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Patologia muscolo-tendinea
Giuseppe M. Peretti
• Fibre lente, o fibre rosse (tipo I): elevato contenuto di mioglobina e
mitocondri. Metabolismo ossidativo. Diametro ↓↓
• Fibre veloci, o fibre bianche (tipo IIB): basso contenuto di mioglobina.
Metabolismo: glicolisi anaerobica. Suscettibili alla fatica. Diametro ↑↑
• Fibre veloci (tipo IIA): caratteristiche intermedie. Resistenti alla fatica
Ogni tipo di fibra è presente in ciascun muscolo, in diversa proporzione
Ogni fibra muscolare è innervata da un motoneurone (placca neuromuscolare)
Ogni motoneurone innerva più fibre muscolari
Unità motoria: motoneurone e insieme di fibre muscolari da esso innervate
MUSCOLO SCHELETRICO
SENZALESIONE
ANATOMICA
CON LESIONE
ANATOMICA
LESIONI MUSCOLARI
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• CRAMPO
• MIOFASCITE
• CONTRATTURA
LESIONI MUSCOLARISenza lesione anatomica
• CRAMPO
• MIOFASCITE
• CONTRATTURA
LESIONI MUSCOLARISenza lesione anatomica
Contrazione intensa, brusca, involontaria, parossistica,
dolorosa, transitoria che si accompagna a postura
segmentaria incontrollabile
• Da sforzo
• A riposo
Terapia:
• Stretching
• Massoterapia
CRAMPO MUSCOLARE
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• CRAMPO
• MIOFASCITE
• CONTRATTURA
LESIONI MUSCOLARISenza lesione anatomica
Sintomatologia dolorosa 12-24 ore dopo l’attività
Diversi gruppi muscolari coinvolti
Terapia:
• Idromassaggio
• Massoterapia
MIOFASCITE
• CRAMPO
• MIOFASCITE
• CONTRATTURA
LESIONI MUSCOLARISenza lesione anatomica
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Contrazione involontaria, incosciente, dolorosa, permanente, localizzata
ad un muscolo.
• Da sovrallenamento
• Di difesa
Patogenesi: edema globale, con raccolta di lattato e ammonio
Terapia:
• Analgesici
• Miorilassanti
• Ultrasuoni
• Massoterapia
CONTRATTURA
LESIONI MUSCOLARICon lesione anatomica
CAUSAESTRINSECA(DIRETTE)
• Contusioni
CAUSA INTRINSECA (INDIRETTE)
• Elongazioni• Distrazioni
• Lesione di I grado• Lesione di II grado• Lesione di III grado o rottura
CAUSA INTRINSECA (INDIRETTE)
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Sollecitazione eccessiva in allungamento del muscolo
Clinica: dolore improvviso, vivo ma non localizzato - non vallo
Prognosi: 10 gg
Terapia:
• Riposo
• Crioterapia
• Bendaggio elastico
• Miorilassanti
• Massoterapia
• Stretching
ELONGAZIONE
Frequente in sport che richiedono forza muscolare esplosiva in breve tempo
(sprint, salto, tennis, calcio)
Clinica: dolore improvviso localizzato - vallo palpabile
Classificazione (quantità tessuto muscolare coinvolto ed entità ematoma):
• Lesione di I grado
• Lesione di II grado
• Lesione di III grado o rottura
DISTRAZIONE
Rottura di alcune fibre muscolari (<5%)
Patogenesi: allungamento eccessivo e brusco o per allungamento su un
muscolo in contrazione
Clinica: dolore improvviso e vivo, esacerbato da contrazione isometrica.
Mobilizzazione attiva limitata
Terapia:
• Riposo (8-10 gg)
• Crioterapia
• Bendaggio elastico
• Miorilassanti / massoterapia
• Stretching
Rientro in campo dopo 10-15 gg
LESIONE DI I GRADO
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Rottura di maggior n°di fibre e fascicoli muscolari
Patogenesi: contrazione muscolare violenta e intensa in “accorciamento” (es.
partenza dai blocchi) o in “allungamento” (es. durante un calcio a vuoto)
Clinica: dolore trafittivo intenso con impotenza funzionale e impossibilità a
proseguire l’attività. Se superficiale: tumefazione ed ecchimosi cutanea
Terapia:
• Riposo; crioterapia; bendaggio elastico compressivo immediato
• Scarico per 10 – 15 gg
• Miorilassanti / massoterapia
• Stretching
Rientro in campo dopo 4-10 settimane
LESIONE DI II GRADO
Rottura muscolare totale o subtotale
Patogenesi: simile a les di II grado, ma contrazioni più violente in presenza di
minor resistenza muscolare per esaurimento o per estrema fatica muscolare
Clinica: depressione (vallo), perdita del tono muscolare, impotenza funzionale
Terapia:
• Riposo; crioterapia; bendaggio elastico compressivo immediato
• Immobilizzazione in tutori rigidi o docce gessate (20 gg)
• Eventuale intervento chirurgico di svuotamento dell’ematoma e miorrafia
(la miorrafia comporta in seguito un’immobilizzazione prolungata che
induce fibrosi retraente e possibile successiva limitazione funzionale)
• Riabilitazione
Prognosi: 90 gg
LESIONE DI III GRADO
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Lesione fibre muscolari dipendente da:
• Entità del trauma
• Superficie contundente
• Velocità
• Angolo di incidenza della forza lesiva
• Grado di contrazione muscolare(se minore → maggiore intensità dell’onda
pressoria lesiva al piano muscolare profondo)
Patogenesi: la forza viene trasmessa attraverso i vari strati muscolari come
attraverso compartimenti fluidi. Lo strato più profondo viene compresso sul
piano osseo rigido e danneggiato. Versamento ematico profondo, non visibile
→ lesioni spesso sottostimate
CONTUSIONE
Clinica: dolore locale, tumefazione, ecchimosi e limitazione funzionale
Terapia:
• Riposo; crioterapia; bendaggio elastico compressivo immediato
• In base alla gravità, trattamento simile a lesioni di I, II, III grado
Prevenzione
• Parastinchi
• Tutori imbottiti per spalle e ginocchia
Frequente evoluzione verso fibrosi calcifica
CONTUSIONE
LESIONI MUSCOLARICon lesione anatomica
Complicanze:
• Retrazione fibrosa
• Inglobamento ramo nervoso
• Pseudocisti muscolare
• Metaplasia ossea
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TENDINOPATIE ROTTURE TENDINEE
PATOLOGIA TENDINEA
Condizione clinica caratterizzata da dolore, gonfiore e limitazione funzionaledel tendine e delle strutture anatomiche contigue.
• Perdita della normale architettura del collagene e sostituzione di questo
con materiale mucinoso amorfo• Perdita della normale architettura a fasci longitudinali paralleli, tipica del
tendine sano
• Ipercellularità, ipervascolarità diffusa, aumento della concentrazione deiproteoglicani e del collagene di tipo III, in assenza di cellule infiammatorie
TENDINOPATIE
Gruppo eterogeneo di condizioni cliniche (dolore e alterazioni patologiche)
che si verificano nei pressi del tendine d’Achille derivante, nella maggiorparte dei casi, da un sovraccarico funzionale o da uno squilibrio tra
potenza muscolare ed elasticità del tendine.
Dolore persistente da 4 settimane a 3 mesi localizzato o al corpo del
tendine o nella sua inserzione calcaneare. Interessa dal 6 all’8% degli
atleti professionisti e il 30% delle persone in sovrappeso.
Cause:
• Corsa: troppi Km, o aumento improvviso dell’intensità di allenamento• Errato stile di corsa
• Azione muscolare agonista-antagonista non sincronizzata
• Riscaldamento inadeguato ed insufficiente stretching• Calzature inadeguate
TENDINOPATIA ACHILLEA
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Forme di tendinopatia del tendine d’Achille:
1. Tendinopatia del ventre del tendine
2. Degenerazione del peritenonio
3. Tendinopatia inserzionale
4. Pantendinopatia
5. Rotture tendinee
Clinica:
• Dolore lungo porzione posteriore del tendine
• Dolore esacerbato in allungamento passivo o in carico sulle punte dei piedi
• Tumefazione, nodulo di tessuto cicatriziale
• Articolarità della caviglia limitata
TENDINOPATIA ACHILLEA
Trattamento conservativo:
• Riposo, FANS
• Terapie fisiche (laserterapia, ozonoterapia, onde d’urto, ipertermia)
• Esercizi eccentrici
Chirurgia (se dolore dura più di 6 mesi):
• Open
• Apertura del paratenonio ed tenotomie longitudinali
• Tenorrafia (se rottura)
TENDINOPATIA ACHILLEA
• Mini-invasiva (se lesione <25 mm):
• Tenotomie longitudinali percutanee sotto guida eco
• Tendon stripping percutaneo (un filo di sutura viene fatto scivolare
tra tendine e tessuto profondo nella zona affetta da tendinopatia.
Questo fa sì che vengano eliminati i neovasi formatisi durante il
processo infiammatorio
TENDINOPATIA ACHILLEA
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Gomito del tennista(epicondilite laterale)
Infiammazione delle origini dei muscoli estensori del polso.
La sede più comune di insorgenza è l’origine del muscolo estensore radiale breve del carpo.
EPICONDILITE
EPICONDILITE
Tipica dei tennisti specie oltre i 35 aa
Patologia che tende tipicamente alla recidiva sempre più frequente
Il dolore si localizza nella porzione più
anteriore dell’epicondilo
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In continuo aumento, dovuto anche al mutamento delle attrezzature; infatti vi è una relazione fra la rigidità delle racchette e l’incidenza di epicondilite.
EPICONDILITE
EPICONDILITE
DIAGNOSI
Dolore sulla superficie laterale del
gomito in corrispondenza dell’epicondilo
test specifici
indagini strumentali : RX - ECO
Il dolore tipico di questa patologia è puntiforme
ed è esacerbato dall’estensione contro resistenza del polso, in assenza di altri sintomi
neurologici
EPICONDILITE
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EPICONDILITE
EPICONDILITE
DIAGNOSIINDAGINI STRUMENTALI - RX
microcalcificazioni in patologia cronica
EPICONDILITE
DIAGNOSIINDAGINI STRUMENTALI - ECOGRAFIA
microcalcificazioni, ispessimento tendineo, ipoecogenicità focale
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TERAPIA
Quasi sempre di tipo conservativo
Riposo sportivo (fino a 3 mesi), crioterapia,
FANS, laserterapia, ultrasuoni, tecarterapia, onde d’urto
EPICONDILITE
Trattamento conservativo:
Consiste principalmente nell’eliminazione delleattività dolorose, nell’applicazione di un tutore enell’utilizzo di farmaci anti-infiammatori
EPICONDILITE
Trattamento conservativo:
Qualora le attività dolorose non possano essere eliminate, si può educare il paziente ad evitare i movimenti che sollecitino maggiormente questi
muscoli. Il protocollo di riabilitazione varia in funzione della sintomatologia
EPICONDILITE
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Il protocollo di riabilitazione varia in base allasintomatologia del paziente:
-Sintomatologia grave, ovvero con dolore ariposo, limitazione articolare, differenza nellaforza di presa fra i due arti > del 50%-Sintomatologia moderata, ovvero con doloresolo durante le attività in assenza di deficit almovimento-Sintomatologia lieve, con dolore saltuario edifferenza nella forza di presa < al 10%
EPICONDILITE
Sintomatologia grave (divisa in due fasi):
Fase 1 (riduzione dell’infiammazione):
-Riposo assoluto
-Ghiaccio, terapia farmacologica-Esercizi di mobilizzazione passiva del gomito
Procedere fino all’attenuazione del dolore
EPICONDILITE
Sintomatologia grave (divisa in due fasi):
Fase 2 (riabilitazione):-Limitazione dell’attività-Ghiaccio, terapia farmacologica-Esercizi di rinforzo muscolare isometrico estretching
Procedere fino a che il paziente sviluppi unasintomatologia moderata
EPICONDILITE
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Sintomatologia moderata :
-Limitazione dell’attività-Ghiaccio, terapia farmacologica-Iniziare esercizi di rinforzo muscolare e dirieducazione al movimento attivo
Procedere fino a che il paziente sviluppa unasintomatologia lieve
EPICONDILITE
Sintomatologia lieve :
-Ripresa della normale attività
-Rinforzo muscolare
-Applicazione di tutore-Stretching di mantenimento per prevenire lericadute
-Rieducazione funzionale del paziente
EPICONDILITE
Esercizi di rinforzo muscolare:
Esercizi di flessione del gomito contro resistenza
EPICONDILITE
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Esercizi di rinforzo muscolare:
Esercizi per l’estensione del polso
EPICONDILITE
Esercizi di rinforzo muscolare:
Esercizi per il rafforzamento della presa
EPICONDILITE
Esercizi di rinforzo muscolare:
Esercizi di rinforzo dei pronatori e dei supinatori
EPICONDILITE
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Esercizi di rinforzo muscolare:
Esercizi combinati per il rinforzo degli estensori e dei supinatori
EPICONDILITE
Rieducazione funzionale:
-Sollevamento di pesi con entrambe le mani,tenendo i palmi rivolti verso l’alto
-Eseguire prono-supinazioni (rotazioni) controresistenza utilizzando entrambe le mani
-Se il paziente svolge un’attività sportiva in cui imuscoli flessori ed estensori vengono moltosollecitati si consiglia il mantenimento del tutoredurante l’attività
EPICONDILITE
SHIN SPLINTS / PERIOSTITI
Colpisce elettivamente i mezzofondisti
Dolore a livello della cresta tibiale che origina da una tendinopatia dei muscoli della gamba
Durante la corsa infatti i muscoli delle logge anteriore e posteriore della gamba stressano
continuamente il periostio su cui si inseriscono causando microtraumatismi e microdistacchi periostali – definite anche periostiti, ma in realtà si tratta di tendiniti
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La sintomatologia è tipica e si manifesta con dolore acuto in prossimità della cresta tibiale, generalmente al terzo medio o al terzo distale
SHIN SPLINTS / PERIOSTITI
SHIN SPLINTS
Il trattamento di questa patologia consiste in:
‒ riposo prolungato (fino a 3 mesi)
‒ ghiaccio
‒ terapia antiinfiammatoria
‒ stretching
SHIN SPLINTS
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SHIN SPLINTS
SHIN SPLINTS
Prevenzione:
‒ Calzatura e supporti
‒ Plantare termoformabile
‒ Correzione gesto tecnico
‒ Riscaldamentoe stretching