Post on 25-Feb-2019
Paradigma
Il paradigma è il quadro di riferimento teorico che orienta e dà senso all’attività scientifica.
Il paradigma è la cornice, all’ interno della quale lo scienziato individua i problemi e i metodi che, in una certa fase del cammino scientifico, sono
riconosciuti come validi e legittimi.
Paradigma
I paradigmi
determinano i modi,
la gamma dei
problemi e i modelli di
soluzione accettati da
una comunità
scientifica di un
determinato periodo
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
I sostenitori di paradigmi opposti conducono le loro ricerche all’interno di mondi differenti, ciò
significa che i due gruppi di scienziati vedono cose diverse quando guardano dallo stesso punto, nella stessa direzione
Incommensurabilità
Paradigma
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Paradigma
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Nel mutamento paradigmatico alcuni vecchi problemi possono venire trasferiti a
un’altra scienza o addirittura dichiarati non scientifici
La teoria che poneva la terra al centro dell’universo era il risultato di un paradigma di stampo religioso, che rimase in vigore fino
a quando la scienza non fu in grado di rendersi autonoma dal potere ecclesiastico
Nella costruzione dell’anamnesi e nella redazione della cartella clinica vengono inseriti gli elementi biografici all’interno di uno schema precostituito; Viene ignorato il modo in cui una certa patologia si integra o meno nell’universo cognitivo e relazionale;
Modelli a confronto
presuppone
un codice prestabilito e la collocazione dei sintomi nel quadro predittivo disegnato dal
medico
Illness-centered
Paradigmi medici
La domande formulate richiedono per lo più risposte brevi e di tipo chiuso che determinano una riduzione di complessità dannosa per la reale comprensione del percorso terapeutico;
Vengono trascurate le possibili alternative di risposta;
L’ interlocutore viene inserito all’interno di categorie predefinite.
Colloquio illness-centered
Paradigmi medici
In questo tipo di colloquio clinico, il medico non tenta di collocare sintomi e disturbi
all’interno di categorie e schemi preconcetti, ma cerca di interpretare la malattia
tenendo anche conto dei particolari significati che il paziente attribuisce alla
propria patologia
Vengono valorizzati la dimensione affettiva-empatica e gli aspetti non verbali della comunicazione, favorendo lo sviluppo di forme interattive più flessibili e dinamiche
Asimmetria inversa
Patient-centered
Paradigmi medici
Mutamento del rapporto
Da una concezione paternalistico-ippocratica, in cui la bilancia del sapere e del potere pendono dalla parte del medico…
… a una concezione in cui il paziente assume una maggiore autonomia
decisionale con un più ampio potere contrattuale.
Illness-centered Patient-centered
Paradigmi medici
Se il medico si limita ad elencare al paziente le possibili alternative di cura ed il soggetto assume un ruolo più attivo nelle decisioni finali che lo riguardano…
Controindicazioni
…la relazione rischia di produrre una asimmetria inversa.
Paradigmi medici
Modello maieutico-discorsivo
Medico e paziente valorizzano la struttura narrativa della
relazione
Modello semiotico-testuale (Eco, Fabbri 1978)
Relazione comunicativa incentrata sulla cooperazione interpretativa
Paradigmi medici
La natura simmetrica della relazione contribuisce ad una produzione di senso che accompagna lo svolgersi dell’interazione comunicativa e non risulta predeterminata dall’interpretazione dell’emittente;
Modello maieutico-discorsivo
Punti nodali
Il paziente coopera alla costruzione di senso di sintomi e disturbi; Il medico ricostruisce la particolare storia clinica divenendo complice e partner di una strategia terapeutica globale in cui si proiettano sia le proprie aspettative, sia quelle del paziente;
Paradigmi medici
Modello maieutico-discorsivo
Punti nodali
La costruzione di una trama narrativa offre la possibilità di ricondurre a un contesto unitario eventi, quali la malattia, che rappresentano una rottura rispetto alla routine quotidiana;
L ’ intreccio narrativo esprime la disponibilità all’ascolto e alla contrattazione delle letture, dei tempi, e dei ritmi di guarigione.
Paradigmi medici
Due differenti proposte teoriche:
approccio scientifico, sforzo di concettualizzazione forte. Si parla di trasporto (di informazione) non di trasformazione (Shannon) approccio coinvolgente, riflette una chiara prospettiva umanistica. La generazione di significato implica un processo di trasformazione, mutamento (Richards)
«Sebbene non necessariamente contraddittorie fra loro, nessuna delle due definizioni fa riferimento agli interessi
evocati dall’altro autore.» Em Griffin
Paradigmi comunicativi
James Carey, studioso di teorie e analista dei media,
contrappone una definizione di comunicazione legata a una
visione trasmissiva ad una collegata a una dimensione
rituale, che valorizza la partecipazione e la condivisione
come forze in grado di aumentare la compattezza di una
comunità sociale.
Le due diverse visioni della comunicazione di Carey riflettono
i due paradigmi informazionale e relazionale.
Paradigmi comunicativi
Il paradigma informazionale
ha subito un processo di usura
maggiore rispetto al paradigma
relazionale.
Nato alla fine degli anni ’40 ha riscontrato un gran successo
Nel corso degli anni ’50 sembra poter assumere la guida degli studi sulla comunicazione, superando l’ amalgama tra approccio umanistico e scientifico, natura e cultura, uomo e macchina, che li caratterizzava.
Paradigmi comunicativi
La sua rapida ascesa è stata seguita però da un altrettanto rapido declino e da critiche relative al suo eccessivo legame con il mondo delle macchine e le scienze dure, che rendeva il paradigma insufficiente e inadeguato per l’analisi della comunicazione tipicamente umana.
Il paradigma relazionale, invece, pur essendo più attento alla comunicazione umana e agli effetti degli scambi comunicativi, non sempre ha avuto gli strumenti adeguati per analizzali o misurarli con esattezza.
Paradigmi comunicativi
Paradigmi
I paradigmi relativi alla Comunicazione, secondo Le Scienze della Comunicazione,
sono :
Il paradigma relazionale
Il paradigma informazionale
Movimento e mutamento
Le definizioni possono essere pensate come mattoni costruiti con due materiali fondamentali: movimento e mutamento.
L ’ attenzione viene data al movimento quando ci si preoccupa unicamente del processo trasmissivo di un atto comunicativo, concedendo molta attenzione alla tecnologia adoperata e al funzionamento del processo.
Le definizioni costruite con il mutamento, invece, si concentrano sulle conseguenze del processo comunicativo, sulle trasformazioni indotte su emittente e destinatario.
movimento mutamento
Trasporto di qualcosa da un punto a un altro
Modificazione della situazione esistente
COMUNICAZIONE
INFORMAZIONALE RELAZIONALE
Paradigmi
movimento mutamento
rispetto alle definizioni
1. condivisione
2. relazione sociale
1. trasferimento di risorse
2. influenza
3. scambio di valori
4. trasmissione
Paradigmi
Informazione
Informazione s.f. (der. di informare, sul modello del lat. Informatio –onis “nozione, idea, rappresentazione” e in epoca tarda “istruzione, educazione, cultura”). – 1 (ant., non com.) L’azione di dar forma a qualche cosa. 2. (fig.) a. Atto dell’informare o dell’informarsi, nel senso di dare o ricevere notizie: libertà di informazione.
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione s.f. b. Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni, modi di essere, ecc.: dare, chiedere, ricevere un’ i; ufficio informazioni. c. L’insieme delle persone e delle strutture (giornali, reti radiotelevisive, ecc.) attive nella produzione e diffusione delle informazioni, spec. giornalistiche: il mondo dell’informazione.
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione
Informazione s.f. 3. (biol.) I. genetica, l’insieme dei messaggi ereditari contenuti nei geni dei cromosomi di una cellula. 4 (inform.) Dato elaborato o memorizzato all’interno di un’unità di elaborazione. 5. Teoria dell’i., scienza che studia i messaggi in quanto successioni statistiche di eventi, a ciascuno dei quali è associata una certa quantità d’informazione. 6. (giur.) I. di garanzia, denominazione…
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione
Dal latino Informo Do forma,
plasmo
• Privilegio del movimento
• Neutralizzazione del mutamento
• Attenzione al processo di
trasmissione
• Scarsa attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio
Paradigma informazionale
Paradigma informazionale
Metafora del viaggio
Caratteristiche principali:
1. trasporto di informazioni preconfezionate
2. trasmissione di significati
La comunicazione informazionale è una comunicazione finalizzata, intenzionale, ma che per contro non è né “persuasiva” né “d’ influenza” . Taluni dicono che è “scientifica” – a condizione che s’intenda chiaramente che si applica a tutte le scienze: umane, sociali, esatte e applicate. Il che le conferisce un carattere neutrale o universale.
La comunicazione informazionale ha una componente “trasmissione” che non può essere ignorata (modello E-R), poiché l’autore utilizza tutti i mezzi tecnici possibili per raggiungere il suo obiettivo di farsi conoscere
Paradigma informazionale
I significati della comunicazione sono prodotti in un luogo esterno ad essa e da qui trasferiti diffusivamente nello spazio circostante per esercitarvi forme di controllo e di influenza
Paradigma informazionale
Relazione
relazione s.f. (dal lat. Relatio –onis, der. di referre “riferire”). – 1. a. L’azione e il fatto di riferire il testo stesso con cui si riferisce, e la sua forma: fare, presentare una r.; di un viaggio, di una spedizione scientifica; r. su un’inchiesta; r. introduttiva. b. Illustrazione con cui il governo o un’assemblea legislativa accompagna un disegno di legge…; c. (giur.) Esposizione dello svolgimento di un processo…;
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
relazione s.f. 2. Connessione o corrispondenza che intercorre in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti: tra i due fatti sussiste una precisa r. di causa e di effetto; ma in che…; 3. a. Con riferimento a persone o a gruppi, rapporto, legame o vincolo reciproco: r. di parentela, di amicizia, di lavoro, di affari. °
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Relazione
relazione s.f. Espressioni: essere in buone r., o rompere, troncare le r. con qualcuno; r. sociali, le forme elementari soggettive, di interconnessione tra due o più soggetti, individuali o collettivi; pubbliche r. (traduz. dall’inglese public relations), i rapporti e i contatti che un ente ha con il pubblico e con i rappresentanti di altri enti o gruppi: ufficio di pubbliche r.; vita di r.; il complesso delle funzioni vitali…
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Relazione
• Privilegio del mutamento
• Neutralizzazione del movimento
• Grande attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio
• Scarsa attenzione al processo di trasmissione
Paradigma relazionale
Esalta il valore della relazione
Grande attenzione agli effetti
successivi alla ricezione
del messaggio
Scarsa attenzione al processo di
trasmissione
Elemento fondativo della socialità
Paradigma relazionale
Caratteristiche principali: Forma di comunione, rito collettivo Metafora del legame
Mantenimento dell’integrazione
sociale di una cultura nel tempo Significati non recepiti nella forma in
cui vengono prodotti dalla fonte, ma risultato di una costruzione intersoggettiva
Paradigma relazionale
Paradigma relazionale
Interpretazione continua
(ermeneutica): la ricerca
del senso non avviene
all’interno del segnale
per ricostruire
l’intenzione
dell’emittente, ma nella
rete contestuale ed
extratestuale attivata dal
ricevente
Differenze tra i paradigmi
Una sinossi che contrappone analiticamente i due paradigmi permette di coglierne le differenze in termini di:
• modalità comunicativa,
• connessione del rapporto,
• ruolo dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo,
• struttura del messaggio e del codice.
Modalità comunicativa
Nel paradigma relazionale la
modalità comunicativa è il
dialogo flusso comunicativo
bidirezionale
Nel paradigma
informazionale la modalità
comunicativa è il monologo
flusso comunicativo
unidirezionale, direttivo
Modalità comunicativa
Informazione Relazione monologo dialogo
Carattere monologico: ricevente con un ruolo
passivo, esaltazione del ruolo dell’emittente
Pratica dialogica: interlocutori impegnati in senso attivo
Trasmissione di idee Confronto di idee
Connessione del rapporto
Nel paradigma informazionale la connessione del
rapporto è morfologica.
Per morfologica intendiamo una comunicazione
in cui è necessario prestare attenzione alla
corrispondenza tra il senso che si intende
comunicare e il mezzo che veicola il messaggio.
Il problema in quest’ottica è il confezionamento
del messaggio, affinché sia chiaro per il
destinatario.
Nel paradigma relazionale la connessione del
rapporto è funzionale.
La connessione funzionale è quella che si
instaura tra i parlanti in un processo
comunicativo bidirezionale, tramite il quale
emittente e destinatario mettono in relazione i
segni comunicabili (significanti) con le loro
esperienze (significati).
Connessione del rapporto
Connessione del rapporto
Morfologica Funzionale
La forma del messaggio che deve essere trasmesso è
legata al tipo di mezzo che viene utilizzato per
la trasmissione
Ogni messaggio prevede una distinzione tra significante e significato. L’operazione che permette di abbinare i due termini è funzionale alla
comunicazione
segnale segno
Ruolo del soggetto
Il carattere monologico della comunicazione
iscritta nel paradigma informazionale relega il ricevente ad un ruolo rigido e passivo, rispetto all’emittente.
Il contesto della conversazione presupposto dal paradigma relazionale indica necessariamente un coinvolgimento attivo degli interlocutori.
Struttura messaggio e codice
Il paradigma informazionale presuppone la
condivisione del codice da parte di emittente e destinatario, dunque una struttura del codice e del messaggio di tipo isomorfico.
Nel paradigma relazionale, invece, la comunicazione è considerata un processo interpretativo, dunque la struttura del codice e del messaggio è di tipo ermeneutico.
Struttura messaggio e codice
Isomorfica Ermeneutica
Pratiche comunicative e codici standardizzati e univoci e con una
densità semantica assai povera
Il significato nasce dalla interpretazione, o meglio dalla
sistematica cooperazione interpretativa dovuta alla
interazione tra emittente e ricevente