Paese Italia: la salute nelle organizzazioni di lavoro

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Risultati della ricerca "Paese Italia: la salute nelle organizzazioni di lavoro" svolta dalla Fondazione ISTUD per il Ministero del Welfare.Presentazione di Maria Giulia Marini. Milano, 20 maggio

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Paese Italia: la salute nelle organizzazioni di lavoro.

Risultati della ricerca

Maria Giulia Marini, Fondazione ISTUDAssolombarda, 20 maggio 2010

Indice

• Obiettivi della ricerca• Ricerca desk: lo scenario • Risultati adesioni e campionamento • Esiti della ricerca field• Buone pratiche

Progetto promosso dal Ministero del Welfare - bando G.U. 18/05/2004 “Contributi per studi e ricerche sulle discipline infortunistiche e di medicina sociale”. 20 persone della Fondazione ISTUD (competenze diversificate: medici, scienziati, statistici, filosofi, psicologi, economisti, amministrativi, informatici...) nel team di lavoro:

Giuseppe Abate, Matteo Basile, Eliana Casella, Nicola Castelli, Marella Caramazza, Alessandra Cosso, Roberta Falcioni, Cristina Godio, Andrea Guarini, Maria Giulia Marini, Verdiana Morando, Mauro Montanari, Antonio Nastri, Gabriella Papetti, Francesca Rubboli, Luigi Reale, Luigi Serio, Alessandro Zanetta della Fondazione ISTUD.

La ricerca è stata seguita e supervisionata dalla prof.ssa Alessandra Marinoni e dalla dott.ssa Anna Morandi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia.

Grazie a queste organizzazioni di lavoro che hanno reso possibile la ricerca…Le aziende• Arena Italia SpA• Benetton Group SpA• Boehringer Ingelheim Italia SpA• Came Cancelli Automatici SpA• Chiesi Farmaceutici SpA• Consorzio di tutela della “Ciliegia

dell’Etna”• Eli Lilly Italia SpA• Fincantieri Cantieri Navali Italiani

Spa• Finmeccanica• F.lli Pinna Industria Casearia

SpA• Fumagalli Edilizia

Industrializzata SpA

• Gruppo Intini Spa• Gruppo Hera, Jcoplastic SpA• IKEA• IVECO ASTRA Veicoli Industriali

(Fiat Group), • Lindt & Sprüngli SpA• Medtronic Italia SpA• Società Cooperativa Agricola

Produttori Olivicoli (A..P.O.)• Telecom Italia SpA• Unicredit Group SpA • Vodafone Italia

Grazie a queste organizzazioni di lavoro che hanno reso possibile la ricerca…Organizzazioni della Pubblica Amministrazione:

• A.O. S. Pietro di Caltagirone (CT)• Associazione Tecnologia, Scienza, Scuola, Società - TSSS di cui:

– I.P.S.C.T. Caboto di S. Margherita Ligure (GE); – I.T.I.S. I. Calvino Genova; – I.T.I.S. E. Fermi di Frascati (RM); – I.T.I.S L. Cobianchi di Verbania; – I.T.I.S. J.C. Maxwell di Nichelino (TO), – I.I.S. E. Majorana Piazza Armerina (PA)• Azienda Policlinico Umberto I - Roma, • Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore di Milano• Istituto Tecnico Industriale E. Fermi di Giarre (CT)• Istituto Tecnico Commerciale Statale “Cav. Ing. ADRIANO OLIVETTI” di

Lecce

OBIETTIVI DELLA RICERCA

Studiare e riflettere sul “fenomeno malattia” nel mondo del lavoro, attraverso “numeri” e “esperienze”:

• indagare i caratteri e l’andamento delle malattie (professionali e non professionali) e degli infortuni nella popolazione occupata in relazione all’età

• approfondire i nuovi segnali d’allarme, indici della presenza di “altre” condizioni di salute lontane dallo stato di “ben-essere” delle risorse umane;

• comprendere l’atteggiamento culturale delle aziende rispetto al binomio “malattia” e “salute”dei collaboratori;

• valutare l’impatto economico dello “stato di salute”• capire quali buone pratiche esistono e si possono

diffondere nelle organizzazioni di lavoro

METODOLOGIA

• Ricerca Desk

Analisi dello scenario nazionale e internazionale in tema di tutela della salute nel luogo di lavoro e definizione del quadro statistico nazionale sulla diffusione di infortuni e malattie nelle organizzazioni di lavoro.

• Ricerca Field

Studio epidemiologico trasversale e retrospettivo (2008) su un campione di 30 organizzazioni, stratificate per settore produttivo, dislocazione geografica e dimensioni.

Interviste in profondità alle 30 organizzazioni aderenti (2009)

• Identificazione delle buone pratiche

Analisi descrittiva dei questionari e analisi narrativa delle interviste per individuare le evidenze empiriche e i casi esemplari

RICERCA DESK

Health in All Policies (HIAP)

Per la World Health Organization, Salute è:

- un “completo stato di benessere psico-fisico e sociale”;

- uno stato dinamico di benessere, caratterizzato da un potenziale fisico e mentale che risponde alle aspettative di vita in misura all’età, alla società di riferimento, e alla responsabilità personale (WHO, 2006)

Libro Bianco - Un impegno comune per la salute: approccio strategico dell'UE per il periodo 2008-2013

"LA SALUTE È IL BENE PIÙ PREZIOSO”:

Nel 2005 gli anni di vita in buona salute sono stati inseriti come indicatore strutturale di Lisbona: la speranza di vita in buona salute, e non solo la durata della vita, è un fattore chiave per la crescita economica.

LA SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE (HIAP)

La salute della popolazione non riguarda la sola politica sanitaria: la salute è un bene che investe la condizione umana ed economica.

Health in All Policies: Relazione biunivoca tra salute e economia

Fonte: CE, The contribution of health to the economy in the European Union, European Communities, 2005.

Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro

Strategia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro 2007–2012 :

«Il nostro obiettivo dovrebbe essere una situazione in cui il lavoro rafforza la salute e il benessere personali e nella quale l'accesso al mercato del lavoro e il mantenimento del posto di lavoro migliorano globalmente la salute della popolazione[…]. In particolare, il luogo di lavoro rappresenta un contesto particolarmente adatto ad attività di prevenzione e di promozione della salute» (J. M. Barroso).

L’obiettivo per la strategia rinnovata (2007-2012) è quello di ridurre del 25% entro il 2012 gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali.

Un benchmark per gli infortuni con l’Europa: l’Italia ha meno infortuni sul lavoro della media Europea

Tasso di incidenza standardizzato per 100.000 occupati nei Paesi UE degli infortuni in complesso: risultati strategia 2002-2006

Fonte: Eurostat 2006

I capitoli fondamentali della strategia Europa 2007-2012

1. Creazione di un contesto legislativo applicabile e snello

2. Sviluppo e attuazione delle strategie nazionali:• Incrementare l'efficacia preventiva della sorveglianza

della salute• Intervenire a favore della riabilitazione e della

reintegrazione dei collaboratori.• Far fronte ai mutamenti sociali e demografici

3. Per realizzare il cambiamento “culturale” sono: • Formazione e informazione nelle organizzazioni di

lavoro• Architettura di luoghi di lavoro più sani e sicuri

4. Strumenti di valutazione e monitoraggio (numeri e significati):• raccogliere dati statistici sulla salute e sicurezza sul

luogo di lavoro nell'ambito di indagini a campione • definire indicatori qualitativi per migliorare la qualità e

l’interpretazione dei dati statistici

Come realizzare gli obiettivi 2007-2012

RISULTATI ADESIONI E CAMPIONAMENTO

• La percentuale di rispondenza delle organizzazioni alla ricerca è stata dell’8,8%:

30 organizzazioni hanno aderito su 341 contattate.• Popolazione statistica: il numero totale dei collaboratori

rilevato attraverso questionari è stato 147.723

Costruzione del campione:

La ricerca delle organizzazioni è stata condotta secondo una logica osservazionale (judgement sample):

- Settori a maggior frequenza di rischio - Collocazione geografica- Dimensioni aziendali

Analisi delle frequenze infortunistiche per settori produttivi

Settore Occupati per settore

Nr. Infortuni /Nr.

Occupati

Nr. Morti/Nr. Infortuni

Agricoltura 4% 5,96% 0,23% Industria e costruzioni

30% 5,28% 0,15%

Servizi (inclusa PA)

66% 2,92% 0,098%

Dati INAIL 2008

Mappe di rischio: un benchmark tra le Regioni italiane

Frequenza infortunistica: percentuale di infortuni sulla popolazione occupata (dati INAIL 2008 – Media nazionale 3,6%)

Frequenza infortuni mortali: percentuale di infortuni mortali sulla popolazione occupata (dati INAIL 2008 – 0,04% Media nazionale)

Mappe di rischio: un benchmark tra le Regioni italiane

Rispondono un po’ di più le aziende del terzo settore...

SettoreOrganizzazioni

contattateOrganizzazioni

aderenti%

di rispondenza

Agricoltura 10 1 10

Industria e costruzioni

235 17 7,2

ServiziDi cui PA

96

-20

12-6

12,530

TOTALE 341 30 8

Rispondono più le multinazionali….

Rispondenza (%) delle organizzazioni per dimensione

DIMENSIONIOrganizzazioni

ContattateOrganizzazioni

Aderenti%

di rispondenza

PMI 164 8 4,8

GRANDI 110 6 5,5

MULTINAZIONALE 47 6 12,8

Rispondono più le aziende al Sud...

Rispondenza (%) delle organizzazioni per area geografica:

CollocazioneGeografica

OrganizzazioniContattate

OrganizzazioniAderenti

% di rispondenza

NORD 170 14 8,2

CENTRO 125 9 7,2

SUD 46 7 15,2

Popolazione statistica:Su 35 questionari attesi ne sono stati restituiti 29: la popolazione statistica campionata è pari a 147.723 collaboratori. A causa dell’alto tasso di missing, sono state escluse 8 organizzazioni nell’analisi dei dati (sono rimaste nelle interviste qualitative).

Settore Organizzazioni Collaboratori

numero % numero %

Industria 8 38,1 14.257 10,4

Servizi

di cui PA

5 23,8 117.138 85,1

8 38,2 6.257 4,5

Totale 21 100 137.652 100

RISULTATI RICERCA FIELD:ESITI

Esito sul mix generazionale

Qual è l’età media dei collaboratori nelle aziende private?

ETÀ ANAGRAFICA

NR. COLLABORATORI

%

15-24 2.070 1,6

25-34 23.321 17,9

35-44 51.612 39,5

45-54 48.678 37,3

55 e oltre 5.714 4,4

TOTALE 131.395 100,0

Il dato è in linea con la rilevazione delle forze lavoro nazionali di ISTAT (2008): gli occupati si concentrano nella fascia 35-44 anni (31,6%) e 45-54 anni (25,7%)

Settore 15-24 25-34 35-44 45-54 55 e oltre

Totale

Nr. %

Industria 1,5 30,1 37,8 25,5 5,5 14.207 100,0

Servizi 1,6 16,3 39,5 38,5 4,2 117.138 100,0

Totale 1,6 17,7 39,3 37,0 4,3 131.395 100,0

Esito sul mix generazionale

Più giovani nelle piccole medie imprese?

Settore 15-24 25-34 35-44 45-54 55 e oltre

Totale

Nr. %

PMI 4,5 41,4 39,8 14,3 0,0 133 100

Grande 1,7 12,7 42,3 35,4 8 68.567 100

Multina-zionale

1,5 23,2 36,0 38,9 0,4 62.695 100

Totale 1,6 17,7 39,3 37,0 4,3 131.395 100

La pubblica amministrazione e le sue tendenze: un po’ più vecchia delle imprese...

Età Anagrafica

% sul numero di dipendenti in PA

% sul numero dipendenti in

impresa

15-24 1,2 1,6

25-34 12,1 17,9

35-44 36,6 39,5

45-54 44,3 37,3

55 e oltre 5,8 4,4

TOTALE 6.257 131.395

Assenza e malattia

Età Anagrafica

Nr. Giornate

perse%

Nr. Collaboratori

2008%

Nr. Giornate

perse procapite

15-24 10.709 1,5 2.070 1,6 5,2

25-34 139.976 19,7 23.321 17,9 6,0

35-44 297.304 41,9 51.612 39,5 5,8

45-54 215.926 30,4 48.678 37,3 4,4

55 e oltre 46.089 6,5 5.714 4,4 8,1

Assenze per “malattia” nella PA: sì, la pubblica amministrazione si ammala di più

Età Anagrafica

% di giornate perse sul totale dipendenti in PA

Nr. Giornate perse procapite dipendenti in PA

% di giornate perse sul totale

dipendenti in impresa

Nr. Giornate perse procapite

dipendenti in impresa

15-24 0,5 5,2 1,5 5,2

25-34 33,2 35,9 19,7 6,0

35-44 31,3 11,1 41,9 5,8

45-54 32,9 9,7 30,4 4,4

55 e oltre 2 4,6 6,5 8,1

TOTALE 100 13,0 100 5,4

Confronto tra il tasso di giornate perse per malattia nella PA e nelle imprese – dati 2008 (prima decreto “Brunetta”)

Malattia e tipologia contrattuale: c’è relazione tra precariato e assenza? Non sembra...

L’utilizzo dello strumento della malattia è lievemente inferiore nei collaboratori a tempo determinato (-2.8%).

Età anagraficaNr. Giornate perse per

contratti a tempo indeterminato

%Nr. Giornate perse contratti a tempo

determinato%

15-24 5.592 0,8 4.617 45,7

25-34 136.286 18,3 3.769 37,3

35-44 296.023 39,8 1.281 12,7

45-54 259.697 34,9 438 4,3

55 e oltre 46.171 6,2 0 0

Totale 743.769 5,8 10.105 3,0

1. non c’è correlazione lineare diretta tra evolvere dell’età e assenza per “malattia”

2. i collaboratori nella fascia d’età 25-34 si “ammalano” il 27% in più rispetto ai più senior (45-54 anni)...

3. i collaboratori nella fascia 45-54 anni “sono presenti” al lavoro il 27% in più dei giovani….

Quale malattia? L’assenza o la presenza? L’assentesimo o il presentismo?

Gli esiti negli infortuni La frequenza media di infortuni nel campione di analisi (3,1%) è risultata leggermente inferiore alla media nazionale (3,6%).

Età AnagraficaFrequenza (%) nel

campione Frequenza (%)

media nazionale

15-24 5,7 4,5

25-34 2,3 4,5

35-44 2,8 3,4

45-54 4,1 3,2

55 e oltre 0,9 2,6

TOTALE 3,1 3,6

Confronto tra i dati riscontrato nel campione e la media nazionale (dati INAIL 2008).

In impresa si fanno male i più “giovani” negli enti pubblici i più “anziani”

Età AnagraficaTasso di infortuni specifici per classi di età dipendenti in PA

Tasso di infortuni specifici per classi di età dipendenti in impresa

15-24 3,9 5,7

25-34 3,1 2,3

35-44 4,3 2,9

45-54 3,5 4,1

55 e oltre 5,8 0,9

TOTALE 3,9 3,1

I costi della malattia in impresa: globalmente costa più l’assenza degli impiegati

I dati sulla retribuzione media giornaliera sono incrociati con le giornate perse in funzione dell’inquadramento contrattuale

Inquadramento contrattuale

Nr. Giornate perse

%Retribuzione

giornaliera mediaEuro

Costo per l’assenza %

DIRIGENTI 5226 0,7 374,48 1.957.032,4 2,3

QUADRI 89.928 11,4 175,22 15.757.184,1 18,7

IMPIEGATI 596.929 75,6 99,85 59.603.360,6 70,7

OPERAI 97.184 12,3 72,09 7.005.994,5 8,3

Totale 789.267 100 180,41 84.323.571,8 100

Fonte: rapporto sulle retribuzioni OD&M Consulting

La disabilità al lavoro: il 6,2% dei collaboratori campionati delle aziende private appartengono alla fascia protetta (L. 68/99)

Età Anagrafica

Nr. Collaboratori

fascia protetta%

Nr. Totale dei collaboratori

%

15-24 50 0,6 2.070 1,6

25-34 849 10,4 23.321 17,9

35-44 2.680 32,7 51.612 39,5

45-54 4.194 51,1 48.678 37,3

55 e oltre 561 6,8 5.714 4,4

TOTALE 8.200 100 131.395 100

Collaboratori appartenenti alla fascia protetta e totale dei collaboratori nelle aziende private per fasce d’età

Il mandato della ricerca non includeva l’analisi di differenziazioni relative al genere, tuttavia:

•La popolazione statistica: le donne rappresentano il 35,3% del campione analizzato;•La frequenza infortunistica delle donne è inferiore (2,2%) rispetto alla media degli uomini (3,1%); •Lo strumento dell’assenza per malattia (esclusa la maternità!) è poco più utilizzato dalle donne: rispetto al tasso di assenza le donne presentano un tasso di assenza del 5,6% rispetto agli uomini 5,3%

Una lettura di “genere”

NOTTE, AURORA, GIORNO: VERSO

LE BUONE PRATICHE

Le organizzazioni sono state qualitativamente suddivise secondo la triade:

•Notte: assenza di prevenzione sia per la sicurezza che per la malattia;•Aurora: prevenzione di sicurezza e malattia ma assenza di buone pratiche per la tutela della salute;•Giorno: prevenzione standard della sicurezza e della malattia accompagnata da buone pratiche per la tutela della salute (Health in all Policies).

L’Aurora delle aziende del settore Agricolo

L’indagine qui è localizzata a una regione del Sud.

Secondo i dati europei (EUROSTAT), il settore agricolo si colloca al quarto posto per rischio infortunistico – dopo costruzioni, industria manifatturiera e trasporti.

Negli ultimi anni, grazie alle nuove tecnologie a mezzo di fondi dell’Unione Europea, gli incidenti sono in fase calante.

Il tentativo di conciliare la tradizione dell’agricoltura, legata più ad aspetti di fatica, sforzo e rischio, con l’innovazione per la sicurezza, può essere la sfida possibile dell’Aurora di questo settore.

L’Aurora nel settore Industriale

Il settore industriale si posiziona al secondo posto cumulativo per numero di incidenti, con un primo posto per le imprese di costruzioni.

La varietà di aziende del settore determinata una forte variabilità anche nel rischio infortunistico: ma in questo comparto, in genere, è il lavorare in condizioni di sicurezza che condiziona le persone verso il ben-essere. 

Attenzione all’impatto ambientale: sono da promuovere studi e iniziative per mettere in relazione il sito produttivo con l’ambiente che lo accoglie e la salute della popolazione che lo abita.

L’Aurora nei servizi

Dal punto di vista infortunistico, a parte gli incidenti in itinere, sono aziende a basso rischio di incidenti.

Nelle “telecomunicazioni” è il call center il luogo su cui oggi si concentra l’attenzione mediatica. Il rischio di burn out è alto a causa della ripetitività del lavoro, del basso livello di gratificazione, la pressione fronteggiata dal cliente a distanza.

Due criticità che le aziende intervistate stanno affrontando con “conflitti interni” e consapevolezza: •La questione del middle management che “coordina” ma che è agente di mobbing•la necessità di assegnare un valore più profondo al lavoro, con maggiore utilità per sé e per la collettività.

L’Aurora nella Pubblica Amministrazione 

Negli ospedali, tra le questioni rilevanti la mole di carico di lavoro sanitario svolto da pochi, a fronte di un abuso di assenze da parte di tanti (soprattutto in Centro e nel Sud). Per prevenire il burn-out si deve recuperare e rafforzare il senso di servizio per l’utenza, perché è proprio il significato di “servizio” che, a detta di alcuni intervistati, è andato perduto o si sta perdendo.

 Nelle scuole intervistate esiste ben-essere: contrariamente agli studi effettuati nella città di Milano, le scuole che hanno accolto l’intervista non erano contaminate da burn out degli insegnanti che invece continuano a scegliere e hanno scelto questo lavoro per “missione”.

• Capacità di affrontare attraverso incontri, scontri e confronti la tensione oppositiva di orientamento al profitto e di tutela del benessere nelle imprese

• Organizzazione di un gruppo interno rivolto alla promozione e realizzazione di attività di “Cura di Sé”, non rispondente gerarchicamente alla Direzione Risorse Umane

• Linee guida interne, protocolli redatti con INAIL e/o con gli Istituti di Medicina del Lavoro di diverse Università

• Osservatorio sugli incidenti in tutte le filiali delle multinazionali, in aggiunta all’adempienza alle normative locali;

• Percorsi di formazione non solo sulle norme di sicurezza generiche ma declinati al campo di appartenenza;

• Turnazione e carico di lavoro “intelligente” e percorsi di consegna dei prodotti a domicilio al di fuori degli orari di punta per abbassare il rischio infortunistico e aumentare l’efficienza;

• Inclusione delle persone disabili non solo per legge ma per vera integrazione....

Il Giorno: i casi esemplari

Il Giorno: il settore Health Care come settore da cui imparare

Le imprese produttrici di farmaci, dispositivi medici e/o prodotti che migliorano le condizioni di salute sono aziende molto attente alla salute dei propri collaboratori: c’è un filo conduttore tra la missione aziendale e la salute dei propri collaboratori.

La cultura del dare e fornire salute si radica nel DNA del settore aziendale e per coerenza si trasmette ai collaboratori.

Libro Bianco del Ministero del Welfare, La vita buona nella società attiva, maggio 2009:

«La Costituzione tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni. In particolare tre diritti appaiono fondamentali per la piena espressione della persone attraverso il lavoro in condizioni di parità delle opportunità e indipendentemente da formalismi e qualificazioni giuridiche. Il diritto ad ambienti di lavoro sicuri, innanzitutto. E il diritto a un compenso equo non solo in quanto idoneo a garantire una esistenza libera e dignitosa ma anche perché proporzionato ai risultati dell’impresa. A questo si deve aggiungere un diritto di nuova generazione, ancora poco effettivo nel nostro Paese, quello all’incremento delle conoscenze e delle competenze lungo tutto l’arco della vita quale vera garanzia di stabilità occupazionale e di espressione delle proprie potenzialità».

Emily Dickinson

AURORA

Il sonno è ritenutoDalle anime di buonsenso - chiudere gli occhi. Il sonno è lo stato solenneSotto il quale, ai due lati –si schierano i Testimoni. Il mattino è giudicatoDa persone di valore –l’irrompere del Giorno! Ma non è arrivato il mattino! Quella è l’Aurora,Oriente dell'Eternità!Ha una bandiera allegra,ed è colorata di rosso – 

Aurora è l'inizio del Giorno!