Presentazione RAA

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PTE EXPO 2011 Verona 25 Maggio a cura di Nicoletta Fermi e Maria Negri RAA Istituto “Emilio Biazzi”-Castelvetro Piacentino LA STORIA  Il/La Responsabile delle attività assistenziali nelle residenze per anziani non autosufficienti non è prevista, né disciplinata da alcuna normativa di indirizzo nazionale.

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RAA: questa sconosciuta …

a cura di Nicoletta Fermi e Maria Negri RAA

Istituto “Emilio Biazzi”- Castelvetro Piacentino

PTE EXPO 2011

Verona 25 Maggio

LA STORIA

Il/La Responsabile delle attività

assistenziali nelle residenze per

anziani non autosufficienti non è

prevista, né disciplinata da alcuna

normativa di indirizzo nazionale.

L’esperienza è stata avviata dalla Regione

Emilia Romagna che ha introdotto con

apposita Direttiva nr. 560 del 1991 la figura

di Responsabile attività assistenziali,

definendone la posizione contrattuale, il

percorso formativo e di accesso, la finalità

del ruolo al fine di introdurre una nuova

modalità organizzativa e di cultura del

servizio assistenziale.

Tutto ciò viene ribadito e

potenziato dal D.G.R. nr. 514 del

2009 relativo all’accreditamento.

LA FINALITA’

DEL RUOLO

Le finalità del ruolo sono molteplici e non

tutte semplici, ma ciò che ci si aspetta

da questa figura è:

Il miglioramento della qualità del

servizio;

La personalizzazione degli interventi;

Il raggiungimento degli obiettivi.

Per arrivare a tutto ciò, è necessario che la R.A.A.:

Elabori e proponga il programma di nucleo concordato con gli O.S.S., facendo attenzione all’integrazione con il sanitario;

Garantisca la raccolta e la tenuta dei dati agevolandone la diffusione tra le diverse figure al fine di una gestione consapevole;

Realizzi il programma di nucleo coordinando e controllando tutte le attività con effettiva presenza nel nucleo con incontri periodici e continue verifiche;

Favorisca l’integrazione tra sociale e sanitario e agevoli il passaggio di informazione verticale/orizzontale;

Proponga modifiche nell’organizzazione, proponga acquisti di nuovi strumenti/materiali, approvvigioni il proprio nucleo del materiale necessario per agevolare il lavoro di tutti;

Gestisca e garantisca la copertura dei turni assistenziali;

Garantisca la qualità del servizio rispettando

gli standard regionali;

Proponga aggiornamenti per sé e per gli

O.S.S.;

Assicuri l’iter corretto per l’inserimento

dell’anziano in struttura e conseguente

elaborazione del P.A.I. (Piano assistenziale

individuale);

Gestisca i rapporti con i

familiari/volontari in modo

organizzato;

Indirizzi, coordini, controlli i propri

collaboratori e ne valute le prestazioni;

Sappia lavorare in equipe.

CONTESTO

LAVORATIVO

La R.A.A. svolge la sua attività all’interno

del nucleo che viene identificato come un

gruppo di anziani (non più di 30) a cui viene

assegnato un gruppo fisso di O.S.S. e di

Infermieri, attorno al quale operano altre

figure: Medico, Coordinatore Responsabile,

Fisioterapista, Animatore e altre che devono

operare nel rispetto dei tempi e dei modi

dell’anziano.

La R.A.A. e l’Infermiere sono le due

punte del nucleo che devono gestirlo

integrando le attività socio-assistenziali

con le sanitarie.

L’importante è, non spezzettare gli

interventi e non pensare che l’anziano

sia lì a nostra disposizione.

Questo tipo di modello organizzativo

favorisce:

Minor perdita di identità dell’anziano;

Senso di appartenenza;

Assistenza individualizzata;

Migliore collaborazione tra

familiari/nucleo/struttura;

Espressione dell’individualità dell’operatore;

Individuazione dei modi/tempi per utilizzare

al meglio le risorse umane/materiali

disponibili;

Definizione dei ruoli (chi fa che cosa) con

necessità di continue verifiche.

ESPERIENZA

Quando la R.A.A. arriva nel nucleo deve

sapere quali sono le linee guida della

struttura e quali sono le risorse a

disposizione, si dà un tempo per conoscere gli

operatori, gli utenti, il contesto, raccogliendo

pareri, sensazioni, idee osservando

personalmente.

Valuta l’organizzazione e il metodo di

lavoro.

Imposta e organizza tutte le attività del

nucleo in collaborazione con gli O.S.S. e le

altre figure coinvolte attraverso la stesura di

piani di lavoro e istruzioni operative (chi fa

che cosa? Quando? Dove, come e perché?).

E’ importante che la R.A.A. abbia ben chiaro

il suo obiettivo ancor prima di condividere i

piani di lavoro.

L’organizzazione chiara e

regolamentata delle attività

garantisce una maggiore omogeneità

del servizio ed evita maggiormente le

iniziative personali.

Attenzione particolare va rivolta ai piani di

assistenza individualizzata di ogni singolo

residente che devono prendere in esame e

affrontare correttamente i bisogni di ognuno.

LA MISSION E’: Il benessere dell’anziano

e la strategia migliore è quella di rispondere

ai suoi bisogni attraverso interventi

diretti/indiretti integrati.

Le strategie/soluzioni scelte devono produrre:

EFFICIENZA = Buon utilizzo delle risorse

EFFICACIA =Raggiungimento dell’obiettivo

NON ESISTE UNA SOLUZIONE BUONA

PER TUTTO/I O PER SEMPRE.

QUANDO NON SERVE PIU’ SI BUTTA.

Ritengo utile che la R.A.A. si faccia carico

quotidianamente di una attività di nucleo che

rappresenti:

Un supporto per gli operatori;

Un’ occasione di verifica, controllo e valutazione

dell’operato dei propri collaboratori;

Punto di riferimento per gli anziani.

Esempio:

Colazioni e minzioni programmate che ti danno modo di comprendere:

tempi e sequenze corretti;

cura della persona adeguata (indumenti, capigliatura, postura in carrozzina);

igiene intima adeguata, corretto presidio per l’incontinenza e corretto posizionamento;

ascolto degli ospiti;

R.O.T. informale con mantenimento capacità residue;

LEADERSHIP

La gestione degli operatori è uno dei compiti più difficili da mettere in atto.

La R.A.A. deve essere in grado di capire lo stile di leadersheap da adottare in base al gruppo o alla situazione che si trova di fronte:

DIRETTIVO = Quando il gruppo è incapace o riluttante

PERSUASIVO = Quando il gruppo è incapace ma disposto a provare

SUPPORTIVO = Quando il gruppo è capace ma insicuro e va coinvolto

DELEGANTE = Quando il gruppo è capace e sicuro.

ODDIO CE L’HANNO CON ME!!!La differenza di ruolo porta inevitabili scontri,

discussioni e divergenze di opinioni (sarebbe malsano non averne perché fanno crescere, fanno imparare).

Bisogna imparare a vivere gli scontri lavorativi sul piano professionale e non personale.

L’O.S.S., l’Infermiere, la Fisioterapista ecc. discutono e criticano le scelte della R.A.A. e non la persona.

NON RIESCO A RISOLVERE IL PROBLEMA E TUTTI SI ASPETTANO QUESTO DA ME

I problemi non sono sempre risolvibili, a volte possono essere solo gestiti al meglio.

Bisogna saper gestire l’ansia della non risoluzione.

Adottare tutte le strategie applicabili per una migliore gestione e passare al gruppo la consapevolezza che stiamo tutti dando il massimo ma che il problema rimane e dobbiamo conviverci.

Grazie per la cortese

attenzione !!