Direttore Artistico Amedeo Monetti -...

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Info: orta festival Telefono 02.33103962 - Cellulare 340.1583872 www.ortafestival.it [email protected] orta festival XVI EDIZIONE 2015 3 - 28 luglio Direttore Artistico Amedeo Monetti ASSOCIAZIONE MUSICALE FLORESTANO-EUSEBIO

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Info: orta festivalTelefono 02.33103962 - Cellulare [email protected]

orta festivalXVI EDIZIONE 20153 - 28 luglio

Direttore ArtisticoAmedeo Monetti

ASSOCIAZIONE MUSICALE

FLORESTANO-EUSEBIO

Orta Festival, la passione per la musi-ca incontra con il maestro Ame deoMonetti il suo culmine ad Orta, dove leprofessionalità dei musicisti si fondonotra le onde del lago per avvolgere ilpubblico di suoni e colori che esaltanole note trasformandole in dolci armo-nie. Un grazie a tutta l’organizzazione,

al Parroco don Pierluigi e alla Madre Badessa Cànopi per la sem-pre gentile accoglienza nelle chiese; a tutti gli sponsor pubblici eprivati che grazie al loro impegno economico danno la possibilitàdi realizzare un evento che dà lustro a tutto il lago.

Dott. Giorgio AngeleriSindaco della città di Orta San Giulio

Carissimo pubblico, cittadini di Orta ecarissimi ospiti, Orta Festival nel 15°anno di vita consolida la sua identità conun riconoscimento da parte del Mi ni -stero dei beni e delle attività culturali edel turismo. Un riconoscimento che ciono ra, ma ci impegna maggiormente adun regolamento della programmazione esoprattutto ad un aumento della produ-zione musicale. Portare il Festival a 15

appuntamenti concertistici, quale attività minima richiestaci, è esarà un grande sforzo, soprattutto in un momento economicamen-te ancora difficile. Le defezioni di alcuni Sponsor e Fondazioni nonsi sono fatte attendere. Con ciò ringrazio i musicisti, come sempredi primo piano, che per questa edizione ci vengono incontro,capendo che questo può essere un anno di svolta per il nostroFestival, e come sempre mi rivolgo agli Amici di Orta Festival, il cuicontributo si fa sempre più fondamentale. Vogliamo poter continua-re a proporre il divertimento e la gioia di ascoltare musica insiemesenza biglietto d’ingresso, come avviene da 10 anni. Il mio grazie più sincero va a Madre Anna Maria Cànopi, che offreal nostro Festival la splendida ed unica cornice della Basilicadell’Isola di San Giulio, e a don Pierluigi Grossi che ci ospita pres-so la chiesa di Santa Maria Assunta. Inoltre ringrazio la Città diOrta San Giulio nella persona del suo Sindaco dott. GiorgioAngeleri, che ha continuato a credere in questo progetto e aiSindaci di Ameno e di Pettenasco che ci permettono di allargarela nostra proposta. Vitale per noi resta il sostegno di FondazioneBanca Popolare di Novara per il Territorio, Fondazione CRT,IntesaSanpaolo, l’industria VIR nella persona dell’ing. SavinoRizzio, gli altri preziosi Sponsor e gli Amici di Orta Festival ai qualiva la mia gratitudine.

Amedeo MonettiDirettore artistico di Orta Festival

Assessorato alla Cultura ed al Turismodella Città di Orta San Giulio

Distretto Turistico dei Laghi Comune di Ameno Comune di Pettenasco

Ingresso libero

Orchestra da Camera di MilanoAmedeo Monetti - direttore

Concerto d’apertura 1 Wolfgang Amadeus Mozart (1756 -1791) Divertimento in re maggiore K 251

Arvo Pärt (1935) Cantus in memory of Benjamin Britten

Jean Sibelius (1865-1957)Valse triste op. 44 n° 1

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 -1791) Serenata in re maggiore K 239 “Serenata notturna”

Era il 2005 quando per la prima volta fu concessa eccezional-mente la cornice unica della Basilica dell’Isola di San Giulio, perun concerto che sottolineiamo continua ad essere straordinario.Il Concerto d’apertura di Orta Festival non vuole essere un even-to mondano e non lo è. La protagonista è la musica e solo lamusica. Wolfgang Amadeus Mozart, primo attore della classicitàviennese, verrà accostato in stretto dialogo di contrasti a paginemeno note, ma dal forte impatto emotivo, del Novecento.La fama di Arvo Pärt (nell’anno del suo ottantesimo compleanno)di cui ascolteremo Cantus in memory of Benjamin Britten, è anda-ta oltre il suo talento. È l’unico compositore vivente (forse ancheper il misticismo e la spiritualità delle sue opere) ad essere dive-nuto un’icona, un punto di riferimento musicale e morale.Jean Sibelius (nell’anno del 150° anniversario della nascita) verràricordato con una delle sue pagine più celebri: Valse triste op. 44n° 1 da “Kuolema”. Si prospetta dunque un’inaugurazione di que-sta XVI Edizione ricca di musica, di tradizione e di novità ad operadi una compagine e di un direttore che hanno saputo in questianni garantire rispetto al luogo, all’arte ed al suo numeroso edaffezionato pubblico.

Concerto realizzato con il contributo esclusivo di

ISOLA DI SAN GIULIO - BASILICAVENERDÌ 3 LUGLIO - ORE 21,00

Jean Sibelius (1865-1957)Suite champêtre op. 98b

Edvard Grieg (1843 -1907) Holberg Suite op. 40

Charles Ives (1874 -1954) Hymn and Cantabile

George Gershwin (1898-1937) Lullaby

Bill Evans (1929-1980) Waltz for Debby (arr. F. Pigato)

Con questo ravvicinato secondo appuntamento inaugurale si puòin effetti parlare di piccola festa della musica. Gli archi dell’OrtaFestival Ensemble, guidati da Amedeo Monetti, ci porteranno allascoperta di autentiche rarità musicali. Continuando nell’omaggioa Jean Sibelius con la sua Suite champêtre op. 98b, si proseguecon l’omaggio al Molière norvegese, Ludwig Holberg ad opera diEdvard Grieg. La scuola nord americana è rappresentata nella seconda partecon tre interessantissime opere. Hymn di Charles Ives, in cui viè tutta l’originalità di quest’autore, la quasi ignota Lullaby(Berceuse, Ninna Nanna) di George Gershwin, pagina dall’im-pronta delicata e dal cullante profilo blues e per finire il Waltz forDebby di Bill Evans, in un originale arrangiamento di FrancescoPigato, divenuto un american standard.

Orta Festival Ensemble Amedeo Monetti– direttore

Ingresso libero

Concerto d’apertura 2

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTASABATO 4 LUGLIO - ORE 21.15

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTAMERCOLEDÌ 8 LUGLIO - ORE 21.15

Ingresso liberoIngresso libero

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTAVENERDÌ 10 LUGLIO - ORE 21.15

Baden Powell (1937-2000)Canto de Ossanha - Samba triste

Maurice Ravel (1875-1937)Alborada del Gracioso

John Cage (1912-1992)Dream

Isaac Albéniz (1860-1909)Asturias op. 47

Heitor Villa-Lobos (1887-1959) Chôro n. 1

Steve Reich (1936-)Nagoya Guitars

Iannis Xenakis (1922-2001)Rebonds B (solo percussion)

Giovanni Sollima (1962-)The Black Owl

In un cartellone come quello di questa XVI edizione non pote-va mancare un passaggio di Emanuele Segre, un artista amatodal nostro pubblico e da molti anni di casa ad Orta Festival.Nuovo è però il progetto che ci propone in duo con il percus-sionista Gianluca Saveri, fondatore del Quartetto Tetraktis diPerugia, nonché primo percussionista della Mahler ChamberOrchestra. Un viaggio attraverso autori e stili, espressioni sonoredi varia provenienza fino a forme di estetica moderna e post-moderna. Oltre a Ravel, Albeniz, Villa-Lobos in locandina trovanoposto nomi come Cage, Reich, Panfili, Xenakis e Sollima, lontanitra loro nello stile e nelle visioni, ma accomunati da una profondaconoscenza dell'artigianato compositivo.

... and CrossoverBedrich Smetana (1824-1884) Quartetto n° 1 in mi minore "Z mého !ivota" (“Dalla mia vita”)

Niccolò Castiglioni (1932-1996)Romanze (1990) per Quartetto d’archi

Antonin Dvorak (1841-1904) Quintetto in mi bemolle maggiore op.97 per due violini, due viole e violoncello

Il terzo appuntamento del Festival continua con l’omaggio, adopera del brillante Quartetto Mantegna, alla musica nazionale cecadi Bedrich Smetana e del suo erede immediato Antonin Dvorak. Ilbel Quartetto n° 1 in mi minore (Dalla mia vita) di fattura semplice,lineare e di sonorità infallibile, dove il drammatismo del primo“tempo” risulta efficacissimo per assenza di qualsiasi ostentazione;dove il secondo “tempo” (Polka), con quel curioso effetto di trom-ba raggiunto vicendevolmente dalla viola e dal secondo violino dàuna forte impressione di musica ambulante; dove l’espressiva can-zone del Largo sostenuto passa spontanea fra i quattro strumentie dove il finale (Vivace) è pieno di slancio e sangue.Il Quartetto Mantegna sarà affiancato nell’esecuzione del Quintettoop. 97 di Dvorak dall’ospite d’onore della serata, la violista d’oltral-pe Sylvie Gazeau, fondatrice dell’Ensemble Intercontemporain conPierre Boulez e nota in Italia per le sue collaborazioni con SalvatoreAccardo e Bruno Giuranna. In quest’opera certi intervalli, i ritmi pun-tati o sincopati della tradizione popolare ceca si avvicinano a quelledei neri d’America (il Quintetto fu scritto a Spilville-Iowa). Con le Romanze di Niccolò Castiglioni continua l’omaggio volutodal Festival alla musica “nuova” del secolo scorso.

... dalla mia vita...

Quartetto Mantegna

Sylvie Gazeau - viola

Emanuele Segre - chitarra

Gianluca Saveri - percussioni

Ingresso libero

Trio Roma classicaSanti Interdonato – violinoAlessandra Leardini – violoncelloAntonello Maio– pianoforte

Franz Joseph Haydn (1732-1809)Trio in sol maggiore Hob. XV:25 “Ongarese”

Sergei Rachmaninov (1873-1943)Trio elegiaco in sol minore n° 1

Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)Trio in re minore op.49 n° 1

Uno straordinario trio di solisti che prende il nome dall'omonimaorchestra da camera "Roma classica".L'occasione di vivere un percorso musicale attraverso tre secolidi musica nel repertorio del trio con pianoforte.Franz Joseph Haydn di cui ascolteremo un trio tra i più belli esignificativi del suo catalogo, con il celebre finale all'ongarese edil Trio in re minore op. 49 n° 1 di Felix Mendelssohn di cui RobertSchumann ebbe a dire: «Operi dunque questo trio il suo effetto,come deve, e sia per noi una nuova testimonianza della forza arti-stica del suo creatore, che ora appare quasi alla sua più alta fio-ritura». Il Trio elegiaco n°1 in sol minore che verrà eseguito tra ledue precedenti opere, per quanto lavoro giovanile, rispecchia giàappieno lo stile romantico dotato di un dono melodico proprio allacultura slava e russa, che fluisce in maniera quasi istintiva nellamusica di Rachmaninov.I nostri artisti, che svolgono un'intensa attività concertistica nellemaggiori istituzioni cameristiche italiane, sapranno mettere a con-fronto questi autori grazie alla loro grande versatilità.

Trio Recital

PETTENASCO - CHIESA SS. AUDENZIO E CATERINASABATO 11 LUGLIO - ORE 21.15

Ingresso libero

Johann Sebastian Bach (1685 -1750) Partita in la minore BWV 1013 per flauto soloSuite in sol maggiore n°1 BWV 1007 per violoncello solo

Elliott Carter (1908-2012)Scrivo in Vento (1991) per flauto solo

Renato Dionisi (1910-2000)Invenzione (1988) per violoncello solo

Heitor Villa-Lobos (1887-1959) Assobio a Jato per flauto e violoncello

Il titolo di questo appuntamento prende spunto da una battuta delcompositore e grande didatta Renato Dionisi. Ci si può dire com-positori o, più in generale musicisti, solo quando lo si è stati pertutta la vita. “Essere” musicista e non “fare” il musicista. J.S.Bach, qui messo a confronto con la musica di tre autori moltodiversi tra loro, fu colui che più di ogni altro è stato musicista.Dionisi, la cui opera di compositore ancora troppo poco si cono-sce, fu autore la cui grandezza risiede soprattutto nell’essenziali-tà e nella rarefazione, in cui il flusso metrico-ritmico sembra sca-turire da intuizioni estemporanee. In Invenzione la separazione trainfinitamente piccolo ed infinitamente grande risulta solo appa-rente, annullata con elegante levità attraverso il doppio filtro dellamelanconia e dell’ironia. Elliott Carter è capace invece di unasemplicità espressiva estrema fatta di contrasti al suo interno,mettendo a confronto linee “nervose” con espressioni musicalipersino pittoresche. Il flauto di Mattia Petrilli (richiesto fin giova-nissimo da Claudio Abbado nelle sue più prestigiose compagini emembro del Quintetto Papageno), incontra il violoncello di MatteoPigato in Assobio a Jato, una sorta di fantasia scritta da HeitorVilla-Lobos.

Mattia Petrilli – flauto

Matteo Pigato – violoncello

“Compositori... si muore”

GOZZANO - CHIESA MADONNA DELLA LUZZARALUNEDÌ 13 LUGLIO - ORE 21.15

Ivan Rabaglia - violino

Raffaella Damaschi - pianoforte

Ivan Rabaglia - violino

Raffaella Damaschi - pianoforte

Franz Schubert (1797-1828) Sonatina in sol minore op. post. 137 n° 3 D 408

Arvo Pärt (1935)Fratres per violino e pianoforte

Franz Schubert (1797-1828)Sonatina in la minore op. post. 137 n° 2 D 385

Quello di questa serata è il primo di 3 doppi appuntamenti che OrtaFestival ha ideato per questa XVI Edizione. Due concerti (questi nelpiù puro spirito della musica da camera) che ci offrono l’occasionedi ascoltare in sequenza l’opera completa delle Sonatine e Sonatadi Franz Schubert. «Egli ha suoni per i più fini sentimenti, per i pen-sieri, anzi per gli stessi avvenimenti e circostanze della vita. Cosìmultiformi sono i pensieri e le azioni dell’uomo, altrettanto moltepli-ce è la musica di Schubert. Ciò che egli vede con l’occhio, toccacon la mano, si trasforma in musica…». Così scrive RobertSchumann. Ci sarà anche l’opportunità di ascoltare Fratres, una delle opere piùconosciute ed eseguite di Arvo Pärt. Scritta nel 1977 segna la svol-ta nella sua produzione. L’effetto di questo lavoro sulla scena musi-cale fu così dirompente che l’autore ne elaborò ben 17 versioni. Laversione per violino e pianoforte fu scritta nel 1980 per GidonKremer, che la eseguì in prima esecuzione al Festival di Salisburgolo stesso anno. Il violinista Ivan Rabaglia, ospite regolare delle piùblasonate associazioni concertistiche mondiali con il suo Trio diParma, sarà insieme, in questo viaggio musicale, alla pianista Raf -faella Damaschi, che abbiamo apprezzato nelle passate edizionidel Festival a fianco di noti artisti. Ingresso liberoIngresso libero

Schubert 1Franz Schubert (1797-1828) Sonatina in re maggiore op. post. 137 n° 1 D 384

Toru Takemitsu (1930-1996) Distance de fée per violino e pianoforte

Franz Schubert (1797-1828)Sonata in la maggiore op. post. 162 D 574

«Se la fecondità è una caratteristica principale del genio, FranzSchubert appartiene ai geni più grandi. Non oltrepassò di molto i trent’anni, ma scrisse tanto da far stu-pire… c’è una quantità di opere strumentali d’ogni forma e spe-cie… grandi e piccole… piene delle cose più meravigliose e dirarissime bellezze».È sempre Robert Schumann che così scrive della musica diSchubert sulla “Neue Zeitschrift für Musik”, parlando della sua“divina lunghezza”. I nostri due artisti che hanno compilato per noi questo excursusschubertiano, ci faranno inoltre ascoltare in questa seconda sera-ta Distance de fée di Toru Takemitsu.Egli è stato senza dubbio il maggior compositore giapponese delNovecento.Ispirato ad una raccolta poetica, Distance de fée appunto, diShugo Takigushi (principale esponente del Surrealismo inGiappone), questo breve lavoro per violino e pianoforte rappre-senta lo spartiacque tra il suo periodo di apprendistato e la primafase della sua produzione.

Schubert 2

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTAGIOVEDÌ 16 LUGLIO - ORE 21.15

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTAVENERDÌ 17 LUGLIO - ORE 21.15

Alessandro Deljavan - pianoforte

Ingresso liberoIngresso libero

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Sonata in si bemolle maggiore K 281

Maurizio Zaccaria (1982)Mechanism (2014), prima esecuzione assoluta

Frédéric Chopin (1810-1849) 12 Etudes op. 10

Dopo averlo ascoltato nella passata edizione del Festival in vestedi camerista, è nella più pura veste di solista che avremo l’onoredi ascoltare nuovamente Alessandro Deljavan. Italiano di originiiraniane, questo giovane artista si sta rivelando come uno deimaggiori talenti della nuova generazione di pianisti a livello inter-nazionale. Rende omaggio a Frédéric Chopin e lo fa eseguendo in questonostro secondo doppio appuntamento l’integrale degli Studi.L’opera 10 composta tra il 1829 e il 1832 (pubblicata nel 1833 condedica a Liszt) è il primo compiuto capolavoro chopiniano, genia-le rivelazione di stupefacente irruenza inventiva. L’esplorazione della tastiera pianistica, con tutte le sue implica-zioni tecniche e timbriche, è dichiaratamente il problema centra-le di queste composizioni.In questa prima serata chopiniana avremo l’occasione inoltre diassistere ad una prima esecuzione assoluta: Mechanism del gio-vane compositore italiano Maurizio Zaccaria.

Chopin Etudes 1 (op.10)

Alessandro Deljavan - pianoforte

Frédéric Chopin (1810-1849) Sonata n° 2 in si bemolle minore op. 35

12 Etudes op. 25

Secondo tour de force per il nostro giovane pianista, che in que-sta serata accosterà agli Studi op. 25 la monumentale Sonatan° 2 op. 35, certamente la più celebre delle tre sonate di FrédéricChopin composta nel 1839, nata “attorno” al terzo movimentoMarche funèbre, già abbozzato nel 1837. Nell’opera 25, composta a partire dal 1832 (almeno in parte con-temporaneamente all’opera 10), si nota una tendenza ad amplia-re le dimensioni formali, pur restando centrale alla composizioneil “problema tecnico” che diviene esso stesso il materiale dellaforma. In Chopin la ricchezza dell’armonia e delle modulazioni assumeun preciso significato, come mezzo per esplorare audacementenuovi accostamenti di tonalità, nuovi rapporti per trarne ineditepotenzialità timbriche.«Questi Studi indicano una volta di più quale audace forza crea-trice sia posta in lui: veri quadri poetici…» (Robert Schumann).

Chopin Etudes 2 (op.25)

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTASABATO 18 LUGLIO - ORE 21.15

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTADOMENICA 19 LUGLIO - ORE 21.15

Ingresso libero

Bela Bartok (1881-1945)Quartetto n° 6 Sz 114 (1939)

Emanuele Casale (1974)7 per quartetto d’archi

Ludwig van Beethoven (1770-1827)Quartetto in la maggiore op. 18 n° 5

Giovane formazione ma già di grandissima esperienza, ilQuartetto Lyskamm è già stato ospite di Orta Festival in dueoccasioni.Torna dopo aver vinto lo scorso inverno il secondo premio al pre-stigiosissimo concorso internazionale "Franz Schubert und dieMusik der Moderne" a Graz in Austria ed è un piacere per noipoterlo riavere. Sarà con un programma che mette a confronto ilQuartetto n° 6 di Bela Bartok (l'ultima composizione che scrisseprima della fuga dall'Europa nazifascista) con il quinto dei seiQuartetti op. 18 di Ludwig van Beethoven, vera spina dorsale del -la letteratura quartettistica.Grande attesa ed interesse per 7, lavoro per quartetto d'archiscritto nel 2004 dal siciliano Emanuele Casale.La produzione cameristica di questo giovane compositore italia-no si caratterizza per uno spirito tendenzialmente "ludico" da cuiscaturisce uno stile "italico" ed essenzialista, il quale, rifacendosiseppur lontanamente al carattere sonoro di compositori italianiquali Frescobaldi, Scarlatti, Vivaldi genera forme musicali estre-mamente asciutte e condensate esaltandone le idee più dirette.

Quartetto Lyskamm

Streichquartett

AMENO - CHIESA S. GIOVANNIMARTEDÌ 21 LUGLIO - ORE 21.15

Fascino di un luogo in cui il tempo sembra non averpiù misura(A.M. Cànopi)

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Ingresso libero

Francesco Paolo Tosti (1846-1916)Quattro canzoni d’Amaranta

Ottorino Respighi (1879-1936) Deità silvane

Gian Francesco Malipiero (1882-1973)Due Sonetti del BerniI Sonetti delle fate

La voce della mezzosoprano novarese Manuela Custer, che tantosuccesso sta riscuotendo sui palcoscenici più prestigiosi, ciaccompagnerà in un percorso musicale nel mondo della lirica dacamera italiana. Si parla di liriche da camera anche con F. P. Tosti(noto per le sue Romanze salottiere) poiché le Quattro canzonid’Amaranta che ascolteremo sono su testo di Gabriele D’Annunzio.Ancor più nettamente si parla con Respighi e Malipiero (apparte-nenti alla “generazione dell’ottanta” con Pizzetti e Casella) di liricheda camera in cui la poesia deve essere elevata.Deità silvane composte nel 1917 da Respighi (l’anno di Fontaneromane) su testo dell’eclettico artista Antonio Rubino, si ricollega-no alla vocazione per l’antico di Respighi attraverso la “ripulitura”della linea vocale e sono molto interessanti per la felice lievità discrittura e la suggestiva raffinatezza armonica.Anche con Malipiero nei Due Sonetti del Berni (1922) la musica èispirata al recupero di modelli antichi attinti dalla polifonia e dalgregoriano, mentre nei sei Sonetti delle fate il testo dannunzianoè rivestito da una musica che vive di climi impressionistici, marealizzati con mano originale e sempre in rapporto sensibile con iltesto. Sarà compito anche del prezioso partner al pianoforte,Raffaele Cortesi, sottolineare questi aspetti.

Manuela Custer – mezzosoprano

Raffaele Cortesi – pianoforte

Made in Italy

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTAMERCOLEDÌ 22 LUGLIO - ORE 21.15

Ingresso liberoIngresso libero

Concerto realizzato con il contributo esclusivo di

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTAVENERDÌ 24 LUGLIO - ORE 21.15

ORTA SAN GIULIO - CHIESA DI S. MARIA ASSUNTASABATO 25 LUGLIO - ORE 21.15

Alessandro Taverna - pianoforte

Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata op. 27 n°2 in do diesis minore "Quasi una fantasia" (Al chiaro di luna)

Raffaele Bellafronte (1961)Novità

Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)Fantasia in fa diesis minore op.28

Robert Schumann (1810-1856)Fantasia in do maggiore op.17

Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, torna a trovarci un altrogiovane ma affermatissimo pianista, Alessandro Taverna. Già pre-diletto da Lorin Maazel, è richiestissimo dalle più esigenti stagio-ni e festival internazionali. Il prossimo Festival Mito lo vedrà alfianco di Daniel Harding e della Filarmonica della Scala nel IVCon certo di Beethoven. Sotto nostra richiesta ha ideato un per-corso che si snoda, in quest'ultimo doppio appuntamento, attor-no al tema della Fantasia. Dalla celeberrima "Sonata quasi unafantasia" (Al chiaro di luna) di Beethoven per concludere con ilcapolavoro schumanniano la Fantasia op.17 dedicata a Liszt pas-sando per la meno nota Fantasia op.28 di Mendelssohn.Strana in verità è la sorte della parola "fantasia", destinata, alme-no in musica, ad alludere alla "non-forma". In principio il verbotedesco fantasieren era inteso nel senso di "improvvisare su unostrumento". In seguito l'immagine cara alla cultura tedesca divie-ne quella della "irregolarità che sottolinea le regole".Se in origine la "fantasia" tendeva a privarsi, per esempio, di rigo-re matematico, il fantastico in musica così come l'intendono iromantici è più che mai un'annessione insaziabile, un "di più",una ricerca di nuovi rivestimenti e colori.

Fantasien 1 Fantasien 2

Alessandro Taverna - pianoforte

Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata op. 27 n°1 in mi bemolle maggiore “Quasi una fantasia”

Frédéric Chopin (1810-1849) Fantasia in fa minore op.49

Ferruccio Busoni (1866-1924) Kammer-Fantasie über "Carmen"

Franz Liszt (1811-1886) Tarantella di bravura (su motivi della "Muta di Portici" di Auber)

Per il suo secondo recital, Alessandro Taverna ha scelto un pro-gramma che si apre ancora una volta nel segno dell'irrequietez-za. Essa può suscitare interrogativi nello stesso autore, comeavviene con la definizione data da Ludwig van Beethovenall'op.27 n°1: Sonata quasi una fantasia, in cui vi è l'intento disottolineare la libertà formale rispetto alla cornice "canonica"pur sempre visibile. Altro capolavoro che ascolteremo in questaserata è la Fantasia op.49 di Chopin, da non considerarsi la "V Ballata", di cui qualcuno ha parlato, per il metro in 4/4 e per ilcarattere; anch'essa però documenta una ricerca formale fuoridagli schemi "definendo" una struttura nuova ed inclassificabile.Infine il puro virtuosismo nelle Fantasie su temi d'opera, come nelcaso della Kam mer-Fantasie di Busoni e nella Tarantella di bravu-ra costruita su motivi variati in maniera rapsodica della "Muta diPortici" di Auber da Franz Liszt.

A l'alta fantasia qui mancò possa;ma già volgeva il mio disio e 'l velle,si come rota ch'igualmente è mossa,l'amor che move il sole e l'altre stelle.Dante Alighieri (Paradiso, XXXIII, 142-145)

Johann Sebastian Bach (1685 -1750) Suite in do minore n° 5 BWV 1011 per violoncello solo

Arnold Schönberg (1874-1951) Verklärte Nacht op.4 per due violini, due viole e due violoncelli

Dopo Ivan Rabaglia, ascoltato nel doppio appuntamento schu-bertiano, torna a trovarci in veste di solista un altro membro delTrio di Parma, ormai grande amico di Orta Festival: Enrico Bronzi.Il pubblico del Festival conserva ancora nell’orecchio l’eco dellesue splendide interpretazioni bachiane degli anni passati, ma la VSuite in do minore per violoncello solo mancava all’appello.Opera dalle dimensioni eccezionali (si pensi che il solo Préludeconta un’introduzione pomposa alla francese e un lungo episodiofugato dalla magistrale fattura) prevede la scordatura della corda“la” un tono più bassa (sol), utilizzata per realizzare inconsuetieffetti timbrici e per superare difficoltà tecniche.Il Sestetto Verklärte Nacht op.4 ispirato al poema di RichardDehmel appartiene alla produzione del primo Schönberg, ancorain parte radicato nel mondo sonoro di Wagner, Brahms e RichardStrauss. Quest’opera, scritta in tre settimane nel corso di una“vacanza” trascorsa in compagnia del collega Alexander vonZemlinsky (settembre 1899), non ha bisogno di giustificazioni o diappoggi extra-musicali per essere ascoltata e goduta, è un pezzoelettrizzante e pienamente coinvolgente, trenta minuti di puramusica.

Enrico Bronzi – violoncello

Ivan Rabaglia, Daniela Cammarano – violinoSimonide Braconi, Giuseppe Russo Rossi – violaEnrico Bronzi, Matteo Pigato – violoncello

Concerto di chiusura. Verklärte Nacht

ISOLA DI SAN GIULIO - BASILICAMARTEDÌ 28 LUGLIO - ORE 21,00

Concerto realizzato con il contributo esclusivo di

Ingresso libero

2005/2014ORTA FESTIVAL

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gano LUNEDÌ 26 LUGLIO - ORE 21.15

MecenatiAntonio BECK PECCOZGiuseppina BORONIErminia COCINIMario Eugenio e Carlotta COMBAAlessandro GAMBAAnita GAMBAAntonio GAMBAWalter LOCATIFrancesco MINISCALCHILuigi Andrea PIVASavino RIZZIOPaolo RODABruno VENIANIBruno VILLA

BenemeritiGloria ALAIMO RAZZINIElena AMMANDagmar BIRKENKAMPMartino KILLIASTeresa QUAGLINOAngelina e Luciano SEBAINI COMUZZIGianni VIZZIELLOKurt e Marianne WEBER

PromotoriAngela Maria ALLESINAGraziella BELLORABruno BISSOLIPacifico BUSNARDOPierfrancesco CASTELNUOVOEleonora CORNAGLIABruno CROCIPiero e Melita de GENNAROMonica FORTISPaola FOSSAPiera FRANGIAMOREGiovanna GENESIOPino LIPARIGioietta MOMO VELLANOGiuliana MORPURGOGerd e Ute NIEKECarla NOLI SALMINIGiulio PAOLIRoberto PERIFrancesco SALAMarcello SALMINIGaudenzio TEMPORELLIRosanna TOMMASI PAOLI

AMICI DI ORTA FESTIVAL 2014

SostenitoriGiancarlo ALBERIOLorena BARONFrancesca BATTISTELLAHichen BEN GOUIDERPio BOCCIOLONERenato BOLOGNESEAdriano BOSCOHans Rudolf BRAUNJeannette BUESSNucci CARAVATIPier Giorgio CASSINEGiulio CIBRARIOGiulia COLOMBOAnnarita CONCONIRomano COTTINIAnnie COUSSETRoberto e Verbena de GENNAROMarco FARINASimone FONTANACristina FONTANETONicoletta GALBANIGermana GALEAZZI RICCASimone GIORIAPietro Maria GUIDETTIElisa GUILIZZONIEttore INFANTIIlia LAMPUGNANIRenata LAVELLIFrancois LICHEREMarisa LOALDIGiuseppe LOMBARDIPaolo LOMBARDOMaurizio MALAVASISilvia MARCIONIMirella MARIValeria MEZZANOTTEAlberto PEROVANI VICARIAnna PESTALOZZAMaria Pia ROSSIVirginia RUSSOMariella SACCHILaila SERVIDALuisella TORTILeda VALENTEBruno VICARIStelio VILLANI

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Per la prima volta le opere di pittori, scultori e illustratori che hannovissuto il conflitto sono raccolte in tre percorsi espositivi d’eccezione.

Una storia nazionale vista con gli occhi degli artisti.

INTESA SANPAOLO E GALLERIE D’ITALIA RACCONTANO LA FINE DI UN’EPOCA.

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Dal 1 aprile al 23 agosto 2015LA GRANDE MOSTRA

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