Le tentazioni? Non si evitano, sono da «attraversare»Le tentazioni di Gesù sono le forze, le...

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PARROCCHIA DI SANT’ANDREA APOSTOLO – UDINE/PADERNO Piazza Paderno 1 – 33100 UDINE Tel. 0432 42809 /email: parrocchiapadernoud@gmail.com; pier.mazz@tin.it

Anno III – n. 69/6/16

PRIMA SETTIMANA DEL TEMPO DI QUARESIMA

14 – 20 febbraio 2016

Le tentazioni? Non si evitano, sono da «attraversare» In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Le tentazioni di Gesù sono le forze, le lusinghe che mettono ogni uomo davanti

alle scelte di fondo della vita.

Ognuno tentato di ridurre i suoi sogni a pane, a denaro, di trasformare tutto,

anche la terra e la bellezza, in cose da consumare.

Ognuno tentatore di Dio: fammi, dammi, risolvi i miei problemi, manda angeli.

Buttarsi nel vuoto e aspettare un volo d'angeli, non è fede, ma la sua caricatura:

cercare il Dio dei miracoli, il bancomat delle grazie, colui che agisce al posto mio

invece che insieme con me, forza della mia forza, luce sul mio cammino.

Ognuno tentato dal piacere di comandare, decidere, arrivare più in alto. Io so la

strada, dice lo Spirito cattivo: vénditi! Vendi la tua dignità e la tua libertà, baratta

l'amore e la famiglia...

Le tre tentazioni tracciano le relazioni fondamentali di ogni uomo: ognuno tentato

verso se stesso, pietre o pane; verso gli altri, potere o servizio; verso Dio, lui a mia

disposizione. Le tentazioni non si evitano, si attraversano. Attraversare le

tentazioni significa in realtà fare ordine nella propria fede.

La prima: che queste pietre diventino pane! Non di solo pane vive l'uomo... Il

pane è buono ma più buona è la parola di Dio. Il pane è indispensabile, eppure

contano di più altre cose: le creature, gli affetti, le relazioni, l'eterno in noi. L'uomo

vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Dalla sua parola sono venuti la

luce, il cosmo e la sua bellezza, il respiro che ci fa vivere. Sei venuto tu, fratello

mio, mio amico, amore mio: parola pronunciata da Dio per me. L'uomo vive di

vangelo e di creature.

La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Buttati giù, chiedi a Dio un

miracolo». Ciò che Pietro, con la sua irruenza, chiede al Maestro, una sera sul

lago: fammi venire a te camminando sulle acque. Fa tre passi nel miracolo eppure

comincia ad affondare. Tocca con mano il prodigio, lo vive, eppure nasce paura e

comincia ad affondare. I miracoli non servono per credere: Gesù ha fatto fiorire di

prodigi Galilea e Samaria, eppure i suoi lo vogliono buttare giù dal monte di

Nazaret.

«Nel mondo ce ne sono fin troppi di miracoli» (M. De Certeau) eppure la fede è

così poca, così a rischio.

Nella terza tentazione il diavolo rilancia: venditi alla mia logica, e avrai tutto. Il

diavolo fa un mercato con l'uomo: io ti do, tu mi dai. Esattamente il contrario di

Dio, che ama per primo, ama in perdita, ama senza contraccambio.

Vuoi avere le folle con te? Assicura pane, potere, successo e ti seguiranno. Ma

Gesù non vuole "possedere" nessuno. Lui vuole essere amato da questi splendidi e

meschini figli. Non ossequiato da schiavi obbedienti, ma amato da figli liberi,

generosi e felici.

(Letture: Deuteronomio 26,4-10; Salmo 90; Romani 10,8-13; Luca 4,1-13).

p. Ermes Ronchi

RACCOLTA DI OFFERTE PER I MALATI DI LEBBRA

E PER IL CENTRO AIUTO ALLA VITA

domenica 7 febbraio, alle porte della chiesa, abbiamo raccolto

1.300,00 Euro. Grazie per la vostra generosità

CC AA LL EE NN DD AA RR II OO LL II TT UU RR GG II CC OO // PP AA SS TT OO RR AA LL EE SS EE TT TT II MM AA NN AA LL EE 1ª settimana del Tempo di Quaresima e della Liturgia delle Ore

1ª DI QUARESIMA Dt 26,4-10; Sal 90 (91); Rm 10,8-13; Lc 4,1-13 Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo. R Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.

14 DOMENICA

LO 1ª set

Ore 8.00 Santa Messa Ore 10.30 Santa Messa, animata dai fanciulli dei III elementare Ore 18.30 VESPERI E BENEDIZIONE EUCARISTICA Ore 19.00 Santa Messa

Lv 19,1-2.11-18; Sal 18 (19); Mt 25,31-46 Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.R Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

15 LUNEDÌ

LO 1ª set

Ore 14.00 Funerale della def. Modotto Anna Ore 19.00 Santa Messa

Is 55,10-11; Sal 33 (34); Mt 6,7-15 Voi dunque pregate così. R Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

16 MARTEDÌ

LO 1ª set

Ore 15.30 Riunione del Gruppo parrocchiale della San Vincenzo Ore 19.00 Santa Messa Ore 20.30 Prove di canto

Ss. Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi della B. V. M. (mf) Gio 3,1-10; Sal 50 (51); Lc 11,29-32 A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona. R Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

17 MERCOLEDÌ

LO 1ª set

Ore 19.00 Santa Messa con il canto del Miserere

Est 4,17n.p-r.aa-bb.gg-hh (NV) [gr. 4,17kα.kε.l.s]; Sal 137 (138); Mt 7,7-12 Chiunque chiede, riceve. R Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

18 GIOVEDÌ

LO 1ª set

Ore 19.00 Santa Messa

Ez 18,21-28; Sal 129 (130); Mt 5,20-26 Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.R Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?

19 VENERDÌ

LO 1ª set

• Astinenza

Ore 14.30 CATECHISMO Ore 15.30 Prove di canto Ore 18.30 VIA CRUCIS Ore 19.00 Santa Messa Ore 20.30 Riunione con i genitori dei fanciulli di Prima Comunione

Dt 26,16-19; Sal 118 (119); Mt 5,43-48 Siate perfetti come il Padre vostro celeste.R Beato chi cammina nella legge del Signore.

20 SABATO LO 1ª set

Ore 14.30 CATECHISMO Ore 15.30 Prove di canto Ore 19.00 Santa Messa

2ª DI QUARESIMA Gn 15,5-12.17-18; Sal 26 (27); Fil 3,17–4,1; Lc 9,28b-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto. R Il Signore è mia luce e mia salvezza.

21 DOMENICA

LO 2ª set

Ore 8.00 Santa Messa Ore 10.30 Santa Messa, animata dai fanciulli di IV elementare Ore 18.30 VESPERI E BENEDIZIONE EUCARISTICA Ore 19.00 Santa Messa

ORARI DELL’UFFICIO PARROCCHIALE: ogni giorno, da lunedì a sabato, dalle ore 11 alle ore 12; il martedì e il venerdì, anche dalle ore 16 alle ore 18 Il parroco al mattino è raggiungibile al numero di telefono 0432 414539

EMAIL: parrocchiapadernoud@gmail.com; pier.mazz@tin.it.

NEL DESERTO

CON LO

SPIRITO «Non di solo pane vivrà l’uomo»

Nel deserto non è difficile incappare, e non occorre neppure cambiare continente. Esistono deserti anche qui, dove viviamo:

fatti di infinite solitudini e aridità; deserti nelle città, deserti dell’anima; deserti provocati da inattese e impreviste situazioni. Ci troviamo dentro, spesso, senza neppure sapere come; e questi spazi di non-vita hanno il potere di cambiarci. In meglio? Non è detto!

Gesù vive il deserto come tutti noi. Ma sceglie di non viverlo da solo: lo vive con lo Spirito. E, sospinto dallo Spirito, vive quel tempo aprendosi radicalmente a un modo nuovo di esistere, di scegliere, di impostare la vita. Nel Giordano, con il battesimo, aveva fatto esperienza del Padre. Ma, anche a lui, non basta ricevere il dono. A quel dono di predilezione, lui risponde entrando in una relazione personale, libera anche dai vincoli più elementari per vivere: mangiare. Gesù entra nel deserto, con lo Spirito, e ci insegna a vivere.

Da cristiani quali siamo, da discepoli del Vangelo, non è più il bisogno di pane, di dominio, di stima e di sicurezze a poter governare la nostra esistenza. Nello scegliere come rispondere alla vita ora dovrebbe poterci guidare solo Dio Padre e le sue logiche di dono e di salvezza, di misericordia e di liberazione. Null’altro. Solo così, entrando nei mille deserti in cui la vita di conduce potremo uscirne come Gesù: forti dell’amore del Padre e capaci di annunciarlo al mondo, con la vita.

ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Questa settimana, in ogni situazione dobbiamo

provare a pensare con le logiche di Dio. Difficile?

Proviamoci, lo Spirito è con noi!

In questo ultimo periodo sono morti

il 26 gennaio, PIETRO BONDINO, di anni 88;

il 30 gennaio, ALICE COSTANTINI, di anni 95;

il 12 febbraio, ANNA MODOTTO, di anni 97.

Il Signore conceda loro il riposo eterno.

Ai familiari assicuriamo la nostra vicinanza e la nostra fraterna preghiera,

affidando questi nostri defunti alla Misericordia di Dio

RIPOSINO IN PACE

OGNI MERCOLEDI’ ORE 19.00 SANTA MESSA CON IL CANTO DEL MISERERE OGNI VENERDI’ ORE 18.30 - VIA CRUCIS OGNI DOMENICA ORE 18.30 VESPERI E BENEDIZIONE EUCARISTICA

UN PANE PER AMOR DI DIO: raccolta quaresimale

««QQuuaarreessiimmaa ddii FFrraatteerrnniittàà 22001166»»:: ccoonn iill CCeennttrroo

mmiissssiioonnaarriioo ddiioocceessaannoo iinnssiieemmee ppeerr ll''EEttiiooppiiaa aa

ssoosstteeggnnoo ddii EEmmddiibbiirr

Quest'anno il Centro Missionario di Udine ha deciso di

dedicare la Campagna Quaresimale di Fraternità al

sostegno dei progetti realizzati in Etiopia, nell'ambito

del gemellaggio con l'Eparchia di Emdibir.

Il titolo scelto per la Campagna, «Da San Marco di Aquileia al Leone di Giuda», potrà

forse sorprendere o risultare misterioso... Un antico filo rosso tra Etiopia e Friuli c'è:

secondo la tradizione, fu infatti proprio San Marco a fare della "nostra" Aquileia un

potente centro di evangelizzazione, e lo stesso Marco a fondare la Chiesa di

Alessandria di Egitto, dalla quale derivano la Chiesa e i riti etiopi.

MMeessssaaggggiioo ddeellll’’AArrcciivveessccoovvoo ppeerr llaa QQuuaarreessiimmaa 22001166 ––

««EEccccoo oorraa iill mmoommeennttoo ffaavvoorreevvoollee,, iill ggiioorrnnoo ddeellllaa ssaallvveezzzzaa»» ((22 CCoorr 66,,22))

Cari fratelli e sorelle,

il tempo liturgico della santa Quaresima è un’occasione particolarmente propizia per vivere sia personalmente che comunitariamente l’Anno Santo della Misericordia. Facendo mie le parole dell’apostolo Paolo, invito tutti a considerare il tempo quaresimale, come un “momento favorevole” per rinnovare in profondità la propria coscienza purificandola dentro la Misericordia di Dio.

È l’impegno che ci propone Papa Francesco nel suo intenso messaggio per la Quaresima 2016 che invito a meditare e del quale voglio farmi eco con qualche sottolineatura.

1. «Lasciatevi riconciliare con Dio»

La prima opera di misericordia a cui il Santo Padre invita è quella di riconoscere che siamo noi i poveri che hanno bisogno di misericordia. Scrive: «Davanti a questo amore forte come la morte (cfr Ct 8,6), il povero più misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale. Crede di essere ricco, ma è in realtà il più povero tra i poveri. Egli è tale perché schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la profonda consapevolezza di essere anch’egli null’altro che un povero mendicante. E tanto maggiore è il potere e la ricchezza a sua disposizione, tanto maggiore può diventare quest’accecamento menzognero. Esso arriva al punto da neppure voler vedere il povero Lazzaro che mendica alla porta della sua casa (cfr Lc 16,20-21), il quale è figura del Cristo che nei poveri mendica la nostra conversione».

La Quaresima sia tempo favorevole per risvegliare in noi «la profonda consapevolezza di essere null’altro che poveri mendicanti». Le nostre comunità cristiane offrano ai cristiani occasioni spirituali per riconoscere le proprie povertà morali e spirituali e per affidarsi a Gesù, Buon Samaritano, che guarisce con la sua misericordia.

Torno a raccomandare, in particolare, le celebrazioni penitenziali comunitarie all’interno delle quali il cristiano possa vivere anche, personalmente, il sacramento della Riconciliazione. Queste celebrazioni possono essere inserite anche all’interno di quella particolare esperienza di adorazione eucaristica che sono le “24 ore per il Signore” e che Papa Francesco ha esplicitamente proposto nella Quaresima di questo Anno Santo.

2. «Misericordia io voglio e non sacrifici» (Mt 9,13)

Dal nostro cuore, guarito dalla misericordia di Dio, sgorghino, poi, delle gocce di misericordia. Il Papa insiste ancora sulle sette opere di misericordia corporale e di misericordia spirituale che, anch’io, ho commentato nella lettera pastorale «Eterna è la sua misericordia». Egli scrive: «È un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all’amore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. Perciò ho auspicato «che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina” (ibid., 15). Nel povero, infatti, la carne di Cristo “diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga... per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura».

Proviamo a sceglierci, come impegno di conversione quaresimale, una delle opere di misericordia e metterla concretamente in pratica. Passiamo dalle parole ai fatti, magari anche piccoli, ricordando il monito di Gesù: «Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21).

Concludo questo messaggio quaresimale lasciandovi ancora le parola di Papa Francesco e la sua invocazione rivolta a Maria: «Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo per l’intercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto la propria piccolezza (cfr Lc 1,48), riconoscendosi come l’umile serva del Signore (cfr Lc 1,38)».

BUONA

QUARESIMA