Lattuga iv gamma

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PRODUZIONE DI LATTUGA PER LA IV GAMMA Classificazione della lattuga Importanza della lattuga in Italia Prodotti della IV gamma Sistemi colturali (Floating system) Problematica dei nitrati Difesa della lattuga

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PRODUZIONE DI LATTUGA PER LA IV GAMMA

• Classificazione della lattuga

• Importanza della lattuga in Italia

• Prodotti della IV gamma

• Sistemi colturali (Floating system)

• Problematica dei nitrati

• Difesa della lattuga

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“ LATTUGA “

comprende le lattughe da taglio, che non formano un grumolo vero e proprio (“acefale”) caratterizzate da una rosetta di foglie come le tipologie lollo, foglia di quercia, lattughino ecc.

Lactuca sativa L. var. crispa L.,

comprende le lattughe romane;Lactuca sativa L. var.longifolia Lam.,

Lactuca sativa L. var.capitata L., comprendente tutte le lattughe a cappuccio (iceberg, canasta, a foglia liscia);

In questo caso seguiamo la classificazione adottata dal Regolamento CE n. 1543/2001 della Commissione del 27/07/2001 (G.U. n. 203 del 27/07/2001), che stabilisce le norme di commercializzazione applicabili alle lattughe:

Della lattuga esistono diversi fenotipi, classificati principalmente in base a forma, tipo di margine, spessore, dimensione e colore della foglia,e in base alla capacità o meno di formare grumoli di diversa consistenza.

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Lactuca sativa L. var.capitata L. tipologia Trocadero

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Lactuca sativa L. var.capitata L. tipologia Iceberg

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Lactuca sativa L. var.capitata L.

Lactuca sativa L. var. longifolia L.

tipologia Canasta (o Batavia)

tipologia Romana

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Lactuca sativa L. var. crispa L.

Lactuca sativa L. var. crispa L.

tipologia Lollo

tipologia Foglie di quercia

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Lactuca sativa L. var. crispa L. tipologia Lattughino

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Lactuca sativa L. capitata L. a cappuccio a foglia liscia, trocadero, a foglia

riccia, brasiliana, iceberg, great lakes.

Lactuca sativa L. Crispa L. lattuga da taglio, lattughino, foglie di quercia

“LOLLO”.

Lactuca sativa L. longifolia romanella, romana, mini-romana,“little gem”

Lactuca sativa L. angustana lattuga da stelo o lattuga da asparago ( non è

coltivata in Italia ma solo in Asia ).

Cichorium endivia L. crispum indivia o endivia.

Cichorium endivia L. latifolium scarola .

Cichorium intybus L. radicchio, cicorie.

Eruca sativa L. rucola (coltivata ) .

Diplotaxis tenuifolia L. ruchetta ( selvatica ).

Valerianella locusta L. valerianella, dolcetta, gallinelle.

Genere Specie Varietà Tipo

Questa classificazione segue le indicazioni dell’ Unione Europea L. 203/9 del 28/07/01

Molto spesso è usato il termine “INSALATE” che dal punto di vista botanico non esiste, tuttavia questo è il termine commerciale più comunemente usato per indicare questa tipologia di prodotto che in realtà è afferente alle specie riportate nella CLASSIFICAZIONE seguente :

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Cichorium endivia L. var. crispum L. Indivia o endivia

Cichorium endivia L. var. latifolium L. Scarola

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Cichorium intybus L. Radicchio e Cicoria

Radicchio di Treviso Radicchio di Treviso tardivo

Radicchio rosso di Chioggia

Cicoria catalogna

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Valerianella locusta L. Valerianella

Eruca sativa L. Rucola (coltivata )Diplotaxis tenuifolia L. Ruchetta ( selvatica )

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“LATTUGA IN NUMERI”Tra le colture orticole in Italia, la lattuga riveste un ruolo di primo piano come attestano i circa 22.000 ha di superficie coltivata e il consistente flusso di esportazione verso i mercati esteri, tedeschi ed austriaci soprattutto.

Nel 2004 la superficie complessiva investita a lattuga in Italia è stata di 21.758,11 Ha dei quali:

17.880,00 Ha in pieno campo 3.878,11 Ha in serra

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Le principali regioni italiane produttrici di lattuga sono:

* Il 25 % della produzione italiana di lattuga coltivata in pien’aria è realizzata in Puglia

Regione Superficie in piena aria (Ha)

Superficie in serra (Ha)

Superficie complessiva (Ha)

Percentuale sul totale (%)

Puglia Campania

LazioSiciliaVeneto

Emilia RomagnaSardegna CalabriaAbruzzoMarche

Altre

ITALIA

4368,00*2055,001205,002010,001254,001530,001126,001073,00760,00720,001779,00

17880,00

5,001628,50*

997,1049,50712,57180,0051,8329,003,806,83

213,98

3878,11

4373,003683,502202,102059,501966,571710,001177,831102,00763,80726,83

1992,98

21758,11

20,1 %16,9 %10,1 %9,6 %9 %

7,8 %5,4 %5,1 %3,5 %3,3%9,2 %

100

* Il 42 % della superficie italiana di lattuga coltivata in serra è realizzata in Campania

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PRODOTTI DELLA IV GAMMA

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Prodotti di IV gamma:

Questi prodotti pronti al consumo rispondono al bisogno del consumatore di ridurre i tempi di preparazione dei pasti ed il volume degli scarti di cucina.

Tuttavia sono piuttosto fragili, perché il sistema di lavorazione non consente di stabilizzarli biologicamente.

Preparazioni di prodotti ortofrutticoli freschi, mondati delle parti non utilizzabili, tagliati, lavati, asciugati, imballati in buste o vaschette e venduti in banco refrigerato.

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La dimensione del comparto in Italia

• riduzioni di costi

• l’uso di marchi propri

• una migliore gestione di scaffale

La IV gamma interessa prevalentemente la Grande Distribuzione Organizzata (supermercati ipermercati) dalla quale è vista con favore perché consente:

Il Sud è marginale rispetto alla trasformazione in quanto dispone di sole quattro imprese, ma fornisce una quota elevata di vegetali da trasformare, provenienti soprattutto da Campania e Puglia.

In Italia i prodotti di IV gamma sono stati introdotti nel corso della seconda metà degli anni ottanta.

Oggi le aziende che si occupano di IV gamma in Italia sono circa una ottantina, anche se il 90 % del fatturato è ancora concentrato in una ventina di tali aziende.

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Nel corso del 2004 il mercato italiano ha consumato ben 42.600 tonnellate di frutta e verdura pronte al consumo per un valore pari a 375 miliardi di euro, in termini percentuali il 28% in più rispetto al 2003.

+ 44 % al Nord

+ 30 % al Centro

+ 15 % al Sud

Il trend dei consumi ha registrato una crescita del:

La domanda è concentrata al Nord, infatti anche l’impennata del 28% dei consumi nell’arco del 2004 non è assolutamente omogenea.

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Questi prodotti hanno prospettive interessanti, perché rispondono ad esigenze sempre più sentite dalla maggioranza della società, come risparmiare tempo e fatica nel preparare i pasti o usare i prodotti in singole porzioni.

Esigenze di questo tipo sono caratteristiche di un contesto socio-economico largamente rappresentato in Europa, dove è servito da un sistema distributivo idoneo a sostenere la diffusione dei prodotti di IV gamma.

La frequenza di acquisto delle insalate tra iconsumatori abituali di ortaggi freschi "pronti all'uso" in Italia

Tutti i giorni 8% 2-3 volte a

settimana22%

1 volta la settimana

28%

1 volta ogni 2 settimane

13%

1 volta al mese 12%

Più raramente

17%

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La IV gamma inoltre, permette di rendere efficace la tracciabilità e di operare importanti strategie di marca infatti data la natura dei prodotti che vengono commercializzati già lavati, tagliati e confezionati è molto più semplice fornire in etichetta tutte le informazioni relative al prodotto, così da assicurare al consumatore maggiori garanzie sulla scelta di consumo.

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Le ragioni del successo dei prodotti della IV gamma vanno individuate:

• nella elevata qualità della materia prima,

• nella sicurezza alimentare garantita;

• nella bontà del prodotto;

• nel risparmio di tempo garantito dai prodotti già lavati e tagliati rispetto alla I gamma.

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Il consumatore tipo

29%42%

71%58%

0%

20%

40%

60%

80%

Lavoratore Non lavoratore

La condizione familiare di chi, in famiglia,acquista IV gamma rispetto a chi acquista verdure fresche, in Italia

Verdure fresche

IV gamma

Indagini motivazionali condotte sul profilo del consumatore di prodotti di IV gamma hanno messo in luce che chi utilizza questi prodotti :

• ha un’età mediamente più bassa di quella dei tradizionali acquirenti di prodotti ortofrutticoli

• svolge un attività lavorativa.

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Le tipologie di prodotto

Insalate miste

Insalate tenere

Insalate monotipo

Verdure da cuocere

Ortaggi cotti l

essati

41%37%

7% 7%8%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Consumi a volume delle diverse tipologie di prodotti della IV gamma

L’offerta è prevalentemente indirizzata verso le insalate e le miscele di insalate, che con il 63,5% delle vendite a volume rappresentano la tipologia di prodotto largamente predominante.

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Tuttavia la serie di prodotti offerti è molto ampia ed in continua evoluzione in seguito anche alla continua attività di ricerca delle grandi aziende che puntano molto anche sulla varietà di offerta e sul tipo di confezione così da rispondere alla esigenze dei consumatori più diversi.

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Prodotti semplici o combinati in sacchetto

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Prodotti semplici in vaschetta

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Prodotti combinati in vaschetta

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Ultimamente si stanno sperimentando nuovi prodotti ortofrutticoli, che per il mercato italiano significano peperoni, cipolle a rondelle, patate a spicchi, songino, erbe aromatiche, in alcuni paesi europei come Regno Unito, Germania, Belgio hanno conquistato una nicchia di mercato anche i cavoli ed i crauti.

ERBE AROMATICHE

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FUNGHI FRESCHIINSALATA DI FRUTTA FRESCA

In Italia l’offerta è completata anche da:

• insalate a base di frutta fresca (ananas, mela, mela e uva, cocco)

• verdura fresca (baby carota, pomodorino, baby carota e pomodorino)

• funghi freschi disponibili in diverse varietà (champignon, pleurotus, ecc.) in mix, interi o trifolati.

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Alcune aziende come la SIPO offrono anche una linea di prodotti di IV gamma BIOLOGICI.

Ciotole in polietilene, monoporzione idonee per i single o per il consumo fuori casa, hanno chiusura ermetica e richiudibile, provviste di forchettina di plastica, bustine di sale e di olio e aceto per il condimento

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Lavorazione e durata commerciale

Mondatura

Lavaggio

Taglio

Pesatura

Confezionamento

Lavaggio

Asciugatura

Il processo per ottenere preparazioni di vegetali freschi pronti per il consumo è piuttosto semplice, consistendo in operazioni di:

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MONDATURA LAVAGGIO TAGLIO

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La trasformazione in IV gamma può essere fatta in :

Catena continua Catena discontinua

Lavorazione

Distribuzione

Vendita

Consumo

prevede fasi di conservazione prima o dopo la lavorazione oppure con diversi gradi di lavorazione non realizzati nello stesso luogo

La deperibilità dei prodotti lavorati rispetto a quelli intatti e la qualità che devono avere per l’uso previsto, condizionano la distanza degli impianti di trasformazione rispetto ai luoghi di consumo e di produzione.

La durata commerciale dei prodotti di IV gamma dipende delle caratteristiche dei diversi vegetali e del sistema di produzione.Una durata ragionevole per le insalate è nell’ordine di una settimana.

In genere un’ulteriore prolungamento della shelf-life può comportare:

• il deterioramento delle proprietà igieniche e sanitarie ;

• il decadimento qualitativo (colori e odori anomali ).

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Requisiti dei vegetali per la IV gamma

• un minimo rischio di contaminazione con microrganismi patogeni per l’uomo, perché non è possibile tenerli sotto controllo con il processo di lavorazione.

• un basso livello della carica microbica, perché le sue attività riducono la durata di vita dei prodotti;

• l’assenza di sostanze estranee (insetti, terra, pietre, schegge di legno e metallo, erbe infestanti), perché non vengono allontanate facilmente con il lavaggio ed alcune possono danneggiare gli strumenti di taglio o presentare qualche pericolo per il consumatore;

Oltre all’assenza di contaminanti di sintesi, l’idoneità dei prodotti per la IV gamma è particolarmente condizionata dai seguenti requisiti:

Soltanto vegetali della migliore qualità, in termini di sviluppo, condizione fisiologica, aspetto e integrità, possono reggere allo stress indotto dalla preparazione, in modo da risultare ancora appetibili fino al termine della prevista durata commerciale.

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Tipo di coltivazione

Pieno campo

Coltura protetta

Su terreno

• lavorazioni • rotazione • fertilizzazione organica• fertilizzazione minerale• irrigazione • controllo delle piante infestanti

Su terreno

Fuori suolo

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Aeroponic system

Coltura fuori suolo

Sistemi in mezzo liquido

Statici Dinamici

Floating system

Nutrient film tecnique

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NFT

Aeroponica

NFT

Aeroponica

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Un sistema di coltivazione fuori suolo abbastanza diffuso ed adatto a soddisfare le esigenze della IV gamma è quello del “FLOATING SYSTEM”:

Il floating system (dal termine inglese to float, galleggiare)

è un sistema di coltivazione idroponico in mezzo liquido nel quale le piante sono allevate su pannelli di polistirene, fessurati o alveolati, galleggianti sulla soluzione nutritiva contenuta in vasche o bancali.

Si tratta di un sistema per lo più statico, con possibilità di gestione della soluzione nutritiva a ciclo chiuso (continuo o discontinuo) o a ciclo aperto.

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Solitamente gli impianti vengono realizzati in serra allestendo vasche di profondità variabile dai 20 ai 40 cm, scavate nel terreno o realizzate in legno o con materiali a basso costo, impermeabilizzate con teli di polietilene e riempite con acqua e soluzione nutritiva, completa di macro e microelementi.

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I supporti per le piante, posti a galleggiare (“flottare”) nelle vasche di coltivazione, sono costituiti da pannelli di polistirolo ad alta densità su cui sono ricavate delle fessure longitudinali o di sezione conica, riempite con un substrato solitamente costituito da perlite e vermiculite in miscuglio, (ma che può essere costituito anche da lana di roccia, pomice o torba) che accoglierà il seme della coltura.

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La gestione del sistema e della soluzione nutritiva è molto semplice. I pannelli galleggiano costantemente sulla soluzione nutritiva, che viene periodicamente reintegrata in rapporto ai consumi di acqua, con soluzione nutritiva fresca o acqua, in funzione del valore di conducibilità elettrica da mantenere; spesso senza tenere conto delle variazioni di concentrazione degli elementi minerali.

Ogni giorno si effettua il controllo del pH, della C.E. e dell’ ossigeno disciolto nella soluzione.

• Il pH e la C.E. non variano eccessivamente se il volume di soluzione nutritiva è sovradimensionato rispetto al numero di piante, ad esempio se si utilizzano vasche di sufficiente profondità (non meno di 20-30 cm).

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L’ossigenazione della soluzione nutritiva rappresenta il punto debole della coltivazione in floating system, a causa della sua staticità. L’arricchimento di ossigeno può essere eseguito:

• facendo ricircolare la soluzione nutritiva tra gli estremi della vasca mediante pompa o impianti a caduta così che cadendo la soluzione si arricchisce di ossigeno, o utilizzando un semplice tubo venturi.

• insufflando aria a circolazione forzata o ossigeno da bombole nella soluzione nutritiva attraverso tubi forati disposti sul fondo delle vasche per tutta la lunghezza;

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VANTAGGI DEL FLOATING SYSTEM: Adatto per ortive da foglia, come le lattughe, caratterizzate da piante di taglia bassa con apparati radicali contenuti e densità di semina molto elevate

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Breve durata del ciclo colturale (da 3 settimane a 2 mesi)

Miglioramento della qualità in quanto si ottiene un prodotto:

• pulito, privo di residui di terreno,

• pezzatura uniforme,

• con caratteristiche nutrizionali di pregio in seguito a modificazioni mirate e rapide della composizione della soluzione nutritiva (meno nitrati e più elementi utili per la salute umana: ferro, selenio,calcio, zinco e magnesio ad esempio)

Si eliminano tutti i problemi di stanchezza del terreno derivanti dalla omosuccessione colturale

Non presenta grosse variazioni del pH e della C.E. della soluzione nutritiva, rendendo possibile l’attuazione del ciclo chiuso

Facile gestione agronomica degli impianti: eliminazione delle pratiche agronomiche legate all’impiego del terreno

Elevato rendimento produttivo

Elevata efficienza d’uso dell’acqua

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Possibilità di meccanizzazione integrale della coltura, dalla semina alla raccolta.

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Costi di produzione molto contenuti, paragonabili o inferiori ai tradizionali sistemi di coltivazione.

SVANTAGGI :

Impiego di pannelli di polistirene da riutilizzare per ammortizzare i costi.

Necessità di impiegare seminatrici per l’elevata densità di piante e la precisione richieste.

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Forte consumo di ossigeno disciolto e difficoltà di misurare correttamente l’ossigeno e di arricchirne il contenuto soprattutto nei periodi più caldi.

Virulenza di funghi oomiceti (Pythium spp.) che normalmente, su terreno, sono poco temibili.

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Floating system per produzioni di IV gammaQuesto sistema di coltivazione consente: la programmazione dei cicli colturali, che possono essere brevi e consecutivi ed offrire produzioni costanti, idonee alla IV gamma. la coltivazione in condizioni di igiene controllate, per cui teoricamente, potrebbe essere evitato il lavaggio del prodotto in fase di lavorazione, poiché è l’acqua di lavaggio in simili condizioni che può rappresentare paradossalmente una fonte di inquinamento esterno al prodotto e al processo di produzione. l’aumento del contenuto di sostanza secca del prodotto, cioè della sua consistenza e serbevolezza se la coltivazione è accuratamente gestita

Relativamente alla produzione degli ortaggi di IV gamma, non va sottovalutato il contenuto di nitrato, dato che l’insacchettamento, soprattutto se ermetico, porta ad un aumento del contenuto di nitrito per il verificarsi all’interno della confezione di un aumento della temperatura, dell’umidità e di un decremento di ossigeno e dell’aumento dell’attività dei batteri stimolata dal liquido cellulare che fuoriesce dalle parti lese in seguito al taglio degli ortaggi.

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Pericolosità del nitrato

Metaemoglobinemia nei neonati:

Il nitrito nel sangue può essere ossidato a nitrato, il meccanismo di ossidazione prevede la reazione con l’ossiemoglobina (Fe2+) e provoca la formazione di metaemoglobina (Fe3+) che è incapace di trasportare O2 ai tessuti; un minor trasporto di ossigeno comporta conseguenze soprattutto nei neonati perché provoca metaemoglobinemia o “blue baby syndrome”.

Dal punto di vista tossicologico, il nitrato (NO3-) non è pericoloso,ha

una tossicità acuta bassissima per l’uomo, ma il prodotto della sua riduzione il nitrito (NO2

-) ed i composti N-nitroso che si originano dalla reazione del nitrito con altre sostanze (ad esempio le ammine rilasciate nella digestione delle proteine) possono dare luogo a gravi patologie per l’uomo:

L’assunzione di acqua ed ortaggi con concentrazione elevata di nitrato è da sempre ritenuta potenzialmente pericolosa per la salute umana.

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Cancro negli adulti:

Il nitrito può reagire con ammine ed ammidi per formare composti N-nitroso (nitrosammine e nitrosammidi) che da studi fatti sembrano essere cancerogene per diverse specie animali, compreso l’uomo.

Altri effetti prodotti dal nitrito

• degradazione e disattivazione di vitamina A, tiamina e riboflavina B;

• ipertrofia della tiroide;

• malformazioni alla nascita ecc.

Tuttavia al riguardo le indagini epidemiologiche hanno portato a risultati contraddittori. D’altra parte, vi sono prove significative in base alle quali il consumo di ortaggi freschi è associato a un ridotto rischio di cancro nell’uomo. Gli ortaggi infatti, oltre ad essere la principale fonte di nitrato, contengono anche una serie di micronutrienti essenziali e antiossidanti, come acido ascorbico, tocoferoli, carotenoidi, acido folico, indoli e flavonoidi, che inibiscono la formazione di composti N-nitroso.

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Tra i vari alimenti, gli ortaggi sono quelli che contribuiscono maggiormente all’assunzione giornaliera di nitrato. In particolare le lattughe sono tra gli ortaggi che maggiormente accumulano nitrato. Considerando gli effetti del nitrato, al fine di proteggere la salute pubblica la Commissione Europea con il Regolamento n. 194/97 poi sostituito dal Regolamento n. 563/2002 ha stabilito i livelli massimi di nitrato ammessi per la commercializzazione di lattughe e spinaci in tutti i paesi dell’Unione Europea:

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Questi enzimi consumano una gran quantità di energia, perciò alcune piante preferiscono accumulare i nitrati anziché ridurli.

La nitrato-riduttasi nelle foglie aumenta in risposta alla luce, mentre nelle radici risponde all’aggiunta di saccarosio.

Il sito di accumulo dei NO3- è il vacuolo.

Fattori che influenzano l’accumulo di nitrato negli ortaggi

NO3

- nitrato-riduttasi NO2

- nitrito-riduttasi NH4

+

Per soddisfare le esigenze nutritive della pianta, le radici assorbono azoto dalla soluzione nutritiva prevalentemente sottoforma di nitrato.

Il nitrato nella pianta viene ridotto ad opera dell’enzima citoplasmatico nitrato-riduttasi a nitrito. Questo, a sua volta, per intervento della nitrito-riduttasi, localizzata nei cloroplasti delle foglie e nei proplastidi delle radici viene ridotto a NH4+ che attraverso varie vie metaboliche viene assimilato nei composti organici.

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• Caratteristiche genetiche: la capacità di accumulare nitrato è diversa nelle diverse specie orticole, le specie che accumulano più nitrati appartengono alle famiglie delle Brassicaceae (rucola, senape, ravanello) e Chenopodiaceae (spinacio, bietola da costa, bietola da orto) ma anche Asteraceae (lattuga) e Apiaceae (sedano, prezzemolo) comprendono specie con elevato contenuto di nitrato.

• Fattori ambientali:

•Temperatura

•Intensità luminosa e qualità della luce

•Fotoperiodo ed epoca di coltivazione

•Bilancio idrico

• Tessuti vegetali:L’accumulo di nitrati è differenziato nelle varie parti della pianta, possiamo elencare gli organi vegetali per quantità di nitrato decrescenti:

piccioli > foglie > steli > radici > infiorescenze > tuberi > bulbi > frutti

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• Nutrizione azotata:

• Dose e modalità di distribuzione dei fertilizzanti azotati

• Forme chimiche dell’azoto

• Concimazione organica• Altri fattori

Distribuzione dei nitrati sulle foglie di lattuga coltivata in floating system

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Riduzione del contenuto di nitrato in floating system

• Sostituzione della soluzione nutritiva con acqua pochi giorni prima della raccolta del prodotto.

• Sostituzione nella soluzione dell’ N-NO3- con Cl-, SO4

2- o NH4+.

• Riduzione della quantità di N-NO3- presente nella soluzione.

Rispetto ai sistemi tradizionali di coltivazione, i sistemi senza suolo rispondono a questi requisiti ed in particolare il sistema dei pannelli galleggianti offre maggiori possibilità di ridurre il contenuto di nitrato negli ortaggi, attraverso l’agevole applicazione di determinate tecniche:

Per l’ottenimento di prodotti della IV gamma occorre mettere a punto sistemi colturali che consentano rapidità dei cicli, uniformità di crescita, automazione di alcune operazioni, igienicità e controllo della qualità del prodotto.

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Difesa della lattuga in fuori suolo

Oltre ai funghi occorre considerare le infezioni virali che rappresentano una minaccia di diffusione nelle colture fuori suolo e le malattie batteriche che non sono molto comuni nelle colture fuori suolo.

I problemi principali provengono dai funghi fitopatogeni, ben adattati all’ambiente umido e capaci di produrre zoospore come gli Oomiceti: Pythium, Phytophthora ed Olpidium sono i più frequenti.

In ogni caso, nelle colture fuori suolo in serra i problemi maggiori si presentano attraverso le malattie radicali, che influenzano sia la produzione sia la qualità del prodotto commerciale.

Le piante coltivate in fuori suolo possono essere attaccate dagli stessi fitopatogeni di quelle coltivate in suolo, anche se la frequenza e l’intensità possono variare. Questo risulta vero non solo per i patogeni tellurici e quelli radicali, ma anche per quelli provenienti per via aerea, in quanto il microclima cambia nelle colture fuori suolo.

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Patogeni tellurici che attaccano la lattuga in fuori suolo

Funghi Batteri Virus•Pythium tracheiphilum•Pythium ultimum•Rhizoctonia solani•Sclerotinia sclerotiorum

•Pseudomonas sp. •Virus del mosaico del tabacco (TMV)•Virus del mosaico del cetriolo (CMV)

Sclerotinia sclerotiorumPythium spp.

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Piante affette da Pythium ultimum

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Olpidium brassicae e O. radicale non sono specie ritenute pericolose di per sé, ma in quanto vettori di virus:

• LBVV (Lettuce Big-Vein Varicosavirus)

• TMV (Tobacco Mosaic Virus)

• MNSV (Melon Necrotic Spot Virus)

Phytophthora cryptogea

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LBVV TSWV

Bremia lactucae

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Accorgimenti tecnici per il controllo e la prevenzione delle malattie nelle colture fuori suolo:

• Disinfezione della soluzione nel caso si attua il ciclo chiuso

• Controllo della diffusione delle malattie e rimozione di tutto il materiale infetto

• Utilizzo di microrganismi utili antagonisti di funghi fitopatogeni (Trichoderma spp., ceppi non patogeni di Fusarium oxysporum, Bacillus subtilis, Streptomyces) per il controllo biologico dei patogeni radicali

• Regolazione dei fattori di crescita (temperatura,U.R.,soluzione nutritiva)

• Utilizzo di piante sane

• Utilizzo di substrati ed acqua non infetti

• Disinfezione di tutte le strutture serricole e le attrezzature utilizzate

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Schema di funzionamento di un sistema fuori suolo a ciclo chiuso

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Metodi di disinfezione della soluzione nutritiva

• Calore

• Ozono (O3) e perossido di idrogeno (H2O2)

• Irraggiamento con raggi ultravioletti

• Filtrazione con membrana

• Filtrazione lenta su sabbia

• Clorazione

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Filtro a sabbia

Impianto per il trattamento con UV

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Grazie per l’attenzione