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A.A. 2017/2018 Dipartimento Scienze della Formazione Pierluigi Richini Organizzazione aziendale e formazione continua Teorie e modelli di organizz azione (1)

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A.A. 2017/2018

Dipartimento Scienze della Formazione Pierluigi Richini

Organizzazione aziendale e formazione continua

Teorie e modelli diorganizzazione (1)

«Che cosa è un’organizzazione?»

Metafore dell’organizzazione

LE ORGANIZZAZIONI COME• macchine• organismi• cervelli• sistemi culturali• sistemi politici• prigioni psichiche• flusso e divenire• strumenti di potere

UNA CHIAVE DI LETTURA DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE: IL MODELLO PROPOSTO DA REBORA

Fattori fondamentali che meglio di altri si prestano aoperare come discriminanti tra le diverse visioni delle organizzazioni

FOCUS

LOCUS

Esprime la dialettica tra oggettività e soggettività:realtà determinata da procedimenti di analisi e calcolo o fenomeno influenzato da variabili soggettive e dinamiche relazionali

Riguarda i confini dell’organizzazione:l’attenzione è orientata alla ricerca di un ordine internooppure alla ricerca di un rapporto positivo con l’ambiente esterno

Oggettività, calcolo

Soggettività, conflitto

Locusinterno

Locusesterno

(Rebora, 2017; p. 39)

Oggettività, calcolo

Soggettività, conflitto

Locusinterno

Locusesterno

COMPLESSITA’TECNICA

COMPLESSITA’STRATEGICA

COMPLESSITA’SOCIALE

COMPLESSITA’POLITICA

(Rebora, 2017; p. 39)

UNA CHIAVE DI LETTURA DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE: IL MODELLO PROPOSTO DA HATCH

TEORIE come insiemi di concetti le cui relazioni ipotizzate offronola spiegazione, l’interpretazione o l’apprezzamento di un fenomenodi interesse

PROSPETTIVE TEORICHE raggruppano teorie sulle base di affinità nel modo in cui vengono definiti, teorizzati e studiati i fenomeni

TRE PROSPETTIVE TEORICHE NEL MODELLO DI HATCH

PROSPETTIVA MODERNA • focalizza l’attenzione sulla SPIEGAZIONE CAUSALE• presuppone la definizione di antecedenti e conseguenti del fenomeno• i metodi si fondano sul calcolo

PROSPETTIVA SIMBOLICA• studia i fenomeni incorporati nella SOGGETTIVITA’• produce la COMPRENSIONE, immedesimandosi nelle situazioni in cui si

trovano coloro che si intende studiare• l’approccio metodologico è di tipo etnografico

PROSPETTIVA POSTMODERNA • interpretano la teoria come APPREZZAMENTO CRITICO della dimensione del potere

nelle organizzazioni• promuove l’emancipazione dal predominio di pratiche moderniste come la gerarchia• la realtà è nel linguaggio

LA BASE FILOSOFICA DELLE PROSPETTIVE TEORICHE

ONTOLOGIA

EPISTEMOLOGIA Indaga su come si genera la conoscenza, su come si puòrappresentare la realtà

POSITIVISTA: esiste una corrispondenza tra l’oggetto e la sua descrizione che permette di categorizzare i comportamenti dei sistemi e delle persone

INTERPRETATIVA: la realtà può essere creata e interpretata in modi diversi, la conoscenza può essere creata e compresa solo da chi vive in una determinata cultura

Studia gli assunti sull’esistenza e le definizioni della realtà

OGGETTIVISTA: la realtà esiste di per sé, al di là di coloro che la vivono

SOGGETTIVISTA: la realtà esiste solo nel momento in cui la viviamo e le attribuiamo un significato

LA PROSPETTIVA MODERNISTA

• Le organizzazioni sono entità oggettive reali e indipendenti• Possono essere concettualizzate e misurate attraverso la conoscenza

che ne abbiamo• Possono essere progettate e gestite con criteri di razionalità,

efficienza ed efficacia come sistemi decisionali e di azione• Si possono trovare leggi universali valide per tutte le organizzazioni,

rendendole replicabili• Si possono standardizzare regole, procedure e pratiche

Ontologia oggettivista Epistemologia positivista

LA PROSPETTIVA SIMBOLICO-INTERPRETATIVA

• Estende la realtà fino ad includervi il vissuto emozionale e in generale le esperienze personali di chi vive le organizzazioni

• Le organizzazioni sono quindi realtà costruite e ricostruite dai propri membri

• Non sono quindi generalizzabili, ogni organizzazione ha una propria storia, una propria cultura, una propria rete di significati

• Le organizzazioni si esprimono attraverso processi che hanno anche una valenza simbolica

Ontologia soggettivista Epistemologia interpretativa

LA PROSPETTIVA POST-MODERNISTA

• La realtà esiste solo attraverso la sua rappresentazione discorsiva: esiste solo ciò di cui si parla, le organizzazioni sono «testi» prodotti dal linguaggio

• Esistono solo interpretazioni, testi che devono essere «letti»• Le organizzazioni sono luoghi in cui si sviluppano e si giocano rapporti

di potere e gerarchia• Le organizzazioni vanno «riscritte», decostruite incoraggiando forme

riflessive e comprensive

Ontologia post-modernista Epistemologia post-modernista

Possiamo guardare alle teorie organizzative in base alle diverse fasi di studio

Enfasi sulla razionalità(1900-1940 ca.)

Informale e relazioni sociali

(1930-1960 ca.)

Sistemi aperti(Dal 1960 ca. in poi)

(Rebora, 2017; p. 49)

La teoria dell’organizzazione scientifica del lavoro

Taylor, The principle of Scientific Management, 1911

• Sostituisce le regole empiriche con la conoscenza scientifica• Supera la convinzione che all’aumento di produttività corrisponda la

perdita di posti di lavoro• Individua il metodo migliore• Sviluppa il modello della struttura per funzioni• Introduce la scomponibilità, la standardizzazione e lo studio dei tempi• Divide il lavoro tra direzione (programmazione e controllo) e esecuzione• Introduce la selezione e l’addestramento scientifico dei lavoratori per il

loro progressivo sviluppo• Enfatizza l’incentivazione monetaria come esclusivo elemento

motivazionale

FrederickW. Taylor

La direzione amministrativa (1)

Fayol, Administration industrielle et general, 1916

• Distingue tra gestione (che riguarda l’efficacia) e direzione (che riguarda l’efficienza)

• Considera la funzione direzionale come «universale» (interessa ogni azienda e riguarda tutti i capi)

• Individua le attività direzionali:• PROGRAMMARE• ORGANIZZARE (l’organigramma)• COMANDARE• COORDINARE (le liaison)• CONTROLLARE

Henri Fayol

La direzione amministrativa (2)

• Sviluppa lo studio della divisione del lavoro (livello meso, oltre che micro)• Introduce l’«unità del comando»• Introduce il «principio scalare» (gerarchia del comando)• Suggerisce il contenimento dei livelli gerarchici• Introduce la differenza tra:

• LINE• STAFF (funzione specialistica a carattere consultivo)

La struttura funzionale

La teoria della burocrazia (1)

Weber, Economia e società

• Distingue tra potere e autorità, la seconda basata sulla legittimazione(diritto di comandare, dovere di obbedire)

• Individua tre tipi di autorità: carismatica, tradizionale, legale• Sviluppa l’apparato amministrativo (burocrazia) come strumento per

l’esercizio dell’autorità legale• Considera la burocrazia come la più efficiente forma di organizzazione

• maggiore rapidità di risposta• maggiore precisione, univocità, uniformità e prevedibilità• beneficio dell’economia di specializzazione

• Introduce le «categorie fondamentali dell’autorità razionale legale»

Max Weber

La teoria della burocrazia (2)

• Divisione del lavoro disciplinata mediante regole • Ricorso a persone dotate della giusta qualificazione• Gerarchia degli uffici (sistema regolato di sovra-ordinazione e

subordinazione) • Sistema di regole generali che governano le azioni e le decisioni• Impersonalità delle relazioni (sia interne che esterne)• Burocrazia come base della professione• Meccanismo di carriera legato al possesso della qualificazione richiesta e

sulle prestazioni o anzianità

(Rebora, 2017; p. 60)

Le Human Relations

Elton Mayo

Sala prove assemblaggio relais alla Hawthorne Electric

Teoria della scala dei bisogni umani

Abraham Maslow

Teoria delle dinamiche dei gruppi

• Il gruppo come totalità dinamica, cioè un’entità diversa dalla somma degli individui che la compongono

• Criterio fondamentale: esistenza di interazioni o altri tipi di interdipendenza

• Temi classici dello studio della dinamica di gruppo:• sistema di status• sistema di ruoli• norme del gruppo• reti di comunicazione• dinamiche di potere• leadership

• INTRODUCE GLI ELEMENTI INFORMALI DI FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI

Kurt Lewin

(Rebora, 2017; p. 68)

La temporalità delle fasi di studio delle teorie non implica il superamento dei modelli teorici, o almeno di alcune intuizioni fondanti.Spesso ritroviamo, nelle esperienze contemporanee, una «stratificazione» dei modelli teorici