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PSICOTERAPIE
FrancoAngeliLa passione per le conoscenze
Il volume nasce dalla lettura e dall’ascolto delle metafore sulla casa: l’origina-lità consiste nell’aver connesso la dimensione spaziale a quella psicoterapeuticae nell’aver rivisitato in quest’ottica sedute ed interventi nella circolarità di visio-ni proprie di pazienti, infermieri, medici, terapeuti e scrittori. Nato in forma cora-le all’interno dei Servizi pubblici, vuole dare voce a chi rischia di non averla o achi fatica a modularla: infatti la casa – visitata, immaginata, disegnata e soprat-tutto narrata – è stata vista proprio come occasione di incontro empatico e faci-litante le relazioni da operatori sistemici, junghiani e psicodinamici, che hannolavorato su questo tema in terapia.
Il libro offre, grazie a questa esperienza, riflessioni cliniche e teoriche per unavariegata lettura della casa come spazio rappresentativo del sé individuale efamiliare, luogo ricco di ricordi, vissuti, affetti e relazioni per chi vi abita, spaziosimbolico ed esistenziale, ma anche luogo attraverso cui è possibile favorire letrasformazioni dei legami familiari e leggervi cambiamento ed evoluzione clinica.
Un interessante susseguirsi di racconti e storie personali e familiari accompa-gnano e scandiscono il processo di appartenenza, individuazione e sviluppo delleidentità e delle relazioni, attraverso parole, pensieri ed emozioni narrate, dise-gnate dai pazienti stessi.
Una scelta narrativa che pone al centro la persona con i suoi bisogni e dirittiall’ascolto, cura e salute. Un libro che offre a psicologi, psichiatri, assistentisociali, medici, operatori sanitari, educatori una prospettiva che vuole andareoltre specifiche tecniche, modelli di intervento e protocolli definiti.
Maurizia Lenzi, psicologa psicoterapeuta sistemica, ha lavorato nei C.S.M. di Ferraraed Imola. Attualmente opera a S. Lazzaro presso lo studio “il Melograno”.
Luisa Pavia, psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico, ha operatonei Servizi per Maternità Infanzia e Famiglia a Imola. Svolge consulenze e formazione.
Elisabetta Valenti, pediatra psicoterapeuta, opera presso il C.S.M. di Imola come psi-coterapeuta.
Maurizia Lenzi, Luisa Pavia,Elisabetta Valenti
La casae il divenire di séImmagini e narrazioni terapeutiche
1250.210M
. LENZI, L. PAVIA, E. VALEN
TILA CASA E IL DIVENIRE DI SÉ
1250.210 30-01-2013 17:39 Pagina 1
Informazioni per il lettore
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FrancoAngeli
Maurizia Lenzi, Luisa Pavia,Elisabetta Valenti
La casae il divenire di séImmagini e narrazioni terapeutiche
PSICOTERAPIE
Grafica della copertina: Elena Pellegrini
Immagine di copertina: Guido Armellini, Case
Copyright © 2013 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy.
L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della licenza d’uso dell’opera previste e
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Indice
Prefazione, di Anna Castellucci
Premessa. Vissuto e narrazione dello spazio domestico nel lavoro terapeutico in ambito istituzionale
1.Alcuneriflessionisulconcettodispazio1.1. Lospaziodomesticocomeconfinetrainternoedesterno1.2. Alcune annotazioni sul concetto di spazio come quantità
esull’interazioneindividuo/ambiente1.3. Riferimentisulsignificatosimbolicodellacasa
2. Lo spazio domestico. Le molteplici descrizioni: dalla nar-razione alle immagini che lo rappresentano2.1. Lacasanelladimensionenarrativa2.2.Lospaziorappresentatoneldisegno
3. L’Accesso allo spazio domestico3.1. Dallafacciataversogliinterni3.2.Accessiedaccessibilità
4. Appartenenza e distinzione4.1. La narrazione nel percorso terapeutico di e’ zoc (La
Zocca)4.2. La casa come monumento4.3.Lacasa:tradipendenzaedemancipazionedallafamiglia
5. Transizione e appartenenza interiori5.1. Lacasaonirica5.2.Nostalgiadeiluoghi
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» 44» 46» 51
» 55» 56» 58
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5.3. Ricordandolamiacasa5.4. Lamiacasadentrodime
6. Interni domestici e processi di distinzione6.1. Lacasa“senza…econ…”parete6.2.Lecasecomunicanti:divieti epermessinegli spaziabi-
tativi6.3.Storie di coabitazioni… fuori e dentro ilmitodella nu-
clearità6.3.1. Lacasaalibro6.3.2. Lacasadalleparolechenon si riesconoadistin-
guereequindiinascoltabili6.3.3. Lacasache“risuona”
7. La casa vissuta e la casa disegnata: narrazioni da attività simboliche espressive7.1. Il“metteresucasa”neigiochidell’infanzia7.2. Quandolacasadiventa“fogliosucuicolorare…”7.3. Disegnodicase:immaginiemolteplicivisioni
8. La casa perduta e la casa ritrovata8.1. Distacchi8.2.Storiedisfratti8.3.Lacasaperduta8.4.Lamiacasadov’è?8.5.Assenzechepresentificanopiùdellepresenze
Postfazione, di Maria Cristina De Francesco
Bibliografia
pag. 60» 62
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Alle nostre figlie e figli“chedannosperanzaaunmondodifficile”
Carlo Maria Martini
“Sonosemprepiùconsapevolecheledinami-che della psicoterapia sono più spaziali chetemporali,piùacoloricheinbiancoeneroogrigie, più circolari che lineari, più musica-licheverbalipiùolistichecheanalitiche,piùinconsce e metaforiche che logiche e razio-nali,piùrelazionaliche individuali,piùeste-tichechescientificheepiùartistichechetec-niche”.
Thomas P. Malone
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Prefazione
di Anna Castellucci*
È in discussione in Parlamento una norma di riforma della Legge 180chesostanzialmenteriaprirebbelastradaaprocessineo-manicomialiattra-versolanascitaditrattamentisanitariobbligatorididuratasemestralerin-novabiliperaltriseimesi.Difronteaquestitentatividifarritornarelepratichepsichiatricheall’e-
pocaprecedentelachiusuradeimanicomi,questolavorocioffrelospuntoper ricominciareaparlaredicomeinquestiannisièstati ingradodiaf-frontare i problemi della sofferenzapsichica e il disagiodelle famiglie.Enon si può non ripartire proprio dalla riformaBasaglia, che prevedeva lacostruzionedi servizi territoriali che avrebberodovuto riportare il “mala-to”all’internodelsuocontestodivita, facendolousciredaimanicomichedi“terapeutico”avevanobenpoco.Presentarequestolibroèunmododiraccontareunarealtà,quelladegli
operatoridelserviziodisalutementale(adultiedinfanzia)diImola,cheinquesti annihannocostantemente lavoratocon ipazienti, con le loro fami-glie,conglistudentidipsicoterapia,perattuareedinsegnarequeiprincipi.Mantenerevivalarelazioneterapeuticaconpazientipsichiatricirichiede
unimpegnoeunacuriositànoncomuni:occorreriuscireatrovaresemprenuove storie che escano dalla gabbia della possibile cronicizzazione e dalrischiodidiventarecontrollorisociali.Lacreativitàèunadellestradecheglioperatoripossonocercarediper-
correreperraggiungerequestoobiettivo.IlgruppodiImolahasaputosvi-luppareneglianniunapprocciomultidisciplinare,tenendoinsiemelecom-petenze di operatori provenienti da discipline e modelli di riferimentoteorico diverso. Psichiatri e psicologi, assistenti sociali e infermieri, siste-
*DirettoreCentroBolognesediterapiadellaFamiglia,DocentepressoilCorsodiPer-fezionamento in Comunicazioni e Relazioni Interpersonali dell’Università degli Studi diSiena.
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miciepsicodinamici,studentiedocenti,hannopartecipatoallacrescitadiunmodellod’interventooriginale,aventealsuocentro ilpazientee lesuestorie.Inquestoviaggio, il lavoroquipresentatopartedalchiedersi“quantosi
può cogliere della vita quotidiana, delmondo interiore, delle relazioni af-fettive,familiari…daunavisitadomiciliare,daundisegnoedaunanarra-zioneoraleoscrittasultemadellacasa”.La casa, quindi viene letta trasversalmente come uno spazio entro cui
sisvolgeilvissutodelpazienteedellepersoneperluisignificative,spaziosimbolicoedesistenziale,maancheluogoattraversocuièpossibileleggerel’evoluzionedellastoriaclinicaedelcambiamentoindividuale.Ilpazientevieneattivatonellacostruzionedellasuanarrazioneapartire
dall’evoluzionedeisuoispaziabitativiedelle relazionicheattornoadessisisonocostruite, invecechenellachiavedellaclassicadimensione tempo-rale.Sianegli incontridi terapia, individualeofamiliare,chenellevisitedo-
miciliari, attraverso racconti o disegni, il paziente riscrive il suo percorsonarrandoloasestessoeaglioperatori.Il libro,oltrealleriflessioniclinicheeteorichedegliautoriproponeuna
ricchissimarassegnadiraccontideipazientisultemadelloroviverelaca-saneltempo;ilfilodeldiscorsosidipanatraporteaperteochiuse,sposta-mentidicamera,scambidiletti,assenzadispazioperséediconfini,fami-glieincasebifamiliari,giardinirecintati:metaforediinvischiamentiinviadievoluzionenelpercorsoversol’individuazione.Finchéneiservizicontinuerannoadoperareprofessionisticuriosidicase
epaesaggirelazionali,saràpossibiletenerevivaunaculturadell’interventochesicontrapponeradicalmenteallelogichemanicomialiedellaincurabi-lità.Buonalettura!
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PremessaVissuto e narrazione dello spazio domesticonel lavoro terapeutico in ambito istituzionale
“Hairagionetu,Maria,ricordalonellaricercadellavecchiacasatutendilemaniversobucatibianchistesialsoleec’èunpadreeunamadrecheguardanoituoiocchiperunmomentoanch’iohosaputolalucedellatuagiovinezzahodimenticatochesonocresciutelungheortiche,ifilisisonoarrugginitisudinoiecisonoaltriocchidibimbichetiguardano”.
“…FumoltoinsistenteMaria,quelpomerig-gio,nellarichiestadiaccompagnarlaacerca-re la sua vecchia casa valliva…, strade ster-ratetutteugualieunsensodiincertezzaediattesacrescente.Finalmenteunacasupolaas-solata,gremitadiattrezzi,spalancòinMarialaportaadintenseemozioniericordichela-sciava affiorare e scorrere per la prima vol-ta con me”.
M. Lenzi
Sonotrascorsimoltianni.Erailtempodei“mediciscalzi”…Ladiversavisionediquell’ambiente,lainsolitadescrizionecheproveni-
vadastorielontanechesi intersecavanoperchissàqualecombinazionediopportunità,hannolasciatounfortesegno,inparticolarechefossepropriol’ambientedomesticoasollecitarenarrazionisopiteotacitate.Abbiamo scambiato l’intensità del ricordo, che in seguito si è sviluppa-
toedarricchitodiletture,dipensieriediriflessionisul“dentroefuoridel-lecose”.Abbiamocosìcondivisol’ideadistudiareedapprofondireiltemadel luogo e dell’abitare nei suoi aspetti concettuali e in particolare di fer-marel’attenzionesulsignificatoesulvissutodelladimensionespazialenel-lastoriadeisingoliedellefamiglie.Ci siamo trovati amichevolmente a riflettere ed operare in sintonia sul
tema, nella differenza e specificazione di storie e formazioni: psicologi,medici e infermieri di diversi servizi; ci siamo interessati al vissuto del-lo spaziodomesticonel corsodegli interventi terapeutici, individuali e fa-
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miliari e nell’attività svolta al domicilio dei pazienti. Ci siamo quindi di-sposti aduna lettura e adunascolto attentodellemetafore sulla casa chesi presentino spontaneamente nel disegno e nella conversazione terapeuti-ca.Al tempo stesso ci siamo orientati a proporre e favorire nel lavoro dicura lanarrazionedellapropriacasa, con lacircolaritàvitaledelpensieroe dell’immaginario, che va da uno all’altro dei protagonisti dell’interazio-neterapeutica,comemodalitàapparentementeneutra,mataledafacilitareilcontattoempaticoconl’altroeoffrireunaulterioreopportunitàdiascoltodella domanda di aiuto. Abbiamo coinvolto in questo percorso le persone che si sono rivolte a
noi con i loro problemi, per sollevare interrogativi nuovi e risposte diver-secircailruolodellapropriafamigliaelasottilelineacheseparasestes-sodaglialtrimembri,alfinedirielaborareledifficoltàeridefinireprogettipiùconsonirispettoailorobisogni:cihannorestituitorisposteecontributiimportanti,significativiesorprendenti.Quanto si può cogliere della vita quotidiana, delmondo interiore, delle
relazioniaffettive,familiari,amicaliesocialidaunavisitadomiciliare,daundisegnoedaunanarrazioneoraleoscrittasullacasa?Nonpareovvioporciquestadomanda,proprioperchélacasaè il luogochepiùcirappre-sentaelasciatraccianellamemoria.Racconta la giornalista Natalia Aspesi1 che l’inizio della sua carriera
fusegnatodauna insolita intervistaaunacelebrenobildonna inglese,no-taperilcarattereombrosoeiltonodivoceflebileeintermittente.Nonri-uscendo ad udire e comprendere una sola parola dell’intervistata né po-tendole fare ripetere ogni volta quello che diceva, l’Aspesi incominciò adosservarelastanzaincuisi trovavanoin tutti iminimidettagli:sopramo-bili, quadri, arredi,mobili, porte e finestre, aperture e chiusure, pavimen-tiesoffitti,ilrincorreredellospazio.Arrivatainredazionetradussequelleosservazioni inunarticolocon tanti timori,macon imprevedibile sorpre-sa l’indomani ricevetteunbigliettocon icomplimentiegliapprezzamentidella intervistatachecomunicavachemainessungiornalistaavevasaputo,comelei,descriverlaecomprenderla.Ponendo al centro la casa abbiamo osservato la danza e l’intreccio tra
tempoe spazio, come spazio che si abitanel tempodellavita, tempodel-leintimitàquotidianachesidivideononsidivideconaltri,secondolesta-gionidellavita,comespazioattraversoilqualeguardarefuorieimparareaconoscerelealbeelenotti,ilpassaredellestagioni,ilbelloeilbruttotem-po,spaziocherichiedecureeinvestimentieconomici,spaziotrasmissibile.
1.AspesiN.,acuradiGentileA.,PinoA.,Festival e funerali. Dai costumi ai malco-stumi. Una storia italiana, IlSaggiatore,Milano,2011.
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Ènatacosìquestascritturaapiùvocieapiùmani.Ricordiamol’inizialegruppodistudioediconfrontoeivaricontributi:
– diElisabettaCammellil’attivapartecipazionealprogettodiquestolavo-ro,inparticolareleinteressantiriflessionisutematichesocialiereligioseelosguardoattentoesensibileastoriedimigrazione;
– di ElisabettaValenti considerazioni che hanno favorito l’anello di con-giunzionetralavisionesistemicaelaletturajunghianarelativeallospa-ziorappresentatoealcommentodialcunidisegnidicase;
– diPaolaCesari,MarinaMariottieStefanoCavalliniracconti,brani, in-terviste ed argomentazioni sullo spazio domestico raccolte nelle visitedomiciliari.Dalla tesidi specialitàdiMonicaPoggi, sollecitatadalnostroprogetto,
abbiamoassuntolepuntualizzazioniteorichesulconcettodispazio.CihaaiutatonellaricercabibliograficaAssuntaDiSario.Il libroèarricchitodipoesieebrani letterari sul temaperchéevocativi
“diunsensodelsapereprofondoedessenzialediciòchesignificavivereinquestomondoedellanaturadiquestosignificato”2; raccoglie i diversiap-portiteoricieoperatividerivantidaipercorsiterapeutici,ma riportasoprat-tutto leparole, ipensierie leemozioninarrate, scritteedisegnatedaino-striinterlocutori:sonoloroiprincipaliprotagonisti.…Questasceltanarrativasimuovepertantosuiduebinari,tematicoespa-
zio-temporale, e si pone al di làdi protocolli, prassi e procedure terapeu-tiche,conun linguaggiocomuneequotidiano,conunosguardocondivisochemettealcentro lapersona, l’altro, ildiverso.Considerareconpartico-lareattenzioneesensibilità icontestie le risorsecheciascunopuòmette-reincampo,facilitaerestituisceunaotticaallargatacheva“oltre”lecriti-citàelapsicopatologia,suggerendoopportunitàdiaccessoetrasformazioniavissutisofferti,ancoradolorosi,ancheincondizionidigravedisagioediisolamento sociale.Lapubblicazionesirivolgeapsicologi,operatorisocialiesanitari,archi-
tettieachiabbiainteresseperl’argomento; intendiamooffrireunasugge-stione,unaopportunitàcircolarmentefruibiledipossibilipisteconoscitiveediesperienza,unagrigliadiletturaoltrelespecifichetecnicheeimodellidiinterventodefiniti,cosìdaritenerelospaziochesiabitacomepossibilitàdifacilitazioneall’aprirsiall’altroedentrareinrelazione.
2. Pamuk O., Romanzieri ingenui e sentimentali,Einaudi,Torino,2010.
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1. Alcune riflessioni sul concetto di spazio
“Arrivavo al punto che talvolta mi veniva ilpueriledesideriodinonrientrarepiùnellata-na, ma di sistemarmi nelle vicinanze dellaentrata,dipassarelamiavitaasorvegliarlaeaverlasempredavantiagliocchi,consideran-doconmiagrandegioiaquantasicurezzapo-tessedarmilatana,seiocifossidentro”.
F. Kafka
1.1.Lospaziodomesticocomeconfinetrainternoedesterno
Riportiamoalcuneconsiderazioniteorico-filosofichecheriteniamosigni-ficativeedattinentiallanaturadellarelazionetraspaziointernoedesterno.Lospaziopuòesserequalcosachecisfuggeeprovocaspaesamento,comesembra ritenereEinstein1, per la sua astrattezza,maancheperun eccessodi familiarità,comepensavaHeidegger2per ilquale laspazialità inquan-tomondo-ambienteèuncaratteredell’Essercistesso.SecondoAlbertEin-steinèilconcettodiluogoadaverprecedutonellastoriadell’umanitàquel-lodispazioinquantopiùsemplice,dalmomentocheilluogoèunapiccolaporzionedellasuperficie terrestre identificatadaunnome.Anzi,èproprioilnomeatrasformarelospazioinunluogo,cioèunospazioidentitariochecostituiscelosfondodellanostraesperienzadivita.Quindiilluogononas-sumesoloun’identitàmadàidentità,bastipensarealsignificatochericopreil nostro luogo di nascita. L’idea di luogo3 è idea di localizzazione dimestessorispettoalmondoeviceversa.Possiamoparlaredi spazio come riferimentonel sensodi ricoprireuna
posizione nelmondo.Quindi la focalizzazione è sulla dimensione sogget-tivapiuttostochesull’entitàastrattaemisurabile,sisupponechecoluicheparlasiaprovvisoriamenteilcentrodelmondoechesituigliesserieleco-seinrapportoasestesso.Ilconcettodispazialitàèpiuttostoampio,vaatoccarevariambitiedi-
scipline, dall’architettura alla scienza, alla filosofia, alla sociologia, all’an-
1.EinsteinA.,PrefazioneaM.Jammer,Storia del concetto di spazio,Feltrinelli,Mila-no,1963.
2.HeideggerM.,Essere e tempo,Longanesi,Milano,1976.3.MolesARohmerE.,Labirinti del vissuto. Tipologia dello spazio e immagini della
comunicazione, Marsilio,Venezia,1985.
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tropologia…allapsicologiainparticolarequandosiparladispaziovissuto,connotatoecaratterizzatodaunadimensioneaffettiva.La nozione di limite, inteso come dispositivo simbolico che introduce
unafratturanellospazioharesorappresentabilelospaziodomestico.Nella spontaneità della vita quotidiana lo spazio è luogo di libertà co-
stretto dalle abitudini: in generenoi non riflettiamo sui nostri gesti o sul-lospaziochestiamooccupando,senonnellamisuraincuiurtiamocontrobarriere,limitifisici,oilimitidelterritoriodell’altrochecifannorealizza-recheognipersonadisponediuncapitalespazialevariabiledaun istanteall’altro,daunluogoall’altro,dauntipodiazioneall’altro.“Lacasasial-largavae si chiudevacomeunafisarmonica, eora cominciavoa sentire ilsuosuono.Avoltemisembravatroppostrettaperconteneretantevite,co-meseglispazimancasseroeogni incontrofosseunurto,comeaccadeaibaristidietroalbancone”4.Lapsicologiadello spazio si è interessata allo studiodei campi spazia-
lidellavitaquotidiana,icampidiappropriazioneprivatidiogniindividuochecostituisconoilluogoprivilegiatodi“micro-avvenimenti”,illuogodo-ve succedono eventi e cose che danno all’essere una superficie di separa-zione con la società. Ilconcettodispazioabitativoprivatoassumevalenzeepercezionidiffe-
rentineltempoenellediversecultureesocietà.Lospazioabitativocomunquepuòesserevistocomespaziodiindividua-
zione,un luogoattraversocuicisidefinisce,sidelineanodeiconfini tra ildentroedilfuori.Metaforicamentesipuòparlaredinidonell’immaginediintimitàecaloreaffettivoediguscioperlafunzionedidifesadall’esterno.Se l’interno rispecchia l’individuo, la facciata rimanda alla rappresenta-
zionesocialedelsé,alla“mascherasociale”descrittadaCooper5.Vari ricercatori si sono soffermati sul significato culturale e sociale di
questoaspetto,cosìRapaport6metteaconfrontol’ingressodellecaseinzo-ne di differenti culture. InAmerica per esempio, non c’era confine tra lastradaedilgiardino,cosacherispecchierebbeunatteggiamentodiapertu-raversoglialtri;inInghilterrainvecel’ingressoeraarretratodallapresen-zadi porte ed inferriate; nei paesimusulmani l’intimità veniva salvaguar-datamaggiormenteconmuriecancellichiusiper isolare ilgiardinodallastrada.Nellenostrecase,unavolta, tra ildentroed il fuoric’eraunospaziodi
transizionecostituitodalporticato,unasortadisogliaprolungatadellaca-
4. Lodoli M., Italia,Einaudi,Torino,2010.5.CooperD.,“Thehouseasasymboloftheself”,inLangJ.,Designing for human be-
havior,Stroudsburg,1974.6.RapaportA.,House form and culture,N.J.,1969.
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sa, luogo protetto, di confine, tra lo stare nelmondo ed entrarvi gradata-mente in relazionecon lapossibilitàdi rientraredentrodi sé.Questa fun-zioneèancorasvolta,ovesiapresente,dalgiardino.La dialettica interno/esterno, è connaturata all’esistenza umana come
sottolinea C.G. Jung secondo due archetipi fondamentali ricostruibili nelnostro retroterraculturaledallacoppiamitologicaHestia,deadel focolarecherappresentailcentrodellacasaedHermescherappresentailmovimen-toeproteggelasogliadellacasa7.Questa coppiamitica esprimebene la tensione esistente all’interno del-
larappresentazionearcaicadellospazio:ilcentro,puntofissoapartiredalqualeorientareedeterminaretutte ledirezioniedil luogo del movimento, cometransizionedaunpuntoall’altro.Sonotaliattivitàcosìdiverseador-ganizzare lospazio:daunaparte lospazio interno,centripeto,chiuso,cheha la connotazione femminile, legato alle occupazioni della casa, dall’al-tralospazioesterno,connessoalleattivitàdelfuori,chehapeculiaritàma-schilierappresental’elementocentrifugo.La casa è stata considerata nell’epica e nella tradizione culturale occi-
dentalefinoalsecoloscorso il regnodelladonna, il luogodoveattendere;mentrepergliuomini il regnoera ilmondo, la casa era il luogodove fa-reritorno.LefigurediUlisseePenelope–comeannotaLauraGallucci–rappresentanoefficacementequesteduepercezionidelladimora8.Èconl’avviodelprocessodiemancipazionedelledonneedelloroinse-
rimentonelmondodellavorochecambialapercezionedelluogodomesti-co,percuimoltedonnenonvoglionorinunciare“alfuori”cheoltre luogodi lavoro, “è anche il luogo della esplorazione e dell’avventura”; si sfumapertantolaconnotazionedigeneredellacasacomeluogofemminile:dari-fugioappartatolospaziodomesticodiventaspaziodicoabitazionedelma-schile-femminile, luogodovesidipananoirapportiesi intrattengonorela-zionitradentroefuoriequindispaziodiaccoglienzadovel’intimitàvienerappresentata.Con lamessa in discussione dei ruoli e la ridefinizione deipoteriall’internodellafamiglia,“ancheiritmitratempodilavoroetempoliberoetempodomesticocambiano,diventanosincopaticonfusi,flessibilieincidonoprofondamentenellaorganizzazionedellospazio.Nellacasasivi-veinmanieraintermittente:èunabitarecherichiedeflessibilitàneglispaziperpotersiampliareecontrarsi,rendersipubblicioprivatiasecondadelleoredelgiornoedeiperiodidellavita”9.
7.VernantP.,Mito e pensiero presso i Greci,Einaudi,Torino,1970.8.GallucciL.,Casa, in Parola di donna, a curaArmeniR.,Ponte alleGrazie,Firen-
ze, 20119.GallucciL.,ibidem.
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Nellasocietàodierna,caratterizzatadallaliquiditàeconfusivitàdeicon-finicomunicativierelazionalisfumati,“lacasa–scriveZ.Bauman10 – di-ventaun centro ricreativo e polifunzionale in cui imembri della famigliapossonoviverepercosìdire,unoafiancodell’altroseparatamente”.Sias-siste tuttora ad una curiosa ambivalenza e particolare contraddizione nel-la tendenza da una parte a vivere chiusi nel proprio ambiente domestico,dall’altraadaccogliereconentusiasmoilproliferarediinvasionidelpriva-toamezzostampaotelevisive(comenei“reality”chevannopubblicamen-te a scavare nel privato); possiamo in questo forse ritrovare ancora traccedellarelazionedialetticadentro/fuori.Questa duplice polarità torna ad evidenziarsi, soprattutto in momen-
tiparticolaridelnostrociclodivita,comeinadolescenza,quando il tema“dell’uscita”diventapregnanteespessoilfulcrodellacriticitàfamiliare.
1.2. Alcune annotazioni sul concetto di spazio come quantità e sull’in-terazione individuo/ambiente
Leconsiderazioniprecedentisulsignificatodilimiteediconfinecipor-tano ad osservare lo spazio come quantità, una quantità del tutto sogget-tiva la cuivalutazionevarianotevolmente a secondadelleparticolaritàdicoluichelavaluta;èunospaziovitale:sonoleazionieleloromotivazio-nichecoloranoperognunolepartidiquestomondo,dandolorounvalo-resensibile.Già negli anni sessanta H.F. Searles sottolineava l’importanza dell’am-
biente“nonumano”nellosvilupponormaleenellaschizofrenia;laconno-tazioneinnegativodelterminenoningannisulsignificatoeilvaloreattri-buito all’ambientedomestico ed a ciò che èprossimoe sul forte interesseintegrativo che l’Autore manifesta per l’ambiente dell’uomo. Assumiamoquesta tesi, secondocui l’ambientenonumano, lungidall’esseredipocoonessuncontoper lo sviluppodellapersonalitàumana, costituiscaunadel-lepiù rimarchevolicomponentidellavitapsicologicadell’uomo:“all’inter-nodell’individuo,alivelloconsciooinconscio,vièunsensodicolleganzaconl’ambientenonumano,etalecolleganzaèunodeifattidipiùstraordi-nariorilievonell’esistenzaumana”11.Lospaziodiperséneutroedisponibilediventaelementodibasedicui
si acquisisce particolarmente coscienza in stato di deprivazione o restri-zione.
10.BaumanZ.,Amore liquido,Laterza,Bari,2008.11.SearlesH.F.,L’ambiente non umano,Einaudi,Torino,2004.
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Ancheneilavoridicriticaistituzionaleediricercadialtrimodellidicu-railtemadelluogoèstatorivisitatocomeuntemaimportanteperl’evolu-zionedeiprocessiintrapsichiciedinterpersonali.E.Goffmansottolineacomenelleistituzionitotalilaprimariduzionedel
sé sia operata e presentata dalle barriere che l’istituzione impone fra l’in-ternatoedilmondoesterno,creandounafratturacoiruolipassatielaper-cezionediessernespogliati,acuisiaggiungelaspoliazionedelleproprietàprivateedel“corredoper lapropria identità”finoadeterminare inchiviabitaunprogressivoprocessodidisculturazioneedistigma12.“La facciata che l’istituzione abitualmente mostra all’esterno è quella
nuova, quella dellamessa in scena nei confronti dell’esterno, che illude avolteanchechiviabitidiunostatusnelmondolibero…primacheilpro-cesso istituzionale arrivi alla distruzione totale dell’antico rapporto che lounivaacolorochefacevanopartedelsuopassato”.Persinoglispaziditransizione,solitamentepiùliberidiespressionicre-
ative e progettuali dell’uomo, come quelli del giardino divengono luoghicostrittivi.Nella introduzione documentaria a “La istituzione negata”13, Nino Va-
scon così descrive il giardino dell’ospedale psichiatrico goriziano: “è ra-ro trovareunospedalesituato inunparcocosìbello,grandeeben tenuto,continuamenterallegratodalcantodimigliaiadiuccellid’ognispecieefapenapensare chefinopoco tempo fa erba, alberi,fiori, cantodegli uccel-liservivanoarenderesoltantopiùtristi lavitadeidegenti”. Non possiamo sottacereiltoccanteraccontodiMargherita:“fuorinonandavamomai…sìingiardinoandavamo,maeravamo legateanche ingiardino.Quandoera-nobellegiornatechec’erailsolecilegavanoingiardino.Ioerotantevol-telegataintornoallapanchina,all’alberochec’èincortemilegavanosem-prelì”14.Ledescrizioniprocedonoininterniconportechiuseperchélasolaiden-
tificazionepossibileall’internodiquestotipodiistituzionitotaliè,periri-coverati, ilbisognodidifesadei saninei loroconfronti. Il riconoscimentodellapropriaidentitàdapartedelmalatopassaattraversolostereotipo,bendefinito nelle strutture fisiche e psicologiche delle istituzioni, come coluidal quale il sano si difende15.Glistudie l’indaginesuunaistituzioneresidenzialeperbambinieado-
lescenti,diCarugatiedaltriricercatoririlevanocheanchequesteistituzio-
12.GoffmanE.,Stigma L’identità negata, Laterza,Bari,1970.13.BasagliaF.,La istituzione negata,Einaudi,Torino,1968.14. Ibidem, La istituzione negata,Einaudi,Torino,1968.15. Ibidem, OngaroF.,BasagliaF.,Rovesciamento istituzionale e finalità comune,Ei-
naudi, 1968.