Post on 15-Feb-2019
A.A. 2017/2018
Dipartimento Scienze della Formazione Pierluigi Richini
Organizzazione aziendale e formazione continua
Teorie e modelli diorganizzazione (1)
Metafore dell’organizzazione
LE ORGANIZZAZIONI COME• macchine• organismi• cervelli• sistemi culturali• sistemi politici• prigioni psichiche• flusso e divenire• strumenti di potere
UNA CHIAVE DI LETTURA DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE: IL MODELLO PROPOSTO DA REBORA
Fattori fondamentali che meglio di altri si prestano aoperare come discriminanti tra le diverse visioni delle organizzazioni
FOCUS
LOCUS
Esprime la dialettica tra oggettività e soggettività:realtà determinata da procedimenti di analisi e calcolo o fenomeno influenzato da variabili soggettive e dinamiche relazionali
Riguarda i confini dell’organizzazione:l’attenzione è orientata alla ricerca di un ordine internooppure alla ricerca di un rapporto positivo con l’ambiente esterno
Oggettività, calcolo
Soggettività, conflitto
Locusinterno
Locusesterno
COMPLESSITA’TECNICA
COMPLESSITA’STRATEGICA
COMPLESSITA’SOCIALE
COMPLESSITA’POLITICA
(Rebora, 2017; p. 39)
UNA CHIAVE DI LETTURA DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE: IL MODELLO PROPOSTO DA HATCH
TEORIE come insiemi di concetti le cui relazioni ipotizzate offronola spiegazione, l’interpretazione o l’apprezzamento di un fenomenodi interesse
PROSPETTIVE TEORICHE raggruppano teorie sulle base di affinità nel modo in cui vengono definiti, teorizzati e studiati i fenomeni
TRE PROSPETTIVE TEORICHE NEL MODELLO DI HATCH
PROSPETTIVA MODERNA • focalizza l’attenzione sulla SPIEGAZIONE CAUSALE• presuppone la definizione di antecedenti e conseguenti del fenomeno• i metodi si fondano sul calcolo
PROSPETTIVA SIMBOLICA• studia i fenomeni incorporati nella SOGGETTIVITA’• produce la COMPRENSIONE, immedesimandosi nelle situazioni in cui si
trovano coloro che si intende studiare• l’approccio metodologico è di tipo etnografico
PROSPETTIVA POSTMODERNA • interpretano la teoria come APPREZZAMENTO CRITICO della dimensione del potere
nelle organizzazioni• promuove l’emancipazione dal predominio di pratiche moderniste come la gerarchia• la realtà è nel linguaggio
LA BASE FILOSOFICA DELLE PROSPETTIVE TEORICHE
ONTOLOGIA
EPISTEMOLOGIA Indaga su come si genera la conoscenza, su come si puòrappresentare la realtà
POSITIVISTA: esiste una corrispondenza tra l’oggetto e la sua descrizione che permette di categorizzare i comportamenti dei sistemi e delle persone
INTERPRETATIVA: la realtà può essere creata e interpretata in modi diversi, la conoscenza può essere creata e compresa solo da chi vive in una determinata cultura
Studia gli assunti sull’esistenza e le definizioni della realtà
OGGETTIVISTA: la realtà esiste di per sé, al di là di coloro che la vivono
SOGGETTIVISTA: la realtà esiste solo nel momento in cui la viviamo e le attribuiamo un significato
LA PROSPETTIVA MODERNISTA
• Le organizzazioni sono entità oggettive reali e indipendenti• Possono essere concettualizzate e misurate attraverso la conoscenza
che ne abbiamo• Possono essere progettate e gestite con criteri di razionalità,
efficienza ed efficacia come sistemi decisionali e di azione• Si possono trovare leggi universali valide per tutte le organizzazioni,
rendendole replicabili• Si possono standardizzare regole, procedure e pratiche
Ontologia oggettivista Epistemologia positivista
LA PROSPETTIVA SIMBOLICO-INTERPRETATIVA
• Estende la realtà fino ad includervi il vissuto emozionale e in generale le esperienze personali di chi vive le organizzazioni
• Le organizzazioni sono quindi realtà costruite e ricostruite dai propri membri
• Non sono quindi generalizzabili, ogni organizzazione ha una propria storia, una propria cultura, una propria rete di significati
• Le organizzazioni si esprimono attraverso processi che hanno anche una valenza simbolica
Ontologia soggettivista Epistemologia interpretativa
LA PROSPETTIVA POST-MODERNISTA
• La realtà esiste solo attraverso la sua rappresentazione discorsiva: esiste solo ciò di cui si parla, le organizzazioni sono «testi» prodotti dal linguaggio
• Esistono solo interpretazioni, testi che devono essere «letti»• Le organizzazioni sono luoghi in cui si sviluppano e si giocano rapporti
di potere e gerarchia• Le organizzazioni vanno «riscritte», decostruite incoraggiando forme
riflessive e comprensive
Ontologia post-modernista Epistemologia post-modernista
Possiamo guardare alle teorie organizzative in base alle diverse fasi di studio
Enfasi sulla razionalità(1900-1940 ca.)
Informale e relazioni sociali
(1930-1960 ca.)
Sistemi aperti(Dal 1960 ca. in poi)
La teoria dell’organizzazione scientifica del lavoro
Taylor, The principle of Scientific Management, 1911
• Sostituisce le regole empiriche con la conoscenza scientifica• Supera la convinzione che all’aumento di produttività corrisponda la
perdita di posti di lavoro• Individua il metodo migliore• Sviluppa il modello della struttura per funzioni• Introduce la scomponibilità, la standardizzazione e lo studio dei tempi• Divide il lavoro tra direzione (programmazione e controllo) e esecuzione• Introduce la selezione e l’addestramento scientifico dei lavoratori per il
loro progressivo sviluppo• Enfatizza l’incentivazione monetaria come esclusivo elemento
motivazionale
FrederickW. Taylor
La direzione amministrativa (1)
Fayol, Administration industrielle et general, 1916
• Distingue tra gestione (che riguarda l’efficacia) e direzione (che riguarda l’efficienza)
• Considera la funzione direzionale come «universale» (interessa ogni azienda e riguarda tutti i capi)
• Individua le attività direzionali:• PROGRAMMARE• ORGANIZZARE (l’organigramma)• COMANDARE• COORDINARE (le liaison)• CONTROLLARE
Henri Fayol
La direzione amministrativa (2)
• Sviluppa lo studio della divisione del lavoro (livello meso, oltre che micro)• Introduce l’«unità del comando»• Introduce il «principio scalare» (gerarchia del comando)• Suggerisce il contenimento dei livelli gerarchici• Introduce la differenza tra:
• LINE• STAFF (funzione specialistica a carattere consultivo)
La teoria della burocrazia (1)
Weber, Economia e società
• Distingue tra potere e autorità, la seconda basata sulla legittimazione(diritto di comandare, dovere di obbedire)
• Individua tre tipi di autorità: carismatica, tradizionale, legale• Sviluppa l’apparato amministrativo (burocrazia) come strumento per
l’esercizio dell’autorità legale• Considera la burocrazia come la più efficiente forma di organizzazione
• maggiore rapidità di risposta• maggiore precisione, univocità, uniformità e prevedibilità• beneficio dell’economia di specializzazione
• Introduce le «categorie fondamentali dell’autorità razionale legale»
Max Weber
La teoria della burocrazia (2)
• Divisione del lavoro disciplinata mediante regole • Ricorso a persone dotate della giusta qualificazione• Gerarchia degli uffici (sistema regolato di sovra-ordinazione e
subordinazione) • Sistema di regole generali che governano le azioni e le decisioni• Impersonalità delle relazioni (sia interne che esterne)• Burocrazia come base della professione• Meccanismo di carriera legato al possesso della qualificazione richiesta e
sulle prestazioni o anzianità
Teoria delle dinamiche dei gruppi
• Il gruppo come totalità dinamica, cioè un’entità diversa dalla somma degli individui che la compongono
• Criterio fondamentale: esistenza di interazioni o altri tipi di interdipendenza
• Temi classici dello studio della dinamica di gruppo:• sistema di status• sistema di ruoli• norme del gruppo• reti di comunicazione• dinamiche di potere• leadership
• INTRODUCE GLI ELEMENTI INFORMALI DI FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI
Kurt Lewin
La temporalità delle fasi di studio delle teorie non implica il superamento dei modelli teorici, o almeno di alcune intuizioni fondanti.Spesso ritroviamo, nelle esperienze contemporanee, una «stratificazione» dei modelli teorici