Post on 02-May-2015
LATTUGA (Lactuca sativa L.)
Famiglia: Asteraceae (Compositeae)
Centri di origine: Medio Oriente; Italia per la lattuga romana
In Italia le maggiori coltivazioni si hanno in Puglia, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Veneto
Si conoscono le seguenti varietà botaniche:
• var. capitata : lattuga a cappuccio a foglia liscia
• var. crispa : lattuga a cappuccio a foglia riccia
• var. longifolia : lattuga romana
• var. acephala (= secalina) : lattuga da taglio, lattughino
• var. augustana : lattuga asparago o da stelo
Lattuga Iceberg ‘Great lakes’ sel. Brasilia
Lattuga a cappuccio Lattuga romana
Lattuga ‘Lollo rossa’
COMPOSIZIONE DELLA PARTE EDULE
Acqua 90-95 %
Zuccheri 2,5 % (glucosio, fruttosio, galattosio, xilosio, arabinosio, mannosio)
Fibra 1,5 %
Ca (mg/100g) 35
K (mg/100g) 240
Vit. A (UI/100 g) 1200
Vit. C (mg/100g) 10
ESIGENZE TERMICHE
T° minima letale: 0°C, ma può sopravvivere anche a -5°C
T° minima di germinazione: 2°C
T° ottimale di germinazione: 15-20°C
T° minima di crescita: 7°C
T° ottimale di crescita: 20-24°C di giorno, 7-11 °C di notte
T° > 27°C favoriscono l’allungamento dello stelo e conferiscono sapore amaro alle foglie
T° elevate inducono termodormienza nei semi: nei tipi a cappuccio a foglia liscia, già a 23°C i semi vanno in dormienza; in altri, invece, ci vogliono circa 32°C perchè la germinazione si blocchi
Si avvantaggia di elevate intensità luminose, che favoriscono la crescita delle foglie ed inibiscono l’allungamento dello stelo
Il fotoperiodo lungo (16 ore) aumenta la produzione, ma in concomitanza con elevate temperature notturne (>18°C) può favorire la pre-fioritura
ESIGENZE PEDOLOGICHE
Si adatta a tutti i tipi di terreno, purchè ben drenati e con pH=6.5-7. Manifesta crescita stentata a pH acidi
Si avvantaggia di una buona disponibilità di sostanza organica (4-5%).
E’ poco tollerante la salinità (max 1,3 dS/m dell’estratto saturo del suolo e 0,9 dS/m dell’acqua di irrigazione)
AVVICENDAMENTO
Va evitata la coltura ripetuta, per motivi sanitari (Sclerotinia, ecc.).
Non si ripete la coltura prima di 2-3 anni o almeno 3 cicli colturali con altre specie.
Entra in successione a carota, spinacio, patata
Si hanno difficoltà di germinazione dei semi di lattuga in presenza di estratti radicali di asparago, pomodoro e cetriolo.
IMPIANTO
Per semina diretta o per trapianto.
I semi sono dormienti subito dopo la raccolta.
La dormienza è favorita dalle basse temperature nel mese precedente la raccolta dei semi, dalla conservazione a 30°C di semi molto umidi (a questa T° l’umidità deve essere del 5%) e dall’essiccazione a temperature > 25°C
Considerata la termodormienza indotta dalle alte temperature, qualora si debba seminare con temperature elevate, si possono attuare diversi accorgimenti:
- osmo-priming (con KNO3 o polietilenglicole)
- imbibizione dei semi in soluzioni contenenti gibberelline o chinetina o ethephon
- pre-germinazione a temperature ottimali e successiva semina in campo
- semina superficiale su terreno secco, irrigato poi di sera per stimolare la germinazione nelle ore più fresche
Dopo la semina è necessario fare il diradamento (quando le piantine hanno 2-4 foglie vere)
Trapianto di piantine con 3-5 foglie vere (20-30 gg dopo la semina)
Non bisogna interrare il colletto.
Epoca: in primavera e in estate (marzo-aprile e luglio-settembre) al Nord; in autunno al Sud (ottobre-novembre)
Distanze (al trapianto e dopo il diradamento nella semina diretta) : 35-50 cm tra le file, 20-30 cm sulla fila
ESIGENZE NUTRITIVE
Asportazioni per 10 t di prodotto:
32 kg N, 16 kg P2O5, 70 kg K2O, 16 kg Ca, 20 kg Mg
Circa il 70% degli elementi nutritivi viene assorbito nei 20-30 gg che precedono la raccolta.
CONCIMAZIONE
La concimazione organica (20-25 t/ha) è utile, ma va fatta con notevole anticipo rispetto al momento dell’impianto.
In generale, per una resa di 30 t/ha (secondo i nuovi disciplinari) :
50-70 (max 100) kg N/ha, dei quali 30% all’impianto, 30% un mese dopo il trapianto, 30% un mese prima della raccolta
40-60 (fino a 80) kg P2O5 in pre-impianto
120-150 (fino a 180) kg K2O in pre-impianto
Problematica del contenuto di nitrati nelle foglie
IRRIGAZIONE
L’umidità del terreno deve essere costantemente elevata per tutto il ciclo colturale: il 65% della CC sino all’inizio della formazione del grumolo, il 75% successivamente
La maggiore richiesta di acqua si ha durante la formazione del grumolo
I valori di Kc variano da 0,5 (dopo il trapianto) a 0,8 (dallo stadio di 7-9 foglie) a 1,2 (dalla formazione rapida delle foglie)
Si interviene quando il terreno ha perso il 30% dell’AFD (il 20% in serra)
Volume stagionale: 1500-2000 m3/ha
Metodi: aspersione, manichetta forata, a goccia
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
“FALSA SEMINA”
SARCHIATURA
PACCIAMATURA
SOLARIZZAZIONE
DISERBO:
in pre-impianto: propyzamide, trifluralin, dinitramina, eventualmente in miscela
RACCOLTA
Il ciclo colturale può variare da 40 a 100 giorni (ma si può scendere anche a cicli di soli 30-35 giorni). Il trapianto accorcia il ciclo rispetto alla semina diretta.
Rese: 20-50 t/ha in pien’aria, 30-70 t/ha in serra, a seconda anche del tipo di lattuga
OBIETTIVI DEL MIGLIORAMENTO GENETICO
– Uniformità delle dimensioni dei grumoli
– Contemporaneità di maturazione
– Elevato sviluppo dell’apparato radicale
– Germinazione alle alte e basse temperature
– Eliminazione del sapore amaro
– Minore attitudine all’accumulo di nitrati
– Resistenza fisiopatie (“tipburn”, vetrosità)
– Resistenza a malattie (Bremia lactucae, Fusarium spp., Alternaria cichorii, Sclerotinia spp., Botrytis cinerea, Stemphilium botryosum)
– Resistenza a parassiti (afidi: Nasonovia ribes nigri, Acyrthosiphon lactucae, Myzus persicae, Uroleucon sonchi)
– Resistenza alla salinità
Coltura idroponica su lana di roccia