Massimo Barbaro - Dalla Fine del Tempo 2011

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Massimo Barbaro

DALLA FINE DEL TEMPO

© 2010-2011 Massimo Barbaro

Massimo Barbaro

DALLA FINE DEL TEMPO

[…] usciamo dalla ripetizione ipnotica del lamento ed en-triamo nella concretezza dell’avventura e del sogno... il tempo bi-sogna inventarlo.

Giancarlo Sissa

Voi dite «connessione». E io, che pensavo os-sessione.

[14092010]

7

Il piacere sottile di negarsi alla felicità. Lei arri-va, tu la guardi indifferente.

[15092010]

8

Lo sguardo discosto. Non scostante: distante.

[15092010]

9

Interrogato sulla felicità, tu menti sempre.

[15092010]

10

Conoscere. Che poi, solo questo importa.

[19092010]

11

Non c’è da fare niente. Non c’è bisogno di nien-te. Tutto si fa da sé.

[19092010]

12

E poi, per strada, incontri un sorriso, e al risve-glio una mano ti accarezza. E ti tocca smettere tutte quelle arie da uomo finito.

[20092010]

13

La scomparsa dell’urgenza. Ti dice che siamo sulla buona strada. Anzi: ti dice di fermarti.

[24092010]

14

Vivere non è una (questione di) priorità.

[24092010]

15

Come una gioia fredda per il tempo che passa, e le stagioni.

[24092010]

16

Gli anni, i giorni. L’invenzione del tempo.

[26092010]

17

Mi basta questo sguardo gettato lontano; che sembri solo uno sguardo lontano.

[30102010]

18

Guardatela così: stiamo tutti tentando di fare la stessa cosa.

[31102010]

19

L’abbraccio, come una categoria dello spirito.

[04112010]

20

Si vive sempre per la prima volta.

[05112010]

21

Non ho mai nutrito illusioni sulla vita. Solo stu-pori. Rari, neanche tanti.

[12012011]

22

Ci sono luoghi che non farò in tempo a condivi-dere, a mostrare… E non è una questione di tempo.

[11042011]

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A pochi passi dalla fine

Il tempo non lo trovi. È lui che trova te. Caduto nel tempo. Un inciampo, allora.

Che questo è il tempo: nessuna idea al riguardo, luce che non vuole nulla, così diversa da te che vuoi quello che non c’è, visioni diverse del nulla.

Ora io non voglio minimamente togliere nulla al-l’oscurità, all’abisso che ci accade, e che ci assale, al trepestio molle e diaccio che ci fece così come sia-mo, e senza nessuna idea di come saremo.

Una radiazione di fondo, costante, inspiegabile. Poi qualcuno intuì: l’eco dell’origine. Ecco cosa ti porti dentro: rumore residuo, oltre tutte le frontiere del silenzio.

Sempre a pochi passi dalla fine. Che poi non si intravede mai, neanche lontana, all’orizzonte.

Dev’essere allora una questione di luce, lumino-sità. Nessuna idea: luce che filtra, nei cortili.

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Photo Credits

[14092010] − Eliophotos, Double Boats, 2010

[15092010] – Rikki Kassho, Too Much, Too Soon 2, 2010

[15092010] − WinterGuest, PVC, 2010

[15092010] − Rikki Kasso, Under the Overcoat 19, 2010

[19062010] − t.t@o, Lecture du soir, 2010

[19062010] − t.t@o, Someone to Save, 2010

[20092010] − Massimo Barbaro, 2010

[24092010] − Francesca Di Stefano, Crossroads, 2010

[24092010] − t.t@o, Ce que pensent les femmes, 2010

[26092010] − Moki Rim-Barrier, Canyon Rock Art, 2010

[30102010] − Thom@sC, Le temps d'une pose, 2010

[31102010] − ttao, No need to be reminded # 1, 2010

[12012011] – Anonimo, Vidanovidorra.jpg, 2010

[11042011] – Massimo Barbaro, 2011

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