Popolo sacerdotale (LG 10 e 11) in rapporto al culto in rapporto al culto.

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Popolo Popolo sacerdotale sacerdotale

(LG 10 e 11)(LG 10 e 11)

in rapporto al in rapporto al cultoculto

Testo biblico di riferimento: 1Pt 2,9-10

Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regalesacerdozio regale, la

nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato…

Tutti i cristiani formano un “sacerdozio regale”:

“la comunità sacerdotale del Re” (Bibbia TOB).

Don MArco
es

Il reIl re = Dio (immagine tipica del vicino oriente).

Il RegnoIl Regno = l’unità degli uomini con Dio e l’unità di tutto il genere umano (secondo una logica di comunione e di riconciliazione).

C’è disparità tra il Re e i sudditi

Degli intermediariintermediari coprono la distanza.

Nell’AT per stabilire la comunicazione con Dio ci sono diverse figure: patriarchi – re – giudici – profeti…

I sacerdotisacerdoti diventano gli specialisti del culto = MEDIATORI tra Dio e il popolo

Come avviene la mediazione?

Due movimenti:

AscendenteAscendente = il sacerdote si separa dalla sfera profana per entrare in contatto col divino.

Riti di separazione per raggiungere la santità = purità rituale, idoneità a offrire il culto gradito al Dio-Santo

DiscendenteDiscendente = il sacerdote trasmette al popolo i doni di Dio.

DIO-Santo

OFFERTA della Vittima Sacrificale

separazione dalla vittima separazione dal mondo contaminato

separazione dallo spazio profano separazione dal popolo peccatore

SACERDOTE

POPOLO

movimento ascendente

Apice del momento ascendente: il sacrificio del sangue (Lv 1-9).

Qual è il senso del sacrificare? = Non è privarsi di qualcosa ma render sacra una vittima (l’animale è un sostituto) significa riservarla a Dio.

La vittima va trasformata: l’anima-le deve essere privo di difetti, consu-mato dal fuoco dell’altare e trasforma-to in fumo, sale a Dio.

Se le separazioni sono state eseguite perfettamente:

Dio gradisce il sacrificio Il sacerdote è in contatto con Dio e

gli rivolge le suppliche a nome di tutto il popolo

Dio esaudisce la supplica del sacerdote

e risponde con i suoi DONI:

YHWH

ORACOLI (responsi divini - istruzioni) BENEDIZIONI

PERDONO dei Peccati e fine delle calamità (lebbra)

SACERDOTE

POPOLO

movimento discendente

Come si inserisce GesùGesù in questo

modo di concepire il rapporto con Dio?

Nei Vangeli i titoli usati per Gesù sono: maestro, profeta, Figlio dell’uomo, Figlio di Dio, Messia, Signore, ma mai compare ‘sacerdote’ (è una presa di distanza voluta).

Gesù appartiene alla tribù di Giuda:

e di questa tribù Mosè non disse nulla e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio riguardo al sacerdozio (Ebrei 7,14).

Nella società del suo tempo egli era, per-ciò, un laico (uno del popolo) escluso da ogni funzione sacerdotale.

Gesù è presente da laico nel Tempio (paga il di-dramma) – è più polemico con gli scribi e i farisei che con i sacerdoti.

Però è estraneo al sistema delle separazioni perché contraddirebbe il suo ministero di salvezza e guarigione.

Infatti Gesù mostra una somma libertà mes-sianica rispetto alle norme di purità:

• Mangia coi pubblicani. • Accetta l’omaggio della prostituta.• Non fa le abluzioni prima dei pasti.• Tocca lebbrosi e morti / fa aprire le tombe.• Si lascia toccare da malati, gentili, peccatori.

Nella sola lettera agli Ebrei si dice che Cristo è sommo sacerdote «mediatore di una alleanza migliore» (Eb 7,22).

Siamo prima del 70, c’è ancora il tempio e il culto giudaico.

La spaccatura è ormai definitiva tra giudaismo e cristianesimo.

Gesù compie le figure dell’AT: annulla il sacerdozio di Aronne e inaugura il vero e definitivo sacerdozio.

Confronto tra:

l’Antico Testamento e il Nuovo Testamento

1. Sacerdote come mediatore

continuità

Sacerdote come mediatoremediatore

Cristo è mediatore di una alleanza migliore (Eb 7,22).

AT NT

2. Santificazione per separazione dal popolo

discontinuità

Santificazione

per comunione

Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato (Eb 4,15).

Gesù non si separa; si assimila, si connatu-ralizza con gli uomini

AT NT

3. Separazione vittima-sacerdote

discontinuità

identificazione vittima-sacerdote

Cristo entrò una volta per sempre nel santuario non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue, dopo averci ottenuto una redenzione eterna (Eb 9,12) per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso (Eb 9,26).

AT NT

4. Molti sacerdoti discontinuità

UN sacerdote

Sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo (Eb 7,23).

Egli poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta (Eb 7,24).

AT NT

6. Molti sacrifici (culto imperfetto)

discontinuità

UN sacrificio (culto perfetto)

siamo stati santificati per mezzo della offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre… poiché con un’unica oblazione egli rese perfetti quelli che vengono santificati (Eb 10,10.14).

La funzione del sacerdote:

per esercitare la mediazione è

necessario avere ottime relazioni con le due parti da riconciliare e mettere in comunione

1Tim 2,5 c’è un solo mediatore fra Dio e gli uomini…

Cristo mediatore perfetto:

«doveva rendersi in tutto simile ai fratelli per diventare un sommo sacerdote misericordioso

e degno di fede per i rapporti con Dio(Eb 2,17)

Relazione con Dio

Sacerdote degno di fede (cioè fedele) per le relazioni perfette con Dio = glori-fica il Padre: aderisce liberamente al suo mistero/disegno di salvezza (Gv 17,4: “Io ti ho glorificato sopra la terra compiendo l’opera che mi hai dato da fare”).

Relazione con gli uomini

Sacerdote misericordioso per venire in aiuto agli uomini miserabili = solidarietà coi peccatori (capacità di compassione).

La mediazione di Gesù crea la nuova situazione religiosa dell’umanità:

Tutti i credenti in lui sono sacerdoti:

ha fatto di noi un noi un regno di regno di sacerdotisacerdoti per il suo Dio e Padre (Ap 1,6).

POPOLO SACERDOTALE DEI BATTEZZATI anche: “sacerdozio comune dei battezzati” abolite le separazioni tutti i credenti sono

elevati alla dignità di sacerdoti:

ACCESSO A DIO (oltre le limitazioni dell’AT)

Avendo piena fiducia di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù… avendo noi

un sacerdote grande sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero in

pienezza di fede (Eb 10,19) Per mezzo di lui possiamo presentarci al

Padre in un solo Spirito…siete concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef 2,18-19)

AT: intermediario = una via indiretta

Popolo sacerdotesacerdote Dio

NT: mediatore = via diretta di accesso al Padre

CristoCristo è

Popolo l’umanità di… Dio

Abbà, caro papà

Gv 16,27: Il Padre vi è amico

OFFERTA DEI SACRIFICI

Tutti i cristiani possono presentare offerte gradite a Dio per mezzo di Gesù:

1Pt 2,4-5: Stringendovi a Lui…anche voi venite impiegati per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.

Rm 12,1-2: Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.

Sacrificio vivente = non rituale, ma personale: l’offerta di sé stessi.

Culto spirituale = = non “immateriale” ma il culto dell’anima docile allo Spirito

dei corpi = simili all’offerta che Gesù (l’umanità di Dio) ha fatto di se stesso.

Il culto cristiano è trasformare la vita per mezzo dell’amore di Dio offerto nel sacrificio di Gesù. Il culto gradito a Dio è:

Obbedienza filiale al Padre. Atto di solidarietà con gli uomini.

I sacrifici spirituali: quali sono?Tutte le loro opere, le preghiere e le

iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e persino le molestie della vita se sono sopportate con pazienza,

diventano sacrifici spirituali graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristoper mezzo di Gesù Cristo, i quali nella celebrazione dell’Eucaristia

sono offerti al Padre insieme e attraverso l’offerta del Corpo del Signore (LG 34).

Due dimensioni

del

offerta - culto

Sacerdozio

di Cristo

mediazione

TUTTI I BATTEZZATI

ALCUNI PER TUTTI

ASCENDENTE

ASCENDENTE

DISCENDENTE

DISCENDENTE

Se tutti sono sacerdoti

perché ci sono

ancora dei ministri

nella Nuova Alleanza?

Alcuni cristiani (vescovi e presbiteri) sono strumenti della mediazione discen-dente di Cristo sacerdote:

Sono ministri (= servitori: da minusminus) dei DONI DI DIO per il suo popolo.

Il loro sacerdozio ministeriale riguarda ciò che viene da Dio: essi esprimono in maniera visibile e efficace l’iniziativa di Cristo che dona la Grazia alla Chiesa (i sacramenti – la Parola).

La loro indegnità personale non intacca i Doni di Cristo di cui sono solo strumento.

CHIESAPopolo Popolo

sacerdotalesacerdotalepresidenza

La loro posizione = PRE-SIEDERE segnala che: LA GRAZIA PRECEDE LA CHIESA

Cristo Mediatore

i MINISTRI = i MINISTRI = agisconoagiscono

nella persona nella persona di Cristo-capo di Cristo-capo

e e in nome in nome della Chiesadella Chiesa

Rapporto a tre termini

DIACONIA

SACRAMENTI

PAROLA di Dio

Il presbitero PRESIEDE la celebrazione – l’annuncio – la vita comunitaria. Ma non ha il monopolio di tutti i ministeri.

La comune dignità di tutti i cristiani è la loro condizione battesimale di sacerdoticondizione battesimale di sacerdoti.

Non esistono super-cristiani. Tutti sono elevati al massimo grado di comunione pos-sibile: essere figli nel Figliofigli nel Figlio.

LG 9 = carta di identitàcarta di identità del popolo sacerdotale:

• Questo popolo messianico ha per capocapo Cristo.• Ha per condizionecondizione la dignità e la libertà dei

figli di Dio.• Ha per leggelegge il nuovo precetto di amare come

lo stesso Cristo ci ha amati (Gv 13,34). • Ha per finefine il regno di Dio, incominciato in terra

dallo stesso Dio, e che deve essere ulterior-mente dilatato, fino al compimento finale.

Comune dignità, ma diverse “figure cristiane”

REGNOREGNO

Memoria Presenza Trascendenza

è Cristo è qui ed ora non è tutto qui

Ministri Laici Religiosiordinati

Laico = dal greco (laikós) = uno del popolo È la figura che realizza la piena secolarità della

Chiesa (per il mondo - verso il mondo). vive un rapporto cristiano con il mondo

assumendo le condizioni strutturali della vita comune a tutti gli uomini:

1) la proprietà2) il matrimonio 3) e la libertà di organizzare la propria

esistenza (tre istituzioni del diritto naturale) Dentro queste condizioni di vita proprie alla

natura umana, il laico stabilisce e garantisce il legame intrinseco di tutta la Chiesa con la storia.

Il laico è la figura che più pienamente esprime il rapporto chiesa-mondo (la “secolarità”) perché ne assume tutti gli aspetti (la famiglia, la società, il sindacato, il lavoro, la politica, il commercio…) per collaborare all’edificazione del Regno sulla terra (qui e ora).

A differenza della non piena secolarità delle figure dei ministri ordinati e dei religiosi che si autolimitanoautolimitano rispetto all’uso del mondo uso del mondo per:

motivi di convenienza pastorale (libertà e totale dedizione al ministero presbiterale)

i valori mondani sono penultimi rispetto ai valori eterni del Regno (i tre voti religiosi).