nella scuola italiana e i capi d’istituto -...

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L’ innovazione tecnologica

nella scuola italiana e i capi d’istituto

Quali orientamenti per una politica

sostenibile ed efficace?

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE E PSICOLOGIA

Antonio Calvani

antonio.calvani@unifi.it

IL PROBLEMA

Che suggerimenti per il decisore?

• Premessa

• Antefatto

• Indicazioni (10)

2 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Premessa: fissare «le regole del gioco»

DISTINGUERE:

1. Quali finalità (pedagogiche o extra pedagogiche)

Se pedagogiche:

– tecnologie

• per l’apprendimento/ come oggetto di apprendimento/

per il contesto di apprendimento

2. Quale fondamento (validazione) (opinioni/

esperienze personali documentate/ evidenze

scientifiche..?)

3 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Evidenze scientifiche

Sull’efficacia delle

metodologie

e delle tecnologie si sa

ormai molto.

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Hattie J. (2009). Visible learning. A synthesis of over 800

meta-analysis relating to achievement, London: Routledge. Ranieri M. (2011). Le insidie dell’ovvio. Pisa: ETS.

Articolo in cartellina

Sull’evidence based in generale cfr Form@re

Le tecnologie per migliorare gli apprendimenti?

1. Le tecnologie, complessivamente intese:

«no significative difference»

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

(Russell, 1999; Bernard et al.

2004)

Hattie (2009): l’Effect Size rimane

al di sotto di una soglia

significativa tranne

che per i video interattivi.

ES

Computer Assisted Instruction 0,37

Web based learning 0,18

Video interattivo 0,52

Simulazione 0,33

Educazione a distanza 0,09

Quantità di carico accettabile nella memoria di lavoro

Carico cognitivo intrinseco

(parte di carico legata alla difficoltà)

→ DA REGOLARE

Carico cognitivo estraneo

(coinvolto da informazioni inutili,

dispersive) → DA ELIMINARE

Carico cognitivo rilevante (quello

che serve per risolvere il compito) →

DA MASSIMIZZARE

Compito

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Una teoria da conoscere: Teoria del Carico

Cognitivo

Come porci dinanzi alle evidenze?

Le evidenze scientifiche non ci «dettano»

cosa dobbiamo fare ma dobbiamo

conoscerle per prenderle decisioni

«informate».

Le tecnologie non favoriscono gli

apprendimenti? Bene, cerchiamo allora le

«felici eccezioni».

7 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

ANTEFATTO: Innovazione tecnologica nella

scuola italiana. Interventi nazionali

• PN1 (metà degli anni ’80)

• PN2 (inizio degli anni ’90)

• Multilab e Programma di sviluppo delle tecnologie

didattiche (fine anni ’90)

• Fortic (primi anni del 2000)

• Piano Nazionale Scuola Digitale del 2007 (Piano LIM,

Cl@sse 2.0, Scuol@ 2.0, Editoria Digitale Scolastica)

Prima iniziativa con bilancio critico da osservatori indipendenti

(documento OCSE, Avvisati et al. 2013)

8 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Ultimo piano: revisione OCSE

Consigli che emergono:

Puntare più su scuola che su classe, fare reti di scuole

Attenzione alle risorse digitali (OER)

Puntare sullo sviluppo professionale dei docenti

Individuare metriche di performance con obiettivi più precisi

Allineare meglio le tecnologie alle finalità curricolari

Conoscere meglio cosa funziona e cosa non funziona

Interventi sulle famiglie per la sicurezza

9 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Ultimo piano: revisione OCSE

10 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Il messaggio principale ispirato a «ragionevole

pragmatismo»:

le proposte tecnologiche devono essere avanzate

all’interno di un quadro realistico di sostenibilità

finanziaria e durevolezza temporale e orientate a

obiettivi ben finalizzati, suffragati da evidenze di

efficacia.

INDICAZIONI PER IL DECISORE

1. Ecologia mediale: guardare le «competenze

tecnologiche» nel loro insieme

2. Sostenibilità: abbassare la soglia della tecnologia

ed integrare metodo e tecnologia

3. Le tecnologie per potenziare il contesto: privilegiare

le pratiche degli insegnanti

4. Le tecnologie per apprendere: quasi mai

funzionano! Ma ci sono le «felici eccezioni»

5. Le tecnologie come oggetto dell’ apprendimento:

Chiariamo la natura di un syllabus di Media Literacy

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

1. Ecologia mediale. Perdita di manualità e

materialità

• L’enfasi sul digitale ha favorito un

impoverimento sul piano della

manualità e del rapporto con

tecnologie semplici

Cfr.Andrea Carrara,

http://www.iltempodeglincapaci.it/index.php?option=com_cont

ent&view=article&id=12&Itemid=101)

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

INDICAZIONE 1

1. Fare un passo indietro con la

tecnologia avanzata e l’inseguimento

dell’ultimo device

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

1. Ecologia mediale. Nuovi equilibri cognitivi

legati alla lettura

Lettura sequenziale e lettura digitale (ipertestuale

multimediale/interattiva): oggi sappiamo che comportano

processi neuronali diversi (Small e Vorgan, 2008).

Ipertestualità, multimedialità ed interattività favoriscono

l’apprendimento? Numerose evidenze ci dicono che gli

alunni apprendono peggio rispetto alla lettura sequenziale.

L’introduzione della lettura digitale «pone» nuovi problemi

(più che non agevolare qualche soluzione): richiede di

educare all’autocontrollo e ridurre la dispersività.

14 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

INDICAZIONE 2

2. Consolidare la lettura sequenziale,

introdurre la lettura digitale come media

literacy

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

2. Sostenibilità. Abbassare la soglia della

tecnologia

• Prima di valutare una tecnologia pensare alla sua

sostenibilità nel tempo: privilegiare sempre la soluzione

meno sofisticata

• Soluzioni «Cl@sse 2.0/Scuol@ 2.0» sono poco sostenibili:

occorre rafforzare prima il livello infrastrutturale

(disponibilità di Internet e wireless) e l’integrazione tra

metodologie e tecnologie più semplici

16 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Integrare tecnologia e metodologia a livello

sostenibile

Come trovare nuove forme di erogazione dei contenuti con

massimo impatto inclusivo?

Insegnare a fare la lezione accompagnandola con visuals per

ampliare la comunicazione verso alunni che non

comprendono la lingua..

Calvani A. (a cura), Principi di comunicazione visiva

e multimediale, Roma: Carocci, 2011.

17 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

L’appuntamento del BYOD (Bring Your Own

Device)

Una politica tecnologica richiede una visione di ciò che

succederà nel futuro

Considerare seriamente l’appuntamento del BYOD pensando

ad una scuola in una funzione di media educator sulle scelte

della famiglia

Prevenire i rischi del BYOD «selvaggio»: digital divide, caos

tecnologico in classe e ..distrattività dal dialogo educativo (il

focus deve rimanere l’insegnante e non il device).

18 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

INDICAZIONI 3-6

3. Rifinalizzare l’allestimento di classi o

scuole tecnologicamente avanzate (verso

drop out e inclusione)

4. Orientare nuovi investimenti in

infrastrutture di base (rete, wireless)

5. Integrare tecnologie più semplici con

finalità più chiare (parola e immagine ad esempio)

6. Preparare la scuola agli appuntamenti

futuri (funzione di «Media educator» della scuola)

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

INDICAZIONI 7-8

7. Fai scoprire agli insegnanti che le

tecnologie semplificano loro la vita. (Integrazione con bisogni reali degli educatori)

8. Forma gli insegnanti nell’editing di

contenuti (e accesso/adattamento OER).

20 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Tecnologie per il contesto

Tecnologie per apprendere

INDICAZIONE 9

9. Le tecnologie non migliorano gli

apprendimenti: ricerca allora le «felici

eccezioni».

Dove?

• nella didattica speciale

• nelle lingue straniere

• nelle area (pur complicata) dei «mind tools»

• Ambienti come la scrittura e l’uso di un

foglio elettronico rimangono i

fondamentali «mind tool» (Papert,

Jonassen)

• Ambito rilevante della simulazione:

• WorldMaker,STELLA, Model-IT, or My World, DimensionM (in

matematica)

• Civilization, Interactive2, Genetics Tool Kit, Frog Dissections, or

Tidepools

• Simulazione di fenomeni fisici http://www.explorelearning.com/

• Energy2D http://energy.concord.org/energy2d/index.html

22 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Mind tools

Tecnologie come oggetto di apprendimento?

Quale modello di Media Literacy?

Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

INDICAZIONE 10

10. Introdurre un syllabus sistematico di

«Media Literacy» nei curricola (e rendere i

cosiddetti nativi digitali dei «competenti»

digitali!) • Competenza digitale

Calvani A., Fini A., Ranieri M. (2010), La competenza digitale

nella scuola. Metodi e strumenti per valutarla e svilupparla,

Trento: Erickson.

Ranieri M., Toolkit. Digital & Media Literacy Education

Calvani A., Fini A., Ranieri M., Picci P. (2012), Are young

generations in secondary school digitally competent? A study

on Italian teenagers, Computers & Education, 58, 797-807.

GRAZIE!

lte@unifi.it

25 Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze

Laboratorio di

Tecnologie

dell’Educazione

GRAZIE!

Tu sei libero:

di riprodurre, distribuire, esporre in pubblico ed anche di modificare singole slide di

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Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze 26