelllloo sseeggnnaatteemmppoo che coniuga la ricerca orologie-
ra svizzera e l’originalità di una donna francese.
Le lancette sono nascoste nella pietra, incastonata su una
cassa in acciaio brunito o rosé che contiene un movimento
al quarzo. Il quadrante ricalca una figura geometrica di sette
lati ricoperti di cristalli Swarovski.
Tantissime le tonalità da indossare al dito: dai colori
crystal e fumè ai toni più accesi del lilla, lime, citrino e blu.
Non solo meccanica, quindi, ma tecnica e genialità.
CCoommee llaa lliinneeaa ppeerr ll’’eessttaattee 22001100,, ““OObbllòò””: un orologio da donna
con bracciale in tessuto elasticizzato annodato dai colori sgargianti ed
CCaallddeexx ssrrll20123 Milano (MI)
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Wintex una filosofia vincente
da quarant’anni
allegri. Il quadrante è in madreperla oppure smaltato con numeri
romani; la cassa è disponibile in acciaio o acciaio rosé. La sensazione è
quella di portare al polso una finestra sul mare e l’istinto di volersi tuffare è
immediato e possibile: Oblò è completamente impermeabile.
IIll mmaarrcchhiioo WWiinntteexx èè lleeggaattoo aaii 4400 aannnnii ddii eessppeerriieennzzaa nneelllloo sscceegglliieerree ii mmiigglliioorrii
mmaarrcchhii ddii oorroollooggii ee ggiiooiieellllii ddaa ddiissttrriibbuuiirree nneell mmoonnddoo ddii CCaallddeexx, azienda milanese che
recentemente ha rilevato anche la Ambrosini Milano, ditta produttrice di preziosi.
Come per la collezione “Ghiacciolo”, un gioiello in brillanti e pietre preziose brevetta-
to dalla Ambrosini Milano per l’estate
2010. GGiioovvaannnnii,, CCrriissttiiaann ee VVaalleerriioo SSuuttttii
llaavvoorraannoo ffiiaannccoo aa ffiiaannccoo ddaa aannnnii ppeerr ssccoo--
vvaarree llee nnoovviittàà ppiiùù aattttrraaeennttii ddaa ppoossiizziioonnaa--
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GGiiaappppoonnee,, NNoorrvveeggiiaa ee RReeggnnoo UUnniittoo, con
i medesimi strepitosi risultati conseguiti
qui in Italia, da sempre considerato il
mercato più esigente.
anello Cherì
Wintex - A successful company
Wintex was born in 1958. It is a Company specialized in production of special jewels,like the famous Cherì, a ring-shaped watch, with seven sides covered by crystals(Swaroski). An example of Swiss accuracy and French originality. It is avai-lable in many colours. Oblò instead, is a bracelet-shaped waterproofwatch, available in different brilliant colours. Forty years of business,has made Wintex, a company able to dispense watches and jewelsto the most important companies in the world, like Caldex, anItalian Company in Milan which produces jewels, in cooperationwith the Ambrosini’s company. The Ambrosini’s Company bringsout a particular jewel for the Summer 2010: Ghiacciolo, a jewelmade by brilliants and other precious stones. The General Managers of the Company Caldex/Ambrosini areGiovanni, Cristian and Valerio Sutti. The Company produces jewels forcountries like France, Spain, Germany, Norway, and United Kingdom,with the same success attained in Italy.
collezione Oblò
collezione Link
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6000 pietre preziose sottoposte ad analisi gemmologicanel caveau del Banco di Napoli
19 settembre 305 d.C., Pozzuoli. Un boia mozza a tondo il capo di Gennaro, il Vescovo di Benevento.
Il caveau della sede centrale del Banco di Napoli -in Via Toledo a Napoli- si è trasfor-
mato, seppur temporaneamente, in un laboratorio gemmologico correda-
to di ogni strumentazione utile. Un cambio di destinazione necessario per
consentire ad un Comitato Scientifico, presieduto dal Professor Ciro
Paolillo dell’Università La Sapienza di Roma, di effettuare, in massima
sicurezza, una complessa ricerca scientifica su pietre preziose assolutamen-
te uniche: quelle facenti parte del tesoro di San Gennaro. L’iniziativa è
finalizzata allo studio e alla valorizzazione dell’omonimo museo in quan-
to patrimonio inestimabile accumulatosi nei tempi grazie a lasciti e dona-
zioni di regnanti, papi e blasonati, ai quali vanno ad aggiungersi i più umili
laccettini - sottili come spago -, ed ex voto che la gente del popolo ha donato e continua a
donare al suo Patrono per manifestargli una fede viscerale ed incondizionata. A volte con-
fidenzialmente irriverente.
Una donna, mossa da pietà, ne raccoglie il sangue in due ampolle e sparisce tra la folla attonita. Passa un secolo primache il sangue del martire faccia parlare nuovamente di sé. È il momento della traslazione, le reliquie giungono a Napolie d’improvviso quel grumo nerastro si liquefa.
Dieci i pezzi prescelti, i più significativi tra i numerosissimi capolavori: la croce d’altare
del XVIII secolo decorata in corallo; la mitra vescovile dell’orafo Matteo Treglia; un calice
d’oro commissionato al Lofrano da re Ferdinando ed un altro offerto da Pio IX; il collare,
capolavoro di gioielleria mondiale, realizzato da Michele Dato, e che nel corso del ’700 e
dell’’800 si è arricchito di altre impareggiabili gioie donate dai regnanti europei; due osten-
sori, uno dono del Murat, l’altro di Maria Teresa d’Austria; le pissidi volute da Ferdinando
II e da Umberto II; la croce episcopale regalo di Maria Cristina di Savoia. Il lavoro si è pre-
annunciato da subito affascinante e minuzioso impegnando gli esperti gemmologi per ben
due anni nell’analizzare oltre 6000 pietre. Di ognuna è stata tracciata una sorta di mappa
strutturale, un documento di riconosci-
mento che ne ha stabilito la natura, le ori-
gini, le qualità, le inclusioni, le importanti
datazioni ed il taglio. Una procedura, cioè,
che ha messo a nudo tutte quelle peculiari-
tà necessarie a stabilirne la provenienza
mineraria, e da qui le vie del commercio di
allora. Un lavoro senza precedenti che ha
confermato la maestria degli artigiani orafi
partenopei che perfezionarono la loro arte
affiancandosi ai colleghi francesi, giunti a
Napoli al seguito della corte Angioina.
Carlo II d’Angiò commissiona a Stefano Godefroy,Guglielmo di Verdelay e Milet d’Auxerre, maestri orafifrancesi, un reliquiario in argento dorato che contenesse leossa del cranio e le ampolle con il sangue del Santo. È il1305 quando per la prima volta la reliquia è esposta allavenerazione dei fedeli.
Fino ad oggi, ad esempio, perdendoci
nella magnificenza della mitra in argento
dorato, realizzata da Matteo Treglia nel
1713 su committenza della Deputazione,
ne abbiamo ammirato la fattura del corpo
caratterizzato dalle infule e ricoperto senza
E la leggenda diventa storiaMesso a nudo il tesoro di San Gennaro
di Maria Rosaria Petito Mitra, con le classiche infule, realizzata in argento condorature matte e lucide, rubini, smeraldi e brillanti nel1713 da Matteo Treglia su commissione dellaDeputazione della Cappella, a sostituzione di una pre-cedente, per il busto reliquiario.
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soluzione di continuità da una cascata di gemme disposte su decoro floreale, ne abbiamo
letto e riletto la storia. Qualcuno avrà anche speso delle parole a commento della esorbi-
tante cifra investita: 3 mila ducati, quelli raccolti grazie a sottoscrizioni e donativi del
popolo, del sovrano e del clero. Ma solo ora sappiamo che quelle splendide gemme colo-
rate rappresentano una delle più grandi collezioni di smeraldi colombiani esistenti, arri-
vati a Napoli per mano di commercianti genovesi che li acquistavano dalla flotta spagno-
la. Una rivelazione comprovata anche dai mandati di pagamento custoditi negli archivi
del Banco di Napoli.
Terremoti, pestilenze, eruzioni e carestie quasi non fanno più paura perché c’è chi protegge la città. “Gennarì” è per ilpopolo napoletano uno di famiglia, un confidente, una persona cara a cui raccontare i propri guai e quando necessa-rio alzare la voce. Perché è così che si fa quando un amico pare non prestare attenzione ai nostri bisogni. E vuoi per devozione, vuoi per ingraziarsi la benevolenza dei sudditi, anche i regnanti fanno a gara nel donare il gio-iello più pregiato, la pietra più grande, la catena più pesante. E più il Duomo si stipa di devoti e curiosi più il tesoroprende forma, anzi deborda oltre ogni immaginazione aspettando che anche questa volta “faccia ’ngialluta” dia unsegno della sua amorevolezza rinnovando il miracolo. Perché un ritardo, e fa paura anche solo a pronunciarlo, prean-nuncerebbe sciagure terribili.
Gli smeraldi di grande caratura, a cui sono stati assegnati nomi storici dei membri dellaEccellentissima Deputazione, sono stati fotografati con speciali apparecchiature che hannoconsentito di tracciare una singolare mappa cristallografica.
Il sangue si scioglie durante una solenne processione predisposta per una grave carestia.
La storia è diventata leggenda.
È stato rinvenuto anche uno dei primi
diamanti taglio moderno, proveniente dalle
taglierie veneziane.
Il rappresentante della Deputazione della Real Cappelladel Tesoro di San Gennaro - una tra le più antiche istitu-zioni tuttora attive in Italia e che da quattro secoli gover-na e tutela le ampolle, le reliquie, nonché il culto ed iltesoro del Santo -, lancia il tanto atteso segnale: lo svento-lio di un fazzoletto bianco. San Gennaro ancora unavolta ha risposto alle implorazioni dei figli suoi. Fuoridalla cattedrale un tripudio assordante di campane quasinasconde le 21 salve di cannone sparate dagli spalti delMaschio Angioino.
Da sette anni, oramai, una porticina
alquanto modesta si apre su un mondo ina-
spettato, quello del Museo del Tesoro di
San Gennaro, che dal 2003 riconosce a
Paolo Jorio il progetto, la realizzazione e
l’inoppugnabile figura di direttore che,
certo della schietta fede del popolo napole-
tano, ha voluto una esposizione libera da
evidenti misure protettive. Se veramente
Napoli è un paradiso, come la descrisse J.
W. Goethe, il Tesoro di San Gennaro è una
delle sue meraviglie che delizia chi sceglie di
visitarlo. Una meraviglia che a seguito di
questa indagine scientifica - di cui una pre-
stigiosa pubblicazione dell’Istituto
Poligrafico dello Stato, prevista per il pros-
simo autunno, ne renderà noti tutti i parti-
colari -, ha acquisito un valore aggiunto
rispolverando nelle stratificazioni culturali
ed artistiche una più preziosa storia tutta da
raccontare.
Stamattina il sangue è rimasto immobile nelle sueampolline, grumoso e nero. L’indolenza del Santo faquasi rabbia. Un chierico provvede ad incensare inin-terrottamente e l’odore dolciastro della resina si mescolaal coro di preghiere e promesse che a tratti esplode assor-dante. Qualcuno avvilito sussurra tra sè “e mò che suc-cedarrà”. Una vecchia dall’incedere insicuro, forse una“parente” di San Gennaro, si trascina fino ai primibanchi mentre con un fazzoletto si asciuga la fronte e gliocchi. A fatica si inginocchia ai piedi dell’altare, si sfilala fede e con un gesto di stizza la posa ai piedi dell’alta-re gridando: “Gennarì, chesta è rrobba toia, mo faccevedé che si capace ’e fa”.
Collare del 1679 commissionato a Michele Dato dalla Deputazione della cappella del Tesoro di San Gennaro peril busto reliquiario del Santo e completatosi nel corso dei secoli con aggiunte fino al 1879. In oro argento e pietrepreziose. È un eccezionale assemblaggio di gioielli di diversa fattura e datazione.
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Insieme Conviene
101
(mastoi) con piedi a forma di maschere;
una brocchetta (olpe), un attingitoio (kya-
thos), quattro coppe con medaglione
decorato sul fondo e una tazza a due anse
(skyplos). Quattro altri oggetti erano usati
durante i culti: una phiale, piatto dai
bordi molto bassi usato per versare liqui-
di durante i sacrifici; un altarino cilindri-
co e due pissidi, recipienti per profumi o
li tra il 1981 e il 1984 nell’antica città di
Morgantina, nell’attuale comune di
Aidone in provincia di Enna, nel cuore
della Sicilia.
Di tutti gli oggetti (che hanno produ-
zioni e cronologie diverse), nove di essi
erano destinati alla mensa: due grandi
coppe che servivano a mescolare il vino
con acqua ed altre sostanze aromatiche
Una vicenda degna di un giallo, ha reso
gli Argenti di Morgantina protagonisti
di una storia molto avvincente che si
conclude in lieto fine dopo lunghi anni
di indagini.
Il tesoro, composto da 16 oggetti (alcu-
ni di essi composti da più elementi) in
argento del peso complessivo di circa cin-
que chili, fu trafugato da ignoti tombaro-
Gli Argenti di Morgantina
Il Metropolitan Museum of New York restituisce il tesoro trafugato da ignoti tombaroli all’inizio degli anni Ottanta
di Luigi Esposito photo © Archivio fotografico SAR
ritornano in Italia
102
incenso. Ancora, spiccano tra gli oggetti,
una coppia di corna ondulate, forse
appartenenti ad un elmo da parata ed un
medaglione circolare sbalzato con una
mitica figura di Scilla.
Il Tesoro di Morgantina è uno dei
pochi di età ellenistica sopravvissuti fino
ad oggi. Tutti i pezzi sono caratterizzati da
raffinate decorazioni, vegetali e figurative;
rappresentando importanti esempi della
lavorazione artistica di età ellenistica,
attraverso le tecniche utilizzate. Lo sbalzo,
la punzonatura, l’incisione e la doratura
che ricopre alcuni di essi mostrano il livel-
lo di perfezione ed eccellenza raggiunto
dall’arte orafa di quei secoli. Inoltre, su
molti degli oggetti sono presenti anche
iscrizioni in lingua greca; tra esse figura in
primis il nome del proprietario del tesoro,
Eupolemos, e la dedica votiva: sacro alle
divinità, sacro a tutte le divinità.
Prima di rientrare ad Aidone, nel costi-
tuendo museo di Morgantina (nella
quattrocentesca chiesa di San Vincenzo
Ferreri) di cui gli argenti costituiranno il
principale nucleo, la mostra farà tappa al
museo archeologico regionale Salinas di
Palermo.
in alto: Medaglione (part.) in argento dorato decoratoa sbalzo con la raffigurazione di Scilla - diametro cm10,5. Probabilmente costituiva il coperchio di una pis-side o il medaglione posto sul fondo di una coppa.sotto: Pisside con Erote a rilievo
Gli Argenti saranno esposti al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo fino al 23maggio, nella bella mostra “Il tesoro di Morgantina. Argenti del III secolo a.C. da NewYork alla Sicilia” promossa dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Romain collaborazione con Electa, per la cura di Angelo Bottini e Rita Paris
103
Vicissitudini e ritrovamento degli ArgentiIl “Tesoro di Morgantina” fu esposto con molto clamore per la prima volta nel 1984 dal Metropolitan Museum of New York, che ne annun-ciò sul bollettino ufficiale l’avvenuta acquisizione per 2.700.000 dollari e indicando per essi genericamente una provenienza da Taranto odalla Sicilia Orientale. Scavi regolari, autorizzati a Morgantina e condotti dall’americano Malcom Bell III a partire dalla fine degli anniNovanta, riportarono alla luce una casa della metà del IV secolo a.C. (già derubata dai clandestini) all’interno della quale furono rinvenutele tracce lasciate dai tombaroli. In esso, furono trovate a poca distanza due monete, una antica in bronzo risalente al 216-212 a.C., l’altra,una cento lire del 1978. Evidentemente i due reperti rappresentavano la data presunta di occultamento del tesoro (gli argenti furono vero-similmente nascosti dal suo proprietario negli anni in cui la città fu distrutta nel corso della seconda guerra punica - 214 a.C.) e quella delsuo furto. Da questo ritrovamento si avviarono poi le indagini del Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico Culturale dei Carabinieri coadiuva-te dagli studi specialistici di Pier Giovanni Guzzo (storico soprintendente di Pompei), che hanno poi condotto fino all’avvenuta restituzioneda parte del Metropolitan Museum di New York. Grazie alle indagini ed alle ricerche, nel 2011 ritornerà a Morgantina anche la più nota“Venere” acquisita in anni passati dal Getty Museum.
Coppa ad emblema in argento con granato centrale
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Martedì 18 maggio presso la Casa d’aste Pandolfini di Firenze a PalazzoRamirez-Montalvo è fissato l’appuntamento con l’asta di Argenti, gioielli eorologi: 270 lotti circa, tra cui 70 tra argenti e monete, 160 gioielli e 40 oro-logi. Tra gli argenti è da segnalare un salver della manifattura di Fermo dellametà del secolo XVIII, facitore Giuseppe Grazioli (stima 2.500/3.500 euro),un’oliera della manifattura di Torino della metà del secolo XIX, autoreGiuseppe Lanza (stima 1.200/1.600 euro) ed un servito di posatedi manifattura francese del secolo XIX composto da 411pezzi (stima 3.500/5.000 euro). Da citare le monete,fra cui un gruppo mediceo del Granducato diToscana (stima 7/8.000 euro), cinque monete diCosimo III Granduca di Toscana per Livorno(stima 4/5.000 euro) ed una rara moneta inoro di Vittorio Emanuele II, 100 lire dellaZecca di Roma (stima 5.500/6.000 euro).Tra i gioielli spicca un anello in oro biancocon uno zaffiro al centro di provenienza bir-mana, e di colore Royal Blu, uno dei piùalti nella varietà cromatica di questo tipo dipietre (stima 16/20.000 euro), mentre tragli orologi, un Rolex SubMariner Ref.5513 “Royal Navy” in acciaio. L’esemplare,del 1974, è tra i 1.200 che la Rolex ha pro-dotto negli anni ’70 per la Marina MilitareBritannica oggi ricercatissimo tra i collezionisti(stima 9/15.000 euro).
AARRTTIIGGIIAANNAATTOO EEUURROOPPEEOO IINN MMOOSSTTRRAA
Anche l’Alternatives Gallery diRoma partecipa a COLLECT, lamostra internazionale di oggettid’arte contemporanei organizzata dalCrafts Council dove vengono rappresen-tate gallerie a livello internazionale su sele-zione. Per la seconda volta, la mostra verràospitata presso la Saatchi Gallery di Londra dal14 al 17 maggio dove saranno esposti gioielli,ceramica, vetro e presentati artisti rinomati enuovi talenti. Alternatives partecipa ormai da cin-que anni e sarà l’unica galleria italiana presentecon gioielli di artisti internazionali.
Aste�Mostrerubrica
a cura di Cristiana Giordano LLOO CCHHAARRMMEE DDII VVIICCEENNZZAAOORROO CCHHAARRMM
Vetrina di nuove tendenze, VICENZAOROCharm riunisce il meglio del made in Italy por-tando in primo piano dal 22 al 26 maggio lecollezioni estive e le anticipazioni autunno-inverno 2010 con la presenza di oltre 1400aziende leader nel settore del gioiello.
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Preziosa, uno dei più prestigiosi appuntamenti mondialidedicati alla creazione orafa contemporanea, è la solamostra d’arte contemporanea prodotta in Toscana edesportata con successo all’estero. L’edizione 2010, dal 21maggio al 6 giugno presso il Chiostro del Convento delleLeopoldine di Firenze, presenta il lavoro di tre affermatiartisti che appartengono alla stessa generazione, ognuno conun diverso approccio alla ricerca nel gioiello. Tre diversenazionalità collegate da una linea geografica dal nord al sud:Paesi Bassi, Svizzera, Italia. Ognuno dei tre artisti presenteràun’ampia selezione del proprio lavoro, insieme ad un artista piùgiovane, così da stabilire un dialogo fra diverse generazioni, linguaggie contenuti. Le “coppie” di artisti: Giampaolo Babetto/Helen Britton;Johamma Dahm/Andi Gut, Ruudt Peters/ Evert Nijland.
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Nel calendario aste di Patrizzi &Co Auctioneersci sono due date da appuntare in agenda. Il 23
maggio, dove in via Monte di Pietà aMilano saranno battuti importanti
orologi da polso, da tasca ependole da collezione equella del 15 giugno dovegli stessi saranno presenta-ti nella sede di New Yorkpresso Madison Avenue.
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Un protocollo d’intesa tra la Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi
Confcommercio e il laboratorio gemmologico Cisgem S.p.A. è stato firmato, nel gior-
no conclusivo della 31esima edizione di Oroarezzo, da GGiiuusseeppppee AAqquuiilliinnoo, presidente
Federdettaglianti e DDaarriioo BBoossssii, presidente Cisgem. Grazie all’accordo, garantiti agli
aderenti alla Federdettaglianti, su tutto il territorio italiano, condizioni favorevoli del
servizio “door to door” di Cisgem. Si tratta di un servizio messo a disposizione dal labo-
ratorio gemmologico milanese per trasportare gemme e pietre preziose da qualunque
città verso la sede centrale e viceversa: per tutti gli associati Federdettaglianti il costo del
servizio navetta sarà di soli 15 euro (per la tratta andata/ritorno). Sarà inoltre possibile
eseguire qualsiasi tipo di analisi e rilasciare certificati o report alle tariffe indicate dai
listini scontate del 25%.
«La certificazione diventa sempre più uno strumento per valorizzare la propria
impresa – ha dichiarato Giuseppe Aquilino - ed è in quest’ottica che abbiamo sotto-
scritto questo accordo di collaborazione con Cisgem, che non si limita a favorire i
nostri associati con riduzioni anche significative sui vari servizi ad essa connessi ma
anche ad implementare la formazione professionale sul territorio. Una opportunità da
non trascurare soprattutto per l’importanza che da sempre riveste, per la Federazione,
l’aggiornamento professionale – ha proseguito il presidente Federdettaglianti - soprat-
tutto in un settore ove le novità in mate-
ria di trattamenti sono all’ordine del gior-
no. A breve predisporremo un calendario
di incontri usufruendo della professiona-
lità dei docenti del Cisgem con cui già in
passato abbiamo avuto la possibilità di
organizzare interessanti appuntamenti
con i nostri associati». (cdm)
106
Siglato dai presidenti Aquilino e Bossia Oroarezzo, l’accordo prevede tariffescontate e sostegno nella formazioneprofessionale. Ritiri in tutta Italia asoli 15 euro
Cisgem, door to door: firmato accordo con Federdettaglianti
Distributore di diamanti internazionale con
sede in Anversa (Belgio) cerca per il merca-
to del centro-sud Italia professionisti della
vendita, mediatori e procacciatori di affari
referenziati già introdotti nel settore per inte-
ressante proposta lavorativa. Astenersi privi
requisiti.
Inviare c.v. a: sloboda2007@libero.it
ricerca personale
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107
Finalmente le ispezioni sul lavoro trovano una regolamentazione legislativa, uscendo dallasfera discrezionale delle amministrazioni, quando non dei funzionali addetti ai controlli.
Si tratta di un forte passo in avanti sul piano delle garanzie per le aziende controllate, cheora possono contare su di una procedura codificata e su linee guida uniformi valide per tuttigli accessi.
La novità è contenuta nel “collegato lavoro”, già approvato dal Parlamento, ma momen-taneamente in fase di revisione per il rinvio alle Camere da parte del Presidente dellaRepubblica della norma che riguarda l’arbitrato in caso di licenziamento.
Le norme sulle ispezioni non dovrebbero invece conoscere alcuna modifica, e pertantosaranno definitivamente approvate quando sarà modificato il testo sugli arbitrati, forse giàalla data di pubblicazione di questo numero.
Innanzitutto, la norma precisa che il personale ispettivo può accedere presso i luoghi dilavoro solo nei modi e nei tempi consentiti dalla legge.
di Marco Cantarella*
Ispezioni sul lavoro:più garanzie per le imprese
“l’indicazione puntualedelle fonti di prova”,
dovrà essere oggetto diesame attento da partedell’imprenditore: un
verbale generico, fattodi una sommatoria di
contestazioni nonadeguatamente
motivate, potrà esserefacilmente impugnato
108
Questo principio generale chiarisce che le procedure individuate dalla norma e descritte in seguito vanno tassativamente osservate, penala nullità del procedimento e degli atti che ne conseguono.
Vediamo di seguito quali sono queste procedure inderogabili.Al termine delle verifiche compiute nel corso del primo accesso ispettivo, il personale ispettivo deve rilasciare al datore di lavoro o alla
persona presente all’ispezione, il verbale di primo accesso ispettivo.
La norma indica precisamente i contenuti minimi del verbale:
- l’identificazione dei lavoratori trovati intenti al lavoro e la descrizione delle modalità del loro impiego;- la specificazione delle attività compiute dal personale ispettivo;- le eventuali dichiarazioni rese dal datore di lavoro o da chi lo assiste, o dalla persona presente all’ispezione;- ogni richiesta, anche documentale, utile al proseguimento dell’istruttoria finalizzata all’accertamento degli illeciti.
L’imprenditore dovrà stare molto attento a cosa viene scritto nel verbale di primo accesso, poiché esso costituisce la prima fonte di provadi eventuali illeciti riscontrati. Egli dovrà dunque seguire l’intera operazione di redazione del verbale e far inserire, ove necessario, propriedichiarazioni per contestare le osservazioni degli ispettori.
Se vengono riscontrate violazioni, l’ispettore diffiderà il trasgressore alla regolarizzazione delle inosservanze, entro 30 giorni dalla data dinotificazione del verbale e al pagamento della sanzione entro 15 giorni da tale regolarizzazione.
A tale procedura di regolarizzazione l’azienda viene ammessa mediante la notifica di un unico verbale di accertamento, con l’esclusionedi qualsiasi altro mezzo.
Il verbale deve contenere:
- gli esiti dettagliati dell’accertamento, con indicazione puntuale delle fonti di prova degli illeciti rilevati;- la diffida a regolarizzare gli inadempimenti sanabili;- la possibilità di estinguere gli illeciti ottemperando alla diffida e versando l’eventuale sanzione amministrativa;- la possibilità di estinguere gli illeciti attraverso il pagamento della sanzione ridotta;- l’indicazione degli strumenti di difesa e degli organi ai quali proporre ricorso, con specificazione dei termini di impugnazione.
In mancanza anche di uno solo di questi elementi, può essere contestata la validità del verbale.È evidente però che il punto più importante è quello riportato alla lettera a), cioè “l’indicazione puntuale delle fonti di prova”, che dovrà
essere oggetto di esame attento da parte dell’imprenditore: un verbale generico, fatto di una sommatoria di contestazioni non adeguata-mente motivate, potrà essere facilmente impugnato in sede di ricorso.
In ogni caso, tale norma garantisce una uniformità procedimentale ed al tempo stesso pone un argine all’arbitrio ed alla discrezionalitàche tante volte caratterizzano le ispezioni di qualsiasi tipo.
*Direttore Federazione Orafi Campani
L’imprenditore dovrà stare molto attento a cosa viene scritto nel verbaledi primo accesso, poiché esso costituisce la prima fonte di prova di even-tuali illeciti riscontrati. Egli dovrà dunque seguire l’intera operazione diredazione del verbale e far inserire, ove necessario, proprie dichiarazioniper contestare le osservazioni degli ispettori.
nonostante siano passati diversi anni dallasua entrata a regime.
piccole aziende che ancora non riescono adorientarsi correttamente in tale normativa,
Gli obblighi sulla Privacy hanno spesso rap-presentato un vero rompicapo per le azien-de, specie quelle piccole, data la complessi-tà delle norme, pensate per le realtà di gran-di dimensioni ma applicabili anche allemicroaziende, e la scarsa conoscenza chein generale se ne ha, tanto che molti confon-dono ancora dati sensibili (quelli per i quali èdovuta la massima tutela) ed i meri dati per-sonali o anagrafici, quali per esempio gliindirizzi dei clienti o i dati aziendali dei forni-tori. Anche questi dati vanno tutelati rispettoad un’indebita divulgazione a terzi, magodono di un livello di protezione meno rigo-roso dei dati classificati come sensibili.
Altro punto dolente è rappresentato dalDocumento programmatico sulla sicurezza(Dps), che rappresenta spesso per le picco-le e medie aziende un onere piuttosto gra-voso, specie se poi si considera che granparte delle PMi, per la natura dei dati chetrattano, non sarebbero affatto obbligate aredigerlo. Peraltro, non molti sanno che,grazie alla legge 133 del 2008, il Dps puòessere sostituito da un’autocertificazione.
È perciò utile tornare sull’argomento perdare qualche indicazione chiara alle tante
Riassumiamo dunque i punti fondamentali della normativa, ricordando innanzituttoquali sono i dati sensibili: i dati personali relativi alla razza, religione, salute, appar-tenenza a partiti politici, sindacati, associazioni di categoria o i dati giudiziari.Aziende tenute alla redazione del Dps: solo quelle che trattano questi dati con
strumenti elettronici. Il Dps deve essere aggiornato entro il 31 marzo di ogni anno, sesono intervenute variazioni o modifiche nell’organizzazione della protezione della priva-cy rispetto a quanto contenuto nel documento.Autocertificazione al posto del DPS: l’art. 29 della Legge 133/2008, integrando l’art.
34 del Codice della Privacy (Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196) con il comma 1-bis, stabilisce che “i soggetti che trattano soltanto dati personali non sensibili e che trat-tano come unici dati sensibili quelli costituiti dallo stato di salute o malattia dei propridipendenti e collaboratori anche a progetto, senza indicazione della relativa diagnosi,ovvero dall’adesione ad organizzazioni sindacali o a carattere sindacale, la tenuta di unaggiornato documento programmatico sulla sicurezza è sostituita dall’obbligo di autocer-tificazione, resa dal titolare del trattamento ai sensi dell’articolo 47 del testo unico di cuial decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, di trattare soltan-to tali dati in osservanza delle altre misure di sicurezza prescritte.
In pratica, possono fare l’autocertificazione in luogo del Dps coloro che trattano (construmenti elettronici) solo dati sensibili relativi allo stato di salute o malattia dei propridipendenti e collaboratori (ad es. quelli relativi alle assenze per malattia), purché noncontengano l’indicazione della diagnosi, o quelli relativi all’adesione ad organizzazionisindacali, quando per esempio il lavoratore chiede al datore di lavoro di effettuare la trat-tenuta sindacale sulla busta paga.
di Marco Cantarella*
Adempimento per la privacy:un rebus per le piccole imprese?
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Nell’autocertificazione si dovrà inoltre dichiarare che il trattamento dei dati è eseguito inosservanza delle misure di sicurezza prescritte dal Codice della Privacy.
Il Dps o l’autocertificazione devono essere sottoscritti dal titolare del trattamento (general-mente, il legale rappresentante dell’azienda), allegando la fotocopia del documento di rico-noscimento; essi vanno tenuti in azienda a disposizione degli Organi preposti ai controlli,non essendovi l’obbligo di trasmetterli a questi ultimi.
Nel riquadro, riproduciamo un facsimile di dichiarazione che riproduce esattamente le indi-cazioni fornite dalla legge.DPS semplificato: il Provvedimento del Garante della Privacy del 27 novembre 2008
(reperibile sul sito www.garanteprivacy.it) ha stabilito che alcune categorie possono redige-re un Dps semplificato, anche se trattano dati sensibili diversi da quelli per i quali è sufficien-te l’autocertificazione. Si tratta di quei soggetti (aziende, professionisti, etc.) che trattano datipersonali sensibili unicamente per correnti finalità amministrative e contabili.
In questo caso, Il documento dovrà avere i seguenti contenuti minimi (citiamo testualmen-te dal punto 2.5 del provvedimento):
a) le coordinate identificative del titolare deltrattamento, nonché, se designati, glieventuali responsabili. Nel caso in cuil’organizzazione preveda una frequentemodifica dei responsabili designati,potranno essere indicate le modalitàattraverso le quali è possibile individua-re l’elenco aggiornato dei responsabilidel trattamento;
b) una descrizione generale del trattamen-to o dei trattamenti realizzati, che per-metta di valutare l’adeguatezza dellemisure adottate per garantire la sicurez-za del trattamento. In tale descrizionevanno precisate le finalità del trattamen-to, le categorie di persone interessate edei dati o delle categorie di dati relativialle medesime, nonché i destinatari o lecategorie di destinatari a cui i dati posso-no essere comunicati;
c) l’elenco, anche per categorie, degli inca-ricati del trattamento e delle relativeresponsabilità. Nel caso in cui l’organiz-zazione preveda una frequente modificadei responsabili designati, potrannoessere indicate le modalità attraverso lequali è possibile individuare l’elencoaggiornato dei responsabili del tratta-mento con le relative responsabilità;
d) una descrizione delle altre misure disicurezza adottate per prevenire i rischidi distruzione o perdita, anche acciden-tale, dei dati, di accesso non autorizzatoo di trattamento non consentito o nonconforme alle finalità della raccolta.
Il documento deve essere redatto primadell’inizio del trattamento e deve essereaggiornato entro il 31 marzo di ogni anno nelcaso in cui, nel corso dell’anno solare prece-dente, siano intervenute modifiche rispetto aquanto dichiarato nel precedente documento.
AUTOCERTIFICAZIONE
Ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000
Il sottoscritto ............................., nato a .................. il ................................., In qualità di Titolare dei
trattamenti dei dati personali e sensibili effettuati dalla Azienda ..................................................,
consapevole della responsabilità e delle pene stabilite dalla legge per false attestazioni e men-
daci dichiarazioni, sotto la sua personale responsabilità (art. 26 legge 4/1/1968 n. 15),
DICHIARA
ai sensi dell’articolo 34, comma 1 bis, del Codice della Privacy (D. Lgs. 30.6.2003, n. 196)
che gli unici dati sensibili trattati sono quelli costituiti dallo stato di salute o malattia dei
propri dipendenti e collaboratori anche a progetto, senza indicazione della relativa dia-
gnosi, ovvero dall’adesione ad organizzazioni sindacali o a carattere sindacale;
che il trattamento dei dati è eseguito in osservanza delle misure di sicurezza richieste dal
Codice della Privacy, nonché dall’Allegato B.
Data
Firma
(allegare fotocopia del documento di riconoscimento e tenere in azienda).*Direttore Federazione Orafi Campani
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Moda e gioiello. Due mondi che per tradizione sono stati sempre accomunati nella dimen-
sione del lusso, soddisfacendo esigenze che vanno al di là dei bisogni essenziali. Negli ulti-
mi decenni, inoltre, i due comparti si sono notevolmente avvicinati, soprattutto attraverso
l’ingresso di grandi griffe della moda in un terreno che era stato patrimonio quasi esclusivo
delle aziende dell’oreficeria. Questo matrimonio si è consumato spesso attraverso uno stru-
mento, la licenza, sperimentato diffusamente in Italia a partire dagli anni settanta, e che ha
avuto una funzione determinante per lo sviluppo del fenomeno della massificazione del
sistema moda italiano.
Fino agli inizi degli anni settanta, salvo alcune eccezioni, il mondo dell’abbigliamento in
Italia era diviso rigorosamente in due universi. Vi era una elite di consumatori che si
approvvigionava presso le grandi maison, o le boutique del lusso, o al più presso abilissimi
sarti che, emulando i grandi maestri del settore, assicuravano prodotti comunque di alto
livello e concepiti a misura del cliente. Figure come quelle di Walter Albini, prima, e in anni
successivi, di Giorgio Armani, hanno scompaginato le regole del gioco. Sono due esempi
tra i più significativi di un processo di distacco tra due fasi del processo di creazione del pro-
dotto di moda: la progettazione e la realizzazione. Mentre tuttavia con Albini, e la sua inte-
sa con l’industriale Pasini, si agiva ancora in un rapporto di subordinazione-dipendenza
rispetto al produttore, con Armani si fece sempre più strada la nuova figura autonoma dello
stilista, che impone le sue regole e concede l’utilizzo della sua firma, del suo brands, ad
aziende di produzione. Nasceva il pret a porter, il prodotto industriale ma di moda, non
più destinato semplicemente a vestire chi lo indossava, ma ad appagarne il desiderio di con-
tribuire ad affermare se stesso e la propria identità anche attraverso l’abbigliamento.
Con licensing si affermava la cosiddetta estensione del marchio. Ma l’affermarsi della logi-
ca del brand, di un valore cioè immateriale e non solo legato a quello effettivo dipendente
dalla qualità del design, del progetto e del confezionamento nonché delle materie prime con
cui veniva realizzato un capo, non si limitò a operazioni quantitative. L’estensione del brand
si articolò infatti fino a comprendere oggetti diversi da quelli originari. A volte contigui
(dagli abiti agli accessori: borse, portafogli, ecc.), in altri casi più distanti. Famoso a suo
tempo fu l’accordo intercorso proprio tra Armani e Luxottica per gli occhiali. L’avvento
della moda nel campo del gioiello avviene dunque anche, soprattutto, attraverso il licensing.
D’altra parte, si tratta dello strumento più agevole per consentire di avvicinarsi a un campo
in cui si è carenti di know how.
Non è stato peraltro uno scambio unidi-
rezionale. Molta della nuova filosofia impe-
rante nella moda italiana e internazionale
ha finito con l’affermarsi nella modellistica
e nei monili sfornati in licensing con i mar-
chi delle griffe. A cominciare dall’uso di
materiali commisti, a volte ‘vili’, come l’ac-
ciaio. Il valore del gioiello branded creato
da un produttore con licenza d’uso finisce
per poggiare, più che sul materiale prezio-
so, sulla originalità della concezione, che
riproduce un mondo fatto di stili di vita,
emozioni, modelli culturali, riconducibile
alla marca di moda originaria. Per questa
strada anche il gioiello ha esteso enorme-
mente i suoi segmenti di mercato, ‘demo-
cratizzandosi’ e spesso occhieggiando al
mondo giovanile.
*Commercialista
Il Licensing, strumento per favorirel’incontro tra moda e gioiellodi Anna Lepre*
Licensing