Post on 24-Feb-2016
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L’ECONOMIA DEL SIMBOLICO o meglio DELL’IMMAGINARIO
Un tentativo di definizione “positiva” del post-fordismo
L’ambiente della fabbrica dell’immateriale
• Ciò che ha valore in economia è per definizione un bene scarso sul quale si orienta una domanda sociale
• Oggi nelle società dell’opulenza e del tramonto delle grandi narrazioni (post-moderno) i beni sono beni relazionali e identitari
• I simboli per diventare parte del processo di valorizzazione devono diventare icone dell’immaginario mediale, significanti sganciati dal loro primitivo vincolo sociale e culturale (dal simbolo come segno e rappresentazione all’immaginario come evocazione: vincolo/libertà fittizia impressa nel brand)
• Ciò che collega il simbolico al registro dell’immaginario è il brand (dispositivo che evoca un’appartenenza ma che al contempo la lascia libero il desiderio soggettivo di personalizzare il rapporto con il prodotto)
• Individualizzazione/totalizzazione: governamentalità (Michel Foucault) • La popolazione è un insieme di soggetti “dotati di libera volontà” ma che se
osservati in termini di aggregato statistico manifestano regolarità negli atteggiamenti sociali e biologici
La fiction economyÈ l’indefinibilità del referente a trasformare il bene simbolico in bene immaginario
Riappropriazione delle
culture locali e
dell’innovazione sociale
CAPITALISMO
CULTURALE
Consumo come forza
produttiva (prosumer)
Cultualizzazione dei
prodotti: branding e
coolness
Globalizzazione dei
processi produttivi
Flessibilità
e outsourcing
CAPITALISMO
MOLECOLARE
Lavoro pervasivo e nuova
organizzazione i
ECONOMIA DEL
SIMBOLICO
CAPITALISMO MEDIALE
Tecnologie interattive
L’ECONOMIA FINZIONALE
“Si tratta dunque di un sistema dove l’economico e il simbolico si riproducono a vicenda, dove l’immaginario della merce deriva dall’immaginario dei costumi, e dove le innovazioni di costume si valorizzano passando nel sistema produttivo. La diffusione mediale degli stili di vita e dei linguaggi ricostituisce continuamente nuovi tratti della catena del valore, diventa produzione passando attraverso la figurazione e la narrativizzazione. L’evoluzione dell’economia del segno in economia finzionale si presenta così come un reticolo multipolare dove la tradizionale ricerca industriale dell’efficienza è complementare alla capacità di riproduzione immaginaria. In tutto questo i media a sua volta sono ben più che un semplice meccanismo di diffusione e di trasmissione di immagini, e finiscono per diventare una delle forme dell’intelligenza sociale e produttiva dispiegata”. Fulvio Carmagnola, La triste Scienza P.140.
B r a n d R e p u t a ti o n
F e ti c i s m o e G e n e r a l i n t e l l e c t