Gazzetta del Sud GiovedË 16 Aprile 2020 No i Maga z i neGazzetta del Sud GiovedË 16 Aprile 2020 29...

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Gazzetta del Sud Giovedì 16 Aprile 2020 29 Noi Magazine Scritto dai ragazzi. Fatto per i ragazzi Speciale Dialogo a distanza nei giorni di quarantena tra gli studenti dell’istituto alberghiero di Praia a Mare e il giornalista del Tg2 Dario Celli: ecco ciò che conta davvero Dagli esordi a Torino al trasferimento a Roma, dalla crisi alle “scoperte” in Africa PRAIA Il virus denominato covid-19, che ha colpito tutta l’Europa, costrin- gendo le persone a rimanere in ca- sa e a uscire solo per motivi stret- tamente seri, ha obbligato anche noi alunni a continuare il nostro percorso di studio lontani dalle au- le, attraverso le lezioni online te- nute dai docenti. Il nostro professore di italiano Carlo Minervini ha avuto un'idea a dir poco fantastica: abbiamo utiliz- zato la tecnologia per confrontarci e “intervistare" scrittori, bookblog- ger e intellettuali. In precedenza abbiamo dialogato con la scrittrice, bookblogger e giornalista Giulia Ciarapica, e con Annarita Briganti, scrittrice e giornalista di “Repub - blica” e “Donna Moderna”. Nell’ultimo incontro, invece, abbiamo dialogato con Dario Celli, giornalista della Rai impegnato nella redazione del TG2. In questo videoincontro abbiamo avuto con noi anche la preside che è stata molto contenta di questa iniziati- va. Dario Celli, una vita da inviato in Rai e un blog, ” Aria Fritta", nel quale si parla soprattutto degli Sta- ti Uniti regalando consigli a chi vo- glia recarsi in quel Paese. Una pas- sione che lo ha portato a scrivere le 108 cose indimenticabili dei suoi viaggi in terra americana. Nel corso della sua carriera, ha vinto vari premi come il “Penne Pu- lite 98” e il prestigioso “Ilaria Alpi” nel 1996 dedicato alla sua collega trucidata a Mogadiscio. Sono pas- sati ventisei anni da quel tragico 20 marzo e l'uccisione della giornali- sta del Tg3 e del cineoperatore Mi- ran Hrovatin resta una vicenda piena di interrogativi e zone d'om- bra. I due giornalisti stavano lavo- rando a un'inchiesta sul traffico d'armi e di rifiuti tossici. Da allora, nonostante le indagini e i processi, restano ancora ignoti mandanti, killer e moventi. Abbiamo avuto l’onore di poter fare domande a Dario Celli e capire tante cose sul suo modo di pensare e lavorare. È un uomo molto dispo- nibile e simpatico. Non ha avuto problemi a rispondere a tutte le nostre domande. Ci ha raccontato gli inizi della sua esperienza lavo- rativa nelle radio private a Torino; successivamente trasferì a Roma per lavorare in un’agenzia che rea- lizzava i giornali radio per le emit- tenti private. Quando però que- st’agenzia entrò in crisi, egli, rima- sto senza lavoro, iniziò a consegna- re il suo curriculum per le sostitu- zioni estive. Non avendo ricevuto chiamate, decise di andare a com- prare due biglietti per gli Stati Uni- ti per partire assieme alla moglie. Ma un pomeriggio di agosto rice- vette due importanti chiamate: sia dal TG2 che dal TG3, e così iniziò la sua esperienza in Rai. Questo ci fa capire che non bisogna mai perde- re le speranze, bisogna sempre cre- dere in ciò che si vuole fare davve- ro. Ha raccontato davvero tante co- se, ha toccato tanti tasti e l’argo - mento che mi ha interessato par- ticolarmente è stato quando ha parlato del documentario realizza- to per la tv di Stato in Sierra Leone. Racconta di uno dei Paesi più po- veri al mondo, dove non c’era neanche l’energia elettrica, tanto che anche lo stesso ospedale dove- va utilizzare un generatore col ri- schio che l’afflusso di energia po- tesse interrompersi da un momen- to all’altro. Un posto in cui non è raro vedere una ragazza di quattor- dici anni che allatta la propria fi- glia. «Ma in Sierra Leone non vedevi neanche un bambino piangere, gli unici che piangevano erano i neo- nati, mentre facevano i vaccini», ci ha raccontato. In quel posto una madre camminava anche per tre giorni interi insieme al suo bambi- no per farlo vaccinare, perché i vac- cini, ricordiamocelo, ci salvano la vita. In questo stesso posto Celli ha incontrato anche dei ragazzini di 12 anni che avevano già ucciso es- seri umani in guerra, i bambini-sol- dato. Sono davvero esperienze molto forti, che ti segnano tanto e infatti ci ha raccontato che, quan- do è ritornato in Italia, ha compre- so molte cose. Io personalmente sentendo questa testimonianza ho iniziato a dare un diverso valore a tutto ciò che ho, perché molte volte non si fa altro che lamentarsi di tutto, anche delle cose più banali, senza riuscire a dare il giusto valore e le corrette priorità. Penso che questo deve passare come messaggio positivo per tutti, specialmente in un mo- mento drammatico come quello attuale, in cui siamo tutti costretti a fare i conti con l’emergenza e le re- strizioni, così da iniziare ad ap- prezzare ciò che lo merita davve- ro. Marika De Presbiteris Classe V C Istituto alberghiero Praia a Mare © RIPRODUZIONE RISERVATA In alto a sinistra Marika De Presbiteris, in basso a sinistra il dialogo con Giulia Ciarapica, in alto la lezione con Annarita Briganti e qui sopra l’appuntamento con Dario Celli

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Gazzetta del Sud Giovedì 16 Aprile 2020 29

No iMaga z i ne

S c r ittodai raga z z i .

Fat toper i raga z z iSpeciale

Dialogo a distanza nei giorni di quarantena tra gli studenti dell’istituto alberghiero di Praia a Mare e il giornalista del Tg2

Dario Celli: ecco ciò che conta davveroDagli esordi a Torino al trasferimento a Roma, dalla crisi alle “s cop e rt e” in AfricaPRAIA

Il virus denominato covid-19, cheha colpito tutta l’Europa, costrin-gendo le persone a rimanere in ca-sa e a uscire solo per motivi stret-tamente seri, ha obbligato anchenoi alunni a continuare il nostropercorso di studio lontani dalle au-le, attraverso le lezioni online te-nute dai docenti.

Il nostro professore di italianoCarlo Minervini ha avuto un'idea adir poco fantastica: abbiamo utiliz-zato la tecnologia per confrontarcie “intervistare" scrittori, bookblog-ger e intellettuali. In precedenzaabbiamo dialogato con la scrittrice,bookblogger e giornalista GiuliaCiarapica, e con Annarita Briganti,scrittrice e giornalista di “Re pu b -b l i c a” e “Donna Moderna”.

Nell’ultimo incontro, invece,

abbiamo dialogato con Dario Celli,giornalista della Rai impegnatonella redazione del TG2. In questovideoincontro abbiamo avuto connoi anche la preside che è statamolto contenta di questa iniziati-va .

Dario Celli, una vita da inviatoin Rai e un blog,” Aria Fritta", nelquale si parla soprattutto degli Sta-ti Uniti regalando consigli a chi vo-glia recarsi in quel Paese. Una pas-sione che lo ha portato a scrivere le108 cose indimenticabili dei suoiviaggi in terra americana.

Nel corso della sua carriera, havinto vari premi come il “Penne Pu-lite 98” e il prestigioso “Ilaria Alpi”nel 1996 dedicato alla sua collegatrucidata a Mogadiscio. Sono pas-sati ventisei anni da quel tragico 20marzo e l'uccisione della giornali-sta del Tg3 e del cineoperatore Mi-

ran Hrovatin resta una vicendapiena di interrogativi e zone d'om-bra. I due giornalisti stavano lavo-rando a un'inchiesta sul trafficod'armi e di rifiuti tossici. Da allora,nonostante le indagini e i processi,restano ancora ignoti mandanti,killer e moventi.

Abbiamo avuto l’onore di poterfare domande a Dario Celli e capiretante cose sul suo modo di pensaree lavorare. È un uomo molto dispo-nibile e simpatico. Non ha avutoproblemi a rispondere a tutte lenostre domande. Ci ha raccontatogli inizi della sua esperienza lavo-rativa nelle radio private a Torino;successivamente trasferì a Romaper lavorare in un’agenzia che rea-lizzava i giornali radio per le emit-tenti private. Quando però que-st’agenzia entrò in crisi, egli, rima-sto senza lavoro, iniziò a consegna-

re il suo curriculum per le sostitu-zioni estive. Non avendo ricevutochiamate, decise di andare a com-prare due biglietti per gli Stati Uni-ti per partire assieme alla moglie.Ma un pomeriggio di agosto rice-vette due importanti chiamate: siadal TG2 che dal TG3, e così iniziò lasua esperienza in Rai. Questo ci facapire che non bisogna mai perde-re le speranze, bisogna sempre cre-dere in ciò che si vuole fare davve-ro.

Ha raccontato davvero tante co-se, ha toccato tanti tasti e l’a rgo -mento che mi ha interessato par-ticolarmente è stato quando haparlato del documentario realizza-to per la tv di Stato in Sierra Leone.Racconta di uno dei Paesi più po-veri al mondo, dove non c’eraneanche l’energia elettrica, tantoche anche lo stesso ospedale dove-

va utilizzare un generatore col ri-schio che l’afflusso di energia po-tesse interrompersi da un momen-to all’altro. Un posto in cui non èraro vedere una ragazza di quattor-dici anni che allatta la propria fi-glia.

«Ma in Sierra Leone non vedevineanche un bambino piangere, gliunici che piangevano erano i neo-nati, mentre facevano i vaccini», ciha raccontato. In quel posto unamadre camminava anche per tregiorni interi insieme al suo bambi-no per farlo vaccinare, perché i vac-cini, ricordiamocelo, ci salvano lavita. In questo stesso posto Celli haincontrato anche dei ragazzini di12 anni che avevano già ucciso es-seri umani in guerra, i bambini-sol-dato. Sono davvero esperienzemolto forti, che ti segnano tanto einfatti ci ha raccontato che, quan-

do è ritornato in Italia, ha compre-so molte cose.

Io personalmente sentendoquesta testimonianza ho iniziato adare un diverso valore a tutto ciòche ho, perché molte volte non si faaltro che lamentarsi di tutto, anchedelle cose più banali, senza riuscirea dare il giusto valore e le correttepriorità. Penso che questo devepassare come messaggio positivoper tutti, specialmente in un mo-mento drammatico come quelloattuale, in cui siamo tutti costretti afare i conti con l’emergenza e le re-strizioni, così da iniziare ad ap-prezzare ciò che lo merita davve-ro.

Marika De PresbiterisClasse V C

Istituto alberghieroPraia a Mare

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In alto a sinistra Marika De Presbiteris, in basso a sinistra il dialogo con Giulia Ciarapica, in alto la lezione con Annarita Briganti e qui sopra l’appuntamento con Dario Celli

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30 Giovedì 16 Aprile 2020 Gazzetta del Sud

Speciale Noi Magazine

Una scuola “aper ta” Numerose le iniziative che hanno coinvolto gli studenti nel corso dell’anno scolastico prima della pandemia

COSENZA – Ecco il percorso virtuale che porta agli esami di Stato

Maturandi verso la metacon i metodi... alternativiIl “Pez z u l lo - Q u a s i mo do -S e rra”batte altre stradeDanilo Perri

C OS E N Z A

«Il concetto di sviluppo sostenibi-le è stato espresso per la primavolta nel 1987 quando la commis-sione mondiale sull’ambiente esullo sviluppo ha pubblicato ilrapporto Brundtland, conosciutomeglio come Our Common Futu-re, ovvero il nostro futuro comu-ne. Il rapporto affermava che lapovertà riduce la sostenibilità equindi accelera le pressioni am-bientali schiacciando la Terra,creando quindi un bisogno diequilibrio tra economia ed ecolo-gia. La sostenibilità può essere mi-surata attraverso l’impronta eco-logica». Questo è soltanto uno de-gli stralci del ciclo di videolezionigratuite alle quali l’ist it utod’istruzione superiore “Pe z z u l-l o - Q u a s i m o d o - S e r r a” del dirigen-te scolastico Rosita Paradiso haaderito per favorire i suoi studen-ti, in prossimità dell’esame di ma-

turità, che non torneranno alleclassiche lezioni frontali almenofino al prossimo 3 maggio, così co-me sancito dal decreto del presi-dente del Consiglio dei ministridello scorso 10 aprile.

Agli studenti, pertanto, è statadata l’occasione di arricchire lapropria cultura sviluppando nuo-ve conoscenze su tematiche extra-curricolari che vanno «dalla mate-ria oscura ai rifiuti elettronici,passando per l’arte contempora-nea, l’identità di genere, il pensie-ro innovativo e il diritto alimen-t are».

Una metodologia che serviràagli studenti a entrare nell’ott icadi temi d’attualità per la forma-

zione dei ragazzi che a breve en-treranno a tutti gli effetti nella so-cietà. «L’iniziativa è tutto meritodella nostra rete giovanile che ènata nei mesi scorsi dopo aver fre-quentato il corso su leadership egenere alla Sda-Bocconi promos-so dal Soroptimist», ha rilevatocon soddisfazione Mariolina Cop-pola, presidente dell’a s s o c i a z i o-ne.

Il progetto – lo “Smart net lead”– è stato varato dal Soroptimistnet lead. In particolare, da ungruppo di giovani professioniste.L’associazione di donne di elevataqualità professionale, impegnatenel sostegno all’avanzamento del-la condizione femminile, nella so-cietà e nel mondo del lavoro hacome scopo quello di promuove-re attività formative prevalente-mente virtuali con la finalità disviluppare conoscenze e compe-tenze di leadership con l’obiett ivodi ridurre ridurre il divario di ge-n e re .

Si tratta nello specifico di un

team di 10 donne: avvocate, fisi-che, consumer driven innovationprofessional, workplace e envi-ronment manager, gallery coordi-nator, visual designer, businessanalyst, corporate social respon-sability manager. Il materiale di-dattico è disponibile sul canaleYouTube “Soroprimist Net Lead”,nella playlist “Smart Net Lead”.

L’iniziativa dell’associazione èstata accolta con entusiasmo damolti istituti scolastici delle varieregioni italiane ed è fruibile ancheai singoli studenti che volesserointraprendere lo stesso percorsodegli altri colleghi coinvolti inmaniera diretta dai propri istitu-t i.

«Per affiancarvi e sostenervi nelpercorso formativo che garantitequotidianamente ai vostri stu-denti, abbiamo realizzato alcunivideo didattici proponendo focustematici che ci auguriamo i ragaz-zi possano approfondire duranteil loro percorso di crescita forma-tiva. La speranza – ha inoltre ag-giunto Giulia Salem, coordinatri-ce Soroptimist Net Lead in unalettera aperta ai docenti dellescuole superiori – è che questopiccolo contributo possa esservidi aiuto e stimolare nei vostri stu-denti un approccio conoscitivopropositivo e curioso, che ci aiu-terà ad uscire da questo periododi emergenza più forti e consape-vo l i » .© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le videolezioni a temara p p re s e n ta n oil metodo sceltodalla dirigenteRosita Paradiso

La testimonianza

IC CASALI DEL MANCO 1

La forza del grupponella scuola sospesa

CASALI DEL MANCO

È arrivato come un fulmine aciel sereno, si è propagato allavelocità della luce, ha portatocon sé morte, sofferenza e tantapaura.

In pochi attimi tutto è cam-biato. Ospedali in panne, tra-sporti fermi, negozi chiusi, par-tenze e arrivi bloccati, lezionisospese.

Primi istanti di sgomento,poi… ci siamo subito mobilitati,per riuscire a trovare una solu-zione che consentisse alla Scuo-la di continuare a funzionare,evitando, così, di non creare an-sie e smarrimento ai nostri figlima anche per non far perdereoccasioni irripetibili di cresci-t a.

E allora, come è tipico di chisi rialza dopo una caduta e conqualche difficoltà iniziale, ri-prende a camminare, la Scuolaè ripartita, ha riacceso i suoimotori, ha dato fondo alle mi-gliori energie e ha ripreso la suaattività, ricercando, sperimen-tando, tra errori e difficoltà, pernon lasciare soli gli studenti,per ridare loro un po' di norma-lità, per continuare un dialogoche questo nemico invisibile,impercettibile come un soffio,ha cercato di fermare.

Nessuno, ad iniziare dal diri-gente per poi passare ai genitoriagli insegnanti, dal personaleAta a quello amministrativo, siè tirato indietro. Anzi si è cer-cato, con grinta e determina-zione, di imparare velocemen-te, sfruttando ogni momentodel tempo in casa per acquisireuna migliore competenza in-formatica che consentisse a tut-ti, di “non sentirci inadeguati”alla modernità e alla ecceziona-lità della situazione vissuta.

Si sono creati, su indicazionedel nostro dirigente, dott. An-drea Codispoti, chat di grupposu whatsapp con insegnanti egenitori, gruppi-classe studen-ti, classi virtuali, si sono concor-dati lavori multidisciplinariche coinvolgessero tutti glialunni.

Il nostro dirigente è semprestato una persona molto atten-ta, non solo agli apprendimen-ti, ma soprattutto alle emozionidegli alunni e delle famiglie. Luidice sempre: «Una scuola chegestisce le emozioni e le fa en-trare in classe, che “approfitt a”della loro naturale presenza, di-venta un’Istituzione, che hal’obbiettivo di formare non so-lo lo studente, ma soprattutto,l’uomo o la donna del doma-ni».

Far entrare le emozioni inclasse, vuol dire creare un “co n-t atto” tra insegnante/docente e

Istanti di sgomentopoi ci siamo mobilitatia cercare una soluzione

alunno/studente così da dar vi-ta ad un gruppo-classe. Que-st’ultimo diventa un importan-te strumento per l’a p p re n d i-mento poiché assume la fun-zione di sostegno emotivo, dicontenimento dell’ansia.

Insomma, nessuno di noi si èlasciato travolgere da un cam-biamento epocale, inatteso, an-zi, al contrario, si è speso senzarisparmio, pur tra le difficoltàdi connessioni talvolta latenti,che alcune volte non consento-no la facile interazione tra do-centi e studenti.

Nonostante tutto la nostrascuola non si è fermata!

Non possiamo dimenticaredi sottolineare che la nostraScuola ha fondamenta solide,ma soprattutto si basa su tre va-lori importantissimi quale co-munità, responsabilità e ospi-t alit à!!

Come Presidente di Consi-glio di Istituto, ma soprattutto

Didattica a distanza Sta coinvolgendo con qualità e impegno prof e studenti

come mamma voglio ringrazia-re tutta la comunità scolastica.

Voglio ringraziare il corpoinsegnante e quindi tutti i do-centi che nonostante le difficol-tà e le ansie del momento nonhanno smesso di fare quelloche sanno fare … cercando di-speratamente di recuperare laparte emotiva degli alunni, perfar sentire la presenza di un Isti-tuzione, che pure in pienaemergenza, insiste nel soprav-vivere come meglio sa fare persopperire al vuoto e all’assenza,ma che nello stesso tempo con-forta e rassicura.

In questo momento la no-stra Scuola è l’opposto del mo-mento storico che stiamo vi-vendo, non è lontananza, ma èvicinanza, è stare uno accantoall’altro, è guardarsi e condivi-dere vissuti ed emozioni.

Un modo alternativo di ri-manere in “cont atto”, anche sevirt ualmente!!!

Roberta MorronePre sidente

del Consiglio d’IstitutoIstituto comprensivo

Casali del Manco 1© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberta Morrone Pre sidenteConsiglio d’istituto Casali 1

Formazione alternativa Tre momenti che hanno coinvolto gli alunni del “Pez zullo-Quasimodo-Serra” durante le ore curricolari