Fonometro - Rumore

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LEZIONE 1 IL FONOMETRO

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LEZIONE 1

ILFONOMETRO

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INTRODUZIONEINTRODUZIONE

Il rumore negli ambienti di lavoro è ormai diventato uno dei problemi più importanti tra quelli compresi nell’igiene del lavoro.

La continua meccanizzazione della produzione con l’introduzione di processi tecnologici continui ha portato al moltiplicarsi delle fonti di rumore e ad un aumento della percentuale di lavoratori esposti a questo fattore di rischio.

Lo sviluppo tecnologico, con il relativo aumento esponenziale del rischio da esposizione, non e’ stato seguito da adeguate misure preventive.

Fonti: ISPeSL

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Il fonometro è un misuratore del livello di pressione acustica.

La pressione sonora viene tradotta in un corrispondente segnale elettrico, a sua volta pesato, quasi sempre, con un particolare circuito di ponderazione indicato con la lettera A.

Viene misurato il valore efficace della fluttuazione della pressione sonora, che viene visualizzato mediante una speciale scala logaritmica (scala dei dB, o decibel), al fine di emulare la risposta logaritmica agli stimoli sonori tipica del sistema uditivo umano. Si ricava, così, un valore espresso in dB(A).

DEFINIZIONE E FUNZIONAMENTODEFINIZIONE E FUNZIONAMENTO

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Le altre scale di ponderazione possono essere di tipo:

C utilizzata per la misura del valore di picco massimo in ambiente di lavoro molto rumoroso

Z lineare, ovvero nessuna ponderazione

In passato si usavano anche le ponderazioni:

B per livelli sonori intermedi

D per rumore aeroportuale

ma ormai esse sono divenute obsolete ed i moderni fonometri non le rendono nemmeno più disponibili.

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Il fonometro è, quindi, uno strumento elettronico che reagisce al suono in maniera simile a quella dell'orecchio umano.

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Si sottolinea che il fonometro fornisce il livello della pressione sonora efficace mediato "esponenzialmente" nel tempo, con una legge esponenziale caratterizzata da una ben definita costante di tempo, e indicata con nomi convenzionali:

SLOW (1000 ms),

FAST (125 ms),

IMPULSE (35 ms in salita, 1.5s in discesa).

Si deve porre quindi attenzione alla scelta di tale costante di tempo, soprattutto perché si deve determinare il livello istantaneo massimo di un evento sonoro (ad es. Lmax,slow).

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Il fonometro è, inoltre, in grado di misurare e memorizzare il valore istantaneo massimo della forma d'onda del segnale di pressione sonora, detto Livello di picco massimo (max peak).

Il fonometro può essere dotato di un banco di filtri (a bande di ottava o di terzi di ottava) che consentono la misurazione dello spettro sonoro di un rumore.

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CARATTERISTICHE

Il fonometro è solitamente dotato di un dispositivo integratore che permette di calcolare il livello Leq, ossia l'integrale della pressione sonora al quadrato in un determinato tempo, diviso per il tempo stesso, ovvero l'energia sonora complessiva.

Questa quantità viene detta livello sonoro continuo equivalente, e rappresenta il livello sonoro che un rumore costante dovrebbe avere per eguagliare la quantità di energia acustica fornita dal rumore reale, fluttuante nel tempo.

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Il fonometro è costituito da vari dispositivi:

il trasduttore, che, se il mezzo di propagazione è l'aria, è il microfono;

l'amplificatore, che serve per amplificare i livelli sonori, specialmente quelli bassi;

il circuito di pesatura o il banco di filtri;

il dispositivo integratore;

l'apparecchiatura esterna, che consente di leggere le misure direttamente sul display ed eventualmente di memorizzarle.

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Il microfono, la cui sensibilità si misura in milliVolt/Pascal, non deve essere sensibile all'umidità, al vento, a campi elettrici o magnetici esterni, a variazioni di pressione e temperatura.

Le sue dimensioni ideali devono essere piccole rispetto alla più piccola lunghezza d'onda dell'onda sonora, onde garantire una ragionevole omnidirezionalita' di tutto lo spettro dei suoni udibili.

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Lo schema generale di funzionamento può essere visto come formato da due blocchi bene distinti:

all'inizio della catena è presente un trasduttore (microfono) che permette la trasformazione delle variazioni di pressione dovute all'onda acustica in corrispondenti grandezze elettriche;

il segnale acustico, dopo essere stato convertito in tensione, entra nel vero e proprio blocco di misura dove è opportunamente elaborato e visualizzato.

Lo strumento risulta così un particolare voltmetro elettronico, in quanto quella che viene misurata non è più una pressione acustica ma una tensione elettrica, proporzionale ala pressione secondo la sensibilita' del microfono.

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Un fonometro è composto, schematicamente, di:

microfono;

preamplificatore, con la funzione di adattare l'elevata impedenza di uscita del

microfono ai componenti del circuito che seguono;

attenuatore/amplificatore, tarato solitamente a passi di 10 dB, che consente

di scegliere il fondo scala di misura adatto;

reti di ponderazione in frequenza: A, C, Z (lineare), eventuale banco di filtri

d'ottava o di terzo d'ottava;

circuito di rilevazione del valore efficace (RMS), con le costanti di tempo

"slow", "fast“, "impulse" e del valore di picco "max peak";

eventuale dispositivo integratore

strumento indicatore a lettura analogica o digitale, con eventuale possibilita'

di memorizzazione;

uscite elettriche analogiche e digitali per il collegamento a registratori o

computer.

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Le prestazioni dei fonometri devono rispettare gli

standard internazionali, in particolare per quello che

riguarda le costanti di tempo, le curve di ponderazione in

frequenza, le caratteristiche direzionali del microfono.

La norma CEI EN 61672 (2003) "Elettroacustica -

Misuratori del livello sonoro - Parti 1,2,3" prevede 4

classi di strumenti a cui corrispondono quattro livelli di

precisione via via decrescenti:

REGOLAMENTAZIONE LEGISLATIVA

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classe 0 - Fonometri da laboratorio di riferimento

classe 1 - fonometro per misure da laboratorio o sul campo in condizioni acustiche definite

classe 2 - fonometro per uso generale per misure sul campo

classe 3 - fonometro per indagini sul campo di carattere preliminare e per verificare se eventuali limiti stabiliti vengano significativamente violati.

Va precisato che la vigente legislazione italiana di controllo dell'inquinamento acustico prescrive l'utilizzo di fonometri integratori di classe 1.

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DEFINIZIONI

Livello sonoro ponderato A

E’ il livello sonoro ottenuto utilizzando una curva di ponderazione che simula il comportamento dell’orecchio umano al variare della frequenza

del suono. Si misura in dB(A).

Livello sonoro continuo

equivalente (LAeq)

E’ il livello sonoro stazionario che in un periodo di tempo dato e in un determinato punto ha la

stessa energia sonora ponderata in frequenza A del suono variabile nel tempo.

Pressione acustica di picco (Ppeak)

E’ il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza C.

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Valore limite di esposizione

E’ il limite di esposizione giornaliero il cui superamento è vietato.

Valore superiore e inferiore di azione

Sono valori a partire dai quali devono essere attuate specifiche misure di tutela per i soggetti

esposti.

Livello di esposizione giornaliera al rumore

(LEX,8h)

Valore medio, ponderato nel tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa

nominale di otto ore [dB(A) riferito a 20 µPa]

Livello di esposizione settimanale al

rumore (LEX, 8h)

Valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per

una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore

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All’art. 189 del D.Lgs. 81/08 sono definiti i valori limite di esposizione ed i valori superiori e inferiori di azione nello specifico:•valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato ad un periodo di riferimento di 8 ore (LEX,8h), è fissato a 87 dB(A) e il ppeak=200 Pa (140 dB(C) riferito a 20µPa) (tabella 1);•valore superiore di azione, normalizzato ad un periodo di riferimento di 8 ore (LEX,8h), è fissato a 85 dB(A) e il ppeak=140 Pa (137 dB(C) riferito a 20µPa) (tabella 1);•valore inferiore di azione, normalizzato ad un periodo di 8 ore (LEX,8h), è fissato a 80 dB(A) e il ppeak=112 Pa (135 dB(C) riferito a 20µPa) (vedi tabella 1).

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VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE

Lex,8h 87 dB(A) Ppeak 140 dB(C) [200 Pa]

VALORI SUPERIORI DI AZIONE

Lex,8h 85 dB(A) Ppeak 137 dB(C) [140 Pa]

VALORI INFERIORI DI AZIONE

Lex,8h 80 dB(A) Ppeak 135 dB(C) [112 Pa]

Livelli di azione giornalieri e valori limite per l’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore).

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Ai fini della valutazione dei rischi, la nuova normativa prevede che il datore di lavoro elimini i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, comunque, sempre al di sotto dei valori limite di esposizione.

Di seguito vengono individuati quelli che sono gli adempimenti da attuare in base ai livelli sonori previsti dal D.L.gs. 81/08 Titolo VIII Capo I art. 189.

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Esposizioni fino a 80 dB(A)

Per tale esposizione non sono previste attività di prevenzione e quindi neanche l’utilizzo di DPI.

Esposizioni superiori a 80 fino a 85 dB(A)

Qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con altre misure di prevenzione e protezione, il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori i DPI dell’udito e provvede affinché i lavoratori vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore e all’uso corretto dei DPI. In questo caso se il lavoratore ne fa richiesta, o qualora il medico competente ne confermi l’opportunità, deve essere sottoposto a controllo sanitario.

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Esposizioni superiori a 85 fino a 87 dB(A)

Nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione, il datore di lavoro fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i dispositivi di protezione individuale dell’udito e provvede alla informazione e formazione dei rischi provenienti dall’esposizione al rumore con l’addestramento obbligatorio all’uso dei DPI dell’udito. Inoltre è obbligatoria la sorveglianza sanitaria che comprende accertamenti preventivi e periodici, stabiliti dal medico competente.

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Esposizioni superiori a 87 dB(A)

Il limite di esposizione di 87 dB(A) non deve mai essere superato, anche se per tale scopo devono essere usati i dispositivi di protezione individuale. Se nonostante l’adozione di misure di prevenzione e protezione, si individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro deve:• adottare misure immediate per riportare l’esposizioni al di sotto dei valori limite di esposizione;

• individuare le cause dell’esposizione eccessiva;

• modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

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VALUTAZIONE DEI DPI

Il D.Lgs. 81/2008, all’art. 193, impone al datore di lavoro di scegliere, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti, i DPI dell’udito che consentono di eliminare il rischio o ridurlo al minimo. La scelta di un corretto DPI per l’udito è fondamentale per il rispetto del valore limite di 87 dB(A).

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I metodi di valutazione del livello di pressione acustica ponderata A effettiva a livello dell’orecchio quando si indossa un protettore auricolare sono definiti dalla norma tecnica UNI EN 458/95, riportata nell’allegato 1 del D.M. 2 maggio 2001, tuttavia è necessario determinare se l’attenuazione dei DPI è sufficiente ad abbattere i livelli di pressione acustica equivalente (Laeq) in modo tale da ottenere un livello di esposizione giornaliera al di sotto del valore limite.