Inverter CMOS - Home - people.unica.it · 2016. 1. 22. · logico) e si chiama margine di rumore....
Transcript of Inverter CMOS - Home - people.unica.it · 2016. 1. 22. · logico) e si chiama margine di rumore....
-
Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
Laboratorio di Elettronica (EOLAB)
Inverter CMOS
Lucidi del Corso di Circuiti Integrati
-
Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
Laboratorio di Elettronica (EOLAB)
Porte Logiche
Lucidi del Corso di Circuiti Integrati
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 3
Porte logiche
Una porta logica (gate) è un circuito elettronico
che implementa una determinata funzione
logica (NOT, AND, OR, NAND, NOR, XOR, etc.)
Una generica porta logica avrà quindi N ingressi
e 1 uscita
Le caratteristiche in base alle quali si giudica il
comportamento di una porta logica sono:
Funzionalità
Robustezza (margini di rumore)
Area
Prestazioni (velocità, consumo di potenza)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 4
L’inverter
La porta logica più semplice ed al
tempo stesso più significativa per
giudicare le caratteristiche di una
determinata tecnologia è l’inverter.
A Z
Funzionalità: bisogna che il circuito implementi
veramente la funzione logica richiesta (la negazione)
Robustezza: il circuito deve essere il più possibile
immune ai disturbi
Area: il circuito deve essere il più compatto possibile
Prestazioni: tempo di propagazione fra variazioni
dell’ingresso e dell’uscita e consumo di energia devono
essere minimizzati
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 5
Rappresentazione dei segnali
1 (HIGH)
0 (LOW)
V (volt)
VOL
VOH
VIH
VIL
Logica positiva: tensioni
alte (HIGH)
rappresentano il valore 1,
tensioni basse (LOW)
rappresentano lo 0
Logica negativa: tensioni
basse rappresentano il
valore 1, tensioni alte lo 0
In pratica, viene utilizzata
solo la logica positiva
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 6
Rappresentazione dei segnali
VOH (Voltage Output High): la tensione nominale che dovrebbe corrispondere ad un valore 1. Si vuole che sia la più alta possibile (quindi prossima alla tensione di alimentazione)
VIH(Voltage Input High): minima tensione che viene interpretata ancora come valore 1
VOL(Voltage Output Low): tensione nominale che dovrebbe corrispondere al valore 0. La si vuole più piccola possibile quindi prossima allo zero.
VIL(Voltage Input Low): massima tensione che viene ancora interpretata come 0
Il pedice O sta sempre per uscita (tensione nominale in uscita dalla
porta). Il pedice I sta invece per ingresso (è in ingresso ad una porta che
una tensione deve essere interpretata correttamente come alta o bassa)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 7
Caratteristica ideale
Vin
Vout
VOL
VOH VTC (Voltage-Transfer
Characteristic)
La caratteristica ideale ingresso/uscita di un inverter (che
rappresenta la sua funzionalità) deve essere fatta in modo
che per tensioni basse in ingresso l’uscita sia alta e
viceversa.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 8
Caratteristica reale
La caratteristica reale, ovviamente, non sarà mai squadrata. Bisogna allora definire arbitrariamente quando l’uscita sta cambiando valore.
Si stabilisce, convenzionalmente, che i punti di commutazione siano quelli per cui la pendenza della curva è esattamente -1
Vin
Vout
VOL
VOH Pendenza -1
VIH VIL
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 9
Margini di rumore
Se fra l’uscita del primo inverter e l’ingresso del secondo
viene iniettato del rumore pari a V il sistema funzionerà
ancora?
1 0 1
Il sistema funzionerà ancora se all’ingresso di I2 ci sarà al
massimo VIL , cioè se I2 riconosce ancora l’ingresso come
basso.
I1 I2
I margini di rumore misurano la robustezza di un inverter,
ossia la sua immunità ai disturbi.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 10
Margini di rumore Se l’ingresso Vin1 è alto (Vin1 > VIH) l’uscita del primo
inverter, se tutto fosse ideale, DOVREBBE essere bassa:
(1) Vout1 = VOL
Se il rumore iniettato dal primo inverter è pari a V l’uscita
cambierà e diventerà:
(2) Vout1 = VOL + V (valore ideale + rumore)
Perché il secondo inverter riconosca in ingresso comunque
un valore basso, l’uscita non deve uscire dall’intervallo
quindi:
(3) Vout1 < VIL
Sostituendo in (3) il valore di Vout1 ricavato in (2) si ottiene:
(4) VOL + V < VIL
Risolvendo (4) rispetto a V:
(5) V < VIL - VOL
Vin1 I1 I2
V < VIL - VOL
Vout2
Vout1= Vin2
Questa è dunque la massima quantità
di rumore accettabile prima che il
segnale venga alterato (in senso
logico) e si chiama margine di rumore.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 11
Margini di rumore
Lo steso ragionamento si potrebbe fare anche con ingresso
basso, dunque esistono due Margini di Rumore (Noise
Margins, NM), uno per i segnali alti e uno per i bassi
NML = VIL - VOL
NMH = VOH - VIH 1 (HIGH)
0 (LOW)
V (volt)
VOL
VOH
VIH
VIL
Per massimizzare
NMH, VIH deve
diminuire
Per massimizzare
NML, VIL deve
aumentare
Compromesso: VIL=VIH=VDD/2
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 12
Margini di rumore
In un inverter ideale i due margini di rumore dovrebbero essere i più
grandi possibile.
Se aumento uno dei due margini, però, penalizzo necessariamente
l’altro (se aumento NML, essendo fissato l’intervallo complessivo,
deve diminuire NMH)
Per massimizzare entrambi i margini contemporanemente bisogna
allora che essi siano uguali e pari a metà della tensione massima
(tensione di alimentazione)
Questo è quello che succede nel inverter ideale, dove la VTC è
perfettamente squadrata ed il punto di commutazione (quindi anche
il punto dove la pendenza è –1) è posto al centro dell’intervallo di
tensioni disponibili
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 13
Proprietà rigenerativa
Perché si sceglie proprio un andamento come quello di sinistra e non come la figura di destra che è comunque invertente?
La VTC di sinistra ha la prerogativa della rigeneratività
Vin
Vout
VOL
VOH
VIH VIL
Vin
Vout
VOL
VOH
VIH VIL
Gate rigenerativo Gate non rigenerativo
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 14
Proprietà rigenerativa
Il vantaggio di questa VTC sta nel fatto che un segnale
sporcato dal rumore, attraversando livelli di logica, viene
riportato a valori nominali
XZ
Y
VOL
VOH
I1 I2 X Y Z
Z=Y’=(X’)’=X
La curva continua è la VTC del
primo inverter e la tratteggiata
quella del secondo (gli assi sono
invertiti per fare in modo che
l’ordinata della prima VTC coincida
con l’ascissa della seconda)
Anche se X è uno zero sporco (maggiore di VIL)
dopo 2 inversioni Z risulta uno 0 pieno
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 15
Proprietà rigenerativa
Il vantaggio di questa VTC sta nel fatto che un segnale
sporcato dal rumore, attraversando livelli di logica, viene
riportato a valori nominali
X,Y
Y,Z
VOL
VOH
I1 I2 X Y Z
Z=Y’=(X’)’=X
X (0 sporco) Z (0 pulito)
Attraverso I1 (da X a Y)
Attraverso I2 (da Y a Z)
1
2
3
4
5
6
7
8
Il passaggio 4 (l’arco) serve a
riportare l’uscita del primo inverter
(Y) sull’asse delle ascisse, per poi
utilizzare la stessa curva (che è
anche la VTC del secondo inverter)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 16
Proprietà rigenerativa
Se la VTC avesse l’altro andamento un piccolo errore
verrebbe amplificato attraverso le diverse porte fino a
portare ad un risultato logicamente sbagliato
XZ
Y
VOL
VOH
I1 I2 X Y Z
Z=Y’=(X’)’=X
La curva continua è la VTC del
primo inverter e la tratteggiata
quella del secondo (gli assi sono
invertiti per fare in modo che
l’ordinata della prima VTC coincida
con l’ascissa della seconda)
Se X è uno zero valido (minore di VIL) dopo 2
inversioni Z tende a diventare un 1 sporco
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 17
Proprietà rigenerativa
Lo svantaggio di questa VTC sta nel fatto che un
segnale, attraversando livelli di logica, viene
ulteriormente degradato
X,Y
Y,Z
VOL
VOH
I1 I2 X Y Z
Z=Y’=(X’)’=X
X (0 pulito) Z (0 sporco)
Attraverso I1 (da X a Y)
Attraverso I2 (da Y a Z)
1
2
3
4
5
6
7
8
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 18
Proprietà rigenerativa
Matematicamente la proprietà rigenerativa corrisponde
ad una VTC che abbia un guadagno molto piccolo (1) per le tensioni di ingresso al centro
dell’intervallo (fra VIL e VIH)
Vin
Vout
VOL
VOH
VIH VIL
Guadagno > 1
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 19
Soglia logica
La proprietà rigenerativa permette di definire il concetto di soglia logica.
La soglia logica è il punto della VTC per cui Vout = Vin Grazie alla rigenerazione, i segnali al di sotto della
soglia logica, attraverso una cascata di inverter, saranno interpretati come 0 e quelli al di sopra come 1
Vin
Vout
VOL
VOH
VM
Retta a pendenza unitaria
VM
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro
Soglia logica Tutto ciò che è a sinistra della soglia logica (a sinistra del punto di intersezione della
VTC con la retta a pendenza unitaria), dopo la prima inversione si sposterà a destra della soglia logica (perché il guadagno è negativo) ed il punto di arrivo sarà più distante da VM di quello di partenza (perché il guadagno è elevato).
Dopo la seconda inversione, dunque, il punto sarà sospinto ancora più a sinistra di quello iniziale, diventando così uno 0.
Stesso discorso, rovesciato, per i punti che si trovano a destra della soglia logica (diventeranno degli 1).
X,Y
Y,Z
VOL
VOH
Retta a pendenza
unitaria
Attraverso I1 (da X a Y)
Attraverso I2 (da Y a Z)
I1 I2 X Y Z
Z=Y’=(X’)’=X
Ciò che è a sinistra di VM diventerà 0
1
2
3
4
5
6
7
8
VM
20
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 21
Rigenerazione e rumore
La proprietà rigenerativa è quella che rende intrinsecamente più precisi ed insensibili al rumore i circuiti digitali rispetto a quelli analogici
In un sistema analogico il segnale, ad ogni stadio di elaborazione, viene corrotto dal rumore (ogni stadio inietta del rumore aggiuntivo)
In un sistema digitale, invece, il segnale, nell’attraversare diversi stadi di logica viene ripulito dal rumore
E’ per questo che copiare un CD (digitale) viene ritenuto un reato grave ed è invece tollerato copiare una musicassetta (analogico)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 22
Fan-In e Fan-Out
Il Fan-In è il numero di ingressi ad una determinata porta logica (nel
caso dell’inverter è sempre 1). Determina ovviamente la complessità
della porta stessa.
Il Fan-Out è il numero di porte connesse all’uscita di una
determinata porta logica (anche nel caso dell’inverter può essere
1). In alcune tecnologie esiste un numero massimo di porte
collegabili in uscita. In tecnologia CMOS il numero di porte in uscita
influenza solo le caratteristiche dinamiche (la velocità) della porta,
non le sue caratteristiche statiche
N M
Fan-In N Fan-Out M
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 23
Comportamento dinamico
Il comportamento dinamico dell’inverter è caratterizzato da 3 parametri fondamentali: Tempo di Propagazione (tp): il tempo medio
necessario perché una transizione in ingresso si propaghi in uscita
Tempo di salita (tr): il tempo che impiega il segnale in uscita per andare da basso a alto
Tempo di discesa (tf): il tempo che impiega il segnale in uscita per andare da alto a basso
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 24
Comportamento dinamico
t
Vin
t
Vout
50%
50%
90%
10%
tpHL tpLH
tf tr
tpHL/tpLH= tempo fra
una variazione del
50% dell’ingresso ed
una del 50% dell’uscita
tp=(tpHL+tpLH)/2
tr= tempo di variazione
dell’uscita dal 10% del
valore nominale alto al
90%
tf= tempo di variazione
dal 90% del valore
nominale alto al 10%
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 25
Consumo di potenza
Il consumo di potenza è un parametro fondamentale per misurare le caratteristiche di una tecnologia, in particolar modo nei sistemi moderni contenenti milioni di gate, dove la potenza (ed il conseguente riscaldamento del dispositivo) diventano un parametro critico
In genere la potenza dissipata da una porta logica si divide in 2 componenti: Statica (consumata in situazione di stabilità dell’uscita)
Dinamica (consumata in commutazione dell’uscita)
La potenza media è definita come:
T
ply
plyT
plyplyav dtiT
VdtVi
TP
0
sup
sup
0
supsup
1
-
Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
Laboratorio di Elettronica (EOLAB)
Inverter CMOS
Lucidi del Corso di Circuiti Integrati
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 27
Inverter CMOS
VDD
Vin Vout
Tensione di alimentazione,
storicamente 5V ma ormai,
in tecnologie moderne, può
essere 3.3V, 2.5V, 1.8V,
1.2V, 0.9V
Tensione di uscita
NMOS
PMOS
Tensione di
ingresso
E’ chiamato CMOS, da
Complementary MOS
perché sfrutta entrambi i tipi
di MOS (p e n)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 28
Interruttore NMOS
G
S VGSVTn
Il terminale di source è
(tipicamente) quello in basso ed
è collegato alla massa
E’ sicuramente
acceso se
VG=VDD
E’ sicuramente
spento se VG=0
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 29
Il terminale di source è
(tipicamente) quello in alto ed è
collegato all’alimentazione (VDD)
Interruttore PMOS
G
S
VSG|VTp|
E’ sicuramente
acceso se VG=0
E’ sicuramente
spento se
VG=VDD
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 30
Inverter: funzionamento di massima
VDD
Vin Vout=VDD
Vin=0
Vout=0
Vin=VDD
Vout
Nelle resistenze non scorre
corrente quindi: V=R•I=0
V =VDD – Vout
V = Vout
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 31
Inverter: funzionamento di massima
Vin=0 Ma perché possiamo affermare
che la corrente è esattamente
uguale a zero?
La corrente non può scorrere
verso massa perché lo NMOS è
interdetto.
Inoltre il carico (il circuito a valle)
sarà necessariamente un circuito
dello stesso tipo (nel caso più
semplice un altro inverter uguale,
come in figura) e perciò
presenterà in ingresso i gate di
un nmos ed un pmos che sono
circuiti aperti e NON assorbono
corrente.
VDD
Vout Vout2
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 32
Inverter: VTC
Se il comportamento di massima è giustamente quello di
un inverter come è la VTC?
E’ necessario costruirla per punti conoscendo le curve
caratteristiche dei due MOS al variare della tensione
gate-source.
Procedimento: si impone che le correnti del pmos e del
nmos siano uguali (lo sono perché non ci sono altri
possibili percorsi per la corrente). Graficamente questo
significa disegnare le caratteristiche dei due mos sullo
stesso grafico e trovare i punti di intersezione
Nel caso del NMOS: VGS=Vin , VDS=Vout
Nel caso del PMOS: VSG=VDD-Vin , VSD=VDD-Vout
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 33
Inverter: VTC
VDD
VDSn=Vout VGSn =Vin
VSGp=VDD -Vin
Vin Vout
VSDp=VDD -Vout IDp
IDn
IDn=IDp
Perché la corrente
non può andare
da nessun’altra
parte
E’ necessario mettere in relazione le
grandezze della VTC ossia ingresso (Vin)
ed uscita (Vout) con le tensioni che
determinano la corrente dei MOS ossia
VDSn (VSDp) e VGSn (VSGp).
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 34
Vout
Inverter: VTC I D
n ,
I Dp
Vin=1
Vin=0.750
Vin=0.625
Vin=0.500
Vin=0.875
Vin=0.250
PMOS NMOS
Vin=0.125
Vin=0
Vin=0.375
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 35
Inverter: VTC
La VTC è quella
desiderata, ossia una VTC
che gode della proprietà
rigenerativa
Vin
Vo
ut pmos triodo
nmos triodo VTn
pmos off (VIN>VDD-|VTp|)
nmos off (VIN
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 36
Inverter VTC La caratteristica è divisa in 5 zone:
Pmos in triodo, nmos spento (a)
Pmos in triodo, nmos in saturazione (b)
Pmos in saturazione, nmos in saturazione (c)
Pmos in saturazione, nmos in triodo (d)
Pmos off, nmos in triodo (e)
Infatti lo NMOS è: Off se VinVDD-|VDSAT|, in saturazione altrimenti
-
Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
Laboratorio di Elettronica (EOLAB)
Inverter CMOS
Calcolo dei parametri statici
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 38
Parametri statici
Una volta ottenuta la VTC dell’inverter si
possono ricavare i parametri statici.
Banalmente:
VOH = VDD
VOL = 0
Per ricavare VIL, VIH e VM bisogna utilizzare le
equazioni dei MOS
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 39
Inverter: calcolo di VM
VGS=Vin =VM VSG= VDD-Vin= VDD -VM
r
VVVr
VV
V
DSATp
TpDDDSATn
Tn
M
1
22
nsatn
psatp
pnDSATnn
npDSATpp
DSATnn
DSATpp
Wv
Wv
LWV
LWV
Vk
Vkr
con
2
DSATnTnMDSATnn
VVVVk
2
DSATp
TpMDDDSATpp
VVVVVk=
La soglia logica (VM) si trova imponendo che le due correnti siano uguali e Vout=Vin. Tale condizione si verificherà sicuramente nella zona (c) dove entrambi i MOS sono in saturazione.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 40
Inverter: dimensionamento per VM
n
OXn
n
nnL
WC
L
Wkk
'
2'
2'
/
/
DSATp
TpMDDDSATpp
DSATnTnMDSATnn
n
p
VVVVVk
VVVVk
LW
LW
E’ possibile, ovviamente, ricavare, a partire dall’equazione precedente, le dimensioni da dare ai transistor (o meglio i loro rapporti) per ottenere una precisa VM.
Ricordando che:
p
OXp
p
ppL
WC
L
Wkk
'
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 41
Soglia logica: considerazioni
La soglia logica è funzione del rapporto fra i fattori di forma del pmos e del nmos
La condizione ideale (che rende la caratteristica simmetrica e massimizza i margini di rumore) è quella in cui VM=VDD/2
In un circuito tipico, in cui si punta a minimizzare le dimensioni totali, le due lunghezze saranno uguali e pari alla lunghezza minima consentita dal processo
Tipicamente, in processi moderni: Le tensioni di soglia di NMOS e PMOS sono uguali
La VDSATp è leggermente maggiore della VDSATn (i PMOS sono meno soggetti alla velocity saturation)
La mobilità degli elettroni è circa 3-4 volte quella delle lacune
Se ne ricava che, per posizionare la soglia logica al centro dell’intervallo, è richiesto (se Ln=Lp=Lmin e se le VDSAT sono molto simili):
r=1 → Wp = (μnVDSATn/μpVDSATp ) Wn = r’ Wn ≈ μn/μp Wn
Il rapporto fra le dimensioni del PMOS e del NMOS dovrebbe quindi essere 3-3.5
ma tipicamente, grosse variazione di Wp non modificano di molto la soglia logica,
un valore ottimo spesso utilizzato è quello di Wp/Lp=2Wn/Ln il che porta la soglia
vicino a VDD/2 (anche se non esattamente uguale) e mantiene le dimensioni
dell’inverter ridotte.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 42
Margini di rumore
Per calcolare i margini di rumore è necessario trovare VIL e VIH. Questo calcolo è complesso se si usano le definizioni standard.
Modificheremo quindi la definizione dei due valori approssimando la VTC come una curva spezzata, costituita da 3 tratti
VIL viene ora definito come il punto di intersezione della retta centrale (a pendenza g) con VOH e VIH come l’intersezione con VOL
Vin
Vout
VOL
VOH VTC (Voltage-Transfer
Characteristic)
VIL VIH VM
VM Pendenza molto elevata pari a:
g
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 43
Margini di rumore Sappiamo già che:
VOH=VDD VOL=0
Possiamo calcolare VIH e VIL geometricamente:
g
VVV MMIH
VDD
VIH- VM
VM g
VVVV MDDMIL
VM- VIL
Il guadagno g è ovviamente un numero
numero negativo che deve essere calcolato.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 44
Calcolo di g
OUTDDpDSATpOUTnDSATn VVIVI 11
Per prima cosa consideriamo VIN=VOUT=VM ed uguagliamo le correnti del
NMOS e PMOS, tenendo conto della modulazione di lunghezza di
canale (qui non è trascurabile perché altrimenti il guadagno sarebbe
infinito)
Deriviamo membro a membro per VIN
DSATpIN
OUTpOUTDDp
IN
DSATp
DSATn
IN
OUTnOUTn
IN
DSATn
IV
VVV
V
I
IV
VV
V
I
1
1
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 45
Calcolo di g Ricordiamo che
g = dVOUT/dVIN
Risolvendo per g, otteniamo:
)(2
1
)(
1/
pnDSATn
TnM
pnDSATn
nnDSATnOXn
VVV
r
I
rLWVCg
Trascuriamo al numeratore i termini
dipendenti dai λn e λp
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 46
Dimensionamento: considerazioni
Si è visto che la condizione Wp/Lp=2Wn/Ln rende la caratteristica simmetrica, posiziona la soglia logica vicino al centro del range di tensioni e massimizza, contemporaneamente, i due margini di rumore
Cosa succede se la condizione non è verificata?
Qualitativamente si può pensare in questo modo: quando Wp/Lp2Wn/Ln
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 47
Dimensionamento
Poiché l’obiettivo finale è sempre quello di avere i dispositivi più piccoli possibili (anche perché sono più veloci) per ottenere Wp/Lp=2Wn/Ln si agisce sulle larghezze (W) dei due MOS imponendo per ciascuno la lunghezza minima ottenibile per una data tecnologia
Sarà quindi Ln=Lp=Lmin Wp= 2 Wn
Nello schematico di un circuito digitale, dunque, affianco ad un transistor si mette un numero che rappresenta la sua W (espressa in micron) dando per scontato che la L sia la minima possibile
In tecnologie moderne la lunghezza di canale arriva a Lmin= 22nm.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 48
Caratteristiche statiche: riassunto
Le tensioni nominali di uscita sono rispettivamente VDD e
0 dunque coprono il massimo range di tensioni possibile
(massimizzando i margini di rumore)
Il valore delle tensioni nominali VOH e VOL NON dipende
dalle dimensioni dei MOS (logica ratioless, ossia NON a
rapporto)
In condizioni statiche esiste sempre un percorso a bassa
impedenza verso massa o verso l’alimentazione (a
seconda che sia chiuso lo NMOS o il PMOS)
In condizioni statiche NON esiste un percorso di
corrente diretto fra alimentazione e massa
L’impedenza di ingresso è molto elevata (virtualmente
infinita) perché rappresentata dal gate di un MOS
-
Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
Laboratorio di Elettronica (EOLAB)
Inverter CMOS
Calcolo dei parametri dinamici
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 50
Inverter: caratteristiche dinamiche
Per trovare le
caratteristiche dinamiche è
necessario un modello
ancora più approfondito
dei transistor.
In prima approssimazione
si può pensare che la
risposta sia influenzata da
una sola capacità che
rappresenta tutte le
capacità parassite e di
carico connesse sul nodo
di uscita
Vin Vout
CL
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 51
Inverter: tempo di propagazione
Un’approssimazione del tempo di propagazione si può
trovare col semplice modello ad interruttore:
Vout
CL Req
L’evoluzione del sistema è quella di un tipico sistema RC. La
tensione d’uscita avrà un andamento esponenziale (parte da VDD)
fino ad arrivare a 0. Il tempo di propagazione è dato dal tempo che
impiega un sistema del primo ordine a raggiungere il 50% (VDD/2)
dell’escursione
VDD
Vout
t
LeqCR
t
DDout eVtV
)(VDD/2
tpHL
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 52
Inverter: tempo di propagazione
RC
t
DDDD
pHL
eVV
2
LeqLeqpHL CRCRt 69.0)2ln(
RC
t
DDpHLout
pHL
eVtV
)(
Andamento esponenziale
2)( DDpHLout
VtV
Definizione di tempo di tpHL
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 53
Calcolo del tempo di propagazione
Evidentemente è necessario avere un modello
ancora più dettagliato per avere informazioni
quantitative sul comportamento dinamico.
Il primo punto da focalizzare è il valore esatto
della capacità CL di carico: da quali capacità è
costituita e quanto valgono
Il secondo punto è identificare Req e,
successivamente, sostituirla con un modello più
concreto del MOS
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 54
Calcolo del tempo di propagazione
Quali sono le condizioni di carico in cui misurare la capacità di carico CL?
Ipotizziamo di avere come carico dell’inverter la porta più semplice possibile (il caso migliore), ossia l’inverter stesso
In tale situazione infatti il tempo di propagazione sarà il migliore possibile, in tutti gli altri casi a carico maggiore corrisponderà tp maggiore
Vin
Vout
Carico
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 55
Calcolo di tp: capacità in gioco
Vin Vout
CGSn+CGBn
CGSp+CGBp
CDBp
CDBn
CGDp+CGDn
Mp
Mn
CW
CGp2
CGn2
Mp2
Mn2
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 56
Calcolo di tp: capacità in gioco
Le capacità CGSn+CGBn e CGSp+CGBp non hanno influenza perché si suppone che il segnale in ingresso vari istantaneamente (ci pensa il generatore di segnale)
Le capacità CDBn e CDBp sono capacità di diffusione
La capacità CW è la capacità associata alla metallo di interconnessione fra i due inverter (spesso trascurabile)
Le capacità CGn2 e CGp2 contengono diversi contributi
(gate/bulk, gate/drain, gate/source) ma possono essere approssimate con la sola capacità di ossido (COXWL)
La capacità CGDn+CGDn è l’unica che non sia connessa direttamente fra il nodo d’uscita e la massa. Può essere trasformata in una capacità fra nodo d’uscita e massa applicando il teorema di Miller. Contiene solo il contributo di overlap perché il PMOS e o NMOS sono sempre prevalentemente o in saturazione o in cutoff
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 57
Teorema di Miller
Il teorema di Miller afferma che, se fra il nodo V1 e V2
esiste il guadagno A è sempre possibile trasformare
un’ammettenza fra i due nodi con due ammettenze fra
ciascuno dei due nodi e massa di valore opportuno.
V1 V2 V1 V2 Y
Yeq1=Y(1-A) Yeq2=Y(1-1/A)
Nel caso dell’inverter il guadagno fra il nodo di ingresso
e quello di uscita può essere considerato pari a -1 nel
punto di commutazione quindi Yeq1=Yeq2=2Y
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 58
Calcolo di CL
E’ possibile a questo punto calcolare CL come la somma
di tutti i componenti connessi al nodo di uscita
C Valore
CGDp 2COVWp
CGDn 2COVWn
CDBp Keq(CJ0ADp+CJSW0PDp)
CDBn Keq(CJ0ADn+CJSW0PDn)
CGp2 COXWpLp
CGn2 COXWnLn
Si usa il peso 2 per via
dell’effetto Miller
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 59
Calcolo del tempo di propagazione
Per calcolare il tempo di propagazione HL facciamo l’ipotesi che l’ingresso commuti istantaneamente da 0 a VDD. In tale caso si può affermare che il PMOS si spenga istantaneamente mentre lo NMOS si accende
ID(t)
La corrente che scorre
attraverso lo NMOS
deve scaricare la
capacità CL fino a 0
Vout(t)
CL Req
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 60
Calcolo di RON Per calcolare Req dobbiamo tenere conto che, in realtà,
corrente del MOS varia al variare della tensione di uscita.
Tipicamente si calcola quindi una resistenza media, integrando il valore della resistenza offerta (V/I) al variare della tensione e dividendo per il range di tensioni di interesse
dVVI
V
VVR
V
Veq
2
1 )(
1
12
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 61
Calcolo di RON Per via della velocity-saturation il MOS si trova a lavorare, durante tutta la
commutazione (ossia per Vout che varia da VDD a VDD/2), in regione di
saturazione.
La VDSATn è infatti tipicamente più piccola di VDD/2.
La cosa non sarebbe vera nel caso classico, in quanto VGS-VTH è tipicamente
maggiore di VDD/2.
Commutazione
VDD/2 VDD/2 VGS-VTH VDSATn
1 2 2 1
Commutazione
Velocity-saturated Classico
SAT LIN
SAT LIN
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 62
Calcolo di RON
dVVVVI
dVVI
V
VVR
DD
DD
DD
DD
V
VDDDSATn
V
VDSATnDDDD
eq
2/
2/
)1(2
)1(2/
1
DD
DSATn
DDeq V
I
VR
9
71
4
3
Analoghi calcoli e risultato si possono ovviamente ottenere per il
PMOS.
Abbiamo quindi Reqn e Reqp, la prima interviene nel fenomeno di
scarica (commutazione HL) e la seconda in quello di carica
(commutazione LH)
xx
11
1
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 63
Calcolo del tempo di propagazione
2
69.02
eqpeqn
L
pLHpHL
p
RRC
ttt
Stessi conti si possono fare per il tempo di propagazione
nella commutazione inversa (LH). Facendo la media si
ottiene il tempo di propagazione globale:
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 64
Effetti del dimensionamento
2//'52.0
4
369.0
DSATnTnDDDSATnnn
DDL
DSATn
DDLpHL
VVVVLWk
VC
I
VCt
Per ragionare sul risultato ottenuto vediamo il singolo contributo del
NMOS (analogo discorso si può fare per il PMOS), sostituendo la
formula per la corrente di saturazione e, nella formula per la resistenza,
transcurando l’effetto di modulazione di lunghezza di canale (λ) che ha
poco impatto:
Da cosa dipende questo valore e come può essere diminuito?
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 65
Diminuzione di tp
Le opzioni per la diminuzione del tempo di propagazione
sono:
Aumento della tensione di alimentazione
In realtà non è praticamente possibile agire su questo parametro
perché è fissato da motivazioni tecnologiche e di processo.
Potendo farlo, però, tp diminuirebbe perché diminuirebbe la
resistenza equivalente (per via della parte dipendente da λ che
abbiamo trascurato nell’ultima formula)
Riduzione della CL
Il che significa ridurre al minimo le dimensioni dei transistor e del
carico
Aumento di Wn e (Wp)
Questa è una soluzione solo parziale perché, a parità di carico,
l’aumento delle dimensioni comporta l’aumento delle capacità
parassite e quindi l’aumento di CL (effetto di self-loading, l’inverter
carica sé stesso)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 66
Dimensionamento: minimizzazione ritardo
Il dimensionamento effettuato per posizionare la soglia logica a VDD/2 non coincide col dimensionamento per la minimizzazione del ritardo intrinseco
Infatti per avere VM=VDD/2 è necessario rendere più largo il PMOS rispetto al NMOS in modo da equalizzare le resistenze equivalenti
Ciò comporta, però, un aumento delle dimensioni del PMOS, ossia una aumento delle sue capacità parassite e della capacità di gate offerta in ingresso dall’inverter di carico (supposto sempre che sia di identico all’inverter in esame).
Come è possibile allora minimizzare il ritardo accettando di rinunciare ad una soglia logica perfettamente centrata?
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 67
Dimensionamento per il ritardo
Consideriamo un PMOS β volte più largo di un NMOS a dimensione
minima:
np L
W
L
W
Sappiamo che tutte le capacità
parassite sono proporzionali alla
larghezza del transistor quindi le
capacità parassite del PMOS saranno β
volte più grandi di quelle del NMOS
Viceversa, la resistenza equivalente del
PMOS è inversamente proporzionale
alla sua W quindi la Reqp sarà β volte
più piccola di quella di un PMOS
minimo
eqp
p
RR
Capacità di diffusione
(complessive) del
primo inverter (n e p)
Capacità di gate
(complessive) del
secondo inverter
Capacità
dei wire
11 dndp CC
22 gngp CC
So
stitu
end
o
Wgpgngdpgdndpdn CCCCCCC 221111 22
]21[ 211 Wgngdndn CCCC
Capacità gate/drain
(overlap) del primo
inverter (n e p)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 68
Dimensionamento per il ritardo
Mettendo tutto insieme:
Per ottenere il tempo di propagazione totale dobbiamo fare la media fra i due
tempi di propagazione HL e LH:
eqnWgngdndnpHL RCCCCt ]21[69.0 211 In entrambe le
commutazioni (HL e
LH) la capacità da
scaricare o caricare è
sempre la stessa,
ossia la capacità
parassita al nodo di
uscita.
eqpWgngdndnpLH RCCCCt ]21[69.0 211
2
2169.02
211
eqpeqn
Wgngdndn
pLHpHL
p
RRCCCC
ttt
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 69
Dimensionamento per il ritardo
Mettendo in evidenza e manipolando:
Per ottenere il dimensionamento ottimo deriviamo rispetto a β ed uguagliamo a
zero.
Riscriviamo l’espressione in modo più comodo:
'121345.0
1121
2
69.0
211
211
rRCCCC
R
RRCCCCt
eqnWgngdndn
eqn
eqp
eqnWgngdndnp
'
43
43
rV
V
I
I
I
V
I
V
R
R
DSATpp
DSATnn
DSATp
DSATn
DSATn
DD
DSATp
DD
eqn
eqp
'
1r
CBBAt p 2112 gngdndn CCCB
WCC
eqnRA 345.0
Mettendo in relazione il rapporto delle
resistenze con il parametro r già visto
per il calcolo di VM (pag.14)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 70
Dimensionamento per il ritardo
Derivando:
211 21'
gngdndn
Wopt
CCC
Cr
0''
2
CBB
ArBrBA
t p
0
'2
opt
CBrB
B
Cropt 1'
2
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 71
Dimensionamento : considerazioni
Se la capacità dei wire (CW) è trascurabile si ottiene un rapporto proporzionale alla radice di r’ anzi che a r’ come ottenuto dal dimensionamento per la soglia logica (pag. 16).
Paradossalmente, quindi, a transistor più piccoli corrispondono gate più veloci (sempre quando la capacità dei wire è trascurabile e supponendo un carico uguale al gate stesso)
La ragione è da ricercare nel fatto che, alla diminuzione di uno dei due tempi di propagazione (quello LH) dovuto all’aumento delle dimensioni del PMOS corrisponde un aumento del tempo HL dovuto al fatto che lo NMOS, a parità di dimensioni, deve scaricare una capacità più grande
Il valore di β trovato corrisponde al punto in cui la media dei due fenomeni è minima il che NON corrisponde al punto in cui i due ritardi sono uguali (come sarebbe richiesto dall’avere soglia logica pari a VDD/2)
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 72
Ritardo: riassunto
Il ritardo di inverter si minimizza agendo sulle
dimensioni (minimizzando la capacità parassita)
Il dimensionamento per ritardo ottimo non
corrisponde al dimensionamento per soglia
logica ottima
All’aumentare delle dimensioni il gate si carica
da solo (self-loading) e le prestazioni non
migliorano più
-
Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
Laboratorio di Elettronica (EOLAB)
Inverter CMOS
Consumo di potenza
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 74
Potenza dissipata
Le componenti del consumo di potenza sono 3:
Potenza statica: è quella dissipata quando l’inverter
ha ingresso costante, in condizioni di stabilità
Potenza dinamica dovuta a CL: è la potenza
consumata in commutazione, dovuta al fatto che in
corrispondenza di una variazione d’ingresso deve
avvenire una variazione dell’uscita che comporta la
carica e la scarica di CL
Potenza dinamica dovuta a correnti di corto-
circuito: è la potenza che si dissipa in
commutazione quando, temporaneamente, si
creano percorsi conduttivi diretti fra alimentazione e
massa
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 75
Potenza dinamica su CL Ogni volta che CL viene caricata in una commutazione
LH una certa quantità di energia deve essere prelevata dall’alimentazione.
Parte di questa energia viene immagazzinata su CL e parte dissipata nel PMOS
Se la transizione dell’ingresso è istantanea, lo NMOS si spegne istantaneamente ed il PMOS si accende (inizialmente in saturazione)
Il PMOS carica CL fino al valore di VDD con la sua corrente di drain che varia al variare di Vout
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 76
Potenza dinamica su CL
Vin=0
Vout CL
0
)( dtVtiEDDVDDVDD
dt
tdVCti out
LVDD
)()(
Energia fornita dall’alimentazione
0
)()( dttVtiEoutVDDCL
Energia assorbita da CL Non c’è percorso diretto verso massa perché lo
NMOS è off
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 77
Energia erogata dall’alimentazione
L’energia totale erogata dall’alimentazione per
caricare completamente CL è:
2
0
0
DDL
VDD
outDDL
out
DDLVDD
VCdVVC
dtdt
dVVCE
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 78
Energia assorbita da CL
L’energia totale assorbita da CL è pari alla metà
dell’energia erogata dall’alimentazione, questo
perché l’altra metà viene dissipata sul PMOS
2
2
0
0
DDLVDD
outoutL
out
out
LCL
VCdVVC
dtVdt
dVCE
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 79
Transizione HL
Nella commutazione opposta (HL) il PMOS si
spegne e CL si scarica attraverso lo NMOS.
In questa situazione l’alimentazione non eroga
energia (perché non eroga corrente).
L’energia che era stata precedentemente
immagazzinata su CL viene dissipata sul NMOS
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 80
Potenza dinamica dissipata
L’energia totale dissipata in una doppia
transizione (L→H→L) è data dalla somma di
quella dissipata sul PMOS e sul NMOS.
Tale energia è indipendente dalla resistenza
dei MOS e dalle loro dimensioni
La potenza dissipata si ottiene dividendo
l’energia per il tempo impiegato dalla doppia
transizione (ossia moltiplicando per la frequenza
di commutazione dell’inverter)
Pdyn = CLVDD2/T = CLVDD
2 f0→1
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 81
Potenza dissipata: considerazioni
La frequenza f0→1 per cui viene moltiplicata l’energia non è necessariamente uguale alla frequenza di funzionamento del sistema
Non è infatti vero che ogni singolo gate commuti alla frequenza del sistema (non tutti i gate commutano contemporaneamente)
Questo fa sì che la frequenza effettiva da usare nella formula sia da pesare con un coefficiente moltiplicativo che deriva da considerazioni statistiche sulla probabilità di commutazione di vari gate
La formula ci dà il caso peggiore (worst case)
Per valutare il consumo reale bisogna avere delle statistiche sul numero di transizioni dell’uscita, che dipendono dalla specifica operazione svolta dal circuito (switching-activity).
Si ottiene che, se la probabilità di avere una transizione è pari a P01:
Pdyn = CLVDD2 P0→1f = Ceff VDD
2 f
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 82
Potenza dinamica da cortocircuito
In realtà l’ingresso non potrà mai variare instantaneamente fra 0 e VDD (o VDD e 0) ma assumerà tutto i valori intermedi.
Mentre l’ingresso compie la sua commutazione, in un certo range di tensioni sia il PMOS che lo NMOS sono accesi e si stabilisce quindi un cortocircuito (temporaneo) fra alimentazione e massa.
Questo avviene quando l’ingresso è:
Vtn
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 83
Potenza dinamica da cortocircuito
Al variare della tensione di ingresso può capitare che i due dispositivi siano accesi contemporaneamente dando origine ad una corrente di cortocircuito (Ishort) che dissipa potenza
Vin
Ishort
Ipeak
tf tr
Edp=VDDIpeak(tr+tf)/2
Pdp=Edp f0→1= f0→1VDDIpeak(tr+tf)/2
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 84
n+ n+
Potenza statica
La dissipazione di potenza statica è molto piccola ed è legata solo a due fenomeni:
La corrente di leakage attraverso i diodi parassiti
La corrente di sottosoglia dei MOS.
Diodi parassiti (formati dalle
giunzioni pn fra le sacche n+
di source e drain ed il
substrato). Analoghe
strutture esistono nel PMOS.
Corrente di sottosoglia, dovuta al
fatto che, in realtà, il transistor non
si spegne brutalmente ma
conduce anche per VGS inferiori
alla soglia.
Tanto più corto è il dispositivo,
tanto minore è la tensione di soglia
e maggiore la corrente di
sottosoglia.
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 85
Potenza statica
Il vantaggio della tecnologia CMOS rispetto a tutte le altre è proprio il fatto di avere una dissipazione statica praticamente trascurabile
Nelle tecnologia moderne (deep-submicron), dai 90nm in giù, la corrente di sottosoglia tende a dominare il fenomeno.
ID
IS
Ileakage=IS+ID
Pstat=IleakageVDD
Diodi parassiti (formati dalle
sacche n+ e dal body e dalle
sacche p+ e dalla nwell)
Corrente di
sottosoglia
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 86
Potenza dissipata
La potenza dissipata totale è data dalla somma
delle 3 componenti:
P = Pstat+Pdyn+Pdp =
= IleakageVDD+ [CLVDD2 + VDDIpeak(tr+tf)/2]f0→1
In genere il contributo di Pdyn è quello dominante
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 87
Prodotto Potenza/Ritardo (PDP) Un parametro fondamentale di una tecnologia è il prodotto potenza/ritardo
(Power Delay Product), ossia il prodotto fra massima frequenza di funzionamento e ritardo.
Nel caso CMOS si può ricavare dalla formula della potenza, notando che la massima frequenza di funzionamento dell’inverter è pari al doppio del tempo di propagazione.
Infatti per ogni colpo di clock devono essere compiute due commutazioni (HL e LH) (per frequenze maggiori il segnale non riesce a propagarsi prima che l’ingresso cambi nuovamente), dunque, trascurando i contributi di statica e di cortociruito:
PDP = Pdyntp = CLVDD2 fmax tp = CLVDD
2 (1/2tp) tp= CLVDD2/2
Il termine PDP dipende solo da alimentazione e CL che vanno quindi minimizzate contemporaneamente.
Il PDP è una misura dell’energia mediamente consumata per una transizione.
Come metrica ha però un difetto: mediando l’energia sul tempo di elaborazione può essere resa bassa semplicemente riducendo la frequenza di operazione, ossia impiegando più tempo per fare la stessa operazione (a scapito delle prestazioni effettive).
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 88
Prodotto Energia/Ritardo (EDP) Una metrica più efficace è rappresentata dal prodotto energia/ritardo
(Energy Delay Product)
Lo EDP misura infatti l’energia spesa a parità di prestazioni (a parità di velocità di funzionamento).
Si può facilmente ricavare l’EDP di un inverter CMOS dal suo PDP moltiplicando ulteriormente per il tempo di propagazione:
EDP = PDP tp = CLVDD2/2 tp
Si vede ora che, all’aumentare della tensione di alimentazione aumentano le prestazioni (diminuisce tp) ma aumenta anche l’energia dissipata (quadraticamente).
Al contrario, il PDP migliora indefinitamente al diminuire della VDD (ovviamente a scapito delle velocità).
-
10 Ottobre 2012 CI - Inverter CMOS Massimo Barbaro 89
Potenza: riassunto
La dissipazione di potenza statica è praticamente nulla
La dissipazione di potenza dinamica è proporzionale al
quadrato della tensione di alimentazione ed alla
frequenza di commutazione
In commutazione ci possono essere cortocircuiti
temporanei fra alimentazione e massa
Il PDP dipende solo da VDD e da CL
Lo EDP dipende da VDD e da CL e dal tempo di
propagazione